(Rimini) Si registrano oggi 20 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, con doppio tampone negativo. Il numero di casi complessivi di guarigioni complete è di circa 150.
Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 17 (16 in isolamento domiciliare perché privi di sintomi), comunicati dalla Regione, di cui uno residente fuori provincia. Si attestano su 1.613 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.532 residenti in provincia e 81 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno dei residenti 10 pazienti sono maschi e 7 femmine.

Sono stati comunicati in Regione complessivamente 6 decessi, sebbene non tutti riferiti alle ultime 24 ore. Si tratta di 4 donne di 73, 74, 86 e 89 anni e di 2 uomini di 78 e 92 anni.

La mappa del contagio tra i residenti, comune per comune: Rimini 574, Cattolica 209, Riccione 205, San Giovanni 118, Misano 109, Coriano 56, Santarcangelo 45, San Clemente 36, Morciano 30, Montescudo Monte Colombo 29, Novafeltria 26, Bellaria Igea 26, Saludecio 17, Verucchio 16, Pennabilli 10, Mondaino 8, San Leo 7, Montefiore 6, Poggio Torriana 6, Montegridolfo 5, Gemmano 4, Talamello 3, Maioli 2, Sant’Agata 1.

(Rimini) Da quando sono entrate in vigore a Rimini le misure restrittive per le attività produttive, nella lotta al coronavirus, sono circa 800 le richieste da parrte delle aziende al prefetto per potrer continuare a lavorare. Dalla prefettira segnalano i settori più ricorrenti: imballaggi 10%; filiera sanitaria farmaceutica 18%; settore agroalimentare 22%; servizi essenziali 50%.
Dopo le sue verifiche sulla sussistenza delle condizioni per lo svolgimento delle attività economiche comunicate, il prefetto, Alessandra Camporota, ha provveduto a sospenderne circa 67.

(Rimini) C’è chi prende l'autostrada da 'Rimini nord' a 'Rimini sud' per andare a comperare l'acqua, chi venendo da Cattolica viene pizzicato al porto di Rimini perché ha "necessità di fare la spesa" e chi deve "portare la tartaruga africana dal veterinario". Sono svariate le motivazioni scritte nei moduli delle autocertificazioni, che il nuovo ufficio della Polizia Locale, attivo da lunedì 6 aprile,  sta esaminando in maniera scrupolosa ogni giorno. Con oltre 700 telefonate fatte, procedono senza sosta i controlli d'ufficio che stanno consentendo agli agenti di verificare la veridicità e la corrispondenza delle dichiarazioni fatte nei moduli di autocertificazione acquisiti, con la banca dati messa a disposizione dagli uffici pubblici e dai datori di lavoro.  
Nei primi tre giorni della settimana santa sono oltre 2200 le verifiche già appurate, che hanno riscontrato un totale di 50 violazioni, che corrispondono ad altrettante sanzioni verbalizzate d'ufficio; a cui si aggiungono 3 denunce all'art 650 del Codice Penale, con le prescritte segnalazioni all'AUSL in quanto, di rientro dall'estero, 3 persone non si erano messe in quarantena, come disposto dalle direttive ministeriali di questi giorni. 

“Ricordiamo che si tratta di un'attività controllo seria che si sta facendo in maniera incrociata con tutti gli uffici territoriali, un'impegno condiviso con tutte le forze dell'ordine che  mette in luce l'importanza di quel modulo che spesso viene compilato velocemente senza pensare al suo contenuto, oppure indicando genericamente una motivazione che non corrisponde al vero. Stiamo parlando di una dichiarazione formale, resa ad un publico ufficiale,  pertanto è necessario assumersi tutte le responsabilità delle informazioni che in quel semplice foglio, vengono inserite”, precisano dal comune. 
Non solo verifiche d'ufficio. “Gli agenti di Polizia Locale, insieme a tutte le Forze dell'Ordine, sono impegnati ogni giorno anche sulle strade del territorio comunale, dove continuano ad essere garantiti i posti di blocco per gli automobilisti e i pedoni per contenere e gestire l'emergenza epidemiologica derivante da Covid-1 e per limitare il contagio, nel rispetto degli obblighi previsti dalle disposizioni ministeriali e regionali”. 
Dalle pattuglie dei vigili, nei primi tre giorni della settimana, risultano in tutto 1999 persone controllate, da cui sono state acquisite 1611 autocertificazioni; 1402 invece sono gli esercizi commerciali e le attività passate al setaccio dalla Polizia Locale.  Tre giorni di controlli, da lunedì 6 a mercoledì 8 aprile, nei quali sono state contestate direttamente 16 sanzioni, per aver trovato persone che, senza rispettare le disposizioni, sono uscite di casa con motivazioni futili e non previste dalle normative approvate per il contenimento della pandemia.

