Turismo balneare, Riccione guarda al pubblico regionale
(Rimini) Per l’estate 2020, Riccione lancia la campagna ‘Sotto il sole di Riccione’, con la presentazione del manifesto balneare e del un progetto di comunicazione firmati da Luca Sarti e promossi dal Comune di Riccione.
“Riccione ha attraversato questo tempo sospeso e annuncia
il suo ritorno alla vita attiva con una originale campagna di comunicazione per l'estate 2020. La città volge lo sguardo al mondo nuovo sapendo che è il momento di osare, senza eccedere; di dialogare, senza urlare; di sperimentare, con responsabilità. La presentazione dell'immagine coordinata dell'estate coincide con uno dei momenti più attesi dai riccionesi: la riapertura delle spiagge. Con i piedi sulla sabbia riprendiamo quella che lo scrittore velabondo Fabio Fiori definisce la nostra "quotidiana intimità con il mare": guardando l'Adriatico negli occhi, oggi, è davvero possibile immaginare il futuro”, spiega l’assessore Stefano Caldari.
Dalla seconda metà di maggio il manifesto con il sole di Riccione illuminerà la via Emilia, da Rimini a Piacenza, grazie a una “massiccia” campagna di affissioni che abbraccerà le principali città dell'Emilia-Romagna; l'immagine coordinata verrà pubblicata sui maggiori quotidiani nazionali a diffusione regionale.
"Quello disegnato per Riccione" dichiara Luca Sarti "è un sole essenziale: un manifesto a tinte piatte, senza enfasi, caratterizzato da un uso del colore quasi materico. L'alternarsi del giallo e del nero scandisce il ritmo della visione, che diventa l'architettura semantica del messaggio stesso: prima il sole, poi Riccione, infine il claim. Anche i caratteri scelti sono volutamente essenziali. L'inclinazione e il posizionamento asimmetrico del testo creano un taglio orizzontale, citando Un raggio di sole, celebre opera di AG Fronzoni esposta al MoMA”.
14 maggio
Scontro tra regole | I turisti arriveranno? | L'antenna si sposta
Aggiornamento coronavirus: + 6 decessi, 2 nuovi positivi
(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.979 casi di positività, 52 in più rispetto a ieri: di nuovo uno fra gli aumenti giornalieri più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 243.883 (+4.705).
Le nuove guarigioni oggi sono 329 (16.572 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -299, passando dai 6.801 registrati ieri agli odierni 6.502. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 10.070, fra i più alti nel Paese.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.187, +493 rispetto a ieri. Un incremento dovuto principalmente all’aggiornamento del sistema informativo che ha permesso di azzerare i casi per i quali non era disponibile il dato sul regime di ricovero. I pazienti in terapia intensiva sono 123 (-13). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-219).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 15.760 (+329): 2.193 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 14.379 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 20 nuovi decessi: 4 uomini e 16 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.905. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 4 in quella di Parma, 5 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 1 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), nessuno in quella di Ravenna, 2 a Ferrara, nessuno in quella di Forlì-Cesena, 6 in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.391 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.317 a Parma (1 in più), 4.859 a Reggio Emilia (5 in più), 3.837 a Modena (7 in più), 4.437 a Bologna (22 in più), 389 le positività registrate a Imola (0 in più), 977 a Ferrara (0 in più). In Romagna sono complessivamente 4.772 (12 in più), di cui 999 a Ravenna (0 in più), 935 a Forlì (5 in più), 759 a Cesena (5 in più), 2.079 a Rimini (2 in più). In seguito a verifica sono stati eliminati 1 caso da Imola e 1 caso da Parma, in quanto già registrati nei giorni precedenti.
Maggiori oneri peep, rata spostata da maggio a luglio
(Rimini) Con una propria delibera la giunta comunale di Rimini ha approvato nell’ultima seduta di consentire, a chi vorrà avvalersene, di differire al massimo fino al 16 luglio prossimo il pagamento della rata del proprio piano di ammortamento, riguardante il recupero dei maggiori oneri sostenuti dal Comune di Rimini per l'acquisizione delle aree P.E.E.P. Una opportunità che rispetto alla scadenza prevista del 16 maggio non avrà aggravi a carico degli interessati, ferma restando la scadenza delle residue rate di ciascun piano. Una scelta quella della Giunta dettata dal particolare momento che l’intera collettività sta attraversando a causa della diffusione del Covid-19 sia sotto il profilo sanitario che economico e dalla necessità di continuare a mantenere attive anche nei prossimi giorni quelle misure emergenziali che hanno portato ai positivi risultati sul fronte del contrasto alla diffusione del coronavirus.
