Giovedì, 16 Aprile 2020 17:14

Scuole, alla Karis torna Hack the school

(Rimini) Torna Hack The School, l'evento hackathon organizzato da Fondazione Karis con la collaborazione di Fattor Comune, Teddy Spa, Botika, Riviera Banca, Gruppo ASA, Libertas e Nethesis, realtà imprenditoriali della provincia di Rimini, Pesaro e di San Marino e all'avanguardia sui temi di innovazione e sviluppo. La seconda edizione dell'hackathon per gli studenti avrà luogo nei giorni 24 – 25 – 26 aprile 2020 con una formula totalmente rinnovata. L'evento si svolgerà totalmente online, attraverso l'utilizzo di piattaforme di conference call e sharing totalmente gratuite. Fra queste Zoom, Matteromost e iorestoacasa.work, il progetto in task force mirato a fornire strumenti comunicazione con tecnologia open source. Nella tre giorni di lavoro in rete, gli studenti saranno nuovamente provocati a rispondere a temi importanti quali il futuro della scuola, il modo di studiare, le relazioni sociali, il divertimento e lo svago come mezzi per farsi compagnia, unendosi in team e proponendo idee di carattere innovativo. Le idee scelte dal Comitato Scientifico di HTS20 verranno sviluppate durante l'evento e giudicate da una giuria di esperti, che assegnerà la vittoria al team che avrà non solo proposto l'idea più originale, ma che ne avrà pianificato lo sviluppo e la realizzazione più sostenibile. "Stavamo progettando la seconda edizione di Hack The School quando la tragedia del Covid 19 ha colpito tutta l'Europa, a cominciare dalla nostra Italia" – dichiara Stefano Casalboni, Direttore Generale di Fondazione Karis – "abbiamo pensato che non potevamo rinunciare all'iniziativa, seppur scossi per quanto stava accadendo. Siamo infatti profondamente convinti del valore didattico ed educativo dell'evento, che fin dalla sua prima edizione ha dimostrato di sostenere i ragazzi nel loro desiderio di essere protagonisti del loro futuro". "Per questo, abbiamo deciso di cambiare le regole, adattandoci alla circostanza attuale che stiamo vivendo. Così HTS20 è diventato un evento totalmente online e grazie alla tecnologia ha annullato confini e distanze dando la possibilità di partecipare a tutti: basta infatti un pc, una connessione internet e tanta voglia di mettersi in gioco", ha raccontato Gianluca Metalli, co founder di Fattor Comune, azienda partner dell'evento. "La seconda edizione di Hack The School è una occasione unica per i nostri studenti e i nostri ragazzi" ha dichiarato Paolo Valentini, Direttore Scolastico di Fondazione Karis. "La situazione imposta dalla pandemia da Covid19 è, infatti, l'occasione per scrive su una inedita 'pagina bianca', contribuendo con le proprie idee e la propria fantasia a dare una forma a quel futuro che, come tutti gli esperti dicono, muterà radicalmente le abitudini, i gusti e relazioni fra ognuno di noi. HTS20 è l'occasione per mettersi in gioco, partecipare, perché tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo". "Lo scopo di Hack The School era e rimane quello di coinvolgere studenti di tutta Italia, dandogli la possibilità di mettersi in gioco attraverso le loro passioni e i loro interessi più profondi. Ci proponiamo anche quest'anno di stimolare gli adolescenti a una creatività che, partendo dalle loro passioni personali, diventi motivo di innovazione all'interno della quotidianità, dove la scuola gioca un ruolo primario. Il mondo sta cambiando, le nuove tecnologie accelerano le comunicazioni e gli apprendimenti, le passioni aumentano e si possono condividere e vivere più facilmente. La scuola può essere un luogo in cui gli interessi si chiariscono, trovano spazio, diventano possibilità di relazioni, passioni comuni, creatività, progetti", ha concluso Paolo Valentini. Iscrizioni sul sito dell'evento (www.hackthescool.it). La partecipazione è totalmente gratuita: ogni studente deve solo registrarsi, compilando il form di registrazione. L'iscrizione può avvenire singolarmente oppure in gruppo, dichiarando di essere già parte di un team che parteciperà alla nuova edizione. In fase di iscrizione è anche possibile proporre una "propria idea" di progetto: verranno tutte valutata dal Comitato Scientifico di HTS20 e le migliori diventeranno protagoniste dell'edizione.

