(Rimini) “In attesa di analizzare approfonditamente il testo del Decreto Legge Rilancio quando sarà pubblicato – dice Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini - dalle anticipazioni possiamo già dire che mancano fondi sufficienti per fare sopravvivere, per promuovere e per rilanciare un settore strategico come il turismo, colpito al cuore dalla pandemia”.
Per Indino, “servono più soldi a fondo perduto e scadenze fiscali più lontane, serve soprattutto più sostegno a tutta la filiera del turismo, che comprende e deve comprendere anche i ristoranti, i bar e tutti i pubblici esercizi ogni volta lasciati ai margini senza riconoscere loro quell’elemento distintivo che fa del buon mangiare e del buon bere uno dei più forti elementi attrattivi del nostro Paese”.

Confcommercio chiede “un’azione forte per il turismo, settore che sfiora il 13% del Pil nazionale e per territori come la nostra provincia è la principale fonte di reddito per gran parte della popolazione. Un’azione che non dimentichi nemmeno le nostre amministrazioni locali, che ci stanno venendo incontro posticipando scadenze, tagliando imposte e concedendo spazi pubblici esentasse, con il rischio che anch’esse vadano in default e non possano più erogare servizi alla comunità. Dei 60 milioni di turisti registrati all’anno scorso in Emilia Romagna, la metà sono stati nella provincia di Rimini con un contributo al Pil nazionale più che degno di nota. Anche di questo andrà tenuto conto nel momento della ripartizione delle risorse destinate ai territori”.

In Europa. “La Francia ad esempio, nostro competitor diretto, ha annunciato 18 miliardi di euro per il turismo spiegando che il salvataggio del settore è una priorità nazionale. In Italia, il ministro Franceschini ha annunciato 5 miliardi di stanziamento, 4 dei quali per il turismo e 1 per la cultura. Evidentemente non si crede che il turismo sia un settore così strategico. Per la promozione, ovvero per l’immagine dell’Italia nel mondo, sono a disposizione 20 milioni. Per capire di che cifra irrisoria si tratti, dico solo l’Emilia Romagna in tempi normali e non d’emergenza ne stanzia circa 3”. Sperando “davvero che i rumors sulla creazione di “canali turistici” dal centro e nord Europa verso alcune mete balneari non taglino davvero fuori il nostro Paese. Conte ha detto che in caso affermativo usciremmo dall’Europa e credo che questa promessa vada mantenuta perché si tratterebbe di una situazione insostenibile che mina alla base i principi fondanti della stessa Unione Europea. Per scongiurarla occorre attivare subito tavoli internazionali coinvolgendo ministri degli Esteri, Parlamento e Commissione UE prima che i buoi scappino dal recinto”.

Al turismo italiano “serve un autentico Piano Marshall ben strutturato e finanziato, non le briciole. I tax credit per le vacanze sono positivi, ad esempio, ma va valutato bene il meccanismo per non renderli inefficaci. E serve un ministero a sé stante che si occupi esclusivamente di turismo e ne certifichi così il valore. Siamo troppo esigenti? Non credo proprio. Purtroppo se e quando il governo si accorgerà di aver sottovalutato un asset strategico, per il nostro turismo, le nostre imprese e tutti i lavoratori che fanno parte della filiera e dell’indotto, sarà troppo tardi Messi ai margini i pubblici esercizi, dimenticati i locali da ballo, nemmeno un accenno allo sblocco di quelle infrastrutture di collegamento di cui il nostro territorio ha urgente bisogno a cominciare dallo snodo autostradale bolognese per creare una linea diretta e fruibile Milano-Romagna. E per fortuna in queste ultime ore è arrivata la presa di posizione del ministro Patuanelli, che ha capito come le imprese che rispettano i protocolli di sicurezza non possano e non debbano rispondere degli eventuali contagi. Ora serve subito dare seguito alle parole con un atto formale che sollevi i nostri imprenditori dall’ansia accumulata e li faccia ripartire con serenità almeno da questo punto di vista”.

