Riccione, al via la campagna ‘estate sicura’
(Rimini) La Città di Riccione promuove una nuova campagna di utilità sociale che accompagnerà la prossima stagione estiva con lo scopo di informare e sensibilizzare i turisti e i cittadini sulle misure di prevenzione per il contenimento dell’emergenza Covid-19. La campagna di comunicazione è sostenuta da un progetto grafico che ne illustra le prescrizioni in maniera efficace e al tempo stesso piacevole, grazie ad un’accattivante palette di colori che strizza l’occhio alla nuova stagione turistica.
Il progetto grafico, ideato da Laura D’Amico, mira a unire in modo originale l’informazione di pubblica utilità con la comunicazione culturale e turistica dando vita ad una nuova narrazione di città. Le misure di prevenzione diventano nuove opportunità per guardare Riccione in modo diverso, suggeriscono nuovi modi per viverla senza rinunciare alle relazioni ma ampliandone i confini. Il linguaggio con cui sono presentate le norme di prevenzione stimola ad affrontare con creatività e spirito d’iniziativa questa situazione così inedita, delicata e importante della ripresa delle attività economiche e sociali, proponendo alternative invece di imporre divieti. La leggerezza dei toni e delle immagini sono un invito a vivere l’estate senza paura ma con senso di responsabilità verso se stessi e gli altri e di sfruttare il distanziamento fisico per riscoprire la città nei suoi luoghi meno conosciuti.
"I manifesti di pubblica utilità erano accomunati dalla ricerca di linguaggi semplici tradotti con una qualità visiva d’impatto per mirare al coinvolgimento sociale.“ afferma Laura D’Amico. “L’obbiettivo centrale per questa nuova condizione in cui siamo immersi è instaurare un rapporto più profondo con i cittadini e i turisti per salvaguardare la sicurezza di tutti attraverso messaggi positivi ed inclusivi che amplino i nostri sguardi”. Il progetto grafico verrà diffuso attraverso i social di Città di Riccione, il sito turistico riccione.it, il sito istituzionale comune.riccione.rn.it e la cartellonistica diffusa in città. I messaggi verranno affissi nei punti di massimo passaggio in città e nelle spiagge, per godere questa estate 2020 sotto il sole di Riccione in sicurezza.
La campagna di utilità sociale Riccione, estate sicura 2020 è realizzata a cura dell’Assessorato Turismo Sport Cultura Eventi del Comune di Riccione in collaborazione con l’Ufficio Demanio.
Lungomare Spadazzi pedonale
(Rimini) Lungomare Spadazzi si chiude al traffico, in una sorta di anteprima della viabilità del prossimo futuro. E’ infatti in pubblicazione l’ordinanza che dispone il divieto di transito delle auto e la creazione di una ztl su un tratto del Lungomare Spadazzi, nella zona di Miramare, dove sono attualmente in corso i lavori di realizzazione dell’infrastruttura verde urbana del Parco del Mare. Per tutta l’estate, il tratto di Lungomare compreso tra via Latina e via Martinelli – poco più di mezzo chilometro, attualmente percorribile solo a senso unico in direzione sud–nord - sarà quindi pedonalizzato, mentre le auto potranno utilizzare solo l’asse parallelo, Viale Principe di Piemonte.
“La pedonalizzazione di questo tratto di carreggiata, dove insiste il cantiere del Parco del mare, consentirà ai bagnanti, ai turisti e ai cittadini di raggiungere la spiaggia in sicurezza – spiega l’Amministrazione comunale – utilizzando l’asse dei Viali. Un provvedimento condiviso con gli operatori e che rappresenta una prima anticipazione della riorganizzazione complessiva che entrerà in funzione una volta completati gli interventi del Parco del Mare, che porteranno ad una naturalizzazione del contesto urbano e ad un waterfront libero dalle auto”. L’accesso al Lungomare, oltre che per i mezzi di soccorso, resterà garantito per i residenti e per le operazioni di carico e scarico a servizio delle attività dell’area.
