Comune: assestamenti di bilancio, maggiori entrate da vendita azioni Hera
(Rimini) Con voto favorevole della maggioranza (19 i sì, 9 i no) il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri sera la proposta d'assestamento di bilancio e verifica salvaguardia degli equilibri finanziari.
Si tratta della registrazione delle maggiori entrate per la parte investimenti di 6 milioni e 340 mila euro da destinare al finanziamento di nuove opere e la realizzazione di alcuni interventi già iscritti a bilancio per cui si attendevano le risorse. La parte principale delle maggiori entrate deriva dalla vendita delle azioni Hera, una parte importante delle quali, 5 milioni, messe da subito a finanziamento di importanti opere e la manutenzione stradale. Le altre risorse derivano dai 590 mila euro derivanti dai maggiori oneri di espropri delle aree Peep, dai 460 mila euro provenienti da sanzioni per abusi edilizi e dalla restituzione delle somme per espropri (290 mila euro).
Le maggiori risorse saranno utilizzate per una variegata serie di interventi, già programmati, con particolare riferimento alla manutenzione stradale e alla viabilità, senza tralasciare interventi su scuole, protezione civile e cimiteri.
La parte più rilevante sarà dedicata, per 2 milioni di euro, alla manutenzione straordinaria delle strade -secondo un piano di intervento che seguirà un crono programma di priorità già prestabilito dai lavori pubblici e Anthea in considerazione delle progettazioni avanzate.
Tra gli altri interventi finanziati, la sostituzione dei rilevatori di presenze dei dipendenti comunali con nuovi sistemi di rilevazione per il contrasto all'assenteismo (così come previsto dal Piano triennale anti corruzione del comune di Rimini 2017-2019), le fermate del Trasporto rapido costiero (TRC), l'acquisto di arredi e attrezzature scolastiche, l'implementazione strumentale della protezione civile, i cimiteri del forese, sottopassi e rete acque meteoriche.
Santarcangelo, 179 residenti donatori di organi
(Rimini) Sono già 179 le dichiarazioni sulla donazione degli organi raccolte dall’ufficio anagrafe comunale in soli cinque mesi. Da febbraio scorso – da quando cioè il servizio è stato attivato – i santarcangiolesi maggiorenni che hanno espresso una scelta relativa alla donazione degli organi rappresentano il 22 per cento dei cittadini che si sono recati in Comune per rinnovare la carta di identità. Numeri importanti, dunque, che confermano il valore di questa nuova opportunità messa a disposizione dei santarcangiolesi dall’amministrazione comunale: 179 persone, infatti, sulle 802 che hanno richiesto il nuovo documento di riconoscimento hanno scelto di esprimere la propria volontà. Di queste solo due cittadini hanno espresso un diniego, mentre sono ben 177 gli assensi alla donazione.
“L’alto numero di santarcangiolesi che in questi mesi hanno espresso una volontà sulla donazione degli organi è veramente significativo”, dichiara l’assessore ai servizi demografici, sociali e sanitari Danilo Rinaldi. “Se poi a questo dato si aggiunge il fatto che praticamente tutte le persone che hanno fatto una scelta hanno anche deciso per l’assenso alla donazione è la riprova che le campagne di sensibilizzazione e informazione su questo delicato argomento hanno trovato grande riscontro anche nella nostra città”. “Donare organi e tessuti – prosegue l’assessore Rinaldi – è un’importante scelta di solidarietà grazie alla quale si possono salvare molte vite, per questo siamo felici di poter dare il nostro contributo mettendo a disposizione la possibilità di registrare la volontà direttamente all’ufficio Anagrafe del Comune. Ci auguriamo che in futuro questo trend positivo possa non solo confermarsi ma crescere ulteriormente, a riprova del grande cuore che contraddistingue Santarcangelo”.
Tentato omicidio Mulargia, arrestato terzo complice
(Rimini) Arrestato anche il terzo uomo del tentato omicidio di Augusto Mulargia, la sera del 5 aprile 2016 a Rimini in via Zavagli, San Giuliano. Ieri i carabinieri del nucleo investigativo del Comando di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, hanno portato in cercere un 33enne riminese, figliastro dell'uomo secondo l’accusa mandante di quello che sarebbe dovuto essere un regolamento di conti.
Era stato precedentemente assicurato alla giustizia il secondo complice, già condannato ad anni 5 e mesi 8, e lo stesso mandante.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato quest'ultimo arrestato a guidare la Smart con a bordo il complice armato, pronto a colpire con arma da fuoco Mulargia.
Banche in crisi, Fabi: Venti sportelli chiusi da inizio anno
(Rimini) Sono una ventina nei primi sei mesi di quest’anno gli sportelli bancari chiusi in provincia, 240 i posti di lavoro nel settore persi e 52 le filiali chiuse in cinque anni. Fati che “oltre che costituire una seria preoccupazione per le famiglie dei lavoratori del comparto, ha anche ripercussioni sulla collettività”, denuncia il sindacato dei bancari Fabi che ha incontrato la consigliera provinciale per le Politiche del lavoro e sociale, Alice Parma.