Venerdì, 15 Maggio 2020 16:10

Alla ex nuova questura 36 case popolari

(Rimini) Con il punteggio complessivo di 65,417, la Regione Emilia Romagna ha inserito al secondo posto della graduatoria finale il progetto di edilizia sociale del Comune di Rimini riguardante la riqualificazione dell’area ex Dama/Nuova Questura, erogando il contributo richiesto di 5,5 milioni di euro.

Come si ricorderà, nei mesi scorsi il Comune di Rimini aveva aderito alla raccolta delle diverse manifestazioni di interesse territoriali, disposta dalla Regione Emilia Romagna con la delibera 2322 del novembre 2019, con il suo ‘Programma integrato di Edilizia residenziale Sociale (Piers)’, riguardante l’area con una superficie utile di 2.265 metri quadrati, da acquisire tramite esproprio o accordo bonario, sulla quale sussisteva dal 1999 il Piano Attuativo relativo al programma ‘Nuova Questura di Rimini’, in seguito revocato a causa delle gravi inadempienze del proprietario esecutore di un immobile che mai è stato utilizzato in questi anni come sede della Polizia di Stato.

Nella proposta presentata dal Comune di Rimini, e premiata dalla Regione, si indica la necessità di riqualificare il quadrante originale ex Dama/Nuova Questura, impiegando le aree del piano attuativo già revocato, racchiuso tra le vie Giovanni Pascoli – Ugo Bassi – IX Febbraio 1849 e Flaminia, a potenziale superficie per edilizia sociale per un totale di 36 alloggi. Questo attraverso una spesa di 6,6 milioni di euro, il 20 per cento della quale (1,1 milioni di euro) finanziato da Comune di Rimini e Acer, e il resto (5,5 milioni di euro) dalle risorse del bando della Regione Emilia Romagna.

“Vogliamo ringraziare la Regione- è il commento dell’amministrazione comunale di Rimini, e in particolare il Presidente Bonaccini e il vice presidente Elly Schlein per avere preso in considerazione come merita un programma di riqualificazione che mette al centro l’edilizia popolare nell’ambito di una idea più larga di rigenerazione urbana, la cui declinazione, nelle fasi operative, si gioverà di un ampio confronto con le forze politiche e con la comunità residente”.

(Rimini) Il Comitato di Rimini della Croce Rossa Italiana su richiesta di Trenitalia, ha avviato un servizio di misurazione della temperatura corporea a tutti coloro che devono accedere all’Officina Manutenzione Ciclica Locomotive, sede di Rimini. La prestazione è rivolta non solo ai dipendenti dell’Officina, i quali si sottopongono alla rilevazione prima dell’inizio del loro turno di lavoro, ma anche ai fornitori e ai visitatori, al momento del loro ingresso nel suddetto impianto.

“Il servizio prevede la rilevazione della temperatura corporea attraverso l’impiego di un termoscanner, nel rispetto della normativa vigente e con modalità che seguono le linee generali indicate dalla presidenza nazionale della Croce Rossa Italiana”, spiegano dalla Croce rossa. “Alla persona con temperatura corporea maggiore o uguale a 37,5°C viene effettuata una seconda misurazione che, ove confermi la prima, non consente l’accesso all’impianto e viene segnalata al personale preposto di Trenitalia per la conseguente procedura a garanzia sia del dipendente (o di altro avventore) sia di tutto l’ambiente di lavoro, che risulta così essere ulteriormente salvaguardato”.

Agli utenti “per i quali si rende necessaria la seconda misurazione di temperatura corporea, Croce Rossa, quale servizio ulteriore a garanzia della persona e della comunità, ha previsto che venga anche eseguita una ulteriore verifica mediante il pulsossimetro - strumento che con il nome generalmente diffuso di saturimetro è ormai entrato nel gergo comune -, ossia attraverso un dispositivo che permette di valutare la saturazione di ossigeno nel sangue. Ciò significa che con tale apparecchiatura si è in grado di conoscere la percentuale di emoglobina satura di ossigeno (ovvero legata all’ossigeno), rispetto a tutta l’emoglobina presente nel sangue”.

Le persone “in attesa”, tra la prima e la seconda misurazione di temperatura, sostano in un’area appositamente predisposta. Coloro che superano regolarmente la verifica di accesso, possono invece entrare nell’impianto attraverso un percorso specificamente individuato e segnalato, con personale addetto di Trenitalia che fornisce loro mascherina e guanti.

