(Rimini) Secondo appuntamento, venerdì 8 aprile, con la rassegna filosofica Ritratti d'Autore. A salire sul palco del Cinema Teatro Astra sarà il filosofo-jazzista Massimo Donà, che proporrà un ritratto di Andy Warhol e la Factory. Con Warhol e la sua Factory l'arte occidentale cambia radicalmente direzione. Basta con la volontà di eccezionalità, basta con la pretesa di offrire alla normalità dell'esistere l'illusione di un'alterità costitutivamente impossibile. Ora sono l'artista e la sua naturale eccezionalità ad offrirsi, inerti, alla normalità della prassi, alle sue vuote teleologie, alle sue leggi perverse, e quindi a farsi esempio di una ritrovata e ormai denudata normalità.

L'artista non guarda più oltre il velo del fenomenico, non taglia più lo spazio finito della temporalità cronologica, in cerca dell'eterno, quasi a voler svelare l'originaria in-finitudine da cui proviene il brusìo che si agita tra le pieghe del fenomenico (come sembrava convinto di dover fare Lucio Fontana). L'artista ormai guarda al proprio mondo; lo incornicia, ne mostra la naturale straordinarietà. Mostra la straordinarietà della norma; l'eccezionalità del più banale. Ne amplifica la potenza, e ne potenzia l'effetto; funge quasi da sua miracolosa cassa di risonanza.

Questo, in sostanza, è quanto avrebbe fatto Andy Warhol e quanto racconterà il secondo relatore della rassegna filosofica in cinque appuntamenti curata da Gustavo Cecchini. Massimo Donà è professore ordinario di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È anche uno straordinario musicista jazz, con diversi album all'attivo. Tutti gli appuntamenti sono in programma al Cinema Teatro Astra, con inizio alle ore 21:00. L'ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti, secondo le norme vigenti.

(Rimini) Opere di manutenzione straordinaria lungo le strade provinciali della regione e due interventi per l'adeguamento della pista e la manutenzione dell'aeroporto di Rimini, per un totale di 13 milioni di euro. Li ha assegnati alla Regione Emilia-Romagna il Comitato per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile quale anticipo delle risorse previste dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027.  Le opere di inizio o completamento dei lavori verranno avviate immediatamente. Gli enti attuatori per le infrastrutture stradali saranno le Province, mentre per il 'Federico Fellini' sarà la società AIRiminum. 

Nel dettaglio, in provincia di Rimini i fondi Fsc ammontano a circa 3 milioni di euro, per lavori dal costo di 4 milioni e 150 mila euro. I lavori riguardano la stabilizzazione del versante della strada provinciale 44 Ponterosso nel comune di Saludecio (593.265 euro di finanziamenti Fsc) attuati e cofinanziati dalla Provincia di Rimini con circa 57mila euro. A questi si aggiungono due interventi per l’aeroporto di Rimini: il primo di adeguamento normativo nel comune di Riccione (con un finanziamento Fsc di 1 milione e 680mila euro, con lavori dal costo complessivo di 1 milione e 960mila euro) e il secondo intervento di manutenzione straordinaria delle infrastrutture nell’area di movimento nel comune di Rimini (finanziamento Fsc di 1 milione 320mila euro, su un costo complessivo di 1 milione e 540mila euro). I due progetti vengono attuati dalla società di gestione AIRiminum che cofinanzia i lavori con 500mila euro. 

"L'anticipo del Fondo di coesione sociale- afferma l'assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini-, è una buona notizia per il tutto il territorio. Si tratta di fondi importanti per la manutenzione dell'aeroporto di Rimini e per la sicurezza e l'efficienza della rete stradale regionale che coprono tutte le province da Piacenza a Rimini. Fondi che costituiscono solo una prima tranche e che permettono di dare molte risposte positive a una regione come la nostra di grande attivismo economico-commerciale. E anche questa volta- chiude-, come già sperimentato positivamente in passato, le risorse saranno erogate direttamente ai beneficiari, cioè alle Province. Una misura che abbiamo deciso di riproporre, appunto, per velocizzare al massimo i lavori".

Mercoledì, 06 Aprile 2022 10:02

6 aprile

Lo stato dell’economia | Rimborsi “indebiti” | Fratelli di Riccione

Martedì, 05 Aprile 2022 19:12

Scuole, installati 547 purificatori d'aria

(Rimini) Dopo i nidi e le scuole dell'infanzia – i primi ad esserne dotati -, ora anche nelle scuole elementari e medie del Comune di Rimini sono installati e attivi i purificatori d'aria. Un investimento importante che il Comune di Rimini ha affidato, in house, alla società Anthea, investendo risorse del proprio bilancio.

Scopo dell'intervento è quello di adottare, nei servizi per l'infanzia a gestione pubblica rivolti a minori in età 0-6 anni e nelle scuole pubbliche del primo ciclo di istruzione (elementari e medie), una misura complementare che si aggiunge a quelle ordinariamente già previste dal Piano Scuola 2021/2022 e dai protocolli specifici di ogni scuola per il contrasto al Covid.

I purificatori contribuiscono all'abbattimento della carica virale eventualmente presente negli ambienti destinati alla didattica. Si tratta di strumenti pensati per essere compatibili con la presenza di persone nei locali, con l'utilizzo quindi una tecnologia che ne consenta l'impiego in piena sicurezza in ambienti in cui sono presenti minori anche per otto ore continuative al giorno.