Crisi economica, tributi posticipati al 31 agosto
(Rimini) Slitta al 31 agosto la scadenza delle rate di dilazione dei pagamenti riferiti carichi tributari arretrati. L’Amministrazione Comunale ha infatti deciso di cogliere l’opportunità contenuta nel Decreto Rilancio (art. 154) disponendo un ulteriore differimento a quello già stabilito e che prorogava al 31 maggio il termine per le rate in scadenza il 1° marzo. Una nuova proroga che rappresenta una forma di sostegno nei confronti di cittadini e di imprese che hanno attivato (alla data dell’8 marzo) piani di dilazione con l’Amministrazione, per agevolarli in questo periodo di emergenza, allentando il peso economico-finanziario sui contribuenti ed evitando disparità di trattamento. Pur a fronte del periodo incerto, sono diversi i contribuenti che hanno deciso di non avvalersi delle proroghe: tra marzo ed aprile infatti sono state versate rate del valore di poco inferiore ai 200mila euro.
29 maggio
Movida seduta | Tiberio pedonale | Riminesi per Palamara
Aggiornamento coronavirus: 5 positivi, nessun decesso a Rimini
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.701 casi di positività, 74 in più rispetto a ieri. Di questi nuovi casi, 17 derivano dal percorso attivo dall’inizio dall’emergenza, con verifiche su persone sintomatiche; 57 nuovi casi derivano invece dall’attività di screening su persone asintomatiche fatta da tamponi e test sierologici. Da qui anche il numero significativo di tamponi, 9.128 da ieri, che somma le due distinte categorie di rilevazione (310.696 i tamponi totali).
Un allargamento dell’azione regionale di contrasto al virus, con la ricerca del virus stesso su persone senza sintomi, che sta portando a risultati importanti anche dal punto di vista della prevenzione. A Bologna sono infatti stati trovati e isolati 22 nuovi casi positivi al Coronavirus (tra i 29 totali di oggi della provincia) in una comunità di persone senza fissa dimora in area Lazzaretto, la Cidas Piazza Grande Capannoncino. Tutti già trasferiti e isolati in due strutture individuate dal Comune e dall’Azienda sanitaria perché non necessitavano di cure ospedaliere. Sono stati ‘scoperti’ grazie ai tamponi a tappeto effettuati all’interno della comunità ed è già stata avviata la mappatura per ricostruire i contatti avuti, benchè si tratti di soggetti a bassissima socialità.
E grazie alla campagna di screening sierologici voluta dalla Regione, anche nella provincia di Parma è stato possibile individuare 15 nuovi casi positivi totalmente asintomatici: il 75%, quindi, dei 21 casi complessivi registrati oggi a Parma. “Con i tamponi e i test sierologici che stiamo realizzando in modo massiccio su tutto il territorio regionale- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- siamo riusciti a individuare e isolare una situazione circoscritta, che però poteva diventare critica. Al tempo stesso stanno emergendo nuovi casi asintomatici che difficilmente avremmo potuto rilevare con la strategia tradizionale. Continueremo quindi la campagna di screening su cui abbiamo fortemente puntato, con il preciso obiettivo di non aspettare il virus, ma di andarlo a cercare. Per intercettare il prima possibile eventuali nuovi contagi, soprattutto tra le persone asintomatiche come è avvenuto sia a Bologna sia a Parma. Se da un lato- chiude Donini- nei nostri laboratori e ospedali si studia e si lavora per arrivare a cure sempre più efficaci, con grande determinazione continuiamo a dare la caccia al virus sul territorio e nelle case dei cittadini”.
Tornando all’aggiornamento quotidiano, le nuove guarigioni sono 311 (19.857 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 3.750 (-248). Dati accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.224, -237 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 77 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 449 (-10). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 19.857 (+311): 1.070 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 18.787 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 11 nuovi decessi: 4 uomini e 7 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.094. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 3 in quella di Reggio Emilia, 4 in provincia di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ravenna. Nessun decesso tra i residenti nelle province di Modena, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che comprendono i 22 della struttura per senza fissa dimora a Bologna e i 15 da screening sierologici a Parma, e che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.475 a Piacenza (6 in più rispetto a ieri), 3.504 a Parma (+21), 4.935 a Reggio Emilia (+1), 3.908 a Modena (+8), 4.604 a Bologna (+29); 394 le positività registrate a Imola (un caso in più), 987 a Ferrara (+1 ). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.894 (+7 in più), di cui 1.024 a Ravenna (+1), 943 a Forlì (+1), 777 a Cesena (dato invariato), 2.150 a Rimini (+5).
