Cattolica, 52 progetti per il lungomare Rasi-Spinelli: sceglierà Alberta Ferretti
(Rimini) Proseguono le tappe del bando per il progetto del nuovo lungomare Rasi-Spinelli di Cattolica. Si sono chiusi ieri, alle 12, i termini per le iscrizioni e l’invio degli elaborati e della documentazione amministrativa attraverso la piattaforma messa a disposizione dall'Ordine degli architetti di Bologna. Dagli uffici di Palazzo Mancini si è appreso che sono state ben 52 le candidature pervenute. Ad ognuna di esse è stata assegnata una "chiave pubblica di criptazione" che consentirà il totale anonimato ai partecipanti sino alla conclusione del bando. Inizia adesso il lavoro della commissione giudicatrice che dovrà valutare gli elaborati. Va ricordato che a presiedere questa commissione sarà la stilista cattolichina Alberta Ferretti, esperta di beni culturali, affiancata da altri quattro membri: la dirigente del settore finanziario del Comune, Claudia Rufer, il professor Ermete Dal Prato, docente di Pianificazione territoriale e urbanistica dell’Università di San Marino, l’architetto Andrea Rattini, in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Rimini, e l’ingegner Marco Barbieri, per l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini. La commissione giudicatrice selezionerà, senza formare una graduatoria, i tre progetti grafici che reputerà migliori entro il prossimo otto di giugno. Contestualmente si darà inizio alla seconda fase del concorso con l’avvio del periodo per la richiesta di chiarimenti. Seguirà la raccolta dei progetti definitivi con la proclamazione della graduatoria provvisoria attesa per fine agosto.
“Amore, professionalità ed estro al servizio della comunità. Un ulteriore passo in avanti – commenta il Sindaco Mariano Gennari – con al fianco le massime figure cui si potesse aspirare. Auguriamo un buon lavoro alla commissione giudicatrice che sceglierà la nuova veste del lungomare cattolichino. L’ottimo riscontro di proposte conferma il grande appeal della nostra città e l’interesse suscitato da questo concorso. Una soddisfazione per la nostra comunità ed una straordinaria sfida raccolta dai professionisti”. “Si entra in una nuova ed importante fase del procedimento – spiega il Dirigente Baldino Gaddi - che segna l’avvio delle operazioni della commissione. Abbiamo ricevuto il doppio delle proposte che mediamente si candidano attraverso le nuove piattaforme degli ordini professionali. Con le migliori tre si svilupperà la seconda parte del concorso in cui si entrerà maggiormente nel dettaglio. La volontà dell’Amministrazione di procedere all’affidamento del progetto attraverso un concorso a due fasi è stata riconosciuta come best practice anche dall’Assessorato Regionale al Turismo che ha sottolineato come si trattasse della miglior modalità possibile”.
Grazie al secondo posto provinciale nella graduatoria stilata dalla Regione, per l’intervento al waterfront cattolichino sono stati concessi 3,3 milioni di euro. Per l'intera riqualificazione e rifunzionalizzazione turistico-balneare del lungomare Rasi-Spinelli è previsto un investimento che si aggira intorno ai 4,5 milioni di euro, con una compartecipazione del Comune pari al 25%, mentre il rimanente 75% è posto a carico della Regione.
28 maggio
"Lombardi vi aspettiamo" | La ruota c'è | Lolli, truffatore in solitaria
La ruota c’è: fase due anche per Eye love Rimini a piazzale Boscovich
(Rimini) Ieri mattina sono arrivati in piazzale Boscovich i camion con i pezzi della ruota panoramica di Rimini, la Eye love Rimini: 50 metri di altezza. A fine giornata l’attrazione era già mezza montata, oggi tutto dovrebbere essere completato. La ruota è la stessa del 2019: 50 metri di altezza, 28 cabine per una capienza massima di 168 persone, anche se a tal proposito, sottolineano i gestori: saranno rispettate tutte le norme anti-contagio come da protocollo regionale. “Ci saremo per il ponte del due giugno”, confermano i gestori, e in ogni caso fino al 27 settembre.
Nasce 'Diego', il ventilatore italiano low cost
(Rimini) Si chiama 'Diego' il ventilatore d'emergenza, dal costo confrontabile a quello di un telefonino di fascia media, realizzato in Italia grazie alla collaborazione fra Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e Università di Ferrara. Già stato sperimentato su pazienti e notificato al Ministero della Salute, potrà essere utilizzato anche nei Paesi in via di sviluppo, per i quali è difficile accedere a dispositivi medici sofisticati.