"Con quelli delle scuole medie – è il commento di Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – tutte le scuole del Comune di Rimini, dai 0 ai 13 anni, sono ora dotate dei purificatori d'aria. Uno strumento nato per il contrasto al Covid, ma che prescinde dall'emergenza sanitaria, perché rende gli ambienti scolastici dei nostri figli non solo più sicuri, ma anche più sani, andando a migliorare la qualità complessiva delle nostre scuole. Ci tengo a sottolineare che si tratta di un investimento voluto e coperto interamente dal Comune di Rimini, anticipando quelle risorse annunciate a livello statale ma che, di fatto, ancora non sono arrivate. Un intervento attuato interamente in casa, con i tecnici del Comune e della società Anthea, a cui va il ringraziamento mio e dell'Amministrazione comunale".

Martedì, 05 Aprile 2022 19:11

Incidenti stradali in calo a Rimini

(Rimini) Prosegue il trend in discesa degli incidenti stradali rilevati nel Comune di Rimini. Dopo il calo di quasi il 40%, registrato nel 2020 per l'evidente, tangibile effetto del lungo lockdown primaverile a causa del COVID, i sinistri stradali nel 2021 ritornano su quella linea di decremento statistico registrato dal 2000 in avanti. Un trend che complessivamente si riflette allo stesso modo per il numero degli incidenti con lesioni e con vittime.

Nel 2021 sono stati infatti 1174 in tutto gli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Locale sul territorio comunale, rispetto ai 953 del 2020 e ai 1425 del 2019, erano 2.585 nel 2000.

L'anno passato ha fatto registrare, in riferimento agli incidenti stradali un numero di feriti pari a 662 persone (776 nel 2019 e 2446 nel 2000). Per quanto riguarda i sinistri più gravi, nel 2021 le persone che hanno perso la vita sulle strade sono state cinque (erano 4 nel 2020, 8 nel 2019 e 29 nel 2000).
Anche per quanto riguarda le principali causa degli incidenti, dal report della Polizia Locale emerge che il "controllo inadeguato del veicolo" resta la prima motivazione con un numero di casi che nel 2021 è pari a 294. Una violazione del codice della strada che è in crescita sia rispetto al dato del 2020 che a quello del 2019 (rispettivamente 250 e 155 casi). Ancora troppi gli incidenti -162 in tutto - causati dal cambio non segnalato di direzione, mentre sono cresciuti anche i sinistri (161) causati dal mancato rispetto della precedenza o dello stop. Continua a crescere anche il numero delle persone che non rispettano la distanza di sicurezza: 34 quelle che hanno causato un sinistro nel 2021, un dato che era raddoppiato già nel 2020 con 23 incidenti provocati, contro gli 11 del 2019. Appena superiore invece il dato degli incidenti provocati da chi non ha dato la precedenza ai pedoni, 21 quelli causati nel 2021 contro i 19 dell'anno pervadente.

È sempre troppo alto invece il numero delle omissioni di soccorso che nel 2021 ha fatto registrare 43 casi di persone denunciate, un dato che nel 2019 aveva registrato 55 denunce successive ad incidente stradale.

"Dopo la parentesi della pandemia - commenta l'assessore alla Sicurezza, Juri Magrini - notiamo una decrescita dei sinistri stradali in linea con la curva in evidente calo degli ultimi 20 anni. Un risultato che rispecchia l'impegno dell'Amministrazione, che negli anni passati e anche adesso ha lavorato per aumentare la sicurezza sulle nostre strade. Una discesa progressiva dei sinistri, dei feriti e delle vittime che rispecchia anche il grande lavoro fatto dalla Polizia Locale sul fronte dei controlli alla circolazione stradale. Un impegno che vogliamo continuare a garantire con una presenza di agenti sempre più ampia e la messa sicurezza delle strade, la realizzazione di nuove rotatorie, come quelle in costruzione sulla SS16 e i percorsi ciclopedonali protetti. L'attenzione rimane comunque altra sul fronte dei controlli e delle sanzioni, per limitare i comportamenti scorretti alla guida che sono la causa principale degli incidenti".

(Rimini) "Almeno fino alla fine dell'anno 2022 il Comune deve garantire una boccata d'ossigeno alle attività economiche. Serve un segnale forte per permettere alle aziende di ripartire per esempio riducendo la tassa per l'occupazione del suolo pubblico almeno del 50%. Una riduzione che non deve interessare solo tavolini e dehors ma tutte le occupazioni pubbliche da parte delle attività economiche autorizzate come commercio, attività artigianali", dichiara Daniela Angelini, candidata a sindaco della coalizione composta da 6 liste (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Coraggiosa e tre liste civiche: 2030 Riccione Città Aperta, Uniamo Riccione e Riccione nel cuore).

Con la fine dello stato d'emergenza la scelta di proseguire con la gratuità o meno dell'occupazione di suolo pubblico passa direttamente ai Comuni. "Riccione vive di turismo e in questa fase di ripresa è importante che l'amministrazione metta in campo misure a sostegno della nostra economia e del lavoro" – sottolinea Angelini – "Come coalizione siamo tutti d'accordo nel ritenere fondamentale garantire alle nostre realtà economiche di poter tornare in modo graduale alla normalità".