Cassa integrazione? Alla coop Cento Fiori hanno un’altra soluzione
(Rimini) Cassa integrazione? Fondamentale in questo periodo di lockdown, ma alla Cooperativa Sociale Cento Fiori hanno preferito scegliere una strada - come dire... - più cooperativistica: un Fondo Solidarietà ferie - banca ore. «Al blocco di alcuni dei nostri settori produttivi e servizi alle persone, che hanno costretto alcuni dei nostri dipendenti a sospendere il loro lavoro e ricorrere alle ferie, abbiamo cercato di dare una risposta in chiave solidale, piuttosto che ricorrere alla Cig – spiega il direttore della Cooperativa Sociale Cento Fiori Giovanni Benaglia – Abbiamo istituito il Fondo al quale stanno attingendo i nostri colleghi che hanno consumato le loro ferie. E devo dire che la solidarietà è stata davvero elevata».
La Cooperativa Sociale Cento Fiori è nata nel 1981 a Rimini, con l'obbiettivo di sostenere il percorso riabilitativo delle persone dipendenti da sostanze. Nel 1983 ha fondato la Comunità terapeutica di Vallecchio di Montescudo, nella provincia di Rimini, alla quale si sono aggiunti due Centri Osservazione e Diagnosi, uno a Vallecchio e uno ad Argenta, un Centro Diurno a Rimini e tre gruppi appartamento. Accanto alle strutture terapeutiche, sono nate delle attività economiche che impiegano sia le persone in terapia sia persone diversamente abili: la Serra Cento Fiori, la tipografia digitale Rimini Stampa, il lago di pesca sportiva Arcobaleno, la Scuderia Cento Fiori. Circa 70 persone impiegate in azienda, per un fatturato di quasi 4 milioni di euro all'anno. «Ma alcuni di questi servizi e attività sono rimasti chiusi per il lockdown. Da qui la necessità di intervenire a sostegno dei lavoratori coinvolti in questa crisi economico – sanitaria», dice Giovanni Benaglia.
«Siamo partiti dalla constatazione che il ricorso alla cassa integrazione rappresentava un cospicuo taglio allo stipendio dei nostri colleghi, anche del 40%. Non è poco. E di questi tempi sarebbe stato un ulteriore aggravio delle difficoltà e dei rischi che tutti conosciamo e stiamo affrontando. Abbiamo quindi proposto il Fondo di solidarietà banca ore / ferie». Dal lancio della proposta in meno di 24 ore circa un terzo dei dipendenti ha aderito. «Avevamo proposto la donazione di cinque ore a persona – dice Giovanni Benaglia – ma i colleghi che avevano disponibilità in banca ore o in ferie hanno raddoppiato, triplicato, qualcuno ha donato persino 20 ore. E non si sono fermati lì. Man mano che il blocco delle attività procedeva, altri dipendenti hanno aggiunto le loro ore per aiutare i colleghi che avevano esaurito le loro ferie».
«Il risultato è che non ci sono stati ritardi nell'erogazione degli stipendi e si è alleggerito il clima di preoccupazione che questa situazione ha inevitabilmente comportato per i lavoratori coinvolti nel blocco. Ma c'è un altro aspetto che i nostri soci e i lavoratori hanno colto – dice il direttore, Giovanni Benaglia - Si è trattato di un atto concreto di solidarietà tra soci e lavoratori ma che travalica non solo i singoli settori lavorativi della Cooperativa Sociale Cento Fiori, ma la nostra stessa azienda. L'aver evitato la cassa integrazione per – pochi? Molti dipendenti? non ha importanza – ha liberato risorse economiche che possono essere utilizzate dai lavoratori di altre aziende. Insomma, un gesto di solidarietà del quale i nostri colleghi possono essere orgogliosi».
