(Rimini) “Da Bellaria Igea Marina, giunga alla Regione un appello affinchè chi ha l’onere delle decisioni, si prenda carico delle istanze e delle necessità dei nostri operatori turistici, attività balneari, strutture ricettive e in generale tutte le maestranze legate alla stagionalità”. A lanciare l’appello è l’assessore per il turismo del comune di Riccione, Bruno Galli. “Senza salti in avanti e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza in ottica di salute pubblica, ci auspichiamo e guardiamo con favore alla stesura di regole e protocolli condivisi che coinvolgano tutti i territori del distretto turistico costiero: i nostri operatori hanno bisogno di risposte in tempi brevi, per non essere nelle condizioni di rincorrere e annaspare anche una volta che l'auspicata fase due comincerà. Non è il tempo degli individualismi, ma quello del fronte comune e della coesione a sostegno di un settore, quello turistico, che "vive di spostamento" e dal quale il nostro tessuto economico, sociale ed occupazionale non può prescindere”.

Le priorità, per Galli, “sono poter terminare i lavori di ristrutturazione presso le strutture ricettive, balneari, o del commercio sospesi da ormai due mesi, anche con protocolli restrittivi per la salvaguardia della salute dei lavoratori e sapere il prima possibile le regole con cui si potrà operare nella prossima stagione al fine di organizzarsi e prepararsi per tempo; non siamo qui a chiedere che si riapra domani ma che si decida con tempestività il percorso e gli scenari del "dopo lock down".
Galli propone anche “un confronto fra tutti i Comuni della Riviera” quale “occasione per affrontare anche tematiche amministrative e tributarie che impattano fortemente sulle economie delle già citate categorie economiche legate al turismo, quali tari e imu, a fronte delle quali è auspicabile una azione coordinata dei Comuni costieri, della Regione e del Governo Centrale”.

(Rimini) In occasione del 75° anniversario della Liberazione, quest'anno celebrato senza la possibilità di manifestazioni e cerimonie pubbliche, la presidente dell'Assemblea legislativa Emma Petitti ha rivolto un messaggio agli studenti dell'Emilia-Romagna per ricordare l'importanza della testimonianza e della conoscenza della storia. Per questo l'Assemblea – ha confermato la presidente – intende continuare a sostenere tutte le iniziative rivolte ai ragazzi che promuovono esperienze di conoscenza delle vicende storiche e dei luoghi simbolo del secolo scorso.
Il pensiero di Emma Petitti va alla generazione dei testimoni che hanno vissuto la Liberazione e la storia di rinascita del nostro paese. "Anche gli ultimi testimoni, donne e uomini che hanno vissuto la Liberazione, rimarranno chiusi nelle loro case. I nostri anziani sono i soggetti più a rischio e molti di loro ci hanno lasciato proprio in questi giorni senza nemmeno poter ricevere l'ultimo saluto e un pubblico tributo di riconoscenza. Il pensiero di questa generazione che se ne va in silenzio mi rattrista profondamente. Cogliere l'eredità di diritti e libertà consegnataci con tanto sacrificio è per noi un dovere".

L'Assemblea legislativa da anni promuove iniziative per le scuole come  il percorso sulla cittadinanza attiva conCittadini, i viaggi della memoria e i viaggi per l'Europa con il contributo scientifico degli istituti storici provinciali e di altre importanti istituzioni del nostro territorio, nonché di importanti Istituzioni internazionali come lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Memorial de la Shoah di Parigi e l'Anne Franke di Amsterdam che si occupano di studiare le vicende del secolo scorso e preservare il ricordo di quanto accadde.
"Oggi – scrive ancora la presidente agli studenti - anche queste nostre proposte "sul campo", come le vostre lezioni in aula, sono state sospese. Non si deve invece arrestare lo studio della storia che ci rende cittadini più consapevoli e quindi più liberi. Per questo festeggiare la Liberazione quest'anno avrà, credo, un valore speciale – conclude Petitti - e potrà farci sentire ancora più uniti e consapevoli delle preziose conquiste civili che ci sono state consegnate."

