Lunedì, 15 Giugno 2020 12:10

Riaprono 25 aeroporti: escluso Rimini

(Rimini) Da oggi sono di nuovo aperti aperti 25 aeroporti. Dalla lista è escluso il Fellini. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il ministro della Salute Roberto Speranza, hanno firmato ieri un decreto indirizzato al trasporto aereo. La nota inviata dal ministero elenca gli scali riattivati, tra cui anche alcuni sardi: Alghero, Ancona, Bari, Bergamo - Orio al Serio, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze - Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Parma, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Verona Villafranca.

La selezione degli aeroporti, riporta la nota ministeriale, è stata fatta “in considerazione delle numerose richieste dei gestori aeroportuali, della collocazione geografica degli aeroporti in grado di servire bacini di utenza in modo uniforme sul territorio e della loro capacità infrastrutturale, nonché della necessità di garantire i collegamenti insulari”. Le disposizioni sono in vigore fino al 14 luglio.

Crescono quindi le incognite attorno al collegamento con Teheran presentato solo pochi giorni fa dal Airiminum e che sarebbe dovuto partire dal 1 luglio.

Lunedì, 15 Giugno 2020 09:58

15 giugno

Troppa folla al bar | Le fiere riaprono in luglio | Muore bagnino

(Rimini) Il bollettino di domenica regista 8 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, a seguito di doppio tampone negativo. Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, non se ne sono verificati di nuovi. E’ stato comunicato, purtroppo, il decesso di un uomo di 74 anni, malato da tempo. 

In un quadro complessivo, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, si attestano dunque su 2.168 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, mentre il totale dei pazienti guariti è di circa 1.840, di cui 1.790 residenti in provincia. Secondo le stime effettuate dalla Asl sulla base dei dati disponibili, concernenti i residenti in provincia, sono 41 i pazienti attuali. 

(Rimini) Riprendere le visite agli ospiti nelle Case residenza per anziani (Cra). Organizzare nuovamente sagre e fiere locali, oltre a cerimonie ed eventi assimilabili. Riaprire le sale giochi e le aree giochi per bambini. Lo si potrà fare in Emilia-Romagna a partire dal prossimo lunedì, 15 giugno, sulla base della nuova ordinanza firmata venerdì dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che contiene le linee guida con le misure da osservare per garantire la sicurezza delle persone, utenti e lavoratori. Il provvedimento prevede poi che dal 19 giugno si possa tornare a ballare, nel rispetto, anche qui, di linee guida per le discoteche recepite nel provvedimento e solo negli spazi esterni. Viene poi stabilito che con una successiva ordinanza verranno definite le linee guida da rispettare per la ripresa delle attività delle sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse a partire sempre dal 19 giugno.

L’atto modifica alcuni punti di protocolli regionali adottati con precedenti ordinanze. Sì alle visite agli ospiti nelle strutture per anziani e persone con disabilità. Per quanto riguarda le strutture sociosanitarie per anziani non autosufficienti e i centri socioriabilitativi residenziali per persone con disabilità, le linee guida regionali prevedono ingressi limitati e scaglionati, visite su appuntamento e con una durata indicativa di trenta minuti. Se possibile, le visite dovranno essere limitate a un solo familiare, che all'ingresso sarà sottoposto alla misurazione della temperatura. E ancora, al momento della prenotazione ai visitatori verrà fatto un colloquio telefonico sul rischio Covid-19, e non potranno accedere alla struttura coloro che nella valutazione abbiano evidenziato sintomi compatibili con il virus o siano stati esposti a rischio di contrarre l’infezione. Le visite saranno comunque autorizzate dopo il parere favorevole dei responsabili delle strutture. Dovranno inoltre essere individuate aree dedicate agli incontri optando preferibilmente per spazi esterni. Non è ammesso l'accesso di familiari e parenti agli spazi di degenza, come le camere da letto, tranne in casi particolari e su autorizzazione della direzione sanitaria. Il protocollo stabilisce anche le regole per l’accesso alle strutture del personale esterno, come fornitori e addetti alla manutenzione, che sarà comunque consentito solo per attività strettamente necessarie ed inderogabili, e potrà essere preso a riferimento, con gli opportuni adeguamenti, anche da altre tipologie di accoglienza, come le case di riposo, le comunità alloggio per anziani o le piccole comunità di tipo familiare (case-famiglia e gruppi appartamento).

