Sicurezza, Sole24ore, Gnassi: Sensibile calo dei reati rispetto a 2015
(Rimini) “La classifica 2016 dei reati denunciati per Provincia, pubblicata quest’oggi dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’, conferma due elementi statistici per i 25 Comuni del territorio riminese: un sensibile calo dei fatti criminali rispetto all’anno precedente (- 7,2 per cento), in linea con un trend in costante discesa dal 2014 in avanti”. Così il presidente della provincia e sindaco di Rimini Andrea Gnassi commenta l’annuale classifica del quotidiano di Confindustria sulla sicurezza, pubblicata questa mattina.
“In tre anni, nella provincia di Rimini, sono stati denunciati 2.480 reati in meno, per una percentuale in diminuzione del 9 per cento circa. Un dato, questo, molto interessante”.
Anche per il 2016 il territorio riminese, “così come accade ogni volta dal 1998 ad oggi allorché mai si è scesi dal podio, non si sposta dagli ultimi posti della graduatoria. Il Sole 24ore ha già spiegato più di una volta chiaramente come, dal punto di vista dell’analisi statistica, la provincia di Rimini sia penalizzata dal fatto di avere una popolazione di appena 335 mila persone che i flussi turistici portano però alla dimensione di una grande città. Per la cronaca, ai residenti ufficiali, i 25 Comuni riminesi aggiungono ogni anno circa 16 milioni di presenze turistiche certificate ISTAT, più almeno altrettante di cosiddetti escursionisti, e cioè turisti che restano su questo territorio per lo spazio di una giornata senza pernottare. Sono circa 30 milioni di ‘residenti aggiunti’ che, se spalmati statisticamente lungo l’arco dell’anno, farebbero aumentare il carico demografico provinciale sino a passare la barriera dei 400 mila cittadini. Oltre 75 mila ‘nuovi cittadini’, distribuiti armonicamente lungo l’intero arco dell’anno, più o meno il 20 per cento di popolazione in più. Ed è chiaro che questo, se applicato, avrebbe un’influenza statistica sensibile, e comunque molto superiore a quella di altri territori, vista la dimensione demograficamente contenuta della nostra provincia. Dunque, se, da un lato, come ha più volte affermato la Prefettura scrivendo ufficialmente anche al Sole 24 Ore, una corretta formulazione della cosiddetta ‘correzione turistica’ determinerebbe una posizione sensibilmente differente per il territorio riminese; dall’altro è doveroso mettere in fila alcuni ragionamenti su cosa quei numeri possono indicarci come spunti di lavoro. C’è sicuramente nei nostri territori una propensione alla denuncia ancora molto alta, figlia di una solida relazione fiduciaria tra cittadino e istituzione. E questo è sicuramente un valore civico, nonostante l’evidente penalizzazione statistica rispetto magari altri territori”.
L’altra faccia della medaglia. “Ma come ho detto anche di recente, c’è probabilmente in concomitanza con l’esplodere della crisi economica, un meccanismo di ‘maggiore attrattività’ nei confronti della criminalità da parte di quei territori che meglio si difendono dalla difficile congiuntura economica. Questo, ad esempio, potrebbe spiegare la persistenza, in provincia di Rimini e in altri aree ‘ricche’ del centro nord, di fenomeni predatori quali i furti (seppur in calo del 7 per cento sul territorio riminese) e i borseggi. E’ un aspetto, questo, di un lavoro che va analizzato e affrontato in sede di Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, l’organismo che, in questi anni, nonostante l’evidente ‘distrazione’ delle politiche nazionali della sicurezza per un’area così particolare come quella riminese, ha organizzato le strategie e il contrasto, capace di garantireo costantemente adeguati livelli di sicurezza in tutti e 25 i Comuni della provincia di Rimini”.
