Mercoledì, 15 Aprile 2020 10:09

15 aprile

Morto un medico di famiglia | Eparina per curare | Venticinque aprile illuminato

(Rimini) Se i turisti, questa Pasqua, non si sono potuti muovere verso il mare, la costa adriatica ha visto altre 'visite': quelle di delfini e tonni che sono tornati a nuotare nelle acque rese più azzurre, trasparenti e silenziose dalla mancanza di barche e navi. Sui social, infatti, sono comparsi filmati e foto ripresi dai pochi pescatori in servizio nel weekend pasquale a largo delle coste di Ravenna e Milano Marittima. E si vedono sia i tursiopi, i delfini più comuni in Romagna che si muovono in solitaria, che le stenelle, più piccole e agili, che viaggiano in gruppi di 60-70 individui. "Calato il disturbo sonoro in mare- spiega Attilio Rinaldi, presidente del Centro Ricerche marine- molte specie ittiche si sono avvicinate alla costa per mangiare il nostro abbondante pesce azzurro". E dunque tonni, delfini, tursiopi e stenelle si sono avvicinati alla costa tra Rimini e Ravenna per mangiare. Che l'Adriatico sia un paradiso di biodiversita' e' noto, fa notare Apt Servizi in una nota, "oltre 800 specie ittiche affollano questo spicchio di mare, compresi animali mitici come le tartarughe e, appunto, i delfini, stimati in circa 7.000 individui". Questi cetacei, prosegue poi Rinaldi, stanno mostrando un significativo incremento nei loro contingenti "e il nostro è l'unico mare italiano dove, anziché diminuire, sono cresciuti di numero". Caterina Fortuna, dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra di stanza all'International Whaling Commission di Cambridge aggiunge che "abbiamo ricevuto dati nuovi da varie parti del mondo, in cui si evidenziano trend positivi", e "di certo si può dire che i tursiopi in Adriatico sembrano stare bene e mostrano trend stabili o in aumento" (Agenzia Dire).

(Rimini) La provincia di Rimini registra altri quattro morti positivi al coronavirus, due donne di 68 e 88 anni e due uomini di 78 e 97. Mentre sono 13 i nuovi casi, cinque maschi e otto femmine, 11 sono in isolamento domiciliare e due ricoverati non in terapia intensiva. Piu' nel dettaglio dei dati di oggi, si registrano 13 guarigioni, con doppio tampone negativo, per un totale di oltre 300 pazienti guariti. I casi totali arrivano a quota 1.740, di cui 87 residenti fuori provincia, 610 a Rimini, 222 a Cattolica, 218 a Riccione, 115 a Misano Adriatico, 128 a San Giovanni in Marignano, 54 a Santarcangelo di Romagna, 36 a San Clemente, 30 a Montescudo-Monte Colombo, 35 a Morciano di Romagna, 65 a Coriano, 27 a Novafeltria, 38 a Bellaria-Igea Marina, 20 a Saludecio, 17 a Verucchio, 10 a Pennabilli, otto a Mondaino, sette a San Leo, sette a Montefiore Conca, quattro a Gemmano, cinque a Montegridolfo, tre a Talamello, sei a Poggio Torriana, due a Maiolo e due a Sant'Agata Feltria. Nella Repubblica di San Marino i numeri sono stabili. I casi positivi sono 283, uno in piu' rispetto a ieri, di cui 38 ricoverati all'Ospedale di San Marino, 16 in Rianimazione con sintomatologia severa, otto femmine e altrettanti maschi; 22 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 11 maschi e altrettanti femmine; 245 in isolamento a domicilio, 128 femmine e 117 maschi. I morti sono 36 mentre i guariti 53 ed ammontano a 113 i dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche. Infine sono 593 le quarantene, 523 laici, 62 sanitari, otto Forze dell'ordine, e 888 quelle terminate (Agenzia Dire).

