Giovedì, 18 Gennaio 2018 10:12

Procure, accolto il ricorso di Giovagnoli

(Rimini) Accogliendo il ricorso dell'ex procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli, il consiglio di Stato ha annullato la nomina di Lucia Musti a procuratore di Modena. I giudici amministrativi di secondo grado hanno valutato la sussistenza del difetto di motivazione: non sarebbe stato sufficientemente chiarito perché il Csm ha preferito Musti, che in precedenza occupava il ruolo di procuratore aggiunto a Modena, quindi un incarico semidirettivo, a Giovagnoli che invece era procuratore capo.
Il consiglio di Stato ha ordinato che la sentenza venga eseguita dall'autorità amministrativa, cioé il Csm, che, una volta ricevuti gli atti, dovrà valutare come muoversi. "Sono tranquilla e fiduciosa - ha detto Musti - che il Csm ripeterà la prassi che ha sempre seguito in questi casi, integrando la motivazione e rinominandomi" (Ansa).

Giovedì, 18 Gennaio 2018 09:37

Bimbi maltrattati, a giudizio maestra

(Rimini) Rinvio a giudizio per la maestra di scuola d'infanzia Loredana Pacassoni, ai domiciliai per qualche tempo nel 2016 dopo che i Carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, videoregistrarono maltrattamenti su bambini nell'asilo 'Il delfino'. E' l'esito dell'udienza che si è tenuta ieri davanti al gip di Rimini. La donna comparirà davanti al Tribunale monocratico il 25 ottobre.
Tra le parti civili, anche le sette famiglie difese dagli avvocati Giulio Canobbio e Silvia Peraldo Gianolino del Foro di Genova e membri del comitato scientifico de 'La Via dei Colori', una onlus che tutela minori e minoranze vittime di maltrattamenti in strutture scolastiche e assistenziali. Il Comune di Rimini è stato ammesso come responsabile civile. La notizia è sulla stampa locale (Ansa).

Giovedì, 18 Gennaio 2018 09:15

18 gennaio

Stupri, processo abbreviato per i minorenni | Bimbi maltrattati, maestra rinviata a giudizio | Un nome per il Trc

(Rimini) Si costituirà come vero e proprio soggetto giuridico, il comitato ProRimini, che da mesi lotta contro il piano del comune per la chiusura del campo nomadi di via Islanda (imposto dalle norme europee) attraverso la creazione di microaree da una, al massimo due famiglie sinte, in diverse zone della città. “Dato che i numeri del nostro comitato stanno continuamente aumentando, nel corso dell’assemblea dell’altra sera abbia deciso di strutturarci come un’organizzazione che possa permetterci di comunicarci meglio. Abbiamo quindi deciso di formalizzare il comitato per essere interlocutore ufficiale dell’amministrazione”, spiega il referente del comitato, Loreno Marchei, alla trasmissione Tempo Reale di Radio Icaro.
“E’ logico - continua Marchei - che il presupposto è che l’amministrazione cambi il proprio atteggiamento perché anche nel corso dell’ultimo colloquio che il vicesindaco Gloria Lisi ha avuto con i rappresentanti del gruppo di Viserba, è emersa l’intenzione di non dare ascolto alle richieste della cittadinanza. Se si dice che i cittadini saranno ascoltati una volta che la giunta avrà approvato il progetto di fatto la nostra attività non viene considerata perché o si è titolari di un interesse legittimo oppure il progetto rimane quello, e questo la dottoressa Lisi lo sa. Il tavolo di trattativa lo si fa prima, durante la redazione del progetto”.
Per Marchei la città ha dimostrato che non vuole il progetto delle microaree e ciò sarebbe dimostrato dalla parzialità con cui la giunta sta proseguende per questa strada.

