Mercoledì, 30 Marzo 2022 09:16

Riviera Sicura querela Patrizia Rinaldis

(Rimini) "Quello che ha affermato nel corso di un'intervista ad un TG regionale la Presidente di AIA-Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis, sulla gestione dell'accoglienza dei profughi ucraini da parte di alcuni operatori del settore e cioè che avrebbero organizzato i trasporti dall'Ucraina, " appena è scoppiata la guerra", per sistemarli nelle stanze dei loro alberghi, così facendo intendere l'ottenimento di un beneficio dovuto al rimborso statale in maniera poco trasparente, lede il prestigio e il decoro degli onesti albergatori che fanno parte di Riviera Sicura e che per l'accoglienza hanno sacrificato soldi ed energie". Così in una nota l'associazione.

"Dal servizio andato in onda nella giornata di ieri sono state fatte insinuazioni gravi e sono state mosse infondate accuse nei confronti dell'associazione. Ma la risposta di Riviera Sicura non si è fatta attendere. Il presidente Giosué Salomone ha presentato, tramite il proprio legale, una querela per diffamazione aggravata (art.595 del Codice Penale che prevede fino a 6 anni di reclusione) nei confronti di Patrizia Rinaldis presso la Procura della Repubblica di Rimini e di chi verrà ritenuto responsabile per il contenuto del servizio andato in onda sul canale pubblico", ribadisce la nota alla stampa.

"Quelle che abbiamo sentito sono parole di una gravità inaudita – dichiara il presidente di Riviera Sicura Giosuè Salomone – che non trovano alcun riscontro nella realtà. Veniamo citati in un servizio televisivo in cui si parla di organizzare viaggi verso l'Ucraina per portare i rifugiati nei nostri alberghi, di rispetto della legalità e del pericolo di infiltrazioni criminali. Argomenti che associati tra di loro gettano inevitabilmente discredito sulla nostra realtà imprenditoriale. Viene fatto passare il messaggio che i nostri alberghi lavorano illecitamente e lucrano sulle disgrazie dei rifugiati. Si tratta di dichiarazioni lesive non solo per la nostra associazione, ma per la categoria tutta che lei stessa rappresenta e per il territorio riminese. E' un fatto gravissimo su cui non possiamo non chiedere alla magistratura di intervenire per valutarne la portata offensiva. Basta aver seguito, anche superficialmente, come sono arrivati i rifugiati e come arrivano anche oggi per comprendere facilmente quante falsità sono state pronunciate da persone evidentemente in crisi da assenza dal palcoscenico. Solo chi non vive la realtà locale, può anche lontanamente sostenere una "complicità" degli albergatori nei flussi di Ucraini verso Rimini. Basterebbe saper contare: una comunità ucraina di 5.000 persone ucraine residenti a Rimini quanti amici e parenti potrà avere che scappano dal loro paese in guerra? Non serve un genio per dare la risposta. Siamo allibiti da tanta pochezza ".

In realtà "proprio AIA-Federalberghi Rimini già ad inizio marzo aveva candidato, ben prima di Riviera Sicura, i propri alberghi aderenti all'accoglienza dei rifugiati, invitando i loro associati a dare disponibilità, ma solo per accoglienza remunerata da parte dello Stato. In tanti gli albergatori aderenti a Federalberghi che, avendo ben seguito le vicende dell'accoglienza in Romagna, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni della Rinaldis nelle ore immediatamente successive alle dichiarazioni elogiando e difendendo l'operato di Riviera Sicura", conclude la nota.

(Rimini) Dall’hub pediatrico al confine tra Ucraina e Romania alle donazioni alla Croce Rossa, dalla raccolta fondi in stabilimenti vicini al confine fino alla disponibilità ad accogliere i profughi. È stata immediata e forte la prima risposta delle aziende associate all’iniziativa di Confindustria Romagna per aiutare il popolo ucraino. “Come durante la pandemia, il nostro territorio dimostra cuore e braccia grandi, pronte ad accogliere e a dare un contributo – spiega il presidente Roberto Bozzi – ci è sembrato un obbligo morale promuovere, come stanno facendo tanti, azioni concrete: è un modo per rispondere, nel nostro piccolo, a un’invasione feroce e spietata”. 

