(Rimini) “Dopo le ultime parole del Presidente del Consiglio Conte, in merito all’inizio della Fase 2, le uniche risposte che arrivano al comparto turistico, sono che non ci sono risposte”. Lo ribadisce con fermezza il presidente degli albergatori di Cattolica Massimo Cavalieri. “Dopo due mesi di lockdown, in cui il buonsenso e la responsabilità hanno visto gli albergatori, così come le altre attività economiche, attendere con rispetto e fiducia l’arrivo delle linee guida e dei supporti del governo per far ripartire le proprie aziende, ad oggi ancora nulla è cambiato. La confusione regna sovrana e non si individuano i presupposti per una riapertura”.

Da un sondaggio di Federalberghi Cattolica, al quale hanno partecipato 144 hotel su 170, si evince che solo il 20% pari a 30 strutture, aprirà per l’estate 2020. Ne consegue che l’80%, pari a 103 alberghi “rimarranno chiusi se non si avranno certezze immediate sulla riapertura e i protocolli d’adottare. Abbiamo bisogno di avere date e protocolli anche per misurare la sostenibilità economica, visto il totale azzeramento delle richieste e prenotazioni da parte dei turisti. Gli albergatori che fino a qualche giorno fa, volevano aprire anche solo per amore della città, visto che era già chiaro a tutti che le perdite economiche sarebbero state comunque ingenti, oggi davanti a questo silenzio assordante a fronte delle ripetute richieste: tutela legale, protocolli sicurezza, date certe apertura, sgravi fiscali, liquidità, accesso al credito, non ce la fanno più e con grande frustrazione e sconforto annunciano la propria ritirata”.

“Soli è la parola chiave di questo momento, sì perché soli si sono ritrovati i volti del comparto turistico economico, nazionale e locale, quei volti che pur generando il 15% del pil nazionale, non sono degni a quanto pare, di ricevere risposte e rimangono appesi ad un filo mentre il tempo passa inesorabilmente. La responsabile attesa dunque si è trasformata in crudele realtà, se non riceveremo un forte segnale da parte del governo non ci sarà la stagione turistica 2020 a Cattolica”.

Lunedì, 04 Maggio 2020 10:23

4 maggio

Fase due, il prefetto chiede condivisione | Confindustria manifesta prudenza | Liberi tutti? No

(Rimini) Si registrano oggi otto guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Conseguentemente, il totale è di circa 1.155 pazienti guariti.
Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 5, comunicati dalla Regione. Si attestano su 2.027 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.931 residenti in provincia e 96 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno, 4 pazienti sono di sesso femminile e 1 di sesso maschile. Di questi, mentre, 1 è ricoverato, invece, 5 sono seguiti a domicilio in isolamento.
La Regione ha comunicato oggi un nuovo decesso, riguardante una paziente di sesso femminile di 79 anni.

(Rimini) Come ribadito da una apposita circolare del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, la ripartenza del 4 maggio richiederà “l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini”, nel quadro complessivo delle misure adottate, da ultimo, con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso, che “impone di trovare un punto di equilibrio” tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini.

“Con tali principi - ha affermato il prefetto di Rimini - Alessandra Camporota in una circolare diretta ai sindaci - si pone in coerenza l’ordinanza regionale 74 del 30 aprile scorso che, da un lato, contiene disposizioni più restrittive che tengono conto della specificità del territorio della nostra regione, dall’altro, esplicita, nell’ambito di quanto disposto dal decreto, le attività consentite come, a titolo di esempio, la riapertura delle biblioteche, per la sola attività di prestito”. Il Prefetto di Rimini ha ribadito, inoltre, “l’esigenza del rispetto delle norme ed il richiamo al senso di responsabilità che i primi cittadini, nell’attuazione delle stesse, sono chiamati a esprimere con la massima coerenza”.

In particolare, ha dichiarato il prefetto: “Bisogna proseguire il cammino fin qui percorso con il metodo della condivisione, che ci ha permesso di valutare, insieme con tutti i sindaci e con la Regione, in modo equilibrato, l’adozione, nelle scorse settimane, di misure più restrittive nella nostra provincia, misure che ci hanno consentito di ottenere risultati significativi nel contenimento dell’emergenza epidemiologica. Con gradualità ci siamo, quindi, “allineati” al resto del territorio regionale e, da domani, a tutto il territorio nazionale. Come ci suggeriscono però le autorità sanitarie ed, in particolare, quei medici che continuano a lavorare in prima linea ed ai quali non deve mai mancare il nostro supporto ed il nostro ringraziamento, non è questo il momento di abbassare la guardia pensando di esserci lasciati alle spalle un periodo drammatico, come affermato anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza.”

