Cimitero monumentale, lavori ai colombari dell’Ottocento
(Rimini) Nuovi interventi, calendarizzati nel 2018, sono stati approvati dalla giunta comunale per la ristrutturazione e la riqualificazione del Cimitero monumentale e civico di Rimini e fa seguito ai lavori attualmente in corso di realizzazione. Con l'intervento previsto, dal costo di 150.000 euro, si potrà così intervenire su una serie di luoghi che evidenziano i segni del tempo e, in alcune occasioni, aspetti di miglioramento degli apparati strutturali e dell'impianto elettrico.
In particolare col progetto approvato dalla Giunta nella sua fase di fattibilità tecnica ed economica che consente da subito il suo inserimento negli strumenti di programmazione dell'ente, si potrà intervenire sui colombari ottocenteschi ponente, sui colombari otto-novecenteschi levante, sulle arcatine di levante, sulla cappella d'angolo grandi arcate levante, sulla cappella d'angolo grandi arcate ponente e sulla facciata grandi arcate ponente.
Impresa, grandi aziende 'corteggiano' startup al Primo miglio
(Rimini) Sono state 12 le startup che lo scorso 13 dicembre si sono date appuntamento al primo Startup Speed Date, l'incontro di matching che si è svolto nella cornice del Rimini innovation square. Cinque le nuove imprese che grazie a Primo Miglio si sono costituite nel 2017 a Rimini. Dalle calzature artigianali create con materiali e processi eco-friendly, ai produttori di kit per trasformare in elettriche le vecchie vespe icone dell' «Italian life style», fino ad innovative app digitali che permettono di ricordare una terapia medica o analizzare le componenti dei cibi per indurci ad un consumo alimentare più consapevole. Non solo, anche servizi innovativi per il turismo, l'educazione al digitale, il marketing di prodotto, l'efficientamento energetico, l'analisi del welfare in azienda oltre all'applicazione di nuove tecnologie come la realtà aumentata.
Trenta, inoltre, le imprese rappresentanti del tessuto imprenditoriale locale, player nei vari settori merceologici, intenzionate ad investire in progetti innovativi e diversificare i propri investimenti, per un totale di 50 colloqui. Tra queste importanti gruppi industrali come Focchi Spa, Maggioli Group, Coop Alleanza 3.0, Società Gas Rimini.
Trentottenne e con un debito medio di 117mila euro, Tecnocasa stila l’identikit del ‘mutuario’
(Rimini) Ha 38 anni, in media, il ‘mutuatario’ (la persona che prende un mutuo in banca per comprare casa) in Emilia Romagna, con una percentuale abbastanza vicina tra coloro che hanno tra 18 e 34 anni (39,3%) e 35 e 44 anni (40,0%). Risulta dalle ultime analisi effettate da Tecnocasa, secondo cui la durata del mutuo è in media di 25 anni con una maggiore concentrazione per la durata compresa tra 21 e 30 anni. Per quanto riguarda la tipologia di mutuo si nota come prevalente sia quella a tasso fisso (62,8%).
Il 48,5 per cento dei mutui stipulati riguarda un importo compreso tra 100 e 150 mila euro, seguito da un 31% che ha un importo compreso tra 50 e 100 mila €. L’importo medio del mutuo in Emilia Romagna si aggira intorno a 117.000 euronon tanto lontano dal dato nazionale.
Carabinieri, arrestato spacciatore pregiudicato spagnolo
(Rimini) La notte scorsa i carabinieri hanno arrestato un 21enne, pregiudicato, spagnolo, in Italia senza fissa dimora, in ottemperanza all’ordine per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia. Lo spagnolo, infatti, dovrebbe scontare anni 1, mesi 6 e giorni 12 di reclusione a seguito di condanna definitiva per detenzione e spaccio stupefacenti. Due le persone denunciate, un 22enne residente a Misano Adriatico, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di arma, e un 35enne di Matera, in regime degli arresti domiciliari presso la cooperativa sociale “cento fiori” di Montescudo-Montecolombo, poiché ritenuto responsabile di detenzione e spaccio di stupefacenti. I carabinieri hanno beccato l’indagato mentre, durante un’uscita autorizzata, acquistava eroina, cedendone successivamente una piccola parte a un coetaneo anch’esso in regime degli arresti domiciliari presso la stessa comunità. Sono stati, infine, segnalati in prefettura due assuntori di stupefacenti poiche’ trovati in possesso di marijuana.
