Cattolica, al Teatro della regina il Circus Elysium di Kiev
(Rimini) Una gara di solidarietà per l’Ucraina, un abbraccio agli artisti "esuli". Al Teatro della Regina di Cattolica è attesa la compagnia Circus Elysium di Kiev. Venerdì primo aprile, alle 21.15, porterà in scena "Alice in Wonderland" con un progetto di circo moderno che vede impegnati trenta ballerini-acrobati. La compagnia, che allo scoppio del conflitto si trovava già in Italia, è stata supportata da una rete di sostegno per dare agli artisti ucraini l’opportunità di continuare la propria tournée. La città di Cattolica con il Teatro della Regina, in collaborazione con ATER Fondazione, ha aderito ospitando convintamente questa iniziativa.
"Nella nostra città arriva non soltanto un meraviglioso spettacolo - spiega la Sindaca Franca Foronchi - ma anche un messaggio di pace e solidarietà. L’appuntamento ha un duplice intento: permettere agli artisti della compagnia di continuare a lavorare sostenendoli in questi terribili giorni al riparo dalla guerra in atto nel loro Paese ma anche attivare e sostenere azioni concrete nel nostro territorio di supporto a donne e bambini profughi, coloro che più soffrono delle conseguenze di questo dramma, che hanno dovuto lasciare improvvisamente le loro famiglie, le case, la scuola, la loro città e che si trovano ora in luoghi a loro sconosciuti, bisognosi di ogni aiuto". Ed infatti, nel corso della serata a cura del Centro Antiviolenza CHIAMA chiAMA della sezione di Cattolica, verrà attivata in Teatro una raccolta Fondi da devolvere all'Associazione MondoDonna Onlus per offrire supporto alle donne proveniente dalle zone di conflitto in Ucraina.
"L’invito è all’intera cittadinanza a partecipare numerosa allo spettacolo - aggiunge l'Assessore alla Cultura, Federico Vaccarini - unendosi a questo gesto di solidarietà. Il teatro, la musica, la danza e tutte le arti sono potentissimi strumenti di pace e di fratellanza. Quello che viene portato in scena dagli artisti ucraini è il frutto di un lungo e faticoso lavoro fatto di passione, sacrifici e creatività. In questo momento così difficile, vanno in scena affinché a tutti gli spettatori arrivi un messaggio non solo di bellezza e di gioia, ma anche di speranza e solidarietà".
"Il Teatro della Regina ha accolto immediatamente, insieme ad altri teatri, l’appello dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna. Ci siamo prontamente attivati per promuovere questa nuova data e inserirla tra nostri spettacoli. Abbiamo esteso l’invito, oltre a tutto il nostro pubblico, anche alle donne ucraine che trovano rifugio nella nostra città ed anche ai bambini ospitati a Cattolica e speriamo potranno partecipare alla serata”, aggiunge la Direttrice dei Teatri di Cattolica, Simonetta Salvetti.
"Alice in Wonderland", tratto dal romanzo fantastico di Lewis Carrol del 1865, è rielaborato nell'impianto estetico dal Circus-Theatre Elysium di Kiev. La compagnia rivendica l’autonomia del linguaggio di scena esaltandolo con scelte avveniristiche senza tralasciare, tuttavia, la funzione narrativa del racconto originario. Un progetto artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico intrecciando molteplici discipline: la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza.
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Elezioni a Riccione, Cecchetto presenta le sue liste. “C’è chi lavora a ‘Fratelli di Riccione”
(Rimini) La notizia arriva quasi alla fine della conferenza stampa in cui oggi a Riccione Claudio Cecchetto ha presentato le prime due liste nate a suo sostegno. C’è ‘Riccione Civica’, rappresentata per l’occasione da tre esponenti del direttivo: Marisa Grossi dell’associazione ‘Ubriachi di libertà’, l’ex assessore Maurizio Pruccoli e il coordinatore Alessandro Bartorelli. C’è la lista ‘Cecchetto - Claudio sindaco’, rappresenta da Massimo Montanari, la coreografa e speaker radiofonica Sabrina Ganzer e Susanna Savelli Argenterio. “C’è un’altra civica che dovrebbe nascere proprio in questi giorni, il nome con cui si sono presentati è ‘Fratelli di Riccione’” ha detto a un certo punto Cecchetto lasciando in molti a bocca aperta.
