Ponti di primavera, controlli con i droni su parchi e spiaggia
(Rimini) Entrano in campo anche i droni per scoraggiare chi, in violazione alle direttive e alle misure emergenziali ministeriali e regionali, esce di casa per ragioni non consentite. Si sono alzati ieri in volo, e lo faranno anche nei prossimi giorni, due droni pilotati dagli operatori della Polizia Locale riminese, che dall'alto hanno setacciato parchi e spiagge per segnalare in tempo reale agli agenti operanti a terra le persone che si trovavano illecitamente sulla spiaggia e nei parchi pubblici.
Il nuovo innovativo sistema di controlli, che la Polizia Locale sta sperimentando, grazie alle deroghe che'ENAC (l'Ente Nazionale Aviazione Civile) ha emanato lo scorso 23 marzo, nel quadro delle misure di contrasto all'emergenza Covid-19. In questa particolare fase d'emergenza sanitaria, è consnetita la possibilità solo per gli organi di polizia, di agire in deroga alle disposizioni più stringenti del regolamento ENAC, che prevede la disciplina generale in materia di mezzi aerei a pilotaggio remoto. In particolare, sono temporaneamente consentite a tutte le Forze dell'Ordine, le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei privati con l'impiego di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) anche in deroga ai requisiti di registrazione e identificazione di tali dispositivi.
Un'autorizzazione temporale motivata dalle attuali esigenze, per la quale anche la Polizia Locale di Rimini, nel pomeriggio di ieri, ha svolto il primo dei servizi di controlli con due droni, controllati a distanza dagli agenti, per accertare presenze irregolari sulle spiagge e nei parchi. Un importante aiuto tecnologico che ha consentito di continuare i controlli, anche in questo inizio di settimana dopo le festività pasquali: nei 3 giorni che vanno da martedì 14, a giovedì 16 aprile, la Polizia Locale ha fermato in tutto 1204 persone; 910 in tutto le autocertificazioni acquisite e 953 le attività commerciali o gli esercizi pubblici presso cui gli agenti hanno accertato la chiusura, oppure, per le poche attività legittimate ad aprire, il rispetto delle distanze e l'uso dei dispositivi di sicurezza. Le sanzioni amministrative fatte in 3 giorni, sono in tutto 6. Alcune persone sono trovate ancora a passeggio o a prendere il sole in spiaggia, altre invece pizzicati molto lontano da casa per fare la spesa. Verbali di tipo amministrativo, che vengono contestati immediatamente per aver dichiarato motivi futili o palesemente non coerenti con le ragioni per le quali è consentito uscire dalla propria abitazione. A queste si aggiunge una denuncia fatta, nella mattinata di ieri a una persona trovata da sola in un auto parcheggiata, denunciata per atti osceni in luogo pubblico.
Sono in tanti, invece, i cittadini che ringraziano il grande lavoro che sta facendo la Polizia Locale di Rimini i cui uomini e donne in queste settimane hanno sempre continuato a prestare il loro servizio per la comunità, sottraendosi alle proprie famiglie e rischiando ogni giorno un contagio. Un impegno per vigilare sulle strade e contrastare la diffusione della pandemia, che viene trova riconoscenza anche in maniera ufficiale. L'azienda Galvanina ha infatti in questi gironi voluto donare a tutti gli uomini e le donne della Polizia Locale, due bancali contenenti 250 colli ci bevande non alcoliche come segno di gratitudine e riconoscimento per l'importante lavoro che stanno svolgendo in questo periodo.
I controlli con l'ausilio dei droni verranno ripetuti anche nei prossimi giorni ed in vista dei ponti del 25 aprile e 1 maggio.
