(Rimini) “E’ intollerabile: gli spacciatori stranieri, accolti a Rimini per motivi umanitari, vanno subito espulsi dall’Italia”. Lo sostiene il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi. “Grazie alla presenza di una pattuglia di carabinieri, questa mattina al parco Cervi, di fronte all’arco di Augusto, gli spacciatori di droga si sono tenuti “alla larga” da uno dei loro punti di ritrovo”, fa notare Renzi.

“Chiaramente il problema non è risolto, gli spacciatori restano, gironzolano nei dintorni, in attesa di ritornare con la calma. Per questo, nella commissione di questa mattina, ho chiesto all’assessore Sadegholvaad provvedimenti della amministrazione comunale contro il diffuso spaccio della droga nella nostra città, che è un problema grave e preoccupante per la legalità, la sicurezza, la salute dei cittadini e in particolare dei giovani”.

Secondo Renzi, “il sindaco deve chiedere al prefetto la convocazione immediata del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza per liberare permanentemente con la collaborazione delle forze dell’ordine il parco Cervi e la zona circostante l’arco d’Augusto(vicolo Montironi, dinnanzi al liceo Valgimigli, vicolo del Voltone) dagli spacciatori”. E’ necessaria “l’installazione delle telecamere nel parco e nella zona circostante l’arco di Augusto per individuare gli spacciatori e arrestarli, per non spostare il problema altrove ma per contrastare lo spaccio ovunque, nella città”.

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 16:19

Commissione sicurezza, consigliere derubato

(Rimini) Protagonista suo malgrado del tema che stava trattando in commissione comunale è stato il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Rufo Spina. Questa mattina mentre in comune si discuteva “una mozione inerente sicurezza, degrado e controlli in Centro Storico, alla presenza dell'Assessore Sadegholvaad, della Polizia Municipale e della stampa”, spiega Spina, qualcuno ha rubato il sellino della bicicletta con cui aveva raggiunto la sala del consiglio.

“Il sottoscritto, nel proprio intervento, è tornato alla ribalta sostenendo la necessità di avere maggiori controlli "a tappeto" della polizia municipale e di investire 1.750.000 euro per l'acquisto di altre 220 telecamere pubbliche di sicurezza per prevenire i reati e agevolare l'identificazione dei criminali, altrimenti si parla sempre di tante belle intenzioni senza fatti concreti”, spiega Spina.
“Risultato? Appena usciti dalla commissione mi sono accorto che il solito ladro ignoto aveva rubato il sellino della mia bicicletta, legata regolarmente in Vicolo San Martino fuori dal Consiglio Comunale. Scorato e quasi "divertito" ho mostrato ai colleghi della maggioranza e all'assessore lo stato delle cose a Rimini, in pieno giorno (erano le 10,30), nel centro storico, a 1 metro dal Consiglio comunale, il luogo che dovrebbe essere il più sicuro e presidiato della città”.

Non solo: “l'assenza di telecamere di sicurezza in quel punto manterrà il ladro nel completo e beato anonimato e il reato nella totale impunità. Con tante grazie da parte della microcrimnalità che potrà continuare liberamente a scorrazzare e compiere ogni sorta di illegalità in città”.
Ergo: “serve un'immediata azione dell'amministrazione per stanziare la somma necessaria per l'acquisto di nuove telecamere pubbliche di sicurezza così come prevede la mia mozione che sarà discussa a breve in consiglio. Vedremo cosa faranno. Li aspetto al varco. Se non c'è deterrenza e se non c'è punizione, i reati - specie questi di microcriminalità - non diminuiranno mai, anzi, aumenteranno sempre”.

(Rimini) E’ il potenziamento della dotazione di personale della Polizia municipale al centro del quarto stralcio del Piano occupazionale per l'anno 2017 e del Piano triennale del fabbisogno di personale per gli anni 2017 – 2019 approvato nella seduta di ieri dalla Giunta comunale.

Con questo atto, infatti, saranno sei gli agenti che saranno assunti a tempo pieno attingendo dalle graduatorie della mobilità, a cui si aggiungeranno due nuovi ispettori assunti sempre utilizzando il medesimo istituto. Oltre a questa dotazione il Corpo di polizia municipale si rafforzerà trasformando a tempo pieno il rapporto di sei dei dodici operatori che attualmente sono assunti a part time verticale durante la stagione estiva. Per uno dei rimanenti sei agenti, inoltre, il rapporto di lavoro part time sarà portato da sei a otto mesi. Ciò nell'ambito di un programma di progressiva estensione a full time per tutti gli operatori attualmente impegnati parzialmente.