(Rimini) E’ sicuramente uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus. Ma il turismo emiliano-romagnolo non si arrende e rilancia. Innovazione, sicurezza sanitaria, salubrità e sostenibilità ambientale le parole chiave. Insieme a uno sforzo collettivo per affrontare la crisi che veda Istituzioni, imprese, sistema del credito impegnati verso il medesimo obiettivo.
L’invito a guardare con fiducia al futuro, nonostante la pesante e inedita congiuntura, arriva dallo stesso assessore regionale al Turismo Andrea Corsini dalla sua pagina Facebook: “Tutti dicono che nulla sarà come prima, probabilmente è vero, ma non è detto che sarà peggio di come eravamo. Il mercato farà selezione, la domanda turistica cambierà, il moderno viaggiatore avrà nuove esigenze e valuterà le offerte sulla base di nuovi criteri: qualità e sostenibilità ambientale, affidabilità delle strutture in termini di salubrità, sicurezza sanitaria, dimensione degli spazi, servizi. Questo è il momento di far scattare una grande reazione, che può portare il turismo verso nuovi e più ambiziosi traguardi. Certo, dirlo ora potrà sembrare surreale, ma non lo è. È in situazioni come questa, dove tutto sembra perduto, che troveremo la spinta, le idee, il coraggio, la creatività per uscire da questo momento più forti e all’altezza delle sfide che ci attendono”.

Secondo i dati di uno studio commissionato dalla Regione all’Osservatorio turistico di Unioncamere, l’impatto di Covid-19 sull’industria turistica emiliano-romagnola nel periodo marzo-agosto può essere calcolato in una perdita di 19,2 milioni di presenze (-42%) e in una riduzione del giro d’affari di 1.180 milioni di euro nella migliore delle ipotesi. Numeri che potrebbero salire a 28 milioni di presenze in meno (-62%) e una perdita di 1.800 milioni di euro in quello peggiore.
Nel settore della ricettività, il danno è stimato in una riduzione dei ricavi per le aziende alberghiere del 55%, pari a 1 miliardo di euro di minori entrate, e del 42% per la ristorazione, equivalente a 3,8 miliardi. Se poi si considera il Valore aggiunto, quindi la ricchezza prodotta in termini di Pil il calo oscilla fra il -12,43% e il -18,45% per il ricettivo e il - 12% e il -15,5% per la ristorazione.

“Un quadro impietoso – sottolinea Corsini -  di fronte al quale sarebbe facile farsi prendere dallo sconforto, ma noi non lo stiamo facendo e non lo faremo. Certo, la ripresa sarà faticosa, ma ancora una volta dimostreremo insieme di che pasta siamo fatti, Istituzioni e imprenditori che hanno ereditato dai nonni e dai padri pionieri del turismo, la straordinaria capacità di costruire un sistema turistico invidiato da tutto il mondo, fatto di accoglienza, ospitalità, qualità dei servizi e soprattutto tanta, tanta capacità di innovazione”.
Dallo steward di spiaggia, ai pasti sotto l’ombrellone. Allo studio nuovi servizi insieme agli operatori del settore

Servizi innovativi dunque, in grado di garantire salubrità, sicurezza sanitaria, sostenibilità ambientale. Questa per Corsini la ricetta per fronteggiare la difficile congiuntura. Alcuni esempi? L’introduzione di figure come lo steward di spiaggia, non un poliziotto che sanziona, ma una figura rassicurante con il compito di controllare il rispetto delle regole e dare consigli ai clienti. Oppure il servizio di pasti direttamente sotto l’ombrellone e magari nella stanza o nel balcone dell’Hotel. 
Temi su cui è in corso - spiega l’assessore regionale - il confronto con gli operatori del settore. E su cui la stessa Regione è impegnata in questa fase in cui il contrasto all’emergenza sanitaria si sta affiancando al lavoro per programmare la riapertura di alcune filiere produttive.

Tra i provvedimenti già adottati quello che stanzia 2 milioni di euro per sanificare e dotare alberghi e campeggi di moderni ed efficienti sistemi di igienizzazione e un forte piano di comunicazione, che verrà lanciato non appena ce ne saranno le condizioni, in particolare si saprà quando le persone potranno muoversi. Ma non solo. “Rilanceremo gli investimenti pubblici e la riqualificazione delle strutture private per dotarle del sostegno necessario ad affrontare la nuova fase del mercato” – sottolinea Corsini.
Tra le misure a sostegno del settore anche quelle definite grazie al “lavoro di queste settimane fatto dalla nostra Regione insieme alle altre, dalle Associazioni di categoria, e grazie all’attenzione e alla sensibilità del Ministro Franceschini”. Dall’introduzione dei buoni vacanza validi per un anno per il sostegno alla domanda interna e alle imprese del ricettivo, agli ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali, all’ulteriore liquidità alle aziende, alla sospensione di tutte le scadenze fiscali e tributarie per un congruo periodo. E ancora: credito d’imposta per chi ha affitti d’azienda, sostegno agli investimenti e all’innovazione di prodotto, un grande piano di marketing e comunicazione internazionale. E quanto prima la possibilità per gli imprenditori di avviare i cantieri e realizzare i lavori necessari per la riapertura. “Insomma – chiosa Corsini - un vero e proprio Piano nazionale con l’istituzione di un Tavolo di crisi del settore”.

