Meeting: in agosto special edition al palacongressi
(Rimini) Il Meeting di Rimini 2020 sarà la prima grande occasione, a livello nazionale, per riflettere in maniera organica su quanto sta succedendo in questo momento nel nostro Paese e in Europa, nel periodo successivo all’emergenza da Covid-19 e al lockdown. La manifestazione, dal titolo “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, è stata infatti confermata nelle date previste, dal 18 al 23 agosto, in una “special edition” che sarà realizzata in forma prevalentemente digitale nel Palacongressi di Rimini e comunicata tramite una piattaforma online sui canali web e social della manifestazione.
«Tanti amici del Meeting e numerose personalità con responsabilità pubbliche sono in attesa di una manifestazione che possa dare un contributo significativo alla ricostruzione», ha dichiarato Bernhard Scholz, neo presidente della Fondazione Meeting. «Ecco perché abbiamo immaginato una “special edition”, che dia continuità ad una storia di quarant’anni, seppur nella discontinuità temporanea della forma con cui sarà proposta. Il titolo di questa edizione indica l’orizzonte nel quale si vogliono approcciare le questioni più urgenti sul nostro futuro. Senza meraviglia tutto diventa oggetto di calcolo e di possesso mentre lo stupore e la gratitudine che ne conseguono sono fermenti di speranza e di creatività, fonti di una responsabilità coraggiosa e condivisa».
Speranza, fiducia, cura, visione, ricostruzione e sussidiarietà. Saranno queste le parole chiave con le quali saranno affrontate le domande sulla ripresa economica, le politiche europee, la cura e la salute, il contributo della scienza, i dialoghi interculturali e interreligiosi e l’incontro con grandi autori. Soprattutto nella fascia serale sono previste testimonianze significative e spettacoli.
La scelta del Palacongressi, come sede della manifestazione, nasce dall’analisi di numerosi scenari possibili. «La prima ipotesi presa in considerazione è stata naturalmente quella di un Meeting in forma classica, anche se magari ridotta negli spazi», ha spiegato il direttore della Fondazione Meeting Emmanuele Forlani, «ma gli elementi di difficoltà riscontrati sono stati cosi rilevanti, che abbiamo deciso di realizzare una forma blended che integra un formato prevalentemente digitale con la possibilità di partecipazione fisica da 200 ad un massimo di 400 persone per due eventi al giorno».
Anche le mostre verranno realizzate in forma digitale visitabile virtualmente da casa. Al Palacongressi saranno allestite due mostre in una forma che permetta delle visite senza assembramenti.
Il formato digitale del Meeting di quest’anno è agevolato dal fatto che nelle ultime edizioni il Meeting aveva investito in nuove tecnologie, prevedendo che tutti gli incontri fossero trasmessi con streaming live multipiattaforma in italiano e in inglese e in differita con traduzione in varie lingue, potenziando il sito internet e l’app proprietaria.
22 maggio
Spiaggia al palo | Movida sorvegliata | La dea bendata
Movida, il prefetto Camporota chiede controlli: da ieri di nuovo multe e messaggi dall’altoparlante
(Rimini) Si è svolta nella mattinata di ieri in videoconferenza una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto della provincia di Rimini, Alessandra Camporota, con la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Presidente della Provincia, dell’Assessore alla Sicurezza del Comune di Rimini e dei Sindaci del territorio.
Dallo scorso lunedì “sono stati rimodulati i servizi di controllo del territorio superando il sistema dei varchi e dei blocchi. Si è aperta una nuova fase in cui il venir meno, nel territorio regionale, del divieto di mobilità e dell’inevitabile incremento dei flussi di traffico stradale richiede una necessaria ricalibratura dei controlli finalizzati a verificare l’osservanza delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria”. “La ripresa della mobilità e delle attività economiche – ha affermato il Prefetto – non può prescindere dal rigoroso rispetto del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e dall’osservanza delle misure di distanziamento sociale, atteso che non abbiamo ancora superato la situazione di emergenza e permane il pericolo di una nuova ondata di contagi”.