“Ci hanno chiesto di poterci sostenere. Mi ha fatto sorridere e mi piace il nome anche perché lo trovo ottimo, ’Fratelli di Riccione’. Vediamo un po’, noi siamo disponibili, stiamo andando avanti e si stanno unendo a noi anche altre realtà. In particolare, si sta creando anche un’altra civica, ‘Ho scelto Riccione’, ed è formata da persone che nascono in altre città, ma adesso hanno chiesto la residenza qui. Sono persone di Bologna, di Modena, di Milano. Siamo contenti di questo fermento perché vuol dire che c’è attenzione verso il nostro progetto civico”.
E’ proprio nelle ultime settimane, quelle decisive per centrodestra e centrosinistra per la definizione delle candidature, che pare siano nati e cresciuti malumori di qua e di là. Si sono creati proprio attorno ai nomi proposti per sindaco. Ma forse c’è anche tanta stanchezza per un vecchio modo di fare politica. “E’ chiaro che nelle altre due fazioni ci sono dei percorsi storici", spiega Marisa Grossi se le si chiede come da civici s'intenda affrontare dei partiti che hanno una consolidata base di votanti. "ma proprio perché sono storici hanno creato dei solchi profondi”, va avanti Grossi, che tra i “solchi” cita quello scavato dalle lotte per il Trc.
“Noi abbiamo partecipato al tavolo della larga coalizione del centrosinistra per cinque mesi. Per poi renderci conto che non cambia nulla, puoi far finta di diventare civico ma restano le vecchie logiche in cui le scelte finali vengono sempre calate dall’alto. Quando tu sei come i partiti ci sono le logiche di Roma che intervengono”. Oggi “voi qui avete avuto modo di vedere una logica diversa. Sono convinta che l’unica possibilità che noi a Riccione abiamo per sradicare queste logiche è con Cecchetto. E’ veramente l’unica possibilità di sovvertire la vecchia politica, quella degli interessi personali”.
Il contributo di Marisa Grossi alla lista sarà in ambito energetico. “Io mi sto muovendo per la comunità energetica. Per Ricione ho fatto un progetto che darebbe la possibilità ai Riccionesi di avere un 25% in meno sulle bollette e ci permetterenne la possibilità di fare la nostra parte nel percorso di transizione energetica. Perché tutti i tetti delle scuole e degli ospedali non possono essere sfruttati? L’occhio è sui ragazzi, su quello che gli lasceremo un domani: dobbiamo seriamente lavorare su questa cosa”.
Tra le file di Cecchetto si nota quella che a oggi sembra un età media molto bassa dei candidati. “I giovani sono quelli che hanno in mano la Riccione futura. Bisogna stare attenti perché ogni tanto si parla del futuro dei giovani e non di preente. Invece il futuro dei giovani va discusso nel presente con i giovani”, ha spiegato Cecchetto. “Confermo che siamo realmente un progetto civico, noi guardiamo alle persone e ai programmi. Anche se all’interno del progetto civico ci sono diversi pensieri, sono tutti quanti nella stessa direzione. La direzione è Riccione”.
“La Riccione che vuoi tu” è lo slogan. “Più umana, più sicura, più verde”, sono le linee programmatiche. Si punta su destagionalizzazione, con eventi che siano “una risorsa economica e non una spesa”, si punta sullo sport attraverso anche “la riqualificazione degli impianti”, si punta sul green che “non è solo sostenibilità ecoogica, ma anche sociale”. Si promette attenzione alle donne, alla riqualificazione urbana, alla scuola, ai quartieri, alla partecipazione, alla sicurezza che per Cecchetto è “un problema da affrontare con chiarezza. Le problematiche dello scorso anno (quelle scene di una città presa in scacco dalle baby gang, ndr) devono trovare un soluzione: le vacanze devono essere tranquille”, conclude Cecchetto.
Legalità, consiglio comunale approva odg Lega. Allarme criminalità e babygang
(Rimini) Il consiglio comunale dedicato giovedì sera alla legalità e alla sicurezza è stato aperto dai saluti del prefetto Giuseppe Forlenza e del questore Francesco De Cicco, presenti il comandante provinciale della guardia di finanza colonnello Alessandro Coscarelli, il tenente colonnello Francesco Milardi del comandando provinciale dei carabinieri, i rappresentanti di diverse associazioni del territorio, alcune scuole e il magistrato Daniele Paci (nella foto).