(Rimini) “La proposta dell'Amministrazione Comunale di Riccione la porterò all'attenzione, già questo pomeriggio, di tutte le cooperative del settore agroalimentare che già da tempo hanno manifestato l'esigenza di assumere manodopera stagionale”. Lo ha detto Luca Bracci presidente di Confcooperative della provincia di Rimini e Ravenna, contattato dal sindaco di Riccione, Renata Tosi, dopo che ieri l’assessore alle attività Produttive, Elena Raffaelli ha reso noto il progetto dell’Amministrazione di “facilitare l'incontro tra i lavoratori stagionali del turismo che, rischiano di rimanere senza lavoro almeno nei primi mesi estivi, e le aziende in attività”. 
“L’80% delle cooperative dell’agroalimentare - ha confermato Bracci - hanno manifestato la carenza di manodopera e credo che la proposta di Riccione sia molto interessante”. A chi non ha risparmiato “ironici commenti” nei confronti dell’idea di dirottare addetti del settore alberghiero e di ristorazione verso i lavori nei campi, Bracci ha sottolineato come “in un momento di crisi dovuta all’epidemia globale che sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, proporre soluzioni è l'unico atteggiamento intelligente. Poi nessuno obbliga alcuno a lavorare nei campi, ma perché non dare la possibilità a chi vuole di lavorare, in maniera onesta e dignitosa, in un settore, come quello agroalimentare, essenziale per la vita di tutti, di grande rispetto e di grande qualità?”. “Ora lavoreremo sulle proposte e su come mettere in contatto chi vuole lavorare e le aziende che chiedono manodopera”. 

(Rimini) Questa mattina a Montetauro si è svolto il commiato di Maurizio Bertaccini, medico e diacono, morto due giorni fa. Nato a Savignano sul Rubicone l’8 aprile 1952, era stato ordinato diacono permanente dal vescovo Mariano De Nicolò il 29 novembre 1997. Prestava servizio presso la parrocchia Santa Innocenza di Montetauro di Coriano e nella comunità della Piccola Famiglia dell’Assunta di Montetauro.
Laureato in Medicina a Bologna nel 1979, si era trasferito con la famiglia a Montetauro, per seguire più da vicino la comunità, nella quale ha fatto la professione insieme alla moglie Maria nel 1997.
Bertaccini aveva l’ambulatorio nella casa della salute di Coriano ed era molto stimato dagli oltre 1600 pazienti di Coriano e San Patrignano di cui si prendeva cura come medico di famiglia. Dal matrimonio con Maria (8 dicembre 1979) sono nati sei figli naturali, più uno adottivo e tre in affido.
Di seguito il testo del saluto del Vescovo di Rimini in memoria di Maurizio Bertaccini, presente al commiato insieme al diacono Marcello Ugolini, della cappellania dell’ospedale “Infermi” di Rimini.



In memoria di Maurizio Bertaccini
Cimitero di Montetauro, 16 aprile 2020
 
Alla comunità del Diaconato
e p.c. a tutta la Chiesa diocesana
 
Carissimi tutti,
oggi è Pasqua. Prepariamoci a dirlo con il canto del solenne, maestoso Alleluia pasquale, alla fine di questo scarno, eppure intenso e toccante, rito di commiato. Voi lo sapete: non è vero che quelli che stiamo vivendo in questa santa settimana siano i primi giorni dopo Pasqua, come si continua a dire e a ripetere, purtroppo, anche in casa nostra. No, sono i giorni di Pasqua. Anzi sono l’unico grande giorno pasquale della  Risurrezione del Signore. Il giorno più extra large che ci sia nel calendario liturgico, perché non copre semplicemente lo spazio di 24 ore, ma si prolunga per tutta l’Ottava di altri 7 giorni, e quindi per un totale complessivo di ben 192 ore.
 
