2 giugno
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1 giugno
Mare pulito | Ponte d’oro | Febbre da Vasco
Volontari nel fango: un abbraccio amico che salva i ricordi
(Rimini) Di fronte allo scenario di distruzione che si sono trovati davanti arrivando nelle zone colpite dall'alluvione in Romagna, sarebbe stato facile cadere nello sconforto. Cosa è possibile fare con una pala o uno spingiacqua quando la forza delle esondazioni ha coperto le case per uno o più piani. Cosa fare davanti alle montagne di mobili edelettrodomestici infangati accatastati? Certo si può aiutare a ripulire un po', consapevoli che per rendere nuovamente abitabili quei luoghi saranno necessari ben altri interenti. Si può soprattutto tendere la mano, si può abbracciare la sofferenza di una persona a cui è rimasta solo la vita, perché tutto il resto, la casa, l'azienda, è da rifare. Anche i ricordi sono stati per lo più ingoiati dal fango. Ma quelli che l'alluvione non ha compromesso del tutto si possono salvare e riconsegnare chi sa dare ad essi significato.
Da Rimini, tra i tanti che si sono subito mossi, sia singolarmente che a gruppi, sono partite anche un centinaio di persone, coordinate dalla comunità di CL. "Siamo stati mandati a Forlì", spiega Michele Ligi che ha coordinato i volontari riminesi. "Dopo la Messa, ci siamo messi a lavorare dove c'era bisogno. Al mattino abbiamo ripulito lo spiazzo davanti alla parrocchia di San Benedetto . Già nel parcheggio c'erano 30, 40 centimetri di fango da spalare. Si vedevano i segni dell'acqua che aveva coperto completamente le auto. Al pomeriggio ho aiutato a sgomberare un centro di accoglienza per minori di Cotignola". L'impatto all'arrivo "è stato drammatico. Sembrava di stare nel mezzo di una guerra, intorno era tutto grigio, c'erano solo cataste di mobili e i mezzi di soccorso".
Perché siete partiti?"Il desiderio di essere utili, di dare una mano dove c'era bisogno, senza ricevere nulla. Tornando a casa la sera ci siamo tutti scoperti stupiti di quanto ci avesse fatti contenti aver dato anche un piccolo contributo". A colpire chi è tornato dai luoghi della distruzione è stata l'umanità incontrata, che l'alluvione non è riuscita a spazzare via. "Abbiamo lavorato fianco a a fianco con persone che hanno perso qualcosa, beni materiali soprattutto, ma qualcuno ha perso qualcosa di più grande (sono sedici le vittime accertate, ndr). E loro ci hanno ringraziato perché la vicinanza di qualcuno interessato a loro gli è stata di conforto. Ho trovato la voglia di rimboccarsi le maniche, lo spirito di ripartire, il desiderio di non abbandonarsi alla disperazione o alla lamentela”. Quest'esperienza "mi ha fatto capire per cosa vale davvero la pena di spendere il proprio tempo, mi ha aperto a un orizzonte più ampio rispetto a quello che abitualmente siamo soliti guardare", conclude Michele, che a Forlì è andato con molti suoi amici.
"Sono partito perché colpito dal dramma di queste persone. Come tanti, mi sono domandato cosa potessi fare io per loro. Se fosse accaduto a me, mi sarebbe piaciuto che qualcuno mi avesse dato una mano. Quindi, con alcuni amici abbiamo deciso di andare, in maniera molto semplice. Di fronte a quanto accaduto, il cuore si è mosso. Non potevo stare fermo", racconta Gianlorenzo Minarini. Appena messo piede fuori dall'auto "mi sono commosso, tantissimo. Il primo impatto è stato tosto. Ho visto molta distruzione e mi sono immedesimato. Ma ho potuto vedere anche la bellezza di tanta gente arrivata da tanti posti diversi per dare una mano senza potersi illudere che avrebbe ottenuto grossi risultati. La situazione è tale che ci sarà bisogno comunque di interventi importanti, con mezzi adeguati, mentre noi abbiamo fatto quel che abbiamo potuto armati di pale e secchielli".
Al mattino "siamo entrati dentro un'abitazione per aiutare a svuotarla buttando via quasi tutti i loro vestiti e i mobili. Ci siamo accorti che sul fornello c'era una pentola con la pastasciutta cotta a metà. Il proprietario mi ha raccontato che loro sono stati sorpresi mentre cenavano e sono fuggiti via scalzi. Quando siamo andati via, ci hanno regalato quattro bottiglie di buon vino, come segno di ringraziamento”. Al pomeriggio "siamo arrivati in casa di una signora che si stava dando da fare da sola per mettere un po' a posto. Il marito non poteva aiutarla perché pochi giorni prima si era rotto una gamba. Ci ha portati in un ripostiglio, dove l'uomo nel corso degli anni aveva accumulato molti oggetti, elementi di elettronica, componenti di computer, vecchie macchine da cucire. Lei ci ha chiesto di buttare via tutto perché era impossibile nell'immediato per il marito andare a verificare cosa salvare e cosa no. Quando ci siamo accorti che tra quelle cose ce ne erano anche di belle, le abbiamo proposto di ripulirle e lasciarle su uno scaffale più in alto, per difenderle da un'eventuale nuovo allagamento. Quando il marito avrebbe potuto, sarebbe andato lì e avrebbe deciso cosa farne. Del resto se le aveva conservate un motivo doveva pur esserci. Allora lo sguardo della donna è cambiato, si è rasserenata”.
Così Gianlorenzo ha capito "che a finire sotto il fango non sono stati appena mobili o elettrodomestici, ma anche i ricordi delle persone e per loro incontrare qualcuno disposto a dare tempo per ripulire questi ricordi, per salvarli dal fango, è stato tranquillizzante, gli ha dato coraggio. Due amiche del nostro gruppo hanno pulito il muro esterno dal fango con la candeggina. Una cosa apparentemente inutile, perché per quelle strade arriveranno dei mezzi a fare dei lavori si sporcherà tutto di nuovo, ma nell'immediato queste persone hanno bisogno di vedere che la casa è pulita, per iniziare a scorgere dei punti di luce. Immedesimandomi in loro, questo era quello che avrei desiderato anch'io. Prima di andare via ci siamo scambiati i numeri di telefono e ci ha promesso che quando avrà sistemato il giardino ci rivedremo per fare insieme una bella cena".
