(Rimini) In una analisi generale, condotta dalla Asl Romagna, sulle suddette 18 residenze protette per anziani operanti nel territorio provinciale riminese, per un totale di 1.050 posti letto, si sono rilevate tra gli ospiti 87 positività e si sono registrati 25 decessi. “Tale dato è stato esaminato dall’Azienda sanitaria nel raffronto con il tasso medio di mortalità pari al 22 per cento, che generalmente si registra in un anno nelle strutture ad intensità assistenziale più elevata, le case di cura che ospitano pazienti con patologie particolarmente gravi. Nel quadro così delineato emerge che le persone con più di 80 anni, specie se già con patologie in atto, rappresentano circa il 18 per cento del totale dei soggetti contagiati in provincia di Rimini e purtroppo la maggior parte dei deceduti in Emilia Romagna e nel paese”, precisa la prefettura su indicazione della Asl che oggi ha reso noti questi dati.

In tutta la Romagna, “nell’immediata insorgenza dei primi casi di coronavirus, l’Azienda sanitaria, attraverso le sue varie articolazioni, in continuità con i percorsi già svolti negli anni precedenti rispetto alla corretta gestione delle infezioni correlate all’assistenza e al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione (dpi), ha provveduto a trasmettere i documenti e richiamare le procedure utili per il contesto relativo alle Case Residenze per Anziani (Cra)”. Tale rapporto di collaborazione, “ulteriormente intensificato già dall’insorgere dei primi casi (a Rimini la prima positività è stata riscontrata il  25 febbraio), ha posto le condizioni per l’adozione di tutte le misure per una adeguata presa in carico delle persone, residenti presso le Cra, e che nel corso delle settimane sono risultate positive al Covid-19”.

La strategia adottata “è stata quella di realizzare le migliori condizioni possibili per seguire i pazienti presso le strutture stesse. Gli ospiti ammalati, chiarisce la Asl, hanno così un trattamento analogo a quello ospedaliero dal punto di vista clinico, mentre la presa in carico assistenziale offerta dalle Cra può considerarsi ancor più adeguata di quella ospedaliera. Si è, dunque, proceduto all’individuazione e all’allestimento di apposite "aree covid" in cui i pazienti sono in isolamento, seguiti da equipe ad hoc, costituite da infettivologo e pneumologo che hanno valutato di volta in volta l’appropriatezza gestionale sia clinica che strutturale”. Secondo la nota della Asl “i pazienti, gestiti all’interno delle Cra, hanno ricevuto un trattamento analogo a quello ospedaliero, anche sotto il profilo dell’erogazione dei farmaci (in particolare la clorochina, farmaco innovativo che limita fortemente il progredire e l’aggravarsi dei sintomi) e dell’ossigeno”.

Nell’ambito di tale collaborazione, “esplicitata anche sul piano della prevenzione della diffusione del virus, l’Azienda sanitaria ha esteso il monitoraggio e le verifiche a tutte le strutture grandi o piccole che siano, accreditate e non, ed ha concentrato l’attenzione su alcuni specifici aspetti, come il rischio clinico, la formazione, il monitoraggio dei casi ed i dispositivi di protezione individuale. In particolare, per quanto riguarda il primo aspetto, i responsabili aziendali del Rischio clinico che hanno supervisionato le varie situazioni, si sono mantenuti in diretto e continuo contatto con i referenti sanitari delle strutture, al fine di fornire una consulenza continua”. Sotto il profilo della formazione, “i referenti aziendali hanno realizzato un video ad hoc inviato alle direzioni delle strutture per gli operatori, e garantito una costante assistenza, anche tramite skype, ai fini della risoluzione di qualsiasi dubbio specie in relazione alla gestione dei presidi di protezione individuale ed alla sanificazione degli ambienti”.

Sul versante del monitoraggio, s”ia gli ospiti non risultati positivi sia gli operatori sono oggetto dei più rigidi protocolli di monitoraggio rispetto all’insorgenza dei sintomi e all’effettuazione, laddove indicato del tampone. Infine, a seconda della presenza o meno di casi positivi e della loro numerosità, l’Azienda ha attivato modalità diverse di supporto alle strutture per la consegna dei dispositivi di protezione individuale, con consegne ad hoc, attivando laddove necessario un canale diretto con la farmacia aziendale per la dotazione di presidi alle strutture”.

