29 aprile
Il turismo è il nodo | “Il virus è ancora presente” | Così Focchi e Aeffe sono ripartiti
Riccione, parchi cittadini a disposizione delle società sportive
(Rimini) Il sindaco Renata Tosi e l'assessore allo Sport Stefano Caldari hanno inviato una comunicazione scritta a tutte le società sportive per valutare la possibilità di utilizzare i parchi cittadini per attività all'aria aperta, nel rispetto delle regole generali di distanziamento sociale. Già ieri è pervenuta la richiesta della società "Ginnastica Riccione", ginnastica artistica, acrobatica, coreografica e ritmica per il parco San Francesco a Fontanelle. "Abbiamo circa mille iscritti - spiega Francesco Poesio, presidente della "Ginnastica Riccione" - e ho già contattato tutti i miei istruttori, allenatori laureati a Scienze Motorie, per approntare un piano orario per i corsi". Ginnastica Riccione offre attività sportive dai 3 agli 80 anni, "siamo la prima a Riccione per iscritti - dice Poesio - e la decima a livello nazionale per quanto riguarda la ginnastica. Abbiamo calcolato che tra atleti e accompagnatori ci troviamo a dover gestire qualche migliaia di persone. Il nostro calcolo per garantire la sicurezza a tutti è stato quello di prendere in considerazione non solo lo spazio fisico per il distanziamento ma anche quello che necessita il movimento in sé. Quindi abbiamo stabilito un massimo di 30 partecipanti a sessione di allenamento, con uno spazio per atleta da 4 a 6 metri. Gli istruttori avranno mascherine e guanti e tutti noi vigileremo sulle norme di sicurezza e distanziamento. Infine abbiamo calcolato che per poter garantire a tutti gli iscritti il servizio abbiamo bisogno del parco almeno tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 20. Ma è molto importante riprendere l'attività non solo per gli atleti professionisti ma anche per i gruppi amatoriali. E' l'inizio del ritorno alla normalità, a piccoli ma sicuri passi".
Centri estivi, Morolli: non lasceremo sole le famiglie
(Rimini) “Valutare ogni variabile possibile per aprire i Centri estivi garantendo il necessario equilibrio tra le esigenze di servizio e quelle di sicurezza e sanitarie. Questo l'obiettivo con cui venerdì scorso mi sono connesso in video conferenza con la Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, e l'assessore regionale alla scuola, Salomoni”. Lo racconta l’assessore ai serizi educativi del comune di Rimini Morolli. “Un confronto che ha permesso di compiere alcuni passi in avanti in vista della ormai imminente stagione estiva, in cui, oltre a richieste di chiarimenti, Rimini ha portato anche lo stato di avanzamento dei nostri uffici. L'obbiettivo è chiaro: permettere la programmazione dei servizi non appena sarà consentita la parziale ripresa delle attività, garantendo tutte le condizioni per la massima tutela della salute dei bambini e delle famiglie, che saranno individuate dalle direttive sanitarie. Rimini ha confermato di essere pronta a partire con il bando 2020 per i Centri estivi e ha messo sul tavolo alcune proposte in grado di portare alla riapertura nei tempi utili alle famiglie riminesi”.
La prima proposta è l’outdoor education. “Mai come quest'anno l'outdoor education diventa non solo una interessante sperimentazione pedagogica ma una vera e propria necessità organizzativa. Per i bambini stare all'aperto è una condizione naturale, oltre che un evidente piacere, che è stato purtroppo sottratto in questi mesi di forzata permanenza a casa. Attraverso l'esplorazione dell'ambiente, il gioco spontaneo, il movimento, l'utilizzo dei sensi, il contatto diretto con gli elementi della natura, i bambini imparano a interrogare e conoscere la realtà che li circonda e a percepire se stessi in relazione al mondo e agli altri.La nostra proposta è quella di aumentare l'utilizzo e la disponibilità degli spazi esterni delle strutture, in modo da farle diventare a tutti gli effetti spazi pedagogici e ricreativi. L'alternanza nell'utilizzo tra spazi esterni e spazi interni permetterebbe la creazione di un maggiore numero di gruppi, ma con meno bimbi. In questa maniera si riuscirebbe, da una parte, a garantire con maggiore efficacia il controllo e le necessarie prescrizioni sanitarie e comportamentali, dall'altra, potenziare un approccio pedagogico didattico innovativo”.