“Al contrario – ha proseguito il prefetto Camporota - da domani è necessaria una ancora più convinta adesione al rispetto delle misure graduali che sono state adottate sulla base delle indicazioni della comunità scientifica e che vedono, anche in questa regione, ancora limitazioni forti alla vita quotidiana, richiedendo il permanere di quel senso di responsabilità che i cittadini di questa provincia hanno mostrato di possedere, unito ad un ammirevole spirito di sacrificio. Tutto questo non deve essere disperso con inopinate fughe in avanti, che rischiano di creare confusione e disorientamento nella collettività, alla quale, viceversa, bisogna continuare a mandare, come si è fatto finora, pochi, chiari e univoci messaggi. È ispirandoci a questo clima di solidarietà che si dovrà continuare a lavorare insieme favorendo il superamento anche di questa nuova fase, grazie alla costante e consolidata collaborazione delle Forze di polizia, attraverso mirati, capillari e diffusi controlli sul rispetto del divieto di assembramenti e sul distanziamento sociale, nonché sull’effettiva applicazione dei protocolli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Sabato, 02 Maggio 2020 18:04

Aggiornamento coronavirus, + 13 a Rimini

(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 25.850 casi di positività, 206 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 192.135 (+3.871). Importante, per la Regione, il dato sulle nuove guarigioni, che oggi sono 332 (12.913 in totale), e quello sul calo dei casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: - 161, passando dai 9.484   registrati ieri ai 9.323 odierni. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.175 a Piacenza (60 in più rispetto a ieri), 3.199 a Parma (22 in più), 4.733 a Reggio Emilia (20 in più), 3.704 a Modena (26 in più), 4.124 a Bologna (45 in più), 383 le positività registrate a Imola (4 in più), 932 a Ferrara (6 in più). In Romagna sono complessivamente 4.600 (23 in più), di cui 983 a Ravenna (1 in più), 902 a Forlì (7 in più), 693 a Cesena (2 in più), 2.022 a Rimini (13 in più).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.296, -87 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 196 (- 1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-79). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 12.913 (+332): 3.274 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 9.639 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 35 nuovi decessi: 18 uomini e 17 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.614. I nuovi decessi riguardano 6 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 5 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 9 in quella di Bologna, nessun decesso in quella di Ferrara e in quella di Ravenna, 3 in quella di Forlì-Cesena (nessun decesso nel forlivese), 2 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

(Rimini) Nel riminese si registrano oggi 21 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi al coronavirus, hanno tutti avuto un doppio tampone negativo. Significa che il totale delle persone guarite è di circa 1.100 pazienti da inizio epidemia. Non risultano oggi nuovi decessi.

Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, oggi se ne contano 4, di cui uno residente fuori provincia. Si attestano quindi su 2.009 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.915 residenti in provincia e 94 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno, 3 sono ricoverati, invece, 1 è seguito a domicilio in isolamento.

La mappa del contagio comune per comune: Rimini 744, Cattolica 258, Riccione 244, San Giovanni 132, Misano 123, Coriano 77, Santarcangelo 65, Bellaria 42, Morciano 40, San Clemente 38, Montescudo Montecolombo 37, Novafeltria 31, Saludecio 21, Verucchio 21, Pennabilli 10, Mondaino 10, Montefiore 8, San Leo 7, Poggio Torriana 7, Montegridolfo 6, Gemmano 4, Talamello 4, Maiolo 2, Sant’Agata 1.

Venerdì, 01 Maggio 2020 10:44

1 maggio

Spiaggia chiusa | Lavoro in sicurezza per bagnini e parrucchieri | Geriatria, nuovi contagi

(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 25.436 casi di positività, 259 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 182.857 (+5.992). Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.062 a Piacenza (69 in più rispetto a ieri), 3.157 a Parma (13 in più), 4.660 a Reggio Emilia (47 in più), 3.657 a Modena (27 in più), 4.040 a Bologna (63  in più), 376 le positività registrate a Imola (1 in più), 921 a Ferrara (3 in più). In Romagna sono complessivamente 4.563 (36 in più), di cui 982 a Ravenna (1 in più), 891 a Forlì (11 in più), 685 a Cesena (9 in più), 2.005 a Rimini (15 in più). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Importante il dato sulle nuove guarigioni, che sono 2.519 (12.322 in totale) e quello sul forte calo dei casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -2.299, passando dagli 11.862 registrati ieri ai 9.563 odierni. Il forte aumento dei casi di guariti è dovuto in particolare al riallineamento dei flussi informatici all’Ausl di Reggio Emilia, con il caricamento di dati relativi all’ultima settimana, con 801 pazienti senza sintomi e 1.355 con doppio tampone negativo. Dati recepiti oggi dal sistema regionale. Va anche considerata l’esecuzione di un numero rilevante di tamponi di controllo a una popolazione numerosa, sempre in provincia di Reggio Emilia, che coincideva temporalmente con il picco di fine marzo con un elevato indice di negativizzazione; infine, sempre nel reggiano, la sistematizzazione dei contatti telefonici e informatici continui con i pazienti positivi, organizzata in squadre di varie decine di persone, che ha consentito di rilevare in modo sistematico la fine dei sintomi e quantificare il numero dei pazienti che, pur in attesa di tampone, sono già clinicamente guariti perché stabilmente asintomatici. Pertanto, il numero complessivo inviato dall’Ausl di Reggio Emilia va considerato come cumulativo dell’ultima settimana di rilevazione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, arrivano complessivamente a 6.402, -1.886 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 206 (-20). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-381). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 12.322 (+2.515): 3.453 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 8.869 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 39 nuovi decessi: 21 uomini e 18 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.551. I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 11 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 4 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso nel forlivese), 1 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