Lotta al cemento, la regione taglia 180 chilometri quadrati
(Rimini) E’ stata approvata oggi in consiglio regionale lai legge sull’urbanistica. Un provvedimento che punta a cambiare in modo radicale il modo di guardare al futuro del territorio e alla crescita qualitativa dei centri urbani.
“Arriviamo alla discussione in Aula- commenta Raffaele Donini, assessore regionale all’Urbanistica- dopo un lungo percorso di confronto con gli enti locali, con le categorie economiche, con gli ordini professionali e con i sindacati. Abbiamo voluto far precedere il dibattito in Aula da una discussione vera nei territori, come è giusto che sia quando si tratta di definire il futuro delle nostre comunità. Lo stesso è avvenuto in Assemblea legislativa, nelle Commissioni e nelle udienze conoscitive, con un dibattito vero e nel merito delle cose, e sono certo che tutti i Gruppi consiliari- anche nelle diversità di opinione- daranno il proprio, importante contributo al confronto e alla qualità di un provvedimento taglia-cemento che rappresenta una vera e propria svolta storica nella direzione della tutela del territorio e dello sviluppo sostenibile”.
I punti cardine della proposta di legge sono: tutela del territorio, rispetto per l’ambiente, crescita intelligente, attenzione alla legalità. Molti gli obiettivi: al primo posto la riduzione delle attuali previsioni urbanistiche e l’introduzione del principio del consumo di suolo a saldo zero: secondo le stime, con la nuova legge si passerebbe da 250 chilometri quadrati di previsione, sulla base degli attuali strumenti urbanistici, a 70 kmq. Si riduce anche la percentuale di territorio urbanizzato per ogni Comune: dall’11 al 3%.
Sono questi i numeri che certificano il limite all’espansione delle città e che spingerebbero verso la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici. Per questo sono già previsti investimenti per 30 milioni di euro da parte della Regione.
Il freno all’espansione urbanistica è accompagnato allo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale, al sostegno alle imprese in caso di investimenti strategici che puntino alla crescita economica e all’aumento dell’occupazione, alla tutela del territorio agricolo. Inoltre, per il raggiungimento di questi obiettivi, è prevista la semplificazione delle procedure e una forte affermazione dei principi di legalità e trasparenza
Acquacoltura, bando regionale da 6,8 milioni
(Rimini) Nuove risorse per lo sviluppo dell’acquacoltura. La Giunta regionale ha messo a bando per il 2017 oltre 6,8 milioni di euro nel quadro del Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Gli obiettivi sono valorizzare la qualità delle produzioni e favorire il passaggio a un modello produttivo basato sull’innovazione, il miglioramento dell’efficienza energetica e la sostenibilità sotto il profilo ambientale.
Della dotazione finanziaria complessiva oltre 3,4 milioni di euro - il 50% - sono di provenienza europea, circa 2,4 milioni di euro - il 35% - i fondi statali e la quota restante di oltre un milione di euro – il 15% - a carico del bilancio regionale.
Le risorse sono destinate a sostenere investimenti produttivi sul territorio regionale effettuati da imprese che svolgono attività di acquacoltura in maniera esclusiva o prevalente.
Per beneficiare dei contributi pubblici i progetti devono essere compresi tra un minimo di 25.000 e un massimo di 80.000 euro di spesa ammissibile. L’ aiuto è fissato nel 30% dell’importo dell’investimento, percentuale che arriva al 50% nel caso di aziende che rientrano nella casistica delle Piccole e medie imprese (Pmi). Per la presentazione delle domande c’è tempo fino al 12 febbraio 2018.
“Con un giro d’affari di oltre cento milioni di euro nel 2016, una produzione di oltre 36 mila tonnellate tra vongole, mitili e pesci (orate, branzini, anguille, ecc.) l’acquacoltura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca, Simona Caselli- è un comparto molto importante della nostra economia ittica; per questo motivo, vista l’alta richiesta dei consumatori, oltre all’esigenza di salvaguardia degli ecosistemi marini, sarà sempre più importante investire negli allevamenti. Con questo bando mettiamo a disposizione degli imprenditori una consistente dotazione finanziaria per incentivare l’avvio di un massiccio programma di investimenti privati finalizzato a rilanciare la competitività e la redditività delle imprese e a promuovere un’acquacoltura rispettosa dell’ambiente e basata sull’uso efficiente delle risorse”.
