22 aprile
Ex nuova questura, lo scontro continua | Einstein, “trovata soluzione” | Medici no vax sospesi
Ex nuova questura, Asi fa chiarezza
(Rimini) Giovedì sera in consiglio comunale si è messo a tema il recupero dell'imobile di via Bassi, la famigerata e degradata ex nuova questura, o meglio ora definitivamente la "mai nuova questura". Un consiglio comunale che non ha visto la presenza di Marco Da Dalto, coordinatore del progetto Rimini life, presentato dai proprietari dell'area, la Ariminum sviluppo immobiliare. "Credo che ieri sera sarebbe stata utile la nostra presenza in consiglio comunale per esporre direttamente il profilo della proposta Rimini Life, intervento di riqualificazione dell’area in via Ugo Bassi. Abbiamo ascoltato il dibattito e letto il comunicato del Sindaco", commenta Da Dalto.
"Ci ritroviamo pienamente nel desiderio di portare il dialogo in un alveo sereno e propositivo. Per farlo è necessario però essere chiari e precisi. Parlare di 6.000 mq di commerciale in quell’area non corrisponde alla realtà del progetto. L’area del supermercato contestato è di 1500 mq. Il resto sono aree di servizio, a supporto della vendita. Di certo non si tratta di una piattaforma logistica e su questo c’è un lay out di funzionamento ben chiaro".
"Più che pensare di sindacare su un modello di business sarebbe stato più interessante invece valutare la qualità del servizio offerto al quartiere e il beneficio economico per i cittadini che con l’inserimento di una nuova insegna possono ricevere, riscontrandolo direttamente sul costo della spesa alimentare annua. Non dimentichiamo (dati Ministero) che Rimini è la città più cara d’Italia con circa 4.600 euro annui per famiglia, contro i 4.000 euro annui di Bologna. Questo accade perché l’offerta è sottodimensionata (dati osservatorio regionale) e concentrata (dati osservatorio regionale").
La relazione generale depositata con le richieste autorizzative, agli atti, "dettaglia puntualmente quanto sopra riportato oltre ad identificare con precisione il beneficio qualitativo ed economico della proposta. Sul traffico: ribadiamo che il progetto depositato contiene studi puntuali e dettagliati sui flussi generati. Vorremmo discuterne su basi concrete e non superficialmente, perché i risultati sono di assoluta sostenibilità. Ribadiamo anche la correttezza dei comportamenti: mai abbiamo diffuso pubblicamente informazioni sconosciute all’Amministrazione. Su questo fronte potremmo fare esempi contrari, ma nell’ottica di un dialogo costruttivo, soprassediamo dal ricordarli".
Sul degrado: "la nostra posizione è che vada eliminato, che pensare di costruire residenze sociali lì davanti sia un errore. Il Comune la pensa diversamente. Non vogliamo usare il degrado come arma di condizionamento, ma il Sindaco non usi questo argomento per minimizzare una situazione che è insostenibile e facilmente verificabile. Infine, per chiarire: la trasmissione di Rete4 che ci ha chiesto di riprendere l’interno dell’immobile è stata sensibilizzata da cittadini riminesi. Noi abbiamo ricevuto la richiesta il pomeriggio precedente ed abbiamo acconsentito. Altre interpretazioni sono destituite di fondamento e non vere".
Sul confronto serio: "abbiamo programmato l’assemblea pubblica dopo l’incontro in Comune, non vogliamo che il progetto sia riservato. Forse non c’è abitudine ad un contraddittorio. Sinceramente è sorprendente giudicare questo desiderio di chiarezza pubblica come poco serio. Signor Sindaco, noi non vogliamo imporre nulla: rivendichiamo un percorso, proponiamo delle soluzioni, ipotizziamo un iter urbanistico, tuteliamo quelli che riteniamo dei diritti. Abbiamo chiesto quale altre funzioni immagina il Comune più utili, aspettiamo ancora la risposta".
"Cogliamo allora, ma i chiarimenti erano doverosi, l’ultimo passaggio del suo scritto sull’azzeramento delle discussioni per passare all’elaborazione di una proposta nell'interesse della città. Tifiamo per la riqualificazione, per le residenze previste dal Comune quanto in linea generale esposto. Ma serve condividere che la riqualificazione ha necessità di condizioni che la rendano sostenibile (il supermercato, la cui insegna ha investito non soltanto per la realizzazione del proprio format, ma per la riqualificazione del contesto). Siamo quindi disponibili a ricominciare un dialogo su nuove basi".