Il dispositivo è nato da un'idea del fisiologo Luciano Fadiga, dell'Università di Ferrara e direttore del Centro di Neurofisiologia traslazionale dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), del bioingegnere Giulio Sandini, Founding Director di Iit e dell'ingegnere Diego Torazza, progettista all'Iit. Scm Group di Rimini ha prodotto il dispositivo in pre-serie. Positivi i primi test sui pazienti, condotti nel reparto di chirurgia dell'ospedale di Ferrara diretto da Paolo Carcoforo.
Diego (Device for Inspiration and Expiration, Gravity Operated) è al momento l'unico respiratore inventato in Italia sottoposto al ministero della Salute per l'emergenza Covid-19 e sta iniziando il percorso normativo per poter essere marcato CE come dispositivo medico di classe I (Ansa).
Aggiornamento coronavirus: +3 positivi, zero decessi
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.627 casi di positività, 16 in più rispetto a ieri. 3.714 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 301.568. Le nuove guarigioni sono 157 (19.546 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 3.998 (-148). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.461, -112 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 78 (-2). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 459 (-34).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 19.546 (+157): 1.181 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 18.365 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 7 nuovi decessi: 5 uomini e 2 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.083. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Reggio Emilia, 2 in provincia di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1in quella di Ravenna. Nessun decesso tra i residenti nelle province di Parma, Modena, Forlì-Cesena, Rimini e da fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.469 a Piacenza (4 in più rispetto a ieri), 3.483 a Parma (+5), 4.934 a Reggio Emilia (+1), 3.900 a Modena (+1), 4.575 a Bologna (+2); 393 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 986 a Ferrara (nessuno in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.887 (+3 in più), di cui 1.023 a Ravenna (nessun caso in più), 942 a Forlì (nessun caso in più), 777 a Cesena (nessun caso in più), 2.145 a Rimini (+3).
Test: da giugno 10mila tamponi al giorno in ER
(Rimini) “Dal lunedì 1° giugno in Emilia-Romagna avremo cinque nuovi macchinari: una volta messi tutti ‘in linea’, e cioè da metà mese, ci garantiranno un potenziale di 10.500 tamponi al giorno in caso di necessità. Attenzione ai termini, però: potenziale significa che non li facciamo a chiunque, a prescindere da protocolli medici ben precisi, ma con riferimento ai criteri dell’Istituto Superiore di Sanità”.
Durante la videoconferenza di presentazione della campagna di comunicazione sulle “Nuove sane abitudini”, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, si è soffermato sull’argomento “tamponi”.
“Parlare di criteri- sottolinea Donini- significa ad esempio che i tamponi vengono fatti ai sintomatici e ai paucisintomatici, ai loro familiari, a persone venute in contatto con positivi, a degenti delle Case residenze per anziani, le Cra, a pazienti in accesso e in dimissione dall’ospedale e nei luoghi in cui avessimo il sospetto che possano esserci anche piccoli focolai. E, naturalmente, a chi risulta positivo ai test anticorpali: attualmente, è questa la ‘categoria’ di positivi più consistente in Emilia-Romagna. Voglio ricordare- aggiunge l’assessore- che, oltre ai tamponi, stiamo effettuando anche circa 5000 test sierologici al giorno. In base a questa strategia stiamo svuotando reparti ospedalieri e terapie intensive, prendendo in carico precocemente i casi positivi, la gran parte dei quali non presenta sintomi”.
Tornando ai tamponi, “già oggi, con i mezzi a disposizione- spiega Donini- possiamo arrivare a circa 7mila al giorno; con quelli che arriveranno, potremmo arrivare dunque a 10mila nei prossimi giorni, come abbiamo sempre detto. L’obiettivo- conclude l’assessore- è arrivare almeno a 15mila potenziali tamponi al giorno in autunno, in modo da essere pronti, sperando naturalmente che non ce ne sia bisogno, a far fronte a un’eventuale recrudescenza del virus”.
Ad oggi il Sistema sanitario regionale ha implementato - Parma sta ultimando il montaggio dello strumento che sarà pienamente operativo da lunedì 1° giugno - i sistemi Panther (di Hologic) che hanno una potenzialità di processare 700 tamponi ogni 20 ore. Ce ne sono due a Pievesestina (Cesena, Ausl Romagna), uno a Bologna (Sant’Orsola) e uno a Parma (Azienda ospedaliero-universitaria), per circa 2800 tamponi sulle 24 ore. Una quantità che si va ad aggiungere ai 6500 tamponi che oggi ci sono già come potenzialità globale della rete.