Cantinette, dalle 21 servizio solo ai tavoli contro gli assembramenti
(Rimini) Niente serrande chiuse in anticipo, la movida del week end in zona Cantinette a Rimini si farà, ma comodamente seduti e serviti al tavolo, per evitare assembramenti. L'assessore Jamil Sadegholvaad, con delega alle Attivita economiche e sicurezza, illustra oggi insieme ai gestori dei locali della zona del centro storico, i contenuti dell'ordinanza firmata oggi, concordata con gli stessi operatori e anche con i rappresentanti delle forze dell'ordine, per contrastare gli assembramenti notturni del fine settimana, garantire così il distanziamento sociale e il rispetto delle misure Covid-19.
Il weekend che è alle porte sarà il banco di prova per le nuove misure che regoleranno la movida nel centro storico di Rimini fino al prossimo 30 giugno. "Sono due le linee di intervento- spiega l'assessore- la prima prevede che pub e bar, come i ristoranti, abbiano l'obbligo dopo le 21 di servire ai tavoli", posizionati con le distanze dovute. Per renderlo possibile, sarà consentito l'utilizzo degli antichi "banconi del pesce" che saranno trasformati in tavoli per i pubblici esercizi. Anche sui due lati esterni delle Pescherie saranno posizionati tavolini "a distanza covid". Parallelamente all'occupazione massiccia degli spazi, non sarà più consentito consumare in piedi dalle 21 di sera in poi: in questo modo si punta di fatto al contingentamento degli ingressi nella zona Pescherie Vecchie e nella vicina Piazzetta, scongiurando gli assembramenti che si erano verificati in tarda serata nello scorso week end.
"L'altra linea di intervento- prosegue l'assessore Sadegholvaad- riguarda il divieto di vendita di alcolici nei minimarket e dei distributori automatici del centro dopo le 20”. Queste soluzioni, rispetto alle ipotesi di chiusura paventate nei giorni scorsi, "consentono ai titolari di locali di gestire al meglio i flussi di persone- spiega- c'è impegno da parte loro in questo senso, e se il loro intervento non dovesse bastare, possono contare sulle forze dell'ordine che saranno presenti in centro storico, speriamo che funzioni".
L'ordinanza vale da questa mattina ed è limitata al prossimo 30 giugno. "Se sarà da prorogare lo vedremo- conclude Sadegholvaad- ma con l'apertura dei locali in zona mare, come per le scorse estati, la movida si trasferirà altrove", e la previsione è che gli assembramenti da gestire non riguarderanno più il centro storico (Agenzia Dire).
Niente gay pride a causa del coronavirus, bagnino dipinge passerella arcobaleno
(Rimini) Quest'anno niente Gay Pride sul lungomare di Rimini, per le restrizioni anti-Covid, e così un bagno dipinge l'arcobaleno sulla pedana che porta in spiaggia. L'idea è di Stefano Mazzotti, titolare del bagno 27, che ha condiviso gli scatti su Instagram e ha deciso di ispirarsi ai colori della parata in solidarietà alla comunità Lgbt (Ansa).
"Per noi - ha spiegato Mazzotti all'Ansa - è un modo per portare avanti i valori che il Pride ha trasmesso qui a Rimini. Non averlo quest'anno è una perdita". "Siamo sempre stati un'azienda impegnata nella tutela dei diritti delle minoranze - prosegue il balneare - Il nostro è un luogo libero, ci piace fare in modo che la gente si esprima per quello che è". Quest'anno un gesto così forte, ha aggiunto, "perché negli ultimi tempi è venuta fuori la parte più becera delle persone che vedono gli altri come diversi, nemici" (Ansa).
