(Rimini) Accendiamo il futuro è confermato. Lo precisa il consigliere comunale di Rinascita civica, Mario Erbetta. La prefettura ha annunciato oggi la scelta di negare il patrocinio, ma per “ per farla non servono autorizzazioni particolari” e “l'organizzazione si è premunita di installare dei timer nelle attività per cui non ci saranno circolazioni o assembramenti. Inoltre come Rinascita Civica aderiamo pienamente alla manifestazione fatta dal gente del popolo non legata né a partiti né a padroni”.
Rinascita civica, infine, invita “tutti i riminesi ad accendere le loro case, i loro giardini, i loro terrazzi per dire che Rimini è viva e vuole rinascere con il suo turismo e la sua ospitalità. Ci dispiace che il Comune e tutte le istituzioni non capiscano il grido di dolore che proviene da tutti quegli imprenditori che non sanno che cosa accadrà quest'estate alle loro attività e ai loro dipendenti e alle loro famiglie. Ci si aspettava un'unità di intenti ma le lobby delle associazioni di categoria e dei partiti di governo pensano esclusivamente al loro orticello e non al bene dei Riminesi. Ne prendiamo atto con rammarico e ne prenderanno atto tutti quei riminesi che sono stufi della politica dei proclami e dell' immobilismo in cui Rimini sta affondando. Bisogna reagire e bisogna farlo subito per cui tutte le case dei riminesi e delle attività il 25 aprile alle 220 si accenderanno tutte insieme e tutti insieme accenderemo il futuro”.

(Rimini) Amministrazione Comunale e Cocap, il Consorzio che riunisce gli  operatori del Commercio su Aree Pubbliche, stanno lavorando in queste ore per definire le modalità operative che consentiranno l'apertura in piena sicurezza per clientela e operatori del mercato ambulante settimanale, già a partire da mercoledì 29 aprile, limitatamente al settore alimentare. L'apertura, disciplinata dall'ultima ordinanza della Regione Emilia Romagna e dalle indicazioni ministeriali, prevede infatti che i mercati si svolgano all'interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati e che rispettino misure di sicurezza, quali transennamento dell'area, percorsi di accesso, distanziamento dei banchi, accessi dei clienti contingentati e controllati da apposito personale. Comune e Cocap quindi stanno lavorando per adeguare l'area ex Padane, che accoglie il mercato settimanale il mercoledì e il sabato mattina, alle attuali disposizioni per poter partire dal 29 aprile. I mercati restano infatti sospesi nelle giornate festive di sabato 25 aprile e di venerdì 1° maggio.

Avviato il confronto anche con le associazioni di categoria del settore agricolo per poter valutare la possibilità di riprendere a partire dall'8 maggio l'allestimento del mercato ortofrutticolo del venerdì mattina nel parcheggio ex Sartini, sempre in rispetto alle disposizioni regionali. "Un segnale importante verso la ripresa sottolinea l'assessore Jamil Sadegholvaad – che ricordo però dovrà avvenire nel pieno rispetto di quelle norme di sicurezza al quale ci stiamo ormai abituando e che sono indispensabili per coniugare la necessità di ricominciare gradualmente le attività alla tutela della salute pubblica".

(Rimini) “A fronte delle diverse ipotesi e proposte del Governo per la riapertura progressiva delle attività che ormai riempiono le pagine dei quotidiani e dei siti d’informazione, ritengo sia il momento di promuovere soluzioni che riescano a rispondere alle prossime esigenze della città e, allo stesso tempo, tengano conto delle disposizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus”. Lo sostiene il sindaco di Santarangelo Alice Parma.

“Ci troviamo ormai alle porte della stagione estiva, un periodo dell’anno che è strategico non solo per la Riviera ma che riveste grande importanza anche per il sistema economico di Santarcangelo e di tutto l’entroterra. Proprio in questo momento la nostra città può giocare un ruolo decisivo valorizzando ancor più la sua ospitalità che non è legata al turismo di massa e ai grandi assembramenti, bensì a un entroterra gentile nei rapporti fra le persone nei modi di gestire le iniziative”.

Per “valorizzare questa caratteristica, stimolare un turismo che oggi deve diventare ancor più sostenibile e aiutare il comparto della ristorazione e dei pubblici esercizi occorre ripensare le modalità di utilizzo degli spazi della città per affrontare una stagione estiva che inevitabilmente porterà ancora con sé le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Se da mesi infatti i luoghi pubblici sono praticamente inaccessibili, il rilancio della città non può che passare proprio dagli spazi comuni”.

