4 agosto
Renzi a Rimini | Salvato dal finanziere | In centinaia per Valentini
Cattolica vuole allungare il molo, Riccione e Misano protestano
(Rimini) I Comuni di Riccione e Misano protestano in coro contro la decisione del Comune di Cattolica di allungare il molo del porto, auspicata per ridurre l'insabbiamento e garantire la sicurezza dell'accesso dei natanti.
“I Comuni di Misano e Riccione - si legge in una nota - rilevano che ogni intervento che preveda nuovi "sassi" in mare a Cattolica debba essere preceduto dalla condivisione con i Comuni immediatamente a nord riguardo la mancanza di conseguenze in ordine all'erosione del litorale nei propri Comuni. E' evidente che il mantenimento della linea di spiaggia, per l'enorme rilevanza sull'economia turistica, ha un livello di priorità prevalente su ogni altra esigenza. A questo fine, nel 2010, dopo la realizzazione della nuova darsena di Cattolica (con conseguenti guasti in termini di erosione) effettuata in assenza di ogni condivisione con gli altri Comuni, si era concordato fra Regione e i cinque comuni costieri della provincia di Rimini di costituire per convenzione un "tavolo di condivisione e coordinamento per la gestione integrata della zona costiera", ove affrontare e mediare ogni intervento che riguardasse la costa. Quella è la sede ove decidere se il prolungamento del molo è compatibile con la difesa dall'erosione e, se si, con quali interventi di mitigazione degli effetti, che inevitabilmente ci saranno, andranno attuati. Nei prossimi giorni i Sindaci Tosi e Giannini formalizzeranno una richiesta congiunta all'Assessore regionale Paola Gazzolo di convocazione del tavolo di coordinamento che dovrà dare il parere sull'intervento proposto da Cattolica”.
Voce, condanna Celli: le motivazioni
(Rimini) “Il pervicace disegno criminoso dell’imputato di non pagare le imposte dovute” per i giornalisti alle sue dipendenze, è costato a Gianni Celli la condanna ad anni uno e mesi tre di reclusione: lo spiega la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Rimini, dott. Antonio Pasquale Pelusi, le cui motivazioni sono state depositate pochi giorni fa.
Secondo il giudice “non sussistono nemmeno le condizioni per la concessione condizionale della pena”, proprio a causa del “pervicace disegno criminoso”.
Celli, ex editore della “Voce di Romagna”, è stato condannato a un anno tre mesi di reclusione (come da richiesta del pm Elisabetta Rovinelli) il 18 gennaio scorso, le motivazioni sono state depositate e rese pubbliche dal Tribunale il 24 luglio.
Pesanti anche le pene accessorie: “interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria, interdizione perpetua dall’ufficio di componente di commissione tributaria, obbligo di pubblicazione sentenza”. La durata delle pene accessorie temporanee è stata fissata in un anno e sei mesi.
Durante il processo, l’imputato assistito dall’avvocato Monica Cappellini “è rimasto contumace e non ha fornito prova dell’avvenuto pagamento”, dicono le motivazioni, “assente per tutta la durata del processo, non ha reso l’esame che era stato richiesto al momento della richiesta di prove”. E’ stato ritenuto “colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio” del reato di omesso versamento ritenute dovute o certificate per un totale di 418.307 euro, di cui 185.539 euro nell’anno di imposta 2009, e 232.768 euro per il 2010, in entrambi i casi al di sopra della soglia di punibilità di 150mila euro annui.
Afferma fra l’altro il giudice nella motivazione della sentenza: “Non convincono assolutamente tra le giustificazioni addotte il periodo di crisi economica, in quanto il giornale ha continuato a uscire regolarmente, quindi vi erano parte dei ricavi che ne derivavano dalle vendite, nonché la raccolta pubblicitaria che sempre per gli anni in contestazione è avvenuta con regolarità. Ma non solo, vi era anche il contributo dello Stato all’Editoria, come spiegato dal dott. Ceccarelli, che ammontava a due milioni e mezzo di euro circa ogni anno, con cui si potevano coprire sia tutti i costi della carta e della stampa e ne rimanevano altri per pagare parte degli stipendi dei dipendenti. Non sono credibili nemmeno i costi sopportati per l’apertura del portale web www.romagnanoi.it che ammontavano a circa 350mila euro l’anno”. “Difettano elementi diversi della condotta valutabili a favore dell’imputato”, anzi si rileva la “continuazione”: “non sussistono nemmeno le condizioni per la concessione condizionale della pena, visto il pervicace disegno criminoso dell’imputato di non pagare le imposte dovute ai lavoratori dipendenti”.
La somma di 418mila euro relativa a questa prima condanna, è solo una piccola parte dei soldi dovuti e non pagati all’Agenzia delle Entrate da parte delle società editoriali che erano amministrate da Gianni Celli o a lui riconducibili, e che poi sono fallite. Per limitarci a Editrice La Voce, le agenzie statali e di riscossione tributaria si sono insinuate nel fallimento per quasi 4 milioni di euro (3.815.660,57 euro per la precisione).