19 dicembre
Nuovo ponte sul Marecchia, Tiberio in pensione | Mini ha preso la Sacramora | Sabbioni di platino
La casa dov'è? E’ dove impari ad amarti. Incontro con Andrea Nembrini
(Rimini) E’ stato Andrea Nembrini, direttore della scuola primaria Luigi Giussani di Kampala, a dare il via alla campagna ‘Tende Avsi’ a Rimini, dal titolo 'La casa dov'è?'. In programma nelle prossime settimane e nei prossimi mesi tutta un serie di inziative, tra incontri, cene e concerti, mirati alla raccolta fondi per i progetti Avsi nel mondo e in Italia, anche a Rimini. Il progetto Uganda, raccontato da Nembrini, è tra quelli sostenuti dalla campagna assieme a quello della costruzione di un asilo nel campo profughi di Erbil e al sostegno a Portofranco, l’associazione che segue e accompagna migliaia di studenti delle scuole medie superiori, sia italiani che stranieri, aiutandoli nello studio. Negli anni Portofranco, anche a Rimini, è diventato un luogo che favorisce l’integrazione e combatte la dispersione scolastica e la devianza sociale.
“L’Uganda - racconta Nembrini, che ha presentato il progetto l’altra sera in sala Manzoni a Rimini - è un Paese molto bello dal punto di vista paesaggistico, ma molto complicato per tanti motivi, per esempio per lo sviluppo in tempi molto recenti. Basti pensare che in Uganda, quello che convenzionalmente è il passaggio dalla storia alla preistoria, il momento cioè in cui si inzia a scrivere, arriva nella seconda metà dell’Ottocento. Segni di primitività sono evidenti in molte zone, anche in città. Il guardiano del mio compound ogni mattina è armato di arco e frecce quando arrivo e mi dice: «Anche questa notte ho difeso la scuola». Grandi dittatori folli hanno massacato il loro stesso popolo, tante guerre civili tribali lo hanno devastato. L’ultima, terribile, è finita 15 anni fa. Tutto questo ha danneggiato anche l’economia. L’Uganda è un paese talmente povero che viene importato tutto, tranne il caffè. Ma queste vicende storiche hanno soprattutto distrutto il tessuto sociale. La popolazione vive per lo più nelle campagne e fa una vita che è molto simile a quella di 3mila anni fa: capanne tonde, tetti di paglia, metodo di coltivazione primitivo. Andando in visita nei villaggi sembra di tornare indietro nel tempo. Poi noti che qualcuno indossa una maglietta con scritto sopra New York e capisci che siamo ai nostri giorni. Nelle città vivono i ricconi, ma soprattutto gli abitanti degli slum. La scuola sorge all’inizo di una baraccopoli. A Kampala ce ne sono diverse, costruite in modo disordinato e disperato per fuggire alle atrocità della guerra. La guerra in Africa è terribile, animalesca, fatta a colpi di machete e bambini soldato, di una violenza anomala. Questo segna la vita di centinaia di migliaia di persone, che si rifugiano nello slum, che, però, non è casa. E’ l’inferno terribile, fatto di baracche di lamiera e canali di scolo (i loro servizi igienici). Qui vivono tutti i miei alunni. Quei bimbi non conoscono altro se non precarietà, sporcizia e malattie. Io sono entrato pochisime volte nello slum profondo, non è consigliabile a un bianco. La prima volta ci sono andato perché era morta la mamma di un mio alunno e volevo andare a trovarlo. L’ho fatto scortato dagli altri scolari e da alcuni genitori. Lui mi aspettava fuori, perché dentro la baracca ci entrava solo la bara della madre oltre a pochi altri parenti. E’ in situazioni come questa che in un secondo fotografi come è la vita dei tuoi alunni quando escono dal cancello della scuola”.
