Ici non versata, Rimini batte i Ministeri
(Rimini) La Corte d’appello di Bologna, nei giorni scorsi, ha respinto il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero Economia e Finanze contro la sentenza di primo grado che, nel giugno 2016, accolse le ragioni del Comune di Rimini, condannando i Ministeri a versare i contributi economici compensativi, per ici immobili di categoria D, che avrebbe dovuto ricevere dallo Stato per gli anni compresi tra il 2001 e il 2009. Con la sentenza della Corte d’Appello, il Comune di Rimini può quindi richiedere ed accertare in bilancio somme, per un totale di 2.075.566,08 euro di cui: 856.809,94 euro indebitamente recuperati e riconosciuti come dovuti dalla sentenza del Tribunale di Bologna; 984.818,98 euro per somme mai versate rispetto agli importi certificati, ma riconosciuti dalla sentenza del Corte d’appello di Bologna; 190.545,92 euro per gli interessi maturati dal 20 gennaio 2010 al 15 maggio 2020, calcolati al tasso legale; 43.391,24 euro a titolo di spese legali e rimborso contributo unificato per ricorso e appello. Nell’eventualità di ulteriore ricorso in Cassazione da parte dei Ministeri, il Comune di Rimini farà il necessario ed adeguato accantonamento al fondo rischi contenzioso, che in questo caso dovrebbe, comunque, essere minimo.
La vicenda che pone le sue basi vent’anni fa, con l’introduzione della possibilità per i fabbricati di categoria D (che comprende anche gli alberghi) di rivedere le proprie rendite catastali e definendo per legge che i minori imponibili derivanti dalla autodeterminazione provvisoria di tale rendite fossero compensati con corrispondente aumento dei trasferimento statali. A causa però di una diversa interpretazione della normativa, il Comune di Rimini ha subìto una riduzione degli importi spettanti per oltre 1,8 milioni di euro (856mila euro recuperati dal Ministero perché considerati non dovuti e 984mila euro mai versati). Per questo motivo, l’Amministrazione, a fronte di un cambio di interpretazione della norma che ha finito per penalizzare il bilancio comunale, decise nel gennaio del 2010 di presentare ricorso al Tar, il quale dichiarò il difetto di giurisdizione in favore del Giudice Ordinario e, conseguentemente, proseguì con la costituzione in giudizio innanzi al Tribunale di Bologna che in primo grado nel 2016 riconobbe la bontà delle ragioni del Comune.
“Una bella notizia per Rimini – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – e per i riminesi in un periodo difficile. Anche la Corte d’Appello ha riconosciuto le ragioni dell’ente locale, sottolineando come ogni qual volta lo Stato interviene con riforme e provvedimenti che incidono sulle entrate di un Comune preveda a titolo compensativo dei trasferimenti, per far sì che i Comuni non debbano far fronte a squilibri di bilancio improvvisi. Nei prossimi giorni invieremo formalmente al MEF la lettera con la quale chiederemo il pagamento degli oltre 2 milioni di euro riconosciuti dalle sentenze. Sono risorse che oggi più che mai diventano essenziali, per far fronte allo sbilancio dovuto alla pandemia, sul quale attendiamo dal Governo garanzie e certezze finanziarie per mantenere adeguato il livello di servizi alle famiglie e di sostegno alle imprese in questa fase delicatissima. Tanto più in una fase congiunturale come quella che stiamo vivendo, risorse che tornano nella disponibilità del Comune grazie al lavoro preziosissimo dei nostri uffici, che continuano a dimostrare grande competenza e profondo impegno. Nella stessa lettera verranno richiesti ulteriori 2.461.489,72 euro per le annualità 2010 e 2011, tenuto conto che, in base all’art. 2, d.lgs. n. 23/2011 e al d.m. 4maggio 2012, in G.U. 25 giugno 2012, n. 146, i trasferimenti erariali in favore dei comuni previsti dalla normativa precedente venivano sostituiti da una quota unica a valere sul Fondo Sperimentale di Riequilibrio, quota a sua volta quantificata sulla base dei trasferimenti già assegnati”.
