(Rimini) E’ in procinto o sono state chieste autorizzazioni per l'installazione di un'antenna telefonica tra via Flaminai Conca e Via della Repubblica all'altezza del concessionario Ricci? Se sì, di quale compagnia telefonica si tratta? Sono le domande che porrà in consiglio comunale Mario Erbetta, nel’ambito di una più ampia richiesta di chiarimenti sull’antenna telefonica che dovrebbe essere installata da Iliad a Viserba.
Nei giorni scorsi si era aprlato di un futuro incontro chiarificatore tra compagnia e comune, e infatti Erbetta chiede “se ci sono stati dei colloqui recenti con Iliad per lo spostamento dell'antenna in un luogo meno abitato e se si con quali risultati, a che punto è la risposta del Comune al ricorso in sospensiva presentato, quale sia l'intendimento dell'amministrazione sull'installazione dell'antenna in via Baroni”.
Più in generale Erbetta cercherà di chiarire “il numero e il posizionamento grafico delle antenne già installate sul territorio comunale, con l'indicazione del tipo di antenna (3-4-5-G) e della compagnia telefonica; il numero e il posizionamento grafico delle antenne da installare (già autorizzate o in procinto di autorizzazione) sul territorio comunale, con l'indicazione del tipo di antenna (3-4-5-G) e della compagnia telefonica” e “l'accesso agli atti completi di pareri ARPAE, AUSL e Soprintendenza delle seguenti installazioni radio base Iliad: - RN47921_013: Giardino dei Giusti, via Argelli; - RN47922_022: Viserba lido, via Cimarosa 1; - RN47923_005: Palacongressi, via della Fiera 23; - RN47924_014: Paisà, viale Regina Elena 179; - RN47924_017: Miramare Nord, viale Mantova 1”.

(Rimini) La sospensione definitiva dell’installazione dell’antenna Iliad in via Baroni a Viseerba, valutazione delle criticità e confronto con i rappresentanti del Comitato dei cittadini della Zona, verifica ulteriore del rispetto dei limiti di esposizione dati dalla sommatoria dei due impianti di telefonia che si verrebbero a trovare nella stessa area, se l’antenna di via Baroni dosse davvero messa su. Sono le richieste del consigliere comunale Nicola Marcello all’amministrazione comunale e saranno oggetto di un’interrogazione prevista in occasione del consiglio cmunale di oggi, insieme alla revisione urgente del Regolamento Comunale sulla telefonia mobile, “adottando come criterio prioritario quello della lontananza dalle civili abitazioni di almeno 150 metri e di ubicare gli impianti solo su terreni di proprietà Comunale”.

Marcello porta a supporto anche la previsione, con dati confermati da Arpa, dello sforamento dei valori di campi elettromagnetici di 6V/min, a causa della sovrapposizione degli effetti della nuova SRB in via di realizzazione con una esistente ed ubicata in un terreno agricolo.

“Ma un impianto situato a ridosso di un’abitazione ed in una zona cosi densamente popolata è proprio necessario autorizzarlo?”, è la domanda di Marcello. “Non sarebbe più adeguato per una “città modello” collocarlo in zone isolate o impervie se proprio dobbiamo garantire un servizio? Si fanno campagne faraoniche da anni per il rispetto dell’ambiente ed io non posso che essere favorevole, ma contro l’inquinamento elettromagnetico, questa amministrazione cosa sta facendo? Comprereste voi un immobile sito 25 metri da una antenna alta 30 metri che magari ti fa ombra anche sul terrazzo in un giorno di sole?”. “Non trovate utile, come tanti Comuni in Italia stanno facendo, rivedere il piano degli insediamenti di telefonia mobile e se proprio necessario insediare i manufatti solo su terreno demaniale del Comune in modo che anche gli eventuali introiti vadano a sgravare le tasse dei cittadini?”.

(Rimini) Dopo la Bild, continua ad essere alta l’attenzione dei media tedeschi per la ripartenza di Rimini, scelto quale luogo simbolo delle vacanze in Italia. Negli ultimi giorni a documentare come la città si stia organizzando per accogliere i turisti dopo l’emergenza Covid sono arrivati il giornalista Helmut Luther, corrispondente del quotidiano Faz (Frankfurter Allgemeine Zeitung) e Lisa Braito, giornalista del gruppo ProSiebenSat.1 Media SE, secondo gruppo radio televisivo europeo per numero di famiglie raggiunte, con sede in Baviera e oltre alla Germania presente in vari stati tra cui Austria e Svizzera.
Entrambe le testate hanno approfondito il doppio binario su cui si snoda lo sviluppo di Rimini: la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale – toccando il Castello, il Teatro Galli, il ponte di Tiberio e ancora il cinema Fulgor, nel racconto del progetto del Museo internazionale Federico Fellini – e la riqualificazione del waterfront, con il piano di risanamento ambientale che si incrocia con la rigenerazione urbana e che nel Belvedere di piazzale Kennedy il simbolo più rappresentativo. 