(Rimini) Sono 18.234 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 409 in più rispetto a ieri. E sono 78.367 i test effettuati, 3.176 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Complessivamente, sono 7.864 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (3 in più rispetto a ieri). 361 le persone ricoverate in terapia intensiva: 5 in meno rispetto a ieri.  Purtroppo, si registrano 54 nuovi decessi: 41 uomini e 13 donne. Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.890 (293 in più rispetto a ieri), delle quali 1.747 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.143 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 11 residenti nella provincia di Piacenza, 16 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia,5 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (nessuno nel territorio imolese), 2 nella provincia di Forlì-Cesena (1 a Forlì e 1 a Cesena), 1 a Ferrara, 1 in quella di Rimini, 1 a Ravenna e 2 fuori regione. 

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 2.980 a Piacenza (27 in più rispetto a ieri),  2.395 Parma (30 in più),  3.352 Reggio Emilia (137 in più), 2.811  Modena (53 in più), 2.433  Bologna (99in più), 325 Imola (3 in più),  538 Ferrara (16 in più),  746 Ravenna (8 in più), 1.058  Forlì-Cesena (di cui  585 Forlì, 21 in più rispetto a ieri, e 473 a Cesena,3 in più),  1.596 Rimini  (12 in più).

Sono 5.144 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19: 52 in meno di ieri, riconvertiti per altre patologie, l’altro ieri ne erano stati riconvertiti altri 52
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.127 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.554) e di terapia intensiva (573).
Nel dettaglio: 654 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva),  1.070 a Parma (69 terapia intensiva), 705 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 551 a Modena (86 terapia intensiva),  1.135  nell’area metropolitana di Bologna e Imola  (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 748 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio:  222 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).
 

(Rimini) Sono 152.000 le mascherine chirurgiche che saranno ripartite da diversi Comuni del territorio della provincia di Rimini, messe a disposizione gratuitamente dalla Regione per tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna. i tratta di una prima fornitura che il Comune di Rimini sta mettendo in distribuzione attraverso l’organizzazione di una rete mista per ovviare, nel momento in cui la Regione d’intesa coi comuni confermano l’adozione di misure emergenziali più restrittive rispetto a quelle nazionali, alle difficoltà di chi non riesce a reperirle così da consentire il rispetto dei rigidi requisiti di sicurezza in vigore qualora dovessero concretizzarsi ipotesi di graduali riaperture in alcuni comparti economici garantendo attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale una maggior sicurezza a tutti i cittadini.

A partire già da domani, le mascherine giunte questa mattina alla Protezione civile del Comune di Rimini saranno distribuite attraverso una rete mista sia presso i luoghi della grande e media distribuzione, le farmacie aderenti, alcune botteghe rionali specie in zone come Corpolò e Santa Giustina e le altre frazioni e località del territorio comunale, sia attraverso il porta a porta là dove, come verso gli anziani e i più fragili, sia necessario una distribuzione più mirata, avendo ben presente come sia prioritario la riduzione al minimo del rischio di assembramenti. Si sottolinea come in quest’ultimo caso la distribuzione curata dai volontari avverrà mettendo la mascherina nella buchetta delle lettera dopo aver suonato il campanello e mai entrando nelle abitazioni.

Sarà davanti a questi luoghi, di cui è prossima la pubblicazione dell’elenco, che avverrà, attraverso i volontari della protezione civile e capi scout Agesci, la distribuzione. Un elenco in fase ultima di definizione e che sarà reso pubblico quanto prima così da permettere il ritiro della propria mascherina – non più di una per persona – nel luogo geograficamente più vicino alla propria abitazione. Tutti i cittadini potranno recarsi presso il luogo più vicino alla propria abitazione, rispettando tutti gli accorgimenti igienico sanitari necessari, e ritirare gratuitamente una mascherina chirurgica nella misura di una per persona. La Regione assicura che è già prevista la possibilità di aggiungere nuove forniture per i cittadini nelle medesime modalità già nei giorni successivi, in base a un monitoraggio delle reali esigenze e sulla base dell’approvvigionamento dei dispositivi sia dal livello nazionale, vista l’intenzione del Governo di procedere con sempre maggiori quantitativi, sia dalla produzione regionale, oltre che delle commesse che la Regione sta realizzando in prima persona.

Le 67.450 mascherine consegnate quest’oggi alla Protezione civile del Comune di Rimini in questo momento sono in fase di preparazione e confezionamento singolo per la distribuzione grazie all’impegno di alcune realtà industriali locali leader del settore come Aetna Group. I pacchi di confezionamento con cui hanno viaggiato (generalmente una confezione contiene in un unico pacco una cinquantina di dispositivi) vengono così suddivisivi singolarmente per essere nuovamente confezionati e per poter essere consegnati e messi in distribuzione rispettando tutte le norme igieniche che il prodotto richiede.