La coalizione che appoggia Daniela Angelini ritiene che l'amministrazione, di fronte a due anni di Pandemia e con le attuali difficoltà economiche dovute all'aumento dei costi energetici, debba in primis sostenere l'economia locale con delle proposte concrete.

"Bisogna pensare ad azioni che abbiano l'obiettivo di sostenere subito le piccole e medie imprese, – prosegue Angelini - Permettere fino alla fine del 2022 l'occupazione del suolo pubblico con una tariffa ridotta al 50% può aiutare l'attività e i lavoratori. Il 20 per cento di riduzione proposto dall'attuale amministrazione non risolve i problemi. Inoltre, da giorni ci stiamo confrontando con gli operatori per elaborare insieme un regolamento per i dehors. Un regolamento che dopo due mandati e tanti rendering l'amministrazione attuale non ha mai fatto. Realizzare un progetto rivoluzionario che decreterà una riqualificazione degli spazi aperti delle attività riccionesi è tra i nostri obiettivi. Un'idea di città che vogliamo costruire e condividere con gli operatori stessi e non calata dall'alto".

"A pochi giorni dall'inizio della stagione turistica con gli operatori turistici preoccupati da una situazione ancora difficile dovuta ai rincari energetici, all'aumento dei costi delle materie prime e alla guerra tra Russia e Ucraina, è urgente - secondo Daniela Angelini - dare risposte immediate con azioni concrete e forti, come quelle di consentire alle attività di lavorare con serenità cercando di dare sostegni e aiuti. Questa è la nostra idea di amministrazione".

"Uno sforzo per le amministrazioni ma un segnale di fiducia verso le attività turistiche e i lavoratori che hanno pagato già un duro prezzo in questi due anni di pandemia".

(Rimini) Dopo due anni, la presentazione del Rapporto sull'Economia è tornata in presenza, ma è stato possibile seguire l'evento anche in diretta live streaming. Anche per questa edizione l'evento di presentazione è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L'evento si è aperto con l'esecuzione della "Primavera" di Vivaldi I eseguita dalla violinista Sara Sole Stojmenov dell'orchestra Emilia-Romagna Concerti.

Moderato da Simona Branchetti, giornalista e scrittrice, il programma dei lavori sì è aperto con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei Sindaci di Forlì, Gian Luca Zattini, di Cesena, Enzo Lattuca e di Rimini, Jamil Sadegholvaad. Ciascuno ha indicato quale è la "parola chiave" della loro strategia per la tenuta e lo sviluppo dei territori e ha fornito alcune riflessioni sui temi dell'innovazione, della competitività e attrattività del tessuto imprenditoriale. A seguire, il focus sulle dinamiche territoriali e le strategie per la ripresa, lo sviluppo a cura di Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna. 

"Lo scenario generale in cui ci troviamo è complesso e difficile, con la pandemia da Covid-19 ancora presente e con i problemi causati dalla carenza di materie prime, a partire da quelle energetiche (aumenti shock, ora al 400%! ) ulteriormente aggravati dall'invasione russa dell'Ucraina. Aggiungasi l'incertezza sulla durata e gli esiti del conflitto e sulla durata e gli effetti delle sanzioni. Purtroppo sono tutti elementi che generano ulteriori problemi sul sistema degli approvvigionamenti e causano un rallentamento generalizzato del commercio mondiale. Questa situazione, inoltre, si ripercuote negativamente sul normale andamento e tenuta dei mercati finanziari. Sui nostri territori, nel 2021, si era registrato un buon andamento, con una variazione positiva del Valore Aggiunto (2021, sul 2020) del 7,2% per la provincia di Forlì-Cesena e del 5,1% per quella di Rimini. In Emilia-Romagna, tale variazione è stata del 7,0% e, in Italia, del 6,4%. Gli incrementi trainanti si sono registrati nel settore delle Costruzioni e, a seguire, in quello del Manifatturiero - ha commentato nel suo intervento il presidente Zambianchi -. Cosa si prevede per il 2022? Le previsioni del Centro Studi Prometeia, fatte a gennaio, segnalavano per il 2022 un'ulteriore crescita del Valore Aggiunto, del 4,5% per la provincia di Forlì-Cesena e del 3,7 % per quella di Rimini, mentre la crescita per Emilia-Romagna e Italia era prevista al 4,1%. Le previsioni a marzo 2022, a causa dell'incertezza e dei rischi che caratterizzano lo scenario attuale, sono state ridotte, per cui la crescita per l'intero Paese è stata rivista al +1,7% / +2,2%. Tale ridimensionamento non sarà uguale per i due territori di Forlì-Cesena e di Rimini, soprattutto per il diverso peso del comparto turistico. Per cercare di rispondere positivamente a questo scenario - ha proseguito Zambianchi - serve una "pianificazione strategica di area vasta" che tocchi alcune questioni importanti e che tenga insieme alcuni elementi basilari: Società, Istituzioni, Ambiente ed Economia, profit e non profit. Gli obiettivi primari consistono nel generare una vision condivisa su alcuni temi strategici e nello stimolare la capacità della Romagna di attrarre finanziamenti e investimenti, garantendo ai nostri territori benessere e lavoro, sulla base di analisi di contesto ed iniziative mirate e senza sterili campanilismi. In quest'ottica il ruolo delle Camere sarà strategico, perché proprio le Camere sono in grado di rappresentare la "catena di trasmissione" istituzionale più efficace e strutturata per tenere ben connessi il livello centrale ed i sistemi economici locali. È necessario, inoltre, favorire il ripristino di un "orizzonte di fiducia" fra cittadini e Istituzioni e occorre delineare e condividere nuovi strumenti partecipativi: la mediazione degli interessi non ci deve precludere di percorrere strade che ci portino a un futuro migliore, soprattutto per in nostri giovani. La situazione, quindi, è straordinariamente complessa e l'incertezza fortissima, ma si possono condividere le parole usate recentemente da Mario Draghi: "Nonostante tutto sono ottimista, siamo stati in grado di superare già molte crisi e, con l'impegno di tutti, supereremo anche queste" -. In conclusione, Alberto Zambianchi, al termine del proprio mandato come Presidente della Camera di commercio della Romagna, ha salutato e ringraziato tutte le persone con cui ha lavorato in questi anni, rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni di Categoria, del sistema imprenditoriale, del sistema bancario e delle Fondazioni, i Segretari generali e tutto il personale camerale. Infine, ha commentato: "Ho svolto il mio mandato ponendomi totalmente al servizio del Territorio, cercando di sviluppare al massimo capacità "di ascolto" e capacità "di risposta" e perseguendo gli obiettivi dello sviluppo economico e del bene comune: chi svolge tale ruolo sa bene che questo è il suo compito più importante".