La sintesi di tutto questo, è forse in quanto accaduto a Maria. Con tutta la famiglia si è ritrovata a dare una mano ai volontari impegnati in una casa di cura, colpita dall'alluvione. "Mentre mio marito spalava via il fango da terra, con mia figlia ci siamo messe a cercare nel mucchio della roba che era appartenuta agli ospiti della casa se ci fosse qualcosa di salvabile. Non molto, ma qualcosa lo abbiamo recuperato, foto, vecchi oggetti”. Intente nell'operazione di recupero, l'attenzione di Maria a un certo punto è stata attratta dalle parole rivolte loro da un altro volontario: "Per noi queste cose sono spazzatura, mentre loro salvano i ricordi".
Al lavoro anche i più piccoli. "Vedere quei giovani, arrivati un po' da ovunque, chi da Padova, chi da Saronno, mi ha ricordato che il cuore dell'uomo è uguale ad ogni latitudine, ognuno di noi ha un desiderio di bene dentro che facilmente viene fuori. E' stato bellissimo, tant'è che tornato al lavoro il giorno dopo ho raccontato l'esperienza ad alcuni colleghi e ho proposto di tornare insieme", sottolinea Gianlorenzo. Un piccolo aiuto può fare molto. "Eravamo consapevoli di non portare un grosso contributo materiale, ma guardare questa gente anche per il piccolo bisogno che aveva è quello che ognuno di noi desidera, essere abbracciati e voluti bene. Anche semplicemente attraverso il piccolo gesto di chiedere di loro, se stessero mangiando quando si è alzata l'acqua, se i loro figli avessero avuto paura".
Tra i volontari riminesi, anche il diciassettenne Leone Biondi. Si è dato da fare spostando macerie da dentro a fuori le abitazioni, spazzando via l'acqua, controllando che i tombini funzionassero. "Sono partito perché ho capito che lì c'era bisogno e perché la nostra città ha avuto la fortuna di non essere colpita gravemente dall'alluvione. Pensando al fatto che al loro posto ci saremmo potuti essere noi, mi è nato il desiderio di aiutare. Io poi nella mia vita ho avuto tutto gratuitamente, e quindi con questo piccolo contributo volevo restituire un po' del bene ricevuto".
Arrivato a Forlì, "tutto è apparso ai miei occhi molto surreale. Mi sembrava di vedere le immagini che passa la tv della guerra in Ucraina. Polizia e macerie da tutte le parti. Il fango. In una strada l'acqua ci arrivava ancora alle ginocchia e sui muri delle case si vedeva bene il segno che era arrivata fino a metà del primo piano. Lì in mezzo, una signora appena ci ha visti ci ha fatto un sorriso a trentadue denti, non è banale visto tutto quello che queste persone hanno passato e che stanno passando. Lei rimpiangeva di aver perso tutti i suoi libri, perché li teneva in cantina, ma non sembrava sfiduciata. E' stato come se noi portassimo un po' di speranza". Un'esperienza che Leone consiglierebbe a tutti. "Oltre ad esserci divertiti, cosa che mi rendo conto possa sembrare paradossale visto il clima faticoso, tornando mi sono sentito come liberato. Le facce di quelle persone che nonostante tutto riescono a regalare sorrisi sono state un'esperienza tanto semplice quanto grande, che ci ha riempito il cuore".
Diciassette anni ha anche Sofia Bianchini. "Dalle foto che avevo visto si capiva come ci fosse un gran bisogno di dare una mano e mi faceva piacere essere utile. La proposta mi è arrivata da persone più grandi di cui mi fido. Non mi hanno delusa. La cosa molto bella è che la gente che ho incontrato era chiaramente triste, ma io non ho visto nessuno rassegnato, c'era una gran voglia di ricominciare e tutti erano grati ai volontari che sono andati ad aiutare. Chiaro, la situazione era estrema e si sentiva di poter fare poco. Mi ricordo in particolare di una signora che nonostante tutto quello che le era successo non sembrava per niente arrabbiata e anzi aveva un sorriso assurdo. Ci ha detto che che era proprio contenta delle persone che erano arrivate lì per lei. Quindi ho capito che il contributo che abbiamo dato non era tanto nella soluzione dei problemi concreti che hanno, quanto nel rapporto umano, nell'amicizia, nella mano tesa che abbiamo potuto offrire loro". Aiutare le persone alluvionate è stata "una cosa molto bella da fare in primis perché ci si scontra con una realtà che è forte e può insegnare. E' stato poi molto bello vedere tutte quelle persone che sono arrivate per dare una mano gratuitamente. Mi ha incoraggiato constatare come ci sia tante gente che ha voglia di dare per un bene".
Per Andrea Arcangeli, da cui è partito l'invito ai liceali riminesi, "sarebbe proprio bello vivere sempre così, attenti alle esigenze dell'altro. L'occasione di guardarsi mentre insieme si fa qualcosa di buono per qualcun altro. L'esperienza elementare dell’uomo è proprio questa. Quando sei molto giovane non sai dire Gesù, ma in queste esperienza riesci a vederlo. Tutti abbiamo bisogno di ricevere e dare in gratuità e anche se non sappiamo cosa sia, la riconosciamo nell'esperienza di viverla".
Filomena Armentano
Balneazione, a Rimini acque ok
(Rimini) Le analisi delle acque dell’Adriatico "consentono di confermare la partenza della stagione balneare per il prossimo 2 giugno. Lo dice Arpae. "La rilevazione fatta martedì 30 maggio, a cura dei tecnici di Arpae, ha dato infatti risultati tali da rendere balneabile quasi tutta la costa emiliano-romagnola. Uniche eccezioni 19 punti di rilevazione (sui 98 totali), 14 dei quali nel ravennate, interessati più degli altri dagli effetti dell’alluvione che ha coinvolto diversi corsi d’acqua con afflusso al mare. Gli altri tratti in cui si sono verificati sforamenti sono a Goro nel ferrarese (2) e in provincia di Forlì-Cesena (3)".