Il tessuto sociale è senza trame, in Uganda. “Non credo di aver in mente padri, uomini adulti in genere, che non siano perennemente ubriachi e quindi violenti con tutti i familiari. Nel corso del ‘Music dance and drama’, un’iniziativa in cui periodicamente coinvolgiamo gli alunni, quest’anno la seconda elementare ha proposto una bellissima poesia sulla violenza domestica, mentre la prima ha messo in scena il ritorno a casa del genitore ubriaco. Io sono rimasto agghiacciato perché alla richiesta di raccontare la loro quotidianità, magari una cosa bella, loro hanno raccontato questo. E’ molto diffuso anche il fenomeno delle stepmother, le matrigne, che non sono solo le seconde mogli dei padri, ma sono nella maggior parte dei casi donne a cui le madri lasciano i figli tornando al villaggio d’origine. Accettano perché sanno che prenderanno dei soldi per il mantenimento dei bimbi, ma questi soldi vengono spesso usati per altro. Ed è così che arrivano a scuola sporchissimi e affamati. Non dimenticherò mai quella bimba che mi ha addirittura raccontato che la stepmother voleva farla sposare per mandarla via di casa”.
Il seme imprevisto. Proprio a Kampala è fiorito un bene, si chiama Meeting Point. “In mezzo a tutto questo male è nata e cresciuta l’esperienza di un’infermiera, Rose Busingye (nella foto, ndr). E’ per questo che ho deciso di lasciare il mio lavoro da insegnante e raggiungere Acholi Quarter, il mio slum, un anno e mezzo fa”. Arrivata nella baraccopoli, dove abitano molte donne malate di Aids, Rose da infermiera ha inziato a distribuire loro gratuitamente le medicine, ma le donne le abbandonavano a terra, non le prendevano. “Se la vita fa schifo ed è sofferenza, perché prolungarla tentando di guarire? Queste donne avevano perso la speranza, di fronte a loro Rose ha dovuto cambiare metodo. Ha deciso semplicemente di stare con loro, andarle a trovare, cantare e ballare insieme, lavorare con loro, spaccando le pietre. Il suono costante nello slum è il picchettio dei martelli per produrre la ghiaia che poi viene venduta a pochissimo prezzo. Si tratta di donne che in molti casi vivevano grossi sensi di colpa, perché la loro condizione spesso derivava dall’essere state rapite dai ribelli con cui avevano vissuto nei boschi per anni. «Voi non siete quello che avete fatto, che anzi avete subito». Voi siete molto di più. Questo ha detto loro Rose. Ed è stata la prima ad averlo fatto. E loro hanno capito e si sono affidate a lei, hanno seguito il suo sguardo nuovo e sono risorte. Hanno iniziato a curarsi perché si sono rinnamorate della vita. Spesso mi dicono: «La Rose ci ha reso libere perché ci ha detto del valore infinito che abbiamo»”. Nella condizione di disagio e malattia, queste donne riescono oggi ad essere liete, come dimostra la loro compassione nei confronti delle vittime dell’uragano Katrina, che ha devastato New Orleans nell’agosto del 2005.
“Le donne sentendo che laggiù la gente era rimasta senza casa hanno chiesto di poter fare qualcosa. Volevano andare a New Orleans, ma poi hanno capito che sarebbe stato un po’ difficile. Si sono quindi messe al lavoro e hanno prodotto tanta ghiaia da guadagnare 2mila dollari, una cifra astronomica che hanno inviato alle vittime dell’uragano. Quando negli Usa hanno ricevuto quei soldi, hanno voluto capire da dove arrivassero e un tizio è venuto a Kampala per vedere. La sua reazione di fronte a quelle donne, povere e malate, è stata di rabbia. «Voi avete fatto un errore!». Ha detto loro. Ma una si è alzata e gli ha risposto: «Noi non lo abiamo fatto un errore. Sei tu a non capire l’immensa letizia che stiamo vivendo ed essendo venute a conoscenza delle vostre case distrutte non abbiamo potuto fare a meno di sentire compassione. Tu sei felice?»”.
Può essere che quelle donne si siano sentite oggetto di un amore così grande che hanno iniziato a guardare con gli stessi occhi di quell’amore che ha salvato la loro vita? Visto che erano e sono madri, a un certo punto hanno espresso il desiderio che quel bene raggiungesse i loro figli. Avsi si è detta disponibile a metterci i fondi. Rose, da infermiera, ha proposto di costruire un ospedale. Loro però volevano fare una scuola, e così è stato. L’hanno intitolata a don Luigi Giussani, quell’amico di cui Rose aveva raccontato, dicendo che le aveva insegnato ad amare, quello sguardo che lei aveva avuto con loro.
