tortora-chiaroRimini | Chiesa. Passerella romana per la biografia su monsignor Sambi

 

Passerella romana per la biografia dedicata al soglianese monsignor Pietro Sambi, nunzio apostolico scomparso nel 2011 a Baltimora (Usa). Nelle cornice della sala Marconi della Radio Vaticana, dove ha avuto luogo la presentazione del libro Pietro Sambi. Nunzio di Dio di Valerio Lessi, a suo modo ha preso posto anche il segretario di Stato monsignor Pietro Parolin che ha inviato un messaggio per testimoniare «la dedizione e la gioia con cui l’arcivescovo Sambi ha servito la Chiesa». “Monsignor Parolin - racconta l’autore della biografia, Valerio Lessi - ha voluto sottolineare i grandi ideali che caratterizzarono l’esistenza di Sambi: «anzitutto un profondo amore a Cristo e alla Chiesa, a cui non mancò di unire sempre un autentico spirito di serenità di fronte alle impegnative vicende della comunità ecclesiale e dei popoli». Secondo il segretario di Stato, Sambi rappresenta «un esempio di fedeltà agli ideali che devono animare ogni sacerdote e ogni pastore nell’esercizio della propria missione»”.

 
Alla presentazione sono intervenuti il decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano e l'ex presidente del Senato Marcello Pera. Nel pubblico spiccavano le presenze della sorella Angela accompagnata dai parenti, del sindaco di Sogliano Quintino Sabatini, del nunzio apostolico in Italia monsignor Adriano Bernardini, dell’ex ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, di monsignor Luigi Negri, attualmente arcivescovo di Ferrara-Comacchio e soprattutto promotore del lavoro biografico alla guida, fino a pochi mesi fa, della diocesi di San Marino Montefeltro. Negri ha ricordato “quanto Sambi fosse particolarmente entusiasta della visita di Benedetto XVI a San Marino perché quel popolo fedele aveva avuto l’occasione di incontrare così da vicino il proprio pastore supremo”.

 
“Sambi è stato «un grande missionario del Vangelo e un grande pastore della Chiesa»”, ha sottolineato Sodano elencando tutte le principali tappe del servizio come nunzio apostolico: “dal Burundi, dove ha lavorato per la riconciliazione fra le tribù in lotta fratricida, all’Indonesia dove ha affrontato la crisi di Timor Est, a Israele e alla Palestina, dove è stato determinante per la soluzione della crisi determinata dall’assedio alla Basilica della Natività di Betlemme, fino all’ultimo incarico negli Stati Uniti dove ha affrontato lo scandalo della pedofilia ed ha organizzato il viaggio di Benedetto XVI”. Commosso Marcello Pera, anche perchè legato da una profonda amicizia al nunzio, ha esaltato di Sambi “le qualità umane, culturali e diplomatiche”.

Venerdì, 17 Gennaio 2014 12:02

al teatro del mare 'scritti corsari'

Domenica 19 gennaio (ore 21,15) la Stagione di Prosa del Teatro del Mare di Riccione accoglie il grande capocomico Moni Ovadia nell’omaggio a Pier Paolo Pasolini e ai suoi discussi Scritti Corsari

Venerdì, 17 Gennaio 2014 11:25

GIORNALAIO 17.01.2014

giornalaioCoriano, indagati ex sindaco e commissario. Palas, l’inchiesta e i conti attorno al palacongressi della riviera. Alberghi, in 120 via da Aia. Mini imu può slittare. Oggi incontro sulle nuove religiosità

 