Declinato nella pratica, “da questo principio deriva l’ipotesi, che stiamo vagliando, di ampliare lo spazio all’aperto a disposizione così da permettere a queste attività di recuperare la riduzione dei posti conseguente all’applicazione delle disposizioni igienico-sanitarie. Allo stesso modo, sarà necessario ripensare la gestione delle aree pubbliche affinché gli eventi estivi si possano svolgere nella più completa sicurezza sanitaria. In parallelo, ristoranti e pubblici esercizi dovranno essere in grado di collaborare e fare rete, per esempio anche modificando abitudini di acquisto e consegna da parte dei fornitori e garantendo la sicurezza dei clienti attraverso l’uso dispositivi igienico-sanitari”.

Nelle prossime settimane “ci impegneremo a individuare una serie di misure proprio per sviluppare queste prime proposte e tutte quelle che giungeranno dai tavoli di lavoro già aperti con le associazioni di categoria. Allo stesso tempo, sarà necessario elaborare alcune regole base per organizzare nuove modalità e usi degli spazi comuni. Ma prima delle regole e dei provvedimenti dobbiamo fare nostri almeno due principi fondamentali. Innanzitutto il buon senso, che deve guidare le nostre azioni soprattutto in un contesto di collettività. In secondo luogo, la mediazione: lo spazio pubblico è di tutti, per questo il suo ruolo e utilizzo deve essere definito sempre attraverso un dialogo tra chi lo abita, chi ci lavora e chi lo amministra. Ognuno di noi sarà dunque chiamato a fare la propria parte affinché la città di Santarcangelo possa mettersi in gioco in questo frangente eccezionale sotto diversi punti di vista e ripartire proprio da una nuova capacità di vivere e gestire lo spazio pubblico da sempre punto di riferimento per la comunità locale e per i suoi ospiti”.

(Rimini) Come far ripartire il turismo e a quali condizioni potranno riaprire hotel, campeggi, locali, negozi e stabilimenti balneari. In attesa delle date certe relative alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, la Regione sta mettendo a punto le linee guida e i protocolli su tutte le misure indispensabili per consentire agli operatori turistici e al commercio di riaprire in sicurezza.
Tre gli incontri convocati dall’assessorato regionale al Turismo, commercio e infrastrutture, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche per la salute. Il primo sulle strutture balneari che si è tenuto ieri pomeriggio; oggi quello su alberghi e campeggi mentre lunedì 27 aprile si incontreranno i rappresentanti del settore commercio, bar, ristoranti, esercizi pubblici e per cibi da asporto.  Partecipano ai tavoli di lavoro rappresentanti degli enti pubblici, delle imprese e delle organizzazioni sindacali.
“Lo sforzo comune sarà quello di garantire una ripartenza sicura con soluzioni adeguate per gli stabilimenti balneari, i servizi alberghieri e turistico-ricettivi, la ristorazione e i pubblici esercizi- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini-. Stabiliamo regole precise, frutto di una concertazione con tutti i soggetti interessati, dai quali abbiamo avuto grande disponibilità a trovare un accordo e volontà di far ripartire le attività che danno lavoro e identità al nostro territorio. In tempi brevi dobbiamo arrivare alla definizione di protocolli per affrontare la situazione assolutamente inedita che coinvolge tutti i settori dell’economia e della vita quotidiana e per far ripartire turismo e commercio. Le tempistiche saranno decise dal Governo, ma noi lavoriamo per farci trovare pronti. Va garantita- conclude Corsini- la sicurezza della salute di clienti e personale, e l’impresa, se rispetta i protocolli, deve poter lavorare ed essere sgravata da responsabilità che non gli sono proprie”. 

Giovedì, 23 Aprile 2020 20:34

Santarcangelo, il 25 aprile è digitale

(Rimini) Il 25 Aprile 2020 ricorre il 75° anniversario della Liberazione d’Italia. Un anniversario che non potrà essere celebrato con il consueto programma di iniziative, che quest’anno sarebbe stato particolarmente ricco di eventi. A causa dell’emergenza sanitaria in atto, infatti, non è possibile prevedere momenti pubblici, anche al fine di evitare assembramenti: per questo motivo, accogliendo l’invito dell’Anpi di Santarcangelo, l’Amministrazione comunale ha deciso di celebrare la Liberazione con alcune iniziative digitali.
Sabato 25 aprile alle ore 10 si svolgerà un’azione simbolica che sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Comune: evento e luogo restano a sorpresa, il consiglio è sintonizzarsi puntualmente per non perdere questo breve momento commemorativo.

