tortora-chiaroRimini | Karis da 40 anni “impresa educativa pubblica”. Domenica open day 

 

Quest’anno festeggiano i quarant’anni di attività, un cammino che le ha portate ad avere oggi 16 sedi fra Rimini e Riccione, 1.700 alunni dalle materne ai licei e 170 insegnanti. Parliamo della Karis Foundation, una delle realtà scolastiche più vivaci del territorio. Qualcuno può sbrigativamente e riduttivamente parlare di “scuole private” ma la Karis si definisce come «una vera e propria impresa educativa pubblica che ha come obiettivo l’educazione e la formazione didattica e umana delle nuove generazioni del nostro territorio». Da qualche anno l’ombra della crisi si è allungata anche su queste scuole, nel senso che molte famiglie fanno sempre più fatica a pagare una retta e lo Stato continua ad essere latitante sul fronte della parità.


Nella giornata di domenica 19 gennaio tutte le scuole Karis (alla sede ex colonia Comasca dalle 10 alle 18, e nelle altre sedi dalle 14,30 alle 18) si aprono per farsi conoscere da genitori, alunni e cittadini come ambiente educativo aperto a tutti e attivo tutto l’anno. Open Day – La scuola per crescere è il titolo dell’iniziativa ed anche dell’incontro che avrà luogo domenica 19 alle 16,30 nell’aula magna della sede ex colonia Comasca della Karis, in viale Regina Elena 114, a cui interverranno Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Rimini, Bonfiglio Mariotti, presidente Nazionale di Assosoftware, la ex studentessa Angelica Castellani, oggi fra i più giovani magistrati italiani, e il rettore delle scuole Karis Claudio Emilio Minghetti. L’incontro sarà condotto da Franco Nembrini, autore di diversi saggi sull’educazione e a sua volta rettore della scuola “la Traccia” di Calcinate.


Intanto, già da domani (martedì e mercoledì) le scuole Karis si aprono per accogliere i ragazzi partecipanti al Concorso di italiano e matematica. Nato nel 1987, il Concorso è divenuto un appuntamento tradizionale per i giovani studenti delle scuole medie della Romagna e mette in palio quattro borse di studio: due per i vincitori della prova di italiano, rispettivamente per studenti frequentati la II e III media, e, analogamente, due per i vincitori della prova di matematica. Al concorso, infatti, possono partecipare gratuitamente gli studenti iscritti alle seconde e terze medie delle scuole statali, paritarie e legalmente riconosciute delle Province di Rimini, Forlì-Cesena, Pesaro-Urbino e della Repubblica di San Marino; si tratta di un grande evento pubblico che da anni vede la partecipazione di almeno 800 tra ragazze e ragazzi e un forte coinvolgimento delle scuole secondarie di I grado del territorio.


Il concorso è sotto il patrocinio dell'Ufficio scolastico provinciale di Rimini, Forlì-Cesena, dell'Ufficio scolastico regionale di Bologna e del Comune e della Provincia di Rimini. Ai vincitori saranno assegnati quattro premi. Il primo classificato nella prova di italiano ed il primo classificato nella prova di matematica, frequentanti le classi III della scuola secondaria di primo grado, riceveranno una borsa di studio di 500 euro. Ad esse, da quest’anno, proprio per il carattere di merito e di incoraggiamento per la formazione e la valorizzazione dei talenti personali di ciascun ragazzo, si aggiungerà anche una borsa di studio del valore equivalente alla retta del primo anno di frequenza al liceo classico “Dante Alighieri” o al liceo scientifico “Georges Lemaitre” della Karis Foundation (non trasformabile in denaro) di 3.120 euro. Il primo classificato nella prova di italiano ed il primo classificato nella prova di matematica, frequentanti le classi II della scuola secondaria di primo grado, riceveranno una borsa di Studio di 300 euro.