Guai a Coriano per ex sindaco e commissario prefettizio. “L’ex sindaco di Coriano, Maria Luigina Matricardi, e il commissario prefettizio nominato al suo posto, Maria Virginia Rizzo, sono indagate (assieme ad altri sei funzionari pubblici tra cui un ex assessore) con l’ipotesi di abuso d’ufficio. Al comune viene contestato un danno erariale di mezzo milione di euro”, CorriereRomagna (p.3).
“A DARE il via all’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, è stata la Corte dei Conti, a cui proprio il commissario aveva inviato gli atti, giudicando la passata gestione della cosa pubblica piuttosto ‘spregiudicata’. Di qui, la delega della Procura bolognese alle Fiamme Gialle che ha rivoltato i bilanci come un calzino. Due le magagne scovate dagli investigatori. La prima si riferisce a debiti fuori bilancio, relativi agli anni 2008-2011, con 4 milioni di euro pagati a imprese creditrici del Comune, alle quali era stato pagato anche il cosiddetto ‘utile d’impresa’, per un ammontare di circa 360mila euro. Soldi che secondo la legge non dovevano essere pagati… Il secondo controllo dei finanzieri, ha riguardato invece alcune voci di spesa relative al personale dipendente. E hanno scoperto che tra il 2008 e il 2010, l’Amministrazione aveva elargito compensi aggiuntivi, sotto forma di premi di produttività, indennità di turno e incentivi. Soldi distribuiti ‘a pioggia’ senza alcuna motivazione certificata, anche qui in violazione della legge che prevede invece che i premi di produttività vadano legati al merito e alle prestazioni. Il tutto per un totale di 150mila euro”, ilRestodelCarlino (p.3).


Inchiesta Palas, interviene il deputato Sergio Pizzolante. “«Avevo fatto una denuncia politica, il sistema Fiera- Palas non regge più. Per la crisi e per i piani finanziari improbabili che servivano a supportare investimenti eccessivi e fuori mercato. Nel business plan del Palas del 2005, l’affitto dell’edificio è quotato 2,8 milioni al terzo anno di gestione, quello attuale è pari a 1,1 milioni e Convention Bureau ha appena chiesto di passare a 600mila euro. La stessa Convention bureau doveva produrre utili superiori a 2,5 milioni dal 2009 al 2013, ha perso più di 2 milioni negli ultimi tre anni anni. Protagonista e garante di tutto ciò: la Fiera. Anche la Provincia ha scritto nelle passate settimane ai soci sostenendo che i piani finanziari non si sostenevano più». La via d’uscita. «Mi appare chiaro che un’epoca basata su investimenti pubblici e gestioni pubbliche e finita, non intendo criminalizzarla, ma è finita. A Cagnoni no, gli piace magnificare il suo magistrale operato. Però, fatta questa analisi, questa è materia da Procura? Sinceramente, io penso di no”, Corriere (p.4).
““Commenta Piacenti: “La verità è che se qui non si riesce a pagare i mutui a fare un affare sono le banche. Se fossi un banchiere mi fregherei le mani, perché uno si piglierebbe la Fiera e l’altro il Palacongressi con quattro soldi”. Due “garanzie” che non sono solo sulla carta. Il Palacongressi è stato costruito ricorrendo ai debiti per i quali erano stati accesi due mutui e con il ricavato della quota della vendita dei terreni della vecchia Fiera che fanno capo ai tre soci pubblici, Comune, Provincia e Camera di commercio. Per essere più chiari, se non si paga una rata la banca, con quattro soldi, diventa proprietaria della Fiera di Rimini che è la terza fiera per importanza sul territorio nazionale. E per quanto riguarda il Palacongressi il solo valore dell’immobile è lievitato dai 108 milioni impiegati per la sua costruzione a 150 milioni, il valore attuale”, LaVocediRomagna (p.13).
“Debiti da far paura: otre i cento milioni. Ricavi in perdita: nel 2013 la Rimini Fiera Spa ha registrato un calo nel fatturato pari a 5 milioni. Ed esposizioni bancarie da capogiro: 28milioni col Monte Paschi e 46,5milioni di euro con Unicredit. Il sistema congressuale e fieristico rischia il collasso. E l’ex assessore al bilancio nella giunta Chicchi (1992- 1999), il commercialista Mario Ferri, lancia l’allarme. E lo fa mettendo nero su bianco tutti quei dati analitici raccolti nello studio dei bilanci e nell’analisi dei piani finanziari legati al Palacongressi… “Siamo al tracollo di un sistema: quello legato al debito. Per questo considero necessaria la vendita del Palas e della stessa Fiera, attraverso una gara pubblica internazionale ”. Ferri (ex assessore comunale) non ha mezze misure. “Dai bilanci che ho analizzato ritengo urgente questa privatizzazione, se non vogliamo fare la fine di Alessandria, dove il Comune ha dichiarato il dissesto”. Insomma, non c’è altro tempo da perdere, se si vuole evitare una seconda Aeradria: “I rischi ci sono tutti”, NuovoQuotidiano (p.3).