Fase due: domani Bonaccini a Rimini
(Rimini) Domani pomeriggio il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini incontrerà gli amministratori della provincia di Rimini per proporre e concordare le modalità di riapertura della fase due alla vigilia dell’imminente provvedimento del Governo che dovrebbe dare il via libera alle Regioni a partire da lunedì 18 maggio. L’appuntamento, a cui sono stati invitati tutti i sindaci del territorio provinciale, è per giovedì 14 maggio alle ore 17 nella sala Marvelli della Provincia, in via Campana 64. Ad accogliere Bonaccini saranno il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e il sindaco del Comune capoluogo Andrea Gnassi.
La visita del presidente Bonaccini nel nostro territorio, ex zona rossa nella fase più drammatica dell’emergenza Covid-19 e tra quelli più colpiti in Regione per le sue conseguenze economiche, è al tempo stesso un “segnale forte” di vicinanza e “un’occasione preziosa” per concordare tutti insieme, nell’indispensabile spirito di coesione e cooperazione che il momento impone, le strategie di azione da mettere subito in campo per la fase di ripresa in sicurezza delle attività.
“Ringraziamo il presidente Bonaccini – dichiarano il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e il sindaco del Comune di Rimini Andrea Gnassi – perché venire qui a Rimini, fisicamente, ha un forte significato ed esprime, dopo due mesi di lavoro condiviso e di stretta collaborazione, una vicinanza forte al nostro territorio. Ci troviamo al cospetto di una situazione simile a quella provocata da un terremoto: non si vedono le macerie ma le conseguenze sulle attività economiche e sull’occupazione sono purtroppo simili. Il nostro è un territorio che per buona parte vive e prospera su un’economia di relazione, i danni economici per settori come il commercio e il turismo, conseguenti ad una fase di riapertura in sicurezza com’è assolutamente necessario che sia, sono drammaticamente evidenti. Come il presidente Bonaccini sa benissimo, noi romagnoli abbiamo nel dna la capacità di reinventarci continuamente e di tirar fuori il meglio nelle situazioni difficili. Chiediamo quindi a lui e anche per suo tramite al Governo di metterci nelle condizioni di poter ripartire. Chiediamo un ristoro per le minori entrate e fondi adeguati per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali e chiediamo protocolli ragionevoli che garantiscano sì la sicurezza ma consentano al contempo l’esercizio delle attività economiche.”
13 maggio
Spiaggia aperta, ma come? | Fiera in perdita | Spacciatori su Whatsapp
Fiera, primo trimestre in calo del 10%, perdita finale stimata di 40 milioni
(Rimini) Il consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2020. Il dato che salta subito agli occhi è quello dei ricavi totali che si attestano a 60,4 milioni di euro, in calo del 10,2% rispetto ai 67,3 milioni di euro del medesimo periodo del 2019. “Le ottime performance registrate nei primi due mesi dell’anno, che hanno generato nel complesso una crescita organica pari a 2,7 milioni di euro (+3,9%), sono state bruscamente interrotte dalla diffusione anche nel nostro paese della pandemia covid19 che ha comportato una riduzione complessiva dei ricavi di 9,3 milioni di euro (-13,7%) rispetto al primo trimestre 2019”, spiegano da Ieg. “Il Gruppo ha immediatamente reagito a questa situazione adottando tutte le misure necessarie per tutelare la sicurezza e la salute dei dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori e per contrastare gli effetti economici e finanziari di questa violenta crisi. Le misure messe in atto hanno consentito che la contrazione dei ricavi non impattasse integralmente sui risultati operativi del Gruppo”.
L’Ebitda del primo trimestre si è attestato infatti a 23,4 milioni di euro, in riduzione del 7,7% rispetto ai 25,3 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente. L’Ebitda Margin (rapporto tra Ebitda e Valore della Produzione) evidenzia un miglioramento attestandosi al 38,7% contro il 37,6% dell’esercizio precedente.
Il Risultato Operativo (Ebit) del Gruppo, a seguito degli effetti degli eventi sopra descritti, si attesta a 18,8 milioni di euro, inferiore di 2,3 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (-11,0%). Il risultato netto del Gruppo, che risente di un complessivo alleggerimento degli oneri della gestione finanziaria - che passano da 1,6 milioni del primo trimestre 2019 agli 1,3 milioni del primo trimestre 2020 (- 17,7%) per effetto prevalentemente della variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati – si attesta a 11,9 milioni di euro contro i 13,1 milioni del medesimo periodo del precedente esercizio, mostrando una contrazione del 9,7%.