Una serie d'assunzioni che consentiranno così al Corpo di aumentare nel prossimo anno il proprio organico di 8 figure professionali nei mesi estivi e di 14 in quelli invernali. Uno sforzo che assorbe gran parte delle risorse disponibili consentite dalla normativa in materia d'assunzioni e che si motiva con la necessità di garantire il corretto presidio delle funzioni assegnate alla luce delle recentissime novità legislative – il cosiddetto decreto Minniti in materia di sicurezza delle città – che hanno completamente ridisegnato il sistema di gestione della sicurezza in ambito urbano prevedendo un ampliamento funzioni ed attività di competenza degli enti territoriali.

(Rimini) “E’ la prima volta che viene fatta una commissione ad hoc su questo argomento”. Davide Frisoni, presidente della commissione cultura del comune di Rimini, commenta l’audizione di ieri con a tema Unirimini, società di gestione del campus universitario, e le partecipazioni pubbliche. “Si è affrontato a tutto tondo la presenza dell'università a Rimini, mettendo in evidenza i tanti lati positivi e senza nascondere quelli su cui è necessaria una riflessione. Sono quasi 5.000 gli studenti che frequentano i corsi di cui 11% stranieri di cui 150 extra Ue”.

Quella di Rimini è, spiega Frisoni, “un’università strettamente legata alla tipicità e peculiarità della città. Wellness, moda benessere ambiente. La peculiarità è data dalla struttura a intreccio dei corsi dove materie umanistiche e scientifiche si alternano a corsi di formazione di base per preparare i ragazzi all’intrapresa”. Inoltre, “è già attivo il Tecnopolo legato alla chimica e tecnologie per la cosmesi e l'ambiente, dove con la stessa commissione era già stato fatto un sopralluogo la primavera scorsa”.

Un'eccellenza, quella di Unirimini, “che ho dichiarato - ricorda Frisoni - essere fondamentale per la città. In quest'ottica dispiace constatare l'allontanamento (di cui auspico un ripensamento) di alcune amministrazioni comunali. Non per il contributo economico (di cui è stata evidenziata la marginalità) ma per quello culturale e ideale”.

(Rimini) La giunta comunale ha approvato l'accordo di programma con la Regione Emilia Romagna con cui vengono definiti gli interventi in materia di sicurezza e riqualificazione urbana. L’accordo, grazie al finanziamento regionale di 98.000 euro su un totale di spesa previsto di 145.000, consentirà la realizzazione di un progetto sperimentale che ha come obiettivo la soluzione delle problematiche di sicurezza.

L'area d'intervento è quella costituita dal quadrilatero compreso tra la via San Vito e la Via Toniolo nel cui sedime attualmente sono presenti sia spazi adibiti a verde pubblico con minime attrezzature ludiche, sia un piccolo campo da tennis in disuso. Un luogo dove la scarsa fruizione da parte della popolazione residente, sommata ad una non puntuale manutenzione, ha presto innescato un progressivo decadimento dei luoghi on un conseguente ed inesorabile degrado dell'intera area.

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 15:13

Scm, lavoratori approvano accordo su rinnovo

(Rimini) I lavoratori Scm hanno approvato con un referendum svolto nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17 ottobre, l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo con oltre l'82% dei si.
Il voto è stato positivo in tutti gli stabilimenti coinvolti in provincia di Rimini, Vicenza e Siena, ed ha riguardato 1763 lavoratori. Hanno votato in 1212 con 998 si e 203 no.
“L'accordo - spiega Daniele Baiesi della Fiom - che è frutto di oltre quattro mesi di serrate trattative, affronta molteplici temi: dalla formazione per i lavoratori condivisa tra le parti al tema di industria 4.0. Dalla sanità integrativa a percorsi di stabilizzazione dei lavoratori precari. Al riconoscimento di diritti individuali a procedure di confronto e di relazione sulle materie contrattuali e del jobs act ecc”.
Inoltre per la parte economica, “al raggiungimento dell'obiettivo 100 ci sarà un premio variabile che partirà da 1700 euro con riferimento al 2017, per arrivare nel 2020 a 2100 euro”.