Tutti i Sindaci, “condividendo tale impostazione di cautela, assicurano la massima attenzione da parte delle Polizie Locali all’attività di controllo sul rispetto delle regole anti Covid-19 e adotteranno tutte le misure ritenute opportune”. Si rende perciò “ancora necessario garantire, su vari versanti, una attività di controllo, la cui efficacia è rimessa, oltre al massimo impegno di tutte le Forze di polizia, compresa quella Locale, soprattutto alla indispensabile collaborazione dei cittadini, considerando in modo particolare la anticipazione della apertura degli stabilimenti balneari a sabato 23 maggio p.v., così come deliberata dalla Regione Emilia-Romagna”.
Il Prefetto, al riguardo, si è rivolto ai Sindaci sottolineando “la necessità di sensibilizzare i gestori affinché adottino ogni misura necessaria per garantire il rispetto delle misure sul distanziamento sociale e di sicurezza. Nelle aziende, ai controlli che vengono attuati dalle Forze di Polizia si aggiungono quelli effettuati dai Vigili del Fuoco, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dall’AUSL, la cui attività è coordinata da un Nucleo appositamente costituito e coordinato dalla Prefettura”.
“È importante riprendere le abitudini della vita quotidiana in sicurezza – ha concluso il Prefetto – in un contesto ancora emergenziale che pone tuttora in risalto la necessità imprescindibile dei controlli, sebbene con una adeguata ricalibratura, al fine di verificare l’osservanza delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. Non può trascurarsi il rilevante impatto delle condotte dei cittadini tanto sulla salute quanto sulla economia locale, che consente il soddisfacimento, oltreché delle esigenze della produzione e dell’occupazione, dei bisogni essenziali della vita quotidiana”.
Aggiornamento coronavirus: +6 positivi, un decesso
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.417 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri. I tamponi effettuati sono 4.555, per un totale di 278.917. Le nuove guarigioni sono 208 (18.466 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono scesi a 4.926 (-172).
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.242, - 134 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 92 (-4). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid: -34.
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 18.466 (+208), oltre il 67% di tutte le persone risultate positive dall’inizio della pandemia: 1.559 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 16.907 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 17 nuovi decessi: 7 uomini e 10 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.025. I nuovi decessi riguardano 2 residenti nella provincia di Piacenza, 4 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 6 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 in quella di Rimini, 2 da fuori Regione. Nessun decesso tra i residenti nella provincia di Parma, Ravenna e Forlì-Cesena.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.449 a Piacenza (2 in più rispetto a ieri), 3.435 a Parma (23 in più. Ma non si registra alcuna situazione di allarme: solo 6 i sintomatici, il resto sono stati individuati a seguito dello screening sierologico su pazienti asintomatici), 4.914 a Reggio Emilia (4 in più), 3.884 a Modena (4 in più), 4.519 a Bologna (9 in più); 392 le positività registrate a Imola (1 in più), 984 a Ferrara (1 in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.840 (9 in più), di cui 1.018 a Ravenna (1 in più), 940 a Forlì (1 in più), 769 a Cesena (1 in più), 2.113 a Rimini (6 in più).
Ordinanza balneare, a Rimini 18 metri quadrati per ombrellone
(Rimini) “L’anticipazione a sabato 23 maggio dell'apertura della stagione balneare 2020, comunicata poche ore fa dalla Regione Emilia Romagna che deve ancora produrre la necessaria ordinanza, impegna nonostante questa inusuale modalità il Comune di Rimini a dare risposte veloci agli operatori, giustamente sensibili alle corrette modalità di svolgimento del loro servizio, che quest'anno in particolare deve avere in sé le massime caratteristiche di sicurezza”. Lo dichiara l’assessore al demanio Roberta Frisoni.
“Per ciò che riguarda il Comune di Rimini, in tal senso, imposteremo l'ordinanza comunale una volta che quella regionale sarà ufficialmente e finalmente disponibile. Incrementeremo in via generale le distanze tra ombrelloni per dare un'area di 18 metri quadrati, superiore del 50 per cento rispetto a quella minima stabilita in precedenza dalla Regione (12 metri quadrati) e ancora superiore rispetto al minimo nazionale (10 metri quadrati). Questo per mantenere un altissimo standard di sicurezza e dunque qualitativo, a tutto vantaggio degli utenti/turisti. Naturalmente queste saranno misure minime e gli stabilimenti balneari, se vorranno, potranno posizionare gli ombrelloni per offrire ancora più spazio ai propri clienti. Il Comune di Rimini inserirà poi lo strumento del delivery in spiaggia e confermerà le disposizioni sul tema della plastica e del fumo”.