Da tutte le tre province romagnole sono arrivate in pochi giorni adesioni agli aiuti in termini economici, di accoglienza ma anche progettuali: è il caso di Kids Health Support ideato da Mediterranea di Navigazione, azienda ravennate che entro Pasqua punta a portare a Petea, punto nevralgico di passaggio verso la Romania, un container attrezzato ad ambulatorio pediatrico che sarà donato alla Croce Rossa rumena. Oltre a questo progetto, tra le aziende che stanno supportando l’iniziativa l’associazione ringrazia la generosità di La Cart, Vici, GSR, Myo, I.G., Water team, Tomware e Orion Engineered Carbons. Le aziende che volessero aderire possono segnalarlo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Rimini) Alla fine di febbraio, Rimini da capitale turismo e dell’ospitalità era balzata alla cronaca nazionale, per l’accoglienza dei primi profughi ucraini in Italia. Il tutto era avvenuto a seguito di una richiesta di una donna di origini ucraine domiciliata a Rimini, grazie a un albergatore che ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente delle camera della propria struttura alberghiera. Il passaparola fa si che nel giro di una settimana giungessero in maniera autonoma altri rifugiati ed agli inizi di marzo la nostra città, grazie alla magnanimità di 4/5 albergatori e grazie alla operosità di tanti cittadini, contava più profughi ospitati di tutta l’intera Regione Emilia Romagna.  Nel giro 5 giorni, essendo saturo il primo hotel occupato altri aderiscono alla iniziativa, e gli alberghi diventano 13, con a latere una macchina della solidarietà e di volontariato di persone singole senza precedenti.

Il racconto die primi giorni di Emergenza Ucraina a Rimini è a cura del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello, di Fratelli d'Italia che stasera in consiglio comunale interrogherà la giunta per consocere lo stato dell'arte e come mai la situazione sia andata deteriorando nel corso delle settimane. "In tale contesto in Regione osannavano l’accoglienza riminese, ma a livello locale cominciavano le solite “scaramucce” all’interno delle associazioni di categoria, come ai tempi dell’istituzione degli “ alberghi Covid” che il sottoscritto propose già il 20 marzo del 2020 e poi diffusi in tutta Italia", spiega.

"A distanza di 15 giorni, dalle prime accoglienze fatte a regola d’arte con controlli Asl adeguati dal punto di vista sanitario/ vaccinale e con flusso di dati rispondenti alle regole della Questura, in assenza di un piano Nazionale di accoglienza adeguato, alla pari della mancanza o inadeguatezza di un piano pandemico ad inizio 2020, cominciavano i primi incontri, tavoli tecnici e riunioni a vari livelli come se i profughi ucraini non ci fossero o dovessero arrivare a distanza di tempo, spiega Marcello.

La sera dell’11 marzo, "tuttavia , entra in azione la “ macchina delle Istituzioni” pare guidata dall’ assessorato Regionale competente, attraverso i cas. Alle 21 di sera, a modi operazioni militare, fatta in notturna in maniera strategica, dei pulmini di volontari si recano, ovviamente accompagnati dalle Forze di polizia che eseguivano giustamente ordini loro impartiti, per prelevare da un albergo di Rimini Nord dei profughi e portarli in una struttura di Misano Adriatico. Tutto ciò avviene, pare senza preavviso e nell’incredulità generale degli sfortunati cittadini ucraini sfuggiti dalle bombe e incappati nella nostra disorganizzazione. A tal proposito, pare che in un primo momento il trasferimento dovesse avvenire con un unico pullman , ma non si trovava alle 18 di sera un autista volontario munito di patente D con abilitazione professionale".

Questo "è un dato irrilevante, ma serve per capire, la gestione poco organizzata dell’operazione effettuata. Tutto il resto è storia recente. Il 26 marzo di mattina alle 7 le forze di polizia, sempre in esecuzione di ordini legittimi , si recano in un altro Hotel con il fine di prelevare da Rimini 400 persone da destinare in altre Regioni attraverso la protezione civile. “L’operazione” riesce in parte in quanto pare che appena 150 vengono trasferiti. Ma la cosa che ritengo grave dal punto di vista “della disorganizzazione nazionale ” è che alcuni di loro se ne tornano in maniera autonoma indietro in quanto le nuove sedi di collocazione ( in un'altra Regione) erano fredde , sporche , disabitate , con insetti circolanti e da qualche video addirittura appaiono operazioni di disinfestazione fatte nei corridoi o negli spazi comuni mentre gli occupanti erano chiusi nelle stanze".

