Liquidità, Confartigianato: solo 2 imprese su 10 hanno ottenuto il prestito
(Rimini) Un’indagine di Confartigianato Imprese, condotta su scala regionale mostra l’utilizzo delle linee di credito previste per contrastare l’emergenza da coronavirus. Dal sondaggio emergono le criticità operative, in particolare nei volumi e tempistiche per la concessione del credito richiesto. L’80% del campione (2700 imprese) ha inoltrato la domanda per l’accesso al credito. Per quanto riguarda la Provincia di Rimini, solo il 20% è stato soddisfatto, una percentuale comunque superiore rispetto ad altri territori visto che la media regionale è al 12%. Mediamente il 7% delle imprese ha rinunciato a portare a termine la pratica per via delle difficoltà incontrate.
A fianco di questa linea di credito si rileva anche il ‘finanziamento tramite bando’, rappresentato da un campione di circa 2.000 imprese interessate ad accedere a questa tipologia di credito il 56% ha concluso le pratiche per inoltrare la domanda. Rimini è al di sopra della media regionale (75%). Attualmente è stato erogato circa il 14% dei prestiti richiesti, con un valore medio di 95 mila euro.
Su scala regionale gli istituti di credito impiegano mediamente 30 giorni per erogare un prestito, a Rimini la media è di 16 giorni.
“Seppure i dati sul territorio riminese siano leggermente migliori della media regionale – il commento di Davide Cupioli, Presidente di Confartigianato Imprese Rimini – c’è una permanente criticità nell’impianto immaginato dal Governo e che affida alle banche compiti e responsabilità. Se questo è complicatissimo da sopportare in una condizione di normalità, pur difficile come quella del pre Covid-19, oggi determina proprio la vita o la morte di un’impresa. Tutti a parole sono d’accordo, ma nella concretezza quotidiana le porte di accesso al credito restano pesantissime da aprire, per troppi è proprio impossibile. Abbiamo perso molte settimane di incasso e i costi crescono per adeguarsi alle regole. In negozio vediamo più controllori delle regole che clienti”.
“Il decreto liquidità è inutile se le banche non rispondono - dice Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. La liquidità delle imprese e la loro capacità di fare investimenti per la ripartenza sono fondamentali. E’ sconcertante che anche a fronte di una garanzia che proviene dallo Stato, le banche continuino a giocare di sponda, trincerandosi dietro un merito creditizio che ora non può essere l’unico metro di valutazione. Accanto a ciò, e come conseguenza, è davvero ora di dare un taglio alle lentezze della burocrazia. Così non si può più andare avanti”. La rilevazione, di carattere sia qualitativo che quantitativo, si è svolta il 12 e 13 maggio 2020 ed è avvenuta per mezzo di interviste (metodologia CATI) rivolte ai responsabili degli Uffici Credito delle organizzazioni confederate del territorio.
Museo Federico Fellini: partiti i lavori edili, impiantistici e dei servizi per l’allestimento scenografico e multimediale
(Rimini) Con la consegna di Castel Sismondo alla ditta appaltatrice, entrano nel vivo i lavori per la realizzazione del Museo Fellini, il più grande progetto museale dedicato al genio del regista riminese, nel quale la poesia di uno dei più apprezzati cineasti al mondo si unisce alle tecnologie e alle scelte urbanistiche più innovative capaci di segnare il futuro prossimo della Città.
L’intervento che ha preso avvio, parte di un intervento complesso suddiviso in quattro stralci e finanziato dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo con 12 milioni di euro nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Culturali”, riguarda infatti la fase allestimenti e installazioni che interesseranno il quattrocentesco Castel Sismondo e Palazzo Valloni – Cinema Fulgor che, interconnessi fisicamente e tecnologicamente dalla Piazza dei Sogni, diventeranno il luogo di una narrazione coinvolgente attraverso film, documentari, interviste ma anche dalle sceneggiature, lettere, spartiti, oggetti di scena e costumi legati al grande Maestro riminese. Un Museo del ‘tutto si immagina’, capace di restituire tutto quello che il cinema vuole essere fin dalla sua origine e che i film di Fellini esprimono nel modo più compiuto: stupore, fantasia, spettacolo, divertimento. Un Museo capace di interpretare il cinema del Maestro riminese non come opera in sé conclusa, ma come chiave per connettere tradizione e contemporaneità. Un intervento al centro di una strategia più ampia di rinnovamento infrastrutturale e valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico che sta ridisegnando il futuro urbanistico della città e del suo centro storico.