In questi ormai 26 anni di attività, il concorso rappresenta un momento di crescita e di coscienza per tutti quelli che vi partecipano: i ragazzi, ma anche i genitori che li accompagnano, sono colpiti dalla serietà, compostezza e cura dello svolgimento della prova ed escono entusiasti da questa esperienza.

tortora-scuroRimini | Governance poll, il sindaco Gnassi continua a perdere consensi

 

Continua a perdere consensi tra i suoi elettori il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Questo secondo lo studio pubblicato annualmente dal Sole24ore a cura di Ipr Marketing sul gradimento dei politici locali, che vede Gnassi passare dalla 31esima alla 63esima posizione, perdendo in fatto di gradimento un punto percentuale rispetto allo scorso anno e ben 3,6 rispetto al giorno della sua elezione. Tra il 2012 e il 2013 Gnassi passa dal 51 al 50 per cento di gradimento (partendo dal 53,6).
Il sindaco di Rimini è in buona compagnia, dal momento che la flessione riguarda il 65 per cento delle città, e che, rimanendo entro i confini regionali, a fare peggio è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che crolla da 53 a 48 punti tra 2012 e 2013 e di oltre 11 rispetto al momento dell’elezione.

neroRimini | Disabili 230mila euro per il sostegno allo studio

 

Sono 18 gli istituti scolatici della provincia di Rimini su cui si riverseranno tra gennaio e giugno i 229.819 euro messi a disposizione dalla Provincia per la realizzazione di interventi di supporto educativo assistenziale. Per le scuole riminesi si parla di un totale di 165 alunni diversamente abili da inserire. Lo stanziamento fa parte di un finanziamento complessivo che la Provincia di Rimini ha approvato nel corso del 2013, per l’anno scolastico 2013/2014, di circa un milione di euro (in parte di risorse provinciali ed in parte di risorse del Fondo regionale disabili come già disposto con precedenti delibere), in cui oltre al finanziamento del servizio educativo-assistenziale sono inserite la realizzazione di progetti di orientamento e l’acquisto di ausili per la didattica.

tortora-chiaroRiccione | Usura, arrestato 34enne siciliano

 

Sotto i colpi della crisi crollano le aziende, ma c’è un giro d’affari che prolifera incessantemente, quello dell’usura, oggetto di una delicata attività investigativa a cura del comando dei carabinieri di Riccione che si è conclusa ieri con l’arresto di un 34enne siciliano, un nullafacente pluripregiudicato per reati associativi di criminalità organizzata volti alla truffa, l’usura, l’estorsione ed il riciclaggio.
Millantando la disponibilità di denaro contante da prestare a credito, l’uomo offriva soldi agli imprenditori in difficoltà della riviera per poi chiederne la restituzione entro un mese con interessi di oltre il 75%. L’usuraio, in pratica, avvicinava gli imprenditori in difficoltà mostrandosi amichevole e offrendosi quale prestatore di denaro. Nel momento in cui la vittima si rendeva disponibile le faceva firmare una serie di assegni postdatati comprensivi sia della cifra data a credito sia degli interessi usurai, pretendendone la restituzione in rate settimanali. Caduto nella rete l’imprenditore, che ovviamente non riusciva ad onorare la rata, iniziava a subire la strategia delle intimidazioni con la minaccia di ripercussioni per i familiari, ma non solo. L’usuraio minacciava le vittime anche di porre all’incasso l’assegno generalmente scoperto: fatto che farebbe apparire l’imprenditore insolvente agli occhi delle banche precludendo qualsiasi possibilità di chiedere futuri finanziamenti. Inoltre, per ogni giorno di ritardo, l’usuraio chiedeva 150 euro di maggiorazione costringendo così la vittima, al fine di onorare il debito, a chiedere un nuovo prestito ad interessi usurai allo stesso strozzino.

tortora-scuroRimini | Telefonia virtuale: cento riminesi senza linea

 