(Rimini) A partire da lunedì 18 maggio sarà possibile presentare la domanda per l’utilizzo del suolo pubblico aggiuntivo nell’ambito del progetto Rimini Open Space, l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale per consentire ai pubblici esercizi di avere più spazio a disposizione per la propria attività, a garanzia della salute dei clienti e dei lavoratori. Il progetto infatti prevede che gli operatori possano richiedere più metratura per occupazioni suolo pubblico in tutta la città, dal mare al centro storico, alle aree periferiche della città, che saranno concesse gratuitamente, senza il versamento di alcun canone.

L’iniziativa inoltre trova ulteriore stimolo dai recenti provvedimenti del Governo, che esentano fino al 31 ottobre dal pagamento del canone per l’occupazione di suolo pubblico degli spazi necessari a rispettare il distanziamento sociale. Si tratta di un’azione amministrativa di carattere straordinario adottata per offrire un’efficace misura di sostegno alle attività economiche e che si poggerà su una procedura semplificata e snella, allo scopo di rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste degli operatori: sarà infatti richiesta la  presentazione all’ufficio competente di un’autodichiarazione riguardante il rispetto delle norme. L’ampliamento massimo, laddove le condizioni oggettive lo consentano, potrà arrivare fino al 50% della somma della superficie interna dell’esercizio e del suolo pubblico esterno precedentemente autorizzato.

“In queste ore gli uffici stanno rispondendo a decine e decine di richieste da parte degli operatori. C’è tanta attenzione rispetto a questa misura, che è il frutto di un costante confronto con le associazioni di categoria, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato. Credo che possa essere visto anche come un segnale incoraggiante rispetto alla voglia e all’intraprendenza dei nostri piccoli imprenditori, che sono provati da questi mesi di chiusura e che sono attesi dalla stagione più difficile, piena di incognite – commenta l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad – Le recenti disposizioni governative sono in linea con il percorso che abbiamo avviato con Rimini Open Space e che oltre a creare nuove opportunità e nuove modalità di fruizione dei servizi, consente soprattutto di garantire le indispensabili condizioni di sicurezza per i clienti e per gli stessi esercenti”.

(Rimini) Con l’ avvicinarsi della stagione turistica ripartono dal 1 giugno anche i servizi di sharing dei monopattini elettrici di “Lime” e “Bird” nel comune di Rimini. I servizi erano stati temporaneamente sospesi durante il lockdown a seguito delle misure restrittive in atto. Il servizio che sarà nuovamente disponibile, come prima per residenti e turisti, contribuirà a comporre il quadro delle azioni relative alla ‘mobilità di emergenza’ che l’amministrazione comunale sta portando avanti, come stanno facendo anche tanti altri comuni italiani, nell’ottica di accompagnare la ripartenza. L’amministrazione sta lavorando per ampliare l’area di erogazione del servizio, tenendo conto che da quest’anno, con modifiche normative apportate dal legislatore nazionale, i monopattini elettrici possono circolare sulle strade urbane con limite di 50/km/h e, pertanto, il loro uso non è più ristretto alle infrastrutture ciclabili e alle zone 30, come precedentemente stabilito dal Decreto Toninelli che ne aveva introdotta la sperimentazione e consentito l’avvio del servizio a Rimini la scorsa estate.

Le azioni portate avanti dell’Amministrazione comunale si inseriscono in un quadro più generale di supporto alla mobilità attiva e sostenibile che sta vedendo anche il varo di ulteriori provvedimenti normativi a livello nazionale. Come i bonus mobilità previsti nell’Art. 205 del DL Rilancio per l’acquisto di biciclette anche a pedalata assistita; veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica e i monopattini elettrici. Buoni utilizzabili anche per servizi di mobilità condivisa uso individuale. Nello stesso Decreto Rilancio sono state inserite anche alcune importanti modifiche normative che consentono la possibilità di realizzare corsie ciclabili di emergenza e altri interventi a favore delle infrastrutture per la ciclabilità. Modifiche sulle quali è in corso un confronto puntuale tra ANCI e il governo che stanno lavorando in sinergia con lo scopo di consentire le città nelle condizioni di realizzare, in tempi rapidi, tutti i lavori necessari a mettere in sicurezza gli utilizzatori di biciclette e di monopattini, che sempre di più circoleranno nelle nostre città. Parallelamente la Regione Emilia Romagna sta per varare una serie di misure e incentivi che sono orientate allo stesso obiettivo, per supportare gli spostamenti quotidiani con modalità diverse dall’auto privata, e promuovere azioni di sostegno e incentivi al bike to work.