Santarcangelo, consiglio comunale approva bilancio di previsione
(Rimini) Il Consiglio comunale di giovedì 16 aprile, che si è svolto con la modalità della video conferenza, si è aperto con l'intervento della presidente Cristina Fabbri, che ha comunicato la decisione di tutti i gruppi consiliari di devolvere il gettone della seduta e quello delle commissioni a sostegno di iniziative volte al contenimento dell'emergenza sanitaria e sociale causata dal Covid-19. A seguire, la sindaca Alice Parma ha riepilogato le azioni dell'Amministrazione comunale dall'inizio dell'emergenza, chiedendo all'assemblea di osservare un minuto di raccoglimento per le vittime del Coronavirus, compreso il presidente onorario dell'Associazione Tonino Guerra, Luis Sepúlveda.
Dopo la risposta alle interrogazioni e una comunicazione dell'assessore al Bilancio, Emanuele Zangoli, in merito a un prelievo dal fondo di riserva ordinario, lo stesso Zangoli ha illustrato unitariamente i successivi sei punti all'ordine del giorno. In merito al bilancio di previsione 2020/2022, l'assessore ha ricordato che il documento è stato redatto prima dell'emergenza Covid-19, ma che la sua approvazione è funzionale all'adozione delle misure che si renderanno necessarie nei prossimi mesi, anche alla luce dei provvedimenti adottati dalla Regione e dal Governo. Zangoli ha sottolineato inoltre come non sia prevista alcuna modifica alla politica tariffaria e tributaria: Imu, Tari, addizionale Irpef e tariffe dei servizi a domanda individuale restano le stesse del 2019. Prosegue costante, inoltre, la riduzione dell'indebitamento dell'ente, mentre non sono state chieste anticipazioni di cassa alla tesoreria né rinegoziati i mutui con la Cassa depositi e prestiti, per non limitare le possibilità di spesa corrente negli esercizi futuri. Rispetto alle previsioni di entrata, l'assessore Zangoli ha precisato che per quanto riguarda sia la tassa rifiuti che gli oneri di urbanizzazione gli importi sono stimati in maniera prudenziale, perché la gestione di queste entrate si sviluppa nel corso del tempo. Nella loro relazione, ha sostanzialmente aggiunto Zangoli, i revisori hanno rilevato il pieno rispetto degli equilibri contabili, sottolineando che il bilancio dovrà essere rivisto alla luce dell’emergenza sanitaria in atto, a partire da una ricognizione sulle effettive entrate derivanti da tributi comunali e servizi a domanda individuale.
La vice sindaca e assessora ai Lavori pubblici, Pamela Fussi, ha quindi illustrato il Piano triennale delle opere pubbliche, allegato al Documento unico di programmazione. Il primo intervento in programma è il restauro e ripristino dell'accesso alle grotte di piazza Balacchi, finanziato in parte con fondi regionali; sempre nel 2020 sono previsti il secondo stralcio dei lavori per la riqualificazione della ex biblioteca, nonché interventi di miglioramento alla sede centrale della scuola media Franchini, ad altri edifici scolastici e al palazzo comunale. Programmati per il 2021 gli interventi di adeguamento sismico alle scuole Saffi e Margherita (entrambi in graduatoria per ricevere un finanziamento ministeriale), mentre per il completamento della pista ciclopedonale lungo via Trasversale Marecchia (2022) è in corso il confronto con la Provincia di Rimini, che dovrà prima realizzare l'adeguamento sismico del ponte sul Marecchia. Dal momento che i lavori già programmati hanno maggiori possibilità di intercettare fondi sovraordinati, ha concluso la vice sindaca, i prossimi che l'Amministrazione comunale ha intenzione di inserire nel Piano sono la rotatoria di via Tosi e il parco del Macabucco, oltre alla messa in sicurezza della SP13bis.