Bip Mobile, sono un centinaio i riminesi lasciati senza linea dall’operatore di telefonia virtuale. Adiconsum Rimini chiede più regole.
«La vicenda di Bip Mobile – dichiara Stefania Battistini per la sede di Adiconsum Rimini – ha evidenziato che, nel caso dei 32 operatori virtuali presenti nel nostro Paese, i quali contano circa 4,8 milioni di clienti con una quota di mercato del 4,9%, i servizi rivolti al consumatore vengono forniti, oltre che dall’operatore mobile che fornisce la rete, anche da altre società senza che il consumatore ne sia minimamente informato, col risultato che in presenza di serie problematiche finanziarie scatta lo ”scaricabarile” tra gli operatori e, a rimetterci, sono sempre i consumatori. Oltre a risolvere il caso specifico di Bip Mobile – prosegue Stefania Battistini - occorre trovare regole che garantiscano una maggiore tutela dei consumatori nei casi di operatori virtuali. Per questo Adiconsum chiede all’Autorità garante per le comunicazioni, che ha convocato le Associazioni Consumatori per la prossima settimana, di rivedere complessivamente le delibere che regolamentano la fornitura di servizi da parte di operatori virtuali, ponendo maggiori garanzie sul piano informativo e del diritto».

3bRimini, 100 milioni il debito del sistema fieristico congressuale

 

Nel sistema fieristico-congressuale di Rimini non c’è solo Convention Bureau in sofferenza. La società presieduta da Roberto Berardi appare in questo momento come l’anello più debole di una catena che però non gode complessivamente di una salute di ferro. Visto il deficit di un milione di euro con cui si chiuderà il bilancio del 2013 e la non disponibilità e/o l’impossibilità dei soci di minoranza di partecipare alla ricapitalizzazione, il suo destino può anche essere quello della chiusura ed il passaggio dell’attività congressuale sotto la diretta gestione di Rimini Fiera.
Ma, come si diceva, il problema non è solo Convention Bureau. Secondo uno studio condotto dall’ex assessore Mario Ferri e basato sui bilanci del 2012, il sistema fieristico congressuale di Rimini è indebitato complessivamente per più di 100 milioni di euro. Sono quattro le società coinvolte. Di Convention Bureau si è detto, vediamo la situazione delle altre tre.
La prima è Rimini Fiera Spa (detiene il 72 per cento di Convention Bureau), che chiude il 2013 con un calo di fatturato di circa 5 milioni ed un leggero attivo (320 mila euro) ma il Gruppo di cui fa parte ha un bilancio negativo di 1,9 milioni di euro. La società al 31 dicembre 2012 presentava un’esposizione bancaria per più di 36 milioni di euro. Va comunque detto che Rimini Fiera ha saputo far fronte alla situazione di crisi del mercato.
La Palazzo dei Congressi Spa, proprietaria dell’immobile dove si svolgono i congressi, alla stessa data risulta indebitata con le banche per oltre 29 milioni di euro. Per la costruzione del Palacongressi è stato contratto con il Monte dei Paschi un mutuo del valore di 28 milioni. Il piano finanziario prevedeva che Convention Bureau pagasse un affitto annuo di 1,1 milioni (ma il Cda visti gli andamenti del mercato ha chiesto che venga dimezzato) e che le royalties pagate dagli albergatori fruttassero 1,1 milioni all’anno, mentre nel 2012 si sono fermate a 300 mila euro. Sul tappeto c’è anche la vertenza con la società costruttrice, la Cofely Italia alla quale sono stati chiesti 21 milioni per i danni derivanti dalla ritardata apertura del Palacongressi. Soci di questa società sono Rimini Fiera (34%), Rimini Congressi S.r.l. (64,65%), Rimini Holding S.p.a. (0,38%), Camera di Commercio (0,38%), Provincia di Rimini (0,38%).
Un altro tassello di questo mosaico è rappresentato da Rimini Congressi srl, società i cui soci sono per un terzo ciascuno Rimini Fiera, Provincia di Rimini e Camera di Commercio. Rimini Congressi non ha altra funzione che quella di essere uno strumento di indebitamento per finanziare la costruzione del Palacongressi. A questo scopo è stato contratto un mutuo di 46,5 milioni di euro con Unicredit che come garanzia ha preteso il pegno sulla partecipazione di maggioranza in Rimini Fiera (52%) e le lettere di patronage di Comune di Rimini e Provincia di Rimini.
La società si è avvalsa dell’accordo sulle “Nuove misure per il credito alle PMI”, sottoscritto fra ABI e le associazioni di categoria, ottenendo così che nel 2013 fosse sospeso il pagamento della quota capitale. Da gennaio 2014 il pagamento del mutuo dovrebbe quindi riprendere regolarmente.
Il piano finanziario prevedeva anche che Rimini Congressi S.r.l. potesse rientrare dall’esposizione bancaria tramite la vendita di una partecipazione di minoranza in Rimini Fiera S.p.a che però è apparsa fin da subito di difficile realizzazione.
Un altro strumento per ridurre l’indebitamento è la cessione delle aree di via della Fiera e di via Emilia. Ma la condizione essenziale per un’eventuale vendita è il cambio di destinazione d’uso, vanno cioè rese edificabili. Nella conferenza stampa di inizio dicembre il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni aveva annunciato che prima di Natale il Comune di Rimini avrebbe presentato la relativa variante urbanistica. Non è accaduto e si capisce anche il perché: rendere edificabili quelle aree contrasta con lo stop al mattone del sindaco Andrea Gnassi. Ma anche nel caso si facesse l’eccezione, con l’attuale crisi dell’edilizia chi potrebbe essere interessato?