Turismo, l’assessore provinciale Fabio Galli è contrario agli alberghi autogestiti. “Alberghi in autogestione? «Impensabile: ora partiranno i controlli». Dopo l’annuncio on line da parte di un’agenzia viaggi marchigiana che, tra le offerte per l’estate 2014, mette in lista due alberghi di Rimini disponibili all’affitto per autogestione, è l’assessore provinciale al turismo Fabio Galli a volerci veder chiaro. «Secondo me, è un’ipotesi impossibile da realizzare: è impensabile che ci sia una definizione di gestione chiamata, per gli alberghi, autogestione. In ogni caso, non è questo il turismo di qualità, il turismo vero»”, Corriere (p.6).


Intanto artigiani e albergatori fanno squadra per dare vita a un nuovo prodotto turistico, Made in Rimini holidays, e a un nuovo sindacato. “«Pensiamo al turismo sportivo e del benessere, in generale ai servizi alla persona, ma anche alle ditte edili e di impiantistica: con loro, possiamo ripensare nuovi spazi e ambienti dedicati al turismo di qualità. E poi la cucina, la commercializzazione di eventi: mettersi in rete significa individuare altri produttori per sviluppare insieme ancora più collaborazioni a sostegno del l’intera filiera». Ma, quale sia la necessità che ha spinto albergatori e artigiani a fare squadra, è chiaro: «Stiamo attraversando il periodo più brutto e difficile della nostra storia turistica – allarga le braccia, emozionandosi, Anna Maria Biotti, presidente del consorzio Piccoli alberghi di qualità -: ora il cliente chiede maggiori servizi»”, Corriere (p.6).
“Sono 120 gli hotel che hanno deciso di aderire a Confartigianato e dare vita a un vero e proprio sindacato che si chiamerà Art, Alberghi riminesi turismo, certi che per le piccole imprese, le pensioni di un tempo, la sopravvivenza vada cercata altrove, non nell’Aia, l’associazione albergatori. «Ho passato 18 anni nell’Aia come consigliare, ma oggi non mi sento più rappresentata, anzi mi sento abbandonata« dice Anna Maria Biotti, presidente di Piccoli alberghi di qualità. Ed ecco la svolta in Confartigianato perché chi rappresenta i consorzi Alberghi tipici riminesi, Cooperativa Torre Pedrera hotels e il gruppo della Biotti, si ritiene un «artigiano del turismo»”, ilCarlino (p.9).


Mini imu. “Il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pierpaolo Baretta, ha dato ragione a quelle amministrazioni che hanno deciso di fare slittare il saldo dell’imposta sulla prima casa dal 24 gennaio al 16 giugno. Lo ha fatto durante la sesta commissione Finanze, alle precise domande arrivate da diversi deputati. E’ lì che è emerso che «la potestà regolamentare di cui all’articolo 52 del Decreto legislativo 446/1997 vale per la fissazione dell’importo minimo per gli accertamenti. È banale aggiungere che lo stesso ragionamento vale per il differimento dei termini di pagamento»”, Corriere (p.7).


Nuove religiosità, questa sera a Rimini sarà presentato il documento della conferenza episcopale regionale, LaVoce (p.11).

neroRimini | Made in Rimini, 120 alberghi per un nuovo marchio

 

'Made in Rimini Holidays' è la rete di 120 alberghi riminesi che si affiancano alle 4mila imprese associate a Confartigianato per dare vita a un nuovo modello di prodotto turistico. La rete di imprese è formata dagli associati ai consorzi Alberghi Tipici Riminesi, Piccoli Alberghi di Qualità e alla Cooperativa Torre Pedrera Hotels.