“E’ uno sforzo importante – è il commento dell’Amministrazione comunale - quello che l’intera comunità è chiamata ad affrontare proseguendo quello sforzo che l’ha vista unita negli intenti e negli obiettivi in questo difficile periodo. Per questo, nel ricordare che siamo solo alla partenza di questa nuova fase e che le consegne di mascherine chirurgiche proseguiranno nei prossimi giorni, è necessario che i comportamenti di tutti rimangano improntati alla massima serietà. Si ricorda infine che occorre continuare a rispettare le indicazioni di prudenza e corretto comportamento specie nel mantenere le distanze e osservando gli altri suggerimenti forniti fin dai primi giorni. La mascherina consegnata non è né un dispositivo medico né un dispositivo di protezione individuale. E’ una precauzione ulteriore per chi esce a fare la spesa o per vari motivi si trova a non riuscire a rispettare la distanza interpersonale, ed è in particolare una protezione verso gli altri.”

E’ dunque necessario l’uso corretto di questi nuovi strumenti di protezione che saranno maggiormente efficaci quanto più usati correttamente:

Modalità di vestizione:
1.    togliere ogni monile e oggetto personale
2.    praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica
3. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri
4. indossare la mascherina

Modalità di svestizione:
1. evitare qualsiasi contatto tra la mascherina potenzialmente contaminata e il viso, le mucose o la cute
2. rimuovere la mascherina maneggiandola dalla parte posteriore o dagli elastici
3. praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.

Le mascherine vanno smaltite nei rifiuti indifferenziati. Le mascherine consegnate nascono come monouso, ma in questo contesto di emergenza, fino a quando non saranno disponibili in maggior quantità è possibile il riutilizzo, sotto determinate condizioni. Le mascherine non devono essere scambiate fra le persone, ognuno deve avere la sua dopo l'utilizzo per alcune ore possono essere riposte / appese in luogo pulito e riutilizzate il giorno successivo (eventualmente previa disinfezione con alcool), devono rimanere nel contesto domestico / familiare e non utilizzate come dispositivo nei luoghi di lavoro.

(Rimini) Saranno distribuite in questi giorni le mascherine acquistate dalla Regione Emilia-Romagna e destinate ai cittadini per incentivare l’uso diffuso dei dispositivi di protezione individuale quando si deve uscire di casa.

Un primo aiuto che risponde alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e può avere un concreto effetto positivo sul contenimento del contagio da Coronavirus, oltre al mantenimento dell’isolamento sociale e al rispetto delle indicazioni di igiene personale e ambientale già note. E questo proprio ora, che il quadro regionale sta migliorando anche se l’emergenza non è terminata e bisogna prestare, a maggior ragione, la massima attenzione ai comportamenti individuali. In tutto sono 2 milioni le mascherine che saranno ripartite per ciascun Comune capoluogo in base alla popolazione residente: a Bologna andranno 455.000 dispositivi, a Ferrara 155.000, a Forlì-Cesena 177.000, a Modena 315.000, a Parma 203.000, a Piacenza 129.000, a Ravenna 175.000, a Reggio Emilia 239.000 e a Rimini 152.000.

La distribuzione sarà garantita attraverso i Comuni e in base a linee guida predisposte dalla Regione insieme ad Anci Regionale, Associazione comuni, e Upi, Unione province italiane.
Nelle linee guida si trovano indicazioni per la preparazione e la distribuzione delle mascherine che vengono consegnate in pacchi da 50 e andranno imbustate singolarmente con una procedura in grado di garantire la massima sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario.

I Comuni potranno orientarsi verso una distribuzione presso esercizi commerciali - con il supporto di protezione civile e volontari - dando priorità alle fasce deboli, oppure decidere per il recapito direttamente al domicilio o adottare un sistema misto, sempre evitando qualsiasi tipo di assembramento.
Due i criteri previsti: distribuzione orizzontale (per i piccoli centri una mascherina a ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione) o selettiva per i comuni più popolosi con l’individuazione dei luoghi più frequentati (ad esempio grande e media distribuzione, negozi e attività commerciali aperte, farmacie, uffici postali, case della salute, associazioni di volontariato…)  e della platea di destinazione (ad esempio over 65, persone fragili dal punto di vista economico/sociale, famiglie con disabili o malati cronici o oncologici, operatori e residenti di case di edilizia popolare, associazioni che si occupano di soggetti a rischio, lavoratori disabili…).

