Mercoledì, 03 Giugno 2020 09:10

3 giugno

E’ morto Paolo Fabbri | Due giugno | Sacerdote sospeso

(Rimini) Partirà nei prossimi giorni la posa degli oltre 37mila quadrati di piastrelle in gres porcellanato che daranno forma ai nuovi percorsi pedonali del Parco del Mare di Rimini nord. Una lunga passeggiata, che si svilupperà lungo tutto il litorale da Rivabella a Torre Pedrera, parte del complessivo intervento di riqualificazione e recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell'area turistica che sta trasformando il profilo urbano della fascia a mare di Rimini nord.

Gli ultimi dettagli del prossimo step di interventi sono stati definiti ieri nel corso di un sopralluogo condotto dal sindaco Andrea Gnassi insieme a Paolo Mussini, amministratore delegato di Panariagroup, multinazionale italiano con sede a Finale Emilia, leader mondiale nella produzione e distribuzione di superfici in ceramica per pavimenti e rivestimenti. Al gruppo fa riferimento l'azienda Cotto d'Este di Sassuolo, che ha sponsorizzato l'intervento che consentirà di dotare i lungomari di Rimini nord di una passeggiata continua lungo gli oltre 6 chilometri di costa. Il sopralluogo è stata un'occasione per il sindaco, accompagnato dagli assessori Anna Montini e Jamil Sadegholvaad e dall'ing. Alberto DellaValle, per approfondire con l'ad di Panariagroup i prossimi sviluppi del progetto di rigenerazione urbana che interessa il waterfront riminese da nord a sud e che consentirà di creare un nuovo paesaggio urbano di altissima qualità ambientale e attrattività.

In merito ai lavori di posa al via in questi giorni, si procederà in contemporanea sui quattro lotti in cui è stato suddiviso l'intervento. Il gres porcellanato sarà utilizzato per il rivestimento dei percorsi pedonali presenti sia lato monte, sia sul lato prossimo all'arenile e si prevede di completare l'opera entro giugno. Al sopralluogo erano presenti anche i vivaisti che stanno seguendo il progetto per la definizione delle essenze che caratterizzeranno l'opera verde del Parco del mare. Grazie alla pedonalizzazione e all'opera verde che creerà un continuum tra le diverse zone, Rimini nord tornerà caratterizzarsi come un borgo marino diffuso che abbraccerà l'intera fascia costiera.

(Rimini) Si registrano oggi 14 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata ne risultano 2 nuovi, concernenti un uomo e una donna. Mentre uno è in isolamento domiciliare l’altro è ricoverato. Anche oggi è stato purtroppo comunicato il decesso di un paziente, ovvero di una donna di 86 anni.

In un quadro complessivo, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, si attestano dunque su 2.158 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, mentre il totale dei pazienti guariti è di circa 1.760, di cui 1.718  residenti in provincia

Martedì, 02 Giugno 2020 09:09

2 giugno

Le regole della movida | Boom dei tavoli all'aperto | Federmoda, crollo dei fatturati

(Rimini) In provincia di Rimini sono 2.814 le richieste accolte dalle banche per i crediti garantiti alle imprese dal governo italiano nell’emergenza coronavirus, per un totale di 58.454.558 milioni di euro erogati. il dato è offerto dalla prefettura di Rimini, ieri in occasione di un tavolo di lavoro specifico. Relativamente ai settori, tra le aziende interessate al contributo, il 29,1% sono commercio all’ingrosso e al dettaglio, 24,5% alloggio e ristorazione; 10,6% costruzioni, il 9,1% industria, il 7,2% attività professionali e tecniche.

“Nell’architettura di questa complessa operazione del sistema bancario, posta in essere nella provincia riminese - ha affermato il Prefetto Camporota – la concessione dei finanziamenti garantiti dallo Stato ha costituito un valido strumento che ha trovato una necessaria integrazione in un ventaglio di forme di supporto alla liquidità delle imprese e delle famiglie e in definitiva alla economia locale”.  Dalla riunione “è emerso il risultato positivo di un’azione sinergica attraverso un complesso di iniziative che si rivela una ottimale strategia – ha proseguito il Prefetto – per affrontare le criticità derivanti dalla emergenza sanitaria in atto”. 

