(Rimini) In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da Coronavirus si sono registrati 23.970 casi di positività, 247 in più rispetto a ieri, uno degli incrementi più bassi registrati. Continuano però a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -336 rispetto a ieri (12.509 contro i 12.845).
Le nuove guarigioni sono 549 (8.158 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 151.505, +5.359.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.576, 201 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 264 (-2 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-82).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.158 (+549): 2.545 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.613 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.635 a Piacenza (49 in più rispetto a ieri), 3.011 a Parma (12 in più), 4.520 a Reggio Emilia (38  in più), 3.519 a Modena (29 in più), 3.674 a Bologna (62 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 877a Ferrara (20 in più). In Romagna sono complessivamente 4.375 (37 in più), di cui 963 a Ravenna (7 in più), 850 a Forlì (9 in più), 635 a Cesena (5 in più), 1.927 a Rimini (16 in più).

Purtroppo, si registrano 34 nuovi decessi: 18 uomini e 16 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 3.303.
I nuovi decessi riguardano 6 residenti nella provincia di Piacenza, 5  in quella di Parma, 3 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 4in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (1 nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione già segnalato in precedenza è risultato residente in una delle province della regione.

(Rimini) La Giunta comunale di Riccione ha approvato  il progetto definitivo per la realizzazione di una nuova rotatoria all'incrocio dei viali Da Verrazzano e Limentani. Il progetto rientra in quello più vasto del prolungamento e risagomatura di viale XIX Ottobre, da viale Derna a viale G. Da Verazzano, attraversando l'area delle ferrovie per un importo complessivo di 2.900.000 diviso in tre stralci funzionali, in cui c'è appunto il progetto della rotatoria in corrispondenza  dell'incrocio Da Verrazzano - Limentani, che sarebbe dovuto rientrare nel terzo ed ultimo stralcio. L'intervento complessivo è inserito alla voce 1 del Piano Triennale 2020-22; 600.000 euro nel 2020 ed 850.000 euro nel 2021. L'Amministrazione comunale di fatto ha quindi anticipato i lavori di quello che era originariamente il terzo stralcio (opere stradali) con la realizzazione di due lotti funzionali al fine di procedere alla messa in sicurezza del sottopasso ferroviario per i ciclisti e quindi la realizzazione della rotatoria incrocio Limentani-Da Verrazzano, al fine mettere in sicurezza l'incrocio e di limitare la velocità degli automezzi proveniente dalla ex SS16 costretti a rallentare nella rotatoria per poi accedere al sottopasso con velocità ridotta.  
"Si tratta dell'anticipazione dei lavori stradali dello sfondamento di viale XIX Ottobre per mettere in sicurezza i viali Da Verrazzano e il sottopasso ferroviario - ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici, Lea Ermeti - La realizzazione di questa rotonda permette chiaramente di ridurre la velocità delle auto in direzione del sottopasso. Sarà quindi realizzata anche una pista ciclabile in sicurezza, cioè in sede separata rispetto alla strada carrabile, per la massima tutela di ciclisti. Il passo successivo sarà quello di predisporre il bando in modo tale da poter partire il prima possibile con i lavori". 