Nelle linee guida infine vengono date indicazioni anche ai cittadini che ricevono le mascherine: come indossarle e toglierle una volta rientrati a casa e il loro smaltimento, che deve essere sempre solo nei rifiuti indifferenziati. Infine, vengono fornite alcune indicazioni: la mascherina non deve essere mai scambiata tra le persone, deve essere riposta in luogo pulito e asciutto e deve rimanere nel contesto domestico/familiare e non utilizzata come dispositivo nei luoghi di lavoro

(Rimini) Un riconoscimento in media di 1.000 euro a ognuno dei circa 60mila medici, infermieri, operatori sociosanitari dell’Emilia-Romagna, per il lavoro straordinario che stanno facendo ogni giorno in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e curare le persone. Compresi i medici di medicina generale. Attraverso lo stanziamento di 65 milioni di euro deciso oggi dalla Giunta regionale, insieme a un pacchetto di misure a sostegno di famiglie, imprese, lavoratori, studenti, per la sicurezza nei siti produttivi e a investimenti per un totale di quasi 320 milioni di euro.
“In queste settimane la nostra sanità ha retto un urto mai visto prima- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e questo lo dobbiamo soprattutto a chi ogni giorno assiste pazienti spesso in condizioni gravissime, facendo i conti col dolore e la sofferenza. Sia chiaro, il loro lavoro non ha prezzo, a partire dal fatto che loro stessi sono donne e uomini che si trovano a dover coniugare affetti e vita privata con ritmi e situazioni durissime. A tutti loro saremo grati per sempre, ma al grazie abbiamo voluto aggiungere un primo riconoscimento economico, quale gesto che l’intera comunità regionale rivolge loro, tuttora impegnati in una difficile battaglia. Nessuna ripartenza è possibile se prima non fermiamo la pandemia- prosegue Bonaccini- ma già da ora possiamo e dobbiamo lavorare per costruire le condizioni di questa ripartenza. Da qui le decisioni di oggi, con le quali vogliamo sostenere lavoratori, famiglie e imprese, ma anche pensare già alle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, per essere pronti nel momento in cui si potranno riattivare almeno alcuni settori economici. Per una nuova stagione di sviluppo all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e dell’attenzione alle persone più fragili”.
“Riusciamo a intervenire in più direzioni grazie a conti in ordine e all’opera che ogni assessore sta facendo di ripulitura e riorientamento delle poste di bilancio, affinché nessuna risorsa possa rimanere non utilizzata in un momento di crisi così grave, nel quale la leva pubblica è fondamentale e ancora di più lo sarà nei prossimi mesi- sottolinea il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi-. La concertazione con le parti sociali è un tratto distintivo della nostra azione di governo già dalla scorsa legislatura e il fare sistema rappresenta la strada attraverso la quale, insieme, usciremo dalla fase che stiamo attraversando”.

Medici, infermieri, operatori sociosanitari: in media, 1.000 euro ciascuno per il loro straordinario lavoro - La Giunta ha deciso di stanziare 65 milioni di euro per il riconoscimento economico del lavoro svolto in queste settimane sul fronte dell’emergenza Coronavirus a favore del personale del servizio sanitario regionale pubblico, circa 60mila persone, e di quello dei medici convenzionati. Si tratta, in media, di 1.000 euro ciascuno per medici, infermieri, operatori sociosanitari, oltre ai medici di medicina generale, che saranno erogati in una soluzione unica. Una misura che la Regione ha condiviso con le confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil del comparto sanitario e i sindacati della dirigenza medico/sanitaria, così come è già stata avviata una interlocuzione positiva con i rappresentanti dei medici di medicina generale. Utilizzando gli istituti giuridici della contrattazione già esistenti, la misura verrà attuata nelle singole aziende sanitarie con la definizione precisa degli importi sulla base delle funzioni e dell’impegno sostenuto da professionisti e operatori.
Venti milioni di euro per l’Hub nazionale terapie intensive in Emilia-Romagna - D’intesa con il Governo, in Emilia-Romagna nascerà l’Hub nazionale terapia intensiva, una struttura dedicata, sviluppata su più territori, al servizio del Paese, oltre che della nostra regione. Al progetto, che verrà definito e presentato già nei prossimi giorni, la Regione ha deciso di destinare 20 milioni di euro con fondi propri e risorsi nazionali.

Alberghi & co. Due milioni per la sicurezza delle strutture alberghiere – Attraverso un bando con procedure rapide e semplificate, i fondi serviranno a dotare le strutture alberghiere e i campeggi di impianti di sanificazione.

Sport: 3,5 milioni per le associazioni sportive – Una misura finalizzata al sostegno delle associazioni sportive di base presenti sul territorio, particolarmente colpite dal blocco totale delle loro attività. La Giunta ha deciso di riorientare a questa finalità una parte delle risorse, pari a 2,5 milioni di euro, precedentemente destinate al cofinanziamento di manifestazioni ed eventi, che inevitabilmente slitteranno. A ciò si aggiunge un ulteriore milione di euro per rafforzare le misura, la cui destinazione specifica avverrà attraverso criteri condivisi con gli enti di promozione sportiva e gli enti locali, coi quali è aperto il confronto.