Dopo un ampio dibattito che ha visto coinvolti tutti i gruppi consiliari, l'aggiornamento del Documento unico di programmazione 2020/2022 è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza (Partito Democratico, Più Santarcangelo, PenSa-Una Mano per Santarcangelo) e quelli contrari dell'opposizione (Un Bene in Comune, Lega Salvini Premier Romagna). La verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare a residenza, attività produttive e terziario che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie – l'Amministrazione comunale ha ritenuto di non individuarne nessuna - è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza, l'astensione di Un Bene in Comune e il voto contrario del gruppo Lega Salvini Premier Romagna. La determinazione dell’addizionale comunale all’Irpef per l’anno 2020 è stata approvata con voto unanime, mentre i due punti successivi – modifiche al Regolamento generale delle entrate tributarie ed extratributarie comunali e al Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti – sono stati approvati con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell'opposizione. Dopo una sospensione che ha consentito alla Giunta di riunirsi per deliberare le tariffe dei servizi a domanda individuale, il riaccertamento residui e la verifica del Fondo pluriennale vincolato, il bilancio di previsione 2020/2022 è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell'opposizione.
A seguire, la sindaca Alice Parma ha illustrato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020/2022. Il Piano è una ricognizione di tutti i procedimenti amministrativi dell'Ente, che ha l’obiettivo di individuare quelli maggiormente a rischio di corruzione o interferenze illecite: la presentazione in Consiglio – ha detto sostanzialmente la sindaca – è raccomandata dall’ANAC nell’ottica di una sempre maggiore trasparenza e condivisione. La delibera è stata approvata con voto unanime dell'assemblea.
L'atto di ratifica del mancato esercizio del diritto di prelazione in merito al progetto ampliamento del parco clienti di Anthea è stato invece illustrato dall'assessora ai Rapporti con le società partecipate, Angela Garattoni. Con questa delibera – approvata con i voti favorevoli della maggioranza e del gruppo Lega Salvini Premier Romagna, mentre il gruppo Un Bene in Comune si è astenuto – il Consiglio ha preso atto della decisione con cui la Giunta ha consentito la cessione di alcune quote da parte del Comune di Rimini per consentire l'ingresso nella società di un altro Comune della Provincia.
La vice sindaca Fussi ha introdotto lo schema di accordo per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento di messa in sicurezza della strada provinciale 13-bis, “Prolungamento Uso”, sottolineando l'importanza della concertazione tra cinque enti – Province di Rimini e Forlì-Cesena, Comuni di Santarcangelo, Bellaria Igea Marina e San Mauro Pascoli – per la realizzazione dell'intervento. Lo studio di fattibilità, che dovrà essere concluso entro il 30 settembre, avrà un costo di 10.000 euro anticipati dalla Provincia e poi ripartiti tra tutti gli enti coinvolti con lo stesso criterio utilizzato per la copertura dell'intervento, che ammonterà complessivamente a 1 milione di euro. Anche questa delibera è stata approvata con voto unanime.
Lo schema di convenzione per il servizio associato di Statistica (ufficio unico di vallata) è stato presentato dall’assessore ai Rapporti con l’Unione dei Comuni, Danilo Rinaldi, che ha parlato in sostanza del rinnovo di una funzione associata già in essere da diversi anni, con il rientro del Comune di Pennabilli assente dalla convenzione nel 2019. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell'opposizione.
Successivo punto all'ordine del giorno, il Regolamento per la disciplina della videosorveglianza sul territorio comunale, illustrato dall’assessore alle Politiche per la sicurezza, Filippo Sacchetti. La realizzazione del nuovo sistema di videosorveglianza, avviata nel mandato precedente in coordinamento con le forze dell'ordine, va a integrare le 20 telecamere già presenti sugli edifici pubblici e gli accessi delle zone a traffico limitato con 13 nuove telecamere stradali collocate in punti strategici del centro e delle frazioni, in particolare sulle principali vie di accesso alla città. Per poter attivare il nuovo sistema era necessario regolamentare l'utilizzo delle immagini per tutti gli aspetti legati alla gestione dei dati. Il regolamento, ha aggiunto l'assessore, dà anche la possibilità di installare successivamente altre tipologie di telecamere per contrastare, ad esempio, l'abbandono dei rifiuti fuori dai cassonetti. La delibera per l'istituzione del regolamento è stata approvata dal Consiglio con voto unanime.
