Bonaccini a Rimini, Santi: serve un piano straordinario per il territorio
(Rimini) Oggi il presidente della Regione Emilia Romagna ha incontrato a Rimini tutti i sindaci della provincia. Il presidente Riziero Santi nel suo intervento ha trasmesso “tutta la preoccupazione” per i mesi a venire, dall’uscita dalla zona sanitaria rossa all’inizio di una “zona economica nera”.
“Tutto il Paese subisce i contraccolpi inferti dalla pandemia ma le peculiari caratteristiche del nostro territorio e della sua economia rendono per noi gli effetti della crisi ancora più pesanti e drammatici Per fare solo un esempio, dati alla mano dello scorso anno, se l'incidenza del turismo in Emilia-Romagna, rispetto al totale del valore aggiunto, è del 12,3 per cento, in provincia di Rimini la percentuale sale, superando il 24 per cento”, ha spiegato Santi. “La nostra è una grande economica che si fonda su piccole attività che si sviluppano su un territorio molto ristretto e congestionato. Il contrario di ciò che servirebbe ora per la ripresa: grandi aziende con spalle larghe e grande territorio per consentire il distanziamento. Abbiamo vissuto un terremoto: non si vedono le macerie per le strade ma le conseguenze sulle attività economiche e sull’occupazione, e quindi sulla vita delle nostre comunità, sono purtroppo simili”.
Spiega Santi, “i muri sono rimasti in piedi ma i nostri negozi, i nostri ristoranti i nostri alberghi le nostre spiagge non sono utilizzabili, i nostri operatori ed i nostri cittadini sono rimasti imprigionati dalla pandemia. È evidente l’oggettiva difficoltà di conciliare la ripartenza delle attività economiche con la necessità imprescindibile di garantire la sicurezza sanitaria, trovando quel giusto equilibrio che, senza mettere in pericolo i soggetti più esposti e senza vanificare i sacrifici fatti da tutta una comunità negli ultimi due mesi, consenta al Paese di non precipitare in un abisso fatto di disoccupazione e fallimenti, di minori servizi ai cittadini, in una parola di povertà. Noi abbiamo dimostrato di essere persone responsabili, e proprio perché lo siamo fino in fondo oggi vogliamo assumerci la responsabilità di dire che vogliamo ripartire. In sicurezza ma vogliamo ripartire. Per ripartire abbiamo bisogno di aiuto”. Santi chiede un “piano straordinario per salvare la provincia di Rimini” che dia “liquidità vera per le nostre imprese, senza ritardi e senza furbizie delle banche, aiuti per le famiglie che non ce la fanno, protocolli di sicurezza fattibili ed economicamente sostenibili”.
Turismo e commercio “sono accomunati da un identico problema connesso al rispetto dei protocolli sanitari per le aperture in sicurezza: non intendo certamente sostituirmi agli esperti delle task force che lavorano con serietà e competenza su questi temi, ma ritengo sia auspicabile trovare formule di distanziamento che consentano un ordinato svolgimento delle attività di vendita al dettaglio, di ristorazione e di accoglienza, ma che non si traducano infine, in buona sostanza, nel messaggio restate chiusi”.
Serve £mettere in sicurezza i bilanci degli enti locali, perché minori entrate tributarie per gli enti locali si traducono in minori servizi erogabili alla collettività e minori servizi significa ridurre la capacità di aiutare cittadini e imprese. I bilanci degli Enti locali dovranno fare i conti con pesanti riduzioni di entrate (quelle derivanti da tributi sono stimate nell’ordine del 30–40% in meno fra Tari e Addizionale Irpef) contestualmente ad un’impennata dei costi per contributi alle famiglie e alle aziende e per i servizi in emergenza. I Comuni a vocazione turistica risultano poi ancora più penalizzati di altri per il prevedibile e drastico calo degli introiti della tassa di soggiorno. Noi metteremo mano a tutto cio che possiamo mettere mano: all’avanzo d’amministrazione, rinegoziazione dei mutui, aumento dei dividendi dalle partecipate. Non possiamo mettere mano nelle tasche dei cittadini perché non ce ne”.
Servono “contributi straordinari dallo stato. Ebbene si, siamo molto arrabbiati col governo nonostante riconosciamo gli sforzi fatti. Ci aspettavamo e ci aspettiamo semplicemente la giusta considerazione nei confronti di una economia strategica come il turismo. I comuni turistici contribuiscono in maniera più che proporzionale alla finanza dello Stato attraverso un meccanismo del Fondo di Solidarietà comunale che penalizza il nostro sistema territoriale. Abbiamo l’assoluta necessità che si pongano in atto correttivi nelle modalità di riparto del fondo così da tener conto del contesto reale in cui si trovano i Comuni”. Serve anche “un impegno straordinario della Regione che per la verità non ha mai fatto mancare” e “rivedere l’impianto normativo che regola il rapporto con le grandi società di servizi; l’Ente locale è debole nel confronto con queste, una debolezza che alla fine pagano i cittadini”.