La tabella che segue fotografa l’andamento delle quattro società nel triennio 2010-2012

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Volendo fare una sintesi di tutti questi dati emerge una situazione più che preoccupante:
• Un indebitamento bancario consistente e deludenti risultati economici delle società che fanno parte del sistema fieristico-congressuale riminese;
• L’indebitamento attuale ha superato quello programmato, nonostante i versamenti in conto futuro aumento di capitale da parte dei soci pubblici di Rimini Congressi S.r.l. per 15 milioni di euro;
• La maggioranza del capitale di Fiera Rimini S.p.a. è in pegno ad Unicredit che dispone anche di lettere di patronage da parte del Comune e della Provincia di Rimini;
• Non ci sono prospettive positive per la cessione della minoranza delle azioni di Rimini Fiera S.p.a. (detenute dalle associazioni di categoria) corrispondente al valore di 168 milioni di euro.

Non si tratta di fare degli allarmismi o di intonare un de profundis prima del tempo e soprattutto prima di aver tentato di rilanciare la partita. Il caso Aeradria è lì ad indicare che gli allarmi vanno colti per tempo. Ma nel mondo politico e istituzionale riminese c’è qualcuno disposto a farlo?

Lunedì, 13 Gennaio 2014 10:00

GIORNALAIO 13.01.2014

giornalaioLa Ruota è abusiva. Spiagge, torna lo spettro imu: ora c’è un precedente. Caffè americano, Starbucks arriva a Rimini 

 

La ruota è abusiva. “Un papocchio tutto riminese, frutto di diverse interpretazioni sulle leggi che regolano gli spettacoli viaggianti (e la ruota rientra tra questi), scoperchiato ora dal Movimento 5 Stelle che ha presentato un’interrogazione in merito alla questione, chiedendo al Comune se la ruota panoramica non avesse necessità, per potere restare al porto, di un permesso edilizio. «Per tutta risposta — attaccano i ‘grillini’ — Oggi siamo convocati in commissione per discutere della sanatoria per la ruota»”, ilRestodelCarlino (p.2).
“Scontro fra diverse interpretazioni di legge all’interno del Comune, e a finire nei guai è la ruota panoramica di cui da due anni si fa vanto la giunta di palazzo Garampi. La notizia in estrema sintesi è questa: il 7 gennaio il gestore privato (The Wheel srl) ha inviato agli uffici una richiesta di regolarizzazione, con lo scopo di ottenere un “permesso di costruire a termine” fino al 10 ottobre 2014, “in deroga agli strumenti urbanistici” e “in sanatoria”. Permessi che avrebbero dovuto essere richiesti e ottenuti prima, secondo gli uffici dell’urbanistica che ritengono sia necessario un “titolo edilizio” vero e proprio, mentre la pratica seguita dai tecnici delle attività produttive si era limitata all’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica, e sulla permanenza su suolo del Demanio marittimo era bastato l’accordo sul pagamento e sulla proroga. Già, perché la ruota doveva rimanere dal 18 marzo al 23 settembre 2013, poi per il feeling ormai consolidatosi tra i gestori e i piani alti di palazzo Garampi sono state chieste due proroghe, la prima fino al 10 ottobre 2013 e la seconda fino al 10 ottobre 2014. Mentre nel 2012 la ruota non aveva superato i 90 giorni tipici degli spettacoli itineranti”, LaVocediRomagna (p.9).