Sempre a proposito di disponibilità globale per tutti e 3 i centri, ma in termini di reagenti (sempre Hologic), è di 42.000 tamponi al mese (sono già in ordine); s’inizierà ad usarli sempre da lunedì prossimo. Dal 1° giugno, con la tecnologia Hologic l’Emilia-Romagna raggiungerà una potenzialità di 9300 tamponi al giorno.
Contemporaneamente arriveranno cinque macchine Masmec, caratterizzate dall’estrema flessibilità di uso dei reagenti. Il numero di tamponi che ciascuna macchina Masmec è in grado di processare (sempre nell’arco di 24 ore) è circa 240. A metà giugno saranno tutte e 5 “in linea”; l’Emilia-Romagna sarà quindi in grado di aggiungere altri 1200 potenziali tamponi al giorno (globali per la rete) che, sommati ai 9300, danno un totale di 10.500.
Turismo, 500mila euro a fondo perduto per le agenzie di Piacenza e Rimini
(Rimini) L’Emilia-Romagna sostiene con decisione l’industria turistica, uno tra i settori economici più rilevanti della regione e che ancora nella fase 2 post emergenza coronavirus, resta tra i più penalizzati. E in questo contesto le agenzie di viaggio presentano purtroppo la situazione più critica dovuta al lungo blocco dei viaggi sia nazionali che internazionali.
“In Emilia-Romagna non lasciamo solo nessuno- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini- e, dopo gli interventi di carattere generale che abbiamo approvato per garantire liquidità a tutte le imprese turistiche con il fondo da 10 milioni di euro, siamo pronti ad adottare una misura ad hoc per le agenzie di viaggio”.
“Metteremo a disposizione, attraverso un bando di prossima pubblicazione, risorse fresche per 500 mila euro- prosegue Corsini- per sostenere le agenzie di viaggio da Piacenza a Rimini nella fase di riapertura e rilancio. Contributi a fondo perduto che serviranno per riqualificare e innovare le strutture e i servizi anche attraverso progetti di riqualificazione e innovazione, come ad esempio il rinnovo delle attrezzature o gli investimenti tecnologici”.
“E’ una prima risposta a un comparto vitale per il turismo della nostra regione- sottolinea l’assessore- e confidiamo che questa misura possa essere funzionale alla riapertura. È anche il giusto riconoscimento per lo sforzo che gli operatori delle agenzie di viaggio hanno realizzato nel momento del lockdown, portando a casa, spesso in condizioni impossibili, i connazionali che erano bloccati all’estero”
Riccione, Caldari incontra gli operatori commerciali
(Rimini) L’assessore al Turismo, Stefano Caldari, ha incontrato questa mattina i rappresentanti i comitati d'area del settore turistico, i comitati Abissinia, Dante, Ceccarini, Tasso e Alba per avere un feedback dopo il primo weekend della stagione 2020. "Dopo lo scorso weekend con l'apertura delle spiagge e l'avvio della stagione turistica a Riccione, abbiamo voluto incontrare i rappresentanti dei comitati d'area per ascoltare le prime impressioni sull'avvio, per ricevere input e per poter capire se e quali criticità ci sono state. C'è stata grande condivisione. La predisposizione di tutti è improntata all'ottimismo e alla possibilità di lavorare. In molti si sono interessati all'esenzione Cosap per le esposizioni esterne dei negozi e quali possono essere le manifestazioni che possono essere permesse. E' stato un incontro interlocutorio che l'Amministrazione ha voluto perché è importante in questo momento procedere di pari passo con le esigenze dei cittadini e degli operatori, in uno spirito di collaborazione per creare opportunità per tutti".
Distanza ombrelloni e delivery, anche Confesercenti protesta
(Rimini) L’ordinanza balneare del Comune di Rimini è una “mera operazione di marketing” che “non tiene in realtà in considerazione le esigenze degli operatori di spiaggia. Ne verificheremo la legittimità, perché così come è, per chi lavora sull'arenile è inacettabile ed economicamente insostenibile”. Dopo Confartigianato, anche Confesercenti entra duramente in polemica con l’ulitmo atto della giunta comunale. “Capiamo perfettamente la finalità di questo provvedimento, che è soprattutto comunicare all'esterno e ai turisti che la spiaggia di Rimini è più sicura ed è aperta dall'alba al tramonto. Ma così si rischia di creare aspettative eccessive agli ospiti e di creare problemi agli operatori”.