Confindustria, il 49% dei soci ha subito “effetti severi” dal lockdown
(Rimini) Quanto è costato il lockdown alle aziende del territorio, e quanto costa l'adeguamento alla convivenza con il coronavirus nelle fabbriche e negli uffici romagnoli? Alla luce delle misure per evitare una ripresa del contagio, il Centro Studi di Confindustria Romagna, con l'aiuto e la collaborazione del dipartimento di scienze aziendali dell'Università di Bologna - Campus di Rimini, ha intervistato 200 imprese associate per capire come viene affrontata la fase 2.
Il 49% degli intervistati dichiara di aver subito effetti severi nel corso dell'emergenza di coronavirus, con una maggiore incidenza sulle aziende di piccole dimensioni. Per il 68% dei rispondenti, con il ricorso al lavoro agile si è riscontrata una bassa o nulla riduzione di produttività.
Il centro studi ha poi chiesto poi agli associati di provare a stimare la variazione del fatturato dei primi quattro mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019: il valore medio della perdita di fatturato è stato per le piccole aziende pari a 15,8 milioni di euro, per le medie 21,5 milioni e 186 milioni per le grandi. Il 18% degli intervistati dichiara invece di aver avuto una variazione positiva.
L'incremento dei costi e degli investimenti dovuti all'adeguamento degli spazi e all'approvvigionamento dei dispositivi necessari alla convivenza con il coronavirus è legato alla dimensione aziendale: per le grandi aziende l'investimento medio è 252mila euro circa, per le medie è 26mila euro e per le piccole è 13mila euro; il costo mensile medio per le grandi aziende è pari a 33mila euro circa, per le medie è 9mila euro, per le piccole è 2mila euro. Tra le misure opzionali maggiormente adottate dalle aziende con la riapertura, vi sono l'aumento dei turni di pulizia dei luoghi di lavoro, la riduzione della presenza fisica dei lavoratori in azienda, la variazione degli orari e la modifica degli spazi fisici con barriere divisorie.
"Nonostante la crisi senza precedenti causata dall'emergenza sanitaria, le azioni intraprese dalle aziende per fronteggiare la situazione denotano un buon grado di resilienza da parte dei nostri associati – spiega il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli - che puntano a contrastare gli effetti del coronavirus innovando la produzione e aumentando gli investimenti in attività di marketing, in ricerca e sviluppo".
Verificando infine quali fossero i maggiori timori delle aziende, l'indagine indica che la preoccupazione principale è una riduzione della liquidità per effetto della contrazione delle vendite sul mercato interno ed estero, e per i ritardati o mancati pagamenti da parte dei clienti. Le aziende intervistate tendono a preferire misure che non prevedono l'indebitamento, come la sospensione delle rate o la proroga dei prestiti.
"L'Associazione è da sempre molto attenta al tema del credito – commenta Alessandro Pesaresi vicepresidente Confindustria Romagna con delega al credito – In questi mesi particolarmente difficili continuiamo ad affiancare le nostre imprese con grande attenzione al fine di facilitare il più possibile i rapporti con gli istituti di credito. Oggi è determinate velocizzare al massimo l'operatività per potere garantite l'arrivo della liquidità in tempi rapidi e rispondere al bisogno immediato delle aziende impegnate nella fase del rilancio dopo il lungo lockdown".
Rimini, come va? Pubblicati i dati del sondaggio del piano strategico
(Rimini) Preoccupato ma tendenzialmente ottimista, sofferente per la lontananza dagli affetti, dalla vita sociale e dalla pratica sportiva all’aria aperta, ma anche capace di riprogrammare la propria vita stando in casa, di apprezzare il silenzio e la quiete e di aiutare vicini di casa e persone in difficoltà. Questo il ritratto prevalente emerso dalle risposte dei circa 1000 cittadini riminesi, in maggioranza donne tra i 40 e i 60 anni, che hanno compilato nelle ultime settimane il questionario on line ‘Rimini come va?’, promosso dal Piano Strategico nell’ambito del gruppo Facebook #futuroinremoto, per dar voce a bisogni, preoccupazioni e informazioni legate alla quotidianità e alle restrizioni vissute durante l’emergenza covid19.