Nella sua lettera inviata grazie alla collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, la Presidente ringrazia tutte le istituzioni scolastiche e universitarie, i docenti e il personale scolastico, per l'impegno e il ruolo fondamentale che stanno svolgendo in questa delicata fase di emergenza.
In occasione del 25 aprile il portale dell'Assemblea legislativa pubblica una speciale sezione dedicata al 25 aprile dove è possibile rintracciare virtualmente tutti i partner scientifici dei progetti che ogni anno accompagnano i ragazzi delle scuole emiliano-romagnole in centinaia di esperienze e viaggi studio per conoscere i luoghi significativi del '900 con la guida di testimoni ed esperti, in linea con quanto previsto dalla legge regionale  3/2016 .

(Rimini) Un altro milione di mascherine, dopo quello già consegnato la settimana scorsa, per supportare concretamente la riapertura in sicurezza delle imprese emiliano-romagnole. In attesa del via libera del Governo alla cosiddetta “Fase 2”, dalla Regione è partita, questa mattina, la consegna del secondo milione di mascherine gratuite destinate ai lavoratori attraverso le associazioni imprenditoriali firmatarie del Patto per il Lavoro.
Dopo il primo milione di mascherine già distribuito la scorsa settimana, si completa dunque la dotazione annunciata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per consentire alle imprese emiliano-romagnole di ripartire in sicurezza appena verrà reso noto dall’esecutivo il calendario delle riaperture dopo il lockdown imposta dall’emergenza sanitaria Covid-19 .

“Come annunciato– dichiarano gli assessori regionali Vincenzo Colla, Sviluppo economico e Lavoro, e Irene Priolo, Protezione civile- oggi abbiamo spedito la seconda tranche di mascherine alle associazioni imprenditoriali. È un passo fondamentale per prepararci alla ripresa in sicurezza. Vogliamo ripartire appena possibile, ma solo garantendo una adeguata sicurezza affinché i lavoratori non si trovino in condizioni di pericolo di contagio, contribuendo così a garantire un supporto ai tantissimi sforzi che oggi la sanità sta facendo per il contenimento dell’epidemia. In Emilia-Romagna siamo pronti a farlo grazie a un governo di responsabilità condivisa tanto a livello locale quanto nazionale”.
Le mascherine rappresentano solo uno dei dispositivi di sicurezza individuale per i lavoratori tra quelli previsti dai protocolli che sono in via di elaborazione ai tavoli provinciali attivati in tutta l’Emilia-Romagna, a cui siedono, oltre alle associazioni imprenditoriali, gli enti locali, i sindacati, le aziende sanitarie locali, le Prefetture, l’Inail e l’Ispettorato del lavoro. Per ogni filiera produttiva saranno individuati i dispositivi necessari (oltre alle mascherine e ai guanti, tute, calzari, occhiali o altri presìdi), le regole per il distanziamento, eventuali sistemi di controllo sanitario (misurazione della febbre o test sierologici), i materiali per la disinfezione, la gestione dei magazzini, le regole per entrata e uscita del personale e qualsiasi ulteriore disposizione si renda necessaria per impedire la diffusione del coronavirus.

(Rimini) “In questi 45 giorni di quarantena sociale l'Italia ha vissuto due realtà parallele. Da un lato milioni di persone hanno visto pesanti limitazioni alle proprie vite quotidiane, con drammatiche conseguenze di natura economica e sociale. Dall'altro, alla faccia del lockdown, moltissime attività economiche tutt'altro che essenziali hanno proseguito indisturbate, costringendo milioni di lavoratori e lavoratrici ad esporsi inutilmente al rischio di contagio e contribuendo così alla crescita della propagazione del virus, con l'emergenza sanitaria che ad oggi sembra purtroppo tutt'altro che risolta”. Questo il racconto dei sindacati di base Adl Cobas Emilia-Romagna, Sgb Emilia-Romagna, Si Cobas Regionale delle settimane di isolamento sociale e di misure restrittive per cittadini e lavoratori.


