Cattolica, arrestato barelliere per violenza sessuale
(Rimini) Nella notte i carabinieri della Compagnia di Riccione, a culmine di un’indagine condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rimini, hanno arrestato un uomo di 66 anni, in forze come barelliere presso l’ospedale civile di Cattolica. Il sanitario, residente nella provincia, è ritenuto responsabile di un episodio di violenza sessuale avvenuto all’interno della struttura ospdaliere ai danni di una paziente 25enne.
A denunciare l'uomo è stata la giovane paziente. Secondo l’accusa la donna, straniera, sarebbe stata palpeggiata sia nella sala del risveglio, dove era stata portata dopo un intervento chirurgico, sia nel tragitto verso la stanza del reparto dove era ricoverata. La vittina sarebbe scappata avrebbe raccontato, in lacrime, alle altre degenti gli abusi subiti. Il barelliere si trova ora ai domiciliari.
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Acido a volto a 60enne napoletano
(Rimini) Un sessantenne napoletano residente a Rimini da circa dieci anni è rimasto vittima di una aggressione con acido mentre usciva dalla palestra in città.
L'uomo che ha alle spalle un passato di problemi con la giustizia è stato ustionato dalla sostanza che ha colpito in prevalenza il volto. Il fatto, si è appreso oggi, è successo ieri nel tardo pomeriggio.
Sul luogo dell'aggressione è intervenuta la polizia di stato e le indagini sono state affidate alla squadra mobile di Rimini che non esclude alcuna pista. Il 60enne è stato ricoverato all'ospedale Infermi di Rimini (Ansa).
24 ottobre
Morte in diretta, aperta inchiesta | Maltempo, decine di alberi abbattuti | Agguato con l’acido
Confcommercio Santarcangelo, attività al setaccio: Troppa rigidità
(Rimini) Sono dirati tre mesi i controlli della polizia locale alle attività commerciali e ai pubblici esercizi del centro storico di Santarcangelo. Diverse le sanzioni elevate. Complessivamente sono stati 23 i pubblici esercizi sottoposti al controllo di occupazione di suolo pubblico e relativi dehors. Quindici le sanzioni amministrative elevate, altrettante le diffide.
“L’ammontare delle sanzioni che varia dai 41 ai 169 Euro ci fa capire bene di quale entità fossero le irregolarità contestate – spiega Giovanna Giusto, presidente della delegazione di Santarcangelo – Valmarecchia di Confcommercio. Quisquiglie se rapportate all’impegno della Polizia di Vallata e degli esercenti stessi per ore, giorni, mesi. Alla fine di tutto, ci ritroviamo ancora una volta con pubblici esercizi e attività commerciali controllati alla virgola, con estrema rigidità e, dall’altra parte, alla proliferazione di realtà che operano come consuetudine border line. Una situazione che ci fa pensare all’utilizzo di due pesi e due misure.
Proprio venerdì scorso eravamo al tavolo con l’amministrazione comunale per discutere di questi temi. Nell’occasione abbiamo manifestato l’urgenza di mettere mano a tutto quel sottobosco di attività abusive o semi-abusive, che da una parte perpetrano concorrenza sleale nei confronti di tutte quelle aziende che operano nel rispetto del regole, dall’altra vanno a minare quell’immagine di eccellenza che la nostra città, meritatamente, si è guadagnata negli anni, soprattutto grazie agli investimenti e ai sacrifici dei suoi imprenditori.
Da parte nostra la richiesta, già espressa in sede di riunione e che rinnoviamo oggi, è che l’amministrazione metta mano al Regolamento vigente, modificandolo sensibilmente affinché tuteli chi opera nel rispetto delle regole, senza lasciare spazi a interpretazioni e discrezionalità il cui risultato è solo quello di generare confusione e terreno fertile per i furbi”.
Sandra Sabattini, nove guarigioni per sua intercessione
(Rimini) Nove, fino ad ora, le guarigioni avvenute per intercessione di Sandra Sabattini a Rimini. Lo racconta la biblista Laila Lucci, in ‘La Santa della porta accanto’ (Ed. Sempre Comunicazione): la nuova opera in due volumi è dedicata alla serva di Dio riminese Sandra Sabattini, per la quale è in corso la causa di beatificazione.