18 maggio
Su le serrande | Turismo, Gnassi: “stop a strumentalizzazioni” | Video hot in classe
Aggiornamento coronavirus: 5.656 positivi attivi, 27.232 casi da inizio epidemia
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.232 casi di positività, 50 in più rispetto a ieri. 2.832 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 261.106. Le nuove guarigioni oggi sono 233 (17.603 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 5.656 (-196). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.422 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.379 a Parma (nessuno in più), 4.891 a Reggio Emilia (3 in più), 3.871 a Modena (14 in più), 4.489 a Bologna (11 in più); 391 le positività registrate a Imola (1 in più), 980 a Ferrara (nessun caso in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.809 (16 in più), di cui 1.012 a Ravenna (5 in più), 937 a Forlì (1 in più), 763 a Cesena (5 in più), 2.097 a Rimini (5 in più).
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4824, - 176 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 111 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-19). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 17.603 (+233): 1.771 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 15.832 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 6 uomini e 7 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.973. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara,1 in quella di Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso in territorio forlivese). Nessun decesso di residenti a Piacenza, Parma, Rimini, né di pazienti da fuori regione.
Aggiornamento coronavirus: Rimini, 4 positivi, 0 decessi
(Rimini) In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 27.110 casi di positività, 56 in più rispetto a ieri: aumento giornaliero fra i più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 253.497 (+4.906). Le nuove guarigioni oggi sono 341 (17.166 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 6.001(-298). Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 11.165, fra i più alti nel Paese.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.124, - 192 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 114 (-8). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, che sono 763 (-98). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 17.166 (+341): 1.894 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 15.272 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 9 uomini e 4 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.943. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 2 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ravenna, 1 a Ferrara, 3 in quella di Forlì-Cesena (nel territorio forlivese), nessuno in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.412 a Piacenza (7 in più rispetto a ieri), 3.353 a Parma (7 in più), 4.879 a Reggio Emilia (9 in più), 3.849 a Modena (10 in più), 4.463 a Bologna (12 in più), 390 le positività registrate a Imola (nessun nuovo caso), 978 a Ferrara (1 in più). In Romagna sono complessivamente 4.786 (10 in più), di cui 1.005 a Ravenna (5 in più), 936 a Forlì (nessun nuovo caso), 758 a Cesena (1 in più), 2.087 a Rimini (4 in più).
Controlli restrizioni anti covid, sanzionata estetista
(Rimini) Non è servito lavorare a porte chiuse e saracinesche abbassate a evitare le contestazioni delle agenti della Polizia locale riminese intervenute dietro segnalazione. L’estetista riminese è stata sorpresa mentre operava nel proprio laboratorio in zona Villaggio Azzurro e per questo è stata segnalata dalla Polizia locale di Rimini allo Sportello unico per le attività produttive, alla Guardia di Finanza ed anche alla Prefettura di Rimini, ognuna delle quali potrà emettere il proprio provvedimento sanzionatorio di competenza in merito alla violazione delle norme che regolano in periodo di Covid-19 l’esercizio della professione. Assieme a lei sanzionata anche la cliente.
“E’ stata la prima segnalazione ricevuta – dicono dal Comando – da quando sono diventati operativi i provvedimenti normativi per il contrasto alla proliferazione del coronavirus.” Anche per l’effetto dell’intensa attività di controllo effettuata in queste settimane. Dalla fine del mese di marzo a oggi sono state infatti 11.881 le attività commerciali controllate nel corso dell’attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 tra pubblici esercizi, come bar e ristoranti, negozi, attività artigianali, come gastronomie e gelaterie, servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti, o attività ricettive. Una mole di controllo che, comprensivi delle depenalizzazioni in vigore dal 25 marzo 2020, ha portato alla redazione di 45 verbali di contestazione amministrativa emessi.