Santi chiede “risorse per gli investimenti, infrastrutture, viabilità, sicurezza del territorio, connettività, scuola, trasporto pubblico, ecc”, “strategie territoriali innovative, come la nuova pianificazione territoriale deve fare i conti con ciò che ha messo in campo l’emergenza covid-19. Occorre ripensare il tempo, lo spazio, l’ambiente”. Il ruolo “fondamentale della cultura come sistema educativo e come capacità di elaborare una visione coerente del mondo che sappia aiutarci a capire e superare le crisi in atto. Artisti, letterati, scienziati, ricercatori, docenti e molti altri oggi possono essere il tessuto connettivo di un nuovo sistema sociale”.
Conclude Santi, “come il presidente Bonaccini sa benissimo, noi romagnoli abbiamo nel dna la capacità di reinventarci continuamente e di tirar fuori il meglio nelle situazioni più difficili. Chiediamo allora a lui – e quindi alla Regione - e al Governo di metterci nelle condizioni di poter ripartire. Ora mi rivolgo a noi stessi, ai sindaci e al sistema territoriale riminese. Continuiamo nel solco della collaborazione. Dimostriamo ai nostri cittadini e soprattutto ai giovani che siamo coesi. Impegniamoci a fare squadra, a lavorare tutti insieme superando le divergenze e gli individualismi. Il nostro non deve essere percepito come il grido della disperazione ma della volontà di riemergere di rimboccarci le maniche e di lavorare duramente con quello slancio di inventiva e quello spirito intraprendente che da sempre ci contraddistinguono”.
Regole Inail “troppo rigorose”, Bonaccini: non è certo che tutti riaprano il 18 maggio
(Rimini) Non è certo che tutti possano riaprire il proprio bar o il ristorante il 18 maggio. Mette in conto qualche giorno di ritardo (così come sicuramente faranno i bagnini della riviera) il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Il punto sono sempre le linee guida dell'Inail, che potrebbero costringere i commercianti ad intervenire all'ultimo minuto sulle loro attività per adeguarle agli standard anti-contagio. E il tempo potrebbe chiaramente non bastare per aprire le serrande lunedì. "Se ci vorrà qualche giorno in più non credo che sarà questo il problema nel dramma che stiamo vivendo", dice Bonaccini questa mattina su La7, ad Omnibus. "Il problema è che si possa ripartire. Certo- prosegue il governatore- se le linee guida Inail fossero così rigorose che per un esercente, un barista, un ristoratore o un gestore di stabilimento balneare diventa praticamente impossibile aprire sarebbe un bel problema". Si vedrà: sicuramente le disposizioni Inail saranno il tema caldo dei prossimi giorni, come ammette lo stesso Bonaccini. Che ricorda come per ogni tipologia di attività l'Emilia-Romagna abbia già raggiunto accordi con le associazioni di categoria. Si tratta ora, se possibile, di conciliare quegli accordi coi vincoli imposti a livello nazionale attraverso quelle linee guida. "Io voglio confidare- dice ancora Bonaccini- che ci guarderemo negli occhi e vedremo come applicarle, tenendo conto che la tutela della salute è sempre al primo posto". "Speriamo- conclude poi Bonaccini- che si possa ripartire se non con le condizioni tutte certe al 100% almeno con una buona dose di organizzazione che tuteli la salute e faccia lavorare” (Agenzia Dire).
Aggiornamento coronavirus: +4 contagi, 1 decesso
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.056 casi di positività, 77 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 248.591 (+4.708). Le nuove guarigioni sono 253 (16.825 in totale), mentre continuano a diminuire i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi: -201, che passano dai 6.502 registrati ieri ai 6.301 di oggi. Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.318, +131 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 121 (-1). Diminuiscono in maniera significativa quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-304).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 16.825 (+253): 2.027 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 14.798 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.405 a Piacenza (14 in più rispetto a ieri), 3.346 a Parma (29 in più), 4.870 a Reggio Emilia (11 in più), 3.839 a Modena (2 in più), 4.451 a Bologna (14 in più); 390 le positività registrate a Imola (1 in più), 977 a Ferrara (nessun nuovo caso rispetto a ieri). In Romagna sono complessivamente 4.778 (6 in più), di cui 1.000 a Ravenna (1 in più), 936 a Forlì (1 in più), 759 a Cesena (nessun nuovo caso rispetto a ieri), 2.083 a Rimini (4 in più).