Ultimo punto all’ordine del giorno, la mozione per la valorizzazione degli spazi pubblici e delle attività economiche in materia di decoro e arredo, arredo urbano ed accessibilità della via Giacomo Matteotti, presentata dalla consigliera Jennifer Serra (Lega Salvini premier Romagna), respinta dal Consiglio con i voti contrari della maggioranza e quelli favorevoli dell'opposizione.
Cleanup, maxi frode previdenziale scoperta dalla gdf
(Rimini) La guardia di finanza di Rimini ha scoperto una maxi frode fiscale e previdenziale attraverso l’uso di falsi crediti d’imposta per 377 lavoratori. Clean up il ome dell’operazione, protagonisti della frode sono tre soggetti, residenti nelle province di Milano, Roma e Catania, amministratori di diritto e di fatto di una società operante nel settore delle pulizie generali di edifici, che prestava servizi presso strutture alberghiere ubicate sia sulla riviera romagnola che nelle città e province di Bologna, Modena, Parma, Milano, La Spezia, Pisa e Siena. Nei confronti dei tre è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini, per un importo di 3,8 milioni di euro.
Riccione, Tosi pronta per la fase 2: test a tappeto con la Nuova ricerca
(Rimini) “A Riccione siamo pronti a partire con campagne di screening sierologici su tutti i dipendenti pubblici e poi sul resto della popolazione. Il mio obiettivo è comunque farli a tappeto su tutta la popolazione riccionese. Precedenza ai cittadini attivi nel mondo del lavoro che devono avere la possibilità di uscire di casa, ed essere sicuri poi tutti i riccionesi che hanno il diritto di ricominciare a vivere. Ora la Fase2 deve iniziare”. Così il sindaco di Riccione, Renata Tosi, che coglie al volo l’apertura arrivata ieri sera dalla Regione Emilia Romagna, e lancia l’idea del “test sospeso”. “Siamo in contatto già da settimane con il direttore generale della Nuova Ricerca e anche con il sottosegretario Baruffi, per attivare subito a Riccione uno screening sierologico. Analisi a pagamento, ma veloci, e chi non se le potrà permettere, chi non potrà sostenerne il costo, interverranno le donazioni. Stiamo pensando alla formula del “test sospeso”, come si fa per il caffè sospeso. Chi ha la possibilità lascia un test sierologico già pagato - sospeso appunto - che poi il laboratorio farà gratuitamente a colui che non può pagare. Siamo una comunità coesa, ci muoviamo in fretta appena c’è una possibilità e ci aiutiamo a vicenda”, dice il sindaco Tosi. “Abbiamo già proposto alla Nuova Ricerca di iniziare a fare i sierologici su Riccione partendo dai dipendenti pubblici, ma credo anche che si debba valutare l’obbligo della mascherina e di tutti i presidi di sicurezza perché dobbiamo iniziare con la Fase2, dare la possibilità ai cittadini di uscire. Non stiamo fermi e guardiamo alla stagione che arriva tanto che ci stiamo già muovendo per iniziare la campagna di comunicazione del Brand Riccione dopo averla condivisa con le associazioni di categoria. La libertà di uscire deve andare di pari passo con la sicurezza ecco perché dico sì alle mascherine e sì ai test, perché significa iniziare a ripartire con i lavori pubblici già avviati, con gli uffici pubblici a pieno regime e con il nostro comparto turistico ”.
“Siamo contenti di collaborare con il Comune di Riccione - ha dichiarato Giorgio Celli, direttore generale della Nuova Ricerca di Rimini -, il primo passo però è l'autorizzazione da parte della Regione. Noi siamo pronti a chiedere alla Regione l'autorizzazione a procedere con i test. Dopodiché sarà sempre la Regione, dopo averci autorizzati ad inviarci i protocolli da seguire, La Nuova Ricerca è pronta presentare la domanda, ma penso sia giusto che sia la Regione ad autorizzare le strutture e a fornire linee guida per i test”.