In particolare, i parametri risultati non conformi sono Escherichia coli nelle acque prospicienti Marina Romea, Marina Romea tratto 100 metri foce Lamone nord, Marina Romea tratto 100 metri foce Lamone sud, Casalborsetti nord, Casalborsetti sud, Casalborsetti camping, Bassona nord foce Bevano, tutti nel ravvennate; si tratta di tratti di mare vicino a foci di fiumi (Canale destra Reno, Lamone e Bevano); Enterococchi intestinali a Marina di Ravenna, Marina di Ravenna Sud, Lido Adriano, tratto 200 m sud confine poligono di tiro Foce Reno, tratto 1,4 km a sud della Foce dei Fiumi uniti, Cervia Milano Marittima (tratto di 100 metri a nord del porto canale di Cervia) e Cervia (tratto di 50 m a sud del porto canale di Cervia), sempre nel ravennate; San Mauro Mare Sud, San Mauro Mare Nord e Savignano a Mare in provincia di Forlì-Cesena; due tratti nel comune di Goro (FE), i punti A e B dello Scanno di Goro.
"Situazioni, come accaduto in occasioni passate legate al maltempo, probabilmente destinate a rientrare già nei prossimi giorni. Per esse verranno emanate dai sindaci ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste. Per questi tratti di mare, infatti, verranno ripetute le analisi già da oggi e fino a quando i parametri non risulteranno conformi", commentano da Arpae.
"Che la stagione inizi!", è il commento del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad. "Anche i risultati delle analisi periodiche disposte da Arpae confermano: il mare di Rimini è pulito, sicuro, bellissimo. Non serve aggiungere molto altro se non che, oltre a queste qualità, il nostro mare è anche il più controllato e monitorato. Trasparente non solo come limpidezza dell'acqua, ma anche come condivisione al pubblico di controlli e analisi svolti dagli organismi tecnici preposti. Ci sono molte altre località concorrenti che possono dire lo stesso?".
31 maggio
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Vasco: centinaia di agenti per la sicurezza
A pochi giorni dai concerti di Vasco Rossi, che si terranno nelle giornate dell’1 e del 2 giugno, il prefetto di Rimini Rosa Maria Padovano ha convocato tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. Presenti all’incontro idi ieri n prefettura il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, l’assessore alla Sicurezza, Juri Magrini, i vertici provinciali delle forze dell’ordine (compresa la polizia stradale), il comando provinciale dei vigili del fuoco, la polizia municipale, il servizio emergenza 118, la Croce rossa italiana e gli organizzatori.
Sul versante della sicurezza, per la giornata dell’1 giugno - data in cui il noto rocker canterà esclusivamente per gli associati ai fan club per un numero complessivo di spettatori che è circa la metà di quelli della data zero del tour – sono più di sessanta le unità delle Forze dell’Ordine territoriali che saranno impiegate, alle quali si aggiungono più di cinquanta unità dei Reparti di rinforzo inquadrati.
Per la giornata clou del 2 giugno sono, invece, circa centoventi le unità delle Forze dell’Ordine territoriali e ben ottanta quelle dei rinforzi inviate dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Ad esse vanno aggiunti tutti i funzionari che dirigeranno il dispositivo, articolato su tre turni per ciascuna giornata e il consistente apporto della Polizia Locale che avrà una media di circa cento unità per giornata.
Altri 11 militari della Guardia di Finanza effettueranno, inoltre, specifici servizi finalizzati al contrasto alla contraffazione, al bagarinaggio, alla tutela del made in Italy e del diritto d’autore, ai quali potrebbe affiancarsi, all’occorrenza, altro personale a disposizione e a supporto.
Imponente il dispositivo sanitario curato dalla Croce Rossa Italiana e coordinato dal Servizio di Emergenza 118, che nella giornata di maggiore criticità (n.d.r. per l’1 giugno l’impiego di uomini e di mezzi è di poco inferiore) prevede: due posti medici avanzati; tre medici con esperienza in area critica; nove infermieri con esperienza in area critica; cinque ambulanze di tipo “A” per soccorso (prevedono autista-soccorritore e altro soccorritore); un “quad” per consentire il raggiungimento sul luogo dell’intervento di un medico o di un infermiere; quindici squadre appiedate.
Il tutto sarà affidato ad un Direttore operazioni evento, ad un Coordinatore dei soccorsi sanitari, a un Referente della logistica e a un Coordinatore della centrale operativa.
Anche sul versante della viabilità e della logistica, saranno consistenti i presidi della Polizia Stradale e della Polizia Municipale nei punti nevralgici, mentre il Comune di Rimini ha previsto ben sei aree di parcheggio, quattro delle quali nel raggio di un chilometro di distanza dall’evento.
Per il deflusso degli spettatori saranno ben ventisei i cancelli che si apriranno per consentire una buona ripartizione del pubblico intervenuto.
Vasco live, tutte le info "per sopravvivere"
Vasco Live si prepara a partire con la data zero di venerdì 2 giugno a Rimini. E la macchina organizzativa è pronta ad accogliere gli ospiti del doppio appuntamento: oltre alla 'data zero' del 2 giugno, il giorno precedente toccherà al Soundcheck, regalo annuale del rocker agli iscritti al Blasco fanclub. Sono acquistabili on line (Parkforfun.com) i parcheggi nelle sei nuove grandi aree straordinarie di sosta predisposte per il pubblico. Estesi e potenziati i servizi di Metromare e trasporto pubblico. Ecco tutte le informazioni utili per il concerto:
ORARI
15:30 Apertura cancelli
17:00 Apertura cassa ritiro accrediti
21:00 Inizio concerto
INGRESSI E BIGLIETTERIA
BIGLIETTERIA – Palazzetto dello Sport (via Flaminia)
GATE M – Distinti non numerati - Via Arnaldo da Brescia
GATE L – Distinti numerati - Via Arnaldo da Brescia
GATE H – Distinti numerati - Via Arnaldo da Brescia
GATE E/D – PRATO GOLD - Via Arnaldo da Brescia
GATE B – Diversamente Abili – Piazza del Popolo
GATE A – Tribuna Est – Centrale e Centralissima – Piazza del Popolo
GATE V – Tribuna Ovest – Piazza del Popolo
GATE T – Curva Ospiti – Via IX Febbraio 1849
GATE P/Q – Prato – Via IX Febbraio 1849
MEZZI PUBBLICI
In occasione del concerto di Vasco, nei giorni dell’1 e 2 giugno, il trasporto pubblico locale verrà potenziato.