Il Risultato del Periodo di pertinenza degli azionisti della Capogruppo ammonta a 11,3 milioni di euro contro i 12,4 milioni di euro del trimestre dell’anno precedente, in riduzione di 1,1 milioni di euro (-9,1%). Al 31 marzo 2020 la posizione finanziaria netta si attesta 106,8 milioni di euro contro i 104,5 milioni della situazione al 31 dicembre 2019. La PFN “monetaria” (che quindi non tiene conto del debito di 28,5 milioni di euro derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, dei debiti finanziari per eventuali future put option pari a 17,2 milioni di euro e per strumenti finanziari derivati per 5,7 milioni di euro), si attesta a 55,3 milioni di euro rispetto ai 53,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019.
Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2020 ammonta a 118 milioni di euro rispetto ai 106 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Risultati per area di attività del primo trimestre del 2020 La riduzione dei ricavi registrata nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio ha interessato, anche se in misura differente, tutte le principali linee di business del Gruppo. “Questa variazione è tuttavia il frutto di diversi fattori. Il primo è rappresentato dalla crescita organica, realizzata prevalentemente sul fronte degli Eventi Organizzati, che è stata pari a 2,7 milioni di euro (+3,9%), solo in minima parte compensata da una trascurabile contrazione di ricavi di circa 0,3 milioni di euro (-0,4%) dovuta al differente calendario fieristico della Capogruppo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Questi dati mettono in evidenza come i primi mesi del 2020 siano stati ancora una volta all’insegna della crescita; crescita che tuttavia è stata interrotta nel mese di marzo dallo scoppio dell’emergenza sanitaria COVID-19 che ha comportato una riduzione complessiva dei ricavi di 9,3 milioni di euro (-13,7%) rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente”.
Gli effetti provocati dall’emergenza sanitaria sono stati di due tipi. “Il primo è rappresentato della cancellazione di eventi fieristici e congressuali programmati nel primo trimestre 2020 e dal blocco, a partire dal mese di marzo, dell’attività delle società operanti nel business servizi correlati, che ha comportato una perdita di ricavi pari a 5,4 milioni di euro (-8%). Il secondo è rappresentato dallo spostamento, per effetto della riprogrammazione in altra data del 2020 rispetto al primo trimestre, di manifestazioni fieristiche organizzate/ospitate dalla Capogruppo e di eventi congressuali, che ha determinato un calo dei ricavi di 3,9 milioni di euro (-5,7%). Il “core business” del Gruppo, costituito dall’organizzazione diretta di manifestazioni fieristiche, ha rappresentato nei primi tre mesi dell’anno il 71,3% dei ricavi complessivi e mostra un decremento di 2,8 milioni di euro (-6,2%) rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente”.
Come per i ricavi complessivi, anche per questa linea di business questa contrazione dei ricavi è stata il frutto di differenti fattori. “Innanzitutto, il comparto ha registrato una sensibile crescita organica di 2,4 milioni di euro (+5,1%) realizzata grazie agli ottimi risultati dei due più importanti prodotti fieristici della Capogruppo, Sigep – che ha visto l’affiancamento della manifestazione triennale ABTech Expo, Salone internazionale delle tecnologie e prodotti per la panificazione, pasticceria e dolciario - e Vicenza Oro nell’edizione January assieme a T-Gold. Le manifestazioni, oltre agli importanti risultati in termini di crescita dei ricavi, hanno confermato il loro posizionamento di leadership a livello internazionale. Questa crescita è stata tuttavia completamente assorbita dall’”effetto COVID-19” nella duplice forma dell’“effetto cancellazione”,” per euro 1,6 milioni (- 3,5%), e dell’“effetto posticipo”, per euro 3,4 milioni (-7,4%). Nell’ambito di questa linea di business si registra anche un trascurabile effetto calendario, per euro 0,2 milioni (-0,5%) dovuto all’assenza della manifestazione minore “Mondomotori”. Gli Eventi Congressuali, che nel primo trimestre rappresentano l’1,2% de ricavi complessivi, accolgono i risultati derivanti dalla gestione delle strutture del Palacongressi di Rimini e del Vicenza Convention Centre (VICC)”.
