(Rimini) Nel riminese si registrano oggi 88 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Conseguentemente, il totale è di circa 620 pazienti guariti.  Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 13. Si attestano su 1.818 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.729 residenti in provincia e 89 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali.

Per quanto riguarda il dato odierno, 2 pazienti sono maschi e 11 femmine. Al riguardo, 3 sono ricoverati in ospedale e gli altri 10 sono seguiti al proprio domicilio in isolamento poiché i sintomi sono compatibili con tale regime. La Regione ha comunicato altri 5 decessi, che riguardano 2 pazienti di sesso maschile di 80 e 89 anni e 3 di sesso femminile di 75, 89 e 91 anni.
La mappa del contagio comune per comune: Rimini 655, Cattolica 228, Riccione 227, San Giovanni 129, Misano 116, Coriano 67, Santarcangelo 57, Bellaria Igea 41, San Clemente 37, Morciano 36, Montescudo Monte Colombo 33, Novafeltria 28, Saludecio 20, VErucchio 17, Pennabilli 10, Mondaino 9, San Leo 7, Montefiore 7, Montegridolfo 6, Poggio Torriana 6, Gemmano 4, Talamello 3, Maiolo 2, Sant’Agata 1.

In Emilia-Romagna sono 22.560 i casi di positività al Coronavirus, 376 in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni: 350 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 124.916, 3.696 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 9.204 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (38 in più rispetto a ieri). 289 i pazienti in terapia intensiva: 7 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-68). 

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.985 (+350): 2.168 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.817 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registrano 58 nuovi decessi: 28 uomini e 30 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.023. I nuovi riguardano 15 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 6 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese e 3 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessun decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.369 a Piacenza (70 in più rispetto a ieri), 2.813 a Parma (45 in più), 4.318 a Reggio Emilia (101 in più), 3.390 a Modena (50 in più), 3.385 a Bologna (60 in più), 355 le positività registrate a Imola (1 in più), 771 a Ferrara (12 in più). In Romagna sono complessivamente 4.159 (37 in più), di cui 926 a Ravenna (5 in più), 811 a Forlì (15 in più), 604 a Cesena (4 in più), 1.818 a Rimini (13 in più).

(Rimini) In Emilia-Romagna sono 22.184 i casi di positività al Coronavirus, 350 in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni: 289 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 121.220, 4.394 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, 9.166 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (118 in più rispetto a ieri). 296 i pazienti in terapia intensiva: 13 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-96).
Le persone complessivamente guarite salgono a 5.635 (+289): 2.233 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.402 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Si registrano 62 nuovi decessi: 30 uomini e 32 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 2.965. I nuovi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 10 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessundecesso di persone di fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.299 a Piacenza (25 in più rispetto a ieri), 2.768 a Parma (43 in più), 4.217 a Reggio Emilia (127 in più), 3.340 a Modena (39 in più), 3.325 a Bologna (58 in più), 354 le positività registrate a Imola (2 in più), 759 a Ferrara (15 in più). In Romagna sono complessivamente 4.122 (41 in più), di cui 921 a Ravenna (11 in più), 796 a Forlì (16 in più), 600 a Cesena (come ieri), 1.805 a Rimini (14 in più).
 

Sabato, 18 Aprile 2020 17:54

18 aprile

Istat, 50% di decessi in più | Riccione, test a tappeto | La chiesa nella fase 2

Venerdì, 17 Aprile 2020 18:49

Aggiornamento coronavirus, 17 nuovi contagi

(Rimini) Sono 17 le persone trovate positive al coronavirus nelle ultime 24 ore nel riminese, il totale è ad oggi di 1.791 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.702 residenti in provincia e 89 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali.

Per quanto riguarda il dato odierno, 6 pazienti sono maschi e 11 femmine. La Asl precisa che 1 è ricoverato in ospedale e gli altri 16 sono seguiti al proprio domicilio in isolamento poiché i sintomi sono compatibili con tale regime.

Si registrano oggi 55 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Conseguentemente, il totale è di circa 475 pazienti guariti.