Uno scatto e un salto di qualità. Insieme Istituzioni, imprese, sistema del credito. Nell’immediato però occorre affrontare alcune questioni urgenti. Prima tra tutte quella della liquidità di cui le imprese hanno bisogno subito. “Se non ora quando”, sottolinea Corsini, ricordando i 200 miliardi di euro di garanzie messi a disposizione dal Governo e il prossimo varo del  Decreto Aprile. Da qui l’appello alle banche del territorio emiliano-romagnolo affinché venga consentito alle imprese di ottenere la liquidità necessaria per sopravvivere, senza aggravi burocratici. “È il momento – sottolinea -  di dimostrare con fatti concreti che il turismo è considerato per quello che vale. Un asset economico strategico e imprescindibile per un Paese come l’Italia e ora più che mai motore della rinascita economica”.
Un impegno a 360 gradi dunque, uno scatto e un salto di qualità che chiami tutti a fare la propria parte: Istituzioni locali, regionali e nazionali, sistema del credito e imprese. Con la convinzione che in Emilia-Romagna  - conclude l’assessore Corsini - “si tornerà nelle spiagge, torneremo a fare grandi eventi, sportivi, musicali e culturali, torneremo a riempire le città d’arte, i Borghi e i Castelli torneranno a risplendere, il nostro Appennino e i nostri centri termali offriranno più di prima una vacanza all’insegna del benessere. La nostra Motor e Food Valley saranno i prodotti internazionali che più di altri segneranno il grande rilancio sui mercati europei e mondiali dell’Emilia-Romagna”.

(Rimini) Questa mattina, martedì 14 aprile, è salito al Padre il diacono Maurizio Bertaccini, della comunità di Montetauro. "Si aggiunge purtroppo alle 'partenze' di Mons. Mariano De Nicolò, Vescovo emerito della Diocesi di Rimini, e don Ferruccio Capuccini, rettore del Santuario Madonna di Bonora, e questo è motivo di ulteriore sofferenza. – ha detto il Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri – In questi giorni della settima di Pasqua siamo certi che Maurizio potrà godere, quale 'servo buono e fedele', della pace col suo Signore risorto. Affidiamo al Signore anche Maria e la sua grande famiglia, perché trovino consolazione e fortezza nella fede".

Maurizio Bertaccini era nato a Savignano sul Rubicone l'8 aprile 1952. Il 29 novembre 1997 è stato ordinato diacono permanente dal Vescovo Mariano De Nicolò. Prestava servizio presso la parrocchia Santa Innocenza di Montetauro di Coriano e nella comunità della Piccola Famiglia dell'Assunta di Montetauro.
Laureato in Medicina a Bologna nel 1979, dopo un primo periodo in cui ha esercitato anche come dentista a Savignano sul Rubicone, Maurizio Bertaccini si è trasferito con la famiglia a Montetauro, per seguire più da vicino la comunità, nella quale ha fatto insieme alla moglie Maria la professione nel 1997, poco prima dell'ordinazione diaconale.

Bertaccini aveva l'ambulatorio nella casa della salute di Coriano ed era molto stimato dagli oltre 1.600 pazienti di Coriano e San Patrignano di cui si prendeva cura come medico di famiglia. Si è sposato con Maria l'8 dicembre 1979; dal loro matrimonio sono nati sei figli naturali, più uno adottivo e tre in affido. La figlia maggiore si è consacrata nel 2012 nella Piccola Famiglia dell'Assunta di Montetauro.
Il virus ha fatto la sua comparsa il 18 marzo, il 24 marzo si è reso necessario il ricovero all'ospedale "Infermi" di Rimini, dove tre giorni più tardi Bertaccini è stato costretto alla respirazione meccanica. Sabato scorso le sue condizioni si erano ulteriormente peggiorate, fino all'epilogo di questa mattina. "Maurizio è volato al Padre tra le braccia amorose della mamma del Cielo" è il messaggio inviato dalla moglie Maria.