Caldo: alletta arancione dalle 12 di oggi per 36 ore
(Rimini) Si allarga in Emilia-Romagna l'area dell'Allerta Rossa per temperature estreme e forte disagio bioclimatico. Lo spiega una nota della Regione.
A causa della permanenza dell'alta pressione e dell'anticiclone africano, è stata diffusa dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile una nuova Allerta Rossa, valida per oggi, fino alle 24 di domani, venerdì, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae E-R, con una tendenza stazionaria nelle successive 48 ore. L'alta pressione sembra attenuarsi nella giornata di domenica.
L'Allerta Rossa (temperature massime intorno ai 37-38 gradi con punte sui 40), interesserà le aree più popolate e i capoluoghi delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, per 238 Comuni.
Allerta Arancione per 33 Comuni delle province di Piacenza, Parma, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Allerta Gialla per 30 Comuni dell'alta collina piacentina e parmense, bolognese e romagnola (Ansa).
Risarcito dopo l’arresto, torna in carcere
(Rimini) Già arrestato e risarcito dallo Stato italiano per ingiusta detenzione, un palestinese di 47 anni senza fissa dimora, è finito nuovamente in carcere per spaccio di droga. L’uomo è stato arrestato ieri sera alla stazione dai carabinieri di Rimini mentre cedeva 2 grammi di hashish ad un cittadino marocchino. I carabinieri che l’hanno fermato in flagranza gli hanno trovato in tasca altri 4 grammi di droga e del denaro contante pari a 18mila 550 euro. Portato in caserma, l’uomo ha giustificato il possesso della somma mostrando la documentazione nella quale si attesta che il palestinese è stato risarcito dallo Stato italiano con quella cifra, appunto, per ingiusta detenzione. Comparso questa mattina davanti al giudice del tribunale di Rimini per il processo per direttissima è stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma (Ansa).
Affittava case fantasma, un arresto
(Rimini) Pubblicava su siti internet dedicati annunci di abitazioni in affitto - a Ischia ma anche a Rimini, Riccione, Gallipoli - ma le case vacanza erano inesistenti oppure l'indagato non ne aveva la disponibilità. Con l'accusa di truffa aggravata continuata i carabinieri della compagnia di Ischia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della locale procura nei confronti di Paolo Allotti. L'uomo aveva messo a punto un meccanismo che gli ha permesso di perpetrare una trentina di truffe in danno di sprovveduti turisti che versavano la caparra su un conto corrente acceso dal truffatore sotto falso nome.
Gli "affari" hanno portato nelle tasche dell'arrestato circa 15mila euro. L'uomo e' stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale (Ansa).
Settantunenne muore in spiaggia a Riccione
(Rimini) E' stata stroncata da un malore, probabilmente un infarto, la turista di 71 anni della Repubblica Ceca, che questo pomeriggio intorno alle 15 si è sentita male ed è morta sulla spiaggia di Riccione, all'altezza di viale D'Annunzio.
La donna stava passeggiando non lontano dalla riva quando l'hanno vista accasciarsi e finire stesa in acqua. La turista, che è risultata sola in vacanza a Riccione, è quindi finita in poco meno di 80 centimetri d'acqua, caduta in mare a causa di un malore dovuto forse alle alte temperature. Sul posto è intervenuto il 118 e la capitaneria di porto di Riccione che ha provveduto ad avvisare la figlia della turista attualmente all'estero (Ansa).
Verucchio music festival, con Vinicio l'arrivederci al 2018
(Rimini) Ha chuso i battenti martedì sera il Verucchio music festival. Gran finale con il concerto Strikes di Vinicio Capossela e Marc Ribot.Fotoservizio di Michele Morri.
3 agosto
Maxi canoni al Comune | Luglio record all’aeroporto | Confcommercio attacca le cene in vigna
Appartamento sotto sequestro, Renzi si complimenta
(Rimini) “Complimenti all’autorità giudiziaria, ai carabinieri, agli agenti della polizia municipale, agli ispettori della Asl per il sequestro dell’appartamento in via Gambalunga e del magazzino in via Coletti" arrivano dal consigliere comunale Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia. Il provvedimento è arrivato “a fronte delle ripetute violazioni negli immobili e dagli occupanti, delle norme sul sovraffollamento abitativo, delle vergognose condizioni igienico sanitarie con parassiti all’interno e all’esterno dei locali, sulla mancanza dei requisiti per l’agibilità e l’abitabilità”.
Per Renzi si tratta di “un segnale importante per quei proprietari o affittuari degli immobili che senza scrupoli lucrano migliaia di euro al mese e decine di migliaia di euro all’anno, in spregio alle Leggi dello Stato, al Regolamento di Igiene Comunale, al Regolamento Edilizio, all’Ordinanza Comunale, e che mettono a rischio la situazione igienico sanitaria pubblica, la vivibilità nei condomini e nei quartieri, l’immagine della città”.
E’ “il giusto provvedimento auspicato per dare efficacia ai ripetuti controlli svolti e per impedire la continuazione o il protrarsi dei reati con la disponibilità dell’immobile da parte dei proprietari o affittuari recidivi”.
Con il sequestro degli immobili “viene meno il tornaconto economico di chi si comporta al di fuori delle regole e si ripristina la legalità a tutela dell’interesse pubblico”.