Ex nuova questura, il sindaco: no a 6mila metri di commerciale
(Rimini) Il destino dell’area dell’ex Questura di via Bassi e l’accordo di programma presentato dalla società Asi per la riqualificazione del comparto di via Ugo Bassi è stato al centro del dibattito dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, che si è conclusa con la votazione della mozione presentata dal consigliere Renzi sul tema, respinta con 10 voti favorevoli e 20 contrari.
“Credo di non rivelare un segreto – ha esordito in apertura del dibattito il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad - se dico che non più tardi dello scorso 21 marzo, quindi esattamente 30 giorni fa, ho incontrato insieme ai tecnici comunali i rappresentanti di ASI nella sede istituzionale della Sala della Giunta. Un incontro che ho voluto per cercare di avviare un confronto serio, nella sede opportuna. E quanto letto e sentito negli ultimi mesi non va proprio in questa direzione. Dispiace ribadirlo al cospetto di un paradossale ribaltamento dei ruoli e delle responsabilità che per cui chi ha per legge e proprietà il compito di provvedere a eliminare il degrado dell'area in questione, cerca di usare quello stesso degrado come un'arma puntata alla tempia dell’Amministrazione".
La seconda cosa che il sindaco dichiara di aver detto ad Asi nell'incontro del 21 marzo "è che credo stia facendo due errori: di metodo e di merito. Di metodo perché l'unica strada possibile, allo stato attuale, per riqualificare in tempi rapidi quell'area senza attendere i tempi del PUG, è quella di procedere con lo strumento dell'Accordo di Programma. E per sua definizione l'Accordo di Programma si giustifica con un chiaro e forte interesse pubblico sotteso all'intervento. Questo implica che la correttezza del percorso doveva cominciare da un rapporto con la città e, di conseguenza, con l'amministrazione comunale. Qui invece si è invertito il senso di marcia, con Asi che continua a dire cosa farà e poi noi dovremmo accettarlo".
Sul merito: "l’asse di via Roma, tutto quel tratto che dalla stazione porta a Miramare, e in particolare via Bassi è già oggi una delle arterie stradali più trafficate di Rimini. E quella, vi dico già ora, non potrà mai diventare via dei supermercati. Vale per Asi, vale per tutti". Ci sono degli "atti ufficiali depositati che documentano come la proposta di Asi preveda 1.500 mq di supermercato, a cui va aggiunta una piattaforma logistica tra vani tecnici ed altro che porta a 6mila metri quadrati complessivi la parte con funzione commerciale. Pochissimo meno, tanto per fare un esempio conosciuto a tutti, della sede Amazon a Santarcangelo".
Il sindaco cita "una delle ultime superfici commerciali autorizzate è quella nell’area Fox, vicino all’arco d’Augusto, per una superficie complessiva di 1.620 mq. Immagino che, come sul modello Amazon, quella superficie così elevata diventi una base da cui a ogni ora del giorno partono camioncini e mezzi. Una situazione certamente incompatibile con via Roma".
La terza cosa "la dico da sindaco che i problemi vuole risolverli e non lasciarli in sospeso per qualsivoglia motivo. Abbiamo dato la disponibilità ad ASI ad azzerare le discussioni, le polemiche di questi mesi, per cercare insieme di elaborare una proposta in cui l'interesse pubblico, e dunque l'interesse della città, sia evidente e inequivocabile. Appello che fino a questo momento è caduto nel vuoto. Se come paventato, si ha intenzione di fare ricorso, di continuare il braccio di ferro, nessuno lo impedisce. Ma questo atteggiamento muscolare da parte del privato non agevola il perseguimento dell'interesse pubblico che deve stare alla base di un eventuale Accordo di programma".
Quindi, in definitva, "possiamo azzerare tutto – ha concluso il sindaco - ma 6mila metri quadrati di commerciale in quell’area oggi non sono una possibilità. Vogliamo superare la condizione attuale, ma dobbiamo trovare il punto di caduta tra l’interesse pubblico e le aspettative del privato”.