Per fare chiarezza, Marcello vuole capire "quale “ruolo” ha giocato il sindaco e la Giunta del Comune di Rimini, a quanto ammonta giornalmente la retribuzione di un profugo gestito da uncas o di una comune associazione o famiglia che li tiene in strutture proprie, chi ha disposto lo spostamento e con quale criterio sono stati individuate le persone da spostare".

Più in generale Marcello domanda "quanti sono attualmente i profughi dimoranti nel Comune di Rimini e quanti gestiti dai as o strutture familiari e no-profit, se si parla di ancora 800 profughi accolti dopo un mese gratuitamente. Il Comune di Rimini quale supporto ha dato loro e come pensa di ospitarli qualora le strutture alberghiere decidessero di interrompere la loro opera di solidarietà che dura da un mese, quali opere di istruzione scolastica e sportiva sono state al momento avviate a favore dei ragazzi ucraini, ad opera di chi e con che costi. Sono fermamente favorevole all’inserimento sociale dei profughi ucraini ed ad una loro accoglienza istituzionale purché fatta nel rispetto dei diritti umani senza sminuire la dignità delle persone ed evitando che qualcuno possa lucrare sulla loro sventura" .

(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.271.569 casi di positività, 3.036 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.324 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.620 molecolari e 14.704 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è il 11,1%.

Autotesting. Per quanto riguarda l'autotesting con tampone rapido antigenico per l'apertura e la chiusura dell'isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall'avvio del servizio - il 19 gennaio scorso - i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 60.222.

Di questi, 32.444, pari al 53,9%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l'autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 27.778 sono invece i tamponi con esito negativo (il 46,1%).

Vaccinazioni. Continua la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 16 sono state somministrate complessivamente 10.283.091 dosi; sul totale sono 3.772.799 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,9%. Le terze dosi fatte sono 2.739.199.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 40 (+1 rispetto a ieri, +2,6%), l'età media è di 65,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.084 (invariato rispetto a ieri, in quanto ieri era stato conteggiato un ricovero in più), età media 75,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 1 a Parma (-1); 5 a Reggio Emilia (+1); 3 a Modena (+1); 16 a Bologna (+1); 1 nel Circondario Imolese (invariato), 3 a Ferrara (+1); 4 a Ravenna (invariato); 2 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (-2). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 44 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 812 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 263.270), seguita da Modena (624 su 196.790); poi Reggio Emilia (271 su 140.281) e Ravenna (257 su 117.028); quindi Rimini (211 su 123.681), Parma (197 su 103.617), Piacenza (190 su 68.103), Ferrara (173 su 87.864) e Cesena (132 su 71.767); infine il Circondario Imolese (91 su 39.267) e Forlì, con 78 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 59.901.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 48.618 (+1.292). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 47.494 (+1.291), il 97,7% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 1.734 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.206.712.

Purtroppo, si registrano 10 decessi: 1 a Piacenza (una donna di 83 anni); 2 a Reggio Emilia (due donne, di cui una di 85 e una di 95 anni); 1 in provincia di Modena (un uomo di 94 anni); 1 a Bologna (una donna di 86 anni); 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 82 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 85 anni)
1 a Forlì-Cesena (un uomo di 95 anni); 2 in provincia di Rimini (una donna di 83 e un uomo di 96 anni). Non si registrano decessi nelle province di Parma e Ravenna. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 16.239.

Martedì, 29 Marzo 2022 17:02

Bilancio 2021 approvato in giunta

(Rimini) La Giunta Comunale ha approvato il progetto di rendiconto di gestione 2021, il documento che delinea e verifica la realizzazione degli obiettivi programmati con il Bilancio di Previsione approvato dal Consiglio comunale. In linea con gli ultimi anni, continua la riduzione del debito, passato da 77.703.132 euro del 2020 a 69.450.177,52 al 31 dicembre 2021. Nel 2017 ammontava a 101.137.503 euro. Una riduzione che consente di alleggerire il debito pro capite a 462 euro, contro i 677 euro di 5 anni fa.

Il comparto della scuola e del sociale rappresenta il cuore spesa corrente complessiva dell’ente, in particolare le voci principali riguardano istruzione e diritto allo studio (17,8 milioni), diritti sociali, politiche sociali e famiglia (30 milioni), trasporti e diritto alla mobilità (14,7 milioni). Importante anche il capitolo dedicato allo sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (2,8 milioni) e gli oltre 15 milioni destinati all’assetto del territorio ed edilizia abitativa. Oltre 1,2 milioni sono stati dedicati alla tutela e alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, altrettanti per politiche giovanili, sport e tempo libero.