Si dovrà poi educare in assoluta sicurezza. “Mascherine, norme comportamentali, sanificazione; anche la sicurezza può diventare occasione di crescita ed educazione. Per questo abbiamo pensato ad una formazione specifica che, partendo dagli operatori e dal personale dei Centri estivi possa poi essere trasmesso ai più piccoli. Da una parte abbiamo la necessità di formare il personale sugli obblighi previsti dai decreti in termini sia di comportamento individuale che di utilizzo delle strutture. Dall'altro l'idea di trasformare un obbligo di legge in una occasione pedagogica, stimolando i più piccoli non solo ad affrontare con le dovute precauzioni le attività comuni, ma anche a interrogarsi sul rispetto dell'ambiente, dell'altro e delle relazioni sociali”.
Bisognerà garantire il diritto allo studio. “In mezzo a tante incertezze, abbiamo un solo punto fermo, ma decisivo: gli inevitabili maggiori costi del servizio non dovranno gravare nelle tasche delle famiglie riminesi. I maggiori costi, seppur ancora difficilmente quantificabili, sono infatti certi, per due motivi. Da una parte il rispetto delle nuove normative implicherà interventi straordinari non previsti, con relativi maggiori costi, come la sanificazione degli ambienti, gli strumenti individuali per la protezione, la formazione specifica del personale. Dall'altra la riduzione del numero di posti disponibili, dovendo garantire le necessarie distanze sociali e interpersonali. Questo combinato ha come risultato certo un maggior costo per l'ente pubblico che, come Comune, abbiamo però la ferma intenzione di non far ricadere nelle tasche dei cittadini. Come? Alla Regione abbiamo chiesto dunque un incremento proporzionale del fondo regionale a disposizione per i voucher per permettere di coprire parte dei mancati introiti senza dover chiedere un euro in più alle famiglie”.
In definitiva, “quello che va evitato è che le famiglie siano lasciate sole ad affrontare la gestione dei propri figli, e che famiglie che potevano permettersi questo investimento, quest'anno rinuncino per motivi economici. La speranza e che il Governo, anche sulla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna, che si sta muovendo con velocità e capacità di ascolto dei territori, sblocchi il prima possibile la situazione, dando tempi e riferimenti chiari per partire in tempo con i bandi per l'estate 2020”.
Scuola, esonerati dalle rette anche i bimbi dei nidi Asp Valloni
(Rimini) Altre 140 famiglie saranno esonerate dal pagamento della retta scolastica nel periodo di sospensione del servizio dovuta all'emergenza sanitaria da Covid19. Anche le famiglie che hanno iscritto il loro bimbo ai 3 nidi per l'infanzia dell'Asp Valloni - Cerchio magico, Aquilotto e Bruco verde - potranno così usufruire dell'abbattimento della retta mensile defalcando i giorni di sospensione del servizio, dal 23 settembre al 30 giugno.
Si tratta di una misura straordinaria di diritto allo studio voluta dal Comune di Rimini, all'interno delle iniziative intraprese per il contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID19. Come noto, già a marzo, la Giunta del Comune di Rimini ha scelto di investire di 300 mila euro, tramite una minore entrata in bilancio, per garantire l'abbattimento totale delle tariffe dei servizi comunali educativi per l'infanzia (nidi e scuole di infanzia) in favore di tutti gli utenti iscritti, limitatamente e proporzionalmente al periodo interessato dalla chiusura.
"Un ulteriore aiuto – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – messo in campo non appena ricevuto il via libera dagli uffici. Ogni giorno ascoltiamo le difficoltà e riceviamo le richieste di aiuto da parte delle scuole e delle famiglie. Questo provvedimento va nella direzione di allargamento ulteriore della platea dei beneficiari dell'abbattimento retta, in un momento di grave difficoltà per tutti noi. Altre 140 famiglie vedranno così azzerarsi un costo già sollevato a quelle iscritte agli asili comunali. Un potenziamento che va nella direzione di un diritto allo studio che non lasci indietro nessuno, sopratutto in momenti critici come questo".