"Prima la Pandemia. Poi l'innalzamento del costo delle materie prime, la guerra, lo shock energetico...Qualcuno l'ha già definita la tempesta perfetta. Di certo, il rischio di una nuova crisi economica è reale - ha commentato Roberto Albonetti, Segretario generale della Camera del commercio, nel suo intervento sul tema dei dati e della competitività per l'innovazione e lo sviluppo -. L'economia emiliano-romagnola è fortemente interconnessa con le dinamiche nazionali, europee e internazionali, perciò molte delle sfide che abbiamo davanti non possono essere risolte solo a livello locale, ma serve una risposta congiunta, non solo a livello Paese, ma soprattutto a livello europeo. Restando sulla lettura dei dati del Rapporto, la prima suggestione che si ricava è che "sopravvivere non basta più". Ciò che è stato sufficiente per molto tempo - una certa qualità del prodotto, un mercato consolidato, i conti in ordine - non basta ad affrontare il contesto attuale e gli scenari futuri. L'innovazione è il driver che può fare la differenza per la crescita e la competitività. Come Camera di commercio, abbiamo analizzato quantitativamente questa dimensione ed è emerso che le aziende che hanno investito e puntato di più sull'innovazione tecnologica, in uno scenario di generale recessione hanno mostrato una maggiore resilienza. Per esempio, nell'ambito della manifattura le aziende leader di innovazione hanno prodotto un fatturato e un valore aggiunto, rispettivamente, del + 2,7 % e del +14,6 % nel 2020, rispetto alle aziende dello stesso settore e della stessa classe dimensionale, con picchi sul valore aggiunto del + 30,9% in aziende che hanno innovato nell'ambito della manutenzione predittiva. Al contrario, le aziende che non hanno investito in innovazione sono incorse in un divario sostanziale rispetto alle aziende leader, che si è riflettuto in un -10,8 % del fatturato e un -20 % del valore aggiunto rispetto alle aziende leader nel 2020. Un'altra suggestione che emerge dalla lettura dei dati e del contesto - continua Albonetti - è relativa al cambiamento del mercato del lavoro, per esempio con il fenomeno delle "Grandi Dimissioni", che anche se in misura nettamente minore rispetto agli Stati Uniti ha iniziato a riguardare il nostro mercato del lavoro. Nel 2021, secondo i dati del Ministero del Lavoro, si contano 2 milioni di abbandoni volontari da parte dei dipendenti, un +33% rispetto al 2020, dato in crescita anche rispetto al 2019. E nel 2022 i numeri potrebbero aumentare ancora. Risulta, pertanto, necessario per le aziende adottare misure per evitare una vera e propria emorragia di talenti, sempre meno disposti a dedicare la propria vita e la propria competenza ad organizzazioni che non valorizzano a sufficienza il loro lavoro e che non incarnano i loro stessi valori. Nostro compito, come Istituzione, è di sostenere le imprese, ma anche l'affacciarsi al mondo del lavoro delle nuove generazioni, supportare i giovani nella connessione con reti e infrastrutture, con i centri della conoscenza, della ricerca e dell'innovazione. Sono convinto che per riuscire a orientare le nostre scelte e a cambiare direzione rapidamente occorre investire con decisione sul tema delle politiche predittive e per farlo, occorre, sempre, partire dai dati, estrarne valore leggendoli in profondità, anche grazie al supporto di strumenti di intelligenza artificiale. La Camera di commercio si sta dotando di nuovi strumenti di analisi dei dati, che siano in grado di simulare possibili scenari nel breve termine, non solo per elaborare analisi tendenziali, ma per fare analisi di stima degli impatti che shock esogeni, come quelli che viviamo oggi, possono avere sull'attività produttiva delle aziende del territorio. I dati a disposizione del sistema camerale hanno un valore enorme, specialmente se uniti all'impiego di modelli previsionali. Per questo vogliamo adottare strumenti di analisi predittiva sperimentali che, uniti a tutte le attività istituzionali della Camera di commercio, ci facciano fare meglio ciò che abbiamo sempre fatto (abbastanza) bene: continuare a sostenere le nostre imprese e lo sviluppo del territorio romagnolo".

