Ucraina, venerdì preghiera per la pace della Diocesi
(Rimini) La Diocesi di Rimini organizza, venerdì 1 aprile alle ore 20,30, un momento di preghiera per la pace in Ucraina. Un gesto semplice, ma carico di umanità e fratellanza, per testimoniare vicinanza ai fratelli ucraini colpiti dalla guerra e pregare Dio perché cessi la violenza e possa risuonare solo il frastuono della pace. "Pace in Ucraina" è il titolo della iniziativa, il cui ritrovo è previsto presso l'Arco di Augusto alle ore 20.30, con canti e alcune testimonianze, tra cui quella di una donna ucraina e di una famiglia accogliente. Seguirà una fiaccolata per Corso d'Augusto, piazza Tre Martiri, via IV Novembre fino alla Basilica Cattedrale, collegando così due luoghi simbolo della città di Rimini.
In cattedrale, dalle 21, è prevista una celebrazione semplice di preghiera presieduta dal Vescovo Francesco. Accompagnata dai canti del Coro ecumenico internazionale San Nicola, diretto da Guya Valmaggi, prevede letture bibliche, invocazioni, un momento di silenzio e un breve intervento del Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi. Verrà recitata (e distribuita a tutti i presenti, con traduzione anche in lingua ucraina) una "preghiera per la pace" davanti al Crocifisso di Giotto, redatta per l'occasione da mons. Francesco Lambiasi.
Sarà presente la comunità Ucraina riminese insieme ad altre realtà ecclesiali. La conclusione è prevista entro le ore 21.30. Considerato il probabile afflusso di persone, nonostante sia stata dichiarata la fine dello stato di emergenza, è caldamente consigliato l'uso di mascherine durante la fiaccolata, mentre in Cattedrale il loro utilizzo è ancora obbligatorio. Durante la manifestazione non è ammesso l'uso di striscioni e bandiere di alcun genere.
Cinema, al Tiberio 'Il discorso perfetto'
(Rimini) Al Cinema Tiberio di Rimini da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile (ore 21, sabato anche alle ore 17, domenica solo alle ore 21, la proiezione di giovedì 31 marzo alle ore 21 è in versione originale francese con sottotitoli in italiano, biglietti interi € 7, ridotti € 6, ridotti Tiberio Club € 5), è in programma Il discorso perfetto di Laurent Tirard con Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel.
Il fortunato libro di Fabrice Caro diventa una gradevole commedia per mano del regista del "Piccolo Nicolas" e di "Asterix e Obelix al servizio di sua maestà". Il discorso perfetto è un film dalla struttura abbastanza folle, pieno di sguardi in macchina e di frasi rivolte a noi, il pubblico. Come in un film di Woody Allen degli anni '70. Leggero, ma non superficiale, in meno di un'ora e mezza il film gioca le sue carte.
Tutto, o quasi, si svolge intorno a un tavolo di cucina, ma i flashback movimentano, danno respiro, aprono l'azione. Gran parte del film se lo porta sulle spalle Benjamin Lavernhe, già notato in "C'est la vie" e "Io, lei, lui e l'asino" allo stesso tempo protagonista e narratore della propria vicenda. Il film, per così dire, pende dalle sue labbra. L'accesso alla sala è consentito solo dietro esibizione del super green pass, con indosso mascherina ffp2 (obbligatoria). Posti numerati.
Profughi, il punto in Regione. Priolo: "un'emergenza completamente diversa dalle precedenti"
(Rimini) Sono 8.669 i profughi accolti in Emilia-Romagna, pari al 24,8% dei 75mila circa arrivati finora in Italia, di cui 8.194 minori. Questi i dati, aggiornati a ieri, martedì 29 marzo, dell'impatto in Emilia-Romagna dell'emergenza Ucraina. Un'emergenza completamente diversa dalle precedenti, con flussi altamente significativi, dove l'accoglienza avviene in netta prevalenza all'interno delle famiglie e delle reti amicali, in seconda battuta nella rete Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), con un forte coinvolgimento di tutti gli attori: Comuni, Prefetture, Protezione civile, Terzo Settore. Il tutto in un'ottica di continuo confronto e interlocuzione della Regione con il Governo.