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.809 casi di positività, 19 in più rispetto a ieri: di questi nuovi casi, 17 sono asintomatici, esito dell’attività di screening regionale. I tamponi effettuati sono 3.876, che raggiungono così complessivamente quota 329.358. Le nuove guarigioni sono 104, per un totale di 20.617: oltre il 74% sul totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono scesi a 3.068 (- 95 da ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.631 (circa l’86% di quelle malate), -82 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 54 (-3). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 383 (-10). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 20.617 (+104): 839 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 19.778 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 10 nuovi decessi: 7 donne e 3 uomini. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.124. Dei nuovi casi registrati oggi, i 7 decessi nella provincia di Bologna sono riferiti non solo a ieri ma all’ultima settimana, casi per i quali si attendeva l’esito rispetto alla causa di morte da Covid-19. Gli altri 3 riguardano 2 residenti nella provincia di Piacenza e 1 in provincia di Rimini. Nessun decesso in tutte le altre sei province. 

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.489 a Piacenza (+2), 3.525 a Parma (+4), 4.950 a Reggio Emilia (+2 ), 3917 a Modena (+1), 4635 a Bologna (+8); 394 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 994 a Ferrara (+ 1). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.905 (+1), di cui 1028 a Ravenna nessuno, 943 a Forlì, 780 a Cesena (+1), 2.154 a Rimini (nessun caso in più).

(Rimini) "Le regole dell'intrattenimento serale devono essere omogenee per tutti i Comuni della provincia di Rimini, che in questo weekend hanno già testato l'efficacia di ordinanze diverse, per questo mi appello al Questore di Rimini, come autorità preposta all'ordine pubblico sul territorio, che incontri i rappresentanti degli Enti locali per raccogliere in un unico provvedimento le regole per la cosiddetta movida". Lo dice il sindaco di Riccione, Renata Tosi, che fa appello appunto al questore di Rimini, Francesco De Cicco, affinché incontri i rappresentanti dei Comuni della provincia di Rimini per un confronto sulle regole da dare quest'estate all'intrattenimento serale. "Regole condivise e omogenee per tutti i territori, in particolare per i Comuni della costa, sarebbero utili ad evitare la selva di ordinanze comunali, con ad esempio differenze di orari, rendendo i controlli di ordine pubblico da parte di polizia di Stato e carabinieri e amministrativi da parte delle polizie locali, più semplici e sicuri". 

"Non solo - dice il sindaco Tosi - servirebbe anche ai pubblici esercizi per lavorare in maniera più distesa, come sempre accaduto in estate. Non credo sia il tempo di polemizzare su un'ora o una mezzora in più o in meno, ora è il momento di trovare soluzioni condivise per il bene di tutti gli operatori e per i turisti. Immaginiamo un turista che sceglie Riccione o piuttosto Rimini come alloggio e poi si sposta, come è sempre accaduto da un territorio all'altro, deve farlo con orologio alla mano e ordinanze sindacali in tasca? Credo che il buonsenso oggi ci spinga ad una collaborazione estesa tra comuni limitrofi a beneficio anche delle associazioni di categoria e del lavoro stesso delle forze dell'ordine che probabilmente quest'estate saranno chiamate ad assolvere compiti di differente natura. E' anche impensabile che polizia di Stato, carabinieri e polizie locali si possano dedicare costantemente, come stanno facendo in queste settimane con grande spirito di servizio, ad una sorta di baby-sitting e guardiani della movida in Riviera. Fintanto che distanziamento e mascherine saranno un punto fermo della stagione 2020, una condivisione ad iniziare dagli strumenti legislativi, come appunto un'unica ordinanza  del Questore come autorità responsabile dell'ordine pubblico valevole per tutti, sembra la strada più sensata". 

(Rimini) L’indagine Confcommercio sullo stato di salute delle imprese dopo 15 giorni di riapertura, evidenzia che l’82% dei negozi ha rialzato la saracinesca. Clamoroso però il dato sui fatturati, con un crollo fino ad oltre il 70% che equivale, per il 28% delle imprese che hanno riaperto, il rischio di una chiusura definitiva.

“Con questo quadro c’è in ballo la tenuta sociale, democratica ed economica del Paese – attacca il referente provinciale di Federmoda-Confcommercio Giammaria Zanzini, vicepresidente regionale e consigliere nazionale della categoria -. Dobbiamo capire che non siamo davanti a una recessione, ma a una vera e propria depressione. Non è una crisi congiunturale, è un cataclisma mondiale e per questo servono cure adeguate. Negli ultimi 8 anni l’Italia ha perso 9 negozi di moda al giorno e l’intero settore perderà fino a 15 miliardi di Euro a causa delle fortissima riduzione dei ricavi".