Purtroppo, si registrano 25 nuovi decessi: 10 uomini e 15 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.930. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 2 in quella di Reggio Emilia, 6 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 4 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 4 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso nel forlivese), 1 in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile: nuova tenda pre-triage a Viserbella. È stata allestita questa mattina dai volontari del Coordinamento provinciale di Rimini, in collaborazione con i tecnici del Servizio Area Romagna dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, una tenda pre-triage davanti alla Casa di cura “Villa Salus” a Viserbella, nel comune di Rimini, che si aggiunge alle altre già presenti sul territorio.
Diocesi, preghiera interreligiosa per la salvezza dalla pandemia
(Rimini) Questa sera, in occasione della giornata di preghiera, di digiuno e carità per gli uomini e le donne di sette grandi confessioni religiose, voluta da papa Francesco allo scopo di invocare la salvezza del mondo intero dalle ripercussioni sanitarie, economiche e sociali della pandemia del Covid-19, la dicoesi di Rimini propone un momento di riflessione. L’appuntamento è su IcaroTv (canale 91 del digitale terrestre), alle 20,35 (e in streaming su www.icaro.tv).
Si ricorda dalla Diocesi che “il momento è stato promosso dall'Alto Comitato della Fratellanza Umana, formato da ebrei, musulmani di diverse correnti e cristiani di diverse confessioni. Papa Francesco ha accolto e fatta sua l'iniziativa, che si colloca nel cammino iniziato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi con la firma congiunta del documento sulla Fratellanza Umana”.
Papa Francesco, introducendo la Messa odierna a Santa Marta, ha incoraggiato tutti a unirsi come fratelli, per chiedere a Dio la liberazione da questo male. "San Francesco di Assisi diceva: «Tutti fratelli». E per questo, uomini e donne di ogni confessione religiosa, oggi, ci uniamo nella preghiera e nella penitenza, per chiedere la grazia della guarigione da questa pandemia".
Anche Rimini partecipa alla Giornata. A livello diocesano è stato il Vescovo Francesco Lambiasi a voler sottolineare questa iniziativa. Non potendo fare eventi pubblici, sono stati raccolti tre contributi. “Erano state interpellate anche la comunità cristiana rumena e la Chiesa Valdese di Rimini, ma per diversi motivi sono stati impossibilitati ad intervenire”, pecisano dalla Diocesi. A questo momento di preghiera e dialogo interverranno, quindi, il vescovo Serafino Corallo, patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Jamaluddin Ballabio della comunità islamica di Rimini e il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi.
"Viviamo tra sano timore di Dio e speranza, e riporre speranza non nelle cose materiali. – è un passo dell'intervento di Jamaluddin Ballabio - In questo frangente speriamo che la scienza trovi un rimedio e preghiamo per questo, ma confidiamo in Lui e basta, non in mezzi secondari ma in Lui che il causatore di ogni causa. Riponiamo in Dio la speranza nella speranza che questa tribolazione che Dio ci ha inviato sia stato un balsamo in grado di curare tante anime. Preghiamo Allah che questi mesi di riflessione, meditazione e raccoglimento possano essere convertiti in buone azioni e in buone intenzioni”.
"Oggi si celebra questa preghiera comune con alte confessioni per quanto riguarda pandemia che ha afflitto l'umanità. – ha detto il Vescovo Corallo dalla sua chiesa delle Celle, a Rimini – Il Signore non condanna e non manda punizioni: questo momento particolare è una prova, fa in modo che capiamo cosa vuol dire il dialogo, cosa vuol dire essere insieme in un cammino, essere vicini, mentre oggi a causa anche del virus siamo distanti perché impauriti. La nostra preghiera è diretta a Dio con forza, sperando che il Signore ascolti questa supplica e faccia in modo che l'uomo possa tornare ad essere più sociale e più dialogante".
"È una giornata di fraternità umana quella che celebriamo. – dice mons. Lambiasi – Chiediamo al Signore Dio di tutti di salvare l'umanità dalle ripercussioni morali, sociali, economiche e culturali della pandemia. Noi credenti ne abbiamo bisogno perché noi per primi vogliamo sperimentare quella parola che spesso abbiamo pronunciato e ascoltato in questo tempo: insieme. Da questa pandemia possiamo uscire solo se cercheremo di uscirne insieme. A cominciare dai fratelli che credono in Dio. Sarà giornata di digiuno e di preghiera, non la stessa orazione ma con la stessa intenzione: non vogliamo né omologare le nostre diversità né annullarle, ma vogliamo che siano sinfonia delle diversità nell'unità della famiglia umana".
