19 02 2014 | Rimini | Cuoco 61enne trovato morto in spiaggia
Rimini | Cuoco 61enne trovato morto in spiaggia
Si ipotizza un infarto per l’uomo trovato morto questa mattina attorno alle 8 in spiaggia a Rimini, all’ingresso del bagno 10. Si tratta di un cuoco, 61enne riminese, la cui scomparsa era stata segnalata dalla figlia, che non lo aveva visto rientrare, ieri sera. Sul fatto indaga la squadra mobile della questura di Rimini. Gli inquirenti, al momento, ipotizzano una morte per cause naturali. L'uomo transitando in auto sul lungomare potrebbe avere accostato perché iniziava a sentirsi male o per un bisogno fisiologico e perdendo i sensi avrebbe battuto la testa, da cui le tumefazioni al volto presenti sul cadavere. Saranno gli esami sulla salma a stabilire cause del decesso e natura delle ferite.
Il pavone che ha fatto la ruota …
Il pavone che ha fatto la ruota …
«Tu sei trash!» «No, tu sei trash, io sono cool!».
Era iniziata così, la storia della ruota panoramica, come una qualsiasi lite da pollaio fra Rimini e Riccione. La Capitale europea delle vacanze e la Perla verde dell’Adriatico, gonfiandosi il petto, se le erano date di santa ragione, dimenticando qualsiasi accento di nobiltà.
Adesso dall’altra parte del pollaio, attraversato il Marano, se la suonano e se la cantano meglio che a Sanremo di questi giorni. Si sa, le ruote girano; a volte sono come un ventilatore…
Nell’estate di due anni fa, da quest’altra parte del Marano, nel giorno dell’inaugurazione della ruota panoramica più grande d’Europa (mica una qualsiasi rotellina usa e getta) c’era stato il solito diluvio di dichiarazioni a reti unificate del sindaco più cool e più trendy della Riviera, quello che aggiusta il software di una città che sta rinnovando l’hardware.
Il pavone aveva fatto la ruota, facendo morire d’invidia tutti i galli del vicinato. Ora il pavone è rimasto un po’ senza penne. Il software aveva un difetto e si è inceppato. Jesolo annuncia che nell’estate 2014 avrà la ruota panoramica più grande d’Europa. È come la storia degli epuratori: prima o poi arriva chi li epura. Il pavone stia attento a non diventare un tacchino, si sa che fine fanno verso Natale…
GIORNALAIO 19.02.2014
Fiera, Temeroli sdogana la privatizzazione. Ruota, Tirincanti: pronti e levare le tende. Imprenditori in marcia su Roma. Droghe, cala il consumo in riviera
La fiera verso la privatizzazione. Ripresa da tutti i quotidiani locali l’intervista di Valerio Lessi a Maurizio Temeroli. “«LA FIERA va privatizzata, anche separando eventualmente i muri dalla gestione». Lo ha detto a www.inter-vista.it Maurizio Temeroli, presidente di Rimini Congressi, la società che ha contratto il mutuo di 46 milioni con Unicredit. Qual è la soluzione? «E’ quella che i tre soci pubblici hanno indicato: va ripreso il processo di privatizzazione. Con una novità: stavolta si mette in gioco il pacchetto di maggioranza di Rimini Fiera, e con tempi veloci. Però mi preme sottolineare che non decidiamo di privatizzare perché non possiamo farne a meno. La strada era già tracciata dall’accordo del 2005 e mai smentita»”, ilRestodelCarlino (p.9). “Quella della privatizzazione di Rimini Fiera è una carta che i soci pubblici hanno intenzione di giocarsi in fretta, per riuscire a tamponare l’indebitamento in cui ci si è infilati con l’operazione Palacongressi. Un indebitamento oggi insostenibile, considerando poi che a risponderne potrebbero ritrovarsi solo Comune e Camera di Commercio. Al contrario il presidente Lorenzo Cagnoni, non più tardi di qualche giorno fa su queste pagine, ha un po’ frenato, invitando ad affrontare l’argomento con la dovuta calma. A farsi avanti oggi, rompendo gli indugi, è Maurizio Temeroli, presidente di Rimini Congressi. E’ proprio lui la persona a cui è stato affidato il compito di mettere in fila le procedure. Quindi non solo alla privatizzazione si arriverà in tempi stretti. “Ma questa volta verrà messo in gioco il pacchetto di maggioranza”, sottolinea lo stesso Temeroli (in un’intervista rilasciata al sito d’informazione inter-vista.it). Pacchetto che comprende tanto la “gestione” quanto la “vendita dei muri”, essendo entrambe in capo a Rimini Fiera. Come già emerso piuttosto chiaramente nel corso di quella commissione consiliare a tema in cui l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini ha introdotto il ragionamento”, LaVoce (p.13). “Conti che non tornano, un’inchiesta della magistratura per accesso abusivo al credito, la necessità di rivedere il contratto di