Sempre dal 15 giugno, potranno ripartire anche manifestazioni fieristiche con qualifica locale e sagre, oltre a cerimonie ed eventi assimilabili. Anche per tutte queste attività, l’ordinanza fa proprie linee guida regionali con una serie di misure organizzative di carattere generale per salvaguardare la salute di operatori e pubblico. Nell’organizzazione di cerimonie, per le quali sono state definite Linee guida regionali specifiche, dovrà essere mantenuto l’elenco dei partecipanti per 14 giorni, i tavoli dovranno essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione, privilegiando l’utilizzo degli spazi esterni. Gli ospiti dovranno indossare la mascherina negli ambienti interni (quando non seduti al tavolo) e negli ambienti esterni (qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro). Il personale di servizio a contatto con il pubblico dovrà usare la mascherina ed igienizzare frequentemente le mani. La distanza di almeno un metro dovrà essere mantenuta anche da parte di eventuali musicisti. Le linee guida prevedono anche la possibilità di organizzare buffet, ma come già indicato per congressi e convegni, solo con somministrazione del cibo da parte di personale incaricato. Escluso dunque il self-service, tranne nel caso di prodotti confezionati in monodose. In ogni caso la distribuzione del cibo dovrà essere organizzata evitando il rischio assembramenti.

L’ordinanza interviene sui protocolli già adottati relativi agli esercizi di somministrazione alimenti e bevande, alle strutture ricettive e altri esercizi aperti al pubblico, per chiarire come non siano ammesse attività per le quali non sia possibile garantire puntuale e accurata sanificazione dei materiali e/o la distanza di 1 metro: tra queste, ad esempio, gioco delle carte, giochi da tavolo, biliardino (calciobalilla), giochi di ruolo. Inoltre, è vietato mettere a disposizioni giornali e riviste per un uso promiscuo da parte della clientela.

Vengono poi integrate le linee guida regionali per cinema, circhi e spettacoli dal vivo: gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto (per i bambini valgono le norme generali) e comunque ogni qualvolta ci si allontani dal posto stesso, incluso il momento del deflusso. E per gli spettacoli sia al chiuso che all’aperto viene tolto il tetto massimo di presenti: il numero massimo di spettatori è infatti determinato dalla capienza autorizzata per ciascuna sala, cinema, teatro, circo, auditorium, arena, ecc. tolto il numero di sedute non utilizzabili per garantire la riorganizzazione degli spazi necessaria al distanziamento tra gli spettatori stessi. Infine, alcune modifiche riguardano poi i corsi con strumento a fiato.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.028 i casi di positività, 33 in più rispetto a ieri, di cui 21 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale. In particolare, sono stati registrati 14 casi di positività nella provincia di Bologna e 9 in quella di Parma. I tamponi effettuati sono 8.319 che raggiungono così complessivamente quota 393.539, più altri 1.437 test sierologici fatti sempre ieri.

Le nuove guarigioni sono 212, per un totale di 22.015:  oltre il 78% sul totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 1.817 (-183 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.600 (l’88% di quelle malate):  -166 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 17 (- 1), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 200 (- 16). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 22.015 (+212): 444 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 21.571 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi: un uomo e tre donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 4.196. Per quanto riguarda la provincia di residenza, 1 decesso si è avuto in quella di Piacenza, 1 in quella di Parma, 2 in quella Bologna (nessuno nell’Imolese). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e da fuori regione.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.521 a Piacenza (+2), 3.595 a Parma (+9), 4.966 a Reggio Emilia (nessun nuovo caso), 3.930 a Modena (+1), 4.681 a Bologna (+14); 399 a Imola (nessun nuovo caso); 1.005 a Ferrara (+3). I casi di positività in Romagna sono 4.931 (+4), di cui 1.034 a Ravenna (+1), 947 a Forlì (+2),782 a Cesena (nessun nuovo caso) e 2.168 a Rimini (+1).

