(Rimini) “Le scuole paritarie sono invisibili al governo nazionale e regionale. Non c’è rilancio se non è per tutti!”. È questo lo slogan che anima le giornate delle scuole paritarie il 19 e 20 maggio. “Non faremo sciopero ma ci devono ascoltare!”, dicono le Maestre Pie dell’Addolorata (2100 studenti nella sola provincia di Rimini, 700 in quella di Bologna, e 100 a Roma) e le suore di Sant’Onofrio che contano circa 600 alunni in Regione. Con queste parole intendono manifestare tutto il loro “disappunto e rammarico per la assenza di attenzione da parte delle Istituzioni verso le scuole paritarie e le famiglie che le scelgono per educare i loro figli. Lo tsunami che si è abbattuto sul nostro Paese, e che ha toccato fortemente anche il sistema scolastico, non ha risparmiato le scuole paritarie, che sono parte a pieno titolo di tale sistema! Fin da subito ci si è rimboccati le maniche e gli insegnanti hanno attivato percorsi a distanza con una creatività e dedizione incredibile; gli Istituti hanno cercato nei limiti delle possibilità di andare incontro alle famiglie, soprattutto dei più piccoli, riducendo il contributo chiesto per sostenere l’attività didattica”. Parimenti “hanno dovuto affrontare “in solitaria” le spese per il personale, per la didattica a distanza e i costi fissi di gestione. È troppo facile e deviante ricorrere ai luoghi comuni e dire che tanto gli istituti religiosi sono ricchi e le loro scuole sono le “scuole dei ricchi”. Ora più che mai è manifesto che allo Stato e alle istituzioni le scuole paritarie non interessano, anzi, interessa che scompaiano. Lo dimostrano le scelte che il Governo si accinge a fare con il Decreto Rilancio. Rilancio sì, ma non per tutti”.
“Abbiamo interpellato gli organismi nazionali e anche quelli regionali – affermano le religiose – ma nessuno ci ha ascoltato. Le nostre istituzioni fanno parte del tessuto di questo territorio al quale abbiamo dato tanto negli anni. Oggi a quanto pare siamo diventati invisibili. Ma non demordiamo!” I due Istituti condividono la linea delle Presidenze Nazionali USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) e CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) che qualche giorno fa hanno sollecitato uno sciopero nazionale e una sospensione della Didattica a distanza per le giornate del 19 e 20 maggio. Saranno queste le giornate in cui in Parlamento partiranno le votazioni del Decreto ‘Rilancio’ che prevede quasi 1,5 miliardi per la scuola statale (per la sicurezza degli ambienti, per i dispositivi sanitari, per contenere il rischio epidemiologico, per la strumentazione didattica) e un finanziamento del tutto inadeguato per le paritarie - solo alla scuola dell’infanzia. Un’amara constatazione che ovviamente taglia le gambe alla lunga tradizione scolastica cattolica che da anni permea il nostro Paese.

Pur nella condivisione della manifestazione organizzata a livello nazionale, gli Istituti riminesi hanno deciso, per rispetto dei loro studenti e delle loro famiglie, di non sospendere le lezioni e continuare nel loro impegno educativo. Questo però non significa che il problema non sussista, è forte e vivo più che mai e deve diventare un tema dell’agenda politica nazionale, ma anche locale.
“Abbiamo deciso di sostenere il rumore costruttivo ed educativo proposto dai nostri rappresentanti nazionali – affermano le Superiore Generali dei due istituti - e se è vero che l’Italia deve ripartire dalla scuola che cresce cittadini di uno Stato democratico, allora è altrettanto vero che tutti devono aver l’opportunità di scegliere il proprio percorso scolastico senza essere per questo penalizzati. La crisi rischia di spazzare via una delle componenti fondamentali del sistema educativo italiano. È evidente che il protrarsi di questa condizione, giocoforza renderà difficilmente sostenibile il proseguo delle attività nelle nostre scuole. Le paritarie possono morire di Coronavirus. Il rischio è che a settembre i ragazzi non trovino le aule aperte. Significa quindi perdita di posti di lavoro, liste che si allungheranno per le scuole dell’infanzia e tanti costi per lo Stato per trovare posto a ragazzi dell’obbligo scolastico nelle statali. Ma non solo: la perdita di un’offerta formativa alternativa impoverisce anche la scuola statale stessa. Sì, perché un sistema che non ammette e non favorisce il confronto con un pensiero diverso, che non accogliere la possibilità che ci sia un modo diverso di pensare all’educazione, è un sistema che si impoverisce e prima o poi implode su se stesso perdendo qualità in ogni settore. La scuola paritaria è una risorsa per tutti perché rappresenta una differenza, un’alternativa! Le Istituzioni dimostrino di tenere all’istruzione dei propri cittadini mettendoli nelle condizioni di poter scegliere. Non c’è vero rilancio, se qualcuno viene lasciato indietro!”