(Rimini) Regione ancora a fianco delle realtà culturali dell’Emilia-Romagna in difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19, che ha imposto la chiusura dei luoghi della cultura impedendo lo svolgimento delle attività. Arriva un provvedimento dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio che introduce nuove proroghe, modifiche e semplificazioni a bandi e avvisi regionali in materia di spettacolo dal vivo, musica, cinema, promozione culturale e memoria del Novecento, per dare una boccata d’ossigeno a centinaia di realtà del settore che, a causa dell’emergenza, rischiavano di non raggiungere i risultati minimi previsti dai bandi, con la possibile conseguenza di un taglio o addirittura revoca dei contributi.
Con questo secondo intervento (il primo era stato effettuato a fine marzo, in merito a semplificazioni e proroghe) la Giunta regionale ha voluto aggiornare alla situazione in atto i bandi per il finanziamento ad attività culturali, consentendo ai soggetti di realizzare tutte le modifiche che si rendono necessarie ai progetti a seguito dell’emergenza sanitaria. I beneficiari potranno così decidere di svolgere le iniziative con modalità diverse e le spese corrispondenti verranno riconosciute in fase di rendicontazione.
In particolare, gli organizzatori di festival, finanziati col bando sullo spettacolo dal vivo, hanno tempo fino al 15 giugno 2020 per comunicare alla Regione l’annullamento delle iniziative, senza possibilità di riprogrammazione nel 2020, a causa dell’emergenza creata dalla pandemia.
Per questi progetti la Giunta regionale, con un successivo intervento, intende trasferire la parte di contributo non utilizzata nel 2020 all’edizione 2021 del festival, con l’obiettivo di incrementarne l’attività di promozione e comunicazione e potenziarne gli aspetti artistico-organizzativi, limitando così i danni della perdita di continuità artistico/organizzativa e di rapporto con il pubblico.
Agevolazioni per le modifiche ai progetti sono rivolte ai festival di cinema; per i bandi produzione e sviluppo, la Giunta ha invece approvato semplificazioni nelle procedure istruttorie e proroghe per la consegna delle opere prodotte e per i progetti da sviluppare.

(Rimini) E’ allo studio del Comune di Riccione un accordo tra i laboratori di analisi che verranno autorizzati dalla Regione Emilia Romagna allo screening sierologico, in primis dei dipendenti aziendali, dipendenti pubblici e poi privati cittadini (nella foto lo staff del laboratorio Alba). “Un accordo che vada nel senso della collaborazione e della risposta, come comunità coesa di cittadini - ha spiegato il sindaco Renata Tosi - e che ci porti alla Fase 2 con il massimo della sicurezza possibile. Siamo contenti di aver avuto dalla Regione la risposta che ci aspettavamo e quindi non appena i laboratori saranno autorizzati l’idea è quella di creare un clima di collaborazione con un'attenzione alle fasce deboli e magari riproporre l’idea del “test sospeso”, lasciato pagato da chi può farlo, come atto di solidarietà nei confronti di chi non può permetterselo in questo momento”. 
“Appena la Ragione ci autorizzerà noi siamo pronti a metterci al lavoro - dice il dottor Giuseppe Mancini, microbiologo e uno dei tre soci del Laboratorio Alba di Riccione, laboratorio privato e autorizzato dal Comune di Riccione, attivo nel campo dei prelievi dagli anni Ottanta -. Ieri abbiamo presentato la domanda e quando saremo autorizzati e la Regione ci indicherà i protocolli e quali test acquistare, inizieremo a farli. Già 400 circa le richieste che ci sono pervenute dalle aziende che vorrebbero sottoporre a test i dipendenti. Ditte che vanno da Riccione a tutta la Romagna e anche l’Emilia. Certo che l’idea del test sospeso è buona, devo dire che noi come laboratorio già applichiamo tariffe scontate a quei pazienti che vediamo in difficoltà, o che sarebbero esenti da ticket nelle strutture pubbliche ma per vari motivi non preferisco rivolgersi a noi”. Il dottor Mancini ha già le idee chiare su cosa fare e ovviamente sa, da esperto, quali sono tutti i passaggi diagnostici.
“Quali test sierologici avremo a disposizione nei particolari lo spiegheranno le autorità sanitarie nazionali e i protocolli giungeranno dalla Regione. Certo è che i test sarebbero da ripetere almeno ogni 20 giorni, ma rappresenteranno un patentino molto importante per i lavoratori, imprese e turismo. Noi siamo pronti a collaborare per il bene di tutti. Siamo degli ottimisti, tanto che abbiamo scelto dei camici rossi, perché strappare un sorriso e accogliere la persona in una dimensione umana è importante quanto lo sono le tecniche di laboratorio”. 