(Rimini) Il quadro regionale sulle domande istruite dall’Agenzia regionale per il Lavoro, della Cassa integrazione in deroga in Emilia-Romagna dice che sono 21.758 e coinvolgono oltre 66 mila lavoratori. A Rimini sono 2.471 le richieste istruite (863,secondo il decreto 9 e 1.598 secondo il decreto 18). I dati, spiegano dalla Regione, mettono a fuoco la difficile situazione creatasi con il conseguente impatto sulle attività produttive, a causa dell’emergenza coronavirus.
“Tutte le domande arrivate alla Regione fino al 14 aprile - ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro - sono già state consegnate all’Inps per il pagamento e agli istituti bancari per l’anticipo. Sappiamo che nei giorni scorsi ci sono state alcune sofferenze, ma a oggi ci risultano superate. Se tuttavia dovessero sussistere ancora difficoltà con l’anticipo della liquidità da parte di qualche istituto di credito, invito le rappresentanze associative e sindacali, nonché lavoratrici e lavoratori, a segnalarlo all’Agenzia regionale per il lavoro (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) per le opportune verifiche ed eventuale segnalazione all’istituto interessato. Riconfermiamo che con l’ultimo riparto effettuato dal Governo sarà totale sia la copertura economica che quella previdenziale sia sul Decreto legge 9 che sul 18”.

(Rimini) Il consiglio comunale di Rimini ha approvato pochi minuti fa lo slittamento al 31 luglio 2020 dei pagamenti per famiglie e imprese di tari, cosap e imposta di soggiorno.
“Con queste azioni volte a congelare le scadenze e differire i versamenti, un primo modo per dare ossigeno a cittadini e piccole imprese. Sono prime misure, nell'attesa di poter fare un'analisi economica e finanziaria più puntuale e soprattutto di capire quale sarà il quadro normativo. Potremo in futuro adottare ulteriori proroghe o slittamenti, o agevolazioni, ma è evidente come misure più  strutturali debbano transitare da leggi e capitoli di spesa del Governo nazionale, coordinati a livello regionale”, cmmenta l’assessore al bilancio Gianluca Brasini.

“E' una provocazione, anzi un paradosso, ma la pura verità: se noi oggi decidessimo di assumere delibere fuori dai principi contabili, quindi produrre un vero e proprio buco di bilancio, ma con le norme e le leggi attuali non si riuscirebbe a fare una efficace azione di sostegno alle categorie maggiormente colpite. A livello nazionale è  in corso una discussione molto accesa e strategica riguardante proprio il ruolo degli Enti locali e le risorse messe a disposizione dal Governo centrale per affrontare la crisi da Covid-19”, sottlinea Brasini.

Come comune di Rimini “abbiamo nell'ultimo mese messo in atto una serie di misure che, dall'economia al sociale, offrono un primo sostegno alla comunità. E a giugno metteremo in campo altre iniziative riguardanti agevolazioni di tariffe e semplificazione di regolamenti. Ora attendiamo uguale senso di responsabilità  da parte dei livelli istituzionali superiori, sia in termini di stanziamenti di risorse che potrebbero permettere anche al Comune di Rimini di decongestionare la pressione fiscale e tributaria sia con provvedimenti legislativi che semplifichino i farraginosi meccanismi che ad esempio, oggi non permettono ai Comuni neanche di abbassare la TARI perché  manca il provvedimento legislativo nazionale conseguente. Questo pacchetto di misure comunali sarà  sicuramente allargato e ampliato una volta che si avranno certezze da parte del Governo. Speriamo già  nelle prossime settimane”.

Sono state tutte approvate le delibere all’ordine del giorno del Consiglio comunale che si è tenuto nella giornata di oggi. A maggioranza (17 i voti favorevoli, 12 quelli contrari) la ratifica della deliberazione di Giunta comunale "Attuazione parco del mare. lungomare sud – interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana: completamento tratto 1, tratto 2 e tratto 3”. progetto di fattibilità tecnica ed economica/definitivo: adempimenti conseguenti alla concessione del contributo regionale variazione d'urgenza al bilancio di previsione 2020/2022. Sempre a maggioranza ma senza voti contrari (18 i sì, 12 le astensioni) le misure eccezionali in materia di tari ed altre entrate minori per fronteggiare l’emergenza economica e sociale in conseguenza della pandemia da covid-19. Approvato infine il terzo punto all’ordine dei lavori modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari), anno 2020; 18 i sì, 10 i no.

 

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