Non poteva mancare il racconto della vita balneare che si riorganizza e si reinventa alla luce delle nuove esigenze e dei nuovi bisogni: in particolare la corrispondente di Sat.1 ha mostrato particolare interesse per la proposta di una spiaggia che mette a disposizione dei propri ospiti ampi spazi di ombreggio, un’offerta unica nel panorama non solo italiano che risponde alle esigenze di tutela della salute offrendo un’alta qualità di servizi.
“Grazie ai nostri tesori d’arte e di storia – commenta il sindaco Andrea Gnassi - e con il lavoro coraggioso e straordinario che stiamo portando avanti per trasformare il nostro waterfront in un parco urbano dedicato al benessere e alla natura, inviamo alla platea internazionale l’immagine di una città che non subisce il cambiamento, ma che è capace di interpretare anche le sfide più difficili trasformandole in occasioni per innovarsi, intercettando le nuove esigenze e guardando al futuro”.

(Rimini) Dune e verde per creare un collegamento tra la città urbanizzata e la spiaggia, un filtro naturale tra il lungomare e l'arenile. Sono pronti a partire nell'immediato gli inteventi per la realizzazione degli accessi definitivi al mare del tratto 1 del Parco del Mare sud, il progetto di rigenerazione urbana, riqualificazione ambientale e paesaggistica attualmente in corso di realizzazione, una nuova infrastruttura che libererà il waterfront dalla presenza della viabilità carrabile e consentirà alla spiaggia di 'toccare' il lungomare. 
L'intervento in programma sul tratto di lungomare Tintori - approvato dalla Giunta Comunale al termine di un iter avviato mesi fa, poi protrattosi a causa delle sospensioni e delle urgenze legate all'emergenza Covid-19 - segue le linee guida progettuali già studiate e progettate per l'Amministrazione Comunale dal gruppo internazionale Miralles Tagliabue e prevede la sostituzione delle scale e delle rampe che oggi consentono l'accesso agli stabilimenti balneari dal Bagno 14 (escluso) fino al Bagno 28, con altre strutture di accesso e rampe inclinate rispetto alla linea del lungomare utilizzando pavimentazioni e struttura in legno, armonizzate cioè ai materiali e alle linee che stanno dando forma alla nuova passeggiata. A fare da raccordo tra la passeggiata e la spiaggia sarà un cordone dunale naturalistico con vegetazione, che sarà realizzato lungo il confine demaniale. Un intervento che oltre a completare la riqualificazione del waterfront, con la riorganizzazione complessiva del lungomare e dell'arenile, risponderà anche all'esigenza di aumentare la resilienza dei luoghi, mitigando gli effetti dell'ingressione marina e garantendo allo stesso tempo una maggior permeabilità visuale e una maggiore protezione passiva delle attività che nascono sull'area.

A tale scopo il Comune ha già siglato 19 preaccordi con tutti i soggetti concessionari coinvolti nell'intervento, che definiscono modalità e impegni reciproci legate alla sistemazione delle aree demaniali. L'investimento complessivo è pari a 400.000 euro e prevede un impegno a carico dei concessionari di circa 189mila euro, ripartiti sulla base della quota di concessione. Gli operatori dovranno garantire con fideiussione la loro quota e potranno provvedere al pagamento attraverso rate annuali, con dilazioni fino al 2033.
In attesa del completamento degli accessi definitivi, per garantire l'accesso agli stabilimenti già in questi giorni saranno allestiti tempestivamente degli accessi temporanei e sarà prediposta cartellonistica e wayfinding per agevolare gli utenti.
"Con l'approvazione in Giunta dell'intervento, si procede ora immediatamente per la realizzazione in tempi rapidi di un intervento che rappresenta un tassello fondamentale per la definizione del nuovo paesaggio urbano di Rimini – è il commento dell'amministrazione comunale – Gli accessi al mare con dune e vegetazione sono quel link indispensabile tra la città e il suo mare, che saranno collegati grazie ad un'infrastruttura naturale, adatta ad ospitare i nuovi servizi e a ridisegnare all'insegna della salute, della sostenibilità e della bellezza il nuovo lungomare".

(Rimini) “La crisi delle nostre imprese, incluse quelle balneari, non può certo trasformarsi in un pretesto per mettere in discussione un diritto inalienabile come quello di usufruire di spiagge libere, patrimonio pubblico da tutelare e valorizzare in un'ottica, semmai, di ampliamento e non di diminuzione. Considerando che nella nostra provincia risultano già largamente inferiori a quella che dovrebbe essere per legge la quota ragionale (20%)”. E’ il succo dell’interrogazione che il consigliere comunale Simone Bertozzi presenterà oggi.