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 16:29

La Motta: Dipingo l’amore assoluto di Lighea

(Rimini) Fu da un ponte del transatlantico Rex, salpato all'alba di una mattina dal porto di Genova e diretto a Coimbra, che il grande grecista, poi senatore del Regno d’Italia, Rosario La Ciura si buttò in mare per tornare ad amare la sua Ligea. Lo stesso Rex che negli anni Trenta passò in notturna lungo la costa riminese, lasciandosi ben ammirare dagli abitanti della riviera e fissandosi indelebilmente nel loro immaginario (come racconta bene il film Amarcord di Federico Fellini). Ma non è, la nave da sogno, l’unico legame tra il racconto ‘La sirena’ di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la Romagna. Come si è dimostrato ieri sera allo Spazio Tondelli di Riccione, prima del tutto esaurito per la messinscena del testo, diretta e interpretata da Luca Zingaretti, musiche composte da Germano Mazzocchetti eseguite dal vivo da Fabio Ceccarelli. Nel foyer del teatro è infatti stato presentato ‘Lighea. Il mito e la sirena’, il libro dell’artista riminese Alessandro La Motta, un catalogo che attraverso trenta tavole originali, illustra l'amore travolgente e magico descritto nel capolavoro di Tomasi. All’incontro hanno partecipato la direttrice di Naxoslegge, Fulvia Toscano, la studiosa Mariada Pansera e la poetessa Ivonne Mussoni. “Per dare un volto e una fisicità alla sirena siciliana - ammette La Motta - mi sono ispirato alle antiche xilografie del bestiario del 1640 conservato a Venezia, con descrizioni raccolte per lo più da navigatori e pescatori dell’Adriatico”.
Sentendolo parlare, si capisce subito che è nata una passione tra l’artista riminese e il testo dello scrittore siciliano. “Sono tre le cose che mi hanno fatto appassionare al racconto”, spiega La Motta. “La prima è legata ai colori, ai profumi e ai sapori che il testo di Tommasi ci regala. E quindi come pittore è sicuramente questo stato un primo aspetto”.
Da tempo, inoltre, La Motta lavora sul mondo classico e infatti “il secondo aspetto - continua l’artista - è la fascinazione per alcuni aspetti del mondo greco antico, che in La Ciura, l'anziano grecista sono appunto la lingua e le connessioni tra la lingua e quel mondo antico. Non a caso vengono citate anche le sculture, attraverso le foto, come la Core. E ovviamente io a quello mi sono agganciato invece per la parte che lega questo testo alle mie immagini: immagini del mondo classico sul quale sto già lavorando anche in altri contesti”.
Il terzo aspetto “è più legato forse agli aspetti autobiografici di Tommasi perché, come abbiamo visto, la presentazione di ieri in qualche modo richiama questo amore giovanile che da più parti viene ricordato come ispiratore di questo racconto. Sostanzialmente, soprattutto, mi affascina quella promessa di amore assoluto che Lighea fa al giovane Sasa’”.

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 14:27

Ospedaletto, riverniciata la scuola media

(Rimini) Sono terminati i lavori di ripristino degli intonaci e verniciatura della scuola media di Ospedaletto, i primi da quando, negli anni Settana, venne eretto il plesso scolastico.
“L'edilizia scolastica, in prima battuta come sicurezza per i nostri figli, è stata sempre al primo posto tra le priorità della nostra amministrazione, abbiamo voluto sottolineare questa importanza, in per questo mandato, affidando la delega alla consigliera Anna Pecci, da anni genitore impegnata negli organi scolastici, che affiancherà l'assessore ai lavori Pubblici Roberto Bianchi. Un grazie a loro ed ai tecnici comunali che, con il loro impegno, ci permettono questi ottimi risultati”, sottolinea il sindaco di Coriano, Domenica Spinelli.
L'intervento, sull'intero complesso ha richiesto un investimento di 113mila euro.
Il comune sta studiando altri interventi, dopo quelli fatti negli ultimi anni sui dieci plessi scolastici del territorio così da “rendere gli edifici non solo sicuri ma anche sempre più accoglienti”.

(Rimini) E’ iniziata da martedì l’installazione delle nuove macchine timbratrici per la rilevazione delle presenze, strumenti che consentono di tracciare in tempo reale i movimenti e le eventuali assenze dei dipendenti, garantendo così la possibilità di definire un quadro preciso della situazione lavorativa in maniera immediata e facilitando le conseguenti verifiche. I terminali acquistati. La dotazione dei nuovi rilevatori di presenze - dotati di una tecnologia più avanzata rispetto a quella dei rilevatori in fase di sostituzione - è una delle azioni previste nel piano anticorruzione del Comune di Rimini, nella parte relativa al comportamento richiesto ai dipendenti e rappresenta un ammodernamento tecnologico importante per una migliore e più efficace distribuzione del lavoro, facilitando anche le necessarie verifiche per il rispetto degli orari di lavoro. Parallelamente procedono i controlli a campione effettuati negli uffici per verificare il pieno rispetto delle regole da parte dei dipendenti: a chiusura dell’ultimo semestre non sono state accertate e segnalate da parte dei dirigenti incaricati anomalie nelle presenze, comportamenti scorretti o violazioni dei doveri d’ufficio.