Venerdì, 12 Giugno 2020 17:17

San Martino viene alla luce in piazzetta

(Rimini) Gli scavi archeologici effettuati in piazzetta San Martino nel Comune di Rimini, nell'ambito del cantiere Connessioni Urbane per il IV stralcio del progetto del Museo Fellini, hanno permesso di riportare in luce i resti del complesso ecclesiale di San Martino ad Carceres.

Le attività di scavo, finanziate da Hera Spa e condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Bella Arti e Paesaggio di Ravenna, hanno visto il coinvolgimento di 12 archeologi e di 1 antropologa della ditta adArte Srl, ditta incaricata per l'esecuzione delle verifiche archeologiche relative alle attività in progetto. Gli scavi, condotti da gennaio a maggio, hanno individuato immediatamente al di sotto dell'asfalto e sotto la pavimentazione in ciottoli del XX secolo, le fondazioni murarie della Chiesa medievale dedicata a San Martino vescovo, ricordata come già esistente in un atto del 996. Si sono così documentate numerose strutture ed evidenze archeologiche che ripercorrono tutta la storia dell'area a partire dall'epoca medievale fino ad arrivare all'epoca contemporanea.

La Chiesa fu infatti in uso fino al 1806, quando il titolo passò alla chiesa di San Francesco Saverio – il Suffragio – di cui divenne sussidiaria, e venne definitivamente chiusa nel 1809; da allora fu utilizzata come magazzino per il grano, poi come sede delle tipografia Malvolti e nel 1904 demolita per costruirvi i bagni pubblici. Luigi Tonini (1807-1874) ci parla di una chiesa di piccole dimensioni e in buono stato con ancora, nei soffitti, le pitture del Buonamici. Nella chiesa di San Francesco Saverio in Piazza Ferrari si conserva, inoltre, presso la prima cappella di sinistra, la pala per l'altare di San Martino eseguita da Niccolò Frangipane sul finire del XVI secolo (post 1585) e raffigurante la Madonna in Gloria con i Santi Martino e Giovanni Battista.   

La Chiesa viene ricordata con il titolo "ad Carceres" per la sua vicinanza alle carceri pubbliche (spostate nel 1825 circa), collocate dietro il Palazzo dell'Arengo.A causa di alcune importanti compromissioni, determinate in parte da una serie di modifiche che hanno caratterizzato l'intera area da epoca medievale ai giorni nostri, nonché la demolizione avvenuta nel 1904, non è semplice delineare le caratteristiche del complesso della chiesa, per le quali sarà fondamentale uno studio ed una interpretazione di quanto rinvenuto. Le indagini hanno consentito di verificare le ultime fasi di vita del complesso e di portare in luce parte del muro di facciata, collocato a sud-est, parte del muro perimetrale laterale in direzione di Castel Sismondo e alcuni muri riferibili alla zona absidale. Alle spalle della chiesa si è documentata un'articolazione di vani, presumibilmente funzionali alle attività religiose, e si sono individuate due fosse granarie ed un pozzo, che attestano le fasi più recenti di utilizzo dell'area.

Il complesso ecclesiale è risultato inoltre caratterizzato da un sepolcreto esterno, di cui si sono messi in luce numerosi individui, sepolti con il rituale inumatorio, concentrati nel settore poco discosto da quello che doveva essere l'ingresso della chiesa. Inoltre all'interno dell'edificio ed in particolare nei suoi vani annessi sono state trovate ulteriori sepolture, che portano ad un totale di circa un centinaio di individui attestati. Le tombe sono riferibili ad un periodo che va dal medioevo fino all'epoca moderna e sono tutte generalmente molto semplici, ricavate scavando una semplice fossa nel terreno e raramente realizzate con strutture murarie. Con il procedere delle attività di scavo, sono inoltre emerse le tracce della pavimentazione medievale dell'antico vicolo di San Martino, che correva lungo il fianco occidentale della chiesa, e un imponente muro che doveva costituire il limite verso nord-ovest dell'area sacra.