A seguire, Veronica De Romanis, Docente "European Economics" alla Luiss "Guido Carli" di Roma e alla Stanford University - The Breyer Center for Overseas Studies di Firenze, ha affrontato il tema "L'Italia tra il rafforzamento della ripresa e la definizione della nuova politica economica europea in un contesto di grande incertezza". "In questa fase di grande incertezza - ha dichiarato De Romanis - dobbiamo cercare di intervenire su due piani: su quello nazionale, dobbiamo portare a compimento gli obiettivi fissati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, contemporaneamente, sul piano europeo dobbiamo cercare di creare strumenti di debito comune, come si è fatto durante la pandemia".

Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), ha affrontato, invece, il tema dell'Inverno demografico e relative prospettive sociali ed economiche. "Ben prima che Covid-19 facesse sentire i suoi drammatici effetti anche sul piano demografico, la dinamica della popolazione italiana era contraddistinta da una persistente e sempre più intensa caduta della natalità. Un fenomeno che si è indubbiamente accentuato nell'ultimo decennio, ma che viene da lontano: avendo radici nelle profonde trasformazioni sociali ed economiche maturate nel secolo scorso - ha commentato Blangiardo -. Ciò che emerge con forza dal messaggio contenuto nei dati demografici del nostro tempo è il bisogno di una significativa spinta verso un 'rinnovamento' della popolazione nella sua accezione non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Occorre agire sul capitale umano, sia rimuovendo gli ostacoli (economici, normativi e culturali) che impediscono la realizzazione dei progetti di fecondità e governando i flussi di mobilità, sia valorizzando quella componente più "matura" che ha ancora energie e competenze validamente spendibili nel sistema Paese. Per questo deve ritenersi quanto mai preziosa la qualificata azione di informazione sulle tendenze in atto, e le relative problematiche, che viene dal sistema della statistica ufficiale. In tale senso, le Camere di commercio offrono un contributo fondamentale sul piano della conoscenza, sia nella acquisizione dei dati elementari nei diversi domini della vita economica e sociale, sia nella loro analisi, spesso mirata all'approfondimento delle realtà locali e alla identificazione delle eccellenze e delle criticità che le caratterizzano".

Ha concluso l'evento Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, con alcune riflessioni sulla progettualità per la crescita e lo sviluppo dei territori di Forlì-Cesena e di Rimini. "Il Pnrr è un'occasione unica per costruire l'Emilia-Romagna del futuro. Noi siamo pronti, insieme ai territori e alle comunità locali - ha dichiarato il Presidente Bonaccini -. A oggi sono già stati assegnati all'Emilia-Romagna quasi 4 miliardi di euro: un percorso che vede il pieno coinvolgimento di Comuni e Province, con assi privilegiate di sviluppo, quelle della transizione economica e digitale, insieme a lavoro, scuola e formazione, sanità e reti sociali, già condivise all'interno del Piano Regionale per il Lavoro e per il Clima. In questa cornice il contributo di idee e le possibilità per la Romagna sono molto importanti e significative. Si tratta di circa 400 milioni di euro, che investiremo sugli assi portanti di questo territorio: 14 interventi per il potenziamento della sanità pubblica, a partire dagli ospedali di Forlì e Rimini, 22 milioni di euro per il piano di ripascimento della costa, oltre 17 milioni di euro per nuove scuole o ristrutturazioni di istituti solo nell'ambito dell'ultimo aggiornamento del piano regionale di edilizia scolastica. E ancora progetti destinati a cambiare il volto e le abitudini di queste comunità, come il Metromare di Rimini o gli interventi di rigenerazione urbana nei piccoli comuni. Il contesto in cui operiamo è molto complicato, alla pandemia si è aggiunto il caro-bollette e, in maniera oltremodo drammatica, la guerra, tuttavia siamo convinti che lavorando insieme ci siano tutte le condizioni perché la Romagna compia ulteriore, importante passo in avanti, insieme a tutta la regione".

La presentazione è stata arricchita da alcuni contributi alla riflessione a cura di imprenditori del territorio, Pierluigi Tortora, Presidente di PLT Energia, Maurizio Focchi, Presidente della Focchi Group e dell'Associazione Nuove Idee Nuove Imprese e Davide Stefanelli, Vice Presidente della Vem Sistemi.

Il quadro economico del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) in sintesi nel 2021 si registra, rispetto al 2020, un aumento delle imprese attive dell'1,1%, maggiore di quello regionale (+0,7%) e nazionale (+0,3%). La produzione industriale ottiene risultati molto positivi, con un aumento del +13,1%, superiore a quello dell'Emilia-Romagna (+11,5%). Anche l'export fa registrare una decisa crescita, pari a +17,0%, in linea con la variazione regionale (+16,9%) e inferiore al dato nazionale (+18,2%). Le presenze turistiche segnano un sensibile incremento, +38,3%, simile a quello regionale (+38,9%) e superiore alla variazione nazionale (+29,2%, dato riferito a 11 mesi); In termini di variazione di punti percentuali, la dinamica del tasso di occupazione 15-64 anni, con +0,5 è più alta di quella dell'Emilia-Romagna (+0,3) e minore di quella dell'Italia (+0,7).