Il punto è stato fatto stamani in un'informativa durante la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, riunita in seduta congiunta con la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, e la Commissione per la parità e per i diritti delle persone. Ha aperto gli interventi l'assessore alla Protezione civile, Irene Priolo, seguita dalla vicepresidente Elly Schlein, dall'assessore alla Scuola, Paola Salomoni, e da Giuseppe Diegoli (dirigente assessorato Politiche per la salute).
"Stiamo portando avanti un lavoro di squadra, la sfida è gestire in maniera integrata un'emergenza completamente diversa dalle precedenti- ha sottolineato l'assessore Priolo-. La complessità della situazione fa emergere un sistema, quello della nostra Regione, che sta reggendo, con tanti attori coinvolti". Priolo ha ripercorso le tappe dall'inizio del conflitto, ponendo l'accento su un'accoglienza che, in Emilia-Romagna, sta avvenendo in maniera diversificata: "Molti profughi hanno trovato rifugio presso parenti e amici, chi non è riuscito ha trovato ospitalità nella rete Cas e Sai a supporto di questo sistema di accoglienza diffusa. Proprio ieri- ha aggiunto l'assessore- è stata firmata l'ordinanza del Dipartimento nazionale di protezione civile che stanzia risorse per l'autonoma sistemazione e per l'accoglienza attraverso il terzo settore con 15.000 posti disponibili a livello nazionale".
"La Regione Emilia-Romagna si conferma ancora una volta terra d'accoglienza", ha sottolineato la vicepresidente Schlein, evidenziando come la maggior parte dei profughi siano donne, bambini e bambini, "e quindi soggetti fragili". La vicepresidente ha illustrato il lavoro di coordinamento in corso con il mondo del volontariato, e la preoccupazione per l'emergenza minori, soprattutto quelli non accompagnati, per il quale c'è stato un confronto proficuo con il Tribunale dei minori, che ha già prodotto linee guida ad hoc.
L'assessore Salomoni ha evidenziato il "costante rapporto" con l'Ufficio scolastico regionale in merito all'inserimento dei giovanissimi profughi a scuola, dalla primaria alle superiori (ad oggi 850), e "il pacchetto di misure straordinarie per l'accoglienza, il supporto e il sostegno agli studenti universitari provenienti dall'Ucraina" con il bando ER.GO appena pubblicato; bando che mette a disposizione insieme agli Atenei dell'Emilia-Romagna borse di studio e posti alloggio nelle residenze universitarie gestite dall'Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori.
Ausa, riqualificati i margini
(Rimini) Si sono conclusi in questi giorni i lavori di riqualificazione sul margine dell'ex torrente Ausa, in corrispondenza parco pubblico ubicato di fianco alla Casa del volley, in via Bidente (cosiddetta Porta Sud).
I lavori che hanno riguardato la pulizia, lo sfalcio di tutto il canale e la realizzazione di una recinzione in pali di castagno per tutta la lunghezza del percorso del torrente, sono stati eseguiti dalla Società Hera con oneri a carico del Comune. Si tratta di un percorso lungo circa 500 metri, che si è potuto ultimare a seguito dei lavori realizzati nel 2018, che avevano riguardato la nuova vasca di laminazione realizzata nel sedime dell'ex torrente Ausa.
L'intervento di riqualificazione eseguito lungo il sedime dell'ex torrente Ausa è parallelo alla ciclabile di prossima realizzazione che consentirà il collegamento col nuovo percorso ciclopedonale dotato di tre sottopassi, in grado di collegare il Parco della Cava con il comparto residenziale Porta Sud di via Montescudo. Un progetto previsto nel grande intervento che riguarda la rotatoria tra Statale 16 e SS72 di San Marino.