Il prefetto ha puntato i riflettori su due concetti da lui definiti “valori che compongono il concetto di sicurezza e di legalità, al di là delle formule stereotipate”. L’affermazione di una cultura della legalità, ha detto Forlenza, “porta con sé la riconquista di spazi di pari opportunità, di trasparenza e di giustizia sociale. Ognuno di noi è chiamato a mettersi in gioco, ad educarsi e ad educare alla legalità”.
Nella fase storica caratterizzata dall’invasione dell’Ucraina con l’arrivo di migliaia di profughi in riviera “il concetto di legalità s’intreccia strettamente con quello di solidarietà. Bisogna cioè coniugare, ai fini dell’accoglienza, la trasparenza alle procedure, il rispetto delle norme con quello delle donne e dei bambini (che nel nostro caso stanno fuggendo dalle zone di guerra). Ma occorre anche monitorare i flussi economici e i flussi delle persone che arrivano, con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati”. “Costante” e “di tutti” ha concluso Forlenza è “lo sforzo per la legalità” perché tutti concorre, “anche il decoro urbano”.
Il questore De Cicco ha spiegato come “fondamentale sia l’apporto delle scuole” soffermandosi in particolare sul mondo virtuale. “Ci sono insidie su cui dobbiamo lavorare tanto soprattutto con i giovani per evitare quello che capita tutti i giorni a volte con esiti irreparabili”. Per il questore “coordinamento”, “attività di contrasto e prevenzione” e cura delle vittime sono aspetti fondamentali della legalità.
E’ toccato al magistrato Paci affrontare il tema delle infiltrazioni della criminalità. “La nostra città e la nostra provincia devono comprendere il rischio che corrono. Credo che prima di tutti spetti a voi, il più alto consesso della città, fare crescere questa consapevolezza”. “Ormai purtroppo è chiaro che a Rimini il fenomeno è grave”. Il magistrato ricorda una data, il 27 gennaio 2015. E’ la data in cui sono state eseguite le misure cautelari dell’operazione Aemilia. “Da quel momento nessuno può più dire: io non sapevo”. E gli indagati interrogati da Paci hanno confermato, tra l’altro, una presenza delle ndrine già trenta anni prima. “Nel caso della nostra città tutte le organizzazioni criminali, la ndrangheta, cosa nostra, la camorra, operano da tanti decenni”.
Molto per Paci possono fare i dipendenti dell’amministrazione pubblica. “Sono un migliaio i dipendenti del comune. Credo che voi come consiglio comunale abbiate il dovere e l’onere di far comprendere a tutte queste persone che è molto facile imbattersi nell’esercizio delle loro funzioni in soggetti, forse anche incensurati, che però sono coinvolti nelle organizzazioni criminali. Può avvenire in mille modi, per un permesso di costruire, al momento della visita di un cantiere. Bisogna che i dipendenti siano invitati a segnalare situazioni sospette e soprattutto devono essere messi nelle condizioni di poter segnalare a un superiore e che questo poi dopo le opportune verifiche possa segnalare alle forze dell’ordine. L’amministrazione comunale si occupa di tante cose importanti, la pace, la pandemia, la difesa dei diritti delle donne. Credo che tra tutte queste cose importanti vada anche inserita la lotta alla criminalità organizzata”.
Capitale dell’ospitalità inospitale per i mafiosi. “Vorrei che voi lanciaste un messaggio: Rimini, capitale dell’ospitalità è terra inospitale per la criminalità organizzata. Perché se vengono ospitati questi soggetti poi non ci sarà più spazio per i destinatari veri dell’ospitalità”. Bisogna fare attenzione infine al pericolo che le organizzazioni criminali non s’infiltrino nella vita amministrativa della nostra città. Nell’operazione Aemilia infatti sono rimasti coinvolti anche dei politici. Rischi simili li vediamo anche nella Marche e io ho motivo di pensare che questo possa avvenire anche nella nostra città”.
Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha apprezzato il dibattito “garbato e proficuo” che non ha ceduto a rischi di “strumentalizzazione”. “Il nostro è un tessuto sano - ha detto poi - dove i problemi ci sono. Sappiamo che il problema delle infiltrazioni mafiose c’è. Oggi la mafia è prevalentemente imprenditrice, dedita al riciclaggio di proventi da attività illegali. Va contrastata con un’attività d’intelligence che richiede nuclei specialistici. Anche la nostra polizia locale ha portato a casa risultati importanti”. Per Sadegholvaad sta funzionando anche il protocollo d’intesa siglato in prefettura che prevede la registrazione dei passaggi di proprietà degli alberghi. Riconosciuta efficace dalla Fondazione etica, aggiunge Sadegholvaad, anche la gestione degli appalti pubblico da parte del comune. Poi si passa al tema dei reati. “Nel 1998 le denunce furono circa 29mila con una popolazione di poco superiore ai 300mila abitanti. Nel 2019, prendiamo l’anno pre pandemico perché sarebbe facile prendere il 2020 come comparazione, le denunce di reato sono state 19.994 con una popolazione di circa 350 mila abitanti. Siamo scesi da 29mila a 19mila e non è vera la tesi secondo cui le persone sarebbero sfiduciate e non denuncerebbero. Con questo non voglio dire che il problema non esista”. Poi si passa al dato dei furti, “nel 2015 sono stati 17.481, nel 2019 11.99”. Andando nello specifico dei “reati che certamente si denunciano, cioè i reati predatori, abbiamo avuto 3.594 denunce nel 2015 per arrivare a 2.066 nel 2019 (sono tutti dati provinciali, Rimini vale per la metà). Va tutto bene, certamente no, ma bisogne rendere merito a un lavoro che non è del sindaco ma delle forze dell’ordine che ha dato dei risultati”.
Come possiamo migliorare ancora? “Il tema che ultimamente ci sta coinvolgendo, non solo Rimini ma anche Riccione, è quello degli organici in pianta stabile sul territorio. Nel 2020 causa covid abbiamo avuto rinforzi zero, nonostante poi ristabilire flussi turistici precovid, lo scorso anno la metà rispetto al 2019. Per quest’anno abbiamo confermati i numeri del 2019. Sul territorio attualmente abbiamo 1.060 uomini e donne delle forze dell’ordine, che credo abbiano dimostrato di aver fatto un ottimo lavoro”.
Tema baby gang. “Fenomeno che non può nascondere un tema vero, quello della difficoltà a raggiungere un’integrazione vera soprattuto per le seconde generazioni. Nelle babygang ci sono tantissimi ragazzini figli di immigrati che evidentemente fanno fatica a sentirsi pienamente cittadini di questo Paese. Per indole non mi piacciono le bandierine ideologiche, ho una vita mia personale che sta dentro relazioni con persone di lingue e religioni diverse in tutto il mondo. Credo che l’integrazione, vada ricercata innanzitutto nella scuola. Se vogliamo fare di questi ragazzi i cittadini italiani del futuro dobbiamo fare in modo che possano fare percorsi scolastici. Più che lo ius soli hanno bisogno della possibilità di essere inseriti, per esempio, negli asili nido. In questa direzione vuole andare anche la possibilità della gratuità data quest’anno ì, che ha visto crescere le iscrizioni. Da qui passa l’integrazione, diversamente possiamo contrastare il fenomeno delle babygang con la repressione, ma il problema non lo risolveremo a monte”.
Alla fine della lunga serata, l’unico ordine del giorno approvato, e all’unanimità, è stato quello presentata dal gruppo della Lega per che “impegna il Comune alla costituzione di Parte civile nell’ambito dell'instaurando procedimento penale relativo alla maxi truffa da oltre 400 milioni di cui al l’operazione della guardia di finanza denominata ‘Free credit’”, spiega il capogruppo Luca De Sio. “Un’articolata operazione criminale con base operativa a Rimini che ha impegnato oltre 200 militari. Una coltellata al cuore per l’immagine della nostra città e per la nostra comunità”, ricorda De Sio.
“È sì una vittoria della Lega, da sempre attenta alla lotta alla criminalità Ma lo è soprattutto nel senso che è la dimostrazione della serietà del nostro gruppo e del nostro lavoro. Un gruppo che ha preferito non cavalcare la facile critica che effettivamente qualcuno ha (più che legittimamente) sollevato a latere di questa vicenda”, sottolinea De Sio. “È una vittoria anche del consiglio tutto e soprattutto della città. I miei colleghi, anche più anziani, non ricordano un odg della minoranza che sia stato approvato benché “scomodo” e non precedentemente condiviso con la maggioranza. Non so quanto sia vero, ma mi piace ricordare che nel mio primo intervento mi definii un idealista”. Oggi “si è forse dimostrato - forse perché si trattava di un odg che francamente non si poteva non votare, che non sbagliavo a confidare in una novità possibile e, io personalmente e noi come gruppo, siamo orgogliosi di aver recitato il ruolo principale in questa vicenda”.