Semafori, il lockdown non ha fermato i “pirati” del rosso
(Rimini) Nemmeno il "lockdown" blocca i trasgressori del semaforo. Sono state oltre novecento infatti le infrazioni registrate tra marzo e aprile dai tredici impianti di rilevamento posizionati su sette incroci semaforici del territorio comunale. Un numero considerevole se si considera la ridotta circolazione di mezzi a causa delle misure messe in atto per il contenimento da contagio del Coronavirus, oltretutto particolarmente restrittive sul riminese. Eppure, forse per l'illusione di godere di una sorta di immunità dettata dal periodo di chiusura totale o per semplice incoscienza, sono stati centinaia gli automobilisti che non si sono fermati allo scattare del rosso. Solo nel mese di marzo sono state 300 le infrazioni: un numero certamente inferiore alla media mensile pre-emergenza, ma che conferma un fenomeno preoccupante. E con l'allentamento delle misure è tornata a salire la "curva" delle infrazioni: ben 617 quelle registrate dalle apparecchiature nel solo mese di aprile. Intensa l'attività di monitoraggio degli impianti posizionati all'incrocio di Via Regina Margherita/Via Catania, uno degli ultimi in ordine di tempo ad essere installato: da gennaio (mese di attivazione del sistema) ad aprile sono state mille le infrazioni registrate, più di un terzo del totale delle violazioni dei primi quattro mesi del 2020.
Gli altri incroci sotto controllo automatizzato sono Via Chiabrera -via Giangi-via Satta (attivo da gennaio), Statale 72- Via Gazzella; Via Caduti di Marzabotto - Via di Mezzo; Via Siracusa -Via Tommaso; Via Principe Amedeo - Via Perseo; Via Beltramini - Via Sacramora (quest'ultimo solo direzione mare, a differenza degli altri, monitorati in entrambe le direzioni di marcia).
"Paradossalmente, commettere un'infrazione così grave in un periodo di minori spostamenti, può essere ancora più rischioso – avverte l'assessore Jamil Sadegholvaad – Sapere che circolano meno mezzi può spingere a tenere comportamenti più disinvolti, dimenticando che le strade, seppur meno trafficate, non sono prive di insidie. Il supporto degli strumenti tecnologici, in una fase storica nella quale il personale della polizia locale è impegnata costantemente nelle attività di monitoraggio del rispetto delle misure anti Covid, si rivela ancor più fondamentale per contribuire a innalzare il livello di sicurezza sulle nostre strade e colpire i trasgressori".
Si ricorda che il passaggio con semaforo rosso prevede una sanzione di 167 euro (ridotta del 30% se pagata entro 5 giorni) e la decurtazione di 6 punti sulla patente. L'importo della sanzione prevede anche un aumento del 30% se la violazione è commessa in orario notturno (dalle 22 alle 6 del mattino) e la sospensione della patente, nel caso di recidiva entro i 2 anni successivi.
Mare, Misano è bandiera blu
(Rimini) Acque pulite e rispetto dell'ambiente. Misano Adriatico vede confermata la bandiera Blu nel 2020 grazie ai requisiti alla base del riconoscimento che ha visto premiati 195 comuni italiani, sette dei quali in Emilia-Romagna. Conferma anche per Portoverde, con la Bandiera Blu per l'approdo turistico, insieme ad altri 75 nel Paese. Da oltre trent'anni su Misano Adriatico sventola la Bandiera Blu.
Quest'anno, oltre a tutti i criteri che generalmente vanno rispettati, l'ottenimento della Bandiera Blu prevedeva anche alcuni adempimenti relativi alle attività di prevenzione e intervento a proposito di Covid-19, a salvaguardia della salute pubblica e per promuovere l'educazione ambientale.
"Siamo contenti del riconoscimento poiché premia la politica rispettosa dell'ambiente che caratterizza anche la nostra città – commenta il Sindaco Fabrizio Piccioni – Vogliamo tutti insieme cogliere questo riconoscimento come un'ulteriore spinta positiva verso la partenza dell'industria dell'accoglienza, che avrà un altro elemento utile per la sua promozione".
Dal 1987 la Bandiera Blu viene assegnata ogni anno in 49 paesi anche extraeuropei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell'ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE (Foundation for Environmental Education) ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale e riconosciuta dall'UNESCO come leader mondiale per l'educazione ambientale e l'educazione allo sviluppo sostenibile.