Spiagge, torna lo spettro imu. “Proprio quando l’Imu toglie il sonno a cittadini e amministratori, dall’Agenzia delle entrate giunge una notizia che potrebbe sconvolgere per sempre l’equilibrio che regna sulla spiaggia: le cabine sono costruzioni vere e proprie, avere una rendita, essere accatastate e pagare l’Imu… Nel 2013, in piena polemica, si scopre che lo stabilimento balneare del Grand Hotel versa l’Imu per 58 cabine. Si tratta di mattoncini per i quali già nel 1986 era stato chiesto un condono edilizio. Non si tratta certo di cifre milionarie, poche migliaia di euro. Diverso il discorso se tutto l’arenile fosse tassabile. La svolta. Ecco, arriviamo al punto. L’operazione Grand Hotel negli ultimi giorni del 2013 ha offerto un tassello che in prospettiva potrebbe regalare ampie soddisfazioni alle casse pubbliche. Dopo una opportuna richiesta del Collegio dei geometri, l’Agenzia delle entrate il 13 dicembre ha comunicato che la «corretta catalogazione degli stabilimenti balneari dovrà eseguirsi nella categoria D8»”, CorriereRomagna (p.5).

 
Ricostruzione Galli. “UN ALTRO MILIONE di lavori per il teatro Galli... Ma come, non bastavano già tutti i milioni messi a bilancio per il restauro completo del teatro, che dovrebbe essere finalmente pronto nel 2016? No, non bastavano, perché i dirigenti di palazzo Garampi, nel 2012, si sono accorti che mancava, nei vari appalti e progetti, un’opera assolutamente fondamentale: il rinforzo dei cosiddetti ‘lacerti polettiani’, le due ali di mura esterne che congiungono il foyer con il teatro. La decisione è stata presa quando, subito dopo il sisma in Emilia nel maggio 2012, gli operai e i tecnici al lavoro per il restauro del foyer si erano accorti che le mura del Galli avevano tremato non poco a causa delle ripetute scosse di terremoto”, ilCarlino (p.2).


Caffè americano. “Starbucks apre in Italia e tra le nove città italiane che accoglieranno il debutto della catena di coffee- shop americana c’è anche Rimini. A confermare l’intenzione di sbarcare in Italia è stato proprio Howard Schultz, presidente ed amministratore delegato della società, che ha annunciato di essere pronto a colonizzare l’Italia come ha già fatto col resto del mondo, durante una conferenza stampa tenutasi a New York. Le aperture degli store Starbucks sono annunciate entro l’anno e le prime città ad accogliere la grande catena americana saranno, oltre Rimini, Milano, Roma, Venezia, Torino, Cagliari, Trento, Palermo ed Aosta”, Corriere (p.7).

Sabato, 11 Gennaio 2014 10:46

GIORNALAIO 11.10.2014

giornalaioMini imu, slittare non si può. In consiglio comunale Astolfi punta il dito contro Turci. In volo, il Fellini chiude il 2013 con oltre 562mila passeggeri. Ncd, Pizzolante è coordinatore

 

Mini imu, non si può far slittare il pagamento. “E' bufera sul pagamento della mini Imu: «Lo slittamento non si può fare», tuonano certi da Bologna e Forlì dopo avere consultato l’Anci. Da Rimini, dove giovedì hanno annunciato il posticipo del saldo al 16 giugno, rischiano la marcia indietro e ora restano in attesa di «chiarimenti, perché non abbiamo più certezze»”, CorriereRomagna (p.3).