Oggi è Pasqua. Eppure noi proviamo la stessa sensazione dei due discepoli di Emmaus, che si portavano in petto un cuore più duro e più freddo della pietra posta all’imboccatura del sepolcro del Maestro. Un cuore irriducibilmente bloccato al Venerdì santo. A noi, flagellati dal micidiale virus Covid-19 questi sembrano davvero più i giorni della Passione del Signore che non il giorno inebriante e stupefacente di Pasqua. L’altro ieri abbiamo salutato Mons. Mariano De Nicolò. Ieri ci siamo accomiatati dal nostro don Ferruccio Capuccini. Oggi diciamo “a-Dio” a questo fratello buono, il carissimo Maurizio Bertaccini. Un vescovo, un presbitero, un diacono. Tre ministri della santa Chiesa di Dio che è in Rimini.
         Oggi è Pasqua. Ora a me tocca l’onore e l’onere di fare da esecutore testamentario della preziosa eredità che questo nostro fratello lascia alla sua adorata e amata famiglia, alla comunità della “Piccola Famiglia dell’Assunta” di Montetauro, alla nostra povera e grande famiglia della Chiesa diocesana. Apriamo dunque il testamento spirituale di Maurizio. Non è un testamento semplicemente redatto nero su bianco, con carta e penna, ma intarsiato a tutto tondo con l’inchiostro del day-by-day, di una normale quotidianità, sul rotolo di una vita coerentemente e pienamente vissuta come un autentico “cristiano” della porta accanto. Questo è stato il nostro Maurizio: un uomo cristiano, di una umanità forte e mite. Un cristiano-cristiano, un discepolo innamorato di Gesù e della sua Chiesa. Un cristiano padre di famiglia, di una semplice, splendida famiglia di ben dieci figli, nata dall’amore tenero e gratuito di Maurizio e Mariuccia. Un cristiano-medico che ha esercitato la professione lasciandosi abitare dagli “stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”, il quale “passò beneficando e risanando tutti”. Un cristiano che ha puntato sulla misura alta della santità, entrando a far parte insieme a Mariuccia, da giovanissimi sposi, come una delle primissime famiglie della neonata comunità “Piccola Famiglia dell’Assunta”. Un cristiano-diacono che ha amato e servito la Chiesa da povero servo, umile, disponibile, sempre gioioso e sorridente. Come si vede, dalla sua vita risulta che cristiano è un sostantivo, non un aggettivo puramente decorativo. E’ la base, non un esponente remoto ed evanescente.
         Oggi è Pasqua. Il giorno-sintesi di tutti i misteri della vita di Gesù e della Chiesa. Maurizio non ha vissuto una esistenza frammentata e dispersa, dove i vari aspetti – familiare, professionale, ecclesiale – si giustapponevano l’uno all’altro in una mescolanza caotica e confusa, ma si fondevano senza confusione e si distinguevano senza separazione, fino a comporre una sintesi sinfonica, ordinata e armoniosa. Gli amici mi ricordavano questi giorni che quando gli dicevano come faceva a vivere da laico nella Chiesa e da cristiano nella professione, si autodefiniva amabilmente con una battuta scherzosa, come un… “dottore della Chiesa”.
         Oggi è Pasqua. Vorrei ora sostare brevemente sul mistero diaconale di Maurizio, uno dei primissimi della eletta e numerosa schiera di diaconi che il Signore risorto ha voluta regalare alla nostra diocesi. In questi anni qui a Rimini noi continuiamo a interrogarci sulla specifica identità di questi nostri fratelli. A me sembra che Maurizio oggi ci ricordi che tale identità non vada definita in modo astratto e ‘ideologico’, ma vada ricavata da quella che viene chiamata lex orandi o lex celebrandi. In effetti il ministro competente e incaricato della proclamazione del Vangelo nella celebrazione eucaristica è il diacono. E il vangelo dei vangeli è il vangelo pasquale, il lieto annuncio della risurrezione di Cristo che si riassume nel testo greco dei quattro vangeli in una sola parola: egherthe. Maurizio sapeva bene che questo compito liturgico prosegue e si amplia poi nell’annuncio di Cristo e della sua risurrezione a tutte le realtà in cui un diacono si imbatte non solo nel contesto ecclesiale, ma anche nei vari ambienti di lavoro e di socializzazione che possono e devono frequentare. Quindi anche i diaconi – come il vescovo e i presbiteri – devono guardare al servizio dell’evangelizzazione come loro dovere primario e irrinunciabile.  In effetti, pur appartenendo al clero i diaconi conducono una vita in tutto simile a quella dei laici, e quindi devono vivere la diakonia del ‘quinto vangelo’ sul duplice versante della Chiesa e del mondo. Essi fanno da ponte tra la Chiesa e la società. Si collocano sulla soglia, all’incrocio tra Vangelo e storia. Al di là delle attività concrete, la loro stessa presenza è un dono: come segno sacramentale di Cristo servo, la loro diakonia promuove la vocazione a servire, comune a tutto il popolo di Dio. I diaconi sono i catalizzatori della diaconia di tutti: essi servono e provocano a servire. E ricordano anche agli altri gradi dell’ordine sacro – episcopato e presbiterato – che la loro missione è servizio.
         Oggi è Pasqua. Il diacono Maurizio ci ricorda non solo chi è il diacono, ma come deve vivere e servire un diacono. Con una vita ‘pasquale’. E quindi con una vita vissuta con una spiritualità delle tre G.