“La scuola è bellissima. E’ un punto troppo importante. In questo anno e mezzo ho dovuto fare più il muratore che l’insegnante, ma l’ho fatto perché ho capito che il primo diritto che è stato tolto a quei bambini e che bisogna restituire loro è la bellezza. Loro entrano a scuola e possono impattarsi con una cosa ordinata, pulita e piacevole. La nostra speranza è che questo possa prima o poi arrivare anche dentro la loro vita fuori, piena di disordine, sporcizia e violenza. Nelle altre scuole, in tutte le altre scuole, vige il metodo del bastone. Gli scolari vengono picchiati non solo se fanno delle marachelle, ma anche se vanno male a una verifica, perché significa che non hanno studiato. La punizione deve essere plateale e mortificante. C’è da sottolineare che la violenza è il modo normale di rapportarsi in famiglia e tra ragazzi”. Alla Luigi Giussani di Kamapala le cose vanno diversamente. “I ragazzi si sono accorti presto che c’era qualcosa di strano nella scuola. «Qui non ci picchiano», dicono. Però, essendo normale per loro rapportarsi violentemente, a volte li becchi che se le danno. E per farli smettere non puoi andare dai loro genitori perché li incoraggerebbero. Così come non ha senso minacciarli dicendo: tuo padre fa così a casa? Perché è proprio così che fa. Allora io chiedo loro se desiderino rimanere alla ‘Luigi’, come la chiamano. Gli dico che lì vogliamo diventare uomini e donne di un altro tipo e che, se vogliono rimanere, devono cambiare. E puntando sull’aspetto affettivo, qualcosa cambia”.
Un fare nuovo che nasce dal “modo che Rose ha avuto con le loro madri” e che è il “medodo che caratterizza Avsi nel panorama delle ong. C’è chi risponde a un bisogno trovando la soluzione al problema, e in alcuni casi bisogna fare proprio così. Se hanno fame, devi dargli da mangiare. Ma il metodo privilegiato di Avsi è quello di avere a cuore il cammino personale dell’uomo, lo sviluppo della consapevolezza di sé”.
Un esempio? “All’inizio, sapendo come e dove vivevano, io mi sono trovato in difficoltà a chiedere alle donne di pagare la retta seppur minima dei propri figli (che in ogni caso non basta a mantenere la scuola). Ne ho parlato con Rose, che quella retta l’aveva fissata. Lei mi ha risposto: «A noi interessa che imparino a conoscere se stesse e il loro desiderio, che facciano un passo da protagniste in questo». A partire da questa prospettiva è accaduto che una donna mi ha lasciato in ufficio una scatolina dove di giorno in giorno mandava i suoi figli a mettere qualche spicciolo risparmiato. Lo ha fatto perché sapeva che da sola non avrebbe conservato i soldi, loro non hanno la cultura del risparmio perché sono totalmente incapaci di pensare al domani. Alla fine dell’anno, la donna non ha raccolto abbastanza da pagare la retta per i figli, ma a me ha emozionato il suo passo di consapevolezza. Io penso che senza questo tipo di rapporto non ci sia vero supporto. C’è un modo di realizzare l’altro che non interpella l’altro e c’è il modo di Rose. E’ un’altra cosa, è coinvolgere l’altro facendo compagnia al suo cammino personale. E così anch’io sono in gioco con loro”.
In migliaia al palas per ‘Natale insieme’
(Rimini) L’expo dei soci della Banca Malatestiana, ‘Natale insieme in PiazzaBM, “si conferma un appuntamento molto atteso e partecipato, non solo per chi appartiene alla nostra grande famiglia, ma per tutta la città”. Lo comunica la banca attraverso una nota. “La sesta edizione dell’evento, svoltosi domenica 17 dicembre al palacongressi di Rimini, conferma i numeri più che positivi delle scorse edizioni e si rivela ancora un appuntamento importante e molto apprezzato dal calendario pre-natalizio riminese; lo dimostrano le tante presenze e il clima di divertimento e di festa che si respirava durante la giornata”. Lo scorso anno si erano registrate circa 10mila presenze.
“Anche quest’anno chiudiamo con un’ altra splendida edizione”, afferma il Presidente di Banca Malatestiana, Enrica Cavalli. “Il rapporto col cliente ed il sostegno al territorio, che sono sempre stati le linee guida della nostra storia, sono tuttora i pilastri della nostra attività bancaria, e continueranno ad essere i valori portanti per il nostro futuro”.