(Rimini) Dal 28 al 31 agosto 2020: sono queste le nuove date che Italian exhibition group (Ieg) annuncia per Riminiwellness nel quartiere fieristico di Rimini e sul territorio. “Parola d’ordine: fiducia. Mood: sicurezza. Protagonisti: il business delle aziende clienti e la coralità dello straordinario pubblico di operatori e appassionati di un evento che, da quindici anni, è leader nel settore del fitness, benessere, sana alimentazione, sport e movimento”, spiegano dalla fiera.
 
RiminiWellness 2020 "con assoluta consapevolezza e rispetto dell’emergenza sanitaria" si sposta dunque da maggio a fine agosto per mettere in networking l’intero comparto del fitness e del benessere con la comunità professionale degli operatori nel suo complesso e tutta la filiera produttiva”. Continua così in questi giorni l’attività di progettazione da parte degli organizzatori che sono a supporto e al fianco degli espositori quotidianamente, per la creazione di una manifestazione che pone al centro il benessere del Paese.
 
“Sono tante le iniziative e le proposte messe in campo in questi giorni da associazioni, aziende, enti di promozione sportiva e ovviamente il Coni che hanno acceso i riflettori su un settore che si trova a vivere una situazione senza precedenti. Tutte convergono sul tema che lo sport e l’attività fisica, e di conseguenza la filiera, oltre ad un ruolo economico e di occupazione importante per il paese, esprimono anche un autentico valore sociale in termini di educazione a sani stili di vita. Da anni il settore ha abbandonato una visione prettamente edonistica e si è focalizzato sulla prevenzione dei rischi di obesità, soprattutto infantile, tumori, malattie metaboliche e cardiovascolari. Come del resto riconosciuto incontrovertibilmente dall’Organizzazione mondiale della sanità”.
Sono questi i temi, “mai come oggi attuali, da cui Rimini Wellness trae linfa, rappresentandone a sua volta una tra le massime espressioni e assolvendo a una funzione di guida e ispirazione per decine di migliaia di operatori ed appassionati. Promuovere questa consapevolezza, dietro il velo di un grande evento di divertimento, è da sempre la vera missione della manifestazione”.
 
Quello del fitness “è un settore che conta in Italia un giro d’affari di attività sportive non agonistiche stimato in circa 10 miliardi di euro l’anno e che annovera circa 18 milioni di appassionati di fitness, cifra quest’ultima che rende il nostro Paese secondo solo alla Germania nelle classifiche Europee. Tantopiù questa edizione di fine agosto di RiminiWellness intende anche porsi come una grande piattaforma di riferimento con confronti di prospettiva per il settore nel “dopo covid19”, condivisione di nuove soluzioni di impresa e di innovativi modelli di business”.

(Rimini) Duemilaquattrocento pasti ai più bisognosi del riminese nei tre giorni a cavallo della Pasqua. E’ l’impegno di Summertrade, azienda di catering di Italian Exhibition Group fra le più importanti in Italia e che da Rimini ha maturato una leadership riconosciuta nel settore, con una specializzazione nel servizio ai grandi eventi fieristici, congressuali e sportivi. La Pasqua avrà un sapore diverso dal solito per tutti, ma ancor più dura sarà per quanti, oltre a trascorrerla separati dai propri affetti per osservare le disposizioni anticontagio, faticano a provvedere al sostentamento proprio e dei famigliari più stretti. Da qui la volontà di Summertrade che, in accordo con l’Amministrazione comunale e la Curia vescovile, ha deciso di mettersi a disposizione della Caritas Diocesana, struttura già riferimento per il coordinamento della distribuzione di pasti alle categorie sociali più fragili.

Sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 aprile, Summertrade distribuirà circa 400 pasti a pranzo e cena, per un totale di circa 2400 nell’arco del week-end. I destinatari saranno la Papa Giovanni XXIII, la Casa Don Gallo per l’Autonomia, la Mensa Santo Spirito, la stessa Caritas Diocesana. La ‘cucina di Pasqua’ sarà quella attiva al Palazzo dei Congressi di Rimini, dove i pasti potranno essere ritirati direttamente dalle singole realtà associative.

