(Rimini) In quattro mesi e mezzo di applicazione - dallo scorso 18 settembre - sono 11.000 le domande presentate per avere il Res, il Reddito di solidarietà introdotto dalla Regione Emilia-Romagna. E' quanto si legge in una nota di Via Aldo Moro secondo cui la media è di 93 ogni giorno lavorativo. La misura - destinata alle persone che vivono in situazione di grave povertà, con un aiuto fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone - vede il maggior numero di domande provenire dalla provincia di Bologna (2.346) seguita da quelle di Modena (1.533), Ravenna (931), Reggio Emilia (875), Ferrara (848), Rimini (838), Parma (784), Forlì-Cesena (714) e Piacenza (484). A richiedere il Res, viene spiegato, sono al 50,6% uomini e al 49,4% donne, persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico (Ansa).

(Rimini) E’ morto questa mattina Vitantonio Brussolo, il presidente provinciale delle Acli di Rimini, oltre 3mila iscritti e 29 circoli. Da tempo malato, Brussolo aveva affrontato con grande coraggio ed energia le sofferenze e le difficoltà del suo stato fisico, continuando fino agli ultimi giorni ad occuparsi delle Acli con impegno e passione, come aveva sempre fatto.
Nato a Rimini nel 1947, Vito Brussolo era iscritto alle Acli dal 1969 e aveva ricoperto vari ruoli, da presidente e coordinatore regionale del Patronato, a presidente provinciale e consigliere nazionale della Lega Consumatori. È stato eletto presidente provinciale delle Acli di Rimini nell'aprile del 2016.
«La formazione e il lavoro devono essere i nostri obiettivi principali per la tutela dei più deboli e degli emarginati ma anche per rinnovare fortemente la nostra azione sociale con il coinvolgimento di tutto il sistema Acli», aveva dichiarato in occasione della sua elezione a presidente provinciale, citando il proverbio africano «Se vuoi arrivare primo corri da solo. Se vuoi andare lontano cammina insieme».

(Rimini) Inaugurate questa mattina le nuove aule universitarie del Leon Battista Alberti del campus riminese, progettate dall’architetto Stefano Guidi. Presenti il sindaco di Rimini Sndrea Gnassi,
il rettore Francesco Ubertini, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, Angelo Paletta, Riccardo Gulli e Fabio Fava. L'importo totale, finanziato dall'Università, è stato di quasi 7,9 milioni di euro. I lavori sono partiti il 21 luglio 2015 e sono stati ultimati il 22 luglio 2017.

(Rimini) “Totale sostegno”, esprime il deputato Sergio Pizzolante (Alternativa popolare, candidato ora con Civica popolare) per la denuncia presentata dalla società di gestione dell’aeroporto di Rimini e San Marino, Airiminum, nei confronti della Regione Marche, rea di aver creato una disparità in fatto di concorrenza per aver deliberato di voler sostenere con 20 milioni di euro pubblici Aerdorica, la società di gstione dell’aeroporto di Ancona, indebitata per circa 40 milioni di euro. “Si tratta, infatti, di un'azione non a sostegno di un'attività promozionale o di marketing turistico per l'aeroporto e per il territorio, ma tesa a permettere ad Aerdorica spa di risolvere problemi di gestione e di bilancio. Siamo fuori da ogni logica imprenditoriale e di correttezza sul mercato. Tutto questo mentre in questi anni le vicende giudiziarie riminesi hanno indubbiamente pesato sulla vita dell'aeroporto, sulla possibilità stessa di tenerlo in vita e, in qualche misura, anche sulle sue prospettive”.
Anche Pizzolante parla di “concorrenza sleale: non si può competere non avendo gli stessi mezzi e le stesse opportunità. Rimini è discriminata due volte: primo perché a differenza di Ancona e di altri aeroporti non gode di aiuti pubblici e in secondo luogo perché a Rimini l'attività di co-marketing per promuovere il binomio aeroporto – territorio è limitata. Anche in virtù dei dubbi e delle perplessità collegate alle note vicende”. Cioè, “non è possibile che altri aeroporti ricevano contributi pubblici e risorse per il co-marketing e Rimini no”.
Pizzolante ricorda che, “come ha dichiarato il ministro Del Rio, gli incentivi ai voli e gli accordi di co-marketing non solo sono consentiti in Italia, ma permessi e praticati in tutta Europa. Lo stesso ministro ha poi fatto l'elenco degli scali italiani che erogano contributi di co-marketing: Torino, Verona, Venezia, Treviso, Napoli, Catania, Palermo, Alghero, Cagliari, Lamezia Terme e anche le Regioni Puglia e Abruzzo”. A marzo 2017 sono stati 12 i milioni di euro di contributi pubblici italiani per gli scali calabresi, a febbraio 2017 12,5 milioni di euro dalla regione Abruzzo, ad aprile 2017 7,5 milioni di euro dalla Regione Puglia, oltre ai 21 milioni di euro della Regione Marche per Ancona. Tutto lecito e permesso, in Italia e in Europa”. Pertanto, “è necessario da una parte contrastare gli aiuti impropri e dall'altra mettere tutti gli aeroporti (compreso quello di Rimini quindi) nelle condizioni di poter utilizzare risorse pubbliche per l'attività di marketing e di promozione e commercializzazione del territorio”.

