Fase due: i sindaci del riminese chiedono intanto di uscire dalla zona rossa
(Rimini) I sindaci di Rimini voglio allentare la morsa anticoronavirus e riallinearsi alle misure meno rigide in vigore nel resto dell’Emilia Romagna. L'esigenza, ribadita anche dal presidnete della provincia Riziero Santi, l'hanno espressa ieri in conference call con il prefetto Alessandra Camporota, durante la riunione dell’unità di crisi per l’emergenza covid19.
“Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, in qualità di componente dell’Unità di crisi regionale, ha rappresentato al tavolo l’esigenza della Regione di provvedere, anche con una eventuale ulteriore ordinanza, a chiarire alcuni aspetti applicativi dei regimi vigenti relativi ai territori di Piacenza e di Rimini in relazione, in particolare, alla possibilità di estendere anche ai due territori la previsione della movimentazione delle merci in entrata e in uscita dai magazzini delle aziende sospese, attività già consentite nel resto del territorio regionale e nazionale”, spiegano dalla prefettura.
“Tale esigenza, condivisa dai sindaci, pertanto, comporterà l’adozione di un nuovo provvedimento, in attesa delle future determinazioni del Governo in esito al confronto nella Cabina di regia con le Regioni, prevista giovedì prossimo, nella quale sarà valutata l’entrata in vigore di un eventuale nuovo regime su tutto il territorio nazionale, di superamento dei codici Ateco e di considerazione di nuove filiere produttive, a decorrere dal 27 aprile, regime al quale i sindaci del territorio hanno fin d’ora espresso la volontà di allinearsi superando, se ricorrerà questa nuova ipotesi, l’attuale sistema di misure differenziato”, precisano dalla prefettura.
Coronavirus, Regione pronta a testare rappresentanti forze dell’ordine
(Rimini) “Siamo nelle condizioni, dopo aver effettuato migliaia di tamponi sul territorio, di procedere sempre più velocemente con i test di positività ai rappresentanti delle Forze dell'ordine. A Piacenza abbiamo iniziato la scorsa settimana, a Modena saranno avviati da giovedì e – anche in coordinamento con le priorità definite dalle Prefetture – i test sono in fase di avvio anche sugli altri territori”. Lo afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, in risposta alle sollecitazioni dei sindacati di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. “Il tema - prosegue Donini - è già stato affrontato dalla Regione consapevole della necessità di avviare uno screening sulla popolazione in uniforme, impegnata, assieme agli operatori della sanità, nel contenimento del Covid-19 e in servizio quotidiano sul territorio regionale. Le giuste ragioni che i sindacati pongono, quindi, stanno trovando una risposta proprio in questi giorni”.
Coronavirus, aggiornamento regionale: 225 nuovi casi positivi, aumento inferiore all'1%
(Rimini) In Emilia-Romagna sono 23.092 i casi di positività al Coronavirus, 225 in più rispetto a ieri: un aumento inferiore all’1% rispetto a ieri, in valori percentuali fra i più bassi mai registrati. Le nuove guarigioni sono 435, l’incremento maggiore in un giorno che si è avuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I test effettuati hanno raggiunto quota 134.878, 5.348 in più rispetto a ieri Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Calano le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 9.019, 122 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 282: uno in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-99).
Le persone complessivamente guarite salgono a 6.701 (+435): 2.363 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 4.338 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 68 nuovi decessi: 32 uomini e 36 donne. Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 3.147), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (2 nell’imolese), 6 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 6 nella provincia di Forlì-Cesena (3 nel territorio forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 2 decessi di fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.460 a Piacenza (67 in più rispetto a ieri), 2.909 a Parma (22 in più), 4.369 a Reggio Emilia (17 in più), 3.449 a Modena (38 in più), 3.507 a Bologna (41 in più), 358 le positività registrate a Imola (2 in più), 805a Ferrara (18 in più). In Romagna sono complessivamente 4.235 (20 in più), di cui 937 a Ravenna (3 in più), 829 a Forlì (8 in più), 617 a Cesena (3 in più), 1.852 a Rimini (6 in più).