La Regione ha comunicato altri 5 decessi di residenti: 3 pazienti di sesso femminile di 89, 91 e 92 anni e 2 di sesso maschile di 72 e 84 anni.

La mappa del contagio comune per comune: Rimini 640, Cattolica 227, Riccione 224, San Giovanni 128, Misano 115, Coriano 66, Santarcangelo 55, Bellaria Igea 41, San Clemente 36, Morciano 36, Montescudo Montecolombo 32, Novafeltria 27, Saludecio 20, Verucchio 17, Pennabilli 10, Mondaino 9, San Leo 7, Montefiore 7, Poggio Torriana 6, Montegridolfo 6, Gemmano 4, Talamello 3, Maiolo 2, Sant’Agata 1.

(Rimini) Seduta in videoconferenza ieri mattina per il Consiglio comunale di Rimini. E la vicesindaco Gloria Lisi, rispondendo a una serie di interrogazioni dei consiglieri di opposizione, spiega come sono state assegnate le risorse arrivate dallo Stato per sostenere l'acquisto di beni di prima necessità da parte di famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria.

Buoni spesa. Complessivamente, a Palazzo Garampi sono arrivate 3.854 domande per i 666.000 euro assegnati al Comuni dall'esecutivo nazionale, per buoni spesa che oscillano dai 150 ai 550 euro a seconda del numero dei componenti della famiglia e della presenza di minori, anziani e disabili. Sono state escluse per vari tipi di irregolarità 419 domande e ne sono state messe in coda 826 in quanto le persone richiedenti già usufruiscono di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali. Sono 895, invece, le domande finite in prima fascia, con precedenza massima, e 564 quelle con un secondo livello di precedenza. Restano dunque 1.150 domande "tra le quali assegnare i residui 75.000 euro". Tra mercoledì, giovedi e oggi è stata data risposta alle due fasce di precedenza. La vicesindaco precisa inoltre che l'Ausl Romagna ha chiesto alla Prefettura di individuare una struttura alberghiera per gestire isolamenti e dimissioni dall'ospedale di pazienti positivi. "C'è una segnalazione che si perfezionerà a breve in un contratto, conclude Lisi, come avvenuto per l'hotel di Cattolica”.

Il sindaco Andrea Gnassi tiene a rimarcare che "l'emergenza sanitaria non è finita": la provincia di Rimini, sottolinea, è stata tra le prime ad adottare "misure forti di prevenzione" e così il contagio è sceso "dal 20% al 2%", anche grazie a "una grande risposta della sanità pubblica". Ora i tavoli provinciali, prosegue, definiranno le modalità attraverso le quali stare al lavoro, in modo da passare "dalla decretazione d'urgenza al governo dei processi nella fase di transizione". Dato che "non c'è una data sul calendario in cui si apre e si fa così". Per il turismo, conclude, serve una "strategia di breve, medio e lungo periodo" e se i plexiglass divisori "sono una sciocchezza", spiagge e hotel dovranno riorganizzarsi tra distanze e spazi puntando decisamente sulla salute e la sicurezza (Agenzia Dire).

(Rimini) Un saldo negativo di oltre tremila imprese nei primi tre mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Forse si comincia a far sentire anche l'effetto delle restrizioni seguite all'emergenza Covid-19 sul bilancio della nati-mortalità delle imprese tra gennaio e marzo, periodo già di solito appesantito dalle chiusure comunicate sul finire dell'anno precedente.
E' la fotografia scattata da Unioncamere Emilia-Romagna che ha elaborato i dati del Registro imprese delle Camere di commercio.