(Rimini) Un sostegno economico alle persone che prima del 13 marzo stavano svolgendo o avevano avuto l’autorizzazione per frequentare tirocini extra-curriculari, sospesi da quella data a livello nazionale a causa delle misure restrittive imposte per contrastare il contagio da Coronavirus. Con uno stanziamento di 11 milioni di euro, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di dare un supporto concreto alle persone e continuità ai percorsi di tirocinio già avviati, anche per mantenerela relazione tra il tirocinante e il soggetto promotore e facilitare la transizione verso il lavoro.
Quasi 15.000 (esattamente 14.863) i beneficiari del provvedimento, cioè i tirocinanti che non hanno potuto proseguire l’attività con modalità alternative alla presenza in azienda. A tutti la Regione garantirà l’erogazione una tantum di 450 euro, che sale a 900 euro per le persone con disabilità.  
“In attesa che le imprese tornino ad essere luoghi di lavoro sicuri e che si possano riattivare i percorsi sospesi a seguito delle misure restrittive assunte in tutta Italia per effetto dell’emergenza Covid- spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla- la Regione Emilia-Romagna ha voluto garantire nella ripresa una continuità economica e di percorso a tutte le persone che avevano attivato un tirocinio extra-curricolare. Non vogliamo lasciare soli tanti giovani, donne e disoccupati che erano già impegnati in queste importanti attività di avviamento al lavoro. Quella per le categorie più svantaggiate è una misura che riteniamo necessaria- spiega ancora Colla- come accompagnamento verso una piena inclusione”.
“Ci siamo dati l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno- sottolinea l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano-. Questa misura serve da un lato a garantire sostegno a chi rischia di non avere altri mezzi a disposizione, e dall’altro a non interrompere quei percorsi che possono offrire ai tirocinanti l’opportunità di diventare lavoratori”.
Tutte le procedure, anche la richiesta e la corresponsione del sostegno economico, devono essere svolte dai soggetti promotori, che si incaricheranno di contattare i tirocinanti. A questi ultimi non è richiesto alcunimpegno burocratico.Il soggetto promotore, inoltre, continuerà a garantire anche le azioni di tutoraggio e di formazione necessarie

(Rimini) “Caro signor Mattarella, scusi per il disturbo sono Adele e faccio la terza elementare, le volevo chiedere se è possibile riaprire la scuola”. Esordisce così la lettera che la piccola Adele, una bimba riccionese, ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Papà, chi è la persona più importante in Italia?” ha domandato Adele ai genitori. “Il presidente della Repubblica, le abbiamo risposto noi! Ma perché lo vuoi sapere?”, le ha domandato il papà. La bimba ha risposto: “Voglio scrivere una lettera, sono stufa di stare al computer, mi mancano le maestre”. E così ha fatto. “La lettera l’ho poi ricopiata e inviata per mail al Quirinale, ai giornali nazionali e locali della provincia, poi l’ho messa su Facebook, l’unica che ha risposto subito è stata la sindaca di Riccione”, racconta il papà.

Ecco cosa scrive Adele a Mattarella al quale chiede di riaprire le scuole: “Magari andiamo con la mascherina, i guanti, e tra compagni non ci prestiamo le cose, stiamo meno ore. La prego per favore, riapra le scuole. Io non ci capisco più niente, sai quanti compiti non avrò fatto? Tra video riunioni, schede e video non imparo niente. Anche se le mie maestre sono super brave non riesco ad imparare. A me basterebbe anche andare a scuola da sola con la mia maestra, però questo era solo un esempio per farti capire che io senza scuola sono persa tra le nuvole. Lo so che la metto in difficoltà, però spero che lei mi ascolterà e vedrà la mia lettera”. Firmato Adele da Riccione. 

“Adele è stata felicissima quando è stata con contattata dalla sindaca e devo dire che una risposta i ragazzi la meritano. Ho tre figlie e come Adele anche la più grande che deve fare la maturità è molto dispiaciuta di non poterla sostenere come tutti, fare l’esame finale per lei, che molto brava, era un punto di arrivo”. 



Come Adele, commenta il sindaco di Riccione, “chissà quanti bambini italiani hanno scritto al nostro presidente Mattarella in questi giorni. Immagino migliaia e noi come Comune di Riccione ci uniamo ad ognuno di quegli appelli perché il rapporto umano, si sa, nell’insegnamento è insostituibile. Resto convinta che si debba ripartire, con sicurezza, come dice Adele con tutte le precauzioni del caso, ma l’importante è ricominciare per le famiglie come quella di Luca, per le tante attività, per i cittadini e studenti”. 