 
L’accordo tra albergatori e artigiani mira a “modernizzare il prodotto turistico riminese classico, quello balneare, integrandolo con prodotti e servizi in grado di esaltarne le caratteristiche e renderlo più attraente ed interessante. Allo stesso tempo pensa ad alleanze strategiche con fornitori di servizi complementari al prodotto balneare, a concretizzare collaborazioni con gli Enti Locali territoriali per conseguire una maggiore integrazione del prodotto, a produrre iniziative promo-commerciali di carattere innovativo, volte a sviluppare una maggiore internazionalizzazione nella distribuzione del prodotto turistico trattato”.


Molteplici gli obiettivi tra cui quello di “dare adeguata rappresentanza politico-sindacale, servizi e consulenze altamente professionali, nuove opportunità di crescita e profitto per gli Attori del Turismo ‘Made in Rimini’”, con la nascita del sindacato Assoalbergatori. Tra gli albergatori che hanno abbracciato il nuovo marchio ce ne sono alcuni che si sono dichiarati delusi dalle politiche di Aia, colpevole a detta di qualcuno di loro di non rappresentare le piccole realtà.

tortora-scuroRimini | Ruota panoramica, il Comune: False le accuse di favoritismo

 

Oggi in consiglio comunale andrà la delibera già approvata dalla commissione per sanare l’abuso edilizio dato dalla lunga permanenza della ruota panoramica in piazzale Boscovich a Rimini (ben oltre i 90 giorni concessi agli spettacoli viaggianti). Il tutto si risolverà probabilmente con la concessione del permesso edilizio alla società di gestione, The Wheel, e con una multa, rigorosamente a livello amministrativo. Ma c’è già chi fa notare come in altri casi gli stessi uffici del Comune di Rimini siano stati molto meno morbidi. Vedi le questioni delle autorizzazioni paesaggistiche per gli stabilimenti balneari, alla rimozione del tendone dei libri e la storia che ha portato alla chiusura del delfinario e al sequestro dei delfini. Da palazzo Garampi, però, parlano di “confusione” rispetto alle accuse “di approssimazione e favoritismi”. “Il Comune - sottolineano - non ha fatto nulla di più o di meno di quanto non ha già fatto in passato in situazioni simili, seguendo l’iter previsto e adeguandosi le regole, pur in contesti non chiari e soggetti ad interpretazioni diverse”.


Da qui inizia il lungo racconto dell’avventura della ruota a Rimini sin dal 2012, “quando la società “The Wheel srl” manifesta l’intenzione di portare a Rimini la Ruota panoramica. Un interesse ben accolto da parte dell’Amministrazione Comunale, che ha visto nella ruota panoramica un’attrazione in grado di arricchire l’offerta turistica riminese, che ha la necessità di essere costantemente potenziata e rinnovata. L’Amministrazione dunque si è attivata con la Regione Emilia Romagna per ottenere le autorizzazioni necessarie per posizionare la ruota in piazzale Boscovich, un’area demaniale marittima di cui il Comune è concessionario e che da sempre destina a manifestazioni di carattere sportivo o turistico. Oltre alle autorizzazioni demaniali, richieste alla Regione affinché l’Amministrazione Comunale potesse a sua volta concedere l'area alla società "The Wheel srl", quest'ultima ha richiesto e ottenuto una lunga serie di altri permessi (autorizzazioni paesaggistica e doganale, i nulla osta della Capitaneria di Porto e del Comando dei fari e segnalamenti marittimi di Venezia, ecc.), che hanno permesso, dopo l’apposita Conferenza di servizi, di dare il via libera all’installazione e all’entrata in funzione della ruota panoramica”.