Violentata e picchiata per settimane
(Rimini) Per più di due settimane l'avrebbero ripetutamente violentata, percossa e minacciata in un casolare di campagna abbandonato nella periferia riminese, e per questo sono stati, per il momento, denunciati a piede libero. I due presunti aguzzini, fa sapere la Questura di Rimini, sono un 52enne e un 36enne, entrambi romeni e senza fissa dimora, la cui posizione "è adesso al vaglio, oltre che della magistratura riminese, anche dell'Ufficio Immigrazione per eventuali provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale". La vittima, una donna straniera, era finita nelle mani dei due "più di due settimane fa, quando si era fidata di uno sconosciuto che l'aveva avvicinata nei pressi della stazione di Rimini offrendole un riparo e una sistemazione 'sicura' per fare fronte comune alle limitazioni di questi giorni". Da allora la donna era stata trattenuta nel casolare abbandonato dove, stando a quanto ha raccontato agli agenti, ha subito ripetute violenze sessuali da parte di uno dei due denunciati, mentre l'altro l'ha malmenata e minacciata a più riprese. Nella notte tra sabato e domenica, però, la vittima "è riuscita a mettersi in contatto con un suo conoscente residente in Puglia, che ha contattato il commissariato di Polizia di Gallipoli". I poliziotti pugliesi hanno poi attivato i colleghi di Rimini, e verso le 2 di domenica sono iniziate le ricerche da parte degli uomini delle volanti che, anche con l'aiuto del sistema di rintraccio della posizione del cellulare della donna, sono riusciti ad individuare il casolare”.
Fuori dall'edificio, privo di elettricità, acqua corrente e riscaldamento, i poliziotti, intervenuti in forze, hanno trovato "quattro uomini che si scaldavano e bevevano davanti a un fuoco". La donna, invece, si trovava all'interno del casolare, ma quando ha sentito "il trambusto di fuori, ne ha approfittato per uscire, sentendosi finalmente al sicuro". La successiva ricostruzione dei fatti, dettaglia la Questura, ha permesso di "attribuire precise responsabilità a due dei quattro uomini che bivaccavano fuori dal casolare, utilizzato come riparo di fortuna". La vittima li ha infatti "riconosciuti responsabili" degli abusi subiti. Uno è stato indicato dalla donna come autore delle violenze sessuali ai suoi danni, mentre l'altro è stato accusato di ripetute percosse e minacce. Violenze che avevano provocato alla vittima "un senso di soggezione e paura" che, fino a quel momento, le aveva impedito di tentare la fuga "per timore delle eventuali ripercussioni” (Agenzia Dire).
Fiera, RiminiWellness diventa una grande palestra virtuale
(Rimini) Le fiere non si fermano davanti all'emergenza Covid-19. Anzi, accelerano. Il settore, vale la pena ricordarlo, genera affari per 60 miliardi di euro l'anno, garantendo il 50% dell'export delle aziende espositrici.
Italian Exhibition Group, quotata in Borsa Italiana, dai suoi quartieri fieristici e congressuali di Rimini e Vicenza e dalle sue sedi di Arezzo e Milano, forte di un 2019 record con i migliori risultati di bilancio di sempre, mantiene un presidio quotidiano dei mercati internazionali delle sue 48 manifestazioni e dei suoi 190 fra congressi ed eventi.
E si concentra non solo sullo sviluppo dei suoi appuntamenti del secondo semestre ma intensifica il rapporto quotidiano con stakeholders e clienti, creando valore e sviluppo attraverso nuovi contenuti.
Il team di Vicenzaoro, oltre a un contatto quotidiano con i clienti instaurato da settimane con webinar, digital press conference, audit associativi, ha lanciato la campagna social #labellezzanonsiferma che con testimonial del settore, insieme a Istituto per il commercio estero, promuove l'unicità e originalità del Made in Italy nel comparto jewellery & fashion. Un comparto protagonista di un export dal valore di oltre i 5 miliardi di euro. Ma non solo. Con il suo magazine internazionale VO+ Italian Exhibition Group dà voce ai protagonisti mondiali del settore con un appuntamento quotidiano di giornalismo digitale nel segno dell'eccellenza.
Attività digital rafforzate per RiminiWellness, voce iconica di un settore da 10 miliardi di euro e appuntamento internazionale cardine per gli amanti del fitness da oltre 15 anni. In attesa del prossimo evento di fine agosto, ha preso vita #RWatHome che è un autentico caso mediatico ripreso da tv e quotidiani nazionali. Sul sito e sui social RiminiWellness diventa una "palestra virtuale" e chiama a raccolta gli utenti con programmi di allenamento, idee per attrezzi homefitness, consigli su alimentazione e integrazione per consentire agli appassionati di mantenersi in forma restando a casa.