21 aprile
Spiagge, basta proroghe | Il vescovo agli operatori turistici | Agguato alla stazione
Spiagge, Corte Ue conferma le aste pubbliche
(Rimini) "Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente". Lo ha ribadito oggi la Corte di giustizia Ue esprimendosi sul ricorso presentato dal Tar della Puglia. "I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti, disapplicando le disposizioni nazionali non conformi".
Dall'amministrazione comunale di Rimini arriva il commento dell'assessora al demanio Roberta Frisoni. "Se ancora ci fossero dei dubbi, la sentenza di oggi della Corte di Giustizia europea ha contribuito a dipanarli definitivamente. Il verdetto, che abbiamo iniziato a studiare nel dettaglio, già ad una prima lettura pare non lasciare spazio interpretazioni: come scritto a chiare lettere nel comunicato della Corte Ue che sintetizza la sentenza, la direttiva Bolkeinstein “si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo, a prescindere dal fatto che esse presentino un interesse transfrontaliero certo”. Si mette quindi nero su bianco, per l’ennesima volta, un dato di fatto assodato: i titoli devono essere necessariamente riassegnati attraverso procedure selettive e i rinnovi automatici delle concessioni vanno considerati illegali. Aspetto, quest’ultimo, su cui si era già espresso in maniera perentoria il Consiglio di Stato, imponendo lo stop allo stillicidio di proroghe che si sono succedute negli anni. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, se non fosse che, ora più che mai, la definizione dei decreti attuativi per definire i bandi diventa una urgenza, da porre in cima all’agenda politica del Paese".
Un significativo passaggio conclusivo della nota della Corte Ue che accompagna la sentenza, aggiunge Frisoni, oltre a sottolineare che l’obbligo di applicare “una procedura di selezione imparziale e trasparente, nonché il divieto di rinnovare automaticamente un’autorizzazione rilasciata per una determinata attività sono enunciati in modo incondizionato e sufficientemente preciso dalla direttiva” Bolkeinstein, aggiunge che “poiché tali disposizioni sono produttive di effetti diretti, i giudici nazionali e le autorità amministrative, comprese quelle comunali, sono tenuti ad applicarle, e altresì a disapplicare le norme di diritto nazionale non conformi alle stesse”.
Per Frisoni è "giunto quindi il momento di uscire dall’empasse e dal continuo gioco di rimpalli cha segnato questa vicenda, se non si vuole mettere nell’angolo un settore economico fondamentale per il Paese come quello del comparto dei balneari, ancora senza certezze, nonché gli stessi i Comuni, a cui spetta il compito di emanare le evidenze pubbliche e che rischiano di rimanere con il cerino in mano, compressi tra scadenze strettissime e mancanza di indicazioni chiare da parte del Governo. Ora dobbiamo tutti correre, se non vogliamo arrivare alla fine dell’anno con l’acqua alla gola ed esposti alle conseguenze che il mancato rispetto della direttiva comporta. Anche l’evocato tavolo di consultazione tra governo ed enti locali per entrare nel merito dei decreti attuativi, che sollecitiamo da mesi, rischia di arrivare fuori tempo massimo. E sappiamo bene che è quello il passaggio decisivo per costruire gare che rispondano ai criteri definiti dell’Europa e che trovino una sintesi tra l’apertura trasparente al mercato e all’innovazione e la tutela delle imprese e dei lavoratori che hanno investito nelle nostre spiagge".
Il Comune di Rimini "dal canto suo ha cercato di accelerare sulle partite di sue competenza, a partire dal nuovo piano dell’arenile, strumento urbanistico che come ovvio dovrà intrecciarsi ed integrarsi con le evidenze pubbliche. Vogliamo arrivare all’estate con il nuovo piano pronto, in modo da poter poi avviare il percorso partecipativo, raccogliere le diverse osservazioni, e approvare definitivamente lo strumento che consentirà di stimolare la rigenerazione della spiaggia anche in coerenza con il Parco del Mare. E che sarà soprattutto l'opportunità per i privati di investire sull'innovazione del prodotto turistico, di cui abbiamo bisogno se vogliamo davvero essere competitivi e attrattivi anche sul piano internazionale. Noi stiamo correndo, ma ci auguriamo che non sia una corsa solitaria e contro vento”.