“Un grazie di cuore a Summertrade, a Ieg e a tutte le aziende e persone che stanno camminando al nostro fianco aiutandoci a prenderci cura delle persone più fragili che quotidianamente si rivolgono a noi. L’importante iniziativa dei pasti di Pasqua, come pure altri segni ricevuti in queste settimane di emergenza Covid-19, sono la fragrante testimonianza di una nuova comunità che nasce, una comunità che coniuga le imprese e l’economia con la solidarietà e l'attenzione alle persone e alle realtà più deboli. Una comunità che rinasce più consapevole che il nostro destino è insieme”. E’ il commento del direttore della Caritas Mario Galasso. 

(Rimini) Sono 18.677 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 443 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 81.715 i test effettuati, 3.348 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, giovedì 9 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, 8.038 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (174 in più rispetto a ieri). 355 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-47). 

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.103 (+213), delle quali 1.764 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.339 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 82 nuovi decessi: 45 uomini e 37 donne. I nuovi decessi riguardano 13 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 7 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 4 a Ferrara, 3 a Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (di cui 2 nel forlivese), 6 in quella di Rimini. 

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.020 a Piacenza (40 in più rispetto a ieri),  2.421 a Parma (26 in più),  3.505 a Reggio Emilia (153 in più), 2.867 a  Modena (56 in più), 2.530 a  Bologna (97 in più), 326 a Imola (1 in più),  563 a Ferrara (25 in più). In Romagna sono complessivamente 3.445 (45 in più), di cui 751 a Ravenna (5 in più), 600 a Forlì (15 in più), 481 a Cesena (8 in più), 1.613 a Rimini (17 in più).

La rete ospedaliera: 5.130 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19. Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.130 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.557) e di terapia intensiva (573).
Nel dettaglio: 654 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva),  1.080 a Parma, con 10 posti letto per acuti in più rispetto a ieri attivati all’Hospital Piccole Figlie (69 quelli di terapia intensiva), 679 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 551 a Modena (86 terapia intensiva),  1.135  nell’area metropolitana di Bologna e Imola  (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 767 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio:  217 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 attivati da oggi a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

(Rimini) I controlli sulle strade in occasione del weekend di Pasqua saranno intensificati e saranno improntati alla massima severità e inflessibilità per quanto riguarda le autocertificazioni sugli spostamenti non giustificati dall'urgenza e delle necessità reali. "Vogliano che queste festività non si trasformino in un'occasione per rischiare la salute. Non possiamo permettere che si facciano le visite ai parenti o che si arrivi ad aprire le seconde case. Quindi le indicazioni sono state di massima fermezza. Notiamo inoltre che sono molte le telefonate di cittadini che arrivano ai centralini della polizia locale per segnalare chi non rispetta la regola di stare a casa o chi arriva da fuori a riaprire la casa delle vacanze. Tutte le segnalazioni saranno vagliate e nel caso di irregolarità scatteranno le multe”, dichiara l'assessore alla Sicurezza, Elena Raffaelli. 