“Sono diverse le Regioni italiane che, in questi ultimi giorni, hanno dibattuto sull'opportunità di dare in concessione ai privati alcune porzioni dell'arenile o, in altri casi, arrivando a proporre il pagamento simbolico di un pedaggio. Possibilità che, per fortuna, sembra che sia stata scartata dalla nostra Regione”, ricorda Bertozzi. “Di sicuro quest'estate i Comuni, a cui è demandato il compito di gestire queste porzioni di arenile, avranno il compito mai così arduo di renderle fruibili e sicure, evitando assembramenti e garantendo una costante sanificazione. Visto quindi che anche il dibattito pubblico, e il conseguente spazio sui media, risulta sempre più sbilanciato sulla gestione delle spiagge in concessione, chiedo all'amministrazione di non abbassare l'attenzione su un tema a mio avviso fondamentale”.

Ordinanze in ritardo. “Chiedo altresì, visti i ritardi delle ordinanze balneari, quali siano a oggi le tempistiche per attrezzare, anche a livello di segnaletica, le spiagge libere. E quali saranno gli strumenti di monitoraggio e prenotazione messi in campo dall'amministrazione per la tutela della sicurezza dei bagnanti. Il nostro territorio vive turismo, vero, ma è necessario dare tutte le risposte anche ai tanti riminesi abituati ad usufruire della spiaggia libera”. Del resto, “la nuova stagione turistica, inaugurata solo ufficialmente (ma non nella pratica) sabato scorso con l'apertura anticipata dei primi stabilimenti balneari, rischia di essere – senza timore di confronto – la più complicata della sua lunga storia, da quando nel 1843 i Conti Baldini dettero vita al primo stabilimento. Se nel 1989, annus horribilis delle mucillagini, l'industria turistica si era dovuta aggrappare al mondo della notte, anticipando un cambiamento già in atto nei costumi degli italiani, oggi questa nuova crisi globale sembra colpire il nostro turismo in tutta la sua filiera”.


Martedì, 26 Maggio 2020 09:27

26 maggio

Al mare fino alle 22 | Marzo - 96% di arrivi | Liquidità: 25 mln dati

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.587 casi di positività, 29 in più rispetto a ieri. 2.305 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 294.181. Le nuove guarigioni sono 114 (19.160 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 4.359 (-98).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.763, -92 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 82 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 514 (-5).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 19.160 (+114): 1.321 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 17.839 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 4 uomini e 9 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.068. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 6 in provincia di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella diRavenna, 1 in quella di  Forlì-Cesena (nel Forlivese). Nessun decesso tra i residenti nelle province di Piacenza, Parma, Rimini e da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.464 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.478 a Parma (4 in più), 4.929 a Reggio Emilia (nessun caso in più), 3.897  a Modena (1 in più), 4.564 a Bologna (14 in più); 392 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 986 a Ferrara (1 in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.877 (4 in più), di cui 1.020 a Ravenna (nessun caso in più), 942 a Forlì (nessun caso in più), 777 a Cesena (nessun caso in più), 2.138 a Rimini (4 in più).

(Rimini) “Nelle scorse settimane mi sono sempre sbilanciato a favore della riapertura dei pubblici esercizi, luoghi di socialità e di relazioni che mancavano da tempo. L’ho fatto confidando nella responsabilità delle persone soprattutto dei ragazzi, e ancora una volta ci tengo a ribadire che la maggioranza dei giovani è uscita e si è divertita in maniera responsabile”. Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, interviene sui fati di sabato scorso, quando decine di persone sono state multate per aver causato assembramenti fuori dai locali della vecchia pescheria.
“ Non devono essere gruppi di irresponsabili a farci tornare indietro. Gli assembramenti visti nel weekend nelle piazze del centro di Rimini non sono tollerabili e ringrazio le forze dell’ordine per i loro interventi, dapprima limitati a far capire ai gestori dei locali e ai clienti che si dovevano tenere atteggiamenti diversi. Le sanzioni ai ragazzi che ne sono seguite non mi fanno felice, ma dopo tanti richiami presi con menefreghismo, le forze dell’ordine non potevano fare altro. Dobbiamo aiutarli a svolgere il loro compito, che è a protezione di tutti noi.
E’ un momento di estrema difficoltà e davvero faccio fatica a comprendere come ancora non si sia capito fino in fondo che con qualche piccola accortezza, chiamiamola anche sacrificio, si possa preservare la salute di tutti e che al contrario permane il rischio di un nuovo aumento di contagi e dunque di una nuova chiusura forzata. Ai ragazzi va lasciata una prova d’appello, ci mancherebbe, ma io faccio anche appello a loro perché davvero serve più responsabilità personale. C’è in primis da proteggere la salute, ma anche la stagione balneare e l’economia e la tenuta dell’intero territorio".
Per i gestori dei pubblici esercizi "la luce in fondo al tunnel di un periodo durissimo è ancora lontana, ma con grande fatica cercano di riprendere la loro attività districandosi tra nuove norme, adempimenti e protocolli. Un provvedimento di chiusura serale significherebbe metterli nuovamente in ginocchio andando contro un lento e faticoso ritorno alla normalità. Ammesso e non concesso che i ragazzi tornino poi a casa e non si assembrino in strade, parchi o piazze magari con le bottiglie di alcolici di bassa qualità acquistate in quantità nei minimarket. Tutti stiamo mettendo il massimo impegno per uscire da questa situazione nuova e gravosa, dalle forze dell’ordine al prefetto, dalle amministrazioni comunali ai gestori dei locali. Serve massima attenzione, ma soprattutto è necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva per non doverci pentire di qui a poco".
Al contrario "non è invece tollerabile che si consenta a chioschi e bar di tenere musica a tutto volume, luci, dj-set e vocalist – conclude il presidente Indino -, un vero invito ai giovani a lasciarsi andare riproponendo di fatto l’ambiente delle discoteche. Si chiede attenzione a questi fenomeni, pericolosi perché creano e facilitano contatti e assembramenti, che sono vietati dalla legge e sono un ulteriore schiaffo a tutti i locali da ballo chiusi forzatamente che così oltre al danno vedono aggiungersi anche la beffa con il concreto rischio di ulteriori slittamenti della loro ripartenza, nonostante le aperture del presidente della Regione, Bonaccini”.