A seguire, sempre sulla pagina Facebook del Comune, sarà pubblicato il contributo dell’Amministrazione comunale al flash mob digitale indetto dall’Anpi. L’associazione, infatti, ha invitato tutti a pubblicare su Facebook e/o Instagram un’immagine rappresentativa della Liberazione a partire dalle ore 9: una foto di famiglia, di un 25 Aprile passato o un disegno, taggando poi le pagine social dell’Anpi di Santarcangelo, dell’Anpi Provinciale di Rimini e dell’Anpi nazionale insieme a tre amici, usando gli hashtag #oraesempreresistenza #bellaciaoinognicasa e #iorestolibero.
Sempre nell’ambito della celebrazione digitale della ricorrenza, Comune e Anpi hanno invitato le scuole di Santarcangelo a partecipare al flash mob con contributi realizzati dagli alunni, prendendo spunto dall’opera e dalla figura di Gianni Rodari, di cui proprio quest’anno ricorrono il centenario della nascita e il quarantennale dalla scomparsa.

Infine, nei giorni compresi tra il 25 Aprile e il Primo Maggio, ripercorrendo idealmente la rassegna “Ora e sempre! Resistenza Diritti Lavoro” inaugurata lo scorso anno, l’Anpi di Santarcangelo propone un nutrito programma di iniziative digitali.
Domenica 26 aprile sulla pagina Facebook dell’associazione sarà pubblicato “Partigiane”, video sulle donne partigiane del riminese prodotto dal Coordinamento Donne Rimini in collaborazione con t.club, Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea di Rimini, Anpi Provinciale di Rimini e biblioteca civica Gambalunga. Lunedì 27 aprile l’invito è invece a seguire la trasmissione “La scelta – I partigiani raccontano” condotta da Gad Lerner, in onda dalle 20,20 alle 20,45 su Rai Tre: un’anticipazione dell’opera editoriale “Noi partigiani. Memoriale della Resistenza italiana”, in uscita in questi giorni con la produzione dall’Anpi in collaborazione con i giornalisti Gad Lerner e Laura Gnocchi. Martedì 28 aprile ancora in diretta Facebook si svolgerà “Le bufale del fascismo e la comunicazione ai tempi dei social”, dialogo tra l’Anpi e Valerio Lo Muzio – giornalista di Repubblica – intorno a fake news, comunicazione e deep web.

Nei giorni successivi è in programma invece l’iniziativa in due parti “Lib(e)ro”: mercoledì 29 aprile andrà in scena la lettura di brani tratti dal libro “Fulmine un cane coraggioso – La Resistenza raccontata ai bambini”, di Anna e Michele Sarfatti, mentre giovedì 30 aprile si svolgerà il flash mob digitale #libriresistenti, con l’invito a condividere sui social un libro sulla Resistenza, utilizzando l'hashtag #libriresistenti e taggando le pagine social dell’Anpi insieme a tre amici. Sorpresa finale il Primo Maggio, con un’altra azione simbolica che sarà svelata nei prossimi giorni.

(Rimini) “Da Bellaria Igea Marina, giunga alla Regione un appello affinchè chi ha l’onere delle decisioni, si prenda carico delle istanze e delle necessità dei nostri operatori turistici, attività balneari, strutture ricettive e in generale tutte le maestranze legate alla stagionalità”. A lanciare l’appello è l’assessore per il turismo del comune di Riccione, Bruno Galli. “Senza salti in avanti e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza in ottica di salute pubblica, ci auspichiamo e guardiamo con favore alla stesura di regole e protocolli condivisi che coinvolgano tutti i territori del distretto turistico costiero: i nostri operatori hanno bisogno di risposte in tempi brevi, per non essere nelle condizioni di rincorrere e annaspare anche una volta che l'auspicata fase due comincerà. Non è il tempo degli individualismi, ma quello del fronte comune e della coesione a sostegno di un settore, quello turistico, che "vive di spostamento" e dal quale il nostro tessuto economico, sociale ed occupazionale non può prescindere”.