Pnrr, l'amministrazione: Avanti tutta, già messi a bando numerosi progetti"
(Rimini) I tre nuovi poli educativi, la nuova piscina comunale, il completamento del Parco del Mare, la riqualificazione funzionale dello Stadium, il centro servizi per il contrasto alle fragilità in via De Warthema: sono solo alcuni dei progetti finanziati attraverso le risorse Pnrr che sono stati messi a bando dal Comune di Rimini, "rispettando anche i tempi spesso stringenti che il piano europeo impone", spiega l'amministrazione.
Complessivamente, "facendo una stima che in quanto tale non ha la pretesa di essere puntuale, possiamo dire che l’Amministrazione ha già bandito (e in alcuni casi già assegnato) progetti impegnando circa già la metà delle risorse a disposizione per la realizzazione di una molteplicità di opere di rilevanza strategica. Una quota destinata ad aumentare a seguito della prossima messa a bando da parte di Pmr della seconda tratta del Metromare e del rinnovo della flotta dei bus".
Proiezioni che corroborano quanto ricordato ieri dal presidente di Anci Decaro: "la maggioranza dei Comuni italiani, pur in un contesto - per usare un eufemismo – complicato, tra incertezze legislative e rincari, sta dimostrando capacità di progettazione e di spesa, smentendo chi afferma che siano i Comuni (a cui oltretutto sono state affidate solo il 19% delle risorse totali assegnate al Paese) a contribuire ai ritardi nell’attuazione del Piano di investimenti".
Chi amministra e gestisce i territori "ha ben contezza del valore di non disperdere fondi che possono rivelarsi fondamentali per dare gambe a opere strategiche che possono contribuire ad innalzare la qualità urbana della città e i servizi di chi la città la vive. Quindi, mentre a Roma si discute sulla governance e si annunciano semplificazioni che spesse volte si traducono in incombenze, sui territori si accelera per cogliere l’occasione che il Next Generation Ue ci ha offerto e per dare risposte ai cittadini. Ricordo che il territorio provinciale, è riuscito ad intercettare oltre 311milioni di fondi Pnrr, con Rimini che tra risorse affidati a pubblico e a privati, ha visto riconosciute risorse per oltre 179 milioni di euro (59,4% sul totale). Finanziamenti che, per la parte di nostra competenza, vogliamo tradurre presto in cantieri, senza perdere tempo”.
Il vescovo agli operatori turistici: "Fare rete perché Rimini sia sempre più accogliente"
“Milioni di persone arrivano sulla Riviera riminese nella stagione estiva da ogni parte d’Italia, ma anche da Paesi dell’Europa e del mondo. Ci auguriamo che queste persone nel tempo delle loro vacanze nella nostra Diocesi possano divertirsi, riposarsi dalle fatiche del lavoro, vivere momenti di serenità e opportunità culturali e di relazione. Dio è contento quando vede i suoi figli contenti.
Ci auguriamo soprattutto che i nostri ospiti possano fare esperienza durante la loro vacanza di una comunità cristiana che viva la fede, l’affidamento a Dio, la fraternità, per ritornare alle proprie case dicendo: come sono stato bene a Rimini!, ho visto una Chiesa e una comunità cristiana vivace e ho goduto di momenti di incontro, di relazione, di cultura e svago che mi hanno arricchito”.
Il vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, ha aperto così mercoledì 19 aprile, la serata di ascolto, meditazione e dialogo, rivolta a tutti gli operatori del turismo balneare (operatori di spiaggia, imprenditori del settore turistico, guide, tour operator, promotori culturali...) insieme a operatori pastorali, animatori delle liturgie estive e sacerdoti. Sala Manzoni, a Rimini, a fianco della Basilica Cattedrale, era gremita di persone arrivate da tutta la Diocesi per questo incontro, il primo di questo genere organizzato espressamente dal Servizio Pastorale del Turismo e dal Vescovo. Sono intervenuti responsabili di tante categorie impegnate a vario titolo nel turismo (dai bagnini agli albergatori, dagli agenti di viaggio ai chioschisti) ma anche operatori e sacerdoti.