Dalla zona nord – Linea 4
LINEA 4 (San Mauro Mare – Bellaria – Igea Marina – Rimini: fermata stazione FS) ultima corsa da Rimini ore 1.50, frequenza ogni 30 minuti circa
Dalla zona sud – Linea 11
LINEA 11 (Rimini – Riccione) servizio fino alle 2.00 con corse ogni 15 minuti circa
METROMARE
Il servizio METROMARE (Rimini – Riccione) sarà prolungato: servizio fino alle 3.00 corse ogni 30’ (ultima corsa da RN FS 3.00)
Le persone che alloggiano negli alberghi sono invitate a non usare la propria autovettura, ma a raggiungere lo stadio a piedi, tramite le biciclette e i monopattini in sharing e i mezzi pubblici del Metromare e dei bus di linea.
IN AUTO: PARCHEGGI E INTERRUZIONI DELLA CIRCOLAZIONE
Come arrivare in Auto
I nuovi parcheggi dedicati, che si aggiungono a quelli della città, sono stati individuati nelle aree “RDS Stadium”, “Centro Commerciale Le Befane”, “Colosseo” “Palacongressi”, “Gros”, “Fantoni”, per un totale di circa 5mila posti auto.
Le aree parcheggio dedicate saranno così suddivise:
Parcheggi auto tariffa €5,00
- N1 | Palacongressi (1 km di distanza)
- N2 | Via Fantoni (1 km di distanza)
- S1 | Colosseo (2 km di distanza)
- S2 | RDS Stadium (2 km di distanza)
- S3 | GROS (3,5 km di distanza)
- S4 | Le Befane (2,5 km di distanza)
Parcheggio Camper tariffa €15,00
N2 | Via Fantoni (1 km di distanza)
*I camper potranno sostare solamente durante la notte tra giovedì 1° giugno e venerdì 2
Parcheggio Bus tariffa €30,00
S3 | GROS (3,5 km di distanza)
I parcheggi saranno disponibili nei seguenti orari:
- 1° giugno: dalle 8.00 alle 2.00 del giorno successivo
- 2 giugno: dalle 8.00 alle 3.00 del giorno successivo
Tramite la piattaforma Parkforfun.com è possibile prenotare il proprio posto auto.
Al termine del concerto, il percorso di deflusso pedonale verso i parcheggi “Colosseo”, “RDS Stadium” e “Gros” sarà presidiato dalla polizia locale e dai volontari di protezione civile per indirizzare il pubblico verso i rispettivi parcheggi dedicati.
Per le persone con disabilità che devono accedere al concerto (ed accreditate tramite l’organizzazione) è prevista un’area sosta riservata nell’area ex Damerini posizionata sul retro del palco.
Dal casello autostradale Rimini Sud, mantenere la destra e seguire le indicazioni per “Rimini” fino ad immettersi sulla SS 16 Adriatica (unica direzione consentita, verso Riccione). Giunti alla prima rotatoria, seguire le indicazioni seguenti per raggiungere i singoli parcheggi:
-per raggiungere il Parcheggio auto “RDS Stadium”, alla rotatoria prendere la seconda uscita (via Coriano) e proseguire diritto fino alla successiva rotatoria, prendendo la seconda uscita (ingresso parcheggio);
-per raggiungere il Parcheggio auto “Centro Commerciale Le Befane”, alla rotatoria prendere la terza uscita per proseguire sulla SS 16 in direzione Riccione fino ad arrivare alla successiva rotatoria. Uscire alla prima uscita (via Vittime dell’11 Settembre) e proseguire sempre diritto fino ad arrivare all’ingresso (segnalato sulla destra prima del distributore di carburante) per accedere al parcheggio riservato al concerto;
-per raggiungere il Parcheggio auto “Colosseo”(ingresso da via Rodriguez), alla rotatoria prendere la quarta uscita e proseguire su via Flaminia Conca. Alla successiva rotatoria, prendere la prima uscita e proseguire su via C.A. Dalla Chiesa. Giunti alla successiva rotatoria, prendere la prima uscita e proseguire su via Flaminia in direzione Riccione. Alla successiva rotatoria (Suor Angela Molari), prendere la prima uscita e proseguire su via Edelweiss Rodriguez Senior, subito dopo aver superato il cavalcavia, sulla destra, si incontrerà l’accesso all’area di parcheggio riservato al concerto;
-per raggiungere il Parcheggio auto “Palacongressi”, alla rotatoria prendere la quinta uscita (per invertire la direzione di marcia) e proseguire sulla SS 16 in direzione di Ravenna. Alla successiva rotatoria, prendere la prima uscita e proseguire sempre diritto su via Della Fiera fino a raggiungere l’accesso all’area di parcheggio riservato al concerto;
-per raggiungere il Parcheggio auto “Gros”, alla rotatoria prendere la terza uscita per proseguire sulla SS 16 in direzione di Riccione fino ad arrivare alla successiva rotatoria. Quindi prendere la seconda uscita e proseguire sempre sulla SS 16 in direzione di Riccione, alla successiva rotatoria (vigili del fuoco) prendere la prima uscita e proseguire su via Varisco, in fondo alla quale si trova l’accesso all’area di parcheggio riservato al concerto;
-per raggiungere il Parcheggio auto “Fantoni”, alla rotatoria prendere la quarta uscita e proseguire su via Flaminia Conca. Alla successiva rotatoria, prendere la seconda uscita e proseguire su via Flaminia Conca. Giunti alla successiva rotatoria, prendere la terza uscita e proseguire su via Giovanni Fantoni. Dopo cento metri, sulla destra, si raggiungerà l’accesso all’area di parcheggio riservato al concerto;
Modifiche della viabilità:
Il divieto di transito nell’area più ampia, ricompresa dalle vie sotto indicate, sarà istituito dalle 14.00 di giovedì 1° giugno alle ore 03,00 di venerdì 2 giugno e dalle 8.00 di venerdì 2 giugno alle ore 03,00 di sabato 3 giugno.