Cultura: 1 milione per il settore – Fondi che la Giunta intende utilizzare per il sostegno a professionisti e lavoratori spesso non coperti dagli ammortizzatori sociali, ma a cui è riconosciuta grande importanza; le modalità specifiche di assegnazione saranno definite nei prossimi giorni, privilegiando modalità che valorizzino prestazioni e produzioni che debbono proseguire anche in questa fase di distanziamento sociale.

Imprese: 50 milioni per il sistema impresa, per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il sostegno ai tirocinanti - 11 milioni servono per il sostegno economico ai tirocinanticostretti a interrompere il percorso formativo e che vedono sfumare il previsto compenso mensile. Si interviene, in particolare, a favore delle persone con disabilità e appartenenti a categorie svantaggiare, circa 3.500, ma anche di tutti gli altri che svolgevano il tirocinio in aziende private, circa 14.600; si tratta di bonus una tantum che per i primi ammonterà a 900 euro, mentre per gli altri sarà pasi a 450 euro. La misura non coinvolge naturalmente coloro che stanno continuando il loro tirocinio in smart working e che percepiscono quindi regolarmente la cifra prevista.
Mentre stanno andando a ruba i 10 milioni messi a bando per l’accesso al credito a tassi zero, altri 8 milioni di euro vengono ora destinati al sostegno della cooperazione attraverso il fondo FonCooper, per garantire liquidità anche alle piccole e medie società cooperative, in particolare dei servizi alla persona.

Fondi strutturali europei: 5 milioni di fondi Por-Fesr vengono indirizzati al finanziamento di progetti innovativi per la messa in sicurezza Covid degli ambienti di lavoro. 14 milioni di euro copriranno invece il dimezzamento o l’azzeramento dell’Irap per aziende, esercizi commerciali, artigiani e professionisti nei comuni montani e della bassa ferrarese, misura già avviata l’anno passato ma che tanto più ora diviene vitale per le imprese più piccole e medie.

Infine, 1,5 milioni di euro sono stati stanziati per i Tavoli provinciali per la sicurezza nei luoghi di lavoro sul modello di quello avviato nella Città metropolitana di Bologna.  

Internet e pc, 5 milioni per la scuola e la formazione digitale a distanza – Per permettere a tutti gli alunni e agli studenti di seguire le lezioni a distanza, formalizzati i 5 milioni di euro necessari a dotarli degli strumenti necessari (schede prepagate per la connessione internet, pc e tablet): 1,5 milioni, in particolare, sono destinati ai ragazzi dell’istruzione e della formazione professionale, mentre 3,5 milioni per le altre scuole, dalle elementari alle superiori. Questi ultimi fondi verranno gestiti dai Comuni attraverso i distretti sociosanitari e in collaborazione con le scuole, per intercettare bisogni che non siano quelli che già ora vengono soddisfatti dalle borse di studio e dagli aiuti per garantire il diritto allo studio. In preparazione una task force per il monitoraggio e il sostegno della didattica a distanza insieme all’Ufficio scolastico regionale.

Famiglie: 21 milioni per casa e welfare – 5 milioni di euro vengono destinati allo scorrimento delle graduatorie dei progetti di housing sociale, una misura di particolare successo realizzata nel 2019; una seconda tranche di risorse per la casa da 10 milioni di euro si aggiungerà poi nei prossimi giorni, per la quale è all’esame la modalità più speditiva ed efficace per rispondere ai bisogni sociali crescenti di questa delicata fase. Gli uffici, intanto, stanno già lavorando sul nuovo bando regionale per il sostegno al pagamento dell’affitto per le famiglie in difficoltà, a cui vanno 12 milioni utilizzati quest’anno in largo anticipo.
Per quanto riguarda le politiche sociali, dopo l’anticipo dei 18 milioni già deliberato per i servizi comunali 0-3 anni, si sbloccata ora l’erogazione delle risorse aggiuntive, pari a 5 milioni di euro, per far fronte all’azzeramento delle rette dei nidi comunali o convenzionati. Contestualmente, 1,3 milioni di euro aggiuntivi vengono ora assegnati alle materne paritarie, al fine di sostenere i servizi per tutte le famiglie.