La G della gratitudine. In effetti senza il profumo della gratitudine il servizio si riduce a servitù e fa percepire solo l’odore greve del sudore dei nostri sforzi e delle nostre spossanti fatiche. Perché se tutto è dono, lo è anche il servizio, e quindi va ricevuto, custodito e vissuto in “rendimento di grazie’. Senza il senso del dono è facile cadere nello sconforto, diventare devoti della dea ‘lamentela’, scivolare sul piano inclinato di un pessimismo acido e sterile.
         La seconda G è la gratuità. Un diacono non può non sentirsi un servo in-utile. Non certo un servo che non serve a niente di utile, ma che non cerca l’utile proprio, Insomma, solo e semplicemente servo. Una gratuità rivestita del camice dell’umiltà e che su quel camice indossa il grembiule della disponibilità, per lavare i piedi ai poveri, non per farseli lavare dai poveri.
         La terza G è la gioia. La testimonianza più schietta e leggibile che oggi un diacono può rendere all’evangelizzazione, è la testimonianza pasquale della gioia: in casa, al lavoro, nella salute e nella malattia, nel successo e nella prova. Fino all’ultima sera della nostra vita.
         Come ha sempre cercato di fare e come ha concretamente fatto Maurizio.
         Buona Pasqua, a te, Fratello carissimo. Buona Pasqua alla tua cara famiglia. Alla comunità di Montetauro. Ai tuoi cari malati. Ai tuoi colleghi. Ai confratelli diaconi e alle loro spose, alle loro famiglie e comunità. Buona Pasqua a noi e a tutti. Alleluia!

+ Francesco Lambiasi

(Rimini) La circolare Inps 53 pubblicata di ieri riconosce una sgravio contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato da parte delle cooperative sociali di donne vittime di violenza di genere. A tal proposito interviene la consigliera di Parità della Provincia di Rimini, Carmelina Fierro.
 
“Le mura di casa possono salvare le persone dal contagio del Covid-19 ma non certamente dalla violenza fisica e psicologica che in questo momento rischiamo di non vedere da nessuna parte”, ricorda la consigliera. “L’isolamento, la convivenza forzata e l’instabilità socio-economica in questo periodo di emergenza possono comportare per le madri e i loro figli/e un maggior  rischio relativo alla violenza domestica soprattutto in contesti di preesistente conflitto tra i partner”.

La chiusura “delle scuole, dell’aziende e di ogni forma di vita sociale non virtuale sta compromettendo la possibilità per le vittime di chiedere aiuto e per noi di vederle. Il Ministero dell’Interno con la comunicazione dello scorso 27 marzo invita alla “massima sensibilizzazione alla problematica, ad un ulteriore innalzamento della soglia di attenzione, della capacità di percezione della violenza e della solidarietà necessaria”. E’ un appello “rivolto non solo alle istituzioni deputate alla protezione e alla sicurezza ma anche a ciascuno di noi. Siamo chiusi in casa e collegati virtualmente con il mondo intero, ma anche con il nostro mondo più prossimo: i vicini.  I vicini sono le uniche persone che fisicamente vediamo, che sentiamo e che riconosciamo. Per questo sentiamoci vicini e diventiamo sentinelle nei nostri palazzi e nelle nostre dimore”.

E’ un appello “a tenere viva la nostra percezione della violenza e sentirci protagonisti nel costruire la nostra società di attenzione all’altro che soffre. Non è vero che non possiamo fare nulla come non è vero che tanto cosa vuoi che si muova. Qualcosa di importante si muove e anche questa circolare uscita ieri è un primo passo. Le donne escono dalla violenza non solo se sostenute ma se concretamente  hanno la possibilità di essere autonome”. 