(Rimini) Convocazione Consiglio Comunale in videoconferenza per giovedì 21 maggio alle ore 14,30. Tra i punti all'ordine del giorno la costruzione della nuova caserma dei carabinieri di Riccione e servizi accessori con la relativa variazione della destinazione di zona di uso pubblico.

(Rimini) Sono oltre 700 i nuclei familiari beneficiari dei bonus spesa erogati a Bellaria Igea Marina: 123 di questi, legati alla cosiddetta seconda 'tranche', che dal 20 al 28 aprile ha visto giungere al Comune un totale di 586 domande. Un numero di richieste che, come anticipato ed ipotizzabile, ha imposto in sede di istruttoria l'applicazione di ulteriori criteri di precedenza; sulla base di questi, sono quindi stati esclusi coloro che già avevano ricevuto un buono spesa in sede di prima tranche, dando inoltre la precedenza alle domande collegate a nuclei numerosi con reddito basso e famiglie che accolgono al loro interno minori e/o disabili. Con queste linee guida è stata completata l'istruttoria, sottolineando che questa seconda fase, la consegna dei cui buoni è quasi ultimata, ha 'mosso' una quantità di ticket spesa pari a 19.000 euro.
Si ricorda inoltre che nella cosiddetta prima fase, le domande ricevute erano state un totale di 724, 583 delle quali accolte per altrettante famiglie che, già a fine aprile, hanno ricevuto la prima cospicua quota di bonus spesa consegnati grazie alla collaborazione tra Servizi Sociali Comunali e Protezione Civile. Nel complesso, il volume economico legato ai bonus spesa erogati dal Comune di Bellaria Igea Marina, è di oltre 131.000 euro, cifra integrata da generose donazioni di privati e aziende del torritorio: sia in denaro e nell'ordine delle migliaia di euro, sia sotto forma di centinaia di cesti alimentari recapitati ai nuclei familiari più fragili.

(Rimini) Come si presenta lo scenario economico travolto dal Coronavirus? Secondo le previsioni elaborate dal Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna, nel mese di maggio 2020 sarà del 10 per cento la flessione del fatturato delle imprese della regione. È una stima che non tiene conto delle misure a sostegno dell'economia predisposte a livello regionale, nazionale ed europeo, va dunque interpretata come l'effetto del Covid-19 sull'economia in assenza di interventi correttivi. La disaggregazione settoriale certifica numericamente il differente impatto della pandemia sulle attività economiche: in forte flessione, superiore al 40 per cento, i comparti maggiormente legati all'industria turistica, cali compresi tra il 10 e il 20 per cento per alcune attività connesse alla cura delle persone e del commercio.

Manifatturiero e Costruzioni presentano diminuzioni nell'ordine del 10-15 per cento, tengono e in alcuni casi crescono i settori appartenenti alla filiera sanitaria - anche nella sua componente manifatturiera – e dell'agroalimentare. In termini assoluti le imprese emiliano-romagnole registreranno un calo del fatturato di oltre 37 miliardi. Il 35 per cento delle aziende dell'Emilia-Romagna nel 2020 dovrà fare ricorso a liquidità aggiuntiva per sostenere i costi, il fabbisogno di liquidità occorrente a queste imprese ammonterà a quasi 5 miliardi, il 6 per cento del fatturato. Nel settore dell'alloggio e della ristorazione la quasi totalità delle imprese necessiterà di liquidità aggiuntiva.