Dopo l’aggiudicazione, nel gennaio 2019, del bando internazionale per la progettazione e l’approvazione, nell’autunno scorso, del progetto esecutivo con il coinvolgimento di un comitato tecnico scientifico di alto profilo, da domani, mercoledì 20 maggio, iniziano i lavori di realizzazione del Museo Fellini. Un percorso complesso, condizionato in quest’ultima fase dall’emergenza sanitaria, ma che si è sempre mantenuto nel solco del cronoprogramma concordato con il Mibact e che dunque vedrà la sua conclusione entro la fine dell’anno. Si comincia da Castel Sismondo, che ha appena ospitato con grande successo di pubblico e di critica la mostra “Fellini 100. Genio immortale” che del Museo è stata un’anticipazione, non solo di allestimenti e impostazione, ma soprattutto del clamoroso interesse mediatico e delle notevoli ricadute, anche turistiche, di una grande esposizione dedicata al cinema del genio riminese. Quello che in mostra era solo accennato, nel Museo potrà essere espresso in tutte le sue potenzialità narrative e poetiche.
E’ stato dato avvio pertanto all’esecuzione dei lavori edili, impiantistici e dei servizi di allestimento scenografico e multimediale, dando così inizio all’intervento nei tempi programmati, al raggruppamento di imprese che si è aggiudicato in via definitiva l’affidamento dei lavori e dei servizi di realizzazione degli allestimenti del Museo Fellini. Un raggruppamento capeggiato dalla società Lancia s.r.l. di Pergola (PU), insieme a - Aplomb s.r.l. di Staffolo (AN), Ett S.p.A. di Genova, Opera Laboratori Fiorentini S.p.A. di Firenze, Maggioli S.p.A. di Santarcangelo di Romagna (RN) e Civita Mostre e Musei S.p.A. di Roma. Il valore complessivo dell’aggiudicazione è di 3.563.862 euro, di cui 1.967.000 per l’esecuzione dei lavori e 1.596.862,11 per i servizi di realizzazione degli allestimenti.
Castel Sismondo All’interno delle sale di Castel Sismondo è previsto l’allestimento di veri e propri set felliniani, attraverso la ricostruzione di materiali scenici e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie digitali e contenuti multimediali. Schermi tessili, fog screen, installazioni audiovisive, per addentrarsi sui set de La Dolce Vita, Roma, Amarcord, La Strada, gli abiti di scena, archivi multimediale interattivi e tanto materiale audio e video non solo per approfondire ma per vivere appieno il cinema felliniano. Al piano terra una delle sale sarà dedicata al “mare a Rimini”, “La sala della nebbia di ‘Amarcord’, mentre “La Sognante” è lo spazio dedicato a Silvia, icona de ‘Le tentazioni del dottor Antonio’. Il piano ammezzato ospiterà un altro elemento caratteristico del cinema di Fellini, gli abiti di scena, con una sfilata dei costumi ecclesiastici del film Roma, mentre al primo piano sarà possibile “sfogliare” le pagine del Libro dei Sogni, che si spargono virtualmente nella stanza; si potrà entrare nella Sala della musica, in quella delle altalene, ascoltare le testimonianze di “Confessionali” e scoprire l’archivio fotografico. Il Castello ospiterà anche esposizioni temporanee, opere originali di artisti internazionali chiamati a rievocare e rielaborare l’immaginario felliniano. Quella che era la “casa del custode” del Castello sarà lo spazio di accoglienza e di biglietteria, completata da una installazione che riproduce la figura di Alberto Sordi ne “Lo sceicco bianco”.