Giornate chiuse che assumono colore attraverso i tutorial di Abilmente, il Salone delle Idee Creative di IEG che non interrompe la voglia di creatività e manualità del pubblico. Blogger e artigiani handmade ed espositori intervengono e suggeriscono online nuove idee con cui cimentarsi, una community che mette in circolo idee con l'hashtag #abilmentecontinua.
Commissione bilancio: 25 mln di minori entrate per il coronavirus
(Rimini) La commissione bilancio del comune di Rimini ha dato parere favorevole alle misure eccezionali per fronteggiare l'emergenza economica e sociale in conseguenza della pandemia da COVID-19. La delibera che arriverà al voto del consiglio comunale racchiude alcuni dei provvedimenti già messi in campo nell'immediato dall'Amministrazione quali: 1) la sospensione fino al 31 luglio 2020 della scadenza della prima rata della Tassa sui rifiuti (TARI), prevista al 31 maggio 2020; 2) di concedere una tolleranza rispetto alle scadenze di pagamento e di non applicare sanzioni, sino al termine del 31 luglio 2020, a tutti coloro che risulteranno non aver effettuato il versamento del canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), oltre che del canone per l'installazione dei mezzi pubblicitari e dell'imposta Comunale sulla pubblicità̀ alle scadenze previste; 3) la proroga al 31 luglio 2020 del versamento delle tariffe per dell'uso degli impianti sportivi comunali e delle tariffe dei servizi educativi (a partire dal bimestre gennaio – febbraio 2020). A queste misure si aggiunge lo spostamento della scadenza del riversamento dell'imposta di Soggiorno fino al 16 luglio, deliberato dalla Giunta comunale. Con ordinanza della protezione civile inoltre si è intervenuti a sostegno per le fasce deboli della popolazione per la solidarietà alimentare. A Rimini è stato corrisposto l'importo di circa 866 mila euro, utilizzato per dare un supporto a circa 5.700 famiglie, attraverso buoni spesa per l'acquisto di beni di prima necessità (1.700 beneficiari) e i circa 4mila pacchi viveri, per un valore variabile tra i cinquanta e i sessanta euro l'uno, a disposizione dei cittadini più in difficoltà su valutazione degli assistenti sociali e protezione civile.
"Con questo provvedimento – spiega l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – andiamo quindi a congelare le scadenze e differire i versamenti, un primo modo per dare ossigeno a cittadini e piccole imprese. Sono prime misure, nell'attesa di poter fare un'analisi economica finanziaria più puntuale e soprattutto di capire quale sarà il quadro normativo. Potremo in futuro adottare ulteriori proroghe o slittamenti, ma misure più strutturali devono passare inevitabilmente da revisioni legislative, coordinati a livello nazionale e regionale. In questa fase non ci sono indicatori certi per poter impostare una manovra finanziaria coerente ed è chiaro che, permanendo l'obbligo di chiudere i bilanci in pareggio, prima di ogni azione si dovrà tenere conto del minore gettito conseguente all'emergenza sanitaria".
Attraverso un'indagine condotta tra i Comuni, l'Anci ha stimato un calo del 53 per cento delle entrate tributarie, e del 22 per cento per le entrate tariffarie, con ovvie ripercussioni sui bilanci e di conseguenza sulla sostenibilità̀ delle spese e quindi dei servizi per i cittadini: raccolta rifiuti, trasporto pubblico, servizi sociali. Una parziale stima effettuata sul I semestre 2020 porta, per il Comune di Rimini, minori entrate pari a 25,3 milioni. Di questi, 6,6 milioni fanno riferimento alla Tari, su cui "deve essere avviata una riflessione normativa– spiega l'assessore Brasini – Con Anci, Regione e Atersir stiamo cercando con non poche difficoltà di rivedere i meccanismi regolatori, ma serve un nuovo quadro legislativo che riguardi non solo la Tari, ma tutti i servizi pubblici legati al gettito".