Il questionario, sviluppato dal Comune di Reggio Emilia in formato Creative Commons e appositamente adattato dal Piano Strategico alla realtà riminese, ha “dipinto” la vita dei riminesi al tempo del Covid, tra lavoro da casa e gestione famigliare, tra acquisti e formazione, tra scuola on line e svago domestico.
L’analisi rivela che gran parte degli intervistati vantava già una buona familiarità col digitale, ragion per cui ha potuto senza grandi difficoltà "riconvertire" in remoto la maggior parte delle proprie attività quotidiane (socialità virtuale 26%, lavoro-scuola 23%, sport 13%, altro), anche grazie ad una buona affidabilità delle connessioni web.
Sul fronte del lavoro, il 55% ha potuto fortunatamente continuare a lavorare o in modalità di remote/smart working o direttamente sul luogo di lavoro, ma ben il 23% degli intervistati dichiara di aver perso il lavoro o di essere in una condizione lavorativa precaria a causa dell’emergenza e di nutrire quindi forti preoccupazioni per le proprie prospettive economiche.
Riguardo alla formazione, su un 30% degli intervistati già abituato ad usare sistemi di formazione on line in era pre-Covid si registra un incremento del + 20% in era Covid; diversamente, sul fronte scuola solo un quarto degli intervistati dichiara di aver utilizzato sistemi per l’apprendimento a distanza durante Covid e solo il 10% aveva in precedenza usato strumenti digitali connessi alla scuola.
Molto favorevole il giudizio dei riminesi sui negozi di prossimità e sulla loro capacità di offrire servizi aggiuntivi come la consegna a domicilio, al punto che un 20% in più rispetto al pre-Covid dichiara che continuerà ad acquistare presso questi esercizi anche in futuro. Sostanzialmente invariato, e scarsamente significativo per gli acquisti alimentari (10%), il ricorso all’e-commerce e agli e-book, così come la fruizione della TV on demand.
Infine, riguardo alla mobilità, per svolgere le attività consentite durante il lockdown il 41%, dei riminesi ha scelto di muoversi prevalentemente a piedi, il 38% ha preferito l’auto privata, il 14% si è spostato in bicicletta e solo lo 0,1% ha utilizzato il trasporto pubblico.
Sul fronte delle “eredità” che il Covid ci lascia e su cui lavorare per il futuro, il questionario ha invece sollecitato i cittadini ad individuare quelle che, a loro parere, sono le sfide generali da traguardare per il territorio riminese in un orizzonte di medio-termine e quelle che sono, invece, le esigenze più puntuali che rilevano alla scala di quartiere. Tra le sfide generali del futuro, il gradimento più ampio è stato assegnato alle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici (88%), rigenerazione urbana (87%), miglioramento equilibrio uomo-natura, economia circolare e valorizzazione del paesaggio (85%), riqualificazione del patrimonio edilizio (84%) investimento su cultura e formazione (82%), mobilità sostenibile (80%).
Anche alla scala di quartiere i temi ambientali (verde, qualità dell’aria, salute e mobilità sostenibile) vengono privilegiati dal campione di intervistati; seguono il sostegno al commercio al dettaglio e alle micro-imprese, la creazione di spazi per la cultura e l’attivazione di progetti di agricoltura urbana. Significativo, infine, l’impegno dichiarato verso il volontariato e la cittadinanza attiva. Al 21% che dichiara di essere già un cittadino attivo e propenso al volontariato, si aggiunge un 35% che probabilmente si attiverà come volontario per il proprio quartiere dopo l’esperienza Covid-19 e un ulteriore 20% che ha scoperto nuove risorse di comunità durante l’emergenza.