Ma “è uno sforzo che non può essere infinito: è chiaro come senza la collaborazione tra Prefettura, forze dell’ordine e Comuni, che ormai quotidianamente ‘mettono a disposizione’ le loro polizie municipali per compiti di ordine pubblico che vanno bel oltre il mansionario istituzionale, la situazione sarebbe molto più grave. Da 30 anni la Provincia di Rimini sta chiedendo il potenziamento permanente degli organici di polizia e la ‘promozione’ della sua Questura, ora formalmente relegata in una fascia inadeguata. E questo in virtù della particolarità di questo territorio, storicamente molto più esposto di altri, specie in estate, alle potenziali aggressioni della criminalità. Le risposte sono sempre contingenti e mai strutturali: l’evidente difficoltà di uno Stato che non ce la fa si ripercuotono sugli Enti locali che, oltre a non avere le risorse, spesso non hanno neanche le competenze di legge per intervenire. Nell’ultimo anno e mezzo, e anche in questi mesi, abbiamo mosso le nostre carte a Roma, con il Ministero degli Interni, per avere risposte positive su due fronti: la ‘promozione’ della Questura dalla fascia C a quella B, che consentirebbe di avere incrementi strutturali delle dotazioni degli organici di polizia; lo spostamento della Polizia nella nuova sede, oggetto di un contenzioso infinito con il privato. Io credo che i prossimi mesi, non anni, saranno decisivi. Occorre finalmente che lo Stato guardi a Rimini per quello che fa e che è davvero, dotandola delle risorse e degli strumenti necessari a un territorio formato da 25 Comuni, 335 mila residenti effettivi e oltre 400 mila reali tutti i giorni che vengono in terra”.
Sicurezza, torna la ‘discussa’ classifica del Sole24 ore
(Rimini) Pubblicata questa mattina dal Sole24ore la consueta indagine annuale sulla criminialità. Il meccanismo, come sempre, è quello di stilere una classifica in base all’incidenza numerica dei reati denunciati goni 100mila abitanti. Sistema che come al solito penalizza la provincia di Rimini perché non tiene conto della densità abitativa della riviera dei mesi estivi, e dei milioni di turisti che frequentano le località balneari (mentre il numero dei residenti della provincia e di soli 350mila abitanti).
La giornalista Michela Finizio sl Sole24ore di oggi ricorda che “quasi 7mila reati vengono commessi ogni giorno in Italia. Circa 284 ogni ora. Un dato in calo del 7,4% su base annua”. Il “generale arretramento” riguarda “quasi tutte” le “tipologie di illeciti – scippi, borseggi, effrazioni – ad eccezione delle truffe e delle frodi informatiche (che crescono del 4,5%) e dei casi di usura (+9% le denunce a livello nazionale)”.
Non è una novità, invece, che nella “classifica sull’attività delittuosa del 2016, spicca Milano, dove si registra la maggior incidenza di reati ogni 100mila abitanti (7.375 illeciti all’anno, che corrispondono a circa 650 al giorno), seguita subito dopo da Rimini (7.203)”.
Furti, rapine, truffe informatiche: le classifiche dei reati 2016 per provincia
9 ottobre
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Bonaccini all’Scm: al centro formazione e ricerca
(Rimini) Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha visitato ieri mattina il quartier generale di Scm Group a Rimini. “Nel corso della sua tappa romagnola, il presidente Bonaccini ha potuto conoscere la realtà produttiva del gruppo riminese, un’eccellenza tecnologica, capace di competere sui mercati internazionali. Scm Group rappresenta uno dei tasselli del tessuto economico regionale, che può vantare capacità d’innovazione e di avanguardia tecnologica di assoluto valore globale”, spiegano dal Gruppo riminese.
Il presidente Bonaccini è stato accolto dai vertici di Scm Group, il presidente Giovanni Gemmani, con l’amministratore delegato Andrea Aureli, e dal sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Con essi Bonaccini ha discusso di temi fondamentali quali: valorizzazione del territorio, formazione e personale qualificato, ricerca e innovazione.
Aureli e Gemmani “hanno confermato al presidente della Regione la propria volontà di crescita e sviluppo sul territorio riminese e zone limitrofe, dove Scm Group ha da sempre creduto e investito per valorizzarne le grandi capacità industriali che, oltre al turismo, concorrono a rafforzare l’intera Regione”.
In un settore altamente competitivo, “è fondamentale che le risorse umane siano all’altezza di sfide così impegnative sul mercato mondiale. La formazione rappresenta un aspetto indispensabile per le aziende. Scm Group, al pari di altre aziende del territorio, fatica infatti a trovare personale qualificato in ambito tecnico, meccanico e software, nonché in campo digitale. Da qui la necessità di ampliare la rete di centri formativi, moderni e all’avanguardia, dislocati nelle stesse aree in cui le realtà industriali risiedono”.
L’innovazione tecnologica è uno degli asset principali del gruppo, che “investe ogni anno il 5% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. Un impegno importante che ha l’obiettivo di offrire ai clienti soluzioni sempre performanti, punto di riferimento per il mercato. Bonaccini ha potuto ammirare le potenzialità della tecnologia Scm con una dimostrazione pratica su un Centro di Lavoro CNC, frutto della continua ricerca e forte esperienza che l’azienda ha nel settore della lavorazione del legno”.