Dopo il saluto di accoglienza di Marco Bruckner (Servizio Pastorale del Turismo della Diocesi di Rimini), è stato proprio il responsabile del Servizio Pastorale del Turismo Mauro Vanni ad intervenire: “La Chiesa riminese si mette volentieri in ascolto degli operatori che vivono in maniera diretta il mondo del turismo, come di altre realtà sociali che vivono nel territorio della Diocesi.
L’accoglienza è una caratteristica tipica di questa terra, c’è un modo di accogliere da cristiani, alla luce del Vangelo”.
Una dozzina gli interventi che si sono succeduti, in un clima disteso. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Rimini, Jamil Sadeghoolvad, poi rappresentanti di categorie e operatori balneari. Da tutti gli interventi è emersa la gratitudine per aver indetto un incontro del genere. Sono seguite riflessioni, desideri e suggerimenti, oltre alla decisa volontà di “fare squadra” perché Rimini sia sempre più accogliente e inclusiva, in grado di offrire un divertimento sano e iniziative anche per il “ristoro dell’anima”.
A concludere la serata è stato il Vicario generale della Diocesi: “Il primo frutto di questa serata è proprio il desiderio di fare rete. – ha detto don Maurizio Fabbri – Recepiamo anche la richiesta degli operatori balneari di sentire la Chiesa di Rimini come un’alleata, e non una realtà distante. Una vicinanza che assicuriamo: operatori del turismo non siete e non sarete soli. Insieme desideriamo rilanciare un turismo che pone al centro l’attenzione alla persona: l’ospite, il collaboratore e il dipendente, il migrante e il diversamente abile. Perché chi arriva a Rimini e in Diocesi non sia un cliente ma una persona di cui prendersi cura”.La Diocesi ha già realizzato un cartoncino di saluto e benvenuto da appendere nelle varie strutture: “Gentili turisti, pace a voi!”.
È intenzione della Diocesi realizzare un depliant che pubblicizzi le principali iniziative religiose ma anche culturali e di socialità organizzate sulla Riviera riminese. C’è anche l’idea di aprire le chiese del litorale anche fino a tarda sera e di realizzare un foglio con gli orari delle messe estive.Al termine dell’incontro, il Vescovo Nicolò ha proposto un nuovo incontro, suggerimento immediatamente recepito dagli operatori del turismo che hanno rilanciato: “Rivediamoci alla fine della stagione estiva”.
20 aprile
Rubano ai pusher, agenti condannati | Spiagge, “gare inevitabili” | Un parco del mare per Riccione
Vigili condannati, l'amministrazione promette provvedimenti disciplinari
(Rimini) Otto vigili, dipendenti del comune di Rimini, sono stati condannati per aver intascato dei soldi durante un sequestro a degli spacciatori. Le pene comminate ai dipendenti del comune di Rimini superano complessivamente i 30 anni. I legali difensori hanno annunciato di voler prosguire la battaglia legale.
"Con la sentenza odierna nei confronti di alcuni dipendenti della Polizia locale di Rimini, ai quali sono stati contestati fatti gravissimi commessi durante lo svolgimento della loro attività di servizio, si chiude il primo grado di una vicenda giudiziaria che era nata a seguito di alcune segnalazioni portate all'attenzione dell'autorità giudiziaria proprio dalla Polizia locale di Rimini e a cui il Comune di Rimini aveva da subito fornito il massimo sostegno e collaborazione", commenta l'amministrazione comunale.
"Il Comune di Rimini, una volta lette le motivazioni della sentenza, adotterà i provvedimenti previsti per questi fatti, secondo quelle che sono le norme vigenti in materia e le relative procedure amministrative. Si ricorda infine che i succitati dipendenti, sin all'avvio dell'indagine, sono sottoposti a procedimento disciplinare e sono stati immediatamente trasferiti al di fuori del loro ambito operativo e destinati ad altre attività".