(Rimini) Sono 20.752 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 312 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 101.896 i test effettuati, quasi 3.000 (esattamente 2.849) in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.167 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri), 2.582 a Parma (9 in più), 3.947 a Reggio Emilia (59 in più), 3.180 a Modena (48 in più), 2.975 a Bologna (28 in più), 345 a Imola (nessun caso positivo in più rispetto a ieri), 635 a Ferrara (17 in più). In Romagna sono complessivamente 3.921 (122 in più), di cui 880 a Ravenna (53 in più), 724 a Forlì (33 in più), 577 a Cesena (23 in più), 1.740 a Rimini (13 in più).

Purtroppo, si registrano 90 nuovi decessi: 50 uomini e 40 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 2.705. I nuovi decessi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 20 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 17 in quella di Bologna, (di cui1 nell’imolese), 7 in quella di Ferrara, 2 in provincia di Ravenna, 9 nella provincia di Forlì-Cesena (8 nel forlivese e 1nel cesenate), 4 in quella di Rimini; 3 persone decedute, infine, erano residenti fuori regione.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 4.269 (+ 262), delle quali 2.028 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 2.241 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Complessivamente, 9.016 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (70 in piùrispetto a ieri). 328 i pazienti in terapia intensiva: 3 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-17).

 

(Rimini) Oggi in duomo (chiuso) si è svolto il rito di commiato per monsignor Mariano De Nicolò, vescovo emerito di Rimini, scomparso nelle prime ore della mattina del Sabato Santo. Pubblichiamo l’intervento del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi prima della sepoltura.

Carissimi,
oggi, martedì fra l'Ottava di Pasqua, ha luogo nella nostra Cattedrale il rito di commiato del compianto Vescovo Emerito, Mariano De Nicolò, prima di deporre la sua salma tra le tombe dei nostri venerati padri Vescovi. Mentre, a Dio piacendo, ci ripromettiamo di celebrare la s. Messa e il rito delle esequie a tempo debito e opportuno, vengo a pregarvi di voler condividere alcuni pensieri e sentimenti che mi si agitano in cuore.
Penso che siamo rimasti tutti colpiti dalla felice coincidenza dell'incipit del "santo viaggio" del caro padre Vescovo Mariano con le prime ore del mattino del Sabato santo. Letta in luce di fede e inquadrata con lo 'specchietto retrovisore' di quel "giorno solenne" (Gv 19,33), tutta la sua vita mi si affaccia come sospesa tra i travagli del Venerdì della Passione del Signore e le doglie della Domenica di Risurrezione. In effetti il silenzio immobile del Sabato santo si trascina dietro messaggi che ci restano incisi nell'intimo. Ci ricorda che non c'è crocifissione che non conosca la sua deposizione. Non c'è lacrima che non si sciolga nella dolcezza di un sorriso. Non c'è peccato che non intercetti una redenzione. Non c'è amarezza che non trascolori in consolazione. Non c'è sepolcro che non trovi una pietra che non si possa rotolare...

Ora non mi sembra il caso di scolpire un 'medaglione' commemorativo dell'opera e della personalità del Vescovo defunto, ma non posso non rileggere con voi un particolare che non mi risulta trascurabile. Nel motto del suo stemma episcopale si legge testualmente: "Victoria Fides", due parole latine, ispirate alla prima Lettera di Giovanni: "Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede". È un grido di trionfo! Beninteso, un trionfo evangelicamente sorprendente, conquistato non con il sangue della spada, bensì con quello della croce. Ecco, mi sento di poter dire: se si sfilasse la 'tessera' della fede, il 'mosaico' della lunga vita di Mons. Mariano ci si scombinerebbe tra le mani, fino a diventare completamente irriconoscibile.
Devo aggiungere che il Sabato santo era a lui particolarmente caro, anche perché 65 anni prima, proprio in quel "giorno solenne", era stato ordinato sacerdote. E qui mi scatta un fotogramma personale, che mi fa piacere parteciparvi. Proprio il Sabato santo dello scorso anno lo 'pescai' in incognito, ormai in carrozzina, in Duomo, dove si era fatto portare per passarvi un'ora in preghiera davanti al Crocifisso di Giotto, in quella che era doppiamente diventata la 'sua' Cattedrale: perché vi era stato ordinato Vescovo, e perché poi l'avrebbe completamente restaurata fino a riportarla al suo nativo splendore.