Aggiornamento coronavirus: 344 positivi
(Rimini) Sono 344 i nuovi nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 157 pazienti di sesso maschile e 187 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 115 le guarigioni. Oggi non sono stati comunicati decessi.
Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.257.415 casi di positività, 4.408 in più rispetto a ieri, su un totale di 24.417 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 13.204 molecolari e 11.213 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 18%.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 10.270.170 dosi; sul totale sono 3.771.080 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,8%. Le terze dosi fatte sono 2.730.112.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 42 (-3 rispetto a ieri, -6,7%), l'età media è di 64,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 957 (-10 rispetto a ieri, -1%), età media 74,3 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 2 a Parma (invariato); 6 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (-1); 15 a Bologna (+1); 1 nel Circondario Imolese (invariato); 2 a Ferrara (-1); 5 a Ravenna (-1); 2 a Cesena (+1); 6 a Rimini (-1). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 42,4 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 971 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 260.046) seguita da Modena (658 su 194.524), Reggio Emilia (509 su 138.583); poi Parma (357 su 102.492), Ravenna (351 su 115.718), Rimini (344 su 122.680), Ferrara (330 su 86.722), Cesena (306 su 70.991); quindi Piacenza (235 su 67.472), Forlì (208 su 59.354) e, infine il Circondario Imolese con 139 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 38.833.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 46.002 (+1.776). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 45.003 (+1.789), il 97,8% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 2.619 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.195.205.
Purtroppo, si registrano 13 decessi: 1 in provincia di Parma (un uomo di 92 anni); 1 in provincia di Modena (una donna di 99 anni); 6 in provincia di Bologna (quattro donne di 91, 95, 100 e 101 anni e due uomini, uno di 63, il cui decesso è stato registrato dall'Asl di Ferrara, e uno di 72 anni); 2 nel Circondario Imolese (una donna di 83 e un uomo di 100 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 86 anni); 2 in provincia di Ravenna (due donne di 65 e 94 anni). Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Reggio Emilia, Forlì-Cesena e Rimini. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 16.208.
Fiera, doppia inaugurazione: Beer&food attraction e Mir
(Rimini) Doppia inaugurazione domenica 27 alla fiera di Rimini di Italia Exhibition Group. In contemporanea aprono Beer&Food Attraction (accesso rivolto esclusivamente agli operatori professionali) e MIR Tech . La prima, alla sua 7ª edizione, è la fiera di riferimento per l’eating OUT, arricchita dalla 4ª BBTech expo e dall’11ª International Horeca Meeting di Italgrob, in calendario fino al 30 marzo (ingresso Ovest, via san Martino in Riparotta). La seconda è invece l’unica manifestazione italiana dedicata all’intera filiera Light, Sound, Visual, Integrated System & Broadcast, che chiuderà il 29 (ingresso Sud, via Emilia).
MIR Tech sarà inaugurata domenica alle 10.30 in hall sud (Sound Arena) con un convegno dal titolo “la ripartenza dell’entertainment industry nel futuro post pandemia”, un confronto tra addetti ai lavori allo scopo di ricordare ed evidenziare l’importanza di tutta la filiera della musica e degli eventi. Intervengono: Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG, Mattia Morolli, assessore ai Lavori pubblici, Edilizia scolastica, Transizione digitale, cura e sviluppo dell'identità dei luoghi del Comune di Rimini, Maurizio Pasca, presidente SILB, Giancarlo Innocenzi Botti, presidente Prodea Group SPA, e Fabiana Dadone, ministro Politiche Giovanili (in videocollegamento). Modera Sergio Cerruti, presidente AFI.
Beer&Food Attraction sarà invece aperta da un talk previsto alle ore 11,30 alla Horeca Arena (padiglione A6) cui prenderanno parte oltre a Corrado Peraboni e Mattia Morolli, Antonio Portaccio, presidente Italgrob, Rocco Pozzulo, presidente FIC - Federazione Italiana Cuochi e Alfredo Pratolongo, presidente Assobirra.