Riapertura spiagge sabato, bagnini riminesi in difficoltà
(Rimini) ”Verremo incontro ai clienti, ma questo anticipo ci mette in ulteriore difficolta'". Federico Bronzetti titolare del Tortuga beach a Rimini non esulta per la scelta della Regione di anticipare a questo fine settimana l'apertura degli stabilimenti balneari, prima prevista per lunedi' 25. Anche perche' mancano ancora all'appello le ordinanze comunali che declinano quella regionale. "Siamo indietro con i lavori e non abbiamo le attrezzature", spiega, per cui nel fine settimana ci saranno alcuni lettini ma niente ombrelloni. Senza dimenticare che le ruspe per spianare la spiaggia non sono ancora arrivate. E rimarranno chiusi anche ristorante e bar. "C'e' tanta voglia di mare ma un anticipo cosi' ci mette in difficolta', non siamo ancora preparati per l'accoglienza". Certo, aggiunge, "siamo sicuri che la spiaggia possa essere il posto piu' sicuro, ma occorre dare il tempo di adoperarsi". Di solito si inizia a febbraio, mentre quest'anno "siamo arrivati in spiaggia il 4 maggio e senza ordinanze comunali- aggiunge Bronzetti- non sappiamo ancora con precisione a che distanza mettere gli ombrelloni, quanti lettini si possono dare". Con ogni probabilita', e "facendo le corse, saremo operativi per meta' giugno", conclude. A Riccione la Cooperativa Bagnini, con un centinaio di associati coglie anche un aspetto positivo. "Si cerca di dare un segnale, dopo tanta sofferenza, di apertura e rilancio". Andando incontro, argomenta il presidente Diego Casadei, alle "esigenze degli stabilimenti gia' pronti, in altre zone, e a quelle dei turisti". Nel riminese "ci mette un po' in difficolta'- non nasconde- siamo stati chiusi per due mesi”.
Ma non si tratta nemmeno, prosegue, di una "questione strutturale": l'ordinanza regionale e' in via di emanazione, i protocolli sono stati pubblicati da poco, mancano le ordinanze comunali. Siamo tutti in grande difficolta'". Anche perche', per ricevere i clienti, e' necessario un insieme di dotazioni. "Dobbiamo ancora capire cosa ci vuole, reperire il materiale. In molti non riusciranno ad aprire, siamo tutti in affanno". Inoltre in questo fine settimana i turisti potrebbero pensare di trovare tutto aperto, invece sara' una situazione a "macchia di leopardo". Qualche stabilimento riuscira' a piazzare lettini e ombrelloni, ma le ruspe sono ancora al lavoro in spiaggia. "Da zero a 100 in tre secondi", ribadisce Casadei, partendo lunedi' "avremmo avuto una settimana per rodare la macchina". Difficile dire, conclude, quanti apriranno, "la zona e' stata bloccata, gioco forza siamo in ritardo". I bagnini a "sud" della provincia di Rimini, invece, non si sono fatti prendere alla sprovvista dall'accelerata data dalla Regione. All'Altamarea Beach di Cattolica assicurano che sabato saranno pronti ad accogliere gli amanti dela tintarella in tutta sicurezza: "Siamo aperti per elioterapia, come previsto dall'ordinanza- spiega Daniela Bartoli- non sara' possibile fare il bagno". E come previsto dalle direttive, gli ombrelloni ci saranno, ma con le dovute distanze: "Stiamo prendendo le misure in questi giorni- spiega l'operatrice turistica- per sabato ce la facciamo, anche perche' non ci sara' una spiaggia piena come a ferragosto, anticipiamo solo di qualche giorno rispetto alle previsioni". Se ci saranno novita' anche rispetto alle tariffe, la bagnina ancora non sa rispondere: "Attendiamo le disposizione della cooperativa che ci sta ragionando- spiega- ma ci preoccupa di piu' aprire in sicurezza, ci siamo attrezzati con i pannelli in plexiglass per le casse, con i gel disinfettanti, le distanze degli ombrelloni che quest'anno saranno ancora piu' ampie”.