L'Amministrazione comunale di Riccione, quindi, avvisa i cittadini che oltre alle chiusure delle strade secondarie sui confini Nord e Sud, anche sulle strade da e verso l'entroterra, saranno presenti blocchi di controllo, dove gli agenti fermeranno tutte le autovetture in transito, nessuna esclusa. I controlli continuano tutti i giorni e saranno potenziati, da parte della Polizia Locale coadiuvata da volontari della Protezione Civile, da venerdì per tutta la giornata di lunedì di Pasquetta, al fine di scoraggiare spostamenti non giustificati sia nel territorio comunale di Riccione sia da e verso altri Comuni della provincia. Particolare attenzione sarà posto a quanti arriveranno da fuori provincia per raggiungere le seconde case in occasione delle festività pasquali. Si ricorda che gli spostamenti senza motivo di urgenza o senza necessità certificata, non sono consentiti dalle disposizioni nazionali e regionali, adottate al fine di evitare la diffusione dell'epidemia da Covid-19. Sul territorio del Comune di Riccione ci saranno servizi di controllo dedicati, con mezzi della polizia locale sulla spiaggia pattugliata da Nord a Sud. Le pattuglie della Polizia locale, il cui comando coordinerà anche i tre equipaggi in ausilio della Protezione Civile, saranno 7 in servizio straordinario a partire da venerdì e poi sabato, domenica e lunedì. Massima severità, controlli serrati e inflessibilità sul rispetto delle regole, le indicazioni arrivate dall'Amministrazione al fine di evitare che queste festività siano un'occasione per le persone di aggregarsi rischiando il diffondersi dell'epidemia. Si ricorda che l'uscita con il cane è consentita solo nell'immediata prossimità dell'abitazione e che domenica e lunedì saranno aperte solo le farmacie per cui saranno tollerate solo le uscite per emergenze vitali. Secondo le statistiche, nell'ultima settimana la polizia locale di Riccione ha proceduto a sanzionare situazioni irregolari con una cadenza media di 20 multe al giorno. Tra le ultime sanzioni elevate, anche quelle agli automobilisti in fila ad un autolavaggio automatico, che ieri pomeriggio contravvenendo alle disposizioni di Dpcm e ordinanza regionale, aveva lasciato aperto il servizio automatico, di fatto permettendo agli automobilisti di  assembrarsi in fila per lavare la macchina. In questi giorni stanno arrivando molte segnalazioni agli uffici della Polizia Locale di cittadini provenienti da altre province con seconde case i quali saranno pesantemente sanzionati. 

 

(Rimini) Si è tenuto oggi il promo consiglio comunale in video conferenza nella storia del Comune di Rimini. Tra gli argomenti toccati dal presidente Sara Donati, di cui proponiano alcuni estratti del discorso introduttivo, anche la richiesta al governo di salvaguardare i bilanci dei comuni, alle prese con maggiori spese e con meno entrate.

"Signor Sindaco, Consigliere, Consiglieri, il Comune di Rimini ha una storia millenaria – il suo statuto risale al 1334 – e quella odierna è la prima seduta in videoconfernza della sua lunga storia. Basta questo semplice riferimento storico per capire cheggi, stiamo vivendo un momento storico impensabile. L'emergenza generata dalla pandemia ha improvvisamente, drasticamente, cambiato le condizioni di vita di singoli e famiglie. Le organizzazioni e le istituzioni hanno dovuto far fronte a sfide inedite, le aziende stravolgere i processi produttivi...e abbiamo tutti l'impressione che il "dopo", quando verrà, non potrà più essere identico al "prima".....Questi sentimenti di preoccupazione li ho ascoltati e condivisi in questi giorni con molti dei consiglieri, con imprenditori e operatori del no profit. Molti mi hanno raccontato di lavorare in condizioni di grande difficoltà....sospesi tra l'esigenza di "restare aperto" e il dover riorganizzare le linee produttive con l'ansia di proteggere i propri lavoratori da una parte e garantire la sostenibilità economica dell'attività (pensiamo ad esempio alla pressione sui lavoratori settore della distribuzione alimentare e del commercio dei beni essenziali). Si ha la sensazione, al termine di ogni telefonata o videoconferenza, di vivere in un mondo apparentemente senza protezioni; un mondo che è chiamato al compito difficile di tenere il senso, riprogettare nell'incertezza, mandare avanti i servizi e di riprendere il lavoro. Questo, ora più che mai, deve essere ed è il compito della politica. Occorre sviluppare la capacità di fronte agli eventi "catastrofici" di sviluppare nuove soluzioni, aggiustamenti per continuare a lavorare e convivere, anche con l'aiuto delle tecnologie.


“Il governo ha stanziato 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l'export si sommano ai 350 già previsti dal decreto di marzo. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Oltre al coraggio...servirebbe una azione congiunta non affatto scontata dell'Europa, come ad esempio quella di poter ricorrere in via straordinaria e con la massima flessibilità al settenato di finanziamenti, senza attendere le tempistiche classiche degli strumenti di programmazione sui fondi di coesione, che partirebbero dal 2021; sarebbe una inieizione importante di disponibilità a favore delle regioni maggiormente copite.....La priorità adesso è indiscutibilmente la gestione dell'emergenza sanitaria e la tutela della salute dei cittadini. Tuttavia, è necessario lavorare insieme già da adesso su altri temi e ad altre preoccupazioni che riguardano le imprese, il lavoro, l’occupazione".