Agricoltura, nuovo pacchetto da 31 milioni di euro – Per garantire la necessaria liquidità alle imprese, la Giunta ha deciso di anticipare alcuni pagamenti già previsti e garantire più flessibilità nel rispetto delle scadenze programmate.
Diventa da annuale biennale il nuovo bando dell’OCM vino da oltre 15,6 milioni di euro per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, al pari dell’altro avviso varato nel 2019 sugli investimenti per le cantine, con una dotazione finanziaria salita a 6 milioni di euro e la possibilità di erogazione anticipata dell’80% del contributo dietro rilascio di una fideiussione bancaria.
Ancora, maggiori possibilità di accesso al credito potendo utilizzare anche le garanzie offerte dallo Stato nell’ambito del bando da 3,4 milioni di euro per la concessione di un contributo in conto interessi per alleggerire il costo dei prestiti di conduzione a vantaggio dei soci degli Agrifidi. E sempre tra i provvedimenti varati dalla Giunta, anche la proroga dal 30 aprile al 30 settembre della scadenza del bando Psr sugli investimenti per lo sviluppo degli agriturismie delle fattorie didattiche.
Misure che si affiancano all’accelerazione dei pagamenti in agricoltura da parte di Agrea - 55 milioni di euro liquidati nell’ultimo mese – e al bando da 12,6 milioni di euro per le indennità compensative alle aziende di montagna, alla semplificazione delle procedure amministrative per l’assegnazione dei carburanti agevolati, ora possibile anche on line.

Investimenti: 120 milioni per potenziare il sistema ferroviario regionale - È stato aperto ieri il cantiere della linea ferroviaria Reggio Emilia-Ciano d’Enza per un investimento pari a 10 milioni di euro. Ultimo in ordine di tempo di quelli aperti in Emilia-Romagna e che rientra in un piano di interventi per potenziare e ammodernare l’intera rete del servizio ferroviario regionale, che supera i 120 milioni di euro. Tra le opere, in particolare, l’elettrificazione delle linee, il superamento delle interferenze con la viabilità stradale e l’installazione del sistema automatizzato di sicurezza sulle tratte. Entro l’estate l’avvio dei lavori, per 65 milioni di euro, sulla tratta Ferrara-Codigoro.

Mercoledì, 08 Aprile 2020 16:32

Buoni spesa, oltre 3.800 domande a Rimini

(Rimini) Sono state 3.850 le domande per l'acquisto di beni di prima necessità e da utilizzare in un negozio vicino a casa messi a disposizione dal Comune di Rimini grazie al fondo previsto dall'ordinanza della Protezione Civile che ha destinato 400 milioni ai Comuni italiani per supportare le famiglie oggi più vulnerabili a causa della pandemia del Covid-19. Si sono chiusi infatti questa mattina i termini per la presentazione delle domande, che in queste ore si stanno rapidamente istruendo per poter procedere poi alla graduatoria e all'assegnazione dei buoni, che avranno un valore di 150 euro a componente famigliare, fino ad un massimo di 550 euro a nucleo con 4 o più componenti.

Ad un primo accertamento circa il 30% delle domande ricevute attraverso il form predisposto dai Servizi sociali e dal Sistema informatico del Comune risultano non idonee, perché non conformi o perché presentate da più persone appartenenti allo stesso nucleo famigliare. E' in fase di elaborazione la graduatoria delle domande, sulla base dei criteri definiti del bando e che garantiscono la precedenza a coloro che non hanno beneficiato di reddito di cittadinanza o di altri ammortizzatori sociali e alle famiglie monoreddito che a causa del Covid19 hanno subito una variazione importante delle proprie entrate (circa 1.200 del totale delle domande presentate).  Da una prima analisi emerge inoltre che circa l'8% dei richiedenti sono persone non residenti ma si trovano nel Comune di Rimini perché hanno un contratto di lavoro con una impresa del territorio comunale.
L'intenzione dell'Amministrazione è quella di iniziare già da domani a contattare i beneficiari per richiedere loro in quale punto vendita intendono utilizzare i buoni tra quelli che hanno aderito all'avviso pubblico. L'elenco dei punti vendita è in aggiornamento e sarà pubblicato sul sito web del Comune di Rimini.

Si ricorda che anche successivamente alla erogazione del beneficio l'Amministrazione si riserva di verificare la correttezza e veridicità di quanto dichiarato.
"Un ringraziamento agli uffici per il grande e rapido lavoro che stanno facendo in questi giorni – è il commento dell'Amministrazione Comunale – così come ai cittadini per la collaborazione che hanno dimostrato e che consentirà di procedere in tempi rapidi all'erogazione del contributo".
Tutte le informazioni sulle pagine web www.comune.rimini.it/comune-e-citta/citta/arengo-online/coronavirus-tutto-quello-che-ce-da-sapere/emergenza-alimentare

(Rimini) Anche i velisti rispettano le regole e in queste giornate di quarantena l'unico modo per navigare è farlo attraverso giochi on line. Ecco perché anche lo Yacht Club Rimini ha lanciato il primo ?ampionato sociale Ycrn di Vela virtuale
"Stiamo vivendo un momento difficile e per chi ama il mare e per i velisti, ovviamente, come per tutti, è un periodo particolarmente duro – racconta Federico Chiari dello Ycrn – In questi giorni nei quali tutti siamo a casa abbiamo pensato di proporre a tutti i nostri soci, parenti e amici una vera e propria regata virtuale on line insieme.  La risposta è stata sorprendente. Un modo per aiutarci e cercare di passare del tempo per non dimenticare la nostra grande passione".  
 