Per la spesa legata invece agli investimenti – 61,6 milioni complessivi - si conferma il focus su rigenerazione urbana e viabilità, ambiente e scuola: tra i principali interventi del 2021 si ricorda la riqualificazione urbana e ambientale dell’area turistica di Rimini nord (6,5 milioni bando periferie), l’attuazione del Parco del mare tratti 1, 2 e 8 (7,6 milioni), il nuova scuola elementare Ferrari (4 milioni), la manutenzione del patrimonio (2,1 milioni), la messa in sicurezza della statale 16 nell’area di Rimini nord nell’ambito del fondo sviluppo e coesione 2014-2020 (1,3 milioni) infine la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi (1,2 milioni).

Il bilancio 2021 si è chiuso con un risultato positivo complessivo di amministrazione, che sarà sottoposto all’esame del Consiglio Comunale, di 157,4 milioni di euro, risultato in crescita rispetto al rendiconto 2020 (+15 milioni circa).

 “Un risultato dunque che consente all’Amministrazione di avere una solida base sulla quale programmare il futuro, che dovrà tener conto sia della delicata fase sociale ed economica che stiamo attraversando, ancora segnata dalle incertezze, sia della necessità di spingere la ripartenza dopo due anni duri segnati dalla pandemia - sottolinea l’assessore al Bilancio Juri Magrini – Il bilancio si chiude con un avanzo libero di circa 18 milioni di euro, risorse che serviranno per proseguire nel percorso di riqualificazione e innovazione della città, attraverso la messa in campo di opere e di infrastrutture strategiche e necessarie per lo sviluppo e per sostenere il rilancio. In questo senso dal territorio arrivano segnali incoraggianti, che nel bilancio trovano conferma alla voce oneri di urbanizzazione, in aumento rispetto agli anni precedenti. Un dato che, oltre a confermare il positivo effetto delle varianti e degli strumenti urbanistici introdotti negli ultimi mesi dall’Amministrazione comunale, serve a fotografare una vivacità imprenditoriale che vogliamo continuare a sostenere, creando le migliori condizioni per favorire una definitiva ripartenza”.

(Rimini) Federconsumatori Rimini e Silp Cgil (Sindacato di Polizia) si sono incontrate ieri con gli assessori del comune di Rimini Roberta Frisoni e Yuri Magrini per evidenziare “i disagi che i cittadini hanno segnalato” affinché si prenda “consapevolezza di quelle che saranno le problematiche di chi opera nell’ambito del soccorso pubblico alla luce di quanto ci è stato illustrato in relazione al piano della mobilità della nostra città”. 

La città “con l’arrivo della Pasqua si appresta ad inaugurare la stagione 2022 ed i tanti cantieri aperti al fine di ridisegnare la mobilità della nostra città sono tutt’ora aperti e alcuni di essi lo resteranno aperti e altri apriranno. File, tempi di percorrenza, parcheggi, qualità dell’aria sono problematiche con le quali i cittadini e operatori delle forze dell’ordine ma non solo si trovano a dover affrontare in questi giorni. Conveniamo che è necessario ripensare culturalmente e concretamente in senso sostenibile una diversa e nuova modalità di mobilità e di muoversi: bicicletta, navette la dove sono utilizzabili, o comunque mezzi a due ruote e rinunciare all’utilizzo dell’auto per ciò che è possibile fare”.

Per i sindacati “sicuramente non sarà sufficiente per eliminare i disagi della viabilità presenti oggi. Come purtroppo oggi si evince alcune scelte necessarie di riqualificazione della nostra città andavano realizzate, ma necessitavano di tempi compatibili con la preventiva realizzazione delle opere di una nuova e più consona viabilità”. 

In ragione di tutto ciò secondo Federconsumatori Rimini e Silp/Cgil Rimini “oggi è necessario, mettere in campo tutte le alternative di mobilità possibile a partire da un efficace servizio di trasporto pubblico, occorre che i grandi interventi parcheggi in particolare zona mare ma non solo, l’alternativa al ponte di Tiberio procedano con la massima celerità e sopratutto vedano a differenza del passato un coinvolgimento dei cittadini e dei corpi intermedi interessati prima di definir scelte e realizzazione delle opere. Federconsumatori Rimini e Silp/Cgil Rimini il coinvolgimento le partecipazione possono aiutare a trovare soluzioni condivise al fine di ridurre i disagi e garantire l’operatività dei servizi”. 