Il primo trimestre 2020 evidenzia ricavi pari a 0,8 milioni di euro, mostrando una contrazione di 1,8 milioni di euro (-70%) rispetto al medesimo periodo del 2019, interamente imputabile all’”effetto cancellazione” dovuto al COVID-19. “Questa linea di business, infatti, è stata particolarmente colpita dalle disposizioni legislative legate all’emergenza sanitaria in un periodo, come quello di marzo, storicamente ricco di eventi e che, in base ai contratti acquisiti in precedenza, contava anche per l’esercizio in corso su importanti congressi di caratura nazionale che sono stati cancellati. I ricavi dei Servizi Correlati - rappresentati da allestimenti, ristorazione e pulizie, del primo trimestre 2020, rappresentano il 26,5% dei ricavi complessivi, nel primo trimestre 2020 ammontano a 16 milioni di euro, in riduzione di circa 2,2 milioni di euro (-12,0%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente prevalentemente a causa della pandemia”.
La linea di business aveva fatto registrare nei primi mesi dell’anno una crescita organica del 1,5% (pari a 0,3 milioni di euro), “ma a partire dal mese di marzo le attività del comparto sono state tutte sospese. Solamente i servizi di pulizia hanno continuato ad essere operativi nell’ambito delle attività di sanificazione. Tuttavia, i ricavi di questa attività aggiuntava non hanno compensato gli effetti del COVID-19: l’”effetto cancellazione” ha comportato una perdita di ricavi di 2 milioni di euro (-11%) e l’”effetto posticipo” una perdita di 0,5 milioni di euro (-2,6%)”.
Complessivamente quindi “la crisi ha causato una perdita di ricavi di 2,5 milioni di euro pari al 13,6% rispetto al primo trimestre 2019. Eventi successivi alla chiusura del trimestre ed evoluzione prevedibile della gestione Successivamente alla chiusura del primo trimestre 2020, a seguito del perdurare dell’emergenza sanitaria covid19, nel mese di aprile sono state confermate, e in alcuni casi intensificate, le misure restrittive adottate dalle autorità governative. Nonostante i primi timidi segnali di rallentamento della diffusione del virus è possibile ipotizzare anche per i prossimi mesi un contesto di forti restrizioni allo svolgimento delle attività produttive e commerciali, alla mobilità nazionale e internazionale e, almeno per il mese di giugno, il permanere del divieto di assembramenti che impediranno lo svolgimento delle attività fieristico congressuali e dei servizi ad esse correlati”.
Come conseguenza è proseguita l’attività di riprogrammazione delle manifestazioni in portafoglio. “Ad oggi per il secondo trimestre dell’anno non è previsto lo svolgimento di alcun evento fieristico e congressuale e risultano complessivamente cancellati, rispetto al calendario del 2020, 6 manifestazioni organizzate, 1 manifestazione ospitata, 3 eventi sportivi e 49 eventi congressuali. Nell’ambito delle manifestazioni organizzate si segnala “Tecnargilla” (che aveva sviluppato nell’edizione precedente ricavi per circa 6 milioni di euro) che, a causa delle incertezze sulle possibili evoluzioni del sistema degli spostamenti internazionali, è stata posticipata all’anno prossimo. La manifestazione tornerà pertanto a settembre 2021 senza perdere edizioni ma cambiando la sua cadenza biennale che passerà dagli anni pari a quelli dispari.
Pertanto, “sulla base dello stato ad oggi del calendario fieristico-congressuale e della sospensione dell’attività delle società controllate operanti sul fronte dei Servizi Correlati, la Società stima che gli impatti sopra descritti, compresi quelli consuntivi del primo trimestre 2020, comportino una contrazione di circa 40 milioni di euro sui ricavi complessivi dell’esercizio 2020. Essendo lo scenario in continua evoluzione è tuttavia difficile effettuare una stima realistica degli effetti complessivi di queste misure restrittive, che potrebbero anche protrarsi oltre il mese di giugno, e delle conseguenze che questa forte crisi avrà sugli eventi che si svolgeranno in futuro, comportando così un aggravio della stima appena fornita degli impatti sui risultati della Società e del Gruppo. In risposta all’inasprirsi delle conseguenze dell’emergenza sanitaria appena descritte, la Società ha prontamente reagito adottando, a partire dal mese di marzo, un deciso e significativo piano di azione per tutelare la salute e la sicurezza di tutti gli stakeholders e per contrastare gli impatti economico-finanziaria della crisi. In merito alle misure a tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti, collaboratori, fornitori e clienti, la Società ha attivato immediatamente un gruppo di lavoro interfunzionale (operazione “Safe Business”) con lo scopo di individuare tutte le soluzioni capaci di rendere le proprie attività ai massimi livelli di sicurezza sanitaria ed in linea con le misure di sicurezza indicate dalle autorità competenti. Sul fronte della sicurezza dei dipendenti e collaboratori della Società e del Gruppo, si è fatto ampio ricorso allo smart working - che ha sostanzialmente coinvolto tutta la popolazione aziendale -, e sono stati predisposti appositi protocolli per riprendere in sicurezza l’attività lavorativa in sede”.