La circolazione dei veicoli (auto e moto) sarà interdetta all’interno dell’area ricompresa tra via Tripoli (percorribile), via Ugo Bassi (percorribile), via G.M. Giuliani (percorribile), via Annibale Fada (percorribile), via C.A. Dalla Chiesa (percorribile), via Giovanni Fantoni (percorribile solo fino all’intersezione con via Abruzzo che non sarà percorribile, ad eccezione dei residenti).
I velocipedi e i monopattini, purché condotti a mano, potranno accedere all’area interdetta alla circolazione al solo fine di sostare (ad eccezione delle aree più vicine allo stadio) ma non potranno in ogni caso circolare all’interno delle aree.
Le interruzioni alla circolazione saranno presenti sulle seguenti intersezioni stradali:
- Della Fiera/Marche, Della Fiera/Toscana, Della Fiera/Lombardia, Della Fiera/Piemonte, Circonvallazione Meridionale/Flaminia, Tripoli/Flaminia, Tripoli/Silvio Pellico, Tripoli/Lagomaggio, Luzzati/Crispi, Ugo Bassi/Damerini, Ugo Bassi/Pascoli, Fada/Lagomaggio, Fada/Flaminia, Flaminia Conca/Pananti, Fantoni/Abruzzo.
All’interno dell’AREA BLU, il transito e la sosta (divieto di sosta con rimozione) saranno vietate (anche per velocipedi e monopattini) dalle ore 16,00 del 31 maggio alle ore 3,00 del 3 giugno. Le strade ricomprese nell’AREA BLU sono:
- Via Sonnino, su ambo i lati, intera Via;
- Mamiani, su ambo i lati, intera Via;
- IX Febbraio, su ambo i lati, intera Via;
- Machiavelli, su ambo i lati, nel tratto dalla Via IX Febbraio alla Via Sonnino;
- S. Pellico, su ambo i lati, nel tratto dalle Vie Sonnino/Mamiani alle Vie Macchiavelli/Guicciardini;
- P.le del Popolo, su ambo i lati, intero piazzale;
- A. da Brescia, su ambo i lati, intera Via, compreso il tratto da Via Masaniello alla Via Sartoni;
- Sartoni, su ambo i lati, nel tratto da Via A. da Brescia fino all’ingresso alla piscina comunale;
- Gioberti, su ambo i lati, nel tratto da Via Balilla a Via A. da Brescia;
- Lagomaggio, su ambo i lati, nel tratto da Via IX Febbraio a Via A. da Brescia.
Inoltre, dalle ore 09,00 del 1° giugno alle ore 06,00 del 3 giugno è istituito il divieto di sosta-zona rimozione (anche per velocipedi e monopattini) nelle seguenti strade:
- Machiavelli, nel tratto da Via Sonnino a Via S. Pellico;
- Guicciardini, intera via;
- S. Pellico, nel tratto dalle Vie Machiavelli/Guicciardini alla Via Tripoli;
- Lagomaggio, nel tratto dalla Via A. da Brescia alla Via Pascoli; e dalla Via IX Febbraio alla Via Guicciardini;
-Balilla, intera via;
- Sartoni, nel tratto da Via Balilla a Via A. da Brescia;
- Maroncelli, intera via;
-Bacelli, intera via;
- Gioberti, nel tratto dalla Via Balilla alla Via Pascoli;
- Finali, intera via;
- Flaminia, nel tratto dalle Vie Tripoli/Gueritti alle Vie Pascoli/Flaminia Conca.
IN TRENO
Maggiori informazioni sui collegamenti in treno a questo link: https://www.google.com/url?q=https://www.trenitalia.com/it/offerte_e_servizi/offerte-per-eventi/Musica/frecciarossa-treno-ufficiale-del-concerto-di-vasco-rossi.html&source=gmail&ust=1685510743195000&usg=AOvVaw3jPReTeOfUYeH8HRZw7mss">https://www.trenitalia.com/it/offerte_e_servizi/offerte-per-eventi/Musica/frecciarossa-treno-ufficiale-del-concerto-di-vasco-rossi.html
SICUREZZA
Per la sicurezza sono previsti servizi di controllo in aree vicine a quella del concerto e anche all’ingresso dell’area dove si terrà l’evento.
Saranno inoltre effettuati in prossimità dell’arena concerto dei pre-filtraggi: solo chi sarà munito di biglietto potrà accedere alle aree limitrofe all’arena (ad eccezione di residenti e casi specifici), a garanzia della massima sicurezza.