Le imprese attive a fine marzo 2020 erano 396.581, mai così poche, con una diminuzione pari a 3.450 unità, -0,9 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La perdita subita dalla base imprenditoriale regionale è risultata molto più ampia rispetto a quella riferita allo stesso trimestre del 2019 (-2.437 unità, -0,6 per cento) ed è la più ampia degli ultimi cinque anni. La tendenza alla riduzione delle imprese attive peraltro prosegue sostanzialmente ininterrotta dal 2009. A livello nazionale le imprese attive hanno subito una flessione più contenuta (-0,5 per cento).
I settori di attività economica. La base imprenditoriale regionale si è ridotta in tutti macrosettori, più rapidamente in agricoltura, in misura più contenuta nell'industria, solo leggermente nelle costruzioni e nell'aggregato dei servizi. In dettaglio, l'insieme del commercio all'ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli subisce una notevole flessione delle imprese del settore (-2.044 unità, -2,3 per cento). La base imprenditoriale dell'agricoltura, silvicoltura e pesca si riduce di 1.270 unità (-2,3 per cento). L'industria perde 704 imprese, con una nuova accelerazione della tendenza negativa che giunge a -1,6 per cento. Un ulteriore segno rosso è dato dalla perdita di 336 imprese del settore del trasporto e magazzinaggio (-2,5 per cento). Infine, le imprese delle costruzioni contengono la perdita a 172 unità (-0,3 per cento) e la tendenza negativa si riduce di nuovo e decisamente.

Segnali positivi vengono solo dagli altri settori dei servizi. I principali giungono dalle imprese dell'immobiliare (271 unità, +1,0 per cento), quindi dall'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+265 unità, +2,1 per cento) e infine dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+153 unità, +0,9 per cento).
Si confermano gli andamenti nettamente divergenti anche per le tipologie di forma giuridica delle imprese. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall'andamento negativo delle ditte individuali, scese di 3.545 unità (-1,6 per cento) e dalla riduzione più rapida delle società di persone (2.154 unità, -2,9 per cento), risultata la più ampia degli ultimi cinque anni. Queste ultime risentono in negativo dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece l'aumento tendenziale delle società di capitale (+2.416 unità, +2,7 per cento), comunque è più contenuto dello scorso anno.
 
Le imprese registrate. In Emilia-Romagna sono risultate 448.521 a fine marzo, 3.455 unità (-0,8 per cento) in meno rispetto al termine del primo trimestre del 2019. La più ampia riduzione degli ultimi sei anni. A livello nazionale la tendenza ha condotto a un analogo decremento dello 0,7 per cento delle imprese registrate.
Iscrizioni e Cessazioni. Nel trimestre, le iscrizioni (7.192) si sono sensibilmente ridotte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche le cessazioni (10.687) sono diminuite ampiamente, ma in misura inferiore, rispetto allo stesso trimestre del 2019.

(Rimini) Al presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, vanno le congratulazioni e l'incoraggiamento di tutti gli imprenditori romagnoli: "Ci guiderà fuori dalla crisi più grave del Dopoguerra, in una vera e propria ricostruzione: una sfida senza precedenti, delicata e complessa, che Carlo Bonomi ha tutte le qualità per vincere – afferma Paolo Maggioli - su tutte, la consapevolezza che il rilancio economico passa anche per quello sociale e culturale, e la visione per immaginare un futuro produttivo nuovo, diverso, ma non meno innovativo".
"A lui e ai suoi collaboratori un grande in bocca al lupo – conclude Maggioli - nella Romagna, dove lo abbiamo accolto un anno fa come presidente di Assolombarda, troverà sempre l'energia, la creatività e la passione che ci contraddistinguono come persone e come imprenditori: siamo pronti a confrontarci e a dare il nostro contributo in questa missione possibile".

(Rimini) A completamento dei dati precedentemente divulgati, relativi ad altri settori economici, l'Osservatorio Economico della Camera di commercio della Romagna, presenta i numeri e la dinamica del Settore Cooperazione nel 2019. L'ambito di attività "trasversale" a tutta l'economia che caratterizza questo settore ne vede la presenza in settori e comparti di primaria rilevanza – come l'agricoltura, la fabbricazione e conservazione di cibi, i servizi socio-assistenziali, i trasporti, i servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti – che risultano centrali nell'ambito dell'attuale crisi sanitaria e che lo saranno nelle fasi di riapertura e ripresa. I dati del Rapporto economia 2019 della Camera di commercio permettono, perciò, l'analisi strutturale del sistema imprenditoriale del territorio e, al tempo stesso, offrono spunti di riflessione circa le future traiettorie di settori e imprese, alla luce anche dell'attuale e inatteso contesto socio-economico.