Bellaria, nuova finestra per la richiesta dei buoni pasto
(Rimini) Mentre è in corso, già da qualche giorno, la distribuzione dei buoni spesa relativi alla prima tranche di domande, l'Amministrazione Comunale segnala sin da ora che, dal 20 al 28 aprile, verrà aperta una nuova finestra temporale per farne richiesta. Durante questa seconda fase, che si svolgerà secondo modalità e criteri analoghi a quelli adottati sino ad ora, saranno raccolte le domande per l'assegnazione di eventuali buoni ulteriormente disponibili una volta esaurita l'istruttoria ancora in atto.
Resta l'invito alla cittadinanza a farne richiesta solo in caso di dichiarata e conclamata necessità, restando come detto vincolanti i requisiti economici e le condizioni di precedenza stabiliti dalla Giunta comunale a inizio mese: per questo, eventuali beneficiari della prima ora potranno di nuovo accedere qualora siano disponibili fondi residui. Si sottolinea inoltre che a Bellaria Igea Marina è prevista l’erogazione di un buono da 100 euro per i nuclei familiari composti da una singola persona, che viene integrato con ulteriori 50 euro per ogni altro componente della famiglia.
Si ricorda altresì che, a seguito dell’ordinanza 658 dello scorso 29 marzo firmata dal Direttore del Dipartimento di Protezione Civile, alla Città di Bellaria Igea Marina è stata destinata una quota da oltre 131.000 euro complessivi: 120.000 euro per l’acquisto di buoni da assegnare alle famiglie e circa 11.200 per l’acquisto di pacchi e derrate alimentari distribuiti dalla Protezione Civile o da enti del terzo settore. Ad oggi, nella prima fase di raccolta delle domande, sono state oltre 600 le richieste pervenute al Comune, il 90 % delle quali sono state accolte; inoltre, vi è una piccola ma significativa quota di famiglie non rientranti tra le aventi diritto che hanno comunque ricevuto sostegno in forma di derrate alimentari.
Posto che i bonus spesa erogati dal Comune di Bellaria Igea Marina sono utilizzabili in diversi punti vendita di alimentari, si segnala che per informazioni, oltre che consultare il sito istituzionale, è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare lo 0541.343808, tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30.
17 aprile
Test sierologici per i riminesi | Cassa integrazione per 26mila | "Abbattiamo i canoni balneari"
Test sierologici, si della Regione e screening in aree più colpite (tra cui Rimini) e aziende
(Rimini) No ai test fai-da-te, per scongiurare il rischio di risultati non idonei, dando false certezze e innescando potenziali comportamenti a rischio se effettuati su privati cittadini al di fuori del percorso di screening regionale. Sì, invece, a campagne di screening da parte delle imprese e alla somministrazione di test ai propri dipendenti purché nel pieno rispetto dei criteri e delle modalità indicate dalla Giunta regionale. In questo caso, si potrà ricorrere alla collaborazione con laboratori privati, che dovranno però essere autorizzati dalla Regione, anche in previsione della possibile estensione della campagna di screening ad altre categorie, dalle forze dell’ordine alle Polizia locali, e fasce di popolazione, a partire da quelle nelle aree maggiormente colpite come Piacenza, Rimini e Medicina, dopo quella già avviata e in corso sugli operatori sociosanitari. E' questa la scelta della Regione Emilia Romagna che con la delibera approvata oggi, implementa il percorso di screening avviato, per ampliare e garantire la tracciabilità dei test eseguiti, a partire da quelli sierologici rapidi. Saranno le stesse Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale a definire come somministrare e distribuire il test sierologico rapido.