Commissione toponomastica: cordoglio per la scomparsa di Muccioli
(Rimini) Il presidente della commissione consultiva di toponomastica del Comune di Rimini, assessore Anna Montini, unitamente agli altri membri della commissione, “esprime il suo più profondo cordoglio per la scomparsa del professor Federicomaria Muccioli, del quale si sono potute apprezzare le straordinarie capacità e la grande competenza in ambito storico e culturale con cui ha contribuito ai lavori di definizione dell’onomastica cittadina degli ultimi anni. Il prof. Muccioli, infatti, docente universitario esperto di storia Ellenistica, scrittore e profondo conoscitore anche della storia riminese, sia per cultura sia per cittadinanza, era stato nominato membro effettivo della suddetta Commissione Consultiva di Toponomastica dal Sindaco, Andrea Gnassi, nel 2016. Il Presidente e i Commissari, addolorati per la grande perdita, lo ricordano con sincera gratitudine per la collaborazione, la disponibilità e l’impegno profusi e porgono le più sentite condoglianze ai familiari”.
Confcommercio chiede un “piano Marshall per il turismo italiano”
(Rimini) “In attesa di analizzare approfonditamente il testo del Decreto Legge Rilancio quando sarà pubblicato – dice Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini - dalle anticipazioni possiamo già dire che mancano fondi sufficienti per fare sopravvivere, per promuovere e per rilanciare un settore strategico come il turismo, colpito al cuore dalla pandemia”.
Per Indino, “servono più soldi a fondo perduto e scadenze fiscali più lontane, serve soprattutto più sostegno a tutta la filiera del turismo, che comprende e deve comprendere anche i ristoranti, i bar e tutti i pubblici esercizi ogni volta lasciati ai margini senza riconoscere loro quell’elemento distintivo che fa del buon mangiare e del buon bere uno dei più forti elementi attrattivi del nostro Paese”.
Confcommercio chiede “un’azione forte per il turismo, settore che sfiora il 13% del Pil nazionale e per territori come la nostra provincia è la principale fonte di reddito per gran parte della popolazione. Un’azione che non dimentichi nemmeno le nostre amministrazioni locali, che ci stanno venendo incontro posticipando scadenze, tagliando imposte e concedendo spazi pubblici esentasse, con il rischio che anch’esse vadano in default e non possano più erogare servizi alla comunità. Dei 60 milioni di turisti registrati all’anno scorso in Emilia Romagna, la metà sono stati nella provincia di Rimini con un contributo al Pil nazionale più che degno di nota. Anche di questo andrà tenuto conto nel momento della ripartizione delle risorse destinate ai territori”.
In Europa. “La Francia ad esempio, nostro competitor diretto, ha annunciato 18 miliardi di euro per il turismo spiegando che il salvataggio del settore è una priorità nazionale. In Italia, il ministro Franceschini ha annunciato 5 miliardi di stanziamento, 4 dei quali per il turismo e 1 per la cultura. Evidentemente non si crede che il turismo sia un settore così strategico. Per la promozione, ovvero per l’immagine dell’Italia nel mondo, sono a disposizione 20 milioni. Per capire di che cifra irrisoria si tratti, dico solo l’Emilia Romagna in tempi normali e non d’emergenza ne stanzia circa 3”. Sperando “davvero che i rumors sulla creazione di “canali turistici” dal centro e nord Europa verso alcune mete balneari non taglino davvero fuori il nostro Paese. Conte ha detto che in caso affermativo usciremmo dall’Europa e credo che questa promessa vada mantenuta perché si tratterebbe di una situazione insostenibile che mina alla base i principi fondanti della stessa Unione Europea. Per scongiurarla occorre attivare subito tavoli internazionali coinvolgendo ministri degli Esteri, Parlamento e Commissione UE prima che i buoi scappino dal recinto”.