Stesso iter, assicurano dal Comune, “è stato seguito per filo e per segno anche nel 2013”. Il problema è dunque sorto “nel momento in cui è stata avanzata la richiesta di permanenza della ruota anche oltre l’estate, l’Amministrazione ha voluto approfondire la problematica della rilevanza edilizia della ruota panoramica, anche in virtù di approfondimenti giurisprudenziali, questo proprio a testimoniare la non approssimazione con cui si è voluta affrontare la questione. Una materia su cui purtroppo ci sono comunque rari precedenti giuridici specifici e orientamenti diversi. Proprio per non voler lasciare nulla al caso è stato richiesto un parere ad un esperto di normativa edilizia, sono stati contattati i Comuni che hanno sul loro territorio attrazioni simili e, non in ultimo, gli uffici hanno approfondito l'orientamento della locale Procura anche alla luce degli ultimi incontri e convegni che si sono svolti sul tema delle "Opere di Rilevanza Edilizia, Titoli Edilizi ed Edilizia Libera" alla fine dello scorso anno. Se da una parte i Comuni contattati hanno confermato di non attribuire rilevanza edilizia alle attrazioni dello spettacolo viaggiante, dall’altra alla luce delle risultanze dei pareri di cui sopra e dell' orientamento emerso dai convegni, si è ritenuto necessario il rilascio di un permesso di costruire. Un’indicazione, questa, che si è tradotta con la richiesta da parte del privato del rilascio di un permesso di costruire a termine in deroga ed in sanatoria all' interno di un percorso di legittimazione edilizia individuato con l'Amministrazione Comunale, procedura del resto già sperimentata recentemente con la vicenda dei palloni pressostatici in suolo privato”.

mattoneRimini | E’ morta l’ex senatrice Carla Ravaioli

 

È stata trovata morta questa mattina dalla sua badante nel sua appartamento romano di via del Seminairo, l’ex senatrice di Sinistra indipendente (dal ‘79 all’ 83) riminese Carla Ravaioli. Nata a Rimini il 15 gennaio del 1923, aveva appena compiuto 91 anni e nel 2006 aveva ricevuto il Sigismondo d’oro (nella foto ripresa in quella occasione) “per essere stata - si legge nelle motivazioni - tra le anticipatrici di una nuova sensibilità verso la condizione femminile”. L’ultima volta è stata vista viva martedì scorso sempre dalla badante. I vigili del fuoco e la polizia hanno dovuto forzare la porta d’ingresso dell’appartamento per entrare e hanno trovato il corpo della donna in cucina, dove sul tavolo sono state trovate anche numerose scatole di medicinali.


Carla Ravaioli, di professione ex giornalista e scrittrice, ha vissuto a Milano dal 1954 al 1970. Si è poi trasferita a Roma. Ha lavorato per Il Giorno, L’Europeo, Il Messaggero, La Repubblica, Il Manifesto e la Rai. Diversi i libri sulla questione femminile, come La donna contro se stessa (1969), Maschio per obbligo (1973), La questione femminile - Intervista col Pci

Giovedì, 16 Gennaio 2014 15:29

in viaggio al museo

tortora-chiaroCoriano | Gdf contesta a Comune danno per 510mila euro. Tra gli 8 indagati anche il commissario prefettizio

 

Sotto il mirino della Guardia di finanza di Rimini sono finiti i debiti fuori bilancio relativi all’anno 2011 e i compensi accessori erogati al personale dipendente nel triennio 2008/2011 del comune di Coriano, durante, cioè, il periodo di commissariamento, per un danno pari a 510mila euro. Sono otto, tra funzionari ed ex amministratori, gli indagati per abuso d’ufficio tra cui il sindaco pro-tempore e il commissario prefettizio. L’indagine ha riguardato, in particolare, il riconoscimento, nell’agosto del 2011, di debiti fuori bilancio per un importo pari a circa 4 milioni di euro, nonché l’erogazione da parte dell’ente di indennità economiche di varia natura a favore del personale dipendente, a titolo di premi di produttività e di compensi aggiuntivi, pari a circa 150 mila euro.