“In un clima costruttivo, caratterizzato dalla qualificata disponibilità della Consigliera, abbiamo esposto come, secondo noi, la riduzione delle banche e dei bancari - spiagano i rappresentanti di Fabi - ha impatti significativi sulla collettività e, pertanto, dovrebbe essere un tema importante dell’agenda delle Istituzioni locali”.
Stanno “infatti aumentando le zone e le frazioni che non sono servite da nessun sportello bancario, mettendo così in difficoltà le fasce più deboli della popolazione, tra cui gli anziani e le persone con problemi di mobilità. Inoltre, la presenza di più banche sul territorio è anche una garanzia perché vengano proposte migliori condizioni alla clientela”.
Life stile: traffico di anabolizzanti, sei indagati, medico radiato
(Rimini) Questa mattina gli agenti della squadra mobile della questura di Rimini nel corso dell’operazione Life stile, contro la vendita di anabolizzanti, ha effettuato perquisizioni nei confrotni di quattro persone tra Rimini e Cattolica. Al momento risultano sei indagati tra cui un medico radiato dall'Ordine e alcuni personal trainer. Gli agenti hanno sequestrato diverse scatole di fiale dei più diffusi farmaci anabolizzanti. Si tratta di medicinali vietati per legge e ordinati soprattutto attraverso il web, tra cui il Gh. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
28 luglio
Tesori dal mare | Ricchi via dalle case popolari | Miracolo sui binari
Profughi nei Civivo, Cgil: Troppa confusione tra lavoro e volontariato
(Rimini) Il Comune di Rimini parla di “accoglienza virtuosa”, ma per la Cgil il nuovo progetto che prevere l’inserimento dei profughi nei Civivo per attività di pubblica utilità. “In realtà, oltre a non risolvere i problemi di accoglienza e di integrazione, si lascia sostanzialmente inalterata la situazione e, in più, si continua a confondere lavoro e attività volontaria. Il lavoro, infatti, è tale in presenza di un lavoratore che compie la prestazione lavorativa e di un datore di lavoro che è obbligato a retribuirlo; mentre il volontariato è lo svolgimento di un'attività fatta in modo gratuito e volontario, o l'uno o l’altro”, sostiene Claudia Cicchetti della Cgil.
Insomma, se “in questo modo, pare di capire, il Comune è convinto di fornire una risposta a chi guarda con disapprovazione i giovani profughi che trascorrono il loro tempo inattivi”, questo in realtà per il sindacato non accadrà. “Non è tutto così semplice e risolvibile” e anzi “i richiedenti asilo rischiano di infoltire le fila dei soggetti deboli a rischio di sfruttamento, tema su cui sarebbe necessaria una particolare attenzione da parte di tutte le istituzioni”.
Dispersione idrica, Rapone (Amir): Nel riminese reti ‘giovani’
(Rimini) Siccità, per Alessandro Rapone, amministratore di Amir, “il tema della dispersione idrica è senza dubbio centrale ed è diretta conseguenza di una condizione di vetustà di buona parte delle reti a livello nazionale”. Va però sottolineato che “se a livello nazionale la dispersione idrica raggiunge una media di circa il 38%, in Romagna abbiamo già ottenuto una delle migliori prestazioni, con una dispersione che si attesta al 19% (dati Istat 2015)”.
E’ per questo che “come Amir ci concentriamo sull’utilizzo e la gestione delle reti in condizioni ottimali”. Altre possibili soluzioni sono stte prospettate, “come il riutilizzo delle acque reflue, piuttosto che la desalinizzazione: si tratta di soluzioni integrate che, insieme a quella di una manutenzione/modernizzazione delle reti, implicano comunque ingenti investimenti pubblici”.
Considerando che “il tema della siccità è una diretta conseguenza dell’enorme emergenza attinente il cambiamento climatico, risulta chiaro che soltanto con una precisa volontà programmatoria in tema di modernizzazione delle reti potremo evitare nei decenni futuri un peggioramento circa la disponibilità della risorsa idrica ed il ripetersi di enormi sforzi economici in tempi così ristretti come sta succedendo ora in materia di gestione dei reflui fognari”.
Attualmente in Provincia di Rimini l’età media delle reti è di circa 26 anni, “cioè in grado di garantire una gestione della risorsa idrica in condizioni di efficienza, visto che viene individuato mediamente in massimo 40-45 anni il tempo di utilizzo delle reti”, precisa Rapone.
In prospettiva, “pur considerando gli interventi di manutenzione/sostituzione già programmati (interventi in sostituzione del 20% della rete), nel 2039 si può stimare di avere un’età media delle reti superiore ai 40 anni, con componenti del 22% che andranno a superare i 55 anni”. In Amir, quindi, si studia il piano per la sostituzione delle reti per lo più allo scadere del 2039.