Le priorità, per Galli, “sono poter terminare i lavori di ristrutturazione presso le strutture ricettive, balneari, o del commercio sospesi da ormai due mesi, anche con protocolli restrittivi per la salvaguardia della salute dei lavoratori e sapere il prima possibile le regole con cui si potrà operare nella prossima stagione al fine di organizzarsi e prepararsi per tempo; non siamo qui a chiedere che si riapra domani ma che si decida con tempestività il percorso e gli scenari del "dopo lock down".
Galli propone anche “un confronto fra tutti i Comuni della Riviera” quale “occasione per affrontare anche tematiche amministrative e tributarie che impattano fortemente sulle economie delle già citate categorie economiche legate al turismo, quali tari e imu, a fronte delle quali è auspicabile una azione coordinata dei Comuni costieri, della Regione e del Governo Centrale”.

(Rimini) In occasione del 75° anniversario della Liberazione, quest'anno celebrato senza la possibilità di manifestazioni e cerimonie pubbliche, la presidente dell'Assemblea legislativa Emma Petitti ha rivolto un messaggio agli studenti dell'Emilia-Romagna per ricordare l'importanza della testimonianza e della conoscenza della storia. Per questo l'Assemblea – ha confermato la presidente – intende continuare a sostenere tutte le iniziative rivolte ai ragazzi che promuovono esperienze di conoscenza delle vicende storiche e dei luoghi simbolo del secolo scorso.
Il pensiero di Emma Petitti va alla generazione dei testimoni che hanno vissuto la Liberazione e la storia di rinascita del nostro paese. "Anche gli ultimi testimoni, donne e uomini che hanno vissuto la Liberazione, rimarranno chiusi nelle loro case. I nostri anziani sono i soggetti più a rischio e molti di loro ci hanno lasciato proprio in questi giorni senza nemmeno poter ricevere l'ultimo saluto e un pubblico tributo di riconoscenza. Il pensiero di questa generazione che se ne va in silenzio mi rattrista profondamente. Cogliere l'eredità di diritti e libertà consegnataci con tanto sacrificio è per noi un dovere".

L'Assemblea legislativa da anni promuove iniziative per le scuole come  il percorso sulla cittadinanza attiva conCittadini, i viaggi della memoria e i viaggi per l'Europa con il contributo scientifico degli istituti storici provinciali e di altre importanti istituzioni del nostro territorio, nonché di importanti Istituzioni internazionali come lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Memorial de la Shoah di Parigi e l'Anne Franke di Amsterdam che si occupano di studiare le vicende del secolo scorso e preservare il ricordo di quanto accadde.
"Oggi – scrive ancora la presidente agli studenti - anche queste nostre proposte "sul campo", come le vostre lezioni in aula, sono state sospese. Non si deve invece arrestare lo studio della storia che ci rende cittadini più consapevoli e quindi più liberi. Per questo festeggiare la Liberazione quest'anno avrà, credo, un valore speciale – conclude Petitti - e potrà farci sentire ancora più uniti e consapevoli delle preziose conquiste civili che ci sono state consegnate."

Nella sua lettera inviata grazie alla collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, la Presidente ringrazia tutte le istituzioni scolastiche e universitarie, i docenti e il personale scolastico, per l'impegno e il ruolo fondamentale che stanno svolgendo in questa delicata fase di emergenza.
In occasione del 25 aprile il portale dell'Assemblea legislativa pubblica una speciale sezione dedicata al 25 aprile dove è possibile rintracciare virtualmente tutti i partner scientifici dei progetti che ogni anno accompagnano i ragazzi delle scuole emiliano-romagnole in centinaia di esperienze e viaggi studio per conoscere i luoghi significativi del '900 con la guida di testimoni ed esperti, in linea con quanto previsto dalla legge regionale  3/2016 .

(Rimini) Un altro milione di mascherine, dopo quello già consegnato la settimana scorsa, per supportare concretamente la riapertura in sicurezza delle imprese emiliano-romagnole. In attesa del via libera del Governo alla cosiddetta “Fase 2”, dalla Regione è partita, questa mattina, la consegna del secondo milione di mascherine gratuite destinate ai lavoratori attraverso le associazioni imprenditoriali firmatarie del Patto per il Lavoro.
Dopo il primo milione di mascherine già distribuito la scorsa settimana, si completa dunque la dotazione annunciata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per consentire alle imprese emiliano-romagnole di ripartire in sicurezza appena verrà reso noto dall’esecutivo il calendario delle riaperture dopo il lockdown imposta dall’emergenza sanitaria Covid-19 .