“Eppure da giorni assistiamo al macabro balletto di ministri, presidenti di Regione, imprenditori e politici che scalpitano per ripartenze e riaperture anticipate, mentre, al di là dei comizi social, il Governo italiano ha varato misure economiche di sostegno assolutamente insufficienti per ampi strati della popolazione. In queste ore milioni di lavoratori e lavoratrici in Cig/Fis hanno ricevuto buste paga vuote a causa del mancato anticipo da parte delle aziende, tempi di liquidazione Inps lunghi e incerti e anticipazione bancaria piena di complicazioni e di fatto largamente bloccata. Senza pensare all'insufficienza delle misure una tantum (indennità autonomi e parasubordinati, buoni spesa) già svanite tra affitti, bollette, spese in genere. 
In pratica, in un paese dove il patrimonio del 5% più ricco degli italiani è superiore a tutta la ricchezza detenuta dall'80% più povero, l'altissimo prezzo di un'emergenza sanitaria divenuta ormai conclamata crisi economica e sociale è ancora una volta addossato a chi negli anni ha già visto progressivamente negate garanzie di reddito, salute, welfare”.

In questo senso, “l'Emilia-Romagna non fa eccezione. Il presidente Stefano Bonaccini è in prima fila nella richiesta di scioglimento anticipato del lockdown e, insieme all'assessorato al Lavoro, si è fatto alfiere di un rinnovato "patto dei produttori" con al centro il primato della produzione ad ogni costo. Nel frattempo, però, poco o nulla si è fatto per rispondere ai bisogni sociali più impellenti: garantire veramente per tutti e tutte diritto alla salute, al reddito, alla casa ed a un nuovo welfare. Non è un caso che la Regione abbia deliberatamente relegato nel dimenticatoio le istanze di quei settori e ambiti lavorativi e sociali tra i primi e più colpiti dall'attuale emergenza sanitaria ed economica, come il terzo settore, la logistica, la pubblica amministrazione e i servizi a rete, il turismo e il lavoro precario in genere, espresse da organizzazioni sindacali conflittuali e da esperienze di autorganizzazione in forma diffusa e spontanea”.

La fase 2 “è già un presente dove il prezzo sarà salatissimo per i settori sociali del precariato e del mondo del lavoro in genere e si acuiranno le contraddizioni che già prima della pandemia generavano costantemente disuguaglianze, sfruttamento, precarietà e povertà strutturali, assenza di tutele e di diritti sociali. La nuova normalità rischia certo di essere una versione ancora peggiore di quella condizione che già in tante e tanti vivevano. Contro questa ipotesi è necessario organizzare una forte capacità di reazione. Ecco perché con la ripartenza ufficiale della gran parte delle attività produttive è necessario che riprendano apertamente e in forma pubblica e organizzata le lotte nei luoghi di lavoro e nelle piazze”.


I sindacati di base lanciano dunque un appello “ad intraprendere un piano di mobilitazione diffuso già a partire dal 4 maggio ed individuando in quella settimana una giornata di scadenza unitaria presso la Regione Emilia-Romagna. Riteniamo che sia urgente, necessario e imprescindibile rivendicare innanzitutto la riforma radicale e strutturale del sistema di welfare. Stop alle privatizzazioni in sanità, reintenalizzazione dei servizi pubblici in appalto e piano straordinario di rifinanziamento ed assunzioni nei sistemi sanitari e socio-assistenziali pubblici; tutela del diritto all'abitare attraverso il blocco di mutui, affitti e utenze, la moratoria sugli sfratti e stanziamento straordinario di risorse per il "Fondo sociale per l'affitto" e per la ripresa dell'Edilizia Residenziale Pubblica”.