Tari, comune chiede a governo agevolazioni
(Rimini) Sono orientate ad incentivare una minore produzione di rifiuti e alla tutela dell'ambiente le modifiche e le integrazioni al regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti discusse questa in seduta congiunta della I e V commissione. "Modifiche – ha precisato nell'introduzione l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – sulle quali incombono scadenze di legge non procrastinabili, ma che non riguardano il più complessivo ragionamento che a livello provinciale, regionale e nazionale si sta portando avanti rispetto alla revisione del sistema tariffario e degli sgravi e delle misure a sostegno delle imprese e degli enti locali legati all'emergenza Covid e che non possono essere affrontati attraverso un regolamento comunale. Di queste misure, indispensabili per dare un supporto al nostro tessuto imprenditoriale e in particolare al settore dei servizi e della filiera turistica provati dall'emergenza in corso, si è discusso ieri in Consiglio d'ambito di Atersir, organismo attraverso il quale ci stiamo interfacciando col Governo per consentire ai comuni di introdurre adeguate riduzioni tariffarie a famiglie e imprese, garantire liquidità agli enti locali e istituire un Fondo regionale COVID-19, a fronte di mancate entrate dalla Tari che per la Regione si stima possano aggirarsi intorno ai 100 milioni. A quel tavolo abbiamo portato le esigenze specifiche del nostro territorio e le sofferenze di un intero comparto economico bloccato per mesi e per il quale si prospetta una stagione di sacrifici. Attraverso Anci regionale abbiamo inoltre chiesto alla nuova authority Arera il rinvio dell'introduzione del nuovo di calcolo delle tariffe, che racchiude un paradosso inaccettabile: nel caso infatti in cui anche i gestori accordassero riduzioni del costo del servizio per il 2020, queste non potrebbero essere approvate perché l'attuale normativa non lo consente. Non c'è comunque sconto che possa consentire ai Comuni di reggere il peso delle mancate entrate, ecco perché serve un fondo per poter consentire agli enti locali di andare incontro a cittadini e imprese".
Le modifiche al regolamento discusse oggi - che per Legge devono essere approvate improrogabilmente entro il 30 aprile – è mirata ad incentivare, attraverso riduzioni tariffarie, una minore produzione di rifiuti, andando a sgravare la filiera della raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti. Nello specifico le principali agevolazioni introdotte, che vanno ad integrare quelle in vigore, prevedono: a) il riconoscimento di una riduzione tariffaria per il recupero di rifiuti da destinarsi alla produzione di bio-gas, allo scopo di incentivare la riduzione dei rifiuti prodotti e promuovere le attività̀ di recupero dei materiali organici altrimenti inutilizzabili; b) riduzione per i casi di donazione gratuita alle Onlus di cibo invenduto, al fine di promuovere e sensibilizzare i cittadini ad una maggiore riduzione degli sprechi alimentari, particolarmente rilevane in questo periodo emergenziale; c) riduzione del 30% per le imprese agrituristiche che producono un minore quantitativo dei rifiuti rispetto ad altre attività e che utilizzano il materiale organico per la concimazione dei campi di coltivazione; d) si introduce la riduzione del 15% della TARI per le "utenze non domestiche" per le aree scoperte utilizzate stagionalmente o ad uso non continuativo ma ricorrente (ad. es. alcuni periodi dell'anno). Aree quindi utilizzate solo temporaneamente, andando quindi ad equiparare queste utenze alle attività̀ stagionali strettamente intese; e) è inoltre eliminato l'addebito del costo di spedizione di 2 euro della bolletta del gestore ed è spostata dal 30 novembre al 16 dicembre la scadenza dell'ultima rata TARI, come previsto dal Decreto Crescita.