La cooperazione nel territorio Romagna impiega l'11,3% degli addetti totali e contribuisce alla creazione dell'8,5% della ricchezza (valore aggiunto). Il suo volume d'affari è in crescita del 2,3% e prevalentemente concentrato in organizzazioni di grande dimensione.

Al 31/12/2019, nel territorio Romagna risultano attive 791 organizzazioni cooperative che rappresentano l'1,1% del totale delle imprese (1,2% il dato regionale e 1,5% quello nazionale). Gli addetti totali delle imprese cooperative provinciali hanno un'incidenza pari all'11,3% sul totale degli addetti alle imprese attive del territorio Romagna (13,5% a livello regionale e 7,2% nazionale). La dimensione media (addetti alle cooperative) è pari a 41 addetti (Emilia-Romagna 49, Italia 18).
Per quanto riguarda i settori d'attività, nel territorio Romagna il 15,8% delle cooperative opera nel comparto della "Sanità e assistenza sociale" (con il 21,2% degli addetti), l'11,8% persegue attività "artistiche, sportive, d'intrattenimento e divertimento", il 9,5% opera nel settore delle costruzioni, il 9,4% sono cooperative agricole (con il 14,1% degli addetti), il 9,0% persegue "Attività professionali, scientifiche e tecniche" l''8,1% opera nei servizi alle imprese e il 7,3% nei trasporti.

Sistema imprenditoriale: focus sulla provincia di Rimini. Il 6,3% del valore aggiunto provinciale (circa 560 milioni di euro) è generato dalla cooperazione (il 7,3% in Emilia-Romagna e il 4,8% in Italia). Il volume d'affari (ultimo dato del 2018) risulta in crescita del 2,8% rispetto all'anno precedente.
Al 31/12/2019, in provincia di Rimini risultano attive 278 imprese cooperative, pari allo 0,8% del totale delle imprese attive (1,2% il dato regionale e 1,5% quello nazionale). Gli addetti totali alle cooperative provinciali hanno un'incidenza del 5,9% sul totale degli addetti alle imprese attive (13,5% a livello regionale, 7,2% a livello nazionale).
Per quanto riguarda i settori d'attività, il 15,8% delle cooperative attive opera nel comparto della "Sanità e assistenza sociale" (con il 18,9% degli addetti), il 12,2% nel "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (20,7% degli addetti), l'11,9% opera nel settore del "Trasporto e magazzinaggio" (25,5% degli addetti), il 10,5% in "Attività artistiche, sportive, d'intrattenimento e divertimento" (10,5% degli addetti), il 9,4% nelle Costruzioni, il 7,9% nel commercio, il 7,6% nell'agricoltura e pesca.
Circa un quarto degli addetti alle imprese cooperative, dunque, è localizzato nei trasporti e il rimanente si distribuisce prevalentemente fra le attività dei servizi alla persona e alle imprese. Coerentemente alla struttura imprenditoriale provinciale, il terziario risulta l'area di attività che assorbe la parte preponderante degli addetti e delle imprese cooperative del Riminese.
Con riferimento alle cooperative sociali, al 31/12/2019, in provincia di Rimini, secondo le risultanze dell'albo del Ministero dello sviluppo economico, ne risultano iscritte 116: di queste 51 sono di tipo A (operanti in ambito sociosanitario assistenziale), 28 di tipo B (operanti nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate), 29 miste (A e B) e 8 non indicate. Nel 2019 si sono iscritte all'albo n. 2 cooperative sociali.