(Rimini) Domenica alle 17 al museo Tonini di Rimini, lo storico contemporaneista Stefano Pivato e Marco Pivato, giornalista scientifico, presentano I comunisti sulla luna. L’ultimo mito della rivoluzione russa, dedicato all’odissea russa nello spazio, che si inaugura con il lancio dello Sputnik, nell’ottobre 1957, a quarant’anni esatti dalla mitica rivoluzione.

La Guerra fredda si trasferisce tra le stelle. L’Urss riesce a stabilire un primato tecnologico che si protrae per ben un decennio, con l’effetto di rigenerare il mito della patria socialista, offuscato dalla denuncia dei crimini di Stalin. Dopo Laika, la prima cagnetta mandata nello spazio, icona del proletariato comunista da contrapporre alla supponenza inutile dei barboncini da salotto dei paesi capitalisti, a sancire la superiorità tecnologica dell’URSS sugli Stati Uniti, sarà il volo spaziale di Jurij Alekseevič Gagarin, seguito dal “miracolo” della prima donna lanciata nello spazio: Valentina Tereškova. E Valentina smontò non solo il pregiudizio sull’inferiorità femminile, ma pure dimostrò che anche le donne comuniste potevano essere carine.

Su ciò Stefano Pivato, storico avvezzo a trattare i materiali simbolici del Novecento, si diverte a tracciare una breve storia sull’infelice rapporto, nell’iconografia avversaria, fra bellezza femminile e impegno a sinistra. Ma arriva il 20 luglio 1969, quando Neil Armostrong pianta la bandiera a stella e strisce sul suolo lunare. È la fine del mito.

(Riccione) Marco De Pascale, coordinatore di Patto Civico Riccione, interviene sui lavori di riqualificazione dell’area verde della ex fornace, che prevede anche la sostituzione di alcuni esemplari nel giardino dei ciliegi di Tonino Guerra.

"Non c'è niente da fare. Il sindaco Tosi e la sua giunta sono quanto di più lontano possa esserci dal bello, dalla cultura, dall’arte”, secondo De Pascale. “Tale incredibile guerra a tutto ciò che dovrebbe elevare lo spirito delle persone e contribuire a far crescere in loro la passione per la "bellezza" - nel senso più alto del termine - non salva niente e nessuno”.

De pascale cita “le punizioni per il Maestro Severini, e la soppressione dell'Istituzione Cultura (non si dimentichi che il cartellone di livello della corrente stagione Teatrale 2017:2018 - nonostante i selfie di Sindaco e assessore - è merito esclusivo delle scelte di quell'Istituzione Cultura a guida Bezzi - delibera del 2015 - che riuscì a salvaguardare i finanziamenti nonostante la guerra a colpi di tagli che gli faceva la Sindaca) ora è la volta del Bosco dei Ciliegi ideato, disegnato e progettato da quell'artista di fama internazionale che era Tonino Guerra, e realizzato dal Comune e da Geat con il contributo del WWF nel 2003”.

Negli intenti di Tonino Guerra il Bosco dei Ciliegi avrebbe dovuto caratterizzare cromaticamente il luogo con le sue fioriture primaverili, ed aveva un evidente valenza culturale, artistica e naturalistica.

“E cosa fanno i nostri di questa che è a tutti gli effetti un'opera d’arte?Tagliano alcuni ciliegi, altri li estirpano, altri ancora li seppelliscono sotto cumuli di terra. Il "Bosco dei ciliegi" con la sua studiata (dall'autore Tonino Guerra nei suoi bozzetti) alternanza di alberi da frutto e da fiore, e la specifica disposizione delle piante, avrebbe dovuto esser parte della più ampia area comprendente i vicini Rio Melo e il Ponte Romano in un percorso che univa cultura e natura. Senza contare la vicinanza col la scuola media Geo Cenci, che avrebbe consentito - in una visione di ampio ed alto respiro - un coinvolgimento degli stessi ragazzi nello sviluppo artistico e naturalistico dell'area predetta”.

Per De Pascale, “in realtà la vicenda è paradigmatica dell'operato di questa amministrazione: solo apparenza, nessuna cura della sostanza, totale disinteresse per tutto ciò che ha una valenza culturale. Condivisibile il commento della Presidente di Italia Nostra: in risposta all'amministrazione che assicura che in parte altri Ciliegi saranno ripiantati, essa afferma: "..... oltre al fatto che non avranno la stessa grandezza, la Poesia del Bosco ha un suo disegno: non è che si possono piantare qua e là a caso secondo le indicazioni di un tecnico comunale".