Reperti, il podcast di Paolo Cevoli
(Rimini) Scavando nel passato si trovano storie, racconti e fatti che sembrano preistoria se confrontati al mondo di oggi. È questo il filo narrativo che percorre “Reperti”, il nuovo podcast ideato dal comico romagnolo Paolo Cevoli insieme al giovane cervese Matteo Scelsa (28 anni), producer televisivo e autore del podcast “Ragazzacci”. Il primo episodio della serie ideata dai due romagnoli sarà disponibile a partire dal 31 marzo su Spotify e la programmazione proseguirà per 7 settimane per un totale di 8 episodi della durata di 13/14 minuti.
Un confronto tra generazioni diverse dove ironia, comicità e un pizzico di nostalgia accompagnano l’ascoltatore alla scoperta di un passato non troppo lontano ma che visto con gli occhi di adesso ha qualcosa di inedito, surreale e grottesco. “Reperti” è un format che “scava”, portando alla luce tutte quei fatti di cui abbiamo perso consapevolezza, ma senza i quali non sapremmo chi siamo. Un’indagine leggera e scanzonata che prende la forma di un dialogo o meglio di una chiacchierata, con Cevoli nelle vesti del comico impegnato a dire la sua sui cosiddetti “Reperti”, e Scelsa in quella di giornalista a cui è affidata la ricostruzione del contesto storico.
Si parte con Usi e Costumi attraverso un viaggio che dalla Romagna arriva fino all’America lasciandoci un sorriso nell’osservare come le nostre vite sono radicalmente cambiate negli ultimi 50 anni. La prima tappa vede protagonista il fenomeno della cultura estetica del corpo con la storia di Marco, cliente abituale delle Pensione Cinzia a zero stelle di Riccione. Dopo un viaggio in California e una breve frequentazione con Schwarzenegger, Marco torna in Italia trasformato e gonfiato, lasciando tutti a bocca aperta perché quella del muscolo definito era una cosa che non esisteva ancora. E poi c’è la storia del fumo, un tempo permesso ovunque; negli autobus, al ristorante, negli ospedali e oggi in via d’estinzione. Si prosegue con un excursus sulle macchine, un tempo delle vere e proprie bare su due ruote, per poi arrivare ai mutamenti nel vestire con la nascita del mitico risvoltino. La puntata si conclude con una chicca, la storia dell’astuccio pelvico e per ora è tutto.
“Lavorare con i giovani, i più giovani, è sempre stimolante e bello - racconta Paolo Cevoli -. Matteo ha la capacità di essere un pataca e di essere uno che se vuole una cosa la chiede e poi la fa. Mi ha fatto conoscere questo nuovo media, il podcast, e di fronte alla sua voglia di fare e alla sua intraprendenza, non potevo non fare qualcosa con lui. Ecco perché è nato Reperti”. Una soddisfazione condivisa anche da Scelsa che commenta così il progetto:”Da Paolo c’è tanto da imparare e tanto da scoprire. Avere qualcuno che ti prende a cuore, che ti vuole bene e che ti fa crescere non ha prezzo. Il tutto condito con un sacco di risate. Reperti parla anche di questo, dell’amicizia nata prima sui set e poi cresciuta sempre di più. Un esperienza che mi porterò nel cuore tutta la vita”.
30 marzo
Traffico in tilt | Aeroporto: pochi atterraggi | Scontro sui profughi
Riviera Sicura querela Patrizia Rinaldis
(Rimini) "Quello che ha affermato nel corso di un'intervista ad un TG regionale la Presidente di AIA-Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis, sulla gestione dell'accoglienza dei profughi ucraini da parte di alcuni operatori del settore e cioè che avrebbero organizzato i trasporti dall'Ucraina, " appena è scoppiata la guerra", per sistemarli nelle stanze dei loro alberghi, così facendo intendere l'ottenimento di un beneficio dovuto al rimborso statale in maniera poco trasparente, lede il prestigio e il decoro degli onesti albergatori che fanno parte di Riviera Sicura e che per l'accoglienza hanno sacrificato soldi ed energie". Così in una nota l'associazione.