Al turismo italiano “serve un autentico Piano Marshall ben strutturato e finanziato, non le briciole. I tax credit per le vacanze sono positivi, ad esempio, ma va valutato bene il meccanismo per non renderli inefficaci. E serve un ministero a sé stante che si occupi esclusivamente di turismo e ne certifichi così il valore. Siamo troppo esigenti? Non credo proprio. Purtroppo se e quando il governo si accorgerà di aver sottovalutato un asset strategico, per il nostro turismo, le nostre imprese e tutti i lavoratori che fanno parte della filiera e dell’indotto, sarà troppo tardi Messi ai margini i pubblici esercizi, dimenticati i locali da ballo, nemmeno un accenno allo sblocco di quelle infrastrutture di collegamento di cui il nostro territorio ha urgente bisogno a cominciare dallo snodo autostradale bolognese per creare una linea diretta e fruibile Milano-Romagna. E per fortuna in queste ultime ore è arrivata la presa di posizione del ministro Patuanelli, che ha capito come le imprese che rispettano i protocolli di sicurezza non possano e non debbano rispondere degli eventuali contagi. Ora serve subito dare seguito alle parole con un atto formale che sollevi i nostri imprenditori dall’ansia accumulata e li faccia ripartire con serenità almeno da questo punto di vista”.
Alla ex nuova questura 36 case popolari
(Rimini) Con il punteggio complessivo di 65,417, la Regione Emilia Romagna ha inserito al secondo posto della graduatoria finale il progetto di edilizia sociale del Comune di Rimini riguardante la riqualificazione dell’area ex Dama/Nuova Questura, erogando il contributo richiesto di 5,5 milioni di euro.
Come si ricorderà, nei mesi scorsi il Comune di Rimini aveva aderito alla raccolta delle diverse manifestazioni di interesse territoriali, disposta dalla Regione Emilia Romagna con la delibera 2322 del novembre 2019, con il suo ‘Programma integrato di Edilizia residenziale Sociale (Piers)’, riguardante l’area con una superficie utile di 2.265 metri quadrati, da acquisire tramite esproprio o accordo bonario, sulla quale sussisteva dal 1999 il Piano Attuativo relativo al programma ‘Nuova Questura di Rimini’, in seguito revocato a causa delle gravi inadempienze del proprietario esecutore di un immobile che mai è stato utilizzato in questi anni come sede della Polizia di Stato.
Nella proposta presentata dal Comune di Rimini, e premiata dalla Regione, si indica la necessità di riqualificare il quadrante originale ex Dama/Nuova Questura, impiegando le aree del piano attuativo già revocato, racchiuso tra le vie Giovanni Pascoli – Ugo Bassi – IX Febbraio 1849 e Flaminia, a potenziale superficie per edilizia sociale per un totale di 36 alloggi. Questo attraverso una spesa di 6,6 milioni di euro, il 20 per cento della quale (1,1 milioni di euro) finanziato da Comune di Rimini e Acer, e il resto (5,5 milioni di euro) dalle risorse del bando della Regione Emilia Romagna.
“Vogliamo ringraziare la Regione- è il commento dell’amministrazione comunale di Rimini, e in particolare il Presidente Bonaccini e il vice presidente Elly Schlein per avere preso in considerazione come merita un programma di riqualificazione che mette al centro l’edilizia popolare nell’ambito di una idea più larga di rigenerazione urbana, la cui declinazione, nelle fasi operative, si gioverà di un ampio confronto con le forze politiche e con la comunità residente”.
Grandi officine, collaborazione tra Trenitalia e Croce rossa per la sicurezza di lavoratori e fornitori
(Rimini) Il Comitato di Rimini della Croce Rossa Italiana su richiesta di Trenitalia, ha avviato un servizio di misurazione della temperatura corporea a tutti coloro che devono accedere all’Officina Manutenzione Ciclica Locomotive, sede di Rimini. La prestazione è rivolta non solo ai dipendenti dell’Officina, i quali si sottopongono alla rilevazione prima dell’inizio del loro turno di lavoro, ma anche ai fornitori e ai visitatori, al momento del loro ingresso nel suddetto impianto.