“Come annunciato– dichiarano gli assessori regionali Vincenzo Colla, Sviluppo economico e Lavoro, e Irene Priolo, Protezione civile- oggi abbiamo spedito la seconda tranche di mascherine alle associazioni imprenditoriali. È un passo fondamentale per prepararci alla ripresa in sicurezza. Vogliamo ripartire appena possibile, ma solo garantendo una adeguata sicurezza affinché i lavoratori non si trovino in condizioni di pericolo di contagio, contribuendo così a garantire un supporto ai tantissimi sforzi che oggi la sanità sta facendo per il contenimento dell’epidemia. In Emilia-Romagna siamo pronti a farlo grazie a un governo di responsabilità condivisa tanto a livello locale quanto nazionale”.
Le mascherine rappresentano solo uno dei dispositivi di sicurezza individuale per i lavoratori tra quelli previsti dai protocolli che sono in via di elaborazione ai tavoli provinciali attivati in tutta l’Emilia-Romagna, a cui siedono, oltre alle associazioni imprenditoriali, gli enti locali, i sindacati, le aziende sanitarie locali, le Prefetture, l’Inail e l’Ispettorato del lavoro. Per ogni filiera produttiva saranno individuati i dispositivi necessari (oltre alle mascherine e ai guanti, tute, calzari, occhiali o altri presìdi), le regole per il distanziamento, eventuali sistemi di controllo sanitario (misurazione della febbre o test sierologici), i materiali per la disinfezione, la gestione dei magazzini, le regole per entrata e uscita del personale e qualsiasi ulteriore disposizione si renda necessaria per impedire la diffusione del coronavirus.

(Rimini) “In questi 45 giorni di quarantena sociale l'Italia ha vissuto due realtà parallele. Da un lato milioni di persone hanno visto pesanti limitazioni alle proprie vite quotidiane, con drammatiche conseguenze di natura economica e sociale. Dall'altro, alla faccia del lockdown, moltissime attività economiche tutt'altro che essenziali hanno proseguito indisturbate, costringendo milioni di lavoratori e lavoratrici ad esporsi inutilmente al rischio di contagio e contribuendo così alla crescita della propagazione del virus, con l'emergenza sanitaria che ad oggi sembra purtroppo tutt'altro che risolta”. Questo il racconto dei sindacati di base Adl Cobas Emilia-Romagna, Sgb Emilia-Romagna, Si Cobas Regionale delle settimane di isolamento sociale e di misure restrittive per cittadini e lavoratori.


“Eppure da giorni assistiamo al macabro balletto di ministri, presidenti di Regione, imprenditori e politici che scalpitano per ripartenze e riaperture anticipate, mentre, al di là dei comizi social, il Governo italiano ha varato misure economiche di sostegno assolutamente insufficienti per ampi strati della popolazione. In queste ore milioni di lavoratori e lavoratrici in Cig/Fis hanno ricevuto buste paga vuote a causa del mancato anticipo da parte delle aziende, tempi di liquidazione Inps lunghi e incerti e anticipazione bancaria piena di complicazioni e di fatto largamente bloccata. Senza pensare all'insufficienza delle misure una tantum (indennità autonomi e parasubordinati, buoni spesa) già svanite tra affitti, bollette, spese in genere. 
In pratica, in un paese dove il patrimonio del 5% più ricco degli italiani è superiore a tutta la ricchezza detenuta dall'80% più povero, l'altissimo prezzo di un'emergenza sanitaria divenuta ormai conclamata crisi economica e sociale è ancora una volta addossato a chi negli anni ha già visto progressivamente negate garanzie di reddito, salute, welfare”.