(Rimini) In Emilia-Romagna anche dopo il termine dello stato di emergenza da Covid fissato al 31 marzo, rimangono aperte le porte per medici, infermieri e operatori sanitari provenienti da altri Paesi che desiderano lavorare per un periodo limitato in strutture sanitarie pubbliche, private o accreditate regionali.

Lo ha stabilito la Giunta regionale nella seduta di ieri, con un provvedimento che conferma e mantiene la piena efficacia di quanto disposto nei precedenti decreti (59/2020 e 31/2021) adottati dal presidente della Regione nella fase dell'emergenza sanitaria, in qualità di soggetto attuatore di speciali misure previste dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale.

Il provvedimento consente alle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate dell'Emilia-Romagna di continuare a selezionare i professionisti sanitari formati all'estero, reclutati con le medesime modalità e requisiti dei precedenti bandi regionali per fronteggiare le esigenze straordinarie e urgenti legate alla pandemia e al piano di vaccinazione anti-Covid.

I professionisti della sanità in possesso delle specifiche qualifiche professionali conseguite all'estero e regolate dalle direttive dell'Unione europea possono dunque presentare la propria candidatura fino al 31 dicembre 2022.

"Un provvedimento con cui teniamo aperte le porte della sanità a professionisti di altri Paesi che vogliono svolgere un'esperienza lavorativa nelle nostre strutture, in questo periodo particolarmente complesso e delicato- spiega l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Dalle manifestazioni di interesse che giungeranno, le strutture sanitarie impegnate nell'emergenza da Covid potranno attingere, se necessario, per reclutare temporaneamente nuovo personale dall'estero. Anche perché- aggiunge l'assessore- nonostante la situazione epidemiologica sia sotto controllo grazie al successo della campagna vaccinale, il Covid purtroppo non è finito e circola ancora. Il mio appello, oltre a vaccinarsi, resta sempre quello di non abbassare la guardia e di mantenere comportamenti consapevoli".

(Rimini) Il professore di lettere più amato d'Italia e seguitissimo dai giovani, Alessandro D'Avenia, arriva il 2 aprile al Palazzo dei Congressi di Riccione. Ad ospitare il terzo evento de La Riccionese - Conversazioni e contemplazioni alle ore 21.00, sarà la Sala Concordia, ad introdurre e dialogare con lui in racconto teatrale sarà il poeta e scrittore Davide Rondoni, curatore della rassegna dedicata al Centenario del Comune. Un appuntamento attesissimo e molto attuale dal titolo "L'appello: a che serve la scuola?". Quarantaquattro anni, palermitano, insegnante di liceo a Milano, scrittore e sceneggiatore, dal suo romanzo d'esordio nel 2020, 'Bianca come il latte, rossa come il sangue', D'Avenia ha riscosso un grande successo tra i teenager con una serie di successive opere tradotte in tutto il mondo. Ogni lunedì dalle pagine del Corriere della Sera dialoga con i lettori nella rubrica "Ultimo banco".

Noto per la capacità di avvicinare ai libri i più giovani, a proposito della rappresentazione che porterà a Riccione ispirata al suo ultimo romanzo, L'appello, afferma - "Ho sempre raccontato la scuola non solo come tappa della vita, ma come sua permanente rivelazione. La salute di una comunità si misura da come si prende cura delle persone: ospedali e scuole". La scuola ideale del protagonista del romanzo, che coincide peraltro con quella di D'Avenia, non è quella delle verifiche a sorpresa e dell'autorità fine a se stessa, ma quella di un'alta istituzione con un compito importantissimo: educare e insegnare i giovani a mettere tutto in discussione per giungere alla verità. Per diventare adulti senza scappare di fronte alla vita, qualunque sfida si ponga dinanzi agli occhi. Dal suo ultimo libro è stato tratto uno spettacolo teatrale con la regia di Gabriele Vacis, in cui gli alunni del romanzo sono interpretati da giovani studenti di teatro, allievi della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino.