"Dal servizio andato in onda nella giornata di ieri sono state fatte insinuazioni gravi e sono state mosse infondate accuse nei confronti dell'associazione. Ma la risposta di Riviera Sicura non si è fatta attendere. Il presidente Giosué Salomone ha presentato, tramite il proprio legale, una querela per diffamazione aggravata (art.595 del Codice Penale che prevede fino a 6 anni di reclusione) nei confronti di Patrizia Rinaldis presso la Procura della Repubblica di Rimini e di chi verrà ritenuto responsabile per il contenuto del servizio andato in onda sul canale pubblico", ribadisce la nota alla stampa.
"Quelle che abbiamo sentito sono parole di una gravità inaudita – dichiara il presidente di Riviera Sicura Giosuè Salomone – che non trovano alcun riscontro nella realtà. Veniamo citati in un servizio televisivo in cui si parla di organizzare viaggi verso l'Ucraina per portare i rifugiati nei nostri alberghi, di rispetto della legalità e del pericolo di infiltrazioni criminali. Argomenti che associati tra di loro gettano inevitabilmente discredito sulla nostra realtà imprenditoriale. Viene fatto passare il messaggio che i nostri alberghi lavorano illecitamente e lucrano sulle disgrazie dei rifugiati. Si tratta di dichiarazioni lesive non solo per la nostra associazione, ma per la categoria tutta che lei stessa rappresenta e per il territorio riminese. E' un fatto gravissimo su cui non possiamo non chiedere alla magistratura di intervenire per valutarne la portata offensiva. Basta aver seguito, anche superficialmente, come sono arrivati i rifugiati e come arrivano anche oggi per comprendere facilmente quante falsità sono state pronunciate da persone evidentemente in crisi da assenza dal palcoscenico. Solo chi non vive la realtà locale, può anche lontanamente sostenere una "complicità" degli albergatori nei flussi di Ucraini verso Rimini. Basterebbe saper contare: una comunità ucraina di 5.000 persone ucraine residenti a Rimini quanti amici e parenti potrà avere che scappano dal loro paese in guerra? Non serve un genio per dare la risposta. Siamo allibiti da tanta pochezza ".
In realtà "proprio AIA-Federalberghi Rimini già ad inizio marzo aveva candidato, ben prima di Riviera Sicura, i propri alberghi aderenti all'accoglienza dei rifugiati, invitando i loro associati a dare disponibilità, ma solo per accoglienza remunerata da parte dello Stato. In tanti gli albergatori aderenti a Federalberghi che, avendo ben seguito le vicende dell'accoglienza in Romagna, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni della Rinaldis nelle ore immediatamente successive alle dichiarazioni elogiando e difendendo l'operato di Riviera Sicura", conclude la nota.
Confindustria e gli aiuti all'Ucraina, Bozzi: "Il nostro territorio dimostra cuore e braccia grandi"
(Rimini) Dall’hub pediatrico al confine tra Ucraina e Romania alle donazioni alla Croce Rossa, dalla raccolta fondi in stabilimenti vicini al confine fino alla disponibilità ad accogliere i profughi. È stata immediata e forte la prima risposta delle aziende associate all’iniziativa di Confindustria Romagna per aiutare il popolo ucraino. “Come durante la pandemia, il nostro territorio dimostra cuore e braccia grandi, pronte ad accogliere e a dare un contributo – spiega il presidente Roberto Bozzi – ci è sembrato un obbligo morale promuovere, come stanno facendo tanti, azioni concrete: è un modo per rispondere, nel nostro piccolo, a un’invasione feroce e spietata”.