(Rimini) In riferimento all’applicazione delle nuove normative sugli obblighi vaccinali nelle scuole, il Comune di Rimini comunica di aver ricevuto dall’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) una nota chiarificatrice firmata il 3 febbraio scorso del ministro della salute Beatrice Lorenzin nella quale si precisa che “i minori, i cui genitori dimostrino con documentazione proveniente dall’azienda sanitaria locale, entro il 10 marzo p.v., di avere presentato alla medesima azienda la richiesta di effettuare delle vaccinazioni e che la somministrazione di queste ultime sia stata fissata dalla medesima azienda sanitaria successivamente a tale ultima data, ben potranno continuare a frequentare i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia sino alla fine dell’anno scolastico o del calendario annuale in corso; pertanto, dopo il 10 marzo, sarà precluso l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia ai soli minori i cui genitori/tutori/affidatari non siano in regola neppure con tale adempimento”.
L’Amministrazione Comunale sottolinea che, obbligatoriamente, si atterrà come tutti i Comuni italiani a questa interpretazione autentica del Ministero competente.

(Rimini) Un alto funzionario moldavo è stato arrestato nella notte dai carabinieri di Riccione, L’uomo, 62 anni, era stato lavorava per l’autorità di controllo per il lavoro per la Repubblica dell’est e da un anno era ricercato perché oggetto di un mandato di cattura internazionale. Il funzionario è infatti stato condannato a sei anni per alcuni episodi di corruzione commessi in patria.

Martedì, 06 Febbraio 2018 09:02

6 febbraio

Aeroporti, Airiminum denuncia le Marche | Pubblicità no vax sul bus | Diploma in 4 anni al Valgimigli

Lunedì, 05 Febbraio 2018 16:00

Arrestati i rapinatori dei Conad

(Rimini) Due fratelli siciliani di 31 e 28 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Riccione per aver rapinato due supermercati della perma Verde. Residenti ad Arezzo, i due, già noti alle forze dell’ordine, si sarebbero spostati in riviera per mettere a segno i colpi ai danni del Conad di via Catullo e di quello di via Romagna a Misano Adriatico. A incastrarli le immagini di video sorveglianza e i basisti sul posto, in particolare una coppia che al momento della rapina hainiziato a incitare la cassiera a consegnare i soldi per evitare che qualcuno si facesse male.