L’indipendenza psicologica “cammina insieme all’indipendenza economica e questa solo il lavoro può garantirla. La circolare dell’Inps di ieri riconosce una sgravio contributivo  per l’assunzione a tempo indeterminato da parte delle cooperative sociali di donne vittime di violenza di genere. E’ l’esempio concreto dell’attivazione di tutti gli attori coinvolti: centri anti-violenza (da sempre aperti anche in questa situazione di covid-19), servizi comunali, imprese. Si tratta di quella sinergia e attivazione riconosciuta già l’anno scorso nel  protocollo antiviolenza promosso dalla Prefettura di Rimini. Si tratta dei giusti passi verso l’attenzione alla violenza e del desiderio e della necessità di farla emergere per rimuoverla. Il desiderio di un mondo non ingabbiato dalla rabbia e dalla paura”.

(Rimini) I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, in esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale di Rimini, hanno sequestrato - tra le province di Rimini, Pesaro e Napoli – immobili, quote societarie e rapporti di conto corrente per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.

I beni sottoposti a vincolo sono risultati nella disponibilità di D.F., classe ’60, nato a Giugliano in Campania (NA), soggetto socialmente pericoloso e considerato una figura rilevante nell’ambito del panorama criminale delle zone della Riviera Romagnola e, in particolare, delle province di Pesaro e Rimini, con precedenti per bancarotta fraudolenta, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e reati fiscali.

Il provvedimento ablativo, disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Rimini, costituisce l’epilogo di articolate indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, dalle fiamme gialle dei Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Bologna e di Rimini, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica Stefano Orsi, finalizzate al recupero di beni illecitamente detenuti.

Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hanno, in primo luogo, consentito di riscontrare la pericolosità sociale del proposto attraverso la ricostruzione del suo curriculum criminale e della sua contiguità con ambienti della criminalità organizzata campana ed in particolare con il clan “Mallardo”, anche sulla base delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.

Le investigazioni patrimoniali hanno, poi, permesso di accertare un rapporto di particolare “sproporzione” tra i redditi dichiarati dallo stesso e dal suo nucleo familiare e il patrimonio immobiliare e mobiliare riconducibile alla sua effettiva disponibilità che, di conseguenza, è stato sottoposto a sequestro in quanto ritenuto acquisito con proventi frutto di attività illecite.

(Rimini) Sono circa le 15 di ieri pomeriggio quando sul numero di emergenza 112 della Centrale Operativa della Compagnia di Riccione giunge una richiesta di ausilio da parte del personale del 118 di Riccione impegnato a verificare una segnalazione di un tentativo di suicidio in corso.

A Coriano, in via Ca Tentori, in una palazzina risiedono madre e figlia, di 82 e 58 anni, entrambe affette da problemi depressivi e già note ai locali servizi sociali. Sono loro le protagoniste della triste storia che ieri poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia. Giunti sul posto, i carabinieri della Stazione di Coriano, unitamente al personale del 118, hanno raggiunto immediatamente l’appartamento al primo piano ove sapevano trovarsi agonizzante la cinquantottenne, la quale si era inferta delle ferite al collo. Ma al loro arrivo i militari hanno trovato uno scenario ben più grave: appena entrati nell’abitazione, infatti, sono stati investiti da un acre odore di gas che aveva ormai saturato ogni ambiente.

Consci del pericolo, i carabinieri hanno fatto evacuare l’intera palazzina abitata da più nuclei familiari, cercando di portare in salvo anche le due donne. Una di esse però, l’anziana madre, in preda al panico si era nel frattempo arrampicata sul davanzale della finestra e aveva già sporto le gambe all’esterno quando è stata trascinata all’interno con forza dal maresciallo Giuseppe De Falco, addetto alla Stazione Carabinieri di Coriano, il cui intervento ha scongiurato più tragiche conseguenze.

Nel frattempo, accertato che la fuoriuscita del gas proveniva dalle tubature della cucina, volontariamente danneggiate dalla figlia, l’appuntato Antonio Gallicchio, si è preoccupato di far arieggiare l’appartamento per poi prestare soccorso alla cinquantottenne riversa sul letto, effettivamente sanguinante per delle ferite da taglio auto inferte al collo. Il prezioso aiuto del personale del 118, e dei Vigili del Fuoco nel frattempo sopraggiunti a mettere in sicurezza l’area, ha poi consentito di accertare le condizioni cliniche di entrambe le donne, comunque non in pericolo di vita, le quali sono state successivamente ricoverate in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Rimini.

