Mercoledì, 26 Luglio 2017 15:54

Hera, semestrale: il gruppo cresce

(Rimini) Il cda del gruppo Hera ha approvato oggi il semestrale. Si conferma la crescita di tutti gli indicatori economico-finanziari, già evidenziata nel primo trimestre dell’anno, spiegano dall’azienda. Tra le principali evidenze si segnalano ricavi a 2.754,0 milioni di euro (+10,0%), margine operativo lordo (MOL) a 505,9 milioni (+7,6%), utile netto per gli Azionisti a 141,0 milioni (+16,5%).

“I numeri della semestrale 2017 - commente il presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano - sono ancora una volta positivi, grazie alla solidità del nostro modello multi-business e alla capacità di coniugare leve di crescita interna e di sviluppo per linee esterne. Oltre alla crescita organica che ha interessato tutte le aree del Gruppo, un contributo significativo ai risultati è derivato infatti dall’acquisizione di Aliplast, consolidata a partire da questo semestre, tassello chiave nello sviluppo del nostro sistema di economia circolare”.
Parla di “efficacia delle azioni di crescita” l’amministratore delegato Stefano Venier, “nonché delle ottimizzazioni fiscali e finanziarie. Anche i nostri principali indicatori di performance risultano in ulteriore miglioramento, in linea con le nostre previsioni di piano. Restiamo inoltre focalizzati nella creazione di valore nei confronti dei nostri stakeholder, riconfermando l’attenzione che il nostro Gruppo da sempre riconosce a tutte le dimensioni della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

Ricavi per oltre 2,75 miliardi di euro. Nel primo semestre 2017, i ricavi sono stati pari a 2.754 milioni di euro, in crescita per 251,2 milioni (+10,0%) rispetto ai 2.502,8 milioni dell’analogo periodo del 2016. A questo risultato, oltre alle recenti acquisizioni, hanno contribuito in particolare le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi regolati del servizio idrico e dell’area energia elettrica nonché i maggiori volumi venduti di gas.

Margine operativo lordo (MOL) in aumento a 505,9 milioni di euro. Il margine operativo lordo si attesta a 505,9 milioni di euro, registrando una crescita di quasi 36 milioni (+7,6%) rispetto a giugno 2016. La crescita è da attribuire alle buone performance di tutte le aree del Gruppo, ma in particolare delle aree energetiche. Risultati positivi anche per il ciclo idrico integrato e per l’area ambiente.

Utile ante-imposte in crescita grazie anche alla gestione finanziaria. L’utile operativo è di 262,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 257,4 milioni dell’analogo periodo del 2016. Migliora anche la gestione finanziaria attestandosi a 45,9 milioni di euro, in diminuzione di 12,1 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016. Una performance resa possibile grazie al minor indebitamento medio e all'efficienza sui tassi. Alla luce di questa situazione, l’utile prima delle imposte cresce dai 199,4 milioni al 30 giugno 2016 ai 216,3 milioni del primo semestre 2017.

Utile netto per gli Azionisti in crescita a 141 milioni di euro (+16,5%). L’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo al 30 giugno 2017 sale a 141 milioni di euro, +16,5% rispetto ai 121 milioni del 2016, anche per via di un sensibile miglioramento del tax rate, che passa dal 35,7% al 31,6% (grazie in particolare alla diminuzione dell’aliquota Ires e a minori imposte conseguenti all’ampliamento del perimetro di Gruppo).

Oltre 170 milioni di investimenti e posizione finanziaria sostanzialmente in linea con 2016. Nei primi sei mesi del 2017 gli investimenti del Gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 170,6 milioni di euro, in crescita di 13,4 milioni (+8,5%) rispetto a giugno 2016. Gli investimenti operativi sono riferiti principalmente a interventi su impianti, reti ed infrastrutture, a cui si aggiungono gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.
La posizione finanziaria netta è sostanzialmente stabile, pari a 2.611,7 milioni al 30 giugno 2017, rispetto ai 2.558,9 milioni del 31 dicembre 2016. I positivi flussi di cassa generati nel solo primo semestre, pari a 188,8 milioni di euro, hanno consentito di finanziare la distribuzione annuale dei dividendi e le operazioni di M&A, in particolare l’acquisizione di Aliplast.

(Rimini) Rimini si promuove a Londra in occasione della mostra intitolata ‘Giovanni da Rimini: A 14th Century Masterpiece Unveiled’, dedicata alla scuola pittorica riminese del Trecento, che si svolge alla National Gallery fino al prossimo 8 ottobre.