Fulgor – Casa del Cinema (Palazzo Valloni) I tre piani di Palazzo Valloni ospiteranno la Casa del Cinema. Gli spazi avranno molteplici funzioni e attraverso una serie di strumenti visivi, tecnologici e interattivi, sarà possibile seguire una ricerca personale e innovativa sul mondo del cinema di Fellini. Al primo piano uno spazio open space sarà dedicato alla consultazione archivistica, digitale e cartacea; al secondo piano si potrà prendere posto nella “stanza delle parole” e poi nello speciale “cinemino” ricostruito secondo le atmosfere degli anni Cinquanta. Nel ‘cinemino’, quasi un ‘calco’ del Fulgor originale, saranno proiettati no-stop i 24 film ufficiali diretti da Federico Fellini. Tra un archivio e un’esposizione sarà possibile avvicinarsi alle Lanterne Magiche, piccoli dispositivi interattivi che permettono al pubblico di approfondire il tema della ricerca onirica e dell’inconscio. Uno spazio sarà dedicato anche a Tonino Guerra per celebrare e ricordare un incontro umano e professionale che ha segnato il cinema e la cultura italiane. Infine, verrà inoltre realizzato il percorso sonoro che si svilupperà all’interno di Piazza Malatesta, attualmente oggetto di lavori di valorizzazione e riqualificazione, percorso che avvolgerà e si irradierà nei luoghi del Museo diffuso.
19 maggio
La fine del lockdown | Turismo a pezzi | La protesta delle suore
Aggiornamento coronavirus: un nuovo positivo nel riminese, zero decessi
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.267 casi di positività, 35 in più rispetto a ieri: incremento davvero fra i più bassi mai registrati. 5.614 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 263.888. Le nuove guarigioni oggi sono 153 (17.756 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 5.525 (-131). Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.433 a Piacenza (11 in più rispetto a ieri), 3.392 a Parma (13 in più), 4.892 a Reggio Emilia (1 in più), 3.876 a Modena (5 in più), 4.490 a Bologna (1 in più); 391 le positività registrate a Imola (dato invariato), 980 a Ferrara (nessun caso in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.813 (4 in più), di cui 1.012 a Ravenna (lo stesso dato di ieri), 937 a Forlì (lo stesso dato di ieri), 766 a Cesena (3 in più), 2.098 a Rimini (1 in più).
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.712, - 112 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 105 (-6). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-13). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 17.756 (+153): 1.732 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 16.024 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 6 uomini e 7 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.986. I nuovi decessi riguardano 4 residenti nella provincia di Piacenza, 3 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 in quella di Forlì-Cesena (in territorio cesenate). Nessun decesso di residenti a Parma, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini e da fuori regione.
Protocolli riaperture, Federmoda: l’abbiamo spuntata
(Rimini) “Finalmente protocolli e linee guida per la riapertura in sicurezza dei nostri negozi sono stati messi nero su bianco e sono ufficiali. Abbiamo aspettato tanto e letto ogni genere di informazione – spiega Giammaria Zanzini, referente di Federmoda-Confcommercio a livello provinciale, ma anche vicepresidente regionale e consigliere nazionale - anche fuorviante, a volte quasi terroristica. Per questo ci tengo a ribadire che i negozi, in particolare quelli del settore tessile ovvero abbigliamento, calzature, intimo, pelletterie e accessori, sono in grado di ottemperare a tutte le disposizioni di legge per tornare a vivere in piena sicurezza il momento dello shopping, con le dovute precauzioni, dotazioni e cautele”. Così Giammaria Zanzini, presidente di Federoda Rimini interviene nell’atteso giorno della riapertura.