La visita si è conclusa con la volontà, da entrambe le parti, di continuare sulla strada della formazione del personale e della ricerca tecnologica che rappresentano fattori competitivi fondamentali in un mercato globale. Da segnalare il fatto che la visita del rpesidente è caduta proprio quasi al termine di una notte stenuante di trattative tra Scm e i sindacati, 18 ore in totale, che si è conclusa all’alba con la firma di una ipotesi di accordo.
7 ottobre
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Trasloco dogane, tensione tra Comune e Agenzia. Brasini: Forti perplessità
(Rimini) Ieri pomeriggio il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e l’assessore al patrimonio Gian Luca Brasini hanno incontrato i vertici dell'Agenzia delle Dogane per l'Emilia Romagna e Marche per affrontare l’ipotesi di spostamento della sede dell'Ufficio delle Dogane di Rimini dall’attuale collocazione al Caar di via Emilia Vecchia. L’ipotesi prospettata dallle Dogane prevede che nella vecchia sede dell'Inail, in via Melozzo da Forlì, nel centro di Rimini dovrebbero essere trasferiti gli uffici amministrativi, mentre sarà individuata un’altra area per la dislocazione dei mezzi.
Un trasferimento, giustificato dall’Agenzia da un ipotizzato risparmio economico sul canone d’affitto, su cui il comune ha già da tempo “espresso forti e motivate perplessità. I motivi sono evidenti: uno spostamento delle funzioni della Dogana da un’area strutturata e ben collegata come quella attuale al centro città non solo è palesemente poco funzionale, ma è in netta contrapposizione con la pianificazione territoriale dell’Amministrazione Comunale, che prevede il mantenimento dei poli della logistica nell’area nord, vicina al casello dell’Autostrada e non di intralcio per la viabilità di attraversamento. Proprio le direttive di sviluppo della città sono state al centro del confronto di ieri, che si è concluso con la volontà ribadita da parte dell’Amministrazione di uniformare ogni intervento alla pianificazione strategica del territorio, con lo scopo di dimostrare una volta ancora come il prospettato trasferimento sia non solo poco utile in termini di efficienza del servizio, ma addirittura dannoso per la comunità”, spiega Brasini.
“Non nascondo che durante l’incontro ci siano stati anche momenti di confronto abbastanza accesi; da una parte la manifestata volontà da parte delle Agenzia di contrarre le spese sul canone d’affitto, anche se ancora non è dato sapere quanto risparmio comporterebbe il mancato rinnovo del contratto con il CAAR a favore delle nuove sedi prospettate. Dall’altra parte la ferma convinzione da parte dell’Amministrazione e sottoscritta anche dalla Camera di Commercio, di come questo spacchettamento delle funzioni della Dogana rappresenti una scelta poco lungimirante, con una concatenazione di effetti negativi che supereranno di gran lunga gli ipotetici risparmi economici. Il trasferimento infatti non solo andrebbe a vanificare gli importanti e condivisi investimenti fatti per strutturare adeguatamente l’area del CAAR e renderla pienamente funzionale – scelta che si è rivelata particolarmente efficace - ma comporterebbe ‘costi’ per la città ben più gravosi, in termini di sicurezza, di sviluppo urbano sostenibile, di vivibilità e di viabilità”.
L’Amministrazione “quindi rimane disponibile all’interlocuzione con l’Agenzia e al confronto, fermo restando che lavoreremo con l’unico obiettivo di impedire un trasferimento illogico e dannoso. L’incontro si è comunque concluso in un clima collaborativo, con l’impegno ad approfondire gli aspetti cruciali discussi”.
Firma digitale, nuovo incontro in Comune
(Rimini) L’iniziativa di Simone Parma, "Firmo quindi sono", ha visto una nuova occasione di avanzamento del diritto alla vita indipendente nel nostro Comune. Martedì scorso 3 ottobre Ivan Innocenti (Associazione Luca Coscioni) e Grazia Zavatta (Associazione Uildm), madre di Simone Parma, hanno incontrato l'amministrazione del Comune di Rimini nelle persone dell'assessore Eugenia Rossi di Schio con delega Innovazione Digitale-Ricerca e Sviluppo-Servizi Civili, il Dott. Enrico Bronzetti responsabile dei Servizi Demografici, il Dott. Sanzio Oliva responsabile U.O. Gestione Sistema Informatico.