Oltre 50 ospiti, tra giornalisti dei maggiori periodici inglesi e testate specializzate, autori che scrivono per riviste di travel, cultura e lifestyle, erano presenti ieri pomeriggio nella prestigiosa Centrall hall della National Gallery (vicino alla quale è situata la mostra dedicata a Giovanni da Rimini) al ‘media event’ promosso dal Comune di Rimini e coordinato da Apt Servizi Emilia Romagna in collaborazione con Enit, Italian Tourist Board, intitolato ‘In the footsteps of Giovanni da Rimini’. All’evento ha voluto partecipare anche il direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, storico dell’arte e già vicedirettore del Prado di Madrid, dove è rimasto fino a quando è tornato a Londra, dove aveva iniziato la carriera come curatore d’arte ed esperto di pittura italiana e spagnola.


Al centro dell’evento londinese il tema del passaggio da Rimini di Giotto che diede impulso alla fioritura di una vasta schiera di artisti, miniatori, pittori e frescanti, che lavorarono anche fuori dal dominio malatestiano: è la scuola degli artisti del Trecento riminese che unirono le novità di Giotto con le più arcaiche iconografie bizantine, con caratteri poetici e spirituali che nessun’altra contemporanea scuola italiana possedeva.

La National Gallery, che conta 6 milioni di visitatori all’anno, ha voluto dedicare una importante mostra ad uno dei pittori più talentuosi tra quelli che nel XIV secolo hanno operato a Rimini, mostrando le innovazioni dello stile che si svilupparono nella nostra città al principio del 1300.

La mostra londinese, posta all’ingresso principale della National Gallery, è stata l’occasione unica per raccontare le testimonianze importanti che si trovano a Rimini di quella importante stagione, così come il patrimonio d'arte unico al mondo di Rimini, un concentrato di bellezza che rappresenta una importante occasione di scoperta.

Alla presentazione, iniziata con una visita guidata della mostra londinese dedicata a Giovanni da Rimini, erano presenti il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore alle arti Massimo Pulini. Nel suo intervento l’assessore ha sottolineato: “Così come Dante per la letteratura segna il passaggio dal latino al volgare, Giotto a Rimini e la scuola del Trecento riminese segnano il passaggio dall’iconografia bizantina ad un nuovo linguaggio pittorico, fondato sulla verità, nella direzione dell’umanesimo”.

“Per la prima volta – commenta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi - Rimini entra nelle sale prestigiose della National Gallery per raccontare la sua ricca offerta culturale e turistica”. Al proposito Gnassi cita degli articoli su Rimini usciti nei mesi scorsi anche il Times , l’Evening Standard , The Up Coming,  e il Guardian .

Al termine dell’evento il sindaco e l’assessore Pulini hanno invitato il direttore della National Gallery a Rimini per visitare i grandi cantieri culturali e per avviare una relazione con la National Gallery. L’evento si è concluso con una degustazione di prodotti enogastronomici tipici.

(Rimini) Il ‘fast fashion’ e il futuro della moda. Così il gruppo riminese Teddy oggi sul Foglio (in allegato). “I brutale sintesi si può dire che ogni relazione esterna e interna è basata sulla collaborazione, sul fare impresa insieme”. Così Emmanuel Exitu descrive in poche parole l’azienda che conta 600milioni di fatturato, incremento medio annuo del 17 per cento, 600 negozi in 42 paesi, 4 marchi, 2.555 dipendenti, 4mila collaboratori.
La domanda del Foglio agli imprenditori riminesi è semplice: come sarà la moda tra 500 anni? Ispirata dal fatto che il gruppo si è dotato di una corporate university la Teddy500. Che cos’è? un ‘luogo’ che intende “crescere le persone, tener viva la cultura aziendale e aggiornarla al cambiamento che nel fast fashion significa una crisi ogni 4/6 mesi”.
Perché 500? E’ la domanda successiva del Foglio. “Perché l’obiettivo è far durare l’azienda 500 anni”, la risposta dell’azienda. E poi via con il racconto dell'epopea tessile iniziata di Vittorio Tadei.

Mercoledì, 26 Luglio 2017 12:35

Controlli Nas, albergo chiuso

(Rimini) Cinque tonnellate di alimenti non idonei al consumo e privi di qualsiasi forma di tracciabilità ai fini della sicurezza alimentare, per un valore di oltre 300mila euro. Sono i prodotti sequestrati dai Carabinieri del Nas nell'ambito di 150 controlli di inizio estate nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini in ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, campeggi e villaggi turistici.

Sono 18 le persone denunciate in regione, mentre altre 45 sono state segnalate in via amministrativa per carenze igienico sanitarie e possesso di alimenti in cattivo stato di conservazione, con violazioni per oltre 100mila euro.