(Rimini) In Emilia-Romagna sono 9.363 le richieste di cassa integrazione in deroga, certificate ed elaborate dall’Agenzia regionale per il lavoro, consegnate ufficialmente all’Inps dalla Regione. Si tratta dell’ammortizzatore previsto dal decreto legge 9 del 2 marzo 2020, “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
In totale sono oltre 80 mila i lavoratori sospesi in deroga. Dalla prossima settimana inizieranno le autorizzazioni per le domande pervenute a partire dal 6 aprile (come previsto dal decreto legge 18 del 17 marzo 2020). Tali domande potranno essere presentate fino al 31 agosto 2020 e fino a un massimo complessivo di 13 settimane.
"La Regione ha fatto la sua parte, consegnando all’Inps le domande delle imprese” ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro, che rassicura: “Abbiamo le risorse per coprire tutte le richieste”. Colla annuncia, inoltre, che “la Regione ha già formalizzato al Governo proposte di proroga degli ammortizzatori da inserire nell’annunciato Decreto di aprile".
Intanto l’assessore plaude alle nuove misure comunicate ieri dall’Abi alle banche per l'anticipazione ai lavoratori della cassa integrazione in deroga dovuta all’emergenza Coronavirus. Secondo la nuova circolare non è più necessario che il lavoratore presenti alla banca il modello SR 41, ma basterà fornire una dichiarazione firmata dal lavoratore e dal datore di lavoro: "È una buona notizia per i tanti lavoratori che ancora in queste ore lamentano difficoltà ad accedere attraverso le banche agli anticipi della cassa integrazione in deroga. La circolare inviata ieri da Abi agli istituti di credito consente di snellire e velocizzare le procedure di erogazione e rappresenta una risposta quantomai necessaria in un momento difficile come questo, in cui la mancanza di liquidità rischia di causare anche tensioni sociali".

(Rimini) L’impatto della pandemia sulle economie anche locali è ancora difficilmente quantificabile nella sua dimensione reale ma certo è che la sua planata su sistemi ad alta incidenza turistica sarà più forte che su quelli a trazione industriale più convenzionale. "L'orizzonte della cosiddetta Fase 2 (graduale ripartenza) – hanno detto questa mattina in conferenza stampa l'assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad e l'assessore al Demani Roberta Frisoni illustrando le idee che il Comune di Rimini sta mettendo in campo per la cosiddetta "Fase 2" - e quelle successive si preannuncia inedito per il tessuto socioeconomico riminese e per le sue imprese e aziende. Per questo occorre già oggi pensare a forme di sostegno e di accompagnamento alla ripresa economica fuori dai classici schemi, strettamente intrecciati alle modalità stesse che verranno stabilite dal Governo in ordine alla riapertura dei pubblici esercizi attraverso primariamente il rispetto di nuove forme di distanziamento fisico."
Il Comune di Rimini, oltre alle modalità di supporto e aiuto più canoniche e già avviate (es. no tax area ad incidere sugli affitti degli immobili, sospensione fino al 31 luglio dei tributi principali), propone un inedito pacchetto di misure che fanno leva su un nuovo modo di fruire la città e i suoi pubblici esercizi, dal mare, al centro, alla fascia territoriale al di là della Statale 16, consentendo la ripresa delle attività, nella piena sicurezza di un contesto smart perché evita naturalmente la densificazione. 'Rimini Open Space' è il programma di opportunità per le attività e i pubblici esercizi del territorio che offre un nuovo modo di vivere la città, 'allargandone' gli spazi, consentendo il distanziamento e relazioni in sicurezza e dando più certezze per la ripresa a più di 2.000 attività che, direttamente o da indotto, danno lavoro a oltre 20 mila persone. In sintesi ecco le proposte di 'Rimini Open Space':

SPIAGGIA. Fruibilità con delivery (pranzo e cena sotto l'ombrellone) dalle ore 12 alle ore 24. Possibilità di mangiare in spiaggia fino a tarda sera, 'allungando' gli orari di fruizione della parte a mare.
PARCHI: favorire fruibilità in sicurezza con delivery, piazzole, spazi e strutture per pc nic distanziati, disponibilità ad ospitare all'aperto l'attività della palestre cittadine