Roberto Baldassarri, presidente della Cooperativa bagnini di Cattolica, spiega che non tutti saranno pronti, ma "oltre il 50% degli operatori aprira'". Anche se "ci sono ancora due giorni di tempo per gli allestimenti- chiarisce- per molti mancano i prodotti igienizzanti e i vari cartelli che indicano gli obblighi da tenere per gli ospiti degli stabilimenti". Non tutti sono riusciti a reperirli. La previsione pero' e' che per la fine del mese tutti i bagnini della Regina saranno pronti ad accogliere i turisti: "Dobbiamo dare un segnale che ci siamo e ce la facciamo". Tra gli stabilimenti che non apriranno gli ombrelloni, pochi chilometri piu' a nord del litorale, a Misano, c'e' la Baia degli Angeli. "E' vero che e' possibile aprire gia' da sabato- spiega il titolare, Giovanni Ticchi- ma allestire la spiaggia richiede tempo". Purtroppo, a causa dell'emergenza covid, "il via libera ai lavori per noi e' arrivato molto tardi, ma- assicura- saremo sicuramente aperti pero' dal 29 maggio". La riapertura anticipata e' vissuta con incertezza e cautela anche a Cesenatico, dove diversi stabilimenti balneari sono per la linea della prudenza e per questo weekend saranno aperti solo con bar e ristoranti. Per questo sono pronti quasi tutti - gli stabilimenti ci stanno lavorando da giorni, con tanto di annunci su facebook alla clientela affezionata), ma per molti e' troppo presto invece per avere gia' gli ombrelloni sistemati. La notizia della riapertura anticipata li ha colti di sorpresa stamattina e cosi', in corsa, molti stanno cercando di attrezzarsi per riuscire ad accontentare i clienti se non altro coi lettini. "Non avremo gli ombrelloni gia' da sabato- dicono da un grande stabilimento balneare di Cesenatico levante- pensiamo che in questa fase ci voglia cautela e aprire cosi' in fretta e furia farebbe creare assembramento in pochissimo tempo. Preferiamo prepararci per tempo per la prossima settimana” (Agenzia Dire, Cristiano Somaschini).
Spiagge e orario lungo, Confcommercio dissente
(Rimini) “Siamo sicuri che aprire le spiagge 24 ore su 24 sia la soluzione giusta ai problemi del nostro territorio in chiave turistica?”. La domanda se la fa il presidente di Confcommercio Rimini, Gianni Indino che non si trova d’accordo sulla richiesta alla regione da parte dei sindaci della riviera. “Permettetemi di dissentire. Il nostro tessuto sociale e imprenditoriale si basa sulla ridistribuzione delle possibilità di business dell’intera offerta turistica, non solo appannaggio delle attività che insistono sulla sabbia. Se tutte le attività possibili sul nostro territorio si concentrassero in un unico luogo H24 o quasi, il resto di loro, da quelle posizionate sui viali delle zone a mare a quelle dei centri cittadini, sarebbero tagliate fuori anche dai flussi serali”.
Se i turisti “saranno concentrati e tenuti in spiaggia anche di notte si consoliderà il rischio di trattenerli nel percorso spiaggia-camera-spiaggia e verrà invece a mancare la passeggiata e di conseguenza lo shopping, un aperitivo con gli amici, un salto in sala giochi e un gelato con i bambini… Sarebbe un altro colpo durissimo per chi dà questo tipo di offerta e quest’anno non potrà contare sulla moltitudine dei consueti flussi che permettono di lavorare a tutti in periodi di normalità”, fa notare Indino.
Poi “c’è tutta la questione legata alle responsabilità: a chi spettano i controlli sui distanziamenti di centinaia di persone, chi sanifica per rendere la spiaggia fruibile la mattina seguente? Chi controllerà il mare di notte quando non c’è servizio di salvataggio? Se in un chiosco, come in ogni pubblico esercizio le responsabilità sono chiare, in questo caso non lo sono. E abbiamo già visto in questi primi giorni di aperture che soprattutto nei ragazzi c’è tanta voglia di stare insieme. Un segnale ottimo, ma che induce anche ad una ulteriore presa di coscienza”.
Bene “la spiaggia, bene gli aperitivi al tramonto e se deve essere pasti sotto l’ombrellone lo sia a condizione che non si facciano figli e figliastri concentrando tutto solo su un aspetto. Anche perché quei pochi pasti serviti sotto l’ombrellone l’estate scorsa, si sono rivelati poco più che una brutta copia dei picnic in spiaggia anni Sessanta e ora c’è il timore di una mensa a cielo aperto”.