(Rimini) E’ ormai ultimata la replica dell’affresco di Giorgio Vasari, “La presa di San Leo”. Con il progetto storico - artistico l’amministrazione comunale leontina ha inteso celebrare i cinquecento anni della presa della Rocca di San Leo da parte delle truppe medicee, avvenuta il 17 settembre 1517. L’avvenimento storico, che portò il Montefeltro sotto l’influenza della signoria fiorentina, fu immortalato dal Vasari in un affresco tutt’ora conservato a Palazzo Vecchio nella sala di Leone X.

Per l’importante ricorrenza storica, due allieve dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze coadiuvate dal docente di Pittura Pierpaolo Ramotto e l’artista Pierluigi Ricci hanno realizzato un olio su tela di imponenti dimensioni (370x250 cm) utilizzando le antiche tecniche preparatorie e di stesura del colore della scuola pittorica fiorentina cinquecentesca. Per oltre un mese gli artisti hanno lavorato nell’atelier appositamente allestito in un’ala della Rocca di San Leo. Il progetto culturale e il programma delle celebrazioni ufficiali si è realizzato grazie al contributo di Banca Carim.

“Si tratta di un evento culturale rilevante per tutto l’entroterra riminese, che ha visto il coinvolgimento di importanti Istituzioni: Comune di Firenze, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini - commenta il Prof. Avv. Sido Bonfatti, Presidente di Banca Carim -. Contribuire a valorizzare il patrimonio storico - artistico del territorio fa parte del tradizionale impegno di Banca Carim per la comunità: siamo lieti che l’evento abbia suscitato una così vasta eco”.

“È un onore e un piacere – dichiara Mauro Guerra, Sindaco di San Leo – ricevere le attenzioni di Banca Carim. Il contributo economico è stato fondamentale per l’ottima riuscita dell’intero evento: sia nel giorno della ricorrenza, il 17 settembre scorso, con l’autorevole e interessante prolusione del Prof. Antonio Paolucci, sia per la realizzazione di questa inedita bottega d’arte all’interno della Fortezza. L’interesse per l’evento è testimoniato dalla notevole attenzione mediatica, coronata dal servizio della trasmissione “Sereno Variabile”, andata in onda sabato scorso su RAI 2”.

L’opera si trova all’ultimo piano della Rocca di San Leo, nella sala antecedente al cosiddetto “puntone”, ed è ora parte integrante del tradizionale itinerario di visita della Fortezza. I turisti che saliranno a San Leo potranno visitare l’esclusiva bottega d’arte contemporanea e vivere un’esperienza di grande fascino. Fino al 26 ottobre saranno, inoltre, possibili anche visite guidate notturne, il giovedì ore 20.30, a questo esclusivo percorso storico e artistico. Per gruppi organizzati sarà possibile proseguire anche in novembre od altre date concertate, contattando l’ufficio IAT di San Leo al numero verde 800 553800 e all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 10:37

Banca Valconca, Torre nuovo direttore

(Rimini) Originario di Treviso, classe ’56, Roberto Torre è il nuovo direttore generale di Banca popolare Valconca. Torre ha assunto in passato importanti incarichi in banche di livello nazionale. "Sono state queste esperienze, la più recente si è conclusa da oltre un decennio, svolte in particolare nel comparto crediti, che mi hanno significativamente formato e arricchito professionalmente; ho infatti vissuto il loro periodo di massima espansione ed avervi partecipato costituisce per me anche motivo d'orgoglio." dichiara Roberto Torre, che prosegue "Il mio lavoro mi ha portato a viaggiare da nord a sud della nostra Penisola, ho vissuto in varie città italiane e questa volta tocca alla Riviera".

Il nuovo Direttore Generale di Banca Popolare, in carica dal mese di ottobre, ha iniziato la sua carriera professionale in Banca dal 1977, anno del primo incarico a Banca Cattolica del Veneto fino a oggi passando per Banca Intesa e Banca Santo Stefano per la quale è stato vice-direttore generale, responsabile della direzione crediti/contenzioso e per due anni Direttore Generale.

Luigi Sartoni lascia dopo 26 anni di incarico quale Direttore Generale della Banca Popolare Valconca "Si tratta di un avvicendamento legato ai limiti di età, auguro tutto il meglio al mio successore". "Ora, dato il maggiore tempo a disposizione, mi dedicherò con più impegno ai miei numerosi hobby e alle mie passioni, soprattutto nel volontariato in cui sono attivo da anni".