Secondo Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna "ci troviamo di fronte ad una situazione mai vista prima, che anche i più aggiornati scenari previsionali faticano a valutare. I dati selezionati sono un "fermo immagine" fondamentale per una prima interpretazione, ma dobbiamo essere consapevoli che saranno necessarie riletture e revisioni costanti e in tempi più rapidi del consueto, a fronte di uno scenario grave e in continuo mutamento. Purtroppo, gli effetti negativi della recessione - sottolinea Zambianchi - saranno direttamente correlati alla durata reale dell'emergenza sanitaria. Occorre attivare le "misure di convivenza" migliori possibili, in quanto tale situazione non sarà risolvibile in tempi brevi. La crisi colpisce tutte le tipologie di imprese, ma è più profonda per le piccole, per i territori a vocazione turistica e con una più forte presenza di aziende artigiane ed “export-oriented".

Il comparto che pagherà il prezzo più alto è il Turismo, che nel 2019 in Emilia-Romagna valeva circa il 12,5 per cento del valore aggiunto complessivo regionale. "Per effetto delle misure di contenimento del coronavirus, il Turismo merita risorse importanti e dedicate. Questa grave situazione può essere peraltro l'occasione per un vero salto di qualità, affinché il Turismo sia inserito a pieno titolo tra i grandi settori dell'Economia. E' una vera industria che dovrebbe giovarsi, a livello nazionale, di un vero e proprio piano straordinario come è stato fatto proprio per l'industria qualche anno fa. Concordo con il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che andrebbe avviato un progetto Industria Turismo 4.0". Questa crisi, nell'immediato, intacca la liquidità, i livelli occupazionali e finisce per approfondire gli effetti del "digital divide". Tuttavia, osserva Zambianchi, "i nostri territori hanno qualità distintive di resilienza, ottime filiere produttive, efficace capacità di reazione. Siamo stabilmente su buoni posizionamenti a livello nazionale. L'Emilia-Romagna è tra le regioni che trainano lo sviluppo del Paese e che certamente riusciranno a ripartire quanto prima".
 
Le risposte del Sistema camerale dell’Emilia-Romagna. "Ben consapevoli della situazione e del proprio ruolo – afferma il presidente Alberto Zambianchi - le Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna hanno intensificato il supporto alle imprese, anche con modalità organizzative diverse, grazie alla digitalizzazione dei processi e il potenziamento dei servizi "da remoto" e lo smart working. Sono stati attivati servizi di help desk alle imprese in materia di export e internazionalizzazione e sulle normative "antivirus" nazionali e locali, sia prescrittive che incentivanti. Per fronteggiare questa crisi - conclude Zambianchi - le Camere dell'Emilia-Romagna a oggi hanno promosso iniziative a sostegno della ripartenza delle imprese per oltre 25 milioni, quasi tutti erogati a fondo perduto". Di questi quasi 7 milioni per dare liquidità immediata alle micro, piccole e medie imprese, abbattendo i costi di accesso al credito, in un intervento congiunto con la Regione; circa 7 milioni per voucher e contributi alle MPMI a sostegno della digitalizzazione, per far ripartire l'export, per la promozione e il riavvio del turismo. Inoltre, contributi a fondo perduto per la ripartenza in sicurezza nelle imprese, garantendo la sanificazione e la sicurezza dei luoghi di lavoro e contributi per aumentare le garanzie delle imprese per l'ottenimento di credito.