Scrivono a conte, risponde Di Maio: i sindaci del g20 spiagge si stanno arrabbiando
(Rimini) Hanno scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedere un incontro in video conferenza per approfondire i temi legati alla fase due del turismo, sia i sindaci del G20 spiagge, che raggruppa le destinazioni balneari più visitate d'Italia, sia Renata Tosi che l'assessore Stefano Caldari (inviando il video di Riccione estate 2020). A rispondere, rendono noto dal comune di Riccione, è il ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. "Signori sindaci, Vi ringrazio per la Vostra lettera sulle difficoltà del settore turistico. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale segue con la massima attenzione la delicata congiuntura che l'Italia sta attraversando. Per contrastare la diffusione del Covid-19 sono purtroppo necessarie misure di prevenzione che hanno un forte impatto sulla nostra industria turistica e sui Comuni balneari. Ne sono perfettamente consapevole e Vi assicuro che le Vostre proposte, così come tutte quelle provenienti dal mondo produttivo legato all'industria turistica, saranno tenute in adeguata considerazione nella concertazione con le Amministrazioni competenti”, scrive Di Maio ( o chi per lui).
Dal comune di Cattolica, a guida M5S, dichiarano “incredulità, rabbia e sconcerto” quali sentimenti dei ventisei sindaci delle località balneari più importanti d’Italia all’indomani della conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte dal quale si aspettavano date, modalità o un minimo di indicazioni per poter avviare le attività preliminare all’avvio della stagione turistica, “invece nulla di tutto ciò, se non uno sterile riferimento a dati turistici. Impegni nulli per il momento e questo ha come conseguenza una ricaduta drammatica sull’interno tessuto economico, imprenditoriale e sociale dei territori che di turismo vivono, e solo per un periodo limitato dell’anno, quello estivo”.
La voce corale dei sindaci dei Comuni G20s “richiama con forza all’impegno verso questo settore – il turismo balneare - il Capo del Governo, i Ministri competenti e i Presidenti di Regioni perché, tutti, s’impegnino, ora, a trovare soluzioni immediate, altrimenti ci troveremo a settembre con un intero sistema che sarà al collasso. Non escludiamo nei prossimi giorni azioni eclatanti – dichiarano i Sindaci - per risvegliare l’attenzione del Governo. Stiamo perdendo credibilità internazionale e assistendo alla fuga prossima dei turisti verso destinazioni più organizzate. Chiediamo che il Governo Conte ci ascolti”. “Noi sappiamo già come intervenire nei nostri territori, siamo in grado di operare in sicurezza con i nostri operatori, ci bastano date e regole certe e noi saremo i primi a farle rispettare. Non è possibile immaginare di decidere l’apertura delle spiagge a ridosso dell’apertura della stagione estiva; l’avvio di una serie di attività come la predisposizione di arenili, strutture e dei diversi servizi necessità di almeno 30/40 giorni”.
Turismo, Gnassi: Romagna sarà la prima meta sicura in Italia
(Rimini) La Romagna affronta l'emergenza coronavirus a modo suo. Puntando, come ha sempre fatto, su efficienza e qualità dei servizi offerti ai turisti, già dalla prossima estate. "Metteremo in campo la forza dei nostri prodotti con la qualità e la sicurezza che il dopo Covid richiede", assicura il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. "Stiamo lavorando con la Regione a dei protocolli per mettere in sicurezza le spiagge e gli alberghi e ci auguriamo che, da questo punto di vista, anche il governo corra", dice Gnassi a margine della presentazione della campagna di promozione del turismo in Emilia-Romagna per la prossima estate. "Nel giro di qualche settimana usciremo con i nostri prodotti, i parchi, le spiagge e gli hotel che saranno organizzati nel regime di sicurezza che gli standard sanitari richiedono", garantisce il primo cittadino di Rimini. "Non so se saremo i primi, non è una gara, ma so cosa stiamo facendo. Siamo gli unici ad avere una task force con la Regione, con esperti di turismo, gli operatori, le autorità sanitarie, epidemiologi, virologi. La Romagna sarà ancora la terra della dolce vita, ma lo sarà in sicurezza. Ci stiamo organizzando per essere la prima destinazione sicura in Italia", rivendica Gnassi. "Lavoreremo su tempo e spazio, riorganizzeremo servizi in spiaggia. Le località della costa si stanno attrezzando per mettere a disposizione piazze e lungomari come luoghi di socialità dove sarà garantito il distanziamento sociale", annuncia. L'obiettivo è dare ai turisti tutto quello che hanno sempre ricercato nella vacanza in Riviera. "La spiaggia dalle cinque del mattino all'una di notte vivrà con servizi in sicurezza, dal pilates, allo yoga, fino all'aperitivo e alla cena. Questa è la nostra grande sfida: seppur feriti, riorganizzeremo paradigmi del turismo", promette il sindaco. "Anche l'intervento sul sistema fognario, ci consentirà di dire che acque sono sicure perche' non ci sono più acque reflue", conclude (Agenzia Dire).