"L'analisi di contesto è chiara – prosegue Brasini - ma molto più complesso è oggi individuare misure di intervento efficaci non avendo sufficienti riscontri in termini di risorse straordinarie per i comuni e soprattutto norme che permettano modalità d'intervento in tanti settori, quali ad esempio i servizi regolati come i rifiuti e il trasporto pubblico. Sappiamo che le imprese del nostro territorio sono e saranno particolarmente colpite: chi produce servizi e non beni durevoli avrà maggiori difficoltà e tempi più lunghi per la ripartenza. Per questo motivo sarà fondamentale il tavolo regionale e il tavolo provinciale sul lavoro, che in sinergia con l categorie dovrà trovare gli strumenti da mettere in campo, nella cornice decisa su livelli più alti.
La crisi da pandemia produrrà̀ senza dubbio grosse criticità nei bilanci degli enti locali dei prossimi anni e anche per il Comune di Rimini si apre una fase delicata nella quale sarà imprescindibile una oculata revisione della spesa - prosegue Brasini - Lo stato centrale non può̀ ritardare di molto un intervento diretto, che abbia un respiro almeno triennale e che consenta di ritrovare gli equilibri finanziari in un lasso di tempo ragionevole. In queste ore si parla dello stanziamento di tre miliardi e mezzo per Comuni, province e città metropolitane, frutto del confronto tra Anci, Upi e governo sul Fondo, che serviranno a coprire nell' immediato le perdite di gettito causate dall' emergenza Coronavirus.
Bene, ma non basta: attraverso Anci avevamo chiesto altre misure, come la riduzione degli accantonamenti del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità̀, un'accelerazione e revisione dell'utilizzo dei fondi europei, l'utilizzo di avanzi di amministrazione destinati agli investimenti per il finanziamento di spese correnti connesse con l'emergenza e per fronteggiare eventuali squilibri di bilancio. In ogni caso gli effetti negativi di questa situazione sull'economia locale e sulla finanza pubblica non potranno mai essere pienamente "sterilizzati" da interventi di soggetti terzi e pertanto la direzione non potrà essere che quella di una condivisione solidale tra enti pubblici di vario livello e tessuto economico locale degli effetti negativi di questa contingenza".
Riccione, chiuso negozio non autorizzato
(Rimini) Ha tentato di aprire nonostante i divieti imposti da Governo e Regione nei provvedimenti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da coronavirus, ma è stato prontamente controllato e sanzionato dalla Polizia Locale di Riccione. E' successo ieri mattina in viale Dante, dove un negozio gestito da un cittadino del Bangladesh aveva messo in strada espositori con merce extra alimentare, come custodie per cellulari, parti elettroniche e varia cartoleria. Il titolare è stato quindi sanzionato (400 euro di multa) e il negozio chiuso dalla Polizia Locale proprio perché, nonostante i divieti, aveva tentato l'apertura sperando di non incappare in controlli. "Il nostro plauso va all'impegno costante sul territorio di Riccione messo in campo in questi giorni di emergenza sanitaria dalla Polizia Locale", hanno detto il sindaco di Riccione e l'assessore alla polizia municipale e sicurezza Elena Raffaelli. "In circostanze così difficili e particolari, i nostri agenti si adoperati in ogni maniera per garantire la sicurezza della città di Riccione - ha detto la Raffaelli - ma anche a dare una mano alle persone in difficoltà, ad informare i cittadini, a rispondere ad ogni telefonata per richiesta chiarimenti o richieste di aiuto. Hanno lavorato per la chiusura delle strade secondarie, hanno approntato i controlli per le uscite senza motivazioni o urgenze, hanno verificato le norme di sicurezza nei supermercati, hanno distribuito i vademecum dell'Asl alle attività autorizzate all'apertura, hanno pattugliato le spiagge e assicurato ai bagnini la sorveglianza. Insomma, la Polizia Locale è stato un pilastro fondamentale per il territorio in questi tempi di coronavirus, da tutta l'amministrazione di Riccione un ringraziamento alle donne e agli uomini del corpo".
Infocamere: i romagnoli sono più imprenditori degli emiliani
(Rimini) Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dalla Camera di commercio della Romagna, al 31 marzo 2020 nell'area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 80.961 imprese registrate (sedi), di cui 70.135 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.011, di cui 87.552 quelle attive (-0,4% rispetto al medesimo periodo del 2019).
L'imprenditorialità si conferma diffusa: 96 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel corso del primo trimestre del 2020 nell'aggregato Romagna si sono verificate 1.416 iscrizioni e 1.939 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), per un saldo negativo di 523 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a -0,64%, lievemente migliore del dato regionale (-0,74%) ma peggiore di quello nazionale (-0,50%).