(Rimini) Servirà anche a raccogliere fondi, ma la ‘Rimini’ di Fabrizio De Andrè, reinterpretata da 36 artisti riminesi, sarà soprattutto il manifesto balneare della stagione della ripartenza del capoluogo della riviera romagnola. Il video è la punta di diamante del progetto collettivo "E la chiamano Rimini, uniti per la città", un doppio cd, promosso per sostenere e valorizzare il palinsesto culturale estivo.

 Un manifesto musicale per la città, grazie al contributo di trentasei artisti e band riminesi e ad un brano che ha fatto la storia della musica italiana. E la chiamano Rimini, artisti uniti per la città è il nome del progetto collettivo promosso dall'assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e che nasce per valorizzare e promuovere una città che riparte nel segno dell'arte e della cultura e che vuole mostrarsi al mondo attraverso i suoi artisti. Un progetto che ha dato corpo ad un doppio album e che ha portato alla realizzazione di una straordinaria versione inedita e corale della canzone Rimini di Fabrizio De André e Massimo Bubola: più di una semplice cover, una suggestiva rielaborazione che vede due strofe aggiuntive del testo originario. Il brano è accompagnato da un video, realizzato dal fotografo Chico De Luigi, registrato sullo sfondo del Teatro Galli: un segnale per accendere i riflettori sul difficile momento che sta attraversando il mondo dello spettacolo e le sue maestranze e per quanto sia essenziale la musica, il teatro, il cinema per una comunità. Questo "manifesto" musicale ha anche lo scopo di sostenere l'arte attraverso l'arte: il doppio cd, curato da Massimo Roccaforte e Aldo Maria Zangheri e prodotto dall'Associazione Culturale Interno4, sarà infatti un'occasione per chi l'acquisterà di sostenere simbolicamente il palinsesto estivo di spettacoli della città, che per questa stagione si svilupperà attraverso un circuito di spazi all'aperto con schermi per proiezioni cinematografiche e palchi per spettacoli musicali e performance teatrali. Un progetto di rete che coinvolgerà le diverse realtà che con il loro fermento animano la vita culturale della città in un unico cartellone distribuito sul territorio. 

"Il coronavirus ha colpito Rimini al cuore, nell'anima – è il commento del Sindaco Andrea Gnassi - Ha inferto una ferita profonda a una città che ha nel suo codice genetico il senso dell'accoglienza, che vive di relazioni e di emozioni e che sulla cultura, che è innanzitutto condivisione, ha scommesso il proprio futuro. La musica, la danza e il teatro di prosa, insieme al cinema, sono stati i primi a chiudere e sono gli ultimi a riaprire i battenti nei luoghi deputati come i teatri, le sale da concerto e quelle cinematografiche, con le conseguenze pesanti per il vuoto colmato e i tanti artisti e maestranze rimasti senza lavoro. Con il manifesto musicale che presentiamo oggi vogliamo riprendere il filo interrotto dal lockdown, una ripartenza per una città che è ricca di creatività e talento, come dimostrano gli artisti che con enorme generosità hanno sposato il progetto per una sfida collettiva che ci porterà a riappropriarci degli spettacoli del vivo, anche se con modalità inedite".

 Alternative Station, Riccardo Amadei, Andrea Amati, Alberto Bastianelli, Laura Benvenuti, Braschi, Patrick Bruccoleri, Sergio Casabianca, Darma, Cristina Di Pietro, Duo Bucolico, Eos Quartet, Marco Giorgi, Sara Jane Ghiotti, Dany Greggio, Houdini Righini, Landlord, Daniele Maggioli, Filippo Malatesta, Massimo Marches, Marsch, Federico Mecozzi, Miami & The Groovers, Massimo Modula, Francesco Mussoni, Nashville & The Backbones, NicoNote, Lorenzo Pagani, Chiara Raggi, Rangzen, Davide Ricci, Smoky Quartz, Filippo Tirincanti & Kelly Joyce, Daniele Torri & Loser baby, Voci (Andrea Alessi-Tonino Guerra), Word sono gli artisti che hanno accettato di condividere questo progetto, realizzando un album che tocca tutti i generi, dal sound elettronico e alternativo dei Landlord al rock più tradizionale di Miami & The Groovers e Nashville & The Backbones, dalle atmosfere classiche dell'Eos Quartet e del violino di Federico Mecozzi al jazz di Sara Jane Ghiotti, dal cantautorato elegante di Houdini Righini al pop d'autore del Duo Bucolico, dall'indie di Alternative Station al rap di Smoky Quartz e Word, dalle atmosfere black di Lorenzo Tirincanti e Kelly Joyce alla sperimentazione di NicoNote.