Lunedì, 18 Maggio 2020 11:23

Ici non versata, Rimini batte i Ministeri

(Rimini) La Corte d’appello di Bologna, nei giorni scorsi, ha respinto il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero Economia e Finanze contro la sentenza di primo grado che, nel giugno 2016, accolse le ragioni del Comune di Rimini, condannando i Ministeri a versare i contributi economici compensativi, per ici immobili di categoria D, che avrebbe dovuto ricevere dallo Stato per gli anni compresi tra il 2001 e il 2009. Con la sentenza della Corte d’Appello, il Comune di Rimini può quindi richiedere ed accertare in bilancio somme, per un totale di 2.075.566,08 euro di cui: 856.809,94 euro indebitamente recuperati e riconosciuti come dovuti dalla sentenza del Tribunale di Bologna; 984.818,98 euro per somme mai versate rispetto agli importi certificati, ma riconosciuti dalla sentenza del Corte d’appello di Bologna; 190.545,92 euro per gli interessi maturati dal 20 gennaio 2010 al 15 maggio 2020, calcolati al tasso legale; 43.391,24 euro a titolo di spese legali e rimborso contributo unificato per ricorso e appello. Nell’eventualità di ulteriore ricorso in Cassazione da parte dei Ministeri, il Comune di Rimini farà il necessario ed adeguato accantonamento al fondo rischi contenzioso, che in questo caso dovrebbe, comunque, essere minimo.

La vicenda che pone le sue basi vent’anni fa, con l’introduzione della possibilità per i fabbricati di categoria D (che comprende anche gli alberghi) di rivedere le proprie rendite catastali e definendo per legge che i  minori imponibili derivanti dalla autodeterminazione provvisoria di tale rendite fossero compensati con corrispondente aumento dei trasferimento statali. A causa però di una diversa interpretazione della normativa, il Comune di Rimini ha subìto una riduzione degli importi spettanti per oltre 1,8 milioni di euro (856mila euro recuperati dal Ministero perché considerati non dovuti e 984mila euro mai versati). Per questo motivo, l’Amministrazione, a fronte di un cambio di interpretazione della norma che ha finito per penalizzare il bilancio comunale, decise nel gennaio del 2010 di presentare ricorso al Tar, il quale dichiarò il difetto di giurisdizione in favore del Giudice Ordinario e, conseguentemente, proseguì con la costituzione in giudizio innanzi al Tribunale di Bologna che in primo grado nel 2016 riconobbe la bontà delle ragioni del Comune.

“Una bella notizia per Rimini – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – e per i riminesi in un periodo difficile. Anche la Corte d’Appello ha riconosciuto le ragioni dell’ente locale, sottolineando come ogni qual volta lo Stato interviene con riforme e provvedimenti che incidono sulle entrate di un Comune preveda a titolo compensativo dei trasferimenti, per far sì che i Comuni non debbano far fronte a squilibri di bilancio improvvisi. Nei prossimi giorni invieremo formalmente al MEF la lettera con la quale chiederemo il pagamento degli oltre 2 milioni di euro riconosciuti dalle sentenze. Sono risorse che oggi più che mai diventano essenziali, per far fronte allo sbilancio dovuto alla pandemia, sul quale attendiamo dal Governo garanzie e certezze finanziarie per mantenere adeguato il livello di servizi alle famiglie e di sostegno alle imprese in questa fase delicatissima. Tanto più in una fase congiunturale come quella che stiamo vivendo, risorse che tornano nella disponibilità del Comune grazie al lavoro preziosissimo dei nostri uffici, che continuano a dimostrare grande competenza e profondo impegno. Nella stessa lettera verranno richiesti ulteriori 2.461.489,72 euro per le annualità 2010 e 2011, tenuto conto che, in base all’art. 2, d.lgs. n. 23/2011 e al d.m. 4maggio 2012, in G.U. 25 giugno 2012, n. 146, i trasferimenti erariali in favore dei comuni previsti dalla normativa precedente venivano sostituiti da una quota unica a valere sul Fondo Sperimentale di Riequilibrio, quota a sua volta quantificata sulla base dei trasferimenti già assegnati”.