Dehors, Rimini open space si allunga a fine anno
(Rimini) Open Space a Rimini si allunga fino a fine anno, superando i termini delle misure statali sull'occupazione del suolo pubblico da parte delle imprese. Questa la misura a sostegno dell'economia locale e del lavoro decisa dall'amministrazione comunale di Rimini. Viene prorogato al 31 dicembre 2022 il progetto Rimini Open Space, l'azione messa in campo dall'Amministrazione comunale a partire già dalla primavera del 2020 a seguito del lockdown, e che consente ai pubblici esercizi di tutta la città non solo di poter usufruire di più spazio all'esterno per ampliare il proprio locale, ma anche di ottenere le autorizzazioni attraverso procedure semplificate. Una misura pilota a livello nazionale, poi mutuata da molti altri Comuni, che nel Comune di Rimini ha riguardato circa 500 attività e pubblici esercizi.
"Nell'ottica di favorire un graduale ritorno alla normalità in un quadro ancora molto delicato come quello che stiamo vivendo– commenta il Sindaco Jamil Sadegholvaad - abbiamo valutato di proseguire fino a fine anno con la misura ormai collaudata ed efficace dell'Open Space che negli ultimi due anni ha consentito maggiori opportunità di lavoro per centinaia di attività e pubblici esercizi in tutta la città, dal centro al mare, passando per le aree interne, oltre a una maggior garanzia di sicurezza per cittadini e turisti che hanno potuto godere di spazi aperti per la somministrazione di bevande e alimenti. La decisione di andare verso un'estensione dell'agevolazione che consenta di sfruttare gli spazi all'aperto fino alla fine dell'anno, a fronte del pagamento di una cifra ridotta del 30% del canone di occupazione del suolo pubblico, costituisce una boccata d'ossigeno importante per molte attività e per molti lavoratori che si trovano a fronteggiare un momento particolarmente difficile, soprattutto sul versante dell'industria turistica. Il pacchetto di proposte è pensato per dare un sostegno concreto alle piccole imprese e in particolare ai pubblici esercizi, bar e ristoranti, ma riguarda ad esempio anche le edicole, gli espositori dei negozi, le pertinenze degli alberghi, i mercatini organizzati dai comitati turistici. Insomma, una parte importante dei nostri servizi turistici che oggi, fra rincari energetici, impennata dei costi delle materie prime, oltre ad una ripresa dei contagi e agli effetti della guerra russo/ucraina, necessitano di opportunità di lavoro e di offrire un servizio in sicurezza ai propri clienti".
La proposta della Giunta è dunque quella di confermare fino alla fine dell'anno, in continuità con quanto fatto finora, l'ampliamento massimo, dove le condizioni oggettive e il Codice della strada lo consentono, fino al 50% della somma della superficie interna dell'esercizio e del suolo pubblico esterno precedentemente autorizzato. La fine dello stato di emergenza il 31 marzo coincide, come noto, anche con la scadenza della moratoria sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per i pubblici esercizi, come previsto dall'ultima legge di Bilancio. Se nel decreto legge Mille proroghe il governo ha prolungato fino al 30 giugno le misure di semplificazione per la presentazione delle domande e la posa in opera temporanea di nuove concessioni per l'occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici già concesse, resta però limitato fino al 31 marzo l'esonero totale dal pagamento dell'occupazione del suolo pubblico.
Confindustria, Valducci delegata per l'imprenditoria femminile
(Rimini) Alla vicepresidente di Confindustria Romagna, Alessia Valducci, è stata affidata la delega per l’imprenditoria femminile. L’imprenditrice riminese, presidente di Valpharma Group, è la prima donna nella squadra di presidenza dell’associazione. “Ci è sembrato un passaggio logico e naturale – spiega il presidente Roberto Bozzi – con un duplice obiettivo: da un lato dare maggiore voce alle professionalità e alle competenze delle nostre imprenditrici, e dall’altro aumentare la rappresentanza, visto che la vicepresidente Valducci ha anche la delega allo sviluppo associativo”.
“Al di là degli effetti della pandemia, che ha impattato in modo importante anche sull’imprenditoria femminile, resta ancora molta strada da fare per affermare una cultura imprenditoriale di genere – afferma Valducci – nonostante ciò, il nostro territorio è particolarmente dinamico e oggi rappresentiamo imprese rosa non solo nei comparti tradizionalmente a conduzione femminile, come i servizi o l’accoglienza, ma anche nella manifattura, dalla meccanica all’alimentare. Notiamo in particolare una spinta importante dalle nuove generazioni: il Pnrr rappresenta in questo senso un’occasione unica per accelerare la chiusura del divario di genere in Italia. Lavoreremo a un sostegno in tutto il percorso imprenditoriale: percorsi formativi, accesso al credito, nuove competenze, strumenti di welfare e di conciliazione tra vita familiare e lavorativa”.