Ma c'è anche un terzo Sabato nel santo pellegrinaggio dell'amato Vescovo Mariano che mi lega personalmente a lui, ed è stato il 15 settembre del 2007, quando arrivai a Rimini come suo successore. Da quel giorno cominciò la terza ed ultima fase della sua vita, quella di Vescovo Emerito.

Qui, amici miei cari, datemi la gioia di potervi confidare quasi sottovoce – con il tono sussurrato con cui si condividono le confidenze più intime – "quale" Mariano io ho personalmente incontrato in questi anni del mio ministero in mezzo a voi. Certo, l'ho trovato particolarmente provato nella salute via via più malferma. Ma in tutta sincerità posso attestare che il Vescovo Mariano per me è stato molto più che un rispettabile monsignore, dal tratto nobile e gentile. È stato piuttosto un vero signore, cortese e cordiale. Più ancora mi è stato autentico fratello nel ministero episcopale, sensibile e benevolo, legato dalla quotidiana, affettuosa preghiera per me e per la nostra cara Diocesi, da lui sempre appassionatamente amata, seguita e affettuosamente accompagnata.

Così la sua vita ha continuato ad essere una vera eucaristia: una esistenza umilmente donata al Signore e tutta offerta per il bene nostro e della nostra santa Chiesa. In questo noi, figli di san Gaudenzo, riusciamo ad avvertire che la morte di un pastore, come lui, rappresenta un evento di grazia per la nostra comunità diocesana.
Pertanto la morte si trasfigura in vita: il grano di frumento viene nascosto nella terra, ma non si disperde in essa. Spunta come vita nuova e porta molto frutto. Lo assicura san Paolo: noi apostoli moriamo, perché voi cristiani viviate (vedi 1Cor 4,8-13).
È il messaggio di Pasqua: la morte di Cristo è vita. Anche la morte del pastore è vita per quanti il Signore gli ha donato.

Per questo possiamo cantare l'Alleluia della Pasqua, con le parole ispirate di sant'Agostino:
"O felice quell'alleluia cantato lassù! O alleluia di sicurezza e di pace! Qui cantiamo da esuli e pellegrini, lassù nella patria! Chiesa di Rimini, canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, avanzare nella retta fede, progredire nella santità. Canta e cammina!".
+ Francesco Lambiasi

(Rimini) Sono stati presentati questa mattina, nel corso della 5^ Commissione consiliare, i dati relativi ai buoni spesa e pacchi viveri previsti dal fondo nazionale per la solidarietà alimentare. Un aiuto che, complessivamente, darà sollievo a circa 5.700 famiglie riminesi. Nello specifico, saranno 1.700 le famiglie residenti nel Comune di Rimini a beneficiare dei buoni spesa per l'acquisto di beni di prima necessità in un negozio vicino a casa e messi a disposizione dal Comune di Rimini grazie al fondo previsto dall'ordinanza della Protezione per supportare le famiglie oggi più vulnerabili a causa della pandemia del Covid-19. Le prime 640 sono già state contattate la settimana scorsa, potendo così già aver effettuato la spesa nelle attività concordate con il Comune; tutte le altre saranno comunque contattate tra oggi e domani, mettendo tutti nelle condizioni di effettuare i propri acquisti già da questa settimana. Ai beneficiari viene richiesto in quale punto vendita intendono utilizzare i buoni tra quelli che hanno aderito all'avviso pubblico. L'elenco dei punti vendita è in aggiornamento e sarà pubblicato sul sito web del Comune di Rimini:bit.ly/34BHx3N

Tra queste, in particolare sono state accolte tutte le 895 domande di persone che rientravano nella fascia di precedenza, ovvero quella rappresentata da amiglie monoreddito che a causa del Covid19 hanno subito una variazione importante delle proprie entrate. Più di 1.300 invece le domande escluse per irregolarità evidenti o la mancanza dei criteri prioritari richiesti (soggetti che già percepiscono altre forme di sostegno, come ad esempio il reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali). Si ricorda che il buono spesa avrà un valore di 150 euro per ogni componente del nucleo famigliare presente sul territorio; per le famiglie con 4 o più componenti il buono avrà un valore massimo di 550 euro.

Oltre ai buoni spesa, questa sarà anche la settimana della distribuzione dei pacchi viveri con prodotti di prima necessità alle famiglie individuate attraverso una valutazione dei Servizi sociali e della Protezione Civile. Si tratta di circa 4 mila pacchi viveri per un valore variabile tra i cinquanta e i sessanta euro l'uno. La settimana scorsa è stato raggiunto l'accordo con la società fornitrice, la Marr, che ha provveduto ad acquistare le derrate alimentari per la consegna che verrà effettuata direttamente a casa delle famiglie individuate, entro questa settimana.