Anche la dinamica del tasso di disoccupazione totale, in termini di variazione di punti percentuali, con -1,1, è migliore rispetto a quella sia dell'Emilia-Romagna (-0,4), sia dell'Italia (+0,2). Si registra un sensibile decremento, del - 49,1%, delle ore autorizzate di cassa integrazione, inferiore al calo regionale (-54,5%) e superiore a quello nazionale (-39,5%). Segni opposti per le due province per quanto riguarda i prestiti alle imprese, con un aumento in provincia di Forlì-Cesena del +1,4% e una diminuzione in provincia di Rimini del -4,4%, quest'ultima dovuta ad una domanda in larga parte soddisfatta nel 2020. Le stime di Prometeia a gennaio 2022, relative al valore aggiunto (in termini reali) prodotto nel 2021, riportano un incremento annuo del 6,3%, inferiore alla variazione positiva regionale (+7,0%) e sostanzialmente in linea con quella nazionale (+6,4%).

Nel 2021 le esportazioni del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono state pari a 6.621 milioni di euro, con un incremento del 17,0% rispetto al 2020, in linea con la variazione regionale (+16,9%) ma inferiore al dato nazionale (+18,2%). Nello specifico, aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti: +13,5% i macchinari e gli apparecchi meccanici (21,3% del totale), +6,4% i prodotti tessili, dell'abbigliamento e delle calzature (13,7%), +22,4% i prodotti in metallo (10,9%), +29,9% i mezzi di trasporto (9,0%), di cui +28,4% le navi e imbarcazioni (7,9%), +7,0% i prodotti alimentari e le bevande (7,7%), +28,2% gli apparecchi elettrici (7,3%), +12,1% i prodotti dell'agricoltura (6,2%), +32,0% i mobili (6,0%), +14,3% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,6%) e +23,2% gli articoli sportivi (4,4%). I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell'ordine, la Francia (12,7% del totale), la Germania (10,9%), gli Stati Uniti (10,0%), il Regno Unito (5,1%), la Polonia (4,4%), la Spagna (4,3%), i Paesi Bassi (3,1%), la Cina (3,0%), la Russia (2,7%) e il Belgio (2,6%); a parte la diminuzione verso il Regno Unito (-8,2%), tutti gli altri Paesi registrano un incremento, con il maggiore che spetta agli Stati Uniti (+36,7%).

I dati provvisori relativi al movimento turistico nell'anno 2021, per l'area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, rilevano un sensibile aumento annuo degli arrivi (3.680.263 unità), pari al 36,1%, e delle presenze (16.875.406 unità), del 38,3%; aumento che caratterizza sia la clientela nazionale sia quella estera, con quest'ultima che fa registrare le maggiori variazioni (+33,4% degli arrivi italiani e +33,9% delle relative presenze, contro +57,1% degli arrivi stranieri e +69,1% delle presenze associate). I comuni della riviera assorbono ben il 94,7% delle presenze complessive; inoltre. il 75,6% del totale delle presenze territoriali si concentra nei tre mesi standard della stagione estiva.

Il quadro economico della provincia di Rimini in sintesi parla di un 2021 con segnali di ripresa dell'economia provinciale, in un anno ancora contraddistinto dall'emergenza pandemica. In tale contesto, i principali indicatori rilevano, in termini tendenziali l'aumento delle sedi di impresa e delle localizzazioni, in un quadro di diffusa imprenditorialità, la crescita della PLV agricola, positive le variabili congiunturali manifatturiere, incremento del volume d'affari nelle Costruzioni, aumento delle vendite del Commercio al dettaglio, ma stabile l'alimentare, deciso incremento delle esportazioni, sensibile crescita degli arrivi e delle presenze turistiche, forte riduzione delle ore autorizzate di CIG, ma in aumento quella straordinaria, tasso di disoccupazione alto, superiore a quello regionale, ma in forte calo annuo, diminuzione dei prestiti alle imprese, come conseguenza di una domanda in larga parte soddisfatta nel 2020, e aumento dei depositi bancari, artigianato in pieno recupero, dopo un 2020 difficile (causa disposizioni covid), sistema della Cooperazione in generale difficoltà. 

Nel complesso, la provincia di Rimini ha fatto rilevare, nel 2021, un incremento del valore aggiunto del 5,1%, rispetto al +7,0% regionale e al +6,4% nazionale (Scenario Prometeia, gennaio 2022). Al netto delle incognite pandemiche e delle ripercussioni dovute alla guerra tra Russia e Ucraina, le prospettive di ripresa per il 2022 indicano un aumento del valore aggiunto stimato al 3,7% (+4,1% in Emilia-Romagna e in Italia) (Scenario Prometeia, gennaio 2022).

(Rimini) Sono 220 i nuovi positivi:al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini si tratta di 108 pazienti di sesso maschile e 112 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 222 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati due decessi: un uomo di 94 anni di Rimini e una donna di 90 anni di Cattolica. Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.301.617 casi di positività, 3.103 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.259 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.094 molecolari e 15.165 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell'11,4%.