“Il servizio prevede la rilevazione della temperatura corporea attraverso l’impiego di un termoscanner, nel rispetto della normativa vigente e con modalità che seguono le linee generali indicate dalla presidenza nazionale della Croce Rossa Italiana”, spiegano dalla Croce rossa. “Alla persona con temperatura corporea maggiore o uguale a 37,5°C viene effettuata una seconda misurazione che, ove confermi la prima, non consente l’accesso all’impianto e viene segnalata al personale preposto di Trenitalia per la conseguente procedura a garanzia sia del dipendente (o di altro avventore) sia di tutto l’ambiente di lavoro, che risulta così essere ulteriormente salvaguardato”.
Agli utenti “per i quali si rende necessaria la seconda misurazione di temperatura corporea, Croce Rossa, quale servizio ulteriore a garanzia della persona e della comunità, ha previsto che venga anche eseguita una ulteriore verifica mediante il pulsossimetro - strumento che con il nome generalmente diffuso di saturimetro è ormai entrato nel gergo comune -, ossia attraverso un dispositivo che permette di valutare la saturazione di ossigeno nel sangue. Ciò significa che con tale apparecchiatura si è in grado di conoscere la percentuale di emoglobina satura di ossigeno (ovvero legata all’ossigeno), rispetto a tutta l’emoglobina presente nel sangue”.
Le persone “in attesa”, tra la prima e la seconda misurazione di temperatura, sostano in un’area appositamente predisposta. Coloro che superano regolarmente la verifica di accesso, possono invece entrare nell’impianto attraverso un percorso specificamente individuato e segnalato, con personale addetto di Trenitalia che fornisce loro mascherina e guanti.
Rimini Open Space, al via da lunedì 18 maggio la presentazione delle domande
(Rimini) A partire da lunedì 18 maggio sarà possibile presentare la domanda per l’utilizzo del suolo pubblico aggiuntivo nell’ambito del progetto Rimini Open Space, l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale per consentire ai pubblici esercizi di avere più spazio a disposizione per la propria attività, a garanzia della salute dei clienti e dei lavoratori. Il progetto infatti prevede che gli operatori possano richiedere più metratura per occupazioni suolo pubblico in tutta la città, dal mare al centro storico, alle aree periferiche della città, che saranno concesse gratuitamente, senza il versamento di alcun canone.
L’iniziativa inoltre trova ulteriore stimolo dai recenti provvedimenti del Governo, che esentano fino al 31 ottobre dal pagamento del canone per l’occupazione di suolo pubblico degli spazi necessari a rispettare il distanziamento sociale. Si tratta di un’azione amministrativa di carattere straordinario adottata per offrire un’efficace misura di sostegno alle attività economiche e che si poggerà su una procedura semplificata e snella, allo scopo di rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste degli operatori: sarà infatti richiesta la presentazione all’ufficio competente di un’autodichiarazione riguardante il rispetto delle norme. L’ampliamento massimo, laddove le condizioni oggettive lo consentano, potrà arrivare fino al 50% della somma della superficie interna dell’esercizio e del suolo pubblico esterno precedentemente autorizzato.
“In queste ore gli uffici stanno rispondendo a decine e decine di richieste da parte degli operatori. C’è tanta attenzione rispetto a questa misura, che è il frutto di un costante confronto con le associazioni di categoria, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato. Credo che possa essere visto anche come un segnale incoraggiante rispetto alla voglia e all’intraprendenza dei nostri piccoli imprenditori, che sono provati da questi mesi di chiusura e che sono attesi dalla stagione più difficile, piena di incognite – commenta l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad – Le recenti disposizioni governative sono in linea con il percorso che abbiamo avviato con Rimini Open Space e che oltre a creare nuove opportunità e nuove modalità di fruizione dei servizi, consente soprattutto di garantire le indispensabili condizioni di sicurezza per i clienti e per gli stessi esercenti”.