Altro punto messo in chiaro: i test sierologici rapidi non potranno essere effettuati su privati cittadini, né commercializzati per autodiagnosi, al di fuori del percorso di screening regionale. E’ infatti ben noto come sul mercato sia presente una molteplicità di questi test, non tutti affidabili e compatibili con il percorso tracciato. La Regione mette così un chiaro stop al fai da te, per non vanificare la campagna regionale e per non rischiare che una non idonea validazione dei test, l’incompletezza dei percorsi diagnostici realizzati o la mancata informazione sul significato dei risultati contribuiscano a creare nei cittadini false aspettative e comportamenti potenzialmente a rischio.
“La sicurezza sanitaria dei cittadini è al primo posto e viene prima di tutto- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Il nostro obiettivo è ampliare la platea dei test, che costituiscono uno strumento importante nella lotta contro il Coronavirus, anche ad altre categorie. Ma proprio per questo sarà il nostro Servizio sanitario ad effettuarli, nel pieno rispetto dei criteri e delle modalità stabiliti, per garantire, appunto, sicurezza, efficacia e informazioni tecniche adeguate. Chiederemo una mano anche ai laboratori privati e ben vengano accordi tra questi e le imprese che hanno ripreso la propria attività o, eventualmente, potranno farlo in una fase successiva. E’ anche ragionevole discutere del fatto che proprio la partecipazione al percorso di screening regionale possa essere parte delle condizioni di sicurezza per la riapertura sicura. Ma il percorso su cui tutti siamo impegnati per gestire e uscire da quest’emergenza dev’essere effettuato nel rigore assoluto. A partire proprio dai test, uno strumento che abbiamo fortemente voluto proprio per garantire la sicurezza dei cittadini, a partire da chi è più a rischio, come il personale sociosanitario, perché impegnato in prima linea nella lotta al virus”.
Il programma regionale di screening potrà allargarsi alle popolazioni delle aree dove si sono registrate le più elevate incidenze di contagio, a partire da Piacenza, Rimini e Medicina (Bo). Questo sulla base delle valutazioni emerse dal monitoraggio dei risultati dello screening stesso.
Anche i datori di lavoro e le imprese potranno servirsi di test sierologici, sempre in accordo con la Regione. Anche per questo, la delibera prevede una deroga al divieto di somministrazione di test su privati cittadini al di fuori del percorso regionale: i laboratori potranno infatti presentare un’istanza per essere autorizzati a svolgere test sierologici nell’ambito di percorsi attivati da datori di lavoro. La richiesta andrà indirizzata sempre alla Direzione generale Cura della persona Salute e Welfare, e dovrà essere completa degli elementi necessari per consentire di valutare caratteristiche dei test eseguiti e rispetto dei principi delle modalità di somministrazione, in condizioni tali da non costituire occasione o rischio di contagio.
E' quindi esplicitamente previsto che anche le imprese possano partecipare alla campagna di screening con test ai propri dipendenti laddove gli esami abbiano caratteristiche analoghe a quelle del programma regionale a livello di completezza, ripetitività per i soggetti risultati negativi all’esame sierologico rapido, affidabilità dei test utilizzati sia per l’esame sierologico rapido, che per quello standard e tampone orofaringeo; inoltre i datori di lavoro dovranno garantire la completa informazione ai dipendenti sul significato dei risultati dei test tramite medici competenti. Queste proposte da parte dei datori di lavoro dovranno essere autorizzate dalla Direzione generale Cura della Persona Salute e Welfare della Regione.
Con la delibera si chiarisce che il percorso di screening regionale potrà subire aggiornamenti in base alla valutazione dei risultati ottenuti, di nuove evidenze scientifiche – anche relative alle diverse tecnologie –, di nuovi orientamenti nazionali e modifiche normative.