Il gruppo di lavoro “ha poi ideato un progetto che prevede un articolato sistema di misure per consentire la partecipazione agli eventi fieristici e congressuali in tutta sicurezza e nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari. La Società ha poi attivato una serie di azioni per contenere gli impatti economico e finanziari dell’emergenza sanitaria. Alla data odierna il Gruppo dispone di scorte di liquidità a cui si aggiungono linee di credito accordate e non utilizzate per un ammontare complessivo non inferiore ai 38 milioni di euro. La Società si sta adoperando per usufruire delle misure di sostegno finanziario previste dal così detto “decreto liquidita” e continuerà a monitorare la possibilità di utilizzare ulteriori future misure di sostegno finanziario. Inoltre, grazie agli ottimi rapporti con il sistema bancario, è in corso una costante interlocuzione con alcuni istituti fine di valutare l’ottenimento di nuove linee di finanziamento”.
Al fine di sostenere ulteriormente la solidità finanziaria il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha assunto la decisione di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti del prossimo 8 giugno la proposta di accantonare a riserve l’utile dell’esercizio 2019. Infine, sempre nell’ambito, delle misure a sostegno della struttura finanziaria, la Società sta mantenendo alta l’attenzione nella gestione dei propri crediti commerciali e ha adottato oculate politiche nei pagamenti dei fornitori. La Società ha poi attivato una serie di azioni allo scopo di contenere i costi operativi che sono strutturalmente caratterizzati da una rilevante incidenza di costi variabili. In particolare, è stata attuata una politica di riduzione di tutti i costi generali e si sta valutando la rinegoziazione di alcuni contratti di fornitura”.
Sul fronte del costo del lavoro “la Società ha agevolato l’utilizzo delle ferie e permessi arretrati e, a partire dal mese di aprile, ha fatto ricorso in maniera estesa agli ammortizzatori sociali (in particolare al Fondo di Integrazione Salariale) previsti dai provvedimenti governativi. Le principali società controllate hanno attivato gli ammortizzatori sociali già nel mese di marzo. Si ritiene pertanto che gli effetti, in termini di riduzione del costo del lavoro, dell’adozione di queste misure si dispiegheranno appieno nei prossimi mesi”.
È stato infine “disposto il blocco delle assunzioni e il management ha provveduto ad una riduzione volontaria delle retribuzioni per tutto il periodo di utilizzo degli ammortizzatori sociali previsto per il personale non dirigente. Ovviamente la Società valuterà, in relazione all’andamento della crisi, la possibilità di estendere il ricorso a questo tipo di strumenti. Infine, il Gruppo ha sospeso tutti gli investimenti non essenziali. In aggiunta agli elementi sopra descritti, la Società continuerà a verificare la possibilità di aderire alle ulteriori misure di sostegno economico e finanziario che auspicabilmente saranno introdotte anche in futuro, al fine di ridurre al massimo gli impatti delle contingenti difficoltà e di essere pronti a riprendere l’attività a fianco dei propri clienti e partner non appena saranno superati questi momenti di incertezza. Il management continua ad essere convinto delle capacità di resilienza del Gruppo e dell’intera industria fieristica e dell’importante ruolo che dovrà giocare al momento della ripresa”.