Da tutte le tre province romagnole sono arrivate in pochi giorni adesioni agli aiuti in termini economici, di accoglienza ma anche progettuali: è il caso di Kids Health Support ideato da Mediterranea di Navigazione, azienda ravennate che entro Pasqua punta a portare a Petea, punto nevralgico di passaggio verso la Romania, un container attrezzato ad ambulatorio pediatrico che sarà donato alla Croce Rossa rumena. Oltre a questo progetto, tra le aziende che stanno supportando l’iniziativa l’associazione ringrazia la generosità di La Cart, Vici, GSR, Myo, I.G., Water team, Tomware e Orion Engineered Carbons. Le aziende che volessero aderire possono segnalarlo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Profughi, Marcello: "Rimini da eccellenza a inadeguatezza"
(Rimini) Alla fine di febbraio, Rimini da capitale turismo e dell’ospitalità era balzata alla cronaca nazionale, per l’accoglienza dei primi profughi ucraini in Italia. Il tutto era avvenuto a seguito di una richiesta di una donna di origini ucraine domiciliata a Rimini, grazie a un albergatore che ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente delle camera della propria struttura alberghiera. Il passaparola fa si che nel giro di una settimana giungessero in maniera autonoma altri rifugiati ed agli inizi di marzo la nostra città, grazie alla magnanimità di 4/5 albergatori e grazie alla operosità di tanti cittadini, contava più profughi ospitati di tutta l’intera Regione Emilia Romagna. Nel giro 5 giorni, essendo saturo il primo hotel occupato altri aderiscono alla iniziativa, e gli alberghi diventano 13, con a latere una macchina della solidarietà e di volontariato di persone singole senza precedenti.
Il racconto die primi giorni di Emergenza Ucraina a Rimini è a cura del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello, di Fratelli d'Italia che stasera in consiglio comunale interrogherà la giunta per consocere lo stato dell'arte e come mai la situazione sia andata deteriorando nel corso delle settimane. "In tale contesto in Regione osannavano l’accoglienza riminese, ma a livello locale cominciavano le solite “scaramucce” all’interno delle associazioni di categoria, come ai tempi dell’istituzione degli “ alberghi Covid” che il sottoscritto propose già il 20 marzo del 2020 e poi diffusi in tutta Italia", spiega.
"A distanza di 15 giorni, dalle prime accoglienze fatte a regola d’arte con controlli Asl adeguati dal punto di vista sanitario/ vaccinale e con flusso di dati rispondenti alle regole della Questura, in assenza di un piano Nazionale di accoglienza adeguato, alla pari della mancanza o inadeguatezza di un piano pandemico ad inizio 2020, cominciavano i primi incontri, tavoli tecnici e riunioni a vari livelli come se i profughi ucraini non ci fossero o dovessero arrivare a distanza di tempo, spiega Marcello.
La sera dell’11 marzo, "tuttavia , entra in azione la “ macchina delle Istituzioni” pare guidata dall’ assessorato Regionale competente, attraverso i cas. Alle 21 di sera, a modi operazioni militare, fatta in notturna in maniera strategica, dei pulmini di volontari si recano, ovviamente accompagnati dalle Forze di polizia che eseguivano giustamente ordini loro impartiti, per prelevare da un albergo di Rimini Nord dei profughi e portarli in una struttura di Misano Adriatico. Tutto ciò avviene, pare senza preavviso e nell’incredulità generale degli sfortunati cittadini ucraini sfuggiti dalle bombe e incappati nella nostra disorganizzazione. A tal proposito, pare che in un primo momento il trasferimento dovesse avvenire con un unico pullman , ma non si trovava alle 18 di sera un autista volontario munito di patente D con abilitazione professionale".