Sulla stringente attualità di tematiche come giovani e scuola, interviene il curatore de La Riccionese Davide Rondoni "Oggi anche a fronte di vicende di cronaca efferata, a tanti disordini e muti disagi, molti commentatori sembrano destarsi dal sonno e comprendere che esiste un'emergenza educativa. I giovani sono la bomba su cui siamo seduti, scrivevo 20 anni fa, e pochi altri tra cui Alessandro D'Avenia, hanno dedicato tempo ed energie a mettere a fuoco il problema. Riccione città amata dai giovani di varie generazioni non poteva non dedicare un appuntamento de "La Riccionese" a questo tema".

"Dopo la libertà di informazione e la solidarietà a favore dell'ospedale Ceccarini non poteva mancare, nell'ambito della rassegna dedicata al Centenario, un appuntamento rivolto ai giovani e alla scuola con un volto e un educatore di grande successo come D'Avenia - commenta l'assessore ai Servizi Educativi con delega al Centenario, Alessandra Battarra - "E volentieri faccio propria la sua affermazione 'La salute di una comunità si misura da come si prende cura delle persone con ospedali e scuole' perché specchio fedele della strada intrapresa da anni da questa amministrazione per realizzare scuole belle e innovative dal punto di vista pedagogico, oltre che strutturale, ma anche vicina al suo ospedale e alla sanità in generale. Sono certa che anche questo incontro sarà motivo di stimolo e riflessione per i nostri ragazzi e il loro futuro".

Martedì, 29 Marzo 2022 12:42

29 marzo

Rischia il braccio | La truffa dei ristori | Profughi

(Rimini) Il 1 aprile alle 21 al teatri degli Atti sarà presentato il libro di Davide Perillo 'Fuochi accesi: i ragazzi di Portofranco, un’esperienza di educazione e integrazione'. Oltre all'autore saranno presenti anche l' assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda, alcuni ragazzi e i volontari della sede riminese di Portofranco, un centro di aiuto allo studio, completamente gratuito, rivolto agli studenti delle superiori. 

"L'educazione è un rapporto con i ragazzi, qui basiamo tutto sulla gratuità e i volontari mettono liberamente tempo, capacità e disponibilità a disposizione di quella che è la libera richiesta dei ragazzi. La gratuità, uno che ti vuole bene senza chiedere niente in cambio: questo è un atto d'amore", spiega la responsabile riminese di Portofranco, Gabriella Giavolucci. E un atto di amore può essere terreno fertile. "A partire da questo succedono tante cose. Sicuramente tra queste c'è il recupero scolastico, c'è il contrasto all'abbandono scolastico. Ma spesso di fronte a noi possiamo ammirare anche lo spettacolo di una persona che sboccia, rinasce e riesce guardarsi con positività. Il libro raconta tutto questo attraverso delle storie… storie che non sempre immediatamente si risolvono, ma che sempre raccontano di una crescita umana". 

Al momento a Portofranco Rimini sono iscritti 154 ragazzi dai 14 ai 18 anni. "Non frequentano tutti contemporaneamente. Qualcuno viene tutti i pomeriggi, qualcun altro quando ha bisogno, prima di un'interrogazione o di un compito. Noi cerchiamo di stare a quella che è la richiesta di ognuno". Sono soprattutto ragazzi italiani che frequentano diversi tipi di scuole superiori. "C'è poi una piccola percentuale di stranieri, qualche ragazzo con disabilità, qualche altro con disturbi dell'apprendimento. Siamo in contatto con il comune per affrontare l'emergenza dei ragazzi ucraini che sono arrivati a Rimini in fuga dalla guerra: faremo la nostra parte". 

A Rimini l'esperienza di Portofranco è iniziata nel 2002 e nel 2004 è nata l'associazione. Sono quattromila i ragazzi aiutati nello studio in tutta Italia, una cinquantina le sedi, ottocento gli insegnanti volontari, di cui una quarantina a Rimini. "Tra essi tanti giovani, che si mettono a disposizione nonostante abbiano sempre meno tempo libero. Potrebbero fare altro ma danno disponibilità a Portofranco perché vince la volontà di dare il proprio contributo al benessere dei ragazzi e a alla fine anche a se stessi. L'esperienza di Portofranco facilita il riconoscimento del fatto che quando si fa qualcosa di buono c'è un ritorno anche per sé. Tra i volontari più giovani, in molti sono ragazzi che sono stati con noi come studenti e ritornano perché vogliono continuare questa avventura dall'altro lato della cattedra".

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