La prima criticità, per Confesercenti, “è quella del distanziamento degli ombrelloni. Come associazione di categoria avevamo proposto una mediazione iniziale di 15 mq a ombrellone, superficie già superiore a quella di 12 mq indicata dalla Regione Emilia-Romagna, con la possibilità eventualmente di utilizzare la fascia a monte e quella prima della battigia. Il Comune di Rimini con un'impostazione dirigistica ha elevato la quota a 18 mq, con proporzioni diverse dei lati rispetto alle nostre ipotesi. Questo nella pratica significherà per i bagnini perdere in media il 35% degli ombrelloni”. Allargare l'area per ogni ombrellone “dovrebbe essere una possibilità lasciata al singolo operatore e non imposta, visto che alcune zone dell'arenile verranno penalizzate, in particolare a Marina centro dove sono ancora in corso i lavori del waterfront”.
La seconda “grande criticità” è il delivery. “Nell'immaginario dell'amministrazione c'è una spiaggia 'esotica' dove si cena elegantemente sotto l'ombrellone, ma nella realtà diventerà una consegna veloce di pizze e piadine nel sacchetto e di cibi nella vaschetta. Consegna che è vietata dalla legge, basta consultare l'articolo 19 della legge 173/2005 e il decreto 114/1998: la consegna degli ordini si può fare a domicilio o nei locali in cui il consumatore si trova. Direi proprio che la spiaggia non possa ricadere nella fattispecie di domicilio o locale. Non possiamo accettare un delivery aperto a tutti, sarebbe stato molto più semplice e corretto prevedere, come hanno fatto altri Comuni, la possibilità di un accordo fra i bagnini e i ristoranti”.
In definitiva “ci sembra sbagliato il ragionamento alla base dell'ordinanza. Si vuole "vendere" una spiaggia come più sicura e aperta fino alle 22 come se fosse l'unico prodotto turistico da offrire, quando la nostra città è ricca di attrattive e di servizi di ristorazione, piadinerie, gelaterie, attività artigianali, attività commerciali e locali in centro e nelle frazioni. E non si danno risposte adeguate sulla sicurezza, dando ai bagnini in pratica il compito di presidiare l'arenile dall'alba a tarda sera: a chi spetterà il compito di controllare gli assembramenti in spiaggia e di invitare gli ospiti ad allontanarsi dopo le 22? Chi controllerà come viene fruita la sera la spiaggia? Davvero pensiamo che gli operatori di spiaggia possano lavorare fino a notte tarda per sanificare le strutture e riaprire poche ore dopo? Da un lato si aumenta il distanziamento, dall'altro si parla già di organizzare la Notte Rosa in spiaggia”.
Ambiente, il lockdown ripulisce Marano e Rio Melo
(Rimini) Il lockdown ha fatto bene alla salute dei torrenti riccionesi Marano e Rio Melo. E' quanto constatato, al momento in maniera empirica e in attesa di esami specifici e test sulla qualità delle acque, dall'Ufficio Ambiente del Comune di Riccione che per il Torrente Marano ha allo studio un importante progetto di drenaggio delle acque di falda. Il progetto al momento allo studio dell'Ufficio Ambiente, prevede l'inserimento alla profondità di tre metri nel canale del torrente Marano delle vasche di raccolta delle acque salmastre, che poi vengono pompate, (1 mq d'acqua al secondo) con un sistema di alimentazione energetica ecologica e rinnovabile come i pannelli solari. Le acque così convogliate vanno a favorire il rimescolo delle acque marine che entrano nel canale e le acque salmastre del torrente. I benefici sono importanti come una migliore defluizione delle acque del torrente che per natura non sono costanti. Una volta in funzione questo tipo di meccanismo permetterebbe di migliorare il deflusso con conseguente minore accumulo di detriti alla foce e anche di minori interventi annui per liberarla. Inoltre a 3 metri di profondità le vasche convoglierebbero acqua batteriologicamente più pura il passaggio con le pompe lungo il canale limiterebbe le fioriture batteriche che invece si formano con l'acqua stagnate. Il tutto si tradurrà in un beneficio costante per le acque di balneazione e per la salute del mare Adriatico.
"E' un lavoro che guarda al futuro che porterebbe un giovamento all'intero eco sistema, alle acque marine e quelle della foce del Marano - ha spiegato l'assessore all'Ambiente Lea Ermeti -. In questi anni, dall'inizio della legislatura l'Ufficio Ambiente del Comune e tutta l'amministrazione si è battuta per alzare il livello della qualità delle acque del mare di Riccione e ci siamo riusciti. Perché tengo a ricordare che la nostra acqua ha una valutazione Arpae Emilia Romagna eccellete e in un punto sufficiente. Su quel punto stiamo ora indirizzando tutti i nostri sforzi ma siamo consapevoli di aver fatto dei passi da giganti".