In questo senso, “l'Emilia-Romagna non fa eccezione. Il presidente Stefano Bonaccini è in prima fila nella richiesta di scioglimento anticipato del lockdown e, insieme all'assessorato al Lavoro, si è fatto alfiere di un rinnovato "patto dei produttori" con al centro il primato della produzione ad ogni costo. Nel frattempo, però, poco o nulla si è fatto per rispondere ai bisogni sociali più impellenti: garantire veramente per tutti e tutte diritto alla salute, al reddito, alla casa ed a un nuovo welfare. Non è un caso che la Regione abbia deliberatamente relegato nel dimenticatoio le istanze di quei settori e ambiti lavorativi e sociali tra i primi e più colpiti dall'attuale emergenza sanitaria ed economica, come il terzo settore, la logistica, la pubblica amministrazione e i servizi a rete, il turismo e il lavoro precario in genere, espresse da organizzazioni sindacali conflittuali e da esperienze di autorganizzazione in forma diffusa e spontanea”.

La fase 2 “è già un presente dove il prezzo sarà salatissimo per i settori sociali del precariato e del mondo del lavoro in genere e si acuiranno le contraddizioni che già prima della pandemia generavano costantemente disuguaglianze, sfruttamento, precarietà e povertà strutturali, assenza di tutele e di diritti sociali. La nuova normalità rischia certo di essere una versione ancora peggiore di quella condizione che già in tante e tanti vivevano. Contro questa ipotesi è necessario organizzare una forte capacità di reazione. Ecco perché con la ripartenza ufficiale della gran parte delle attività produttive è necessario che riprendano apertamente e in forma pubblica e organizzata le lotte nei luoghi di lavoro e nelle piazze”.


I sindacati di base lanciano dunque un appello “ad intraprendere un piano di mobilitazione diffuso già a partire dal 4 maggio ed individuando in quella settimana una giornata di scadenza unitaria presso la Regione Emilia-Romagna. Riteniamo che sia urgente, necessario e imprescindibile rivendicare innanzitutto la riforma radicale e strutturale del sistema di welfare. Stop alle privatizzazioni in sanità, reintenalizzazione dei servizi pubblici in appalto e piano straordinario di rifinanziamento ed assunzioni nei sistemi sanitari e socio-assistenziali pubblici; tutela del diritto all'abitare attraverso il blocco di mutui, affitti e utenze, la moratoria sugli sfratti e stanziamento straordinario di risorse per il "Fondo sociale per l'affitto" e per la ripresa dell'Edilizia Residenziale Pubblica”.

I sindacati di base chiedono poi “diritto alla salute pubblica e nei luoghi di lavoro, individuando adeguate e vincolanti condizioni igenico-sanitarie per lo svolgimento delle attività lavorative, prevedendo controlli da parte delle autorità sanitarie e impianto sanzionatorio per i datori di lavoro inadempienti” e “difesa   del    lavoro   precario   e    in    genere,   del    salario   e    del    reddito   per   tutti. Semplificare il quadro degli ammortizzatori sociali e garantirne il pagamento in tempi rapidi, e istituire un dispositivo di Reddito garantito universale e incondizionato a copertura di tutte le figure del lavoro precario; tutelare l'occupazione prolungando il divieto di licenziamenti", "l'aumento delle risorse finanziarie e riconversione in senso ecologico del modello produttivo . Patrimoniale e tassazione del profitto e della ricchezza; stop alle opere inutili e dannose e impiego di quelle risorse per welfare e sostegno al reddito e al salario; riconversione ecologica della produzione, delle infrastrutture e dei trasporti”.

Giovedì, 23 Aprile 2020 20:05

Accendiamo il futuro, negato patrocinio

(Rimini) Nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, oggi in prefettura a Rimini si è valutata “la richiesta avanzata al Comune di Rimini finalizzata ad ottenere il patrocinio all’iniziativa denominata “Accendiamo il futuro” che prevede, in occasione della Festa della Liberazione, l’accensione delle luci in tutte le attività commerciali di Rimini dalle ore 22 e per tutta la notte, al fine di attirare l’attenzione in particolare su quelle attività commerciali in difficoltà a causa della situazione epidemiologica in atto”.
I componenti del comitato, spiega in un anota la prefettura, “hanno convenuto che non sia autorizzabile, nella data del 25 aprile 2020, tale iniziativa, in quanto in contrasto con le disposizioni attualmente in vigore, che impongono il divieto generale di mobilità se non per i motivi espressamente indicati nelle norme stesse". "Tale manifestazione potrà essere programmata in una data successiva, a seguito dell’introduzione di disposizioni più favorevoli alla mobilità”, propone infine la prefettura.

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