“Come Federmoda-Confcommercio abbiamo lavorato tanto e insistito con le istituzioni affinché i protocolli sanitari potessero essere realmente attuabili e alla fine alla lettura degli allegati all’Ordinanza della Regione Emilia Romagna del 17 maggio, possiamo dire di avercela fatta. Oltre alle regole per i dispositivi sanitari e per il distanziamento delle persone all’interno delle nostre attività (non più di una per negozi di 40 mq e per tutti distanziamenti di almeno un metro con la riorganizzazione degli spazi per evitare assembramenti), fondamentale è l’avere fatto chiarezza in merito ai concetti di pulizia, disinfezione e sanificazione”. Per i negozi in sede fissa “infatti non serve sanificare gli ambienti per mezzo di ditte specializzate per potere riaprire al pubblico dopo il lockdown, ma basta una pulizia approfondita di superfici, oggetti ed ambienti come abbiamo sempre fatto. Daremo garanzia di pulizia e igiene ambientale almeno due volte giorno e quella quotidiana delle cabine di prova con prodotti virucidi. Continueremo a farlo ogni giorno, ma non servirà sanificare i capi ad ogni prova. Solo nel caso risultasse la presenza di un soggetto positivo al virus si dovrà effettuare una sanificazione con ditta specializzata”.
Ovviamente “tutti avremo l’obbligo di mascherina e nei negozi ci siamo dotati di sistemi per la disinfezione delle mani per noi, i nostri lavoratori e i clienti. Proprio per questo in realtà non capiamo l’obbligo di usare i guanti monouso per fare gli acquisti (anche se nel protocollo si spiega che essi vanno usati “particolarmente” per l’acquisto di alimenti e bevande). Si tratta meramente di buonsenso: se una persona si è igienizzata le mani all’entrata, i guanti ci sembrano superflui e rischiano di togliere quell’esperienza tattile molto importante per l’acquisto di capi di abbigliamento o calzature. Molto importante infine è l’areazione: pulizia e disinfezione dei filtri dell’area condizionata che non andrà mai tenuta in modalità ricircolo d’aria. Ma soprattutto, come si legge,sono preferibili areazione naturale e ricambio d’aria”.
Certo “i costi aggiuntivi ci sono, dall’acquisto dei dispositivi di protezione e di igienizzazione alla redazione del documento su misure e procedure di contenimento e protezione imposte dall’emergenza ed eventualmente anche all’aggiornamento del manuale di autocontrollo. Insomma, la burocrazia resta e gli aiuti dello Stato almeno fino a questo momento sono irrisori, ma l’importante per noi è ripartire. Un motivo in più, tra i tantissimi, per preferire fare acquisti nei negozi di vicinato. E’ un momento molto difficile per tutti, ma soprattutto per le micro e piccole aziende del commercio, chiuse da tempo e ormai al collasso. Per questo chiedo davvero col cuore in mano di tornare a fare acquisti nei piccoli negozi del territorio, che sono pronti a garantire tutte le misure necessarie per la sicurezza. A tutti voi il compito di garantire la sopravvivenza a loro e a tutta l’economia del nostro territorio. Dobbiamo sostenere le piccole imprese che ripartono tra mille difficoltà, impegni e incognite sul futuro”.
Molo di levante riaperto al pubblico, riqualificazione completata
(Rimini) Terminati i lavori di riqualificazione, la punta della “palata” di Rimini, il molo di levante, è da oggi riaperta al pubblico. Questa mattina i lavori, per la cifra di 500mila euro, sono stati presentati dal sindaco Andrea Gnassi, assieme all’assessore ai lavori pubblici Jamil Sadegholvaad e all’assessore all’Ambiente Anna Montini.