Sono oltre 50 i partecipanti iscritti alla piattaforma, ma c'è tempo fino a questa sera. Una iniziativa quella lanciata dallo Yacht Club Rimini che ha una doppia valenza: partecipare a una regata online ma soprattutto dare a tutti, giovani velisti alle prime armi o semplici appassionati, la possibilità di "gareggiare" contro velisti olimpionici e grandi campioni. Tra gli iscritti infatti troviamo nomi noti del mondo della vela, come Matteo Ivaldi due volte olimpionico nella classe 470 e  l'istruttore dello YCRN Luca Valentino (Campione italiano Optimist 2014), Alessandro Caldari (Campione italiano Optimist 2016 e attualmente tra i migliori equipaggi al mondo in 420), Checco Ivaldi (olimpionico), Filippo Baldassarri (olimpionico Londra 2012), Marcello Luciani (campione del mondo 420), Alessio Marinelli (campione mondiale e pluri europeo Laser Radial Master, oltre che numerosi titoli in altura).
 
"La vela virtuale è un passatempo divertente e appassionante – spiega Federico Chiari - ci possono giocare veramente tutti. È bello vedere che tra gli iscritti ci siano i ragazzi della nostra scuola vela che si troveranno davanti pluripremiati velisti dai quali potere apprendere molto.  Anche nel gioco virtuale, infatti, si possono trovare alcuni elementi base del nostro sport, come la strategia, la scelta delle vele, le regole e la tattica".

Mercoledì, 08 Aprile 2020 16:12

Misano, al via la distribuzione dei buoni spesa

(Rimini) E’ iniziata questa mattina la distribuzione dei buoni per il sostegno alimentare, dispensati dal Comune di Misano Adriatico alle famiglie che hanno presentato richiesta la scorsa settimana.
Delle oltre 300 domande presentate, 263 hanno già ricevuto il via libera; le rimanenti richiederanno un'ulteriore analisi, poiché incomplete in alcune parti. Sono 140 i buoni distribuiti questa mattina dall'ufficio Servizi Sociali del Comune con l'ausilio della Protezione Civile. Domani sono programmate altre 80 distribuzioni, le rimanenti avverranno venerdì. Importante: ogni destinatario dei buoni deve attenersi rigorosamente all'orario di ritiro che gli è stato comunicato, ciò è fondamentale per evitare inutili code e situazioni di possibile contagio.
 
Venerdì si esaurirà quindi la prima distribuzione. Le domande presentate in questi ultimi giorni, dopo la verifica saranno evase subito dopo Pasqua. La seconda tornata di distribuzione avverrà fra due settimane, fino ad esaurimento del plafond di circa 88.000 euro messo a disposizione dalla Protezione Civile. Ad ogni famiglia che ne ha titolo sono rilasciati due buoni da utilizzare nelle successive due settimane: € 50,00 per persone sole, € 80,00 per famiglie fino a 2 componenti, € 120,00 per famiglie fino a 3 componenti, € 160,00, per famiglie fino a 4 componenti, € 200,00, per famiglie di 5 e oltre componenti.
 
E' possibile effettuare donazioni per incrementare il fondo per i buoni spesa. Anche a Misano Adriatico chi volesse effettuare donazioni può farlo versando l'importo sul conto corrente di tesoreria del Comune, specificando la causale 'Donazione emergenza COVID-19'. Le donazioni saranno destinate ad incrementare i fondi disponibili per l'erogazione di buoni spesa in favore dei nuclei familiari che si trovano in stato di bisogno. Riferimenti per il versamento: CASSA CENTRALE BANCA – CREDITO COOPERATIVO DEL NORD EST S.P.A. IBAN: IT 07 T 03599 01800 000000139045. Le donazioni effettuate da persone fisiche e da enti non commerciali sono detraibili dall'imposta lorda ai fini dell'imposta sul reddito pari al 30%, per un importo non superiore a 30.000 euro; se effettuate da soggetti titolari di reddito d'impresa, sono deducibili dal reddito di impresa ai fini delle relative imposte.