I sindacati di base chiedono poi “diritto alla salute pubblica e nei luoghi di lavoro, individuando adeguate e vincolanti condizioni igenico-sanitarie per lo svolgimento delle attività lavorative, prevedendo controlli da parte delle autorità sanitarie e impianto sanzionatorio per i datori di lavoro inadempienti” e “difesa   del    lavoro   precario   e    in    genere,   del    salario   e    del    reddito   per   tutti. Semplificare il quadro degli ammortizzatori sociali e garantirne il pagamento in tempi rapidi, e istituire un dispositivo di Reddito garantito universale e incondizionato a copertura di tutte le figure del lavoro precario; tutelare l'occupazione prolungando il divieto di licenziamenti", "l'aumento delle risorse finanziarie e riconversione in senso ecologico del modello produttivo . Patrimoniale e tassazione del profitto e della ricchezza; stop alle opere inutili e dannose e impiego di quelle risorse per welfare e sostegno al reddito e al salario; riconversione ecologica della produzione, delle infrastrutture e dei trasporti”.

Giovedì, 23 Aprile 2020 20:05

Accendiamo il futuro, negato patrocinio

(Rimini) Nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, oggi in prefettura a Rimini si è valutata “la richiesta avanzata al Comune di Rimini finalizzata ad ottenere il patrocinio all’iniziativa denominata “Accendiamo il futuro” che prevede, in occasione della Festa della Liberazione, l’accensione delle luci in tutte le attività commerciali di Rimini dalle ore 22 e per tutta la notte, al fine di attirare l’attenzione in particolare su quelle attività commerciali in difficoltà a causa della situazione epidemiologica in atto”.
I componenti del comitato, spiega in un anota la prefettura, “hanno convenuto che non sia autorizzabile, nella data del 25 aprile 2020, tale iniziativa, in quanto in contrasto con le disposizioni attualmente in vigore, che impongono il divieto generale di mobilità se non per i motivi espressamente indicati nelle norme stesse". "Tale manifestazione potrà essere programmata in una data successiva, a seguito dell’introduzione di disposizioni più favorevoli alla mobilità”, propone infine la prefettura.

(Rimini) Si registrano oggi 69 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Conseguentemente il totale è di circa 835 pazienti guariti. Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 37, comunicati dalla Regione. Si attestano su 1.911 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.821 residenti in provincia e 90 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali.

Per quanto riguarda il dato odierno, 11 pazienti sono maschi e 26 di sesso femminile. Di questi 3 sono ricoverati in ospedale e 34 seguiti al proprio domicilio in isolamento. La Regione ha comunicato altri 4 decessi: tutti di pazienti di sesso femminile di 71, 80, 86 e 88 anni. La mappa del contagio comune per comune: Rimini 700, Cattolica 245, Riccione 233, San Giovanni 129, Misano 118, Coriano 75, Santarcangelo 57, Bellaria Igea 42, San Clemente 37, Morciano 37, Novafeltria 29, Saludecio 21, Verucchio 19, Pennabilli 10, Mondaino 10, Montefiore 8, San Leo 7, Poggio Torriana 7, Montegridolfo 6, Gemmano 4, Talamello 4, Maiolo 2, Sant’Agata 1.

(Rimini) In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati 23.723casi di positività al Coronavirus, 289 in più rispetto a ieri. Le nuove guarigioni sono 463 (7.609 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 146.146: +5.272.
In calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -239 rispetto a ieri (12.845 contro i 13.084).

Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.777, 126 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 266 (-16 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-75).
Le persone complessivamente guarite salgono a 7.609 (+463): 2.446 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.163 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.586 a Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 2.999 a Parma (26 in più), 4.482 a Reggio Emilia (45 in più), 3.490 a Modena (18 in più), 3.612 a Bologna (54 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 857a Ferrara (24 in più). In Romagna sono complessivamente 4.338 (69 in più), di cui 956 a Ravenna (15 in più), 841 a Forlì (8 in più), 630 a Cesena (9 in più), 1.911 a Rimini (37 in più).
Purtroppo, si registrano 65 nuovi decessi: 26uomini e 39 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.269.I nuovi decessi riguardano 4 residenti nella provincia di Piacenza, 12 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 9in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (4 nel forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione.