Autotesting. Per quanto riguarda l'autotesting con tampone rapido antigenico per l'apertura e la chiusura dell'isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall'avvio del servizio - il 19 gennaio scorso - i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 69.607.

Di questi, 37.463, pari al 53,8%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l'autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 32.144 sono invece i tamponi con esito negativo (il 46,2%).

Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.297.939 dosi; sul totale sono 3.774.893 e persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,9%. Le terze dosi fatte sono 2.749.105.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 38 (+11 rispetto a ieri, pari al +40,7%), l'età media è di 65,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.206 (-33 rispetto a ieri, -2,7%), età media 75,9 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 2 a Parma (+1); 5 a Reggio Emilia (+2); 3 a Modena (+2); 12 a Bologna (+2); 3 a Imola (+2); 3 a Ferrara (+1); 2 a Ravenna (+1); 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Rimini (+1). Nessun ricovero in terapia intensiva nella provincia di Forlì (come ieri).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 44,1 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 790 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 269.578), seguita da Modena (546 su 201.347); poi Reggio Emilia (371 su 144.323), Ravenna (273 su 119.970), Parma (222 su 106.397) e Rimini (220 su 125.837); quindi Piacenza (175 su 69.510), Forlì (142 su 61.183), Ferrara (140 su 90.095) e Circondario imolese (113 su 40.135); infine Cesena con 111 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 73.242.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 54.197 (+290). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.953 (+312), il 97,7% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 2.802 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.231.106.

Purtroppo, si registrano 11 decessi: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 84 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 94 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Parma e una donna di 95 anni); 1 in provincia di Modena (una donna di 93 anni); 1 in provincia di Bologna (un uomo di 79 anni); 1 nel Circondario Imolese (una donna di 85 anni); 1 in provincia di Ferrara (una donna di 94 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (entrambe donne, una di 79 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Ravenna e una 91 anni); 2 in provincia di Rimini (una donna di 90 anni e un uomo di 94 anni). Non si registrano decessi nelle province di Parma e Ravenna. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 16.314.

Martedì, 05 Aprile 2022 18:33

Riccione, pubblicata l'ordinanza balneare

(Rimini) "A Riccione questa estate si andrà in spiaggia senza le limitazioni da Covid ma con le giuste distanze. Si torna quindi alla situazione del 2019 seppur mantenendo, come da ordinanza balneare regionale, la fascia riservata all'ombreggio di 12 mtq tra ombrelloni in maniera uniforme senza distinzioni tra una zona e l'altra. Da nord a sud con il maxi ripascimento in corso richiesto a riprese e ottenuto per allungare la nostra spiaggia nei punti a maggiore rischio erosione, non abbiamo infatti aree con problematiche di profondità, per cui abbiamo ritenuto di lasciare la misura di 12 metri uguale per tutto il litorale riccionese". Così l'assessore al Demanio Andrea Dionigi Palazzi che prosegue " Dopo l'incontro della settimana scorsa con la Regione Emilia Romagna e un altro il primo aprile con le associazioni di categoria, sindacati, organi di vigilanza e naturalmente con le cooperative di bagnini, abbiamo condiviso un testo che mira a mantenere alta la qualità dell'offerta turistica sulle nostre spiagge in cui si torna alle disposizioni pre-pandemia ma mantenendo il limite minimo di 12 metri a garanzia del migliore comfort possibile. Il fermento e la voglia di accogliere i turisti con una spiaggia ampia, rinnovata e con tutti i servizi che contraddistinguono da sempre l'ospitalità degli operatori del resto è un dato di fatto. Dal 2021 ad oggi 23 stabilimenti balneari sono coinvolti in lavori di ammodernamento o ristrutturazione. 19 invece i bar sulla spiaggia che hanno scelto di riqualificarsi. E questo è un segnale importante che testimonia l'intraprendenza di chi lavora sulla sabbia, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, e la capacità di cogliere le occasioni fornite dall'amministrazione e dalla Regione, dal mare d'inverno al maxi ripascimento dell'arenile".

A Riccione sono 182 le concessioni demaniali sull'arenile, di cui 48 bar e 134 stabilimenti balneari. L'ordinanza balneare estate 2022 pubblicata oggi sull'albo pretorio del Comune di Riccione e integrativa dell'ordinanza regionale approvata l'1 aprile, prevede che la stagione termini il 31 ottobre 2022 e in particolare che "nella fascia riservata all'ombreggio deve essere perseguito il maggior distanziamento possibile tra gli ombrelloni posizionati sulla spiaggia, e comunque nel rispetto del limite minimo di distanza tra ombrelloni della stessa fila e tra le file che garantisca una superficie minima ad ombrellone di mq. 12 a paletto (la distanza dei paletti tra ombrelloni e file non potrà comunque essere inferiore a ml. 3,00). Nel caso di utilizzo di altri sistemi di ombreggio, il lato minimo dell'area di pertinenza di tali sistemi non potrà essere inferiore a ml 2,50. L'eventuale posa di ombrelloni a mare di altri sistemi di ombreggio deve rispettare un criterio geometrico nel rispetto delle distanze precedenti".

Nel rispetto di quanto disposto dall'Ordinanza Balneare regionale n. 1/2019 i concessionari di stabilimenti balneari hanno l'obbligo di istituire il servizio di assistenza alla balneazione nel periodo compreso tra il 28.05.2022 e il 11.09.2022.