"Con l'assegnazione dei buoni spesa – spiega l'Amministrazione comunale - e dei pacchi viveri direttamente assegnati dalla protezione civile, si andrà in settimana ad esaurire la somma messa a dispozione del Comune di Rimini grazie al Fondo governativo dedicato. E' bene precisare che la platea beneficiaria dei buoni spesa potrebbe essere anche più ampia, visto che nelle 1.700 domande accettate fanno parte anche nuclei famigliari formati da due o più persone, arrivando così potenzialmente ad un stima di circa tremila benificiari. Si ricorda che saranno contattate solo ed esclusivamente le persone assegnatarie dei buoni spesa, mentre non verranno contattate le persone escluse dalle posizioni utili in graduatoria. Un ringraziamento speciale va gli uffici per il grande e rapido lavoro che stanno facendo in questi giorni e ai tanti cittadini che, pur in un momento di difficoltà, stanno collaborando con grande senso civico con volontari e assistenti sociali".

 

(Rimini) Oltre ai varchi sulla statale 16, i blocchi di alcune strade al confine sud, che rimangono interdette alla circolazione e ai posti di controllo che la Polizia Locale ha disposto in maniera permanete alle uscite dell'autostrada Rimini sud e Rimini nord, in questi 4 giorni delle festività pasquali gli agenti hanno concentrato la loro presenza soprattutto nei parchi e nelle spiagge.  Un dispiegamento di uomini e mezzi che, soprattutto in queste belle giornate primaverili, si è reso indispensabile per  il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica derivante da Covid-19 e per far rispettare gli obblighi previsti dalle disposizioni ministeriali e regionali.

Nei 4 giorni di controlli che la Polizia Locale ha eseguito da venerdì 10 aprile a lunedì di pasquetta,  sono state 1185 in tutto le persone controllate; 907 in tutto le autocertificazioni acquisite e 910 le attività commerciali o gli esercizi pubblici presso cui gli agenti hanno accertato la chiusura, oppure, per le poche attività legittimate ad aprire, il rispetto delle distanze e l'uso dei dispositivi di sicurezza. Le sanzioni amministrative fatte in 4 gironi, sono in tutto  38, di cui 13 solo nella giornata di pasquetta. Verbali di tipo amministrativo, contestati immediatamente a chi ha dichiarato motivazioni futili e palesemente non coerenti con le ragioni per le quali è consentito uscire di casa, espresse anche nel modulo di autocertificazione che è necessario consegnare al momento del controllo. 

Per quanto riguarda le 907 autocertificazioni acquisite anche in questo fine settimana, queste si aggiungeranno alle altre già acquisite, per essere verificate. Un'attività di controllo d'ufficio che sta andando avanti  in maniera incrociata con tutti gli enti territoriali. 

L'intervento delle Forze dell'Ordine, coordinati dalla Prefettura anche in questi giorni di festa ha visto un impegno importante di oltre 50 uomini e donne della Polizia Locale di Rimini che in pattuglie differenti hanno coperto l'intero arco delle 24 ore, con turni diurni e notturni. Uno sforzo che si ripeterà alla stessa maniera e con lo stesso impegno in termini di dispiegamento di persone e mezzi, anche nei prossimi giorni, soprattutto in concomitanza dei ponti del 25 aprile e dell'1 maggio.