Per questo come Federmoda-Confcommercio "continuiamo a chiedere misure a tutela dei commercianti, a partire da un contributo economico a fondo perduto a copertura di almeno l’80% della spesa corrente, con la possibilità di portare a rendicontazione spese come i canoni d’affitto, le utenze, i tributi locali, le rate dei mutui e dei leasing, le spese per il personale e per la formazione. Insieme a ciò, si chiede di allungare la moratoria degli insoluti bancari in Abi e la sospensione delle segnalazioni alla Centrale Rischi almeno fino a marzo 2021. Il tutto mettendo mano a una burocrazia che non ha smesso di asfissiare le imprese nemmeno in questo periodo di emergenza. Inoltre, non è più rimandabile una moratoria fiscale e contributiva fino alla fine del 2020, perché a settembre saranno davvero pochi quelli che riusciranno a saldare le imposte fatte slittare in questi ultimi mesi". 

Per quanto riguarda la tutela specifica della filiera, "chiediamo una svalutazione del 60% delle merci che giacciono in magazzino attraverso un credito d’imposta, il diritto di reso dell’invenduto nell’ordine del 20%-30% al fornitore o su quota parte degli acquisti già effettuati: le aziende di produzione hanno infatti una capacità di ricollocazione delle rimanenze diverso dal piccolo dettagliante. Fondamentale sarà poi una riorganizzazione totale degli Studi di settore, ora Isa, e il fare rientrare il settore moda all’interno dell’Art. 61 del Decreto Cura Italia, poiché attualmente escluso dalle misure di sostegno". 

Questi sono alcuni suggerimenti "che speriamo vengano recepiti e quindi adottati  dalle Commissioni parlamentari e quindi dal Governo e, non ultimo, gli industriali della moda. Se chiude il piccolo negozio di vicinato, che è l’anello finale che mantiene l’intera catena e l’indotto, la grande industria non potrà mai sostenersi solamente con outlet, grossisti, spacco parallelo ed e-commerce. Se muore il piccolo negozio multibrand salta tutto: dal venditore di tessuti allo stilista, dall’agente di commercio al consulente d’immagine, ai produttori e venditori di macchinari e accessori, fino a fotografi e modelle, sarte, ricamatrici, mercerie… Insomma, un’ecatombe che va assolutamente scongiurata”.

(Rimini) Movida sicura, attraverso responsabilizzazione dei singoli, informazione e prevenzione, rispetto delle regole e controlli. Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e Upi (Unione Province italiane) Emilia-Romagnahanno condiviso con la Regione Emilia-Romagna un documento che raccoglie in sintesi le misure e gli strumenti a disposizione dei Comuni per consentite uno svolgimento sicuro della socialità in tempo di Covid, nel tempo libero e nei luoghi di ritrovo delle città. A partire dalla gestione delle attività di somministrazione e consumo sul posto di bevande e alimenti senza assembramenti o comportamenti contrari alle regole di distanziamento e protezione da rispettare per evitare il rischio di diffusione del contagio.

Il vademecum, in allegato, è stato messo a punto dopo l’incontro dei giorni scorsi voluto dalla Regione con tutti i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province, nel quale era stata fatta una ricognizione delle misure che le amministrazioni comunali avevano già iniziato ad attuare e si era deciso di definire insieme ad Anci e Upi regionali il coordinamento e il quadro delle azioni possibili.

(Rimini) L'assessore al Turismo Stefano Caldari chiederà un incontro informativo ai dirigenti della società che gestisce l'aeroporto di Miramare, Federico Fellini. "Con l'apertura della mobilità tra regioni prevista al 3 giugno - dichiara Caldari - cadrà l'obbligo della quarantena di 14 giorni per i cittadini stranieri provenienti dai Paesi Schengen e dalla Gran Bretagna. Per questo motivo sarebbe interessante capire con il nostro scalo aeroportuale si sta organizzando per accogliere i turisti stranieri, quali e quanti vettori sono stati messi a disposizione per l'incoming in Romagna. Allo stesso tempo, vorremmo segnalare la nostra disponibilità a partecipazione ad azioni mirate per agevolare e promuovere, assieme a quelle che saranno le strategie programmate dagli amici della governance Airiminum (con i quali da tempo collaboriamo) l'arrivo di turisti dalla Germania e dal resto dei Paesi Schengen. Siamo infatti convinti che al pari di treni veloci, così come sono stati confermati nelle tratte di maggiore afflusso turistico con fermata a Riccione da Trenitalia e da Italo, anche lo scalo Federico Fellini abbia un ruolo decisivo per la ripresa del turismo romagnolo".

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