L'assistente bagnanti svolge il servizio dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Gli stabilimenti balneari, bar ristoranti e chioschi(chiringuiti), nel periodo dal 28.05.2022 al 11.09.2022, dovranno garantire l'apertura giornaliera almeno dalle ore 7,30 del mattino.

Previsto inoltre che tutte le bevande, come stabilito nell'ordinanza balneare della Regione Emilia Romagna, se richieste dal cliente per asporto, debbano essere vendute in sostituzione del vetro, in confezioni di materiale compostabile o biodegradabile.
Le spiagge libere che per ubicazione e maggior affluenza, saranno opportunamente presidiate per consentire ai bagnanti una fruizione in sicurezza sono la spiaggia libera compresa tra le zone n. 42 e n. 44 (Area antistante ex colonia Bertazzoni); spiaggia libera compresa tra le zone n. 51 e n. 52 (Piazzale San Martino); spiaggia libera compresa tra le zone n. 77 e n. 78 (Piazzale Roma) e la spiaggia libera compresa tra le zone n. 110 e n. 111 (Piazzale Azzarita).

(Rimini) Si è aperto questo pomeriggio al Palariccione il G20 delle spiagge, il summit che riunisce i rappresentanti dei comuni balneari appartenenti al network G20, con almeno un milione di presenze turistiche annuali. Un'occasione per i primi cittadini di confrontarsi sullo sviluppo strategico delle spiagge più visitate del nostro paese. Due giornate di lavoro per tracciare delle progettualità che abbiano come focus la Transizione Ecologica, l'Innovazione, la Sicurezza e l'Economia.
L'appuntamento di quest'anno, nella sua quinta edizione, per la prima volta ha aperto le porte non soltanto ai 26 sindaci dei Comuni che superano il milione di presenze turistiche, ma a tutte le 334 mete balneari italiane. Si è parlato anche di concessioni balneari, in particolare nel secondo panel proposto. «Da questo summit uscirà una proposta concreta di pochi punti per chiedere a Roma – anticipa Tosi –, e nello specifico alla X Commissione del Parlamento, affinché si possa approdare al riconoscimento di taluni elementi di facilitazione per l'esercizio della nostra attività quotidiana».

La “salvaguardia delle imprese balneari è garanzia per la tutela del turismo balneare e per gli investimenti necessari per competere turisticamente a livello internazionale”, ha detto Mauro Vanni, presidente Nazionale Confartigianato Imprese Balneari. 

“Non è più rinviabile un percorso di riforma della materia” ha sostenuto Antonio Capacchione, Presidente Sib – Confcommercio. “La riforma contenuta nella vigente legge 145/2018 è valida e opportuna: da applicare non da abrogare. Le criticità sollevate dalla CE  su questa legge riguardano non la "quantità temporale" della proroga (5, 10 o 15 anni) bensì la sua "modalità" di assegnazione: "automatica e generalizzata" invece che "caso per caso”.

Confcommercio ritiene “inaccettabile l'emendamento dal Ddl concorrenza proposta dal Governo non solo perché pasticciata con disposizioni di competenza regionale e comunale (v. le modalità di fruizione rientranti nell'attività di pianificazione) ma soprattutto per l'assenza di adeguate ed effettive tutele dei concessionari attualmente operanti. Abbiamo quindi offerto al Parlamento molteplici proposte di subemendamenti finalizzati alla corretta applicazione della cd Direttiva Servizi, alla previsione di una disciplina transitoria, a tutela del legittimo affidamento dei concessionari attualmente operanti, a salvaguardia del valore aziendale e rispetto dell'esigenza di certezza del diritto, degli atti amministrativi di proroga già rilasciati. "

Sabina Cardinali, Presidente nazionale CnaA Balneari, “per scongiurare il dispiegarsi, incontrollato, di effetti destrutturanti in ordine alla tenuta economico-sociale del settore turistico-ricreativo legato al rilascio delle concessioni balneari” ritiene “di assoluta importanza la messa a riparo dell'attuale modello di gestione del demanio marittimo con la possibilità, attraverso il doppio binario, della continuità aziendale per le attuali imprese e nuove iniziative imprenditoriali su aree disponibili."

Diego Casadei, Segretario Generale Oasi Italia, crede “che il governo abbia il diritto ma anche il dovere di difendere il suo sistema balneare che è un fiore all'occhiello del turismo italiano, riconosciuto universalmente ed anche le micro imprese su cui si basa che hanno saputo valorizzare un territorio "nudo" crescendo nel rispetto delle leggi dello stato”. 

Ha concluso i lavori Ezio Filippucci, Presidente Regionale Assobalneari – Confindustria Emilia Romagna. "Nel sistema balneare italiano la diversità è la nostra forza, o meglio è la diversità che riusciamo ad esprimere che costituisce la nostra più grande ricchezza. Questa varietà si declina in una struttura articolata fatta di piccole e medie imprese e di imprese piccolissime. L'Unione Europea in questo scenario auspica la valorizzazione di questo tipo di attività e la nascita di nuove realtà simili. L'invito alle imprese balneari italiane è quindi quello di sentirsi un sistema forte e unito che da' la possibilità di investire su se stesso e sul futuro."

Pagina 176 di 1908