Riccione, rigenerazione urbana in sette punti
(Rimini) La rigenerazione della spiaggia con un “frontemare green e accessibile”, la riqualificazione del centro anche attraverso la creazione di un distretto a neutralità carbonica, la ridefinizione urbanistica delle porte della città, il rilancio del Paese con il Piano del colore, nuova vita per la zona del porto e le aree naturalistiche. L’amministrazione comunale di Riccione ha individuato e definito le sette “aree strategiche della città per dare operatività alle linee di mandato sulla Rigenerazione urbana”. Al fine di “attivare processi di rigenerazione urbana da portare avanti nell’immediato e in modo unitario” la giunta intende “rendere immediatamente operativo il Servizio Rigenerazione Urbana all’interno del Settore Governo Sostenibile del Territorio” dell’amministrazione comunale.
“La rigenerazione urbana - osservano la sindaca Daniela Angelini e l’assessore all’Ambiente e Urbanistica Christian Andruccioli - è un approccio innovativo e partecipato per gestire complesse operazioni di trasformazione urbanistica, sociale ed economica, superando i passati modelli del recupero e della riqualificazione urbana che operavano in modo frammentario per singoli interventi, senza il coinvolgimento della popolazione e la valutazione degli effetti sui sistemi ambientali e territoriali”.
L’obiettivo è dare soluzione a “criticità ambientali e paesaggistiche”, migliorare “la vivibilità degli spazi collettivi”, incentivare “il recupero ed il riuso di immobili di proprietà pubblica o da destinare a uso pubblico” anche attraverso il “coinvolgimento diretto della comunità locale”, premiando “progetti di qualità che vengono costruiti in modo partecipato, in ascolto delle richieste dei territori”.
In linea con la legge regionale 24 del 2017 (“Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”) - spiega l’assessore Andruccioli, “vogliamo costruire un percorso di rigenerazione dei territori urbanizzati attraverso il miglioramento della qualità urbana, la vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri, la produzione dei servizi ecosistemici attraverso il contenimento del consumo del suolo, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la valorizzazione del paesaggio e degli elementi storici e culturali, la conservazione della biodiversità”.
Nel definire gli indirizzi operativi, l’amministrazione chiarisce inoltre che “il passaggio obbligatorio dalla riqualificazione alla rigenerazione comporta la necessità di considerare, insieme al recupero e alla riqualificazione urbanistica dello spazio costruito, la dimensione sociale, della fattibilità economica, della resilienza, della sicurezza, della qualità dell’abitare, della sostenibilità ambientale e territoriale”.
Le previsioni per le sette aree strategiche
Entrando nel merito delle aree strategiche, che sono sette, si parte dalla “Zona dell’Arenile” da assoggettare al nuovo Piano dell’Arenile, comprensivo della definizione degli spazi pubblici e della passeggiata fronte mare in chiave green e accessibile. Poi ci sono le due porte della città. La “Porta a mare Nord”, dove si prevede la ridefinizione urbanistica dell’area a confine con il Comune di Rimini compresa tra la foce del Marano, la ferrovia e l’arenile con il restauro e riuso delle ex colonie pubbliche Reggiana ed Adriatica. E la “Porta a mare Sud”: anche qui si parla di ridefinizione urbanistica della zona a confine con il Comune di Misano Adriatico, compresa tra lo stabilimento termale, la ferrovia e l’arenile, comprensiva del sistema del trasporto pubblico e privato e il riuso delle ex colonie Bertazzoni ed ex Sip-Enel.
Per la “Zona Paese” è in progetto una nuova disciplina particolareggiata del centro storico con il Piano del colore e la sistemazione urbanistica e architettonica della Piazza Unità, comprensiva dello studio sul traffico, la sosta e il mercato settimanale.
Per il “Distretto Ceccarini” l’amministrazione ha in programma la definizione delle azioni pubbliche e private per la creazione di un distretto pubblico-privato a neutralità carbonica, con la riqualificazione dell’arredo e del brand commerciale dei principali viali turistici della città: viale Ceccarini, viale Dante e le zone limitrofe. Il “Porto turistico” richiede un imponente intervento di riqualificazione degli arredi e il riassetto urbanistico e del traffico, da viale Vittorio Emanuele II alla darsena turistica. Infine le “Infrastrutture verdi e blu”: dovranno essere definiti parchi fluviali e territoriali, oltre a percorsi naturalistici lungo i due corsi d’acqua Rio Melo e Torrente Marano (compresa la riqualificazione dell’ex Polveriera) collegati a rete con il sistema del verde pubblico, dei parchi urbani e territoriali e di puntuali interventi di forestazione urbana.