In estrema sintesi, oltre a dimostrare la sostanziale lucidità con cui i riminesi hanno affrontato l’emergenza sanitaria, il questionario Rimini come va? evidenza una netta volontà dei cittadini di pensare la Rimini futura in chiave green, sostenibile e inclusiva, come spazio privilegiato per lo sviluppo del benessere e della salute, e di far convergere la propria propensione alla socialità verso una maggior coesione di comunità.
Tutti i dati raccolti attraverso il questionario “Rimini come va?” saranno messi a disposizione in formato “open data” dal Piano Strategico per favorire eventuali analisi anche da parte di soggetti terzi come Università, Centri di ricerca, Aziende Sanitarie, Aziende per la Casa, Organizzazioni di Servizio e Commercio.
Ponte di Tiberio, da sabato sarà pedonale per tutta l’estate
(Rimini) Per tutta l'estate il Ponte di Tiberio tornerà a mostrarsi nel pieno della sua bellezza, libero dal peso del traffico delle auto e diventando il simbolo di un nuovo modo di vivere gli spazi urbani del futuro, orientati alla valorizzazione e alla sostenibilità ambientale. Dopo la sperimentazione condotta con risultati positivi nel periodo delle festività natalizie, il bimillenario ponte, collegamento tra la via Emilia e il cuore antico della città, sarà pedonalizzato e dunque inibito temporaneamente al traffico veicolare, ma questa volta per un periodo più lungo: si parte già sabato 30 maggio e si proseguirà fino a domenica 13 settembre. Una sorta di prova generale per la realizzazione di quello che resta uno degli obiettivi strategici del Piano urbano della mobilità sostenibile e del Psc e che si integra con la riorganizzazione della mobilità lungo via Bastioni Settentrionali e via Circonvallazione Occidentale, allo scopo di allontanare dal centro storico il traffico di attraversamento. "Già questo inverno, alla luce dell'esito della sperimentazione natalizia, ci eravamo resi conto che la città è pronta a cambiare abitudini – commenta l'assessore ai lavori pubblici Jamil Sadegholvaad – nella consapevolezza da una parte che il ponte di Tiberio, il centro storico, gli investimenti sui motori culturali rappresentano un patrimonio che merita di essere valorizzato e dall'altro dalla necessità di cambiare il modo di vivere e spostarsi in città. Un cambiamento che avevamo colto annunciando una nuova sperimentazione già ad aprile e per tutta l'estate e che poi abbiamo forzatamente interrotto a causa del lockdown per il Covid 19. E' un percorso, dunque, che Rimini aveva già intrapreso con convinzione e che siamo determinati a portare avanti, riallacciando ora quel filo interrotto quasi due mesi fa. Coerentemente con quanto annunciato a gennaio, proseguiamo per step, con la chiusura sperimentale al traffico delle auto per periodi progressivamente più lunghi in modo tale da arrivare gradualmente a rendere il ponte dedicato esclusivamente al passaggio dei pedoni. Nello specifico il provvedimento ricalca fedelmente quello adottato lo scorso inverno e che aveva dato ottimi risultati, sia in termini di gestione del traffico sia per quanto riguarda il riscontro da parte di cittadini e operatori.
L'ordinanza in pubblicazione dispone la chiusura al traffico del ponte – ad eccezione delle biciclette - dalle ore 14 del 30 maggio alle ore 24 del 13 settembre a tutti i veicoli. L'interdizione alla circolazione sul ponte avverrà col posizionamento di fioriere e fittoni, lasciando inalterato e agevole l'ingresso e l'uscita dal parcheggio Tiberio, oltre che l'accesso alla pista ciclabile di Viale Tiberio.
L'accesso al Borgo e ai suoi servizi resta garantito, mentre il flusso di traffico, per raggiungere via Circonvallazione occidentale sarà possibile proseguire su via Matteotti fino alla rotatoria davanti a "Navigare Necesse" all'altezza della quale è possibile o proseguire lungo l'asse "Fila dritto" verso la zona sud della città, o svoltare a destra lungo via Bastioni settentrionali e raggiungere Largo Valturio proseguendo sempre dritto. In questo modo il ponte di Tiberio sarà quindi liberato dal traffico di 'solo attraversamento' per il quale è utlizzato.