Nel Bolognese sono due i denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, quattro le attività di ristorazione e bar sospese, 24 gli operatori multati. Nel Riminese è stato invece sospeso un albergo dal valore di circa tre milioni per carenze igienico-sanitarie e per aver attivato 50 posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata (Ansa).

Mercoledì, 26 Luglio 2017 12:22

Cocoricò, trent’anni di storia in un film

(Riccione) Il "Cocorico" riannoda i fili della memoria e li proietta nel futuro. La Piramide prepara il suo trentennale raccontando un percorso fatto di tendenze, novità, ricerca artistica e musicale, che dalla collina di Riccione lo hanno fatto diventare icona della culture club mondiale. A narrare una storia in costante movimento, aperta a ricevere e interpretare anche oggi, i segni e il bisogno di nuove sonorità e modelli di aggregazione, sarà il nuovo docufilm del regista, blogger e autore di spot e documentari, Ambrogio Crespi.

Primo ciack della sua nuova avventura cinematografica questo sabato (29 luglio), durante i DJ set di star della consolle come Desolat, Seran Bendecidos e Loco Dice. In programma due mesi di riprese dentro e fuori la "Piramide", il luogo dal 1989 punto di incontro tra diverse culture e generi musicali e palcoscenico dove le sonorità techno e house, sono arrivate al successo di massa. Le camere di Crespi, seguito dalla società di produzione IndexWay, entreranno nel backstage delle serate, intervisteranno i Dj, osserveranno la sala con gli occhi di chi sta ballando, legheranno storie e personaggi con la colonna sonora del luogo che ha segnato la storia della musica elettronica italiana e internazionale. Inizierà, invece, dall'autunno il lavoro di montaggio e post produzione del film, destinati a chiudersi nella primavera del prossimo anno, con l'aprirsi ufficiale del trentennale del "Cocorico".

"Siamo onorati e felici che un regista come Ambrogio Crespi abbia voluto affrontare la sfida di raccontare la realtà della Piramide, un luogo dove hanno trovato modo di esprimersi e si esprimono nuovi modelli culturali e musicali– spiega Fabrizio De Meis della nuova società di gestione – questa estate abbiamo rinnovato radicalmente programma artistico, presenza e comunicazione web: insomma, tutta la nostra offerta di intrattenimento. Il film è una straordinaria opportunità per capire cosa succede tra i giovani, cosa si muove nel loro mondo e fare conoscere e capire anche al grande pubblico realtà e storia del Cocoricò".

"La notte è un territorio da esplorare e scoprire. I Dj sono i Virgili e gli eroi della narrazione dell'immaginario e della culture giovanili. Metti on line lo streaming di un loro set e da tutto il mondo trovi centomila ragazzi che lo seguono alle 3 di notte di un sabato qualunque dell'estate – commenta il regista Ambrogio Crespi – immagini, suoni, le parole dei protagonisti, sono il modo migliore per conoscere e raccontarlo. Girare al Cocco significa leggere una storia che dura da quasi 30 anni e che è sempre in movimento. Una cultura e un modo d'essere, che voglio proporre in presa diretta e senza mediazioni".

Mercoledì, 26 Luglio 2017 08:55

26 luglio

Depuratore, protesta a Santa Giustina | Alcol a minori, 4 minimarket nei guai | Frontale a Corpolò

Martedì, 25 Luglio 2017 19:25

Bimba 5 anni morta, forse peritonite

(Rimini) Teresa, la bimba di 5 anni morta giovedì scorso a Cattolica dopo essersi sentita male in casa dei nonni, aveva la peritonite. Potrebbe essere questa, se confermata dall'autopsia affidata dalla Procura di Rimini alla dottoressa Donatella Fedeli, la causa più probabile del decesso.
La Procura e la squadra mobile, che hanno avviato un'indagine per omicidio colposo - al momento senza iscritti nel registri degli indagati - hanno affidato al consulente tecnico d'ufficio, una serie di quesiti che serviranno a stabilire non solo le cause della morte, ma anche eventuali responsabilità in chi l'ha vista ma non l'ha curata adeguatamente. La bimba infatti stava male già due giorni prima del decesso, accusando vomito, febbre, nausea e dolori addominali. Sintomi compatibili con appendicite e peritonite (Ansa).