(Rimini) In vista della "Fase 2" e di una graduale riapertura delle attività economiche e produttive, il sindaco di Misano Adriatico Fabrizio Piccioni e gli assessori Tonini e Valentini, in rappresentanza della Giunta, hanno avviato un confronto con i rappresentanti delle categorie economiche di Misano. Ieri il primo incontro, in videoconferenza, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Associazione Albergatori, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Coop. Bagnini, Consorzio Servizi di Spiaggia, Consorzio il Maestrale e Fondazione aMisano.
L'occasione è stata utile per condividere la situazione misanese dai vari osservatori, raccogliere suggerimenti da parte dei rappresentanti di tutte le componenti del tessuto economico. Sono emerse, anche tante preoccupazioni per le difficoltà che la chiusura generalizzata ha determinato in una fase fondamentale per l'economia turistica.
La posizione che ha visto tutti concordi è che nonostante i miglioramenti dal punto di vista dei contagi siano incoraggianti, ancora non ci si può considerare fuori pericolo. Fino al 3 maggio, dunque, tutte le restrizioni attualmente in vigore andranno scrupolosamente osservate per non rischiare di vanificare quanto fatto sino ad ora e di compromettere la ripresa delle varie attività.

"In questo momento – spiega il sindaco Fabrizio Piccioni – occorre prepararsi alla 'Fase 2', che andrà ovviamente coordinata insieme alla Regione, dove si attiverà a breve un confronto con le amministrazioni locali, le autorità sanitarie e i rappresentanti delle categorie economiche. Così come con la Provincia, che a sua volta darà vita ad un Tavolo del Lavoro allo scopo di elaborare idee per affrontare la riapertura.
Per prepararci a questi appuntamenti, abbiamo individuato suggerimenti da inoltrare a chi deve legiferare. Sono emerse le preoccupazioni derivanti dal peso della fiscalità e della burocrazia, degli adempimenti che peraltro a livello comunale abbiamo posticipato. Sono posizioni che l'Amministrazione condivide, così come le preoccupazioni che vengono dalla componente turistica, ma al momento non è possibile dare delle date sull'avvio della stagione.
Per arrivare alla riapertura delle attività turistiche ci saranno delle norme da rispettare, frutto di protocolli concordati con le unità sanitarie locali, che ne detteranno le modalità. E' vero che la stagione partirà in ritardo rispetto al solito, ma dovremo farci trovare pronti anche in previsione di un allungamento della stessa.
Insieme a Destinazione Romagna, infatti, abbiamo cercato di mantenere in calendario i grandi eventi, posticipandoli dopo l'estate. Insieme ai rappresentanti delle categorie economiche – conclude Piccioni – ci siamo lasciati con l'impegno di aggiornarci periodicamente".

(Rimini) “Per la prima volta dal Dopoguerra non lo festeggeremo con un corteo, la banda, i labari delle associazioni e i gonfaloni delle città”. Inizia così il messaggio del prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, e del sindaco Andrea Gnassi in vista del 25 aprile. Nei prossimi giorni saranno rese note le modalità con cui i rappresentanti delle istituzioni cittadine e della comunità riminese, il sindaco e il prefetto, renderanno omaggio ai caduti della seconda guerra mondiale e della Resistenza.

“Siamo a casa, in isolamento, e solo le nostre menti e i nostri cuori ricorderanno quanti si sono sacrificati per combattere il nazifascismo e riconsegnare la democrazia e la libertà nel nostro Paese. Già, la libertà, mai come in questo momento ne capiamo il significato e la magnificenza”.
Nel contempo “siamo chiamati, a nostra volta, a resistere e combattere un nemico invisibile e mortale, contrastandolo con le uniche armi disponibili: il distanziamento sociale e la protezione individuale. Oggi i nostri eroi sono i medici, gli infermieri e quanti sono impegnati in prima linea ad operare per la salvaguardia della salute delle persone”.

Questo periodo “tragico e difficile, dobbiamo avere fiducia, terminerà e riprenderemo a svolgere, magari con i dovuti accorgimenti, le azioni e le abitudini che caratterizzano la vita sociale e che sono insite nell'essere umano. Ricordando con commozione e profondo dolore le vittime del Covid-19 che in questo momento, idealmente, uniamo nell'omaggio alle vittime del 2° conflitto mondiale, auguriamo a tutti un buon 25 Aprile. Viva la Resistenza, viva la Libertà, viva l’Italia”.

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