La polizia tributaria ha verificato come tra i debiti fuori bilancio in argomento figurassero corrispettivi fatturati dalle imprese creditrici del Comune di Coriano, per un importo di circa 4 milioni, alle quali era stato pagato anche il cosiddetto “utile d’impresa” ammontante a circa 360 mila euro, che, non potendo essere riconosciuto, sulla base del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), in quanto non produttivo di arricchimento per l’ente, ha costituito un “danno erariale”.
I finanzieri hanno anche controllato alcune voci di spesa relative al personale dipendente, accertando che nel corso degli anni 2008, 2009 e 2010, il Comune di Coriano ha erogato a favore di vari beneficiari compensi aggiuntivi a titolo di salario accessorio, sotto forma di premi di produttività, indennità di turno, incentivi ici, nonché progressioni economiche “orizzontali” (per un danno quantificato in 150 mila euro), “in dispregio di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore all’epoca dei fatti, senza la prescritta previsione di incremento dei fondi per le risorse decentrate e senza il dovuto controllo di legittimità, coerenza ed inerenza tra il lavoro premiato ed incentivato, rispetto alle indennità erogate. Tutto ciò, anche in contrasto della normativa specifica, che intende evitare il riconoscimento “a pioggia” dei compensi di produttività e dei benefici economici di carriera, legando tali aspetti al merito ed all’effettività della prestazione”.

5bServizi alle imprese, le associazioni di categoria come dinosauri verso la fine

 

Se l’impresa è in crisi, anche le relative associazioni di categoria, quelle realtà (per intendersi) che all’impresa offrono servizi, rischiano di ritrovarsi a navigare in cattive acque. Un caso è quello della Cna di Rimini che presto ricorrerà alla cassa integrazione e che ha lasciato a casa a inizio anno i suoi consulenti. Uno di questi è il riccionese Alessandro Rapone che per Cna seguiva i settori industria e produzione e che offre adesso una analisi proprio sulla crisi delle confederazioni.

 
Il mondo delle associazioni imprenditoriali - spiega - sta vivendo un momento di svolta, superato il quale, tali organizzazioni si troveranno ridimensionate nelle loro tecnostrutture, nonché rimodulate nel loro modo di operare”. In termini pratici, vuol dire che “se le imprese italiane sono soffocate da una burocrazia mostruosa e costosissima e se il legislatore riuscirà ad imporre quelle drastiche misure di semplificazione oggi non più rinviabili, allora molte delle stesse associazioni dovranno rivedere l’impianto dei servizi erogati, che in massima parte sono costituiti da adempimenti formali – fiscali, del lavoro, della sicurezza o della privacy - sui quali hanno impostato la propria rete di assistenza”.


In definitiva, l’offerta di servizi “così come è stata strutturata finora, non solo non costituisce un valore aggiunto per le aziende, ma addirittura esprime la gran parte dei fatturati e quindi dei bilanci delle associazioni stesse, rendendole apparentemente di servizio alle imprese, ma, su un piano astratto, paradossalmente complici, in quanto beneficiarie indirette, delle storture burocratiche dell’assurdo apparato amministrativo pubblico italiano. Si tratta dunque di un modello associativo novecentesco, obsoleto, che oggi viene messo in discussione dalla realtà oggettiva, il cui superamento è una delle precondizioni per modernizzare la nostra economia”.


Non è solo la crisi, tuttavia, a minacciare le confederazioni. Gli attacchi sono anche sul piano politico. “Il concetto di rappresentanza, uno dei cardini del sistema democratico, è stato massicciamente messo in discussione in relazione ai partiti, in gran parte a causa della scandalosa inefficienza della nostra classe politica, ma grazie anche all’esplosione di nuovi movimenti che hanno saputo interpretare gli orientamenti dell’opinione pubblica con antenne e strumenti aggiornati al nostro tempo”.


Detto questo, per quello che Rapone definisce “il complesso, barocco mondo organizzato della rappresentanza delle imprese” oggi si apre una nuova sfida. “Da questo punto di vista la crisi potrebbe sortire qualche benefico effetto, inducendo ad una semplificazione, sia orizzontale che verticale, con aggregazioni vere di associazioni, sia per settore di rappresentanza che in termini territoriali. Il processo si è avviato, timidamente ed a macchia di leopardo, anche in Romagna, ma sarà reso inevitabile dai problemi concreti posti dalla sostenibilità delle strutture associative”.