(Rimini) “Il 2017 si è chiuso con 4885 casi di morbillo (veri, non segnalati) di cui il 44% è stato ricoverato e il 22% è finito in pronto soccorso. Troviamo un autobus su cui scriverlo?”. E’ provocatorio il farmacista riccionese Giulio Mignani, presidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Rimini, al quale non è sfuggita “l’incredibile vicenda della pubblicità no-vax comparsa sui mezzi di Start Romagna”.
Per Mignani, “pubblicità simili sono pericolose perché diffondono falsità scientifiche e sono ancora più gravi se esposte su mezzi destinati al servizio pubblico. E’ difficile, se non impossibile, considerare il messaggio come frutto di buona fede: si tratta infatti di un numero di reazioni avverse segnalate, pensato per impressionare il pubblico ma totalmente fuori contesto. Chi ha tratto questo numero dal rapporto Aifa lo ha estrapolato al solo scopo di diffondere diffidenza e paura nei confronti dei vaccini, riconosciuti come una delle pietre miliari della medicina”.
Basta indagare per scoprire che “un simile numero (4766) è tutt’altro che preoccupante. Tanto per cominciare si tratta di reazioni segnalate quindi non dimostrate e non correlate con certezza al vaccino. Non si può inoltre mostrare un numero senza considerare la platea totale di vaccinati: le segnalazioni (ripetiamo: devono essere poi dimostrate) in Italia sono appena 7,9 ogni 100mila abitanti. Il numero assoluto, per la Scienza, è insignificante”.
Dal rapporto Aifa sulla sorveglianza sui vaccini del 2016 “emerge poi che il 29% di queste segnalazioni si riferiscono ad anni precedenti o non hanno riferimenti all’anno di vaccinazione, circostanza che rende quantomeno improbabile il nesso di causalità tra disturbi riscontrati e vaccinazioni. Inoltre, leggendo i dati che l’autore del messaggio ha omesso, si nota come 3882 reazioni su 4766 (81,2%) siano segnalate come non gravi”.
Mignani fa notare che “il numero delle reazioni avverse segnalate sia più che quintuplicato negli ultimi 15 anni, mentre il numero degli effetti avversi segnalati in seguito a vaccinazioni è cresciuto molto meno di quelli legati ad altri farmaci: segno che al di là del vociare senza regole sui social network, i vaccini destano negli ambienti scientifici una preoccupazione assolutamente irrilevante circa la loro sicurezza. Insomma: tanto rumore per nulla. Quello che rende gravissimo l’accaduto è che si utilizzi un mezzo pubblico per spargere paure infondate”.
Chi ha scritto questo messaggio, per concludere, “dovrebbe capire che la scienza e il marketing pubblicitario non sono la stessa cosa e che lo ha pubblicato sui suoi mezzi dovrebbe assumersi la responsabilità di avere contribuito al diffondersi di pericolose falsità. Il pensiero antiscientifico è una piaga dei nostri tempi e non può essere un servizio pubblico a dare spazio ai professionisti della disinformazione”.

(Rimini) Nella serata di ieri una volante della Polizia di Stato si è portata presso un ristorante di Miramare, su richiesta del proprietario il quale aveva segnalato alla centrale operativa la presenza di un cliente molesto. L’uomo, un 52enne di origine ucraina, dopo aver consumato la cena, mangiando e bevendo a volontà, si è rifiutato di pagare il conto.
Per tutta la durata della cena, l’uomo ha disturbato di continuo i clienti, ai quali offriva da bere con insistenza, insultandoli pesantemente in caso di rifiuto. Sul posto, gli operatori hanno trovato l’avventore ancora seduto al tavolo e al loro invito di saldare il conto, questi mostrava subito un atteggiamento ostile e riluttante, proferendo frasi minacciose nei loro confronti. Di fronte all’insistenza dei poliziotti, l’uomo si è alzato di scatto colpendo con una spallata un operatore e lanciandogli violentemente contro un piatto, schivato dall’agente. Non soddisfatto, l’uomo ha proseguito cercando di impossessarsi di un coltello posto su tavolo.
A questo punto i poliziotti sono intervenuti bloccandolo, non senza fatica data la stazza molto robusta dell’uomo il quale, anche da terra, cercava di divincolarsi. Messo in sicurezza, l’ucraino ha continuato a mantenere un atteggiamento violento, anche quando è stato fatto salire in macchina per essere accompagnato in Questura. Al termine degli accertamenti l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale, è stato processato con rito direttissimo in mattinata ed è stato condannato a due anni e due mesi da scontare in carcere. Due agenti sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per i traumi (di lieve entità) riportati durante le concitate fasi dell’intervento.