Martedì, 25 Luglio 2017 19:00

Porto e lungomare Colombo, lavori in vista

(Bellaria) Riqualificazione del porto canale e lungomare Colombo, soo tre i progetti presentati ieri alla cittadinanza.
Interessano il porto una serie di opere, dalla passeggiata sulla sponda Igea Marina che conduce al nuovo museo presso l’ex Macello al Mercato Ittico, dal ponte mobile all’ampio restyling completato nella Borgata Vecchia, dall’intervento lungo tutta via Uso al nuovo raccordo all’incrocio con via Ravenna ultimato proprio in questi giorni. Con questi cantieri l’amministrazione sta concretizzando la ‘mission’ ricordata dal Sindaco Ceccarelli: “Rendere il porto il vero centro di una Bellaria Igea Marina finalmente unita, cuore pulsante della città e cerniera rispetto a due lungomari, quello di Bellaria e quello di Igea Marina, realmente moderni, altamente fruibili e ricchi di attrattiva in chiave turistica”.

Interventi cui si aggiungerà presto la nuova bretella tra via dei Saraceni e via Ravenna, un’opera strategica che migliorerà il raggiungimento del porto canale e di via Ferrarin, decongestionando alcuni nodi critici in fatto di viabilità, come l’incrocio tra la ‘vecchia statale’ e la stessa via Ferrarin. I lavori sono già iniziati, così come è stato avviato l’iter per la realizzazione di nuove banchine a monte della linea ferroviaria, funzionali all’ormeggio delle barche da diporto e per la piccola pesca.

A tutto questo si aggiunge, ovviamente, la riqualificazione del porto a mare della ferrovia, con il progetto del lato Bellaria come uno dei piatti forti della serata di ieri. Come ha avuto modo di ricordare il Primo cittadino, “Un progetto peculiare ma armonico rispetto all’intera zona del porto”, a partire dall’analoga riqualificazione in programma sulla sponda opposta: presentato proprio un anno fa, l’intervento sul lato Igea Marina ha visto completato il proprio iter ‘burocratico’ e vedrà l’inizio dei lavori subito dopo la stagione estiva; “l’aggiudicazione è avvenuta in questi giorni e segnaliamo con piacere che l’opera sarà realizzata da aziende del territorio”, ha sottolineato il Sindaco.

Anche a Bellaria, i lavori porteranno un adeguamento delle altezze delle banchine e un consolidamento delle sponde sotto il profilo idrico. Lungo via Rubicone si alterneranno spazi di aggregazione e piazze (ottenuti anche grazie alla rimodulazione delle strutture oggi presenti sul lato porto della strada), con una camminata lungo la banchina e un percorso pedonale più interno che condurrà in sicurezza in direzione ‘mare’. Anche qui, come sul lato opposto, sorgeranno una serie di terrazze a servizio delle attività commerciali e di ristorazione, mentre sarà conservato il doppio senso di marcia, una sorta di ‘scelta ‘obbligata’ per consentire la fruizione di tutta la zona turistica di Bellaria; l’investimento previsto per la riqualificazione della sponda Bellaria si assesta al momento sul 1,5 milioni di euro.

L’asse pedonale in prolungamento del lungomare Colombo sarà un’opera coerente rispetto al progetto preliminare svelato alla cittadinanza nel 2015, che consegnerà anche alla zona Nord della città un lungomare in prosecuzione a quel viale Colombo che oggi si interrompe in piazzale Kennedy. La nuova strada avrà natura pedonale e ciclabile, ma non di meno consentirà il passaggio ai mezzi di soccorso, alleviando un problema di accesso alle vie ‘a pettine’ in zona Cagnona ben noto a Bellaria Igea Marina. L’opera si estenderà per una lunghezza di circa un chilometro e mezzo ed avrà un costo complessivo di circa 3,5 milioni di euro.
Così il Sindaco: “Si tratta di una grande opera pubblica legata a doppio filo all’attuazione del piano dell’arenile, ricordando che lo stesso documento stabilisce alcuni punti fermi entro i quali gli operatori potranno agire in piena autonomia estetica e stilistica, con premialità volumetriche previste per chi sceglierà la strada degli accorpamenti. Le stesse modalità di realizzazione dell’opera ed i tempi della stessa sono legati alla pubblicazione delle evidenze pubbliche che riguarderanno le concessioni.”