REGOLAMENTO IMPIANTO
1. INFORMIAMO IL GENTILE PUBBLICO CHE:
1.1 L’accesso all’interno dell’Impianto comporta il rispetto del presente regolamento;
1.2 L’ingresso è consentito ai soli possessori di regolare titolo d’accesso;
1.3 Il titolo d’accesso va conservato fino al termine della manifestazione ed all’uscita dell’Impianto; va esibito in qualsiasi momento alla semplice richiesta del personale addetto al controllo. Il biglietto perde la sua validità una volta usciti dai cancelli della Struttura;
1.4 E’ consentito entrare con bevande analcoliche in bottiglie di plastica non più grandi di 0,5 lt. purché prive di tappo. Presso i bar interni le bevande saranno servite in bicchieri di materiale monouso e le bottiglie vendute senza tappo;
1.5 All’interno ed all’esterno dell’Impianto, ai fini della sicurezza e tutela della Struttura, è attivo un sistema di video-sorveglianza. Tutte le immagini registrate, in caso di necessità, saranno poste nella disponibilità dell’Autorità Giudiziaria e della Polizia Giudiziaria. I sistemi di video-sorveglianza presenti sono conformi alle disposizioni di cui al D.Lgs. 196/2003 s.m.i.;
1.6 A tutela della comune incolumità sono predisposti controlli all’entrata dell’Impianto effettuati dal personale in servizio e dalle Forze di Polizia, anche con l’utilizzo di apparati metal detector;
2. COMPORTAMENTO PROIBITO:
2.1 Stazionare e sedersi sulle scalinate, sui percorsi di accesso e di esodo e su ogni altro passaggio destinato ad uscita di sicurezza;
2.2 Danneggiare o manomettere in qualsiasi modo strutture, infrastrutture e servizi dell’Impianto;
2.3 Arrampicarsi su balaustre, parapetti, divisori ed altre strutture non destinate alla presenza ed allo stazionamento del pubblico;
2.4 Svolgere qualsiasi genere di attività commerciale che non sia stata preventivamente autorizzata, per iscritto, dalla Direzione dell’Impianto;
2.5 Comportamenti capaci di creare situazioni pericolose, di mettere a repentaglio la sicurezza di qualsiasi persona o contrari all’ordine pubblico, tali da turbare in qualsiasi modo l’ordinato svolgimento di un Evento o di impedirne il pacifico godimento;
2.6 Accedere e trattenersi in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
2.7 Esporre materiale che ostacoli la visibilità agli altri spettatori o che interferisca con la segnaletica di emergenza o che, comunque, sia di ostacolo alle vie di fuga verso le uscite;
2.8 Porre in essere atti aggressivi nei confronti del personale addetto al controllo;
3. OGGETTI PROIBITI
3.1 Armi da fuoco, armi finte od oggetti simili ad armi, coltelli e altri oggetti con bordi affilati o acuminati. Munizioni, munizioni finte o qualsiasi oggetto somigliante a munizioni;
3.2 Materiale esplosivo o infiammabile, sostanze chimiche od ordigni incendiari;
3.3 Fuochi d’artificio, razzi e petardi;
3.4 Bottiglie di vetro, lattine o borracce di metallo;
3.5 Bevande non alcoliche in bottiglie di plastica di capacità superiore a 0,5 lt. Le bevande non alcoliche sono limitate a una bottiglia di plastica non superiore a 0,5 lt. senza tappo;
3.6 Bevande alcoliche non acquistate all’interno della Sede;
3.7 Animali di qualsiasi genere e taglia (salvo i cani guida e da assistenza addestrati);
3.8 Sostanze illecite, comprese droghe e aghi (salvo se necessari per valide ragioni mediche);
3.9 Pali, aste, bastoni, ombrelli, attrezzatura fotografica di grandi dimensioni (ad es. tripodi), aste per selfie e mazze;
3.10 Droni o dispositivi aerei teleguidati;
3.11 Motocicli, biciclette, pattini, skateboard e overboard;
3.12 Attrezzatura di trasmissione elettronica, power bank o puntatori laser;
3.13 Valigie, trolley, borse e zaini più grandi di 15lt. od oggetti troppo grandi per il controllo di sicurezza;
3.14 Trombette da stadio, bombolette spray urticante e bombolette spray (come ad esempio antizanzare, deodoranti, creme solari, etc…)
3.15 Tende e sacchi a pelo;
3.16 Strumenti musicali;
3.17 Apparecchiature per la registrazione audio/video, macchine professionali e semiprofessionali, Go-Pro, Ipad e tablet;
3.18 Caschi, catene e tutti gli altri oggetti atti ad offendere;
Il mancato rispetto del presente Regolamento può comportare l’immediata risoluzione del contratto di prestazione che si è perfezionato con l’acquisto e la detenzione del titolo di accesso e l’applicazione delle eventuali sanzioni previste dalla normativa vigente. Le Forze dell’Ordine presenti posso integrare il presente regolamento.
Tempietto di Sant'Antonio, Mariotti finanzia il restauro
(Rimini) Il Tempietto di Sant’Antonio da Padova è un piccolo gioiello dell'architettura, un patrimonio della città dal grande valore identitario oltre che artistico e culturale. Edificato agli inizi del Cinquecento in ricordo di uno dei miracoli compiuti dal santo nel suo passaggio a Rimini, nel 2024 il Tempietto sarà oggetto di un importante intervento di restauro, frutto dell’impegno congiunto del Comune di Rimini, della Soprintendenza e grazie al sostegno di un privato, l’imprenditore riminese Bonfiglio Mariotti, che ha scelto di contribuire alla valorizzazione di un pezzo di storia della città.
Il progetto di fattibilità dell’intervento di manutenzione, protezione e restauro del tempietto è stato approvato lo scorso aprile come ultimo step di un percorso condotto congiuntamente con la Soprintendenza Belle Arti Archeologia e Paesaggio. L’intervento prevede lavori di riqualificazione sia interni sia esterni, a causa di infiltrazioni provenienti dal manto di copertura in rame e presenza di umidità penetrata dalle fondazioni. A seguito dei diversi sopralluoghi e delle indagini condotte tra l’autunno e l’inverno, è stato elaborato un programma di interventi che prevede il restauro e la revisione della copertura, dei paramenti esterni, degli infissi e delle inferriate, il consolidamento degli affreschi interni, la scultura lignea e l’adeguamento degli impianti. La riqualificazione sarà l’occasione anche per operare un restauro completo della statua di Sant’Antonio in legno policromo, di fattura probabilmente tardo seicentesca, collocata a parete dietro l’altare.
Il progetto, redatto dai tecnici del Comune con il supporto di restauratori esterni all’Amministrazione, è stato trasmesso alla Soprintendenza per il rilascio dell’autorizzazione, così come prevede la norma sui beni culturali. Entro la fine dell’anno è prevista la conclusione dell’iter autorizzativo e l’approvazione del progetto esecutivo, per avviare così i lavori nella primavera del prossimo anno. Il progetto vale 200mila euro, finanziato per 150 mila euro attraverso il contributo Art Bonus sostenuto dall’imprenditore Bonfiglio Mariotti, presidente del gruppo informatico riminese Bluenext.
"Prima di tutto un grande ringraziamento a Bonfiglio Mariotti - è il commento del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad- per la sua generosità che di fondo ha un grande amore verso Rimini e i luoghi della propria vita, davvero luoghi dell'anima per ognuno di noi. E il Tempietto di Sant'Antonio è proprio questo. Il mio auspicio è che il gesto d'amore di Bonfiglio diventi 'virale', convinca cioè altri riminesi ad adottare un monumento, un intervento di restauro, conservazione, tutela del nostro straordinario patrimonio storico artistico. Ne abbiamo bisogno, soprattutto nel momento in cui Rimini, candidandosi a Capitale italiana della Cultura per l'anno 2026, mette al centro non tanto e non solo i suoi monumenti, i suoi musei, le sue iniziative ma un sentimento diffuso di condivisione di una storia comune e popolare che tanto e da al nostro Paese in termini di contributo a tutto ciò che è cultura".