“Il tema della mobilità - sottolinea Roberta Frisoni, Assessore alla Mobilità - è uno dei temi centrali in questa fase d’emergenza sanitaria in tutte le grandi città. E’ necessario che accompagniamo la nostra città a ripartire in modo che non si ritorni ad un uso, o abuso, delle automobili negli spostamenti quotidiani.  Diventa fondamentale ora riappropriarci della nostra città con forme di mobilità diverse, più amiche dell’ambiente e più sostenibili. Il Comune di Rimini, già da diversi anni si sta muovendo in questa direzione, con il piano urbano della mobilità sostenibile, ma in questa fase è necessario anche pensare ad una mobilità di emergenza con piste ciclabili anche temporanee e dare più spazio alle persone con aree pedonali, un impegno che adesso è importante anche per accompagnare la ripresa delle attività economiche nell’approssimarsi della stagione turistica. Abbiamo una occasione storica per recuperare i ritardi che l’Italia ha rispetto ad altri paesi verso queste forme di mobilità, le città lo hanno capito. In questo momento assolutamente drammatico per i bilanci degli enti locali c’è però bisogno di risorse per far atterrare anche i progetti apparentemente più semplici. Ho partecipato ieri ad una riunione tra ANCI e il Ministero dei Trasporti dove tra le richieste avanzate in modo forte dai comuni c’è proprio la necessità di avere in tempi rapidi risorse da poter dedicare a questi interventi, insieme al raffinamento di alcuni aspetti normativi che possano consentire di intervenire prontamente sulle infrastrutture stradali esistenti per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti.”

(Rimini) C’è anche Cristina D’Avena tra i trenta cantanti che hanno aderito all’iniziativa della Caritas diocesana di Rimini ‘Cantando sotto la doccia’. Il primo file arrivato alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è stato quello di Erica Boschiero, la madrina dell’iniziativa. “Cantautrice, tra le voci più interessanti della canzone d’autore al femminile nel panorama italiano (ha aperto concerti e/o duettato, tra l’altro, con Gino Paoli, Danilo Rea, Paola Turci, Maria Gadù, Ron, Luca Barbarossa, Neri Marcorè), ha preso così a cuore “Cantando sotto la doccia” che non solo ha subito inviato il suo brano alla Caritas, ma si è fatta portavoce di questo progetto speciale”, spiegano dalla diocesi.

Presto è arrivata la risposta di Rachele Colombo, cantante folk del gruppo Calicanto, polistrumentista e compositrice eclettica. Per ‘Cantando sotto la doccia’ ha inviato belle parole di apprezzamento e “La doccia il sole”, “brano dolce al quale sono particolarmente legata, canzone carica di energia, speranza, sole per tutti noi”, ha spiegato.

Nella casella email di Caritas è approdato anche il brano “Noi vorremmo”, una canzone che parla di speranza, di pace e di solidarietà. “Con l’augurio che sia di vostro gradimento”, firmato Cristina D’Avena. Sì, proprio la popolarissima regina delle sigle di cartoni animati: venuta a conoscenza del progetto, ha subito risposto con ritmo all’appello. Insieme lei, anche cantautori, cantanti e musicisti di professione, ma anche ragazzi, giovani, gruppi, band e cori del territorio.