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 14:20

La ‘ndrangheta che fa base a Rimini

(Rimini) Le cosche calabresi padrone della riviera romagnola. Lo ha confermato ieri (riportato da Carlino), nel corso dell’udienza per il processo Aemilia, il pentito crotonese Vincenzo Marino, 42 anni, all’ergastolo per l’omicidio di Gabriele Guerra il 14 luglio del 2003, nella periferia di Cervia. Rimini, nel racconto di Marino è stata una delle basi della ‘ndrangheta dello spaccio di droga. “I soldi li prendavamo dalla droga di Rimini o da appalti pubblici”, ha risposto. Mentre Scarface, il gestore del ristorante Scarface di Riccione, sarebbe il calabrese Saverio Masellis, sarebbe stato anche gestore delle bische romagnole per conto del clan.
“Era l’epoca delle guerre tra clan e io ero il ministro della difesa della ’ndrangheta. Mi sedevo ai tavoli e decidevo la vita e la morte delle persone. C’era una ndrina a Reggio, un altro ‘corpo’ a Rimini, Riccione, Scarface”, ha detto Marino.

(Rimini) Un inizio e un segnale, a cui spero possa seguire presto una nuova stagione di pari opportunità, a partire da un pieno riconoscimento della paternità e delle responsabilità genitoriali condivise in sede normativa a livello nazionale". Con queste parole il vicesindaco con delega al personale del Comune di Rimini, Gloria Lisi, commenta i dati relativi all'utilizzo dei congedi parentali da dei dipendenti maschi del Comune di Rimini. "Numeri che seppur ancora troppo limitati – continua la Lisi - indicano un mutato quadro sociale in cui anche i padri cominciano a chiedere più spazio nella rivendicazione dei propri diritti doveri di genitori". Nel 2017 sono stati 15 i dipendenti del Comune di Rimini, uomini, ad aver usufruito dei congedi parentali per un totale di 467 giornate; di queste, 181 sono state retribuite al 100% e 277 al 30%, mentre 9 sono state quelle concesse senza alcuna retribuzione.
Un mini permesso introdotto nel 2013 da una riforma legislativa, da utilizzare entro i primi cinque mesi dalla nascita, adozione o affidamento del figlio; inizialmente si trattava di un giorno, portato a due giorni nel 2016 e nel 2017 e che nel 2018 sale a quattro giorni.Certo a facilitare la conoscenza e la fruizione di questi permessi non giova un quadro normativo poco conosciuto e in continuo mutamento, complicato da un eccesso di burocrazia che tiene lontani anche chi vorrebbe usufruirne.
"Eppure – sottolinea la Lisi – si tratta di un aiuto che, seppur minimo nella sostanza, ha un significato rivoluzionario, visto che in Italia la cura dei figli è ancora perlopiù affidata alle madri. Nel nostro piccolo i numeri che presentiamo testimoniano un attivismo della nostra amministrazione nel promuovere questo importante strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di pari opportunità, ma resta ancora tanto da fare. La materia è ovviamente di competenza statale ed è a questo livello che l'Italia è paurosamente indietro rispetto altri paesi europei (in Svezia sono riconosciuti 480 giorni ai genitori fino ai nove anni del bambino, e prima le due settimane a entrambi, con retribuzione al 100%; in Norvegia addirittura 54 settimane a compenso pieno, di cui 9 obbligatorie per la madre e 6 per il padre). Si deve e si può fare di più, perchè solo attraverso adeguati e moderni sistemi di welfare si potrà contribuire a porre fine alla discriminazione delle donne in ambito lavorativo e a quella degli uomini in ambito domestico. Una discriminazione che ha effetti molto concreti, visto che incide pesantemente anche sul calo demografico e sull'occupazione femminile, oltre che sulla qualità della vita generale dei genitori italiani. Ha inoltre un grande significato pedagogico; un bimbo che vede il padre prendersi cura del fratellino o del nonno, sarà un adulto di domani naturalmente consapevole della compartecipazione alla via famigliare di padre e madre. Un paese civile non può mettere i suoi giovani di fronte ad una scelta incivile, tra diventare genitori e mantenere il posto di lavoro. La famiglia, aldilà di tanti principi ideali sbandierati regolarmente in ogni campagna elettorale, non si sostiene attraverso gli stereotipi ed i miti, ma anche attraverso interventi piccoli ma necessari come questi".

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 09:26

17 gennaio

Covignano e i ladri del lunedì sera | Rimini crocevia della ‘ndrangheta | La fiera punta sulla musica