(Rimini) Il Comune di Riccione rende noto che la nuova ordinanza regionale del 22 aprile comunque non consentirà la riattivazione degli orti comunali. Fino al 4 maggio infatti resteranno chiusi tutti gli orti comunali senza alcuna eccezione. Si specifica che per Riccione dal 27 aprile, potranno riaprire infatti banche e uffici postali. 

Giovedì, 23 Aprile 2020 19:38

Spiaggia, Riccione spiana le dune

(Rimini) Sono iniziati questa mattina sulla spiaggia di Riccione, con una bellissima giornata di sole caldo, i lavori per l'abbassamento della duna di sabbia. Le dune di sabbia sul litorale riccionese vengono ripristinate ogni autunno a difesa dell'arenile dalle mareggiate e buttate giù a ogni inizio di bella stagione. "Dal bagno 1 al 48 - spiega l'assessore al Demanio Andrea Dionigi Palazzo - i lavori di abbassamento della duna, che sono lavori di ripristino di luogo pubblico, sono appunto di competenza del Comune. Dopo che la scorsa settimana i bagnini sono andati a pulire l'arenile e preparare la raccolta, prelevata e poi smaltita da Hera, questa mattina sono iniziati quei lavori tipici che per Riccione significano da sempre l'arrivo dell'estate e che quest'anno assurgono quasi a simbolo dell'ottismo della rinascita della nostra terra". Quelli iniziati oggi sono partiti dalla zona 26 fino alla zona 48, perché dalla zona 1 alla 25 la Regione deve ancora completare i lavori di ripascimento che riprenderanno il 4 maggio. Si lavorerà poi ad abbassare la duna nel tratto che va dal Marano a piazzale Azzarita, da questo al porto e poi dal tratto che va dal porto a San Martino. "Con i lavori di abbassamento della duna diamo anche un segnale positivo ai cittadini e agli operatori turistici - dichiara ancora Palazzi - perché vogliamo farci trovare pronti appena Governo e Regione ci diranno che sarà possibile aprire la spiaggia". 

(Rimini) Con una lettera indirizzata alla Prefettura e al Servizio Turismo, Commercio e Sport della Regione Emilia Romagna i comuni costieri della Provincia di Rimini, hanno chiesto oggi l'avvio degli interventi per il ripristino delle spiagge su tutto il litorale. La richiesta è finalizzata soprattutto alla pulizia e al ripristino dell'arenile della Provincia di Rimini, smobilitando le dune che  vengono fatte per affrontare la stagione invernale a protezione delle strutture balneari. 
Per ripristinare lo stato dei luoghi, come avviene ad ogni primavera, è necessaria la stretta collaborazione tra i concessionari demaniali marittimi e l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile – Servizio Area Romagna. Unità di intenti indispensabile per evidenti ragioni di economia di risorse e tempi di realizzazione. L'approssimarsi della stagione estiva, rende necessaria l'attività dell'Agenzia per gli interventi di manutenzione straordinaria e difesa della costa mediante ripascimento delle porzioni di litorale in erosione. Un'operazione che viene effettuata recuperando, previa demolizione, la sabbia delle dune ed ovviamente quella circostante in eccesso. 

Prima di fare questo è tuttavia necessario che i concessionari demaniali marittimi possano andare sull'arenile per eseguire tutte le operazioni di pulizia delle loro aree e della battigia antistante sino al battente del mare. Un intervento programmato per la prossima settimana nelle giornate di lunedì e martedì 27 e 28 aprile, quando gli operatori provvederanno a ripulire l'arenile che si presenta attualmente pieno di rifiuti i quali vanno spazzati e rimossi prima dell'asportazione della sabbia. 
Una manutenzione, prevista fino al battente del mare e nello specchio acqueo immediatamente prospiciente la battigia, che compete ai concessionari come previsto dalla varie Ordinanze balneari che si sono succedute nel tempo.

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