(Rimini) Progetto Tiberio, il comitato dei residenti dissente a quanto riferito dal dirigente comunale Daniele Fabbri circa i lavori alle mura del porto canale per la creazione di una passerella che ermetterà a turisti e riminesi di raggiungere San Giuliano dal porto senza incrociare il traffico delle auto. La protesta si è scatenata quando sono stati realizzati dei buchi per permettere il montaggio di una delle passerelle. Residenti e partiti d’opposizione hanno urlato alla scandalo per i fori nella storiche mura malatestiane, la Soprintendenza, però ha sempre confermato in ogni sopralluogo la regolarità dei lavori e ieri in commissione il dirigente comunale Daniele Fabbri ha anche affermato che le mura bucate sono state realizzate nel 1700 e non risalgono all’epoca malatestiana. Alcuni dei borghigiani non sono d’accordo.
“Noi del Comitato ‘In difesa del Ponte’ non capiamo se si stia tentando di giustificare a parole, agli occhi dell'opinione pubblica, un fatto che desta molte perplessità o se il grado di conoscenza delle norme sia veramente quello prospettato. Premesso che un muro del 1700 non è esattamente un muretto di Lego, il manufatto in questione è comunque il restauro delle Mura Malatestiane”, spiegano i residenti. “Ed proprio in questo concetto che viene disatteso il Decreto Legge 42 del 22 Gennaio 2004, che tutela i beni culturali e i beni paesaggistici. Le Mura, anche se restaurate nel 1751 e consolidate nel dopo-guerra, fanno parte del medesimo patrimonio e profilo storico assieme ad un ponte di 2000 anni fa e un'altra murata dell'800 (sinistra del porto canale)”.

Secondo i residenti, che contro i lavori hanno già presentato un esposto, “ol restauro di Castel Firmiano, che si cita come precedente a giustificazione della passerella, è stato condotto secondo principi che qui non pare siano seguiti. Le rovine devono aver la precedenza rispetto agli interventi nuovi. Va preservato il carattere di rudere della fortificazione. Il profilo esterno deve restare inalterato, le nuove costruzioni devono avere carattere temporaneo, in modo da poter essere rimosse in qualsiasi momento”.

Gli elementi di istallazione temporanea “non le toccano le mura del castello, altroché asole"ì, che poi sono finestre 50x50 tagliate con il flessibile ad acqua, quando non col martello pneumatico. In ogni caso vorremmo sottolineare come le mura malatestiane siano soggette a fenomeni propri della fisica quantistica, infatti a seconda di chi le osserva cambiano datazione. Nel non lontano 2009 l'assessore ai lavori Pubblici, Paola Taddei, nei comunicati stampa le definiva ‘Bastioni Medievali’”.

Inoltre “dalle perizie eseguite dalla ditta AdArte, sotto la direzione scientifica del Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, emergeva che: "Nel primo tratto stradale, prossimo al Ponte di Tiberio, le mura furono realizzate con un sistema di ancoraggio caratterizzato dalla presenza di setti murari interrati e ortogonali al prospetto principale del muro. Tale operazione è databile al XV secolo”.

(Rimini) Da via Pomposa a via dello Scoiattolo solo bici e pedoni. Un nuovo passaggio senza auto a servizio della Grottarossa sarà realizzato in attesa del sottopassaggio ciclopedonale in programma.
“La decisione di realizzare questo collegamento – ha spiegato oggi in commissione l’assessore Frisoni – nasce dalla volontà di dare una soluzione immediata ed efficace alle sollecitazioni dei residenti. Grazie alla collaborazione con i privati possiamo contribuire a favorire una nuova mobilità, sicura e razionale, nella zona della Grotta Rossa, in attesa che prendano il via i cantieri sulla SS16 per le opere di completamento e compensazione sulla viabilità connessa all’ampliamento sull’A14, attualmente in capo a Società Autostrade e che confidiamo possano partire nel giro di pochi mesi. Sperimentiamo quindi questo collegamento anche in previsione della consultazione pubblica che faremo a settembre sul Pums, con il quale faremo il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive della mobilità ciclabile del nostro territorio”.

Il progetto prevede la realizzazione del collegamento ciclopedonale attraverso la costituzione di una servitù di passaggio gratuita e temporanea su una strada privata. Il progetto rappresenta “una soluzione temporanea - precisano dal Comune - in previsione della realizzazione delle opere infrastrutturali destinate a superare in maniera definitiva le fratture determinate dalla Statale 16 e che prevedono entro la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale in prossimità dell’intersezione a rotatoria con Via della Fiera (in sostituzione del semaforo pedonalizzato) e nel medio-lungo termine la creazione di una pista ciclopedonale sulla porzione di terreno comunale destinato al nuovo tracciato della Ss16”.

Il collegamento “sarà ad uso promiscuo, su una porzione di strada già asfaltata ampia un metro e mezzo e di proprietà privata. Al Comune spetterà il compito di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria di strada e marciapiedi, mentre il costo dell'illuminazione della strada resterà a carico dei privati”. La delibera, che ha ottenuto parere favorevole dalla quinta commissione, prevede la costituzione del diritto di servitù attiva gratuita per 5 anni.