Artisti che si sono alternati anche al microfono e agli strumenti nella versione corale della canzone Rimini di Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola, arrangiata da Marco Capicchioni e Landlord e registrata in due giorni a fine maggio con la supervisione artistica di Cristian Bonato, Federico Mecozzi e Aldo Maria Zangheri. Il brano è accompagnato da un videoclip curato dal fotografo riminese Chico De Luigi, il quale ha realizzato anche gli scatti inediti che illustrano la grafica del CD.  

Il cd sarà in vendita a partire da sabato 20 giugno, sarà acquistabile al costo di 12 euro e il ricavato sarà interamente utilizzato per contribuire al sostegno del cartellone di spettacoli dell'estate. Il cd si potrà acquistare nella giornata di sabato 20 giugno in diversi punti della città tra centro storico (piazza Cavour), borgo San Giuliano (Ristorante La Marianna), Marina Centro (caffé Pascucci e la Casa dei matrimoni di piazzale Boscovich), Viserba (Le Dune cafè) e in altri punti in via di definizione. Nei giorni successivi sa in vendita che in alcuni negozi di Rimini (tra cui la Libreria Riminese, la Libreria Mondadori di piazza Tre Martiri, la libreria Feltrinelli, il negozio Zona disco) e in alcune edicole del centro storico. L'elenco dei punti vendita completo sarà comunicato nei prossimi giorni. E' inoltre in fase di definizione la possibilità dell'acquisto in streaming nelle maggiori piattaforme on-line tra cui: Spotify, Itunes, Google play music e Deeezer.

E la chiamano Rimini, artisti uniti per la città è un progetto dell'Assessorato alla cultura del Comune di Rimini, curato da Massimo Roccaforte e Aldo Maria Zangheri e prodotto dall'Associazione Culturale Interno4.

(Rimini) “Le micro e piccole imprese continuano a sbattere sul muro della burocrazia”. E’ l’allarme di Giammaria Zanzini, referente provinciale di Federmoda-Confcommercio, vicepresidente regionale e consigliere nazionale di categoria. “Se dalla conversione in legge del decreto liquidità arrivano buone notizie con l’aumento dei limiti sui finanziamenti a completa garanzia statale da 25.000 a 30.000 euro con tempi di rientro che passano da 6 a 10 anni e con l’introduzione della autodichiarazione sullo stato dell’attività d’impresa che esula le banche da ulteriori verifiche, la lotta impari con la burocrazia rischia spesso di inficiare anche le buone intenzioni del legislatore”, sottolinea Zanzini.

“Che a tentare di ricevere aiuti per la sopravvivenza siano per la maggior parte le piccole e micro imprese, pietra fondante dell’economia italiana più che in qualsiasi altra parte del mondo, si legge chiaramente nei dati: delle 555.000 richieste di finanziamento pervenute dal 17 marzo all’8 giugno, ben 503.660 riguardano i fondi garantiti al 100%  dallo Stato, ma anche nonostante gli ultimi richiami del ministro per lo Sviluppo economico e del Mediocredito Centrale, che sottolineano come vadano erogati direttamente dalle banche senza attendere le verifiche del Fondo di Garanzia, così non sta accadendo sempre. Pur essendo pienamente solidali con i dirigenti degli istituti di credito, che spesso alzano paletti in mancanza di una manleva che li esuli dal rischio di denunce penali nel caso in cui chi ha ottenuto prestiti non li saldi nei tempi dovuti, non possiamo attendere oltre per questo innesto di liquidità. Non lo chiediamo per andare in vacanza, ma per fare sopravvivere le nostre imprese e le nostre famiglie: le piccole imprese richiedono liquidità a causa degli insoluti, per pagare i dipendenti e per pagare i fornitori”. 