“Non si tratta solo di un intervento ben riuscito che dona nuova bellezza a un luogo dell’anima – ha detto il Sindaco Gnassi – ma della conclusione di un filo conduttore che nasce dalla Piazza sull’acqua del bacino del Ponte di Tiberio, incontra il ponte sospeso per poi risalire lungo la ciclabile di via Destra del Porto, toccando Porta Galliana, l’ingresso a mare della città rinascimentale malatestiana tornata a nuova vita, e, risalendo fino ai giardini dedicati a Capitan Giulietti e ai Ragazzi del Parsifal, arriva al Faro e giungere con gli occhi pieni di bellezza e di stupore fino a qui, dove fiancheggiando i pescherecci la città si spegne per tuffarsi nel blu del mare. Un impegno, un obiettivo che ci eravamo dati – ha proseguito il Sindaco – fin dall’inizio della nostra amministrazione e che ora è diventato realtà. Tutti questi interventi ci restituiscono l’idea organica di questo progetto strategico capace di connettere la Città di Mare alla Città di Arte. Rimini si riconnette al suo mare attraverso una camminata dell’identità. E oggi formalmente, un po’ per caso, un po’ per sfortuna, un po’ per fortuna, nel momento il in cui usciamo dal lockdown, dopo mesi di sacrifici possiamo tornare a passeggiare su questa palata tirata a lustro spalancando questa nuova fase della rinascita di Rimini riprendendoci regalandoci questo spettacolo. Un messaggio forte di una città che rinasce e di fronte alle crisi non si arrende.”
I lavori di riqualificazione inaugurati quest’oggi concludono un progetto più ampio previsto dal Piano di Azione FLAG Costa dell'Emilia-Romagna cofinanziato da Regione e Comune, un progetto pensato con l’obiettivo di intervenire su tutta l’area portuale, per migliorare le infrastrutture legate alla pesca, al turismo e al diporto, interessando sia l’area del molo di levante, sia l’ingresso della banchina del porto di pesca e il molo del faro. In particolare nella parte terminale del Molo di Levante verso il mare, è stato messo in sicurezza il percorso pedonale sopraelevato al lato del capanno da pesca e della costruzione in cui ha sede il “Rockisland” attraverso una complessiva riqualificazione e la sostituzione dei vecchi parapetti presenti. La geometria dei nuovi parapetti è la medesima di quelli recentemente installati in corrispondenza della piccola darsena di Via Destra del Porto, a protezione del percorso pedonale e ciclabile. Riqualificata anche la pavimentazione della banchina e del percorso pedonale sopraelevato, che oggi si caratterizza per l’utilizzo del legno che rende magica questa parte del territorio che si protende nel mare così cara ai riminesi.
Post coronavirus a Riccione: il 31 per cento degli alberghi non aprirà
(Rimini) Federalberghi Riccione e l'Osservatorio "Luigino Montanari" hanno somministrato ai 340 soci albergatori un breve questionario sulla data di riapertura della propria struttura ricettiva. Nel tempo di 48 ore hanno risposto in 233. Al momento solo il 55% ha la certezza di riaprire, il 31% ha risposto che non riaprirà e il 14% non so. Chi aprirà la struttura lo farà per il 40% entro la prima decina di giugno, il restante 60% aprirà dopo il 10/6. Il 62% degli alberghi offrirà agli ospiti un servizio di pensione completa, il 31 bed&breakfast e solo il 7% mezza pensione. Per visionare il sondaggio completo clicca qui.
Musei social, Rimini si piazza ottava
(Rimini) Un importante risultato ha premiato la partecipazione dei Musei Comunali a #Museumweek, l’appuntamento internazionale dedicato alla cultura sui social network che si è svolto da lunedì 11 a domenica 17 maggio col supporto ufficiale di Unesco Europa Nostra. Dopo il parco archeologico di Pompei, la direzione regionale Musei di Calabria, Pinacoteca Albertina di Torino, all’ottavo posto si piazzano i Musei comunali di Rimini.
In questo 2020 così difficile il filo conduttore è stato “Togheterness”, “insieme”, a simboleggiare che solo uniti si esce dall’emergenza e la cultura ci può aiutare a dare senso e profondità ai piccoli e grandi sacrifici che abbiamo affrontato in questi mesi di forzata riduzione delle relazioni sociali, confinati in spazi più meno angusti che solo la forza della creatività e della fantasia potevano oltrepassare. Museumweek ha così raccolto per una settimana intorno ad alcuni hashtag significativi le attività e i contributi delle più prestigiose istituzioni museali più importanti del mondo. Anche i Musei Comunali di Rimini hanno svolto una attività quotidiana di sensibilizzazione e approfondimento dei temi che giorno per giorno sono stati sviluppati. Lo si è fatto condividendo contenuti speciali e le proprie esperienze, interagendo con gli altri musei e con il pubblico, nell’ormai consolidata formula di “7 giorni, 7 temi, 7 hashtag”: #HeroesMW #CultureInQuarantineMW #TogetherMW #MuseumMomentsMW #ClimateMW #TechnologyMW #DreamsMW. Ed è stato su questo filone che i Musei riminesi sono entrati nel novero dei primi dieci musei italiani più seguiti nel corso di questa iniziativa: sotto la lente d’ingrandimento del ‘consenso’ virtuale il raggiungimento gratifica chi ha operato attivamente per tutta la settimana del #Museumweek comparendo sui profili social ufficiali e cioè: facebook.com/museitaliani – twitter.com/museitaliani – instagram.