Il libro ‘La Santa della porta’ accanto verrà presentato mercoledì 25 ottobre alle ore 18 presso il teatro della parrocchia di San Girolamo di Rimini, viale Principe Amedeo, 65. Oltre all'autrice, interverranno Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, e Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, oltre ad alcune persone che porteranno la propria testimonianza. Conduce la presentazione Nicoletta Pasqualini, giornalista del mensile Sempre.
L'autrice Laila Lucci, in quest'opera costata 6 anni di ricerche, ricostruisce per la prima volta la storia completa di questa giovane riminese, morta a soli 23 anni. Sandra è stata discepola spirituale di don Oreste Benzi, di cui ricorre il decimo anniversario dalla morte; fu proprio il sacerdote dalla tonaca lisa a scoprire e far emergere la grandezza spirituale di Sandra Sabattini, curando personalmente la prima edizione del "Diario di Sandra".
La nuova raccolta rivela nuovi particolari e scritti inediti, consentendo di cogliere tutta la profondità e l'attualità della giovane riminese: una ragazza che ha vissuto la santità nel quotidiano, che è stata capace di attrarre a Gesù il cuore dei giovani.
Bar Tricheco, Comitato ponte Tiberio: Gnassi contraddittorio
“In quest'ultimo anno abbiamo visto il susseguirsi di decisioni, imposte anche con una certa determinazione, che sembrano contraddirsi l'un l'altra, in un cortocircuito senza soluzione di continuità”. lo sostengono gli attivisti del comitato in difesa del ponte di Tiberio alla notizia della demolizione del bar Tricheco decisa dal comune di Rimini, nell’ambito della riqualificazione di piazza Malatesta.
“Le mura medievali malatestiane, restaurate nel 1751, sono disponibili per qualsiasi trasformazione, anche quella in un ponte Costa Crociere. Al contrario, nel progetto di ampliamento e ristrutturazione generale, l'ospedale Villa Maria avrebbe voluto creare un collegamento fra il parcheggio e la struttura, attraverso un passaggio nelle mura malatestiane, che versano in uno stato di totale incuria ed abbandono. La Soprintendenza ha detto no”, ricordano.
“Ora leggiamo del bar Tricheco, che, improvvisamente, diviene incompatibile proprio con le mura e più di qualcuno, giustamente, ricorda che a Rimini abbiamo un'intera scuola dentro un anfiteatro Romano. Sicuramente al bar Tricheco si farà meno cultura che al Ceis, ma vogliamo mettere il beneficio turistico culturale della liberazione dell'anfiteatro rispetto a quello derivante dall'abbattimento di un bar?”, si domandano.
“Vero è che l'agghiacciante ponte di Mordor, a pochi passi da manufatto romano, suggerisce una Rimini poco interessata alle proprie eredità. Qui però non è solo questione di disinteresse. Esiste un qualche tipo di inceppo, di cui il nostro primo cittadino è uno splendido rappresentante, che ci impedisce di decidere che tipo di città vogliamo essere”.
Un ultimo esempio. “Perché spendere milioni e milioni di euro per il teatro, il castello e il cinema Fulgor se poi l'ambizione è quella di trasformare le colonie in alberghi ibizenchi che vendono festa permanente? Che compatibilità ci potrà mai essere tra una proposta ‘culturale’ e adolescenti che pagano venti euro a notte, bevono alcol dai secchielli e lo vomitano ancor prima di essere arrivati in Hotel? Le grandi stagioni di Rimini erano popolate di famiglie, ma forse qualcuno si ricorda solo com'era la sua adolescenza e non vuol proporre altro”.
Vittima incidente filmata su Fb: procura apre fascicolo
(Rimini) Finirà nel fascicolo d'indagine il filmato, girato da Andrea Speziali, 29 anni di Riccione, e immediatamente postato su Facebook, in cui si vede il corpo riverso sull'asfalto del 24enne Simone Ugolini, vittima di un incidente in scooter alle quattro di domenica mattina. La Procura di Rimini, che ha delegato le indagini alla polizia postale, valuterà se il video sul social network rientri nella fattispecie del reato di pubblicazione oscena, laddove per oscene si intendono immagini raccapriccianti e impressionanti. Il lavoro degli inquirenti sarà quello di accertare se, in base all'articolo 528 del codice penale, la legge sulla stampa e le norme sulla diffamazione, l'aver pubblicato su Facebook le foto di un ragazzo agonizzante dopo un incidente stradale, possa costituire un reato. Al momento però il fascicolo resta contro ignoti. Per l'ipotesi di omissione di soccorso, gli investigatori confronteranno gli orari della pubblicazione sul social network e la chiamata di emergenza al 118 (Ansa).