Nel confronto tendenziale con il 31/03/2019 si riscontra una diminuzione delle imprese attive pari allo 0,8%, in linea con il dato regionale (-0,9%), mentre a livello nazionale la flessione appare più moderata (-0,3%).
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (23,5% sul totale delle imprese attive), in calo del 2,2%, Costruzioni (14,8%), in calo dello 0,3%, Agricoltura (12,5%), in flessione del 2,1%; Alloggio e ristorazione (10,6%) risulta stabile (-0,1%); Industria manifatturiera (8,57%) è, invece, in flessione (-2,7%), mentre le Attività immobiliari (8,0% l'incidenza) sono in aumento (+1,4%). Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,7% sul totale, +0,7% la dinamica tendenziale), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,5%, con una crescita del 2,0%), "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza del 2,9%, +1,8%). In flessione del 2,5%, infine, le imprese del settore "Trasporto e magazzinaggio" che incidono per il 3,2% del totale.
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,9%) è costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (23,1%) e le società di capitale (19,8%), unica forma giuridica in aumento (+3,2%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia). Al 31 marzo 2020 le imprese artigiane attive sono 21.243 (il 30,3.% del totale di quelle attive), in calo dell'1,1% rispetto al medesimo periodo del 2019.
"In termini di numero totale delle imprese, nel primo trimestre di ogni anno le cessazioni sono superiori alle iscrizioni, per effetto delle chiusure presentate alla fine dell'anno precedente. Quest'anno, però, il saldo negativo è aggravato dall'emergenza sanitaria, che ha stravolto la vita quotidiana e, purtroppo, anche l'economia – commenta il Presidente Alberto Zambianchi –. Tutto il nostro tessuto imprenditoriale - una rete di grande valore e di forti valori – sta attraversano una fase critica. Le imprese, infatti, siano esse piccole, medie o grandi, fanno parte di un "unico ecosistema" e le interconnessioni sono anche più forti di quello che appare. La Camera di Commercio della Romagna si è attivata immediatamente e siamo al lavoro, insieme alle altre Istituzioni e alle Associazioni di Categoria, per limitare al massimo danni e disagi e per dare risposte concrete e in tempi celeri alle richieste del mondo imprenditoriale, prime fra tutte la necessità di liquidità e il rispetto delle catene dei pagamenti. Contemporaneamente, lavoriamo per porre le basi per una ripartenza che, giovandosi dei buoni risultati che in tanti anni il nostro Sistema territoriale ha saputo creare, avvii rapidamente nuove fasi di sviluppo economico e sociale."
Sistema imprenditoriale: focus provinciale Rimini. Alla data in esame (31/03/2020), in provincia di Rimini si contano 39.270 imprese registrate, delle quali 33.869 attive. Al 31/03/2020 le localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 48.592 delle quali 42.835 attive (stabili rispetto al 31/03/2019).
L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 100 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel corso del primo trimestre 2020 si sono verificate 760 iscrizioni e 989 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), con un saldo negativo di 229 unità; -0,58% è il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate, migliore del dato regionale (-0,74%) e allineato a quello nazionale (-0,50%).
Nel confronto con il primo trimestre del 2019 si riscontra una flessione delle imprese attive pari allo 0,4%, migliore del dato regionale (-09%) e in linea con il trend nazionale (-0,3%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali; la stabilità contraddistingue il Comune di Rimini (+0,1%), dove si concentra il 43,7% delle imprese del territorio provinciale.
Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell'ordine, il Commercio (25,2% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione del 2,1%, le Costruzioni (14,2%) in flessione dello 0,5%; Alloggio e ristorazione (13,8%) in aumento dello 0,3% e le Attività immobiliari (9,7%) in crescita dell'1,8%. Le imprese attive nel settore manifatturiero (7,4% del totale) sono in flessione del 2,4%, quelle agricole (7,2% del totale) si sono ridotte dell'1,5%. Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,4% sul totale, +1,6% la dinamica annua), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,6%, +2,6% la variazione) e "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza 3,3%, +2,0% la dinamica). In flessione le imprese del comparto "Trasporto e magazzinaggio" (-2,9%), che costituiscono il 2,8% del totale.
Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (52,2% sul totale), seguite dalle società di persone (24,9%); le società di capitale (21,1%) risultano l'unica forma giuridica in aumento (+4,2%). Al 31 marzo 2020 le imprese artigiane attive sono 9.453 (il 27,9% del totale di quelle attive), in calo dell'1,0% rispetto al medesimo periodo del 2019.