Coronavirus, aggiornamento: +20 positivi a Rimini
(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, si sono registrati 24.914 casi di positività, 252 in più rispetto a ieri. Le nuove guarigioni sono 433 (9.439 in totale) mentre i test effettuati hanno raggiunto quota 172.589, 7.610 in un solo giorno. In netto calo i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -222 rispetto a ieri (12.003 contro 12.225). Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.918 a Piacenza (92 in più rispetto a ieri), 3.122 a Parma (10 in più), 4.593 a Reggio Emilia (8 in più), 3.609 a Modena (31 in più), 3.897 a Bologna (70 in più), 366 le positività registrate a Imola (2 in più), 909 a Ferrara (4 in più). In Romagna sono complessivamente 4500 (35 in più), di cui 978 a Ravenna (8 in più), 877 a Forlì (nessun caso in più rispetto a ieri), 672 a Cesena (7 in più), 1.973 a Rimini (20 in più). Nel dettaglio, a Rimini si registrano oggi 31 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Conseguentemente il totale è di circa 1.020 pazienti guariti. Per quanto riguarda il dato odierno, 5 pazienti sono maschi e 15 di sesso femminile. Tra questi 1 è ricoverato mentre tutti gli altri sono seguiti a domicilio in isolamento.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, arrivano complessivamente a 8.384, -114 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 228 (-19 rispetto a ieri). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-66). Le persone complessivamente guarite salgono a 9.439 (+433): 2.687 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.752 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 41 nuovi decessi: 17 uomini e 24 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.472. I nuovi decessi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 3 in quella di Parma, 10 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 8 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 2 nella provincia di Forlì-Cesena (i 2 nuovi decessi nel forlivese), 5 nel riminese. Nessun nuovo decesso nelle provincie di Ferrara, Ravenna e da fuori regione.
Ricostruzione, Bonaccini: Rimini e Piacenza avranno piani speciali straordinari
(Rimini) “Nelle nostre spiagge niente bamboo o plexiglass. Per una fase due del mondo balneare, in piena sicurezza per lavoratori e turisti, ho piena fiducia nella creatività e nell’operosità dei bagnini romagnoli. Sono già stati capaci di creare un’industria oggi leader nel mondo”. Ha detto il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini presentando il piano straordinario della regione per la ricostruzione post coronavirus. Bonaccini ha anche assicurato che oltre a questi iniziali investimenti ripartiti su tutta l’Emilia romagna, per un totale di quasi 14 miliardi di investimenti da qui al 2022, le province di Rimini e di Piacenza, vessate insieme al comune di Medicina da un lock down molto più duro che il resto della regione e della buona parte della penisola, potranno contare su ulteriori piani speciali di investimento. Intanto, il piano presentato oggi dal presidente e dall’assessore al bilancio Paolo Calvano, prevede 141 milioni per il turismo. Rispetto alle riaperture dei settori non ancora disposte dai decreti governativi, Bonaccini è possibilista: “Se la curva epidemiologica continuerà a dare buoni segnali - ha detto - nulla esclude la possibilità di anticipare i tempi”.
Per quanto riguarda il 2020, sono cinque i filoni dove si concentra in particolare l’azione regionale, ha spiegato l’assessore Calvano: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, innazitutto. A questi si aggiungerà il capitolo ricostruzione post sisma (oltre 2 miliardi nel triennio per completarla definitivamente, che tocca trasversalmente un po’ tutti i settori). Oltre a turismo, cultura, casa, sport, digitale e big data. Il piano coinvolge non solo la Regione, ma anche il governo, l’Inail, le Ferrovie dello stato, le Autostrade e i privati. Parola d’ordine: alletare il più possibile ovunque i vincoli della burocrazia.