Presentato a Montecitorio l’esoscheletro riminese
(Rimini) La scorsa settimana il laboratorio di analisi del movimento e biomeccanica della clinica Sol et Salus di Torre Pedrera ha presentato in Commissione affari sociali della Camera dei deputati il progetto Phoenix, un innovativo e tutto italiano esoscheletro indossabile da persone affette da lesioni spinali e non deambulanti.
Per la clinica era presente il direttore del laboratorio, Davide Mazzoli, su invito di Daniela Sbrollini, vice presidente della commissione parlamentare. L’udienza si è tenuta a Montecitorio per mostrare come l'innovazione tecnologica possa, se ben indirizzata, aiutare il disabile a migliorare la propria qualità di vita.
È stato quindi presentato il progetto Phoenix che consiste nell'individuazione di potenziali candidati, affetti da lesioni spinali e non deambulanti, all'utilizzazione di un innovativo e tutto italiano esoscheletro indossabile. La prima fase del progetto si svolge nell'istituto riabilitativo Sol et Salus nel quale la selezione dei candidati all'utilizzo dell'esoscheletro viene effettuata da un team di esperti coordinati dal dottor Mazzoli. Lo scopo del progetto "Phoenix" è di far camminare autonomamente, sotto attenta supervisione di esperti, chi ormai da tempo ha perso ogni speranza di potersi rialzare. Presente in aula anche l'azienda MES di Roma che insieme a Sol et Salus partecipa al progetto in qualità di investitore e produttore del dispositivo.
La bioingegneria italiana ha raggiunto standard molto elevati, distinguendosi nel mondo, e progetti di questo tipo necessitano alti livelli di specializzazione clinica: l'integrazione di tecnologie biomediche avanzate con la pratica clinica quotidiana consente a Sol et Salus di essere all'avanguardia in questo settore. Sol et Salus, specializzato nel campo riabilitativo, è stato individuato da MES quale centro in grado di valutare accuratamente le funzioni motorie residue delle persone non deambulanti a causa di lesioni nervose midollari o per patologie neuromuscolari invalidanti. Se il paziente risulta idoneo si procede con un training specifico e personalizzato volto a stimolare le funzioni motorie residue e ad allenare tutti quei meccanismi di compenso che gli permettano di vicariare parte di deficit motori e sensitivi. La persona si "integra" con la macchina e la indossa come un abito; scopo del training attuato con l'ausilio e la supervisione dei professionisti di Sol et Salus è quello di far sì che tale abito risulti comodo e piacevole da indossare.
I vantaggi nell'uso di un esoscheletro sono innumerevoli: il movimento è terapeutico. Pensiamo a una persona destinata a stare seduta per tutta la vita in una carrozzina; poter camminare per una o due ore in un ambiente "naturale" deospedalizzato ha innumerevoli effetti positivi sulla stimolazione delle capacità motorie residue, sull'autonomia e sulla prevenzione dei danni terziari. Le conseguenze "emozionali" sono importantissime: l'atto del "camminare", che nell'immaginario comune rappresenta la libertà, per un paziente paraplegico è fonte di una "tempesta emozionale" di tale forza da avere effetti positivi sia sulla sua motivazione sia sulla sua autostima. Il concetto di salute, espresso anche dall'On. Sbrollini e sintetizzabile in "stato di completo benessere fisico, psichico, e sociale" non può fare a meno di tali effetti motivanti. Benessere quindi e miglioramento della qualità della vita. Con il progetto Phoenix che, come sottolinea il dottor Mazzoli è fortemente orientata al futuro, la tecnologia diviene un vero e proprio esempio di "estensione" di noi stessi che ci consente di raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili e inimmaginabili.