Centri estivi, Morolli si lavora per l’apertura
(Rimini) Interrompere gli effetti del perdurare dell'isolamento, per restituire ai bambini e ai ragazzi una dimensione relazionale e collettiva tra pari e con adulti esterni alla famiglia il più presto possibile, almeno per la copertura dell'estate. Un auspicio ma anche un obbiettivo concreto a cui i nostri uffici stanno lavorando ogni giorno. Il Comune di Rimini sarebbe infatti già pronto per la pubblicazione dei bandi per i Centri estivi ma ora è necessario capire, aldilà delle dichiarazioni di intenti, quali saranno concretamente i nuovi criteri e le condizioni richieste da Governo e Regione, alla luce delle prescrizioni a contrasto del Covid-19. Siamo dunque in una fase di attesa che auspico sia più breve possibile, sopratutto per poter cominciare a dare le necessarie informazioni e risposte alle tante famiglie riminesi in attesa di capire se potranno o meno usufruire di un servizio che, solo l'anno scorso, ha visto la presenza di circa mille bambini tra i 3 e i 14 anni.
Il punto di partenza è che non potrà essere riproposta la stessa organizzazione dell'anno scorso; per questo stiamo pensando a soluzioni in grado di armonizzare le attività estive con le necessarie precauzione a livello sanitario. Alcune proposte sono quelle che si collocano nell'approccio dell'outdoor education, che prevede la possibilità di usufruire di spazi ampi interni ed esterni, in modo da poter lavorare con un maggior numero di gruppi composti da meno bimbi.Un altro aspetto fondamentale sarà quello delle protezioni da adottare e delle sanificazioni, per i quali stiamo ipotizzando specifici percorsi formativi per educatori e bimbi.
Ci stiamo dunque organizzando per farci trovare pronti, anche se non è facile al momento fare una previsione su quante saranno quest'anno le domande. Alcuni genitori ci hanno già contattato, altri approfittando di una diversa organizzazione del lavoro potrebbero invece provvedere autonomamente alla cura dei propri figli, altri ancora potrebbero decidere di aspettare un anno e vedere cosa succede.Il tempo però stringe e si rende necessario, per uscire con le dovute tempistiche con i bandi per le iscrizioni e i relativi contributi, che Governo e Regione ci diano nel più breve tempo possibile le indicazioni pratiche che tutti stiamo aspettando.
Cantieri, si continua a lavorare a piazzetta San Martino
(Rimini) Vanno avanti i lavori del cantiere per la realizzazione del nuovo Museo Fellini, nella forma diffusa che vedrà buona parte del centro storico coinvolto nel circuito culturale legato al maestro del cinema. Dal 30 marzo scorso il cantiere ha ripreso ad operare su piazzetta San Martino, via Verdi, vicolo Valloni. “All’opera per conto di Hera, le squadre della Cbr impegnate nella realizzazione dei sottoservizi propedeutici al progetto di riqualificazione urbana, affiancate dagli archeologi di AdArte che stanno completando su piazzetta San Martino in coordinamento con la Soprintendenza il sondaggio sulle evidenze archeologiche emerse riconducibili ai resti della chiesa di San Martino nonché della connessa area cimiteriale. I lavori di posa reti stanno infatti proseguendo in Via Verdi tratto Piazzetta San Martino Piazza Malatesta, dove sono state posate tutte le reti ad eccezione di corrugati fibra ottica, PI, Telecom e canale sonoro che cominceranno a breve”, spiegano dal comune. “Da ieri poi è stato eseguito il collegamento idrico in Via Verdi incrocio Piazza Malatesta dopo aver informato le utenze del disservizio mediante volantinaggio e sms. I lavori continuano nella Piazzetta San Martino con lo splateamento dell’asfalto rimanente, conclusa invece la posa dei marciapiedi in pietra in Vicolo Valloni e Via Verdi nel tratto corso d’Augusto - Piazzetta San Martino, così da consentire, dopo la posa del bynder programmata, di valutare l’apertura degli accessi da Corso d’Augusto”. Sul fronte archeologico su indicazioni della Soprintendenza “si stanno approfondendo le quote di scavo in alcune aree al fine di poter rilevare dati archeologici quali datazione murature e indagini muri chiesa”.