Bando periferie, Rimini firma per 18 milioni. Gnassi gongola
(Rimini) Questo pomeriggio a Roma, alla presenza del presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il sindaco Andrea Gnassi ha firmato la convenzione con il governo che consente al Comune di Rimini di accedere al contributo di 18 milioni previsto dal Bando periferie, progetto lanciato nel 2016 e che complessivamente metterà a disposizione nel Paese 2,1 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi spazi pubblici, la rigenerazione di aree degradate, interventi di riqualificazione e realizzazione di aree verdi. Le risorse destinate al Comune di Rimini serviranno a finanziare l’intervento per la riqualificazione urbana e ambientale e per il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell’area turistica di Rimini nord: “lungomari trasformati, una nuova viabilità, l’esaltazione dei tratti identitari delle località, per rigenerare tutta la fascia da Rivabella a Torre Pedrera”, ricordano dal comune.
Firmata la convenzione, “inizierà subito la fase della progettazione, che si completerà in tempi celeri: entro 60 giorni a partire da oggi sarà elaborato il progetto definitivo, entro i successivi 60 giorni dovrà sarà pronto il progetto esecutivo. Tutta la progettazione dunque sarà definita in circa quattro mesi. L’obiettivo, una volta approvato il progetto esecutivo ed espletato le procedure di gara, è quello di aprire i primi cantieri nell’autunno 2018”.
Gnassi ringrazia, citando Ferrari. “Se lo puoi sognare lo puoi fare. Lo diceva il grande Enzo Ferrari che proprio a Viserba aveva la casa della sua villeggiatura – è la dichiarazione del sindaco – La firma sui 18 milioni di euro che andranno a riqualificare l’area nord è un momento felice e atteso da tempo. Adesso davvero Rimini ha la possibilità, senza più alcun alibi, di mettere mano a questioni e problemi la cui soluzione ridarà nuova linfa e nuova bellezza a quest’area, che sarà riqualificata a partire dalla sua storia e dalle sue vocazioni. Ai pessimisti dico ‘coraggio, adesso avanti a tutta’; a chi scommette sempre sul fallimento ‘fatevene una ragione’. Ora tocca ai fatti e ai cantieri. Il sogno sta per diventare realtà. Ne sarebbe stato sicuramente felice Enzo Ferrari, che proprio in quei luoghi passava una parte importante del suo tempo. Quei luoghi che finalmente avranno il respiro del futuro, a partire dalla propria storia”.
Il primo intervento in programma riguarda la riqualificazione urbana e ambientale dei lungomari da Torre Pedrera a Rivabella, con la creazione di un’ampia passeggiata continua di 6,3 km, l’inserimento di percorsi pedonali e ciclabili, la creazione di spazi di aggregazione, nuovi arredi e illuminazione. I tratti di lungomare avranno poi elementi architettonici che richiameranno la vocazione identitaria delle singole località, per una fruizione ottimale dello spazio naturalistico costituito dall'arenile e dal mare. I primi cantieri, che interesseranno i lungomari di Rivabella e Torre Pedrera, potranno partire già dalla fine del 2018.
Il secondo intervento ha come obiettivo il potenziamento dell’asse viario Mazzini, Caprara, Serpieri e Domeniconi. L’intervento interessa una vasta area del territorio comunale da viale Fenice a via Polazzi e prevede l'allargamento della sede stradale, la realizzazione di marciapiedi e la costruzione di un sottopasso ferroviario in prossimità di via Lamarmora per il collegamento con la viabilità esistente. Sarà sperimentata una circolazione a stanze, con l’obiettivo di alleggerire il traffico e saranno creati oltre cento posti auto in un’area in prossimità del polo scolastico, tra piazzale Zavattini e la rotatoria di via Missirini.
Il terzo intervento riguarda infine la realizzazione di nuovi parcheggi a monte, per assicurare un’adeguata risposta ai bisogni di posteggio presenti nell’area che accresceranno con la realizzazione del nuovo lungomare. A Torre Pedrera è già stata individuata un’area da 230 posti con accesso da via Gaza ed è inoltre previsto l’ampliamento del parcheggio di via Foglino.