Multe a minimarket, Confcommerio applaude
(Rimini) La Confcommercio di Rimini applaude alla polizia municipale che ha recentemente sanzionato quattro minimarket rei di aver venduto alcolici a minorenni. “Vediamo con grande favore i controlli sistematici che la polizia municipale sta attuando per contrastare la vendita di alcolici ai minori e fuori dagli orari consentiti nei minimarket”, spiega Giuliano Lanzetti, presidente della Federazione comunale dei pubblici esercizi. “La richiesta di applicazione della sanzione accessoria per recidività, ovvero la chiusura dell’attività per un determinato periodo, trova il nostro pieno sostegno.
Più volte, anche nelle scorse settimane, come Fipe – Confcommercio abbiamo posto l’accento sulla necessità di utilizzare tutti i mezzi che la legge consente per debellare quella che è divenuta ormai una piaga sociale. In un territorio ad alta vocazione turistica e di intrattenimento anche giovanile come è il nostro, è importante che ci sia il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori che svolgono attività legate alla somministrazione e alla vendita degli alcolici.
Si rende dunque necessario punire chi agisce al di fuori delle regole non solo con un’ammenda. Come abbiamo più volte sottolineato, infatti, i lunghi tempi previsti per i ricorsi alla sanzione pecuniaria permettono alle attività non in regola di passare tra le maglie della burocrazia, cambiare ragione sociale e sparire al fisco ogni fine anno. Con la chiusura delle attività invece, si dà un segnale forte di legalità di cui tutta la comunità del territorio sente il bisogno”.
Interviene anche il presidente provinciale Gaetano Callà. “Chi si comporta bene, secondo le regole, non deve invece temere nulla. Questa è un’azione che non va solo a punire chi non rispetta le norme, ma permette anche di intervenire sulla tutela della salute dei minori e sul decoro del territorio, limitando di fatto il degrado dovuto alla presenza di persone ubriache che possono diventare moleste e all’abbandono di contenitori di vetro. Bene ha fatto il comune di Rimini ad iniziare questo percorso, che andrà intensificato dalle amministrazioni su tutta la provincia spezzando una consuetudine dannosa che deve essere contrastata con ogni mezzo necessario. Un giusto plauso al lavoro delle forze dell’ordine. Essendo difficile da valutare l’età degli avventori, sarebbe poi bene che il legislatore a livello nazionale pensasse a qualcosa di diverso, come un divieto per i minorenni di chiedere l’alcol, senza demandare l’attività di controllo solamente ai titolari degli esercizi”.
Case popolari, raddoppiato negli ultimi 5 anni lo scorrimento delle graduatorie
(Rimini) Più case popolari assegnate a più cittadini, facendo scorrere le liste di attesa e dando risposte in tempo reale ai nuclei familiari più bisognosi, grazie all'incremento del turnover negli appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Questa in estrema sintesi l'esito di una analisi temporale, condotta dal Comune di Rimini per il periodo compreso tra il 1999 e il 2016, sullo scorrimento delle graduatorie delle liste di attesa per l'assegnazione di un appartamento di edilizia residenziale pubblica.
I dati evidenziano come negli ultimi cinque anni, nel periodo 2011-2016, lo scorrimento sia proceduto al doppio della velocità rispetto ai quinquenni precedenti. Se le assegnazioni del periodo 1999-2010 fanno registrare un turnover medio di 28 alloggi, 452 in dieci anni, nel periodo 2011-2016 si passa ad una media quasi doppia di 51,5 assegnazioni.
“Il dato è reso possibile, oltre che dalla creazione negli ultimi anni di nuovi e importanti complessi residenziali pubblici, anche da controlli più stringenti sul rispetto dei criteri di assegnazione (per esempio, nell'ultimo controllo incoricato sui patrimoni di assegnatari di alloggi pubblici sono stati scoperti, ad una signora anziana, più di 100 mila euro in banca e un patrimonio ancora più consistente in assicurazioni e titoli) e, sopratutto, alla modifica regolamentare in materia di ampliamento del nucleo familiare. Questa modifica, che Rimini ha voluto in in deroga alla norma regionale, ha permesso di spezzare quella che fino ad oggi era una sorta di 'catena ereditaria' degli alloggi pubblici; questo ha significato essere più attivi e presenti nel tutelare le famiglie più bisognose in lista di attesa. In soldoni si è reso più complesso il cosiddetto diritto di subentro, perché questo in passato aveva prodotto casi anomali. Basti pensare che ancora negli anni 2011-2012 gli ampliamenti del nucleo familiare a favore di figli e nipoti erano una decina per anno, nonostante il regolamento per l'accesso agli alloggi pubblici del 2009 avesse già introdotto misure più restrittive in materia di ampliamento. Oggi questo non è più possibile”.