“L’iniziativa ‘Facciamo cantare le docce della Caritas!’ è anche il tentativo di coinvolgere non solo musicisti di professione, ma anche esordienti, giovani, appassionati del riminese a cui offrire un palcoscenico diverso da quello abituale. – spiega il direttore Caritas diocesana, Mario Galasso - Sono altresì benvenute tutte le persone con la passione della musica: anche attraverso le note si può fare comunità”. Con le canzoni che arriveranno, gli operatori della Caritas realizzeranno una singolare, amichevole playlist, messa a disposizione degli ospiti che fanno le docce nella struttura di via Madonna della Scala, a Rimini. In seguito la playlist che ogni giorno aumenta di volume, potrebbe diventare un cd che Caritas potrebbe produrre e vendere per re-investire il ricavato a favore dei poveri.

(Rimini) L’amministrazione comunale di Rimini si unisce al cordoglio del mondo della cultura internazionale per la scomparsa di Ezio Bosso. “Nel momento in cui si intravede un po’ di luce dopo un periodo tra i più bui della storia recente, la notizia della morte del Maestro è un dolore improvviso che getta nello sconforto. La perdita di un artista di tale sensibilità, grazia e talento è un vuoto incolmabile e che può trovare consolazione solo attraverso il grande patrimonio di musica e di emozioni che ha lasciato in eredità al mondo”.

La mente in queste ore “non può che andare all’immenso regalo che pochi mesi fa il Maestro ha fatto alla città di Rimini, nell’omaggio a Federico Fellini presentato al Teatro Galli, il 19 gennaio scorso, dopo due giorni di prove aperte al pubblico. E’ stato l’ultimo concerto nel quale il Maestro ha diretto la sua Europe Philharmonic Orchestra, un progetto da lui curato e che amava particolarmente. Un’occasione non solo per ascoltare e vedere all’opera uno dei geni della musica internazionale, emozionato nel dirigere nel ritrovato spazio polettiano - simbolo di quella rinascita in cui lui stesso si rispecchiava - ma un’opportunità per scoprirne l’umanità, il sorriso e quell’affetto sincero per Rimini e la Romagna, in un rapporto già consolidato e destinato a durare nel tempo. L’ultima immagine è di Bosso sul palcoscenico del Galli, nel suo personale ricordo di Federico Fellini attraverso la musica dei suoi grandi Maestri, Vivaldi, Mozart, Beethoven e anche Bach”.

“Maestro non è solo un appellativo un po’ abusato. I maestri veri sono quelli che hanno cambiato qualcosa, che indicano la strada. I grandi Maestri non hanno tempo” diceva. E “non c’è dubbio che Ezio Bosso è stato, è, e sarà sempre un grande Maestro”, conclude l’amministrazione.

(Rimini) “Apprezziamo l’impegno e ci consideriamo soddisfatti per i provvedimenti adottati dal Comune di Verucchio a favore delle imprese”, dice Giovanna Giusto, referente della delegazione Santarcangelo-Valmarecchia di Confcommercio della provincia di Rimini. “Sono bastati due incontri in videoconferenza tra noi rappresentanti di categoria e l’amministrazione locale per arrivare all’obiettivo. Un obiettivo concreto, chiaro e attuabile, con sostegni a fondo perduto tra cui 30.000 euro per le imprese danneggiate dalla chiusura forzata e l’approvazione progetto Open Space che consentirà alle attività di avere a disposizione per quest’anno tavoli esterni senza dover pagare la tassa sul suolo pubblico. L’amministrazione comunale di Verucchio ha dunque in breve tempo ascoltato, analizzato e dato seguito alle istanze che abbiamo portato al loro tavolo dimostrando, in particolare nella persona della sindaca Stefania Sabba, massima attenzione per il tessuto economico del territorio. Una sinergia tra pubblico e privato costruttiva, snella e senza ostacoli che aiuta le piccole imprese del territorio e andrebbe presa sempre come esempio”.