Per rafforzare il sistema sanitario regionale pubblico, che si è dimostrato determinante nel garantire la salute dei cittadini e la tenuta dei territori, già quest’anno vengono stanziati complessivamente oltre 748 milioni di euro. Serviranno per la realizzazione dell’Hub Covid Hospital nazionale, la nuova costruzione, il completamento, l’adeguamento e la rifunzionalizzazione di numerose strutture ospedaliere, la realizzazione di Case della salute, oltre che per l’acquisto di ulteriori immobili, tecnologie e strumentazioni all’avanguardia.
Al capitolo istruzione, sono dedicati oltre 493 milioni di euro per l’edilizia scolastica, di cui più di 447 per realizzare nuove scuole e istituti o per la ristrutturazione degli edifici esistenti con criteri antisismici e a basso impatto ambientale, mentre 46,3 milioni andranno all’edilizia universitaria.
L’ambiente e il territorio con oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro, di cui circa 350 milioni destinati all’apertura di cantieri contro il dissesto idrogeologico e la difesa del suolo, 571 milioni per il sistema delle bonifiche in agricoltura, le strutture irrigue e gli interventi per sostenere le aziende agricole nell’emergenza Covid, cui si aggiungono oltre 134 milioni per l’efficientamento energetico, piste ciclabili, sistemi di mobilità intelligente collegati al trasporto pubblico locale e più di 120 milioni per la rigenerazione urbana (93 milioni) contro il consumo di suolo e le aree interne (27 milioni).
E poi la mobilità delle persone e delle merci, dove si prevedono oltre 1,4 miliardi di euro di investimenti, 925 milioni per realizzare infrastrutture fondamentali da Piacenza a Rimini, indispensabili per snellire e diminuire i volumi di traffico, con un conseguente abbattimento dello smog, e 544 milioni per il trasporto ferroviario e quello pubblico locale (sicurezza treni e linee; rinnovo del parco mezzi, convogli e bus).
Supera il miliardo e mezzo (1.535,9 milioni) di euro l’investimento regionale per sostenere le imprese.
Con oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro di investimenti la Regione conta inoltre di mettere la parola fine al capitolo ricostruzione post sisma. Un intervento massiccio che toccherà le opere pubbliche con più di mille cantieri aperti per un valore complessivo di 950 milioni di euro. Risorse anche per i due comparti nei quali la gran parte dei lavori è stata eseguita: altri 900 milioni di euro saranno destinati alla ricostruzione privata (case e piccole attività), mentre con 350 milioni di euro si chiuderà la ricostruzione delle attività produttive.
Ossigeno, poi, sempre quest’anno, per alcuni settori tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. A partire dagli impianti turistici (141 milioni), la cultura (34 milioni), lo sport (95 milioni), la casa (39 milioni) e, ancora, i fondi per l’agenda digitale (18,9 milioni).
Tassello altrettanto importante quello della ricerca, dei Big Data e delle nuove tecnologie con i 122 milioni previsti per il Tecnopolo di Bologna destinato a far decollare la Data Valley dell’Emilia-Romagna.
A questo pacchetto di risorse si aggiungono, nel biennio 2021-22, altri 147 milioni per la sanità dell’Emilia-Romagna che serviranno a completare il rinnovamento di alcuni ospedali a Parma, Modena, Bologna, Ravenna e Ferrara e per il miglioramento sismico dei nosocomi romagnoli.
Oltre 4 miliardi e 400 milioni di euro saranno invece destinati alle infrastrutture, tra cui il Passante di Bologna e i nodi di Rastignano e Casalecchio sempre nel bolognese, la Cispadana, le tangenziali di Mirandola (Mo) e Forlì, l’hub portuale di Ravenna e 584 milioni per le ferrovie. Altri 212 milioni di euro saranno impiegati per l’ambiente e la messa in sicurezza del territorio e 41 milioni per lo sviluppo sostenibile delle aree interne. Infine, altri 75 milioni saranno destinati alle esigenze abitative dei cittadini.
“Fondi- aggiunge l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- che contiamo, e ci auguriamo, potranno avere un effetto moltiplicatore anche con il sostegno e l’appoggio del Governo. In una situazione inedita e difficile come quella che stiamo attraversando, la locomotiva del Paese, la nostra regione, non può e non deve fermarsi. Facciamo ognuno la nostra parte per far sì che da questa esperienza possa partire una nuova rinascita per tutta la comunità emiliano-romagnola, nessuno escluso”.