Aggiornamento coronavirus: +3 positivi, 2 decessi
(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.929 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri: fra gli aumenti giornalieri più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 239.178 (+4.559). Le nuove guarigioni oggi sono 274 (16.243 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -239, passando dai 7.040 registrati ieri agli odierni 6.801. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 9.442, fra i più alti nel Paese.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.694, -37 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 136 (-5). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-153). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 16.243 (+274): 2.318 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 13.925 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 18 nuovi decessi: 13 uomini e 5 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.885. I nuovi decessi riguardano 3 residenti nella provincia di Piacenza, 3 in quella di Modena, 6 in quella di Bologna (1 nell’imolese), 3 in quella di Forlì-Cesena (nel cesenate), 2 in quella di Rimini, 1 da fuori regione. Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Ravenna.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.386 a Piacenza (11 in più rispetto a ieri), 3.317 a Parma (2 in più), 4.854 a Reggio Emilia (5 in più), 3.830 a Modena (7 in più), 4.415 a Bologna (20 in più), 390 le positività registrate a Imola (1 in più), 977 a Ferrara (lo stesso dato di ieri). In Romagna sono complessivamente 4.760 (7 in più), di cui 999 a Ravenna (lo stesso dato di ieri), 930 a Forlì (2 in più), 754 a Cesena (2 in più), 2.077 a Rimini (3 in più).
Il risveglio dell'umano, presentazione del libro di Julian Carron
(Rimini) L’Associazione Italiana Centri Culturali, che conta 200 centri culturali presenti sul territorio nazionale, insieme a BUR-Rizzoli, invita alla presentazione in live streaming de «Il risveglio dell’umano. Riflessioni da un tempo vertiginoso» di Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. È un libro-intervista, curato da Alberto Savorana, in cui, partendo dall’«irrompere imprevisto e imprevedibile della realtà con la faccia del Coronavirus», Carrón descrive la grande possibilità di riscoperta dell’umano che ci è data di vivere: dalla solitudine al silenzio, dalla condivisione all’amicizia, alla coscienza che abbiamo di noi e del mondo.
Il testo, in formato eBook (disponibile nei principali store per il mese di maggio in offerta a 2,49) e dal 12 giugno in libreria a 7 euro, è stato già tradotto in 15 lingue (Inglese, Spagnolo, Portoghese, Portoghese-Brasile, Olandese, Rumeno, Francese, Polacco, Ceco, Albanese, Bulgaro, Russo, Tedesco, Greco e Lituano) in versioni scaricabili gratuitamente dal sito www.clonline.org. L’appuntamento per tutti è per venerdì 15 maggio, alle ore 21, sul canale Youtube di AIC Associazione Italiana Centri Culturali e sul portale Avvenimenti.
«La situazione che stiamo vivendo ci ha resi consapevoli che in questi anni abbiamo per certi versi vissuto come in una bolla, che ci faceva sentire sufficientemente al riparo dai colpi della vita – scrive Julián Carrón –. E così siamo andati avanti distratti, fingendo che tutto fosse sotto il nostro controllo. Ma le circostanze hanno scombinato i nostri piani e ci hanno chiamato bruscamente a rispondere, a prendere sul serio il nostro io, a interrogarci sulla nostra effettiva situazione esistenziale. In questi giorni la realtà ha squassato il nostro più o meno tranquillo tran tran assumendo il volto minaccioso del Covid-19, un nuovo virus, che ha provocato un’emergenza sanitaria internazionale. La realtà, dalla quale spesso fuggiamo per poter respirare, per l’incapacità di stare con noi stessi, questa volta è stata inclemente, costringendo la maggior parte di noi a restare chiusi in casa, a fermarsi. E in questo isolamento sta emergendo ai nostri occhi - forse per la prima volta in modo così palese e diffuso - la nostra condizione esistenziale…».
«Questa presentazione – ha dichiarato Letizia Bardazzi, presidente Associazione Italiana Centri Culturali – è il modo con cui AIC desidera indicare il punto sorgivo che sostiene l’opera dei nostri duecento Centri Culturali, mostrando a tutti la pertinenza della fede alle esigenze della vita e quindi una cultura che nasce dalla passione per la realtà. Il libro che presentiamo rappresenta un contributo che riteniamo cruciale davanti all’emergenza sanitaria più importante della nostra epoca, che si è manifestata su scala globale e che ha costretto tutti noi a ribaltare «le false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende» come ha affermato Papa Francesco in una deserta Piazza San Pietro il 27 marzo scorso.»
L’autore: Julián Carrón (Navaconcejo, Spagna, 1950), sacerdote, dal 2005 è alla guida, dopo la morte di don Luigi Giussani, del movimento di Comunione e Liberazione (Cl). Insegna Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.