Spiaggia, Gnassi chiede di rivedere i canoni demaniali
(Rimini) “I turisti orienteranno la loro scelta dove sapranno di essere sicuri". Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, interviene questa mattina in Consiglio comunale, illustrando l'impegno dell'Amministrazione in vista della Fase 2, e che si concentrera' in particolare sulle filiere del turismo, della manifattura, del tessile, della meccanica. "Useremo queste due settimane fino al 3 maggio per lavorare su questo. E- aggiunge- non mancheremo di aderire a iniziative simboliche come illuminare i nostri luoghi, per esprimere questa voglia di non mollare, di ripartire". Una prima proposta di legge gia' pronta riguarda i canoni pertinenziali, per i quali si invoca "una sanatoria" che mitighi l'"esplosione dei canoni avvenuta con la Finanziaria 2007". Verra' dunque chiesto "il ripristino dei canoni tabellari, non di mercato, precedenti al 2007" sia per i pertinenziali da versare al Demanio sia quelli ex demaniali ora passati ai Comuni. "Gli operatori- spiega Gnassi- hanno bisogno di certezze e i territori oggi hanno bisogno di investimenti per innovare e adeguarsi alle nuove esigenze". Il primo cittadino accoglie inoltre la richiesta emersa nella precedente seduta per "un tavolo comune in cui, a prescindere dall'essere sui banchi della maggioranza o dell'opposizione, si mettano insieme le proposte piu' utili per la citta'". Ogni provincia portera' una piattaforma di proposte da discutere al tavolo regionale. Da un lato, argomenta Gnassi, l'emergenza sanitaria "non e' finita", tuttavia la Regione "ha saputo organizzare una grande risposta in termini di sanita' pubblica". Dall'altro c'e' la Fase 2 a cui non si puo' pensare "senza protocolli che accertino come si sta al lavoro”.
Protocolli di cui si discutera' al tavolo regionale sul Patto per il lavoro: si deve "passare dall'emergenza al governo dei processi", tenendo conto che "nessuno al mondo, oggi, e' in grado di dare risposte certe a scenari che ancora sono connessi all'evoluzione del quadro epidemiologico". Insomma, precisa Gnassi, "non c'e' una data del calendario guardando la quale dire: tutto tornera' come prima". Per il turismo in particolare, prosegue, occorre una "strategia per il breve, il medio e il lungo periodo". Dunque subito "un atterraggio del credito", anche con la richiesta al governo un miliardo di euro per il bonus vacanza. E a seguire "la riorganizzazione dei modelli di accoglienza", puntando sulla sicurezza. Dunque "health safety hotel", delivery in spiaggia diventano "non vincoli burocratici ma la necessaria rimodulazione dell'offerta per una domanda che si orientera' verso questa esigenza". Ogni istanza, rimarca, non deve pero' "andare a scapito della tenuta sociale della citta'. L'equilibrio dovra' caratterizzare ogni fase successiva a quella dell'emergenza". Si lavora per esempio a una "decisa rimodulazione" dei tributi sui servizi non usufruiti. A Palazzo Garampi verranno a mancare tra i 25e i 30 milioni di euro e senza "un obbligatorio intervento governativo si finirebbe in default". Dunque, conclude Gnassi, "e' giusto portare avanti le istanze di questo o quel settore ma senza perdere di vista l'equilibrio della comunita’" (Agenzia Dire).