 
Bagarre in consiglio comunale tra maggioranza e presidente Turci. “Siamo arrivati intorno alle 23,30 - gran parte della platea è sfollata. ‘Resistono’ alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle. Tocca di nuovo a Galvani, altri mormorii. Galvani ricorda alla presidente Turci: «Vero che siamo in democrazia, ma è anche vero che c’è il Regolamento, e va fatto rispettare» (da lei che è la presidente). Poi parla un altro esponente di maggioranza. Astolfi, a microfono spento, sbotta a voce alta e alterata contro la Turci: «Senta presidente, faccia rispettare il Regolamento, faccia rispettare il suo ruolo». Risposta della Turci: «Consigliere Astolfi, adesso è lei che fa confusione». Centrato dall’uppercut, l’ex pugile non ci vede più: «Se lei non è in grado di gestire il consiglio comunale — urla — si dimetta. Lei non mangia la colomba» (traduzione: non arriva a Pasqua, ndr)”, ilRestodelCarlino (p.4).


Aeroporto. “L’aeroporto Fellini chiude il 2013 con 562.830 passeggeri e un totale di 3.231 voli. Un forte ridimensionamento rispetto alle mire espansionistiche del 2011 quando Rimini era arrivata a sfiorare il tetto del milione di passeggeri. Nonostante ciò, per lo scalo di Miramare, si tratta del terzo miglior risultato di sempre… Nel 2013 l’aeroporto ha dunque fatto registrare 562.830 passeggeri, ben 233.042 in meno rispetto al 2012, pari a -29,3%. Lo scorso anno lo scalo riminese aveva chiuso con 795.872 clienti che rappresenta il secondo miglior risultato di sempre, malgrado il Fellini abbia perso a metà stagione i numerosi voli Wind Jet (la società catanese fallita nel mese di agosto). Il miglior anno nella storia di Miramare resta invece il 2011 con 920.641 passeggeri (quello di Wind Jet a tempo pieno). Sul quarto gradino del podio va ricordato l’anno 1972 con 558mila passeggeri, poi viene il 2010 con 552mila. In termini statistici, gli anni top del Fellini sono dunque quelli dal 2010 a oggi ma è evidente, vista la dichiarazione di fallimento, che siano costati lacrime e sangue. Un dato è comunque certo: dal 2000 a oggi lo scalo ha più che raddoppiato la sua attività dal momento che la quota passeggeri si fermava a 251mila”, Corriere (p.10).


UN FONDO di 500mila euro stanziato «in via cautelativa» a tutela dei propri dipendenti nel bilancio di previsione 2014 da Camera di Commercio, approvato lo scorso 17 dicembre. Motivo? «Alcuni dei 35 rilievi avanzati dagli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finanze — spiega il segretario generale della Camera riminese Maurizio Temeroli — nei controlli svolti sull’ente dal 4 marzo al 10 aprile 2013, hanno riguardato il cosiddetto salario accessorio. A differenza del ministero dell’Industria, che ha sempre avallato le nostre scelte, identiche a quelle delle altre Camere di Commercio italiane, il ministero dell’Economia ritiene si sia fatto un errore nel costituire il fondo, dal 2001»… «Il fondo accessorio si costituisce ogni anno, in base a regole precise — conclude Temeroli —, fondo che ora il ministero dell’Economia ritiene non regolare. Nel 2014, cautelativamente, una parte di quegli stessi soldi che si pensa di spendere per il salario integrativo di un anno li mettiamo a riserva. Poi decideremo cosa farne»”, ilCarlino (p.2).


Concorsi truccati. “DUE DIRIGENTI Ausl condannati per il concorso truccato. Un anno e 4 mesi di carcere, con il beneficio della pena sospesa, è la condanna inflitta ieri dal Tribunale ad Angelo Rossi, 55 anni, all’epoca direttore dell’Unità operativa d’igiene alimenti e nutrizione, e alla collega Maura Lombardi, 50, coordinatrice, per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio. Era stato sei mesi dopo l’inizio dell’indagine, il 10 gennaio del 2008, che i due erano stati arrestati e messi ai domiciliari. L’epilogo di un blitz che i carabinieri avevano fatto nel luglio precedente al Palaterme di Riccione, dove 151 candidati stavano svolgendo la prova scritta per concorrere a tre posti di tecnico di vigilanza e ispezione. I militari avevano sequestrato un mare di carte, e dalle tasche di due candidati erano saltati fuori indicazioni molto precise sugli argomenti d’esame. A questi se n’erano aggiunti altri sette che avevano ammesso di essere stati ‘imbeccati’ da Rossi e dalla Lombardi”, ilCarlino (p.8).