“Sono personalmente legato al Tempietto di Sant’Antonio – spiega l’imprenditore Bonfiglio Mariotti – è un luogo a cui lego molti ricordi anche della mia giovinezza, simbolo di valori in cui credo, ed è punto di riferimento e identitario per i riminesi. Da qui la decisione mia e della mia famiglia di dare il mio contributo personale per riqualificare questo prezioso gioiello monumentale: credo che un imprenditore abbia anche un ruolo sociale, ha il dovere di restituire qualcosa al proprio territorio, alla propria città. Le aziende sane, vitali, hanno il compito oltre che di dare riscontri ai dipendenti e agli azionisti, anche di dare un contributo alla comunità in cui hanno avuto modo di crescere e svilupparsi. Credo che lo strumento dell’Art Bonus vada interpretato in questa prospettiva: non come un’occasione per un mecenate per avere agevolazioni, ma come un’opportunità per far sì che sia maggiore il contributo che il privato possa investire per la cultura, per l’arte e per la crescita”.
“Questo bell’annuncio arriva in coincidenza dell’Ottocentenario di sant’Antonio a Rimini – racconta il Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi - Portoghese, naufrago a Sicilia, risalendo l’Italia ha incontrato san Francesco che l'ha preso con sé e gli affidato la nostra provincia e da Forlì sant’Antonio ha predicato a Rimini. Aveva 28 anni. Muore a 35. La sua è stata una predicazione da giovane in una città giovane e per giovani. A Lisbona, alla Giornata Mondiale della Gioventù di agosto, saranno presenti circa 300 giovani riminesi, e in quella occasione andremo a visitare la casa natale di s. Antonio che 800 anni fa “stimolava” la fede ‘traballante’ di alcuni riminesi. Per festeggiare degnamente gli 800 anni della presenza del santo dei miracoli a Rimini, sono previste numerose iniziative, un calendario composito promosso da un comitato di cittadini a cui la Diocesi ha dato seguito. Il primo appuntamento è l’8 giugno, in occasione della solennità del Corpus Domini con la processione cittadina che in occasione degli 800 anni si concluderà proprio al Tempietto che in modo opportuno l’Amministrazione Comunale ha deciso di restaurare e riportare alla sua originaria bellezza, grazie all’intervento decisivo di un imprenditore riminese, Bonfiglio Mariotti, che ringrazio a nome di tutta la Chiesa riminese per il suo gesto in favore del bene comune”.
Il Tempietto di Sant’Antonio di Padova venne realizzato a partire dal 1518 e pare sia stato ultimato nel 1532. Realizzato in pietra arenaria di San Marino, la celletta ha pianta ottagonale, scandita all'esterno da otto semicolonne poste sugli spigoli, coronate da un ampio cornicione articolato in un doppio ordine. Sul secondo è impostata la cupola ad otto spicchi ricoperta da un manto verde rame e conclusa da una piccola lanterna.
Oltre ad essere un importante monumento del patrimonio storico-artistico, il Tempietto è anche un luogo sacro alla memoria dei riminesi e di tutta la tradizione cristiana occidentale. E’ stato infatti costruito nella piazza principale della città a memoria di uno dei celebri miracoli compiuti a Rimini da Sant’Antonio da Padova nel 1227. Al suo interno è infatti conservata la colonna con capitello sul quale, secondo la tradizione, era salito il Santo intento porgere l’ostia consacrata ai cittadini. In quel momento passò da lì un contadino con una mula, che si inginocchio davanti al Santo prostrandosi di fronte alla mano del Santo. Il Tempietto rappresenta l'unica memoria del passaggio del santo in città, in quanto la chiesa che si trovava sulla destra del porto, nel luogo del noto miracolo della “predica ai pesci”, fu distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Nel 1672, a seguito del terremoto che colpì la città di Rimini, il tempietto crollò quasi del tutto, rimanendo integra solo una limitata porzione della parete posteriore. Dopo un primo restauro attraverso l’utilizzo di gran parte del materiale recuperato dal crollo, dal 1678 viene avviata la completa ricostruzione del tempietto con l’impiego di nuovi e pregiati marmi di pietra bianca d’Istria. La ricostruzione fu progettata e diretta dall’architetto G. Francesco Nagli, detto il Centino.
Il Tempietto ha subito poi vari interventi nel corso del Novecento: negli anni Venti in seguito ai danneggiamenti e crolli parziali subiti a seguito al terremoto del 1916, negli anni Cinquanta con alcuni lavori di restauro portati a termine dal genio civile e infine negli anni Ottanta, per il consolidamento della cupola.
Intelligenza artificiale, Botturi: Una sfida educativa da non mollare
“Le tecnologie non sono neutre, nascono con una funzione spesso commerciale che ci spinge verso un uso o un altro. Siamo noi, però, a scegliere come usarle. Il punto è che non dobbiamo farci sopraffare dalle tecnologie. Possiamo e dobbiamo decidere dove andare, per quali scopi usarle. Una domanda che dovremmo farci non solo a livello personale, ma anche sociale”. Luca Botturi, scrittore, studioso e appassionato di comunicazione, ha incontrato genitori e studenti delle scuole Karis, per fare chiarezza e dare un pizzico di positività sul mondo delle nuove tecnologie che stanno cambiando il mondo e l’uomo e che per certi versi potrebbero anche generare timori. ‘Scuola vs ChatGPT’ il tema dell’incontro nell’ambito dell’evento di fine anno ‘Karis in festa’.