Il tema affrontato è stato la vita indipendente e l'applicazione delle raccomandazioni ministeriali emanate con Circolare Ministeriale AgID (Agenzia Italia Digitale) n. 3/2017 del 07 luglio 2017 seguito dall'iniziativa "Firmo quindi sono”.
“Evidenziate alcune lacune - spiega Innocenti - è stato chiesto all'amministrazione di dare corso alle raccomandazioni AgID in quanto frutto dell'iniziativa di cittadini riminesi e importante conquista per i diritti delle persone disabili di tutto il paese. Nello specifico si è chiesto che il nostro Comune divenga realtà pilota, modello per tutto il Paese, dell'applicazione della circolare intraprendendo i percorsi necessari per il suo recepimento”.
Come atto iniziale “si è proposto di recepire la circolare con specifica delibera di giunta che dia incarico agli uffici preposti dell’amministrazione".
Si è proposto inoltre “di promuovere e istituire un tavolo di lavoro e confronto composto dai responsabili del Comune di Rimini e i funzionari AgID. Si è chiesto poi di ricordare in una occasione pubblica Simone Parma, promotore dell'iniziativa "Firmo quindi sono", scomparso il 4 novembre del 2015, che con il suo impegno civile ha permesso l'evoluzione delle sensibilità istituzionali nell'elaborare e garantire ulteriormente il diritto ad una vita indipendente per tutte le persone”.
Carabinieri, tre arresti per spaccio
(Rimini) Tre spacciatori sono stati arrestati in flagranza di reato tra martedì e giovedì dai carabinieri di Rimini. Il primo a cadere nella rete dei militari è stato un cittadino tunisino classe 1992, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia. In particolare, una pattuglia in abiti civili impiegata in un mirato servizio di controllo del territorio all’interno del Parco Cervi, nei pressi dell’Arco di Augusto, notava un cittadino senegalese che, dopo aver confabulato con due minorenni, si appartava con loro consegnandogli un qualcosa che aveva estratto dalla tasca dei pantaloni. Pertanto i Carabinieri, ritenendo verosimile che si stesse configurando uno spaccio di stupefacenti, procedevano a bloccare il cittadino senegalese ed i due ragazzi i quali consegnavano ciascuno una dosa di marijuana da circa un grammo ammettendo di averla acquistata poco prima dall’uomo. La successiva perquisizione personale consentiva di rinvenire un involucro in cellophane contenente ulteriori 6 grammi di marijuana nonché la somma contante di euro 40 ritenuta provento della pregressa attività di spaccio. L’uomo, espletate le formalità di rito, è stato è stato associato presso la casa circondariale di Rimini a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. A seguito dell’udienza di convalida svoltasi questa mattina, l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Nel primo pomeriggio di giovedì i carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti due uomini, classe 1966 e classe 1963, già noti alle forze dell’ordine in quanto entrambi gravati da precedenti di polizia. Nello specifico, i carabinieri, nel corso di un posto di controllo alla circolazione stradale, hanno intimato l’alt all’autovettura della coppia, procedendo ad un normale controllo di polizia. Nel corso del controllo, nonostante i documenti di guida e circolazione fossero in regola, i due sono apparsi stranamente agitati ed insofferenti nei confronti dei militari i quali, insospettiti da tale atteggiamento, previo consenso dell’Autorità Giudiziaria, hanno dato corso a perquisizione personale e veicolare conclusasi con esito positivo: il conducente del mezzo, infatti, spontaneamente consegnava un involucro contenente 44 grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina. Condotti in caserma, i due sono stati dichiarati in stato di arresto. M.O., espletate le formalità di rito, è stata rimessa in libertà con decreto motivato ai sensi dell’art. 121 delle norme di attuazione del c.p.p. non sussistendo l’esigenza di richiedere l’applicazione di misure coercitive nei suoi confronti mentre U. M., sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, al termine dell’udienza di convalida svoltasi nel corso della mattinata odierna, stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Indagato il sindaco di Bellaria
(Rimini) Il sindaco di Bellaria Igea Marina (Rimini), Enzo Ceccarelli è indagato dalla Procura della Repubblica per abuso d'ufficio. Come riporta il Resto del Carlino l'indagine riguarda l'atto di riordino delle concessioni demaniali del 2015 ed è partita da un esposto del Movimento 5 Stelle. Il sindaco non sarebbe l'unico indagato. L'abuso d'ufficio secondo l'esposto starebbe nel dato che il sindaco, nonostante avesse all'epoca interessi familiari nelle attività di concessione demaniale, ossia familiari che gestivano un chiosco al mare, aveva espresso il proprio voto sul riordino delle concessioni (Ansa).