“....La Preoccupazione riguarda anche i Bilanci stessi delle pubbliche amministrazioni, a cui vengono chiesti maggiori oneri a fronte di minori entrate. Ribadisco anche quì la necessità che il Governo introduca apposite misure economiche e finanziare per garantire l'operatività dei Comuni e la loro funzione di istituzione più vicina ai cittadini. E' giusto che le risposte del Governo siano in via prioritaria per famiglie, lavoratori e imprese ma in agenda dovrà esserci anche il tempo per un provvedimento specifico che si occupi degli Enti locali e che tuteli l'erogazione di servizi essenziali per i cittadini. Servirà il massimo sforzo per sostenere famiglie e imprese consentendo loro di disporre di liquidità...in questo anche il nostro Comune può e deve fare la propria parte intervenendo sulle politiche fiscali di sua diretta competenza e calmierando le tariffe per i servizi. Ritengo indispensabile posticipare la riscossione del Cosap sia per le persone fisiche che per le attività economiche, rivedere il pagamento dei servizi a domanda individuale, valutare il da farsi sulla Tari".

"Reputo queste misure urgenti e necessarie, già in questa fase, e chiaramente in attesa di ulteriori strumenti o interventi che Governo e Regione sapranno introdurre".

“Voglio ringraziare tutti coloro che si adoperano per gestire nel miglior modo possibile questa situazione: i volontari il personale amministrativo e sanitario impegnato in ospedale e sul territorio, alle forze dell'ordine, le farmacie, a chi lavora nella distribuzione alimentare e a tutti coloro che continuano a lavorare. Il momento è complesso e serve affrontarlo con una determinata unità d'intenti a cui tutti siamo pronti a dare il nostrocontributo".

(Rimini) "Il mio è un appello a tutti i cittadini, a tutti i riccionesi, ai quali chiedo ancora uno sforzo che sappiamo essere l'ennesimo, da quando è iniziata questa epidemia, ma ugualmente importante. Non possiamo trasformare, una giornata di festa come la Pasqua, la più importante per noi cattolici, in un momento per rinnovare il pericolo di essere contagiati e di contagiare i nostri familiari. La Pasqua è una festa di pace e va santificata rispettando la salute altrui, la nostra e dei nostri cari. Dobbiamo stare a casa, fare gli auguri al telefono, incontrarci in video e rimanere vicini ma distanti fisicamente. Dobbiamo rispettare questa regola fondamentale perché ancora non siamo fuori pericolo. Può bastare poco e la fiamma del contagio si riaccende. Non possiamo permetterlo e quindi dobbiamo rispettare l'ordinanza del ministro della Salute con cui si vieta lo spostamento per le seconde case nei giorni festivi e prefestivi. E' vietato - si badi bene - ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per le vacanze. Vorremmo che tutti i nostri ospiti affezionati tornassero subito a Riccione, ma ora non è possibile e quindi i controlli delle ultime settimane saranno intensificati per Pasqua e Lunedì dell'Angelo". 
"Con questo virus purtroppo dobbiamo convivere a lungo. La fase 2 dell'epidemia non potrà essere omogenea per tutti i territori italiani, e sarà possibile solo per gradi. La differenza, oggi come in futuro, la farà quindi l'autodisciplina dei singoli cittadini che dovranno imparare a rispettare la distanza di sicurezza tra le persone e ad usare le precauzioni igieniche. Sono d'accordo con gran parte del mondo scientifico che sostiene che non si può programmare la fase 2 senza colmare l'attuale "carenza di dispositivi diagnostici" che ci dicano quanti sono gli immunizzati in un tal territorio. Dal mio punto di vista è su questo che nelle prossime settimane si dovrà lavorare a livello locale". 