(Rimini) Sono proseguite per tutta la giornata con l’obiettivo di concludere in settimana la distribuzione gratuita porta a porta delle mascherine chirurgiche a tutta la popolazione over 65 residente sul territorio del Comune di Rimini. Un impegno gravoso per i numeri a cinque cifre – sono oltre 26mila i nuclei famigliari con uno o più over 65 e tra questi ben 9mila vivono da soli - quello portato avanti dai volontari che con generosità si sono messi a disposizione della protezione civile comunale presentandosi casa per casa e lasciando, dopo aver suonato al campanello, ad ognuno degli aventi diritto una mascherina chirurgica nella buchetta postale. Sono 90 i volontari ancora impegnati nell’attività di distribuzione che operano in squadre da due, a cui nella giornata di sabato scorso, vigilia di Pasqua, hanno dato il proprio contributo il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi e gli assessori Anna Montini e Jamil Sadegholvaad.
Un’operazione di distribuzione, quella curata dal coordinamento provinciale della Protezione civile insieme alla Protezione civile del Comune di Rimini e che si è avvalsa oltre che dei rispettivi volontari dei Capi scout dell’Agesci e dei volontari del Team Bota, che si è impegnata anche nella distribuzione delle mascherine facciali davanti a 53 esercizi commerciali sparsi sul territorio comunale dal Comune di Rimini nelle giornate di venerdì e sabato per far giungere ai riminesi una gran parte della fornitura destinata a Rimini dalla Regione Emilia Romagna. Un impegno gravoso che si è svolto con ordine e compostezza, senza che si sia registrata la più che minima difficoltà. Pressocché esauriti anche i quantitativi consegnati per la distribuzione nelle 36 farmacie comunali aderenti.

Accanto a questo fronte non ha rallentato la macchina d’aiuto e solidarietà sugli altri settori su cui prosegue l’impegno di istituzioni e volontari e che ha portato alla vigilia di Pasqua alla consegna di circa 400 pacchi contenenti generi alimentari alle famiglie più bisognose segnalate dai Servizi sociali del Comune di Rimini confezionati grazie alla generosità di singoli, ditte, associazioni. Quotidianamente prosegue l’attività di Auser e Caritas, coordinati dai Servizi Sociali del Comune di Rimini, in cui i volontari della protezione civile sono impegnati nella raccolta dei generi alimentari donati con grande generosità da tanti privati per poi essere consegnati ai centri dove si cucina e si preparano pacchi spesa per le persone più bisognose o in difficoltà.
Prosegue poi con intensità l’attività del progetto Pronto Farmaco, il servizio di consegna di farmaci a domicilio predisposto dalla Croce Rossa e assicurato con i Volontari della struttura comunale di protezione civile, che dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha consentito di soddisfare numerosissime richieste – superati abbondantemente le duemila – da parte dei soggetti a rischio. Un’ottantina le chiamate al giorno, cinquanta i servizi giornalieri, tra i quattrocento e i cinquecento farmaci consegnati al giorno, questa la mole d’attività di Pronto Farmaco promosso da Croce Rossa e garantito due volte al giorno, mattina e pomeriggio, con due equipaggi da parte del Nucleo della Associazione Carabinieri che accompagnano i Volontari della Croce Rossa prima alla acquisizione dei farmaci alla Farmacia dell'Ospedale o ad altre presenti nel territorio, poi alla consegna alle persone. Un’attività a cui da metà della scorsa settimana si è affiancato un secondo progetto dedicato al Pronto Farmaco Covid, per conferire medicinali di provenienza ospedaliera a soggetti in quarantena, con deficit immunitari e ad elevato rischio di contagio che non possono lasciare l'alloggio.

Anche le consegne da parte della Protezione civile del Comune di Rimini di personal computer agli studenti delle scuole prosegue – superati i 120 i pc consegnati ai ragazzi che ne hanno necessità ma altri saranno distribuiti nei prossimi giorni – su richiesta degli istituti Belluzzi, Serpieri, Einaudi, Molari, Valgimigli, XX Settembre.
Anche un intervento a favore dei senza tetto si è concretizzato per dare una risposta a tutti coloro che vivono in strada da parte dell’Unità di strada senza fissa dimora e della Protezione Civile comunale. Un’attività che si inserisce nel rafforzamento delle azioni già intraprese a beneficio dei senza tetto, anche quali potenziali soggetti a rischio contagio, in un contesto emergenziale sanitario che rendeva inutilizzabili i normali servizi di assistenza. A beneficiarne 43 senza fissa dimora, persone a cui è stata fornita assistenza, una doccia calda, indumenti e prodotti igienizzanti usualmente utilizzati per fronteggiare il contagio da Covid-19.

L’intervento è stato realizzato come previsto grazie alla capacità operativa e di coordinamento della Protezione civile e l’impegno straordinario dei volontari e degli operatori dell’Unita di strada senza fissa dimora, formata oltre che dal Comune di Rimini anche da tutte le realtà che attuano il progetto ‘Unità di strada senza fissa dimora’ – l’Associazione ‘Comunità PG23’, la ‘Caritas Rimini’, la ‘Croce Rossa Italiana’, comitato provinciale di Rimini e l’associazione ‘Rumori sinistri’.

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