Partiti. “SERGIO PIZZOLANTE è stato nominato coordinatore per l’Emilia Romagna del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Conduzione che condividerà con la bolognese Valentina Castaldini”, ilCarlino (p.7).


Meeting, indagine chiusa. “IL PUBBLICO ministero ‘chiude’ il caso Meeting con la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli imputati, ma anche di quello della Fondazione, come ente con capacità giuridica, nella persona della legale rappresentante. Questa non è imputata di nulla, si tratta nel suo caso di un illecito amministrativo in quanto la Fondazione non avrebbe impedito il reato. Tutt’altra posizione quella dei tre finiti sotto inchiesta, con l’accusa di avere alterato i bilanci facendoli risultare in passivo, per ottenere contributi pubblici per 310mila euro. Il processo è stato fissato al 13 marzo 2014”, ilCarlino (p.3).

tortora-chiaroRimini | Meeting, fine inchiesta. Procura chiede rinvio a giudizio

 

Al termine dell’inchiesta sui finanziamenti percepiti secondo la Procura irregolarmente dalla Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, gli inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio della Fondazione, come ente con capacità giuridica, e delle persone ritenute responsabili dell’ipotesi di truffa aggravata: il direttore generale Sandro Ricci, il responsabile amministrativo Roberto Gambuti e Massimo Conti, amministratore con delega ai contratti. L’udienza fissata per il 13 marzo.
Secondo gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza e la Procura riminese, gli indagati avrebbero fatto figurare nei bilanci perdite fittizie, spalmando quote dei ricavi su società collegate, per richiedere e ottenere contributi pubblici (da Regione Emilia-Romagna, Agenzia di marketing della Provincia di Rimini, Camera di Commercio e ministero dei Beni culturali), in totale 310mila euro relativi alle edizioni 2009 e 2010, a cui altrimenti non avrebbe avuto diritto.

neroRiccione | Tassa di soggiorno, nell’imbarazzo per la riscossione gli albergatori devolvono il rimborso in opere di carità

 

Singolare iniziativa dell’Associazione albergatori di Riccione. Riguarda la riscossione della tassa di soggiorno. Dagli uffici di viale San Martino è partita una strana lettera indirizzata agli associati. Annuncia l’istituzione di un ‘fondo imposta di soggiorno’ da destinare alle situazioni di indigenza presenti nella realtà locale.


“Intendiamo chiederti di donare i soldi del rimborso ad un fondo gestito dall’Associazione Albergatori, che a sua volta devolverà a reali situazioni di bisogno (famiglie/ associazioni/ caritas/ parrocchie/ etc.). Nella totale libertà di ognuno, confidiamo che la tua piccola cifra potrà far parte di un utile somma da devolvere a situazioni di vero bisogno, che ci verranno segnalate”, spiega il presidente Bruno Bianchini, firmatario della missiva. “La gestione del “fondo imposta di soggiorno” sarà pubblica e trasparente, comunicata ad ogni assemblea dei soci, in cui saranno esplicitamente indicati i soldi, i donatori e coloro che riceveranno la beneficenza”.


Iniziativa che resta meritevole pur di fronte alla motivazione che ha spinto l’associazione a cimentarsi in questa opera di solidarietà. “In questi giorni - attacca infatti la lettera che si rivolge agli albergatori a uno a uno - ti è pervenuta l’e-mail da parte del Comune di Riccione, per la richiesta di rimborso delle spese sostenute per la gestione dell’imposta di soggiorno per l’anno 2013. Molti albergatori ci hanno riferito l’imbarazzo e la vergogna a ritirare i pochi euro che spettavano a loro, e ci hanno chiesto di provvedere noi all’incasso. In base al regolamento noi non possiamo incassare i soldi che sono dovuti ad ogni singola licenza, ma possiamo chiederti di devolvere la vergognosa cifra in beneficenza o a scopi caritatevoli”.

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