Turismo balneare, Riccione guarda al pubblico regionale
(Rimini) Per l’estate 2020, Riccione lancia la campagna ‘Sotto il sole di Riccione’, con la presentazione del manifesto balneare e del un progetto di comunicazione firmati da Luca Sarti e promossi dal Comune di Riccione.
“Riccione ha attraversato questo tempo sospeso e annuncia
il suo ritorno alla vita attiva con una originale campagna di comunicazione per l'estate 2020. La città volge lo sguardo al mondo nuovo sapendo che è il momento di osare, senza eccedere; di dialogare, senza urlare; di sperimentare, con responsabilità. La presentazione dell'immagine coordinata dell'estate coincide con uno dei momenti più attesi dai riccionesi: la riapertura delle spiagge. Con i piedi sulla sabbia riprendiamo quella che lo scrittore velabondo Fabio Fiori definisce la nostra "quotidiana intimità con il mare": guardando l'Adriatico negli occhi, oggi, è davvero possibile immaginare il futuro”, spiega l’assessore Stefano Caldari.
Dalla seconda metà di maggio il manifesto con il sole di Riccione illuminerà la via Emilia, da Rimini a Piacenza, grazie a una “massiccia” campagna di affissioni che abbraccerà le principali città dell'Emilia-Romagna; l'immagine coordinata verrà pubblicata sui maggiori quotidiani nazionali a diffusione regionale.
"Quello disegnato per Riccione" dichiara Luca Sarti "è un sole essenziale: un manifesto a tinte piatte, senza enfasi, caratterizzato da un uso del colore quasi materico. L'alternarsi del giallo e del nero scandisce il ritmo della visione, che diventa l'architettura semantica del messaggio stesso: prima il sole, poi Riccione, infine il claim. Anche i caratteri scelti sono volutamente essenziali. L'inclinazione e il posizionamento asimmetrico del testo creano un taglio orizzontale, citando Un raggio di sole, celebre opera di AG Fronzoni esposta al MoMA”.
14 maggio
Scontro tra regole | I turisti arriveranno? | L'antenna si sposta
Aggiornamento coronavirus: + 6 decessi, 2 nuovi positivi
(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.979 casi di positività, 52 in più rispetto a ieri: di nuovo uno fra gli aumenti giornalieri più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 243.883 (+4.705).
Le nuove guarigioni oggi sono 329 (16.572 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -299, passando dai 6.801 registrati ieri agli odierni 6.502. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 10.070, fra i più alti nel Paese.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.187, +493 rispetto a ieri. Un incremento dovuto principalmente all’aggiornamento del sistema informativo che ha permesso di azzerare i casi per i quali non era disponibile il dato sul regime di ricovero. I pazienti in terapia intensiva sono 123 (-13). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-219).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 15.760 (+329): 2.193 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 14.379 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 20 nuovi decessi: 4 uomini e 16 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.905. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 4 in quella di Parma, 5 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 1 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), nessuno in quella di Ravenna, 2 a Ferrara, nessuno in quella di Forlì-Cesena, 6 in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.391 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.317 a Parma (1 in più), 4.859 a Reggio Emilia (5 in più), 3.837 a Modena (7 in più), 4.437 a Bologna (22 in più), 389 le positività registrate a Imola (0 in più), 977 a Ferrara (0 in più). In Romagna sono complessivamente 4.772 (12 in più), di cui 999 a Ravenna (0 in più), 935 a Forlì (5 in più), 759 a Cesena (5 in più), 2.079 a Rimini (2 in più). In seguito a verifica sono stati eliminati 1 caso da Imola e 1 caso da Parma, in quanto già registrati nei giorni precedenti.
Maggiori oneri peep, rata spostata da maggio a luglio
(Rimini) Con una propria delibera la giunta comunale di Rimini ha approvato nell’ultima seduta di consentire, a chi vorrà avvalersene, di differire al massimo fino al 16 luglio prossimo il pagamento della rata del proprio piano di ammortamento, riguardante il recupero dei maggiori oneri sostenuti dal Comune di Rimini per l'acquisizione delle aree P.E.E.P. Una opportunità che rispetto alla scadenza prevista del 16 maggio non avrà aggravi a carico degli interessati, ferma restando la scadenza delle residue rate di ciascun piano. Una scelta quella della Giunta dettata dal particolare momento che l’intera collettività sta attraversando a causa della diffusione del Covid-19 sia sotto il profilo sanitario che economico e dalla necessità di continuare a mantenere attive anche nei prossimi giorni quelle misure emergenziali che hanno portato ai positivi risultati sul fronte del contrasto alla diffusione del coronavirus.