Giovedì, 16 Aprile 2020 11:43

16 aprile

Stop ai test privati | Nove contagiati | Le aziende vogliono riaprire

(Rimini) Quintali di pasta, zucchero, farina e beni di prima necessità, ma anche tante uova di cioccolato per i più piccoli: è il risultato della raccolta alimentare nata dalla volontà di alcuni cittadini riminesi e dei soci Conad di via Marecchiese a Rimini a cavallo del periodo pasquale. L'iniziativa è nata per dare sostegno a chi sta attraversando un periodo difficile a causa dell'impatto economico del Coronavirus.
Un gruppo di cittadini, insieme ai membri dello staff della palestra Body Shake, ha raccolto in poco tempo donazioni con le quali ha acquistato merci presso il locale punto vendita Conad City. A questa merce i soci Conad hanno poi aggiunto una loro donazione, arrivando così a distribuire un quintale di pasta e uno di zucchero, due quintali di legumi vari e due di farina, cento litri d'olio, sessanta uova di pasqua per i bambini, oltre a biscotti, tonno ed altri beni di prima necessità. Le derrate sono state consegnate a quattro parrocchie della zona, che le stanno distribuendo alle famiglie in difficoltà.
"La realtà riminese è stata tra le più colpite a livello regionale dall'emergenza legata al Covid 19- spiegano i soci Conad City Marecchiese- Abbiamo voluto dare anche noi un piccolo contributo concreto donando merce a chi in questo momento ne ha più bisogno, ovvero a quelle famiglie che attraversano difficoltà economiche e non riescono purtroppo neanche a fare la spesa” (Agenzia Dire).

(Rimini) Si registrano oggi 37 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, con doppio tampone negativo. Conseguentemente, il totale è di circa 340 pazienti guariti.
Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 9, comunicati dalla Regione, uno dei quali residenti fuori provincia.

Si attestano su 1.749 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.661 residenti in provincia e 88 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno dei residenti, 3 pazienti sono maschi e 5 femmine. Nessuno è ricoverato in ospedale.
Il dato comune per comune: Rimini 616, Cattolica 222, Riccione 218, San Giovanni 128, Misano 115, Coriano 65, Santarcangelo 54, Bellaria Igea 40, San Clemente 36, Morciano 35, Montescudo Monte Colombo 30, Novafeltria 27, Saludecio 20, Verucchio 17, Pennabilli 10, Mondaino 8, San Leo 7, Montefiore 7, Poggio Torriana 6, Montegridolfo 5, Gemmano 4, Talamello 3, Maiolo 2, Sant’Agata 2.

La Regione ha comunicato altri 5 decessi di residenti: 3 pazienti di sesso femminile di 60, 89 e 90 anni e 2 di sesso maschile di 86 e 68 anni.

 

(Rimini) "Facilitare l'incontro tra lavoratori stagionali del turismo che, rischiano di rimanere senza lavoro almeno nei primi mesi estivi, e le aziende in attività. Quelle che non hanno subito il lockdown, il blocco totale delle attività, sono principalmente del settore agroalimentare". Questo il progetto sul quale sta lavorando il Comune di Riccione, come conferma l'assessore alle Attività Economiche, Elena Raffaelli. "La nostra intenzione - dice - è quella di mettere in contatto i nostri lavoratori stagionali con il mondo delle aziende che non ha subito il contraccolpo della crisi generata dalle misure di contenimento dell'epidemia. Il riferimento è sicuramente quello dell'agricoltura. I tempi per la ripartenza della stagione estiva, abbiamo visto, si allungano e il rischio è che il settore turistico non possa assorbire il numero abituale di lavoratori stagionali. Ci troviamo davanti ad un numero importante di lavoratori che hanno bisogno di trovare una nuova collocazione per portare il pane in tavola. Dall'altra ci sono aziende che devono poter procedere velocemente a definire contratti stagionali perché la campagna non aspetta e certamente la domanda e la vendita di prodotti freschi non è stata mai in calo. Ci siamo quindi messi all'opera con gli uffici del Suap, lo sportello unico attività produttive, che hanno iniziato a mappare le aziende agricole del territorio. Con loro inizieremo un dialogo, coinvolgendo anche le associazioni di categoria, per fornire loro manodopera stagionale che possa da una parte garantire il servizio agroalimentare, in un momento in cui i lavoratori hanno inferiori capacità di spostamento sul territorio, e dall'altra aiutare i nostri lavoratori stagionali del comparto turistico a superare la contingenza di quest'estate". 

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