(Rimini) E’ in questi giorni a Rimini Alexander von Schonburg, l’inviato del primo quotidiano tedesco (con 1,4 milioni di copie vendute) accompagnato da una troupe televisiva del gruppo editoriale che da qualche tempo si è lanciato anche nel mercato televisivo, con l’ambizione di sfidare le grandi reti pubbliche Ard e Zdf, per ritagliarsi uno spazio di primo piano nel settore delle news.
Protagonista dei servizi tv e della carta stampata tedesca, Rimini, scelta come luogo emblematico delle vacanze di fronte alla sfida della ripartenza in tempi di coronavirus.
Il reporter, nella giornata di ieri, ha raccontato il centro storico della città e incontrato il Sindaco Gnassi per una lunga intervista fra Teatro Galli e Castel Sismondo. Nella giornata di oggi la troupe tedesca si è spostata verso il mare per raccontare la trasformazione del lungomare e il lavoro dei bagnini in fase di allestimento delle spiagge pronte a riaprire con più spazio, ombrelloni più distanziati e la possibilità di pranzare all’aria aperta.
Il reporter tedesco nei suoi lanci televisivi ha colto il “fermento” della città, nonostante il momento storico senza precedenti, e ha apprezzato i tanti progetti di trasformazione e riqualificazione che vanno nella direzione delle nuove richieste dei turisti tedeschi che chiedono sempre più attenzione per l’ambiente, vacanze attive, cultura.

Venerdì, 15 Maggio 2020 12:57

Diritto allo studio, la storia di Anita

(Rimini) Burocraticamente vengono chiamati "ausili didattici per l'integrazione scolastica", ma dietro ad essi si nascondono storie uniche e speciali, come quella di Anita. Anche per lei, il Comune di Rimini ha approvato l'iscrizione per il 2020 al Servizio informatico del Libro digitale della Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita" Onlus, il punto di riferimento nazionale per il libro digitale.
Anita (nome di fantasia) studia alle medie e, come tutte le sue amiche, attraversa questi mesi di distanziamento e di distacco scolastico con un misto di preoccupazione e speranza. Un sentimento comune dietro al quale si nasconde però una storia unica. Anita è gravemente ipovedente, quasi cieca. È in quella fase in cui il discrimine tra vedere poco o non poterlo fare per nulla diventa sottile, come quel piccolo fascio di luce che, grazie anche a speciali ausili, gli permette di leggere e studiare come gli altri suoi compagni. Ausili non facili da trovare, perché quella di Anita è una disabilità rara, nel già esiguo numero di ipovedenti che, nella loro complessità, non superano il 6% dei circa 400 disabili che frequentano le scuole riminesi pubbliche e private. Si tratta di ausili tecnici, informatici, tattili, di non facile individuazione e che, per essere personalizzati, richiedono tempistiche lunghe.
Grazie alla tenacia dei suoi genitori, alla collaborazione di insegnanti e del personale scolastico e comunale, Anita è riuscita però ad ottenere ogni anno un piccolo grande miglioramento, legato anche ad ausili sempre più precisi, efficaci e veloci. Se qualche anno fa passava molto tempo fa prima di poter leggere i libri come i suoi compagni (su supporti cartacei speciali stampati con caratteri molto più grandi, costosi ma sopratutto con tempistiche di realizzazione decisamente lunghi), oggi grazie alle innovazioni tecnologiche parte, meglio e in contemporanea, insieme ai suoi compagni. In passato infatti oltre alle difficoltà legate alla vista, si sommavano quelle didattiche, non riuscendo Anita a leggere e studiare con le tempistiche degli altri. Differenze che oggi vanno via via diminuendo, grazie a nuovi formati informatici che abbattono i tempi di attesa e permettono una visibilità decisamente migliore. Anita - grazie all'iscrizione alla biblioteca nazionale per ciechi - avrà dunque i suoi libri – speciali – insieme ai suoi compagni e, con l'aiuto di una didattica speciale, riuscirà a mantenere viva la sua luce e la voglia di crescere insieme agli amici.
"Quella di Anita – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – rappresenta le tante storie che si nascondono dietro ai servizi di diritto allo studio. Servizi spesso nascosti dietro nomi e numeri dal sapore burocratico, che non rendono giustizia alla grande sensibilità, professionalità e impegno che si nascondono dietro. Genitori, insegnanti, sanitari e funzionari che si incontrano anno dopo anno per trovare le soluzioni migliori. Qui la differenza non lo fa il grande investimento ma lo studio specialistico, l'analisi del singolo caso e la passione di chi conosce le diverse storie. Il diritto allo studio passa anche da questi volti, da queste piccole e grandi storie dietro cui si nasconde la difficile quotidianità di tante famiglie che, anche grazie a questi aiuti, facciamo sentire meno sole e più integrate".

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