(Rimini) “Purtroppo le poche mascherine disponibili vengono cedute alle Farmacie a prezzi enormemente più alti di quanto avvenisse in passato e, anche vendendole a prezzo di costo, il Consumatore finale non potrebbe comunque acquistarle ai prezzi in uso prima dell’emergenza”. Lo precisa il presidente dell’ordne dei farmacisti della provincia di Rimini, Giulio Mignani, “a seguito dei numerosi post sui social di protesta relativi al costo in farmacia delle mascherine è opportuno fornire alcune precisazioni”.

Mignani fa notare “come sui social network si sia scatenata una campagna di insulti rivolti ai farmacisti, colpevoli di aver venduto mascherine con ricarico praticamente nullo e non possiamo accettare, dopo settimane passate a garantire un servizio pubblico senza il minimo ausilio da parte dell’ente pubblico, di essere additati come speculatori. Per farvi qualche esempio, prendendo i prezzi praticati dalla maggiore cooperativa della zona: le mascherine chirurgiche che prima si vendevano a 30-40 centesimi, vengono cedute a noi a 1,16 euro che aggiunti dell’iva diventano 1,42 euro. Non si può stupirsi di un prezzo al pubblico 1,50 euro, nonostante questo sia triplo rispetto a quello di mercato. Le ffp2 sono in commercio in quantità minime e non ci è possibile acquistarle a meno di 5 euro l’una. Anzi l’ultima fornitura consegnata in provincia aveva un costo di 5,78 euro al pezzo. Le mascherine ffp3, sono praticamente introvabili, dal momento che sono destinate al personale sanitario e vengono confiscate in dogana e dirottate alla Protezione Civile e ad altri enti”.

(Rimini) Ottanta chiamate al giorno, cinquanta servizi giornalieri, tra i quattrocento e i cinquecento farmaci consegnati al giorno: sono questi i numeri del servizio di consegna di farmaci a domicilio predisposto dalla Croce Rossa assicurato con i Volontari della struttura comunale di protezione civile, che dall'inizio dell'emergenza sanitaria ha consentito di soddisfare oltre 1.800 esigenze in 24 giorni. Con l'emergenza Covid-19 la Croce Rossa ha organizzato il progetto Pronto Farmaco e attivato il numero verde 800231999 da chiamare per registrarsi e farsi consegnare i medicinali a casa. Il servizio viene garantito due volte al giorno, mattina e pomeriggio, con due equipaggi da parte del Nucleo della Associazione Carabinieri che accompagnano i Volontari della Croce Rossa prima alla acquisizione dei farmaci alla Farmacia dell'Ospedale o ad altre presenti nel territorio, poi alla consegna alle persone.

Il servizio ha assunto una portata tale da richiedere l'impiego di almeno 20 volontari che operano in una filiera che prevedere quattro step: registrazione delle chiamate al centralino, richiamare gli utenti per raccogliere l'ordinativo di farmaci da garantire il giorno successivo; organizzare gli spostamenti e la distribuzione: organizzare gli equipaggi e le dotazioni di medicinali da consegnare.
Da oggi mercoledì 8 aprile parte il secondo progetto dedicato al Pronto Farmaco Covid, per conferire medicinali di provenienza ospedaliera a soggetti in quarantena, con deficit immunitari e ad elevato rischio di contagio che non possono lasciare l'alloggio.

Per lavorare in sicurezza con le adeguate distanze tra i volontari, la Croce Rossa ha chiesto e ottenuto di poter utilizzare tre locali al primo piano e la sala ristoro al piano terra della sede della protezione civile, oltre alla stanza adibita a sala radio operativa a livello territoriale. Un servizio quello di Croce Rossa, che si integra con quelli quotidianamente operati da Auser e Caritas, coordinati dai Servizi Sociali del Comune di Rimini.

Continuano inoltre le consegne da parte della Protezione civile del comune di Rimini di personal computer per gli studenti delle scuole che ne hanno necessità con richieste pervenute da Belluzzi, Serpieri, Einaudi, Molari, Valgimigli, XX settembre. Altri saranno distribuiti nei prossimi giorni alle scuole che ne hanno fatto richiesta. I volontari della protezione civile sono inoltre impegnati quotidianamente nella raccolta dei generi alimentari donati con grande generosità da tanti privati e che vengono poi consegnati ai centri dove si cucina e si preparano pacchi spesa per le persone più bisognose o in difficoltà dando risposta alle necessità quotidiane di centinaia di persone tra le più diverse. "Una rete che continua ad ampliarsi – è il commento dell'assessore alla protezione civile Anna Montini – e che testimonia il grande cuore della nostra comunità e la consapevolezza che questa battaglia si può portare a termine solo insieme. Grazie quindi a tutte le associazioni tutti coloro che si stanno mettendo al servizio del prossimo per alleggerire il peso di chi è maggiormente in difficoltà".  

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