Lunedì, 18 Maggio 2020 09:11

18 maggio

Su le serrande | Turismo, Gnassi: “stop a strumentalizzazioni” | Video hot in classe

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.232 casi di positività, 50 in più rispetto a ieri. 2.832 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 261.106. Le nuove guarigioni oggi sono 233 (17.603 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 5.656 (-196). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.422 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.379 a Parma (nessuno in più), 4.891 a Reggio Emilia (3 in più), 3.871 a Modena (14 in più), 4.489 a Bologna (11 in più); 391 le positività registrate a Imola (1 in più), 980 a Ferrara (nessun caso in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.809 (16 in più), di cui 1.012 a Ravenna (5 in più), 937 a Forlì (1 in più), 763 a Cesena (5 in più), 2.097 a Rimini (5 in più).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4824, - 176 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 111 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-19). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 17.603 (+233): 1.771 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 15.832 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 6 uomini e 7 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.973. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara,1 in quella di Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso in territorio forlivese). Nessun decesso di residenti a Piacenza, Parma, Rimini, né di pazienti da fuori regione.

 

(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 27.110 casi di positività, 56 in più rispetto a ieri: aumento giornaliero fra i più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 253.497 (+4.906).
Le nuove guarigioni oggi sono 341 (17.166 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 6.001(-298). Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 11.165, fra i più alti nel Paese.


Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.124, - 192 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 114 (-8). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, che sono 763 (-98).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 17.166 (+341): 1.894 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 15.272 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.


Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 9 uomini e 4 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.943. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 2 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ravenna, 1 a Ferrara, 3 in quella di Forlì-Cesena (nel territorio forlivese), nessuno in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.


Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.412 a Piacenza (7 in più rispetto a ieri), 3.353 a Parma (7 in più), 4.879 a Reggio Emilia (9 in più), 3.849 a Modena (10 in più), 4.463 a Bologna (12 in più), 390 le positività registrate a Imola (nessun nuovo caso), 978 a Ferrara (1 in più). In Romagna sono complessivamente 4.786 (10 in più), di cui 1.005 a Ravenna (5 in più), 936 a Forlì (nessun nuovo caso), 758 a Cesena (1 in più), 2.087 a Rimini (4 in più). 

(Rimini) Non è servito lavorare a porte chiuse e saracinesche abbassate a evitare le contestazioni delle agenti della Polizia locale riminese intervenute dietro segnalazione. L’estetista riminese è stata sorpresa mentre operava nel proprio laboratorio in zona Villaggio Azzurro e per questo è stata segnalata dalla Polizia locale di Rimini allo Sportello unico per le attività produttive, alla Guardia di Finanza ed anche alla Prefettura di Rimini, ognuna delle quali potrà emettere il proprio provvedimento sanzionatorio di competenza in merito alla violazione delle norme che regolano in periodo di Covid-19 l’esercizio della professione. Assieme a lei sanzionata anche la cliente.

“E’ stata la prima segnalazione ricevuta – dicono dal Comando – da quando sono diventati operativi i provvedimenti normativi per il contrasto alla proliferazione del coronavirus.” Anche per l’effetto dell’intensa attività di controllo effettuata in queste settimane. Dalla fine del mese di marzo a oggi sono state infatti 11.881 le attività commerciali controllate nel corso dell’attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 tra pubblici esercizi, come bar e ristoranti, negozi, attività artigianali, come gastronomie e gelaterie, servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti, o attività ricettive. Una mole di controllo che, comprensivi delle depenalizzazioni in vigore dal 25 marzo 2020, ha portato alla redazione di 45 verbali di contestazione amministrativa emessi.

(Rimini) Il presidente della commissione consultiva di toponomastica del Comune di Rimini, assessore Anna Montini, unitamente agli altri membri della commissione, “esprime il suo più profondo cordoglio per la scomparsa del professor Federicomaria Muccioli, del quale si sono potute apprezzare le straordinarie capacità e la grande competenza in ambito storico e culturale con cui ha contribuito ai lavori di definizione dell’onomastica cittadina degli ultimi anni. Il prof. Muccioli, infatti, docente universitario esperto di storia Ellenistica, scrittore e profondo conoscitore anche della storia riminese, sia per cultura sia per cittadinanza, era stato nominato membro effettivo della suddetta Commissione Consultiva di Toponomastica dal Sindaco, Andrea Gnassi, nel 2016. Il Presidente e i Commissari, addolorati per la grande perdita, lo ricordano con sincera gratitudine per la collaborazione, la disponibilità e l’impegno profusi e porgono le più sentite condoglianze ai familiari”.

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