Alle amministrazioni “chiediamo un tavolo per affrontare insieme questi aspetti prima di prendere decisioni in contrasto con il lavoro di centinaia di imprese del territorio che hanno gli stessi diritti di chi sta sulla sabbia”.
Screening sierologico, dal 29 maggio al via a Rimini
(Rimini) Dopo Piacenza, arriva anche a Rimini la campagna di screening sierologico voluta dalla Regione Emilia-Romagna per valutare la diffusione del virus nelle aree più colpite del territorio. I test rapidi saranno effettuati da venerdì 29 maggio in 10 punti prelievo dell’Azienda sanitaria distribuiti sul territorio provinciale; circa 57 mila i cittadini residenti interessati, che saranno contattati direttamente dall’Ausl Romagna.
“Andiamo avanti con il programma di screening sulla popolazione che abbiamo voluto mettere in campo per verificare la diffusione del virus a Piacenza, Rimini e Medicina, le tre aree del nostro territorio che sono state maggiormente colpite dall’epidemia- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Anche in questo caso si tratta di una chiamata attiva, pertanto i residenti che fanno parte del programma saranno direttamente contattati dall’Azienda sanitaria. Se il test darà esito positivo, rientreranno nel percorso previsto, che prevede come passo successivo l’effettuazione di un tampone nasofaringeo. Naturalmente- aggiunge l’assessore- l’adesione è volontaria, ma è inutile dire che viene fatta nell’interesse dell’intera comunità e riveste un’indubbia importanza, a maggior ragione in questa fase di graduale ritorno alla normalità”.
Come funzionano i test sierologici. I test sierologici, che saranno effettuati con prelievo venoso, consentono di capire se la persona ha avuto contatti con il virus attraverso la presenza degli anticorpi. Se il risultato è positivo, si procede con l’effettuazione del tampone per verificare se la malattia è attualmente in corso; se anche il tampone risulta positivo, viene attivata la presa in carico che contempla l'osservazione, l’isolamento del paziente e l'eventuale terapia. Se invece il tampone ha esito negativo, non vi sono ulteriori adempimenti.
Chi rientra nello screening. Nel caso di Rimini, i 57mila residenti in provincia sottoposti allo screening - che è sempre su base volontaria - sono stati individuati nelle scorse settimane dalla Direzione sanitaria dell’Ausl Romagna tra coloro che hanno avuto maggiori occasioni di contatto con persone positive o, in generale, con l'infezione. Tra essi rientrano, in particolare, i pazienti Covid 19 guariti e tutti quelli che sono stati messi in isolamento fiduciario a seguito delle indagini epidemiologiche senza essere sottoposti a tampone perché asintomatici. Inoltre, tra i 57mila cittadini sarà testato anche un campione di persone selezionate in maniera random, stratificate per sesso, età e residenza in provincia. Dopo questo primo campione di residenti si valuterà l'ampliamento della ricerca ad altri strati di popolazione.
Fase due, Badioli riapre i suoi ristoranti in riviera
(Rimini) “I ristoranti italiani sono i più buoni e sicuri del mondo. Da sempre. Siamo la vetrina di storia, tradizione e cultura agroalimentare del nostro Paese. In tavola mettiamo la nostra straordinaria biodiversità, materie prime eccezionali che arrivano da pochi chilometri di distanza dai nostri locali. Siamo ultra attenti alla qualità del cibo. Soprattutto e da sempre, seguiamo procedure e controlli d'igiene, senza paragoni con nessun altra nazione. Ovvero garantiamo a tutti bontà e sicurezza senza compromessi di ogni nostro piatto". Giacomo Badioli spiega così il punto di ripartenza dei suoi quattro locali della riviera: Novecento di Rimini, Il Falco di Vallugola, Gente di Mare e A Pesci In Faccia a Cattolica.