Ricordando a tutti che “la crisi che stiamo affrontando parte da lontano e non solo dallo scorso marzo, ritengo normale che la stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori abbia nella sua storia sconfini sui fidi, oppure rate o riba inadempiute che bloccano di fatto gli iter procedurali. Per le segnalazioni, ora congelate con una proroga fino al 31 agosto, chiediamo un allungamento fino al 31 dicembre. Soprattutto nelle piccole realtà come la nostra, il direttore di banca sa chi ha davanti, sa da quanto tempo ha in piedi l’attività, se paga l’affitto e quanti dipendenti sono sul libro paga. Questo dovrebbe essere sufficiente, in questo momento, per erogare i finanziamenti bypassando i lacci internazionali di Basilea 3 e la spada di Damocle del Fondo di Garanzia, come tra l’altro è stato scritto dal legislatore. Davvero troppa poi la difformità delle decisioni da una banca all’altra, tanto che in settimana è dovuto intervenire il Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia per sollecitare gli istituti più reticenti chiedendo di attivarsi rapidamente per rimuovere eventuali cause di ritardo imputabili a loro carenze”. 

Queste “grosse” criticità “si aggiungono ad una crisi già grave, fotografata dai dati sulle imprese della Camera di Commercio che sono sconfortanti. Dal 1° gennaio al 31 marzo 2020 sul territorio nazionale hanno chiuso 33.363 imprese (370 al giorno in questi tre mesi) di cui 16.198 del settore ingrosso e dettaglio tessile (179 al giorno in questi tre mesi). Nella nostra regione le cose non vanno meglio: nello stesso periodo hanno cessato l’attività 3.175 imprese, di cui 1.220 nel settore tessile, mentre nella provincia di Rimini sono state 246 le serrate, di cui ben 101 nel nostro settore. Numeri da fare accapponare la pelle, che rischiano di diventare ben più preoccupanti nei prossimi mesi, anche alla luce dei fatturati in calo verticale dopo la riapertura. Le conseguenze sono gravi, sia dal punto di vista economico che sociale, a maggior ragione se si pensa che tra poco finiranno anche la cassa integrazione per i lavoratori e il blocco dei licenziamenti. L’economia italiana si regge sulle piccole imprese e se venissero a mancare sarebbe una sconfitta per tutti, non solo a livello economico, ma anche dal punto di vista sociale e morale. Se un imprenditore non ha soldi e gli vengono negati i finanziamenti, rischia di andare ad ingrossare le fila di chi chiede aiuto ai canali illegali come gli usurai, oppure di fallire con tutte le conseguenze del caso. Nessuno si deve girare dall’altra parte: non facciamo che insieme all’economia vada a picco anche la tenuta sociale”.

Venerdì, 12 Giugno 2020 16:03

12 giugno

Ricostruzione: scatta il piano Marvelli | Misano raddoppia i motogp | Le discoteche sono arrabbiate

(Rimini) Nessun nuovo decesso in Emilia-Romagna. E’ quanto emerge dal rilevamento quotidiano dei dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.  Il numero complessivo resta quello comunicato ieri: 4.192. Per quanto riguarda gli altri dati, sono 27.995 i casi di positività, 25 in più rispetto a ieri, di cui 18 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale. I tamponi effettuati sono 7.869 che raggiungono così complessivamente quota 385.220, più altri 1.445 test sierologici fatti sempre da ieri. 

Le nuove guarigioni sono 86, per un totale di 21.803:  quasi l’80% sul totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 2.000 (-61 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.766 (oltre l’88% di quelle malate):  -42 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 18 (- 7), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 216 (- 12). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 21.803 (+86): 465 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 21.338 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. 

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.519 a Piacenza (+5), 3.586 a Parma (+6), 4.966 a Reggio Emilia (lo stesso numero di ieri), 3.929 a Modena (+1), 4.667 a Bologna (+8); 399 a Imola (nessun nuovo caso); 1.002 a Ferrara (nessun nuovo caso). I casi di positività in Romagna sono 4.927 (+5), di cui 1.033 a Ravenna (+2), 945 a Forlì (nessun nuovo caso),782 a Cesena (+1) e 2.167 a Rimini (+2).

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