Santarcangelo, ‘Oltre il velo: critiche Lega nord
(Rimini) “Davvero incredibile la manifestazione ‘Oltre il velo’ organizzata dall’amministrazione comunale di Santarcangelo, insieme a un’associazione riminese e allo Sprar dell’Unione Comuni Valmarecchia, per bambini delle elementari, quindi ancora privi di quelle conoscenze storiche, filosofiche, religiose, politiche e culturali che li aiuterebbero, come dovrebbe essere, a affrontare certi temi con spirito critico e cognizione di causa. E ci meravigliamo che le istituzioni scolastiche e lo stesso Comune abbiano compiuto questo scivolone di cui forse non è stata valutata appieno la gravità.”
Fabio Bertozzi, responsabile cittadino della Lega Nord di Santarcangelo critica l’iniziativa comunale promossa dall’assessore Pamela Fussi dal titolo ‘Oltre il velo’ e anticipa il deposito di un’interrogazione in Regione Emilia Romagna.
“Leggendo il programma diffuso dai media, infatti, emerge chiaramente che l’obiettivo dell’operazione è quello di imporre a questi bambini una visione multiculturale e relativista, tesa a giustificare e legittimare la presenza di certe ‘regole’ sancite dalla giurisprudenza islamica imposte a ragazze e donne per celarle e separarle dal mondo. Donne che hanno gravi limitazioni nell’islam: l’obbligo di coprirsi, appunto, l’obbedienza al marito, l’impossibilità a sposare un infedele, metà dei diritti che ha un uomo nelle eredità e nelle testimonianze. Limitazioni, ne abbiamo citate solo alcune, che sono in netto contrasto con la nostra cultura e con la nostra civiltà basata sui diritti e sulle libertà della persona. Quelle sì da far apprendere ai nostri bambini e soprattutto ai bambini di origine straniera, se vogliamo davvero che si integrino. Il Comune di Sant’Arcangelo sceglie invece la strada opposta: una strada che legittima l’accettazione di imposizioni culturali che collidono con la nostra Carta costituzionale. Ed è inutile che, furbescamente, nel testo di parli di ‘ragazze che scelgono di portare il velo’ proprio per dare l’idea che si tratti di libera scelta. Non è libera scelta, ma imposizione della famiglia o nella moschea. C’è un obbligo religioso/culturale, ma c’è anche un obiettivo politico che stanno portando avanti le cosiddette associazioni culturali islamiche ormai diffuse in Emilia-Romagna, che puntano ad ‘affermare la propria identità come diversa e separata dagli altri’ e a imporla. Quindi esattamente il contrario di un processo di integrazione. E le amministrazioni comunali, come altre associazioni, cadono nella trappola in nome di un buonismo ideologico che ha già fatto non pochi disastri. Crediamo, quindi, che si debba interrompere immediatamente questa iniziativa e che invece che improbabili brani arabi non meglio specificati, si leggano, anche ai bambini islamici, brani della nostra letteratura, in modo che possano imparare il meglio della nostra cultura”.
Disservizi Hera, Indino: Segnalazioni autentiche
(Rimini) “I nostri associati si lamentano, i lavoratori si lamentano e rimane dunque da capire come faccia Hera ad auto-attribuirsi un ruolo di prima della classe”. Lo dice Gianni Indino, il presidente di Confcommercio della Provincia di Rimini, alle reazioni di Hera e dei sindacati dei dipendenti dopo la presa di posizione critica dell’associazione di categoria rispetto al servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia delle strade. “Per farlo bisogna esserlo, altrimenti si rischiano figuracce”.
“Se abbiamo deciso di non rendere pubblici i nomi dei tanti nostri soci che ci hanno segnalato disservizi o disagi è stato solo per tutelarne la privacy, ma le loro sono voci autentiche, non sentito dire o chiacchiere da bar: le osservazioni mosse sono oltremodo circostanziate.
Per quanto riguarda i mezzi su cui viaggiano i lavoratori che si occupano dei servizi di igiene ambientale, le condizioni sono sotto gli occhi e soprattutto sotto il naso di tutti. Lo sanno i cittadini, i lavoratori stessi che se ne lamentano e gli utenti finali, quindi se qualcuno uscisse dagli uffici di Hera, se ne accorgerebbe facilmente”.
Infine, “prendiamo atto della nota del sindacato regionale Sgb e sottolineiamo come con la nostra segnalazione non volevamo dare colpe dei disservizi ai singoli lavoratori e ora, venendo a conoscenza delle enormi criticità lamentate di cui non eravamo a conoscenza, manifestiamo loro la nostra massima solidarietà”.