Questo "è un dato irrilevante, ma serve per capire, la gestione poco organizzata dell’operazione effettuata. Tutto il resto è storia recente. Il 26 marzo di mattina alle 7 le forze di polizia, sempre in esecuzione di ordini legittimi , si recano in un altro Hotel con il fine di prelevare da Rimini 400 persone da destinare in altre Regioni attraverso la protezione civile. “L’operazione” riesce in parte in quanto pare che appena 150 vengono trasferiti. Ma la cosa che ritengo grave dal punto di vista “della disorganizzazione nazionale ” è che alcuni di loro se ne tornano in maniera autonoma indietro in quanto le nuove sedi di collocazione ( in un'altra Regione) erano fredde , sporche , disabitate , con insetti circolanti e da qualche video addirittura appaiono operazioni di disinfestazione fatte nei corridoi o negli spazi comuni mentre gli occupanti erano chiusi nelle stanze".
Per fare chiarezza, Marcello vuole capire "quale “ruolo” ha giocato il sindaco e la Giunta del Comune di Rimini, a quanto ammonta giornalmente la retribuzione di un profugo gestito da uncas o di una comune associazione o famiglia che li tiene in strutture proprie, chi ha disposto lo spostamento e con quale criterio sono stati individuate le persone da spostare".
Più in generale Marcello domanda "quanti sono attualmente i profughi dimoranti nel Comune di Rimini e quanti gestiti dai as o strutture familiari e no-profit, se si parla di ancora 800 profughi accolti dopo un mese gratuitamente. Il Comune di Rimini quale supporto ha dato loro e come pensa di ospitarli qualora le strutture alberghiere decidessero di interrompere la loro opera di solidarietà che dura da un mese, quali opere di istruzione scolastica e sportiva sono state al momento avviate a favore dei ragazzi ucraini, ad opera di chi e con che costi. Sono fermamente favorevole all’inserimento sociale dei profughi ucraini ed ad una loro accoglienza istituzionale purché fatta nel rispetto dei diritti umani senza sminuire la dignità delle persone ed evitando che qualcuno possa lucrare sulla loro sventura" .
Aggiornamento coronavirus: 2 decessi, 211 positivi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.271.569 casi di positività, 3.036 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.324 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.620 molecolari e 14.704 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è il 11,1%.
Autotesting. Per quanto riguarda l'autotesting con tampone rapido antigenico per l'apertura e la chiusura dell'isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall'avvio del servizio - il 19 gennaio scorso - i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 60.222.
Di questi, 32.444, pari al 53,9%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l'autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 27.778 sono invece i tamponi con esito negativo (il 46,1%).
Vaccinazioni. Continua la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 16 sono state somministrate complessivamente 10.283.091 dosi; sul totale sono 3.772.799 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,9%. Le terze dosi fatte sono 2.739.199.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 40 (+1 rispetto a ieri, +2,6%), l'età media è di 65,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.084 (invariato rispetto a ieri, in quanto ieri era stato conteggiato un ricovero in più), età media 75,8 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 1 a Parma (-1); 5 a Reggio Emilia (+1); 3 a Modena (+1); 16 a Bologna (+1); 1 nel Circondario Imolese (invariato), 3 a Ferrara (+1); 4 a Ravenna (invariato); 2 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (-2). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 44 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 812 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 263.270), seguita da Modena (624 su 196.790); poi Reggio Emilia (271 su 140.281) e Ravenna (257 su 117.028); quindi Rimini (211 su 123.681), Parma (197 su 103.617), Piacenza (190 su 68.103), Ferrara (173 su 87.864) e Cesena (132 su 71.767); infine il Circondario Imolese (91 su 39.267) e Forlì, con 78 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 59.901.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 48.618 (+1.292). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 47.494 (+1.291), il 97,7% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 1.734 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.206.712.
Purtroppo, si registrano 10 decessi: 1 a Piacenza (una donna di 83 anni); 2 a Reggio Emilia (due donne, di cui una di 85 e una di 95 anni); 1 in provincia di Modena (un uomo di 94 anni); 1 a Bologna (una donna di 86 anni); 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 82 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 85 anni)
1 a Forlì-Cesena (un uomo di 95 anni); 2 in provincia di Rimini (una donna di 83 e un uomo di 96 anni). Non si registrano decessi nelle province di Parma e Ravenna. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 16.239.