Coronavirus, Indino: discoteche chiuse, situazione non più sostenibile
(Rimini) Le discoteche e i locali lanciano un grido di allarme, con di fronte un bivio: chiudere o trasformarsi in appartamenti. Il settore dell'intrattenimento e' "duramente provato e tra gli imprenditori serpeggia lo sconforto": insomma "la situazione non piu' sostenibile", taglia corto il presidente di Silb-Confcommercio dell'Emilia-Romagna, Gianni Indino. L'intero comparto e' chiuso per decreto da inizio marzo e "i presupposti sono quelli di essere gli ultimi a riaprire insieme al mondo dello spettacolo". Le Istituzioni, si rammarica Indino, "non stanno tenendo conto ne' del suo valore, ne' dei grandi investimenti" fatti. Dunque "l'unica alternativa che ci rimane e' chiudere per sempre e pensare a come riconvertire le strutture in appartamenti o in spazi commerciali". Di certo, prosegue, "sara' impossibile per le imprese riaprire a scarto ridotto. Troppo elevati i costi di gestione per pensare di lavorare al di sotto delle capienze stabilite", tuttavia "i costi di gestione esorbitanti viaggiano anche a discoteche chiuse". Da qui la richiesta, o allo Stato o alle Amministrazioni locali, di stralciare le imposte per questo periodo e di garantire "un sostegno a fondo perduto per il periodo di inattivita'". Perche' "senza un aiuto immediato e concreto, senza un sostegno a fondo perduto, senza un'attenta promozione, l'intero settore verra' spazzato via". Ma chi, si chiede, verrebbe in una "Riviera senza night life? Meditiamo prima di prendere decisioni da cui non si torna piu' indietro”.
In Spagna c'e' gia' una data indicativa di ripartenza per i locali da ballo, il 23 giugno, "un segnale di speranza sul quale il settore in Spagna fa leva per programmare la sua esistenza futura". In Italia invece "si brancola nel buio", mentre un'idea potrebbe essere quella di "puntare forte sul mercato turistico interno anche attraverso accordi del governo con le compagnie aeree per intensificare le tratte e limitare i costi dei voli". L'associazione si attende dunque "a brevissimo" che il settore dell'intrattenimento sia equiparato a cinema e teatri e venga coinvolto nella redistribuzione delle risorse stanziate per gli eventi cancellati. Insomma, conclude Indino, occorre riconoscere "una sorta di stato di calamita' naturale", altrimenti, avverte, "protesteremo platealmente. Se non seguiranno risposte concrete, l'unica alternativa per noi e' la chiusura definitiva” (Cristiano Somaschini, Agenzia Dire).
Fase 2, Cna chiede tempi precisi per ripartire
(Rimini) Bisogna accelerare il riavvio delle attivita' economiche senza rischiare la salute delle persone. E va fatto "con modalita' e tempi definiti", senza "l'esplosione di regolamenti specifici locali che accrescerebbero la confusione rendendo ancor piu' complessi gli adempimenti degli imprenditori e piu' difficile il ruolo degli organi di controllo". A lanciare l'appello e' Mirco Galeazzi, presidente Cna di Rimini che chiede di garantire "la disponibilita' immediata e senza limitazioni dei dispositivi di protezione individuale prescritti dalle norme in vigore, in grado di assicurare la sicurezza dei dipendenti come di artigiani e imprenditori". Anche perche', sottolinea nelle piccole imprese "i titolari sono a loro volta coinvolti in prima persona nelle attivita' e non hanno interesse a rischiare la salute di nessuno". Ripartire "prima possibile", prosegue Galeazzi, "non e' l'ambizione o la pretesa degli imprenditori ma l'obiettivo condiviso da tutti quanti vogliono tornare alla vita, imprenditori e cittadini". Pero' le imprese devono potersi organizzare, e allora servono "modalita' e tempi della ripartenza definiti", senza contare che il riminese "deve, con responsabilita' e tempismo, guardare all'arrivo della stagione estiva, senza farsi trovare impreparato". Stessa linea per Cna Ravenna, che col direttore Massimo Mazzavillani, lancia anche un allarme, quello del "moltiplicarsi dei fenomeni di abusivismo. Le innumerevoli segnalazioni che riceviamo confermano, purtroppo, il dilagare di una pericolosa pratica illegale, che mette a repentaglio la salute dei cittadini e la tenuta degli operatori che si attengono al rispetto delle regole". Per questo, "e' necessario un impegno ancora piu' incisivo da parte delle autorita' locali affinche' siano intensificati i controlli” (Agenzia Dire).