NUOVO SUOLO PUBBLICO: più spazio ai pubblici esercizi, dando ai clienti di tornare agli incontri e all'utilizzo della città in totale sicurezza. Messa a disposizione gratuitamente di più metratura per occupazioni suolo pubblico in tutta la città, dal mare al centro storico, alle aree periferiche della città. Una possibilità per le aree più conosciute (triangolone, piazza Tripoli, piazza Pascoli, piazzale Gondar) e in generale per tutte le aree diffuse in corrispondenza dei locali e dei negozi di vicinato. Si potrà partire con sperimentazioni per allargare gli spazi per vetrine, negozi, passeggiate, anche rimodulando temporaneamente assi stradali (esempio, i viali delle Regine). In definitiva, si tratta di una sorta di Cosap 2, completamente gratuita, a garanzia delle imprese e a tutela di residenti e turisti
DEHORS. Verrà formalmente richiesto dal Comune di Rimini a Prefettura e Soprintendenza di sostenere, accompagnare, monitorare queste nuove misure. Sui de hors, essendo strutture reversibili, verrà richiesto si possa estendere l'autorizzazione a durata biennale, passando così dalla logica della temporaneità stretta alla logica della gestione di processi in una fase ancora emergenziale. Più spazi per avere meno contagi 

Il lavoro su 'Rimini Open Space' viene accompagnato in questi giorni dall'attività di analisi e ipotesi di rimodulazione su Cosap e parte variabile della Tari.
Un monitoraggio sui tributi che rientra nel programma di traslazione dei versamenti e dei pagamenti da parte di imprese e cittadini che ha già visto il Comune di Rimini 'congelare' almeno fino al 31 luglio i versamenti tributari. Ciò in attesa delle decisioni e delle decretazione del Governo circa il sostegno ai Comuni e agli Enti locali, anch'essi pesantemente colpiti dalla pandemia in termini di mancati introiti, e che hanno richiesto all'Esecutivo centrale un fondo di sostegno di almeno 5 miliardi di euro. Nell'attesa, e in questa fase ancora incerta per quanto riguarda le garanzie, il Comune di Rimini ha già consolidato un impegno finanziario e di bilancio di oltre 25 milioni di euro per non pesare sulle tasche di cittadini, famiglie, associazioni e imprese. Si ricorda inoltre la 'no tax area' Grazie alla quale i proprietari di immobili a destinazione commerciale o produttiva possono ottenere un contributo economico sulla base dell'IMU versata a fronte di una riduzione del canone di affitto alle imprese non inferiore al 20%, contributo che copre l'intero valore dell'Imu se la riduzione del canone supera il 30%.

Venerdì, 24 Aprile 2020 11:34

24 aprile

Focolaio in geriatria | Test a tappeto | Le spiagge si preparano alla stagione

(Rimini) Concordare con gli operatori di spiaggia le modalità di accesso e lavoro, prorogare le concessioni al 2033, congelare il pagamento di Imu e Tari. E ancora: ombrelloni anche al di fuori dell'area a uso ombreggio; dehors per poter allungare la stagione turistica. Altrimenti "con il rischio di non avere un ritorno economico sufficiente, le attivita' potrebbero anche non aprire". Queste le richieste avanzate da Fabrizio Pagliarani, presidente del Consorzio operatori balneari Rimini, e Marco Mauri, presidente del Consorzio Ristobar spiaggia Rimini, aderenti a Confesercenti, all'Amministrazione comunale di Rimini. Occorre dunque aprire "un tavolo di concertazione con le parti sociali", dato che "il ritorno economico per la stagione balneare e' compromesso, con incertezze e ricadute che vanno oltre il 2021". Indispensabile, proseguono i due presidenti, anche una serie di interventi di governo e Regione: sostegno al credito di lungo periodo 15-20 anni, riduzione della pressione fiscale, credito d'imposta sull'affitto anche per i concessionari, Iva al 10%, agevolazioni per le assunzioni dei lavoratori stagionali, senza trascurare "soluzioni definitive per i canoni pertinenziali” (Agenzia Dire).

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