(Rimini) “Se alla lettura del decreto Cura Italia ci siamo sentiti traditi, guardando il decreto Liquidità possiamo dire di ritenerci presi in giro”. L’intervento è di Gianni Indino, presidente della Confcomemrcio della provincia di Rimini. “Non sono queste le misure di sostegno giuste per le micro e piccole imprese – spiega Indino - per i commercianti, per chi gestisce i pubblici esercizi, per gli artigiani e gli altri i piccoli imprenditori. Non è chiedendo alle imprese di indebitarsi che si risolve questa grave crisi economica in cui già ci troviamo. Evidentemente tra tutti gli esperti messi al tavolo dal governo ne manca qualcuno che riesca a spiegare al legislatore che se non si provvede in tempi rapidissimi a sostenere le imprese attraverso indennizzi reali e non chiedendo a chi non ha liquidità di trovarla facendo debiti, chiusure e fallimenti saranno innumerevoli”.
“Ci è stato imposto di abbassare le serrande e di stare a casa. Bene, lo abbiamo fatto senza fiatare, per contribuire a tutelare la salute di tutta la comunità. Sono migliaia e migliaia le imprese in provincia di Rimini chiuse per decreto. Ad esempio 773 negozi di abbigliamento, 203 di calzature, 3.154 pubblici esercizi e 2.316 strutture ricettive ora stanno a casa. E dopo, molti di loro staranno a casa ancora perché non avranno più la forza, non certo morale, ma economica, per riaprire le botteghe, i locali, gli studi, gli alberghi, le discoteche... Il grido di allarme lo ascoltiamo tante volte al giorno, con voci diverse ma con un’unica paura: non riuscire più a riaprire la propria attività. Vogliamo ripartire, ma attenendoci scrupolosamente alle disposizioni delle istituzioni e dei sanitari. Per questo chiediamo che venga stilato il prima possibile un protocollo con le indicazioni, i dispositivi medici, la sanificazione e tutto ciò che servirà alle aziende per tenere la malattia distante da lavoratori e clienti”.

“Purtroppo però anche il DL Liquidità, su cui avevamo riposto grandi speranze, non ci consente di rassicurare gli imprenditori che lo Stato gli sia vicino e li supporti verso questa riapertura. Per le piccole imprese che rappresentiamo questi interventi non sono né sufficienti, né mirati. Le nostre imprese sono in un buco nero, senza la possibilità di lavorare e, anziché spinte verso il futuro, sono risucchiate nel baratro da sostegni che non solo tali, perché spostare le scadenze in avanti di un paio di mesi o dare garanzie statali per finanziamenti che aprono un debito da saldare ben presto, sono misure utili solamente a decretarne la definitiva chiusura”.
“Se gli esperti non sono riusciti a spiegarlo al governo, cercherò di farlo io da Rimini: alle micro e piccole imprese, quelle che sostengono l’economia del Paese, servono indennizzi per i mancati introiti e sostegni a fondo perduto, non certo aggiunte di altri debiti a quelli che per la maggior parte hanno già in piedi dopo la tremenda crisi iniziata nel 2008 e mai di fatto terminata. Le imprese sono già abbastanza esposte: lo Stato non può e non deve chiedere loro altri sacrifici, pena vederle chiudere una dopo l’altra. Saranno spazzati via soprattutto i piccoli, esattamente quelli che danno vivacità alle nostre città e al nostro turismo, alla nostra vita sociale. E’ mai possibile che tutti ormai si sciacquino la bocca parlando dell’importanza del turismo e poi quando si entra nello specifico, i provvedimenti prendano altre vie? Industria, agricoltura, export… e per le imprese che concorrono all’offerta turistica restano solo le briciole. Gli irrisori 600 euro di indennità agli autonomi non sono ancora diventati 800, lo slittamento delle utenze non è mai avvenuto: speriamo che il DL Aprile non diventi la terza presa in giro in un mese”.

“Sul piano locale, le amministrazioni si stanno adoperando per fare quel passo in più fondamentale per tutti noi: le imposte relative a questo periodo vanno cancellate, non spostate in avanti. Ci auguriamo che tutti i sindaci del territorio ne prendano atto e vadano in questa direzione. Senza dimenticare il capitolo burocrazia, a tutti i livelli, a cominciare da scontrino elettronica e relativa lotteria. Non vorremmo che, iniziando una faticosa ripartenza, ci ritrovassimo nel giro di qualche settimana a dover discutere per 3 cm di tenda e 4 cm di gazebo. Per rilanciarci bisogna dare un taglio alla burocrazia, che non significa mandare all’aria le regole, ma avere buon senso nell’applicarle senza farsi imbavagliare da lacci e lacciuoli burocratici spesso contradditori tra loro”.
“Insomma, non ci siamo. Anche il DL Liquidità non è al passo con le esigenze reali: avevamo grande speranza di trovare appigli per una ripartenza, ma anche questa volta non solo non vediamo spiragli, ma ci sentiamo oltremodo presi in giro, per usare un eufemismo. Ora usiamo questo tempo per attrezzarci all’inizio della stagione, quando ripartirà. Abbiamo bisogno di sostegno e di certezze: regalateci un orizzonte, un sogno, un obiettivo su cui ricostruire il presente e il futuro”.

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