Lunedì, 25 Maggio 2020 15:55

Misano, le discoteche reagiscono al covid

(Rimini) Dal ballo alla musica dal vivo, con la ristorazione come anello di congiunzione, per usare in modo differente i grandi spazi disponibili e mantenere l’appeal storico. Al comune di Misano Adriatico s’è svolto un incontro al quale hanno partecipato i gestori delle quattro discoteche presenti sul territorio (Byblos, Villa delle Rose, Peter Pan e Living), il comandante della Polizia Locale Achille Zechini, il sindaco Fabrizio Piccioni e l’assessore alle attività economiche Filippo Valentini.
 
Sul tavolo la volontà delle imprese di reagire alle imposizioni del post Covid-19 relative al divieto di assembramenti, per mettere a punto una formula nuova che ha tutte le caratteristiche per avere ottimo successo. Nei prossimi mesi certamente non sarà possibile il ballo secondo le formule che hanno determinato il successo di questi locali, che però mantengono tutto il loro ruolo rilevante nel panorama d’offerta dell’accoglienza turistica. Da qui il confronto su nuove opportunità, per organizzare un modello differente e ugualmente attrattivo, utilizzando le possibilità offerte dalle licenze già disponibili.
 
I locali, su prenotazione e alla presenza di stewart che assisteranno l’attività, metteranno al centro la ristorazione, per poi aggiungere la formula american bar e la musica dal vivo fino a tarda sera, mantenendo le distanze fisiche fra gli ospiti e nel rispetto di tutte le prescrizioni per evitare occasioni di contagio. Ciò comporterà il ridisegno degli spazi e lo sviluppo avverrà insieme all’Amministrazione che nel rispetto delle norme concederà il suo benestare.
 
“L’offerta delle discoteche ha sempre rappresentato una componente rilevante per la nostra offerta turistica – il commento del Sindaco Fabrizio Piccioni – ma oggi il modello tradizionale non può essere proposto e l’essersi messi in discussione, portando insieme una proposta alternativa, è un segno che cogliamo con grande favore. Sarà una proposta diversa, proveniente da un settore che paga dazio pesante alla condizione attuale, ma egualmente appetibile e sono convinto avrà successo perché si tratta di location con ampi spazi ed espressione di una cultura imprenditoriale di alto livello”. I tempi previsti sono rapidi, tutti contano di essere pronti a metà giugno.

(Rimini) Sono già 40 le domande presentate all'ufficio Suap del Comune di Riccione di pubblici esercizi che hanno deciso di aderire al “Riccione Square Estate 2020”, il progetto che l'amministrazione di Riccione ha dedicato ai locali di tutta la città. Le linee guida del progetto, che intende creare in tutta Riccione, oasi di spazi aperti per dare la possibilità ai locali di vivere l’estate ampliandosi verso l’esterno, occupando suolo pubblico in esenzione Cosap, sono poche e semplici e molti gestori hanno colto l'occasione per poter ampliare la loro offerta. Per poter partecipare al progetto basta un’autocertificazione all’ufficio Suap del Comune di Riccione, in cui si evincono le principali caratteristiche che avrà l’estensione all’esterno dell’esercizio pubblico. L'ufficio ha poi tre giorni per vagliare la domanda e dare una risposta all'esercente. 

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