Si è toccato così con mano un diverso approccio alla cultura e alla socializzazione, attraverso le nuove modalità di fruizione: l’impegno è stato prendersi cura della comunità, accogliendo i temi proposti, approfondendo i contenuti e agendo nella direzione del dialogo con il territorio, con le proprie collezioni, con i sedimenti della storia dell’arte, dell’archeologia, delle culture antropologiche.
Sindacati: non esistono spiagge sicure senza marinai di salvataggio
(Rimini) L’assemblea dei marinai di Salvataggio della provincia di Rimini, riunitasi unitariamente in videoconferenza oggi, chiede che il servizio di salvatamento venga garantito attraverso il lavoro dei marinai professionisti mantenendo la durata del periodo di salvamento e le modalità dell’ordinanza balneare in vigore. “Qualsiasi opzione tesa a ridurre il periodo di salvamento sarebbe a esclusivo danno del reddito dei marinai di salvataggio e della sicurezza”, ribadiscono i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
“Non esistono spiagge sicure senza servizio pubblico essenziale di salvataggio, non è possibile ridurre il salvamento in rapporto agli afflussi di bagnanti senza compromettere irrimediabilmente i livelli di sicurezza. I lavoratori stagionali balneari, in tanti già pesantemente penalizzati dai meccanismi dei bonus governativi, ribadiscono l’esigenza che la ricchezza prodotta dal turismo balneare sia adeguatamente redistribuita attraverso un periodo di assunzione coerente con l’avvio della stagione balneare”.
I marinai di salvataggio, “ad oggi ancora senza prospettive di contratto di lavoro, svolgono un servizio pubblico essenziale indispensabile atto a garantire diritti costituzionali ed il loro lavoro non è sostituibile. Il nuovo modello turistico non può che partire dal massimo livello di qualità e sicurezza per lavoro e turismo”.
Viserba, il comitato contro l’antenna Iliad ricevuto dall’assessore
(Rimini) Nella mattinata odierna i promotori del comitato spontaneo Viserba Salute e Ambiente hanno incontrato l'assessore all'Ambiente del comune di Rimini, Anna Montini, per esporre le preoccupazioni dei cittadini, in merito all'installazione dell'antennone di via Baroni a Viserba di Rimini, installazione che verrà probabilmente destinata a un altro luogo. “L'assessore Montini ha precisato che venerdì prossimo il Comune incontrerà ufficialmente Iliad per verificare se è possibile trovare una mediazione per il bene della comunità di Viserba Monte”, spiegano infatti dal comitato.
I promotori hanno consegnato all’assessore Montini la petizione firmata da oltre 1300 cittadini contrari all'installazione. All’assessore i cittadini hanno anche richiesto nuova verifica della conformità al regolamento comunale degli atti e del permesso rilasciato ad Iliad. “I cittadini di Viserba non vogliono alimentare un dibattito sterile contro l'innovazione tecnologica, ma semplicemente ribadire che nel governo del territorio siano assicurati i principi e norme che sovrintendono alla localizzazione dei nuovi impianti, in considerazione anche della particolare "prossimità" a decine di abitazioni, n. 2 scuole dell'infanzia, un centro anziani/ricreativo, la parrocchia, verde pubblico con aree giochi e percorsi ciclo-pedonali”, spiegano dal comitato.