Accoglienza, ospitalità e servizio, sono pensate e realizzate per garantire il rispetto assoluto delle norme di prevenzione sanitaria: dall'ingresso nel locale, al tavolo, alla fine del pranzo o della cena. Corrette distanze tra gli ospiti e con il personale, uso di materiali monouso, per esempio i menù, costante sanificazione di ambienti, arredi, stoviglie, cucine. "Al centro di ciò che facciamo, oggi ancora più di ieri, trova posto l'ospitalità. Dobbiamo capire e soddisfare nuovi bisogni e richieste e in questo noi romagnoli siamo bravissimi – spiega Giacomo Badioli – accogliere è il cuore di ogni ristorante. Si può cenare con assoluto piacere anche oggi e il personale deve creare un rapporto una collaborazione vicendevole con il nostro ospite. Fino ai primi dieci giorni di giugno abbiamo di fronte un periodo di rodaggio. Obiettivo mettere a regime i locali, riportare a pieno numero staff di sala e brigate di cucina. Misurare progressiva e auspicata crescita della richiesta, pianificare gestione e risorse per sodisfarla in modo sostenibile per l'azienda".
"Oggi il profilo economico e gestionale dell'attività è essenziale. Covid-19 chiede a ogni imprenditore o esercente un salto di qualità nella programmazione del lavoro. L'estate sarà difficilissima, impossibile sapere se ad agosto avrò tutti i 50 dipendenti operativi e tutti i locali a pieno lavoro. Lo vedremo passo a passo e pronti a modificare o integrare ogni nostra attività – conclude Giacomo Badioli - oggi è importante il segnale che diamo a noi stessi e agli altri riaprendo tutti locali. Anche un cena è un modo per misurare il cambiamento di comportamenti e stili di vita. I nostri ristoranti sono luoghi dove lo si può fare con la stessa piacevolezza e gusto di tre mesi fa".
E segnare questi primi passi sono anche i nuovi menù. Si riparte con carte più corte, nate da spese quotidiane su moli del litorale e nelle aziende agricola delle colline. I piatti del giorno e della settimana diventano capitoli della narrazione di una cucina che racconta il tempo in cui vive e che tutti noi stiamo abitando. Menù Interpretati, però, grazie a tecnica e creatività degli chef dei quattro ristoranti. Un esempio arriva dal Novecento di Piazzale Fellini a Rimini e dal suo Chef Gianni Castellana. Da questa sera arrivano in tavola un antipasto di calamaretti con asparagi, oppure i calamaretti arrostiti si possono scegliere con crema di asparagi e liquirizia. Sempre tra gli antipasti le canocchie sono in acqua pazza di piselli o con salsa di piselli e insalatina di ravanelli. Nei primi i ravioli di grano si riempiono die erbe aromatiche e si sposano con le canocchie. Mentre, il baccalà celebra un nuovo matrimoni insieme a carciofi e spuma di patate. Semplicità e, linearità di sapori nitidi, coniugano in ogni piatto il meglio che la stagione di mare e terra sa offrirci. La nuova cucina che apre all'estate 2020.
Ambulanti, anche a Riccione riapre il mercato settimanale
(Rimini) Il mercato del venerdì da domani avrà una nuova sistemazione. La modifica della collocazione posteggi arriva a seguito - come è noto - dalla proposta concordata tra Comune di Riccione e i rappresentanti degli ambulanti dell'area mercatale di piazza dell'Unità e vie limitrofe, durante l'incontro dello scorso 18 maggio. E' stata quindi predisposta una nuova planimetria dell'area mercatale a partire da domani mattina in accordo con le associazioni di categoria, Cna, Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato. L'organizzazione del mercato, che vede la presenza di circa 300 banchi, potrà essere rimodulata e migliorata in relazione agli incontri che si terranno settimanalmente tra l'Amministrazione comunale e i rappresentanti degli ambulanti. Tra le maggiori novità quella dell'occupazione di tutta via Diaz, fino alla stazione, ed è quindi necessario che i cittadini non lascino le auto parcheggiate al fine di poter permettere la sistemazione degli ambulanti. Tra i cambiamenti anche una parte di posti di via Ruffini che vengono divisi tra corso F.Cervi e piazza Matteotti.
"La nuova organizzazione è stata valutata insieme alle associazione che rappresentato gli ambulanti - ha detto l'assessore alle Attività Produttive Elena Raffaelli - nell'ottica di garantire distanziamento e sicurezza per la salute pubblica. Si tratta di una sperimentazione che si protrarrà non oltre la fine di settembre".