Positivo il fatto che “sicuramente è finita l’epoca in cui talune associazioni svolgevano impropriamente il ruolo di “cinghie di trasmissione” di alcuni partiti. In certi casi, però, magari in una dimensione squisitamente provinciale, resistono situazioni di “collateralismo” dove specifici interessi politici, di business e di apparati si trovano accomunati su percorsi tortuosi, dove non si capisce bene chi fa cosa. Sono casi rari, in cui si può arrivare anche a vere e proprie degenerazioni e dove uno strumento di interesse generale può scadere a bene disponibile di pochi singoli, magari in formato familiare. Ecco, sono questi esempi deleteri che contribuiscono a delegittimare nel proprio ruolo originario certe organizzazioni di rappresentanza”.


A livello locale, dove la congiuntura economica si è fatta sentire con due anni di ritardo rispetto al nord della penisola, saldandosi, però “con la crisi strutturale del nostro modello turistico, colpito anche nelle sue componenti di offerta orientate alla destagionalizzazione, fiere e congressi in primo luogo”, Rapone prevede tempi lunghi di decorso.
La botta colossale del fallimento di Aeradria, infine, è un vero e proprio colpo al cuore della nostra economia, anche sul piano simbolico: un chiaro indicatore che un certo sistema consociativo di cogestione amministrativa della cosa pubblica è giunto al capolinea, o meglio: è letteralmente atterrato”, conclude Rapone.

tortora-chiaroRimini | Aeradria, della cassa integrazione non si può fare a meno

 

Ieri Renato Santini, il curatore fallimentare di Aeradria, seppur con le stampelle, all’incontro con i sindacati c’era e ha illustrato la sua proposta di cassa integrazione, ammortizzatore di cui non si potrà fare a meno perché, nella peggiore delle ipotesi, quella del fallimento del bando europeo, darà una tutela maggiore ai lavoratori rispetto al contratto di solidarietà. Il provvedimento, per alcuni al 30 per altri al 50 per cento, riguarderà tutto il personale dipendente, circa 70 persone, ad accezione di 5 amministrativi e dei part time.
Dopo la cassa integrazione a venire in soccorso dei lavoratori potrebbe essere un fondo speciale dedicato al volo, anche al personale di terra, che coprirebbe all’80 per cento. Resta però ancora una questione da capire meglio, quella delle 14 mensilità precedenti alla dichiarazione di fallimento per cui non sono stati pagati i contributi (come confermato ieri nel corso dell’incontro).


“I sindacati - ribadisce Lorenzo Toni della Uil - stanno lavorando per cercare di tutelare i dipendenti e le ditte esterne del facchinaggio (che derivano dalla fallita Giacchieri, ndr). Grossa responsabilità in tutta questa vicenda hanno, a nostro avviso, l’assessore regionale Alfredo Peri, il presidente Vasco Errani, il presidente della provincia Stefano Vitali e il sindaco di Rimini Andre Gnassi. La loro responsabilità è quella di essere stati immobili di fronte alla grave situazione dell’aeroporto Fellini, una classe politica che non ha mosso un dito, non ha detto nulla quando qualcosa si poteva fare per deviare le sorti dello scalo di Miramare e che continua sulla stessa linea anche adesso. Da anni noi informiamo la Regione e la Provincia sulle condizioni dell’aeroporto, ma non siamo mai stati ascoltati”.


A margine dell’incontro il direttore generale Paolo Trapani ha parlato di “una forte richiesta sia dalle compagnie russe sia da parte dei tour operator affinché siano confermati i voli sul territorio di Rimini per quanto riguarda il traffico estivo”. Dal punto di vista dei lavoratori questa potrebbe essere una buona notizia qualora il bando internazionale avesse successo e potrebbe circoscrivere l’uso degli ammortizzatori alla fascia invernale di attività del Fellini.

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