“Per i genitori, il messaggio è: non tiratevi indietro. Abbiamo un ruolo da giocare, ed è importante farlo. L’appartenere a una generazione diversa da quella dei nostri figli con la sensazione di far fatica a capire non deve esserci di ostacolo, perché non è di capire tutto che i ragazzi hanno bisogno. Quello di cui necessitano è un orientamento e questo possiamo certamente darglielo”. Come? “Giocando questo ruolo insieme, tra famiglie, tra famiglia e scuola”. Per i ragazzi, prosegue Botturi, “le tecnologie sono un’opportunità quando diventano funzionali a un interesse di vita forte. Il vero aiuto che possiamo dare loro, quindi, è capire qual è il loro interesse di vita. Se uno è appassionato di calcio o di pittura la tecnologia, i social, sono uno strumento che può dare delle opportunità enormi. Possono aiutare a seguire quella passione, a promuoverla. L’importante è non farsi vivere da Instagram, non essere fagocitati da uno strumento che è pensato per riempire tutti gli spazi”.
Per far capire in che mondo viviamo e la logica sottesa all’intelligenza artificiale, Botturi fa tre esempi. C’è il campione di AlphaGo, Lee Sedol, battuto clamorosamente da un programma “che non sa giocare, solo ne conosce tutte le regole. Esercitandosi giocando tra sé e sé, ha sviluppato una strategia che nessuno conosce, nemmeno i suoi inventori”. Viviamo immersi in situazioni prima impensabili, e ogni giorno spesso se ne scopre una nuova, anche nell’ambito della robotica.
“Kevin Warwick è l’ingegnere inglese che già in tempi non sospetti si è fatto inserire un chip sottopelle con cui apriva le porte. Successivamente ha costruito una mano robotica in grado di compiere gli stessi gesti della sua mano. Non contento, l’ha collegata a internet e quindi mentre lui andava in giro per il mondo, la sua mano poteva fare cose in casa”. Questo esempio, “serve a comprendere quanto noi cambiamo la nostra definizione di essere umano, fin dove rimaniamo umani se siamo intrisi di tecnologia. La mano robotica forse ci può sembrare strana, ma strumenti come il pacemacker o per il controllo del diabete li accettiamo tranquillamente. Le tecnologie cambiano il nostro modo di percepire noi stessi. Come spiega il sociologo Marshall Macluhan nel libro ‘Il medium è il messaggio’, noi prendiamo la forma delle tecnologie che usiamo”.
E quindi, terzo esempio, “noi che forma prendiamo in un mondo popolato dai social, di contenuti estremamente brevi, di relazioni rapide, in cui raramente incontriamo le persone. Questo modo di vivere, che forma ci dà?”. La risposta è nell’esperienza di “Aza Raskyn. Ha inventato lo scrolling infinito, la possibilità di caricare contenuti uno dietro l’altro, senza soluzione di continuità, semplicemente scorrendo sullo schermo con il dito. Le interfacce precedenti mostravano un numero limitato di risultati, in fondo il link next verso un’altra pagina. Raskyn grazie alla sua invenzione ha guadagnato molto, ma poi si è domandato se non avesse inventato qualcosa di pericoloso, perché di fatto prendi in mano i cellulare e non finisci mai di usarlo”.
E’ qui che bisogna fare attenzione. “Come detto, i social che mettiamo in mano ai nostri figli non sono neutri: hanno l’obiettivo di fare i soldi con la pubblicità, un giro di affari enorme. Più ci fermiamo su un gioco o su YouTube, maggiore è il numero di nostre informazioni condivise, perché l’interfaccia che usiamo è sofisticatamente progettata proprio per ottenere questo, come il muschio su un muro, che pian piano occupa tutti gli spazi disponibili se non lo ripuliamo. Molti ragazzi alla domanda perché usi il telefono rispondono: perché mi annoio”. Trent’anni fa alla rete si accedeva solo attraverso i sistemi di ricerca, “ora dalle icone delle applicazioni dei social network, esteticamente invitanti, messe infila una accanto all’altra come sullo scaffale di supermercato”.
Se le cose stanno così, non è detto, però che non si possa “prendere il controllo della tecnologia: una bella sfida alla libertà di chi sta crescendo ma anche alla nostra”. Perché c’è anche “il bello della rete: la telemedicina, la possibilità di lavorare con persone che si trovano in altri continenti, sono cose di questo tipo che rendono la sfida affascinante”.
Ma cosa vuol dire utilizzare il digitale in modo interessante a scuola? La proposta della Karis è nei laboratori di robotica e informatica in cui si parte dallo studio di come uno strumento sia fatto per capire come funziona. Le tecnologie “vanno conosciute, questo è un compito della scuola”, sottolinea Botturi. La domanda “non è chiedersi come si usa, ma perché l’anno fatta così. Cambia tutta la prospettiva”.
Sono “veri”, prosegue Botturi, i problemi legati al web per i ragazzi, come cyberbullismo, privacy, pornografia, fake, ecc. In famiglia, “non ci conviene giocare in difesa. Perché in realtà per ognuno dei problemi segnalati c’è l’altra faccia della medaglia. Se per esempio prendiamo il cyberbullismo, il punto vero non è limitare l’uso dello smartphone, ma capire cosa significhi essere amici e rispettarsi. Altro esempio, di fronte a un tentativo di adescamento, la domanda vera è: quando e perché mi fido di qualcuno? C’è sempre un risvolto, che è una sfida educativa. Guidiamo i nostri ragazzi dando loro dei principi utili”.
A casa si può parlare insieme figli e genitori di digitale. “Io lo faccio a cena ne parliamo insieme, ognuno fa vedere le cose che lo hanno colpito, ce le scambiamo. Bisogna poi non avere paura di mettere delle regole, soprattutto se ci sono di mezzo dei figli. La regola non è una gabbia è un aiuto a crescere dando un’indicazione, come un paletto che aiuta una pianta debole ad andare nella direzione giusta. Concediamo dispositivi personali, ma senza segreti: abbiamo accesso ognuno al telefono dell’altro. Cerchiamo e troviamo un equilibrio. Esiste un uso sano dei dispositivi, che è medio, moderato”.
Far scomparire le tecnologie “è impossibile, immergersi eccessivamente è dannoso, la tecnologia diventa negativa quando ci distrae dalle cose importanti, lo studio, il riposo”.
E ancora, “creiamo degli ambiti in cui è facile che i nostri figli si vedano, con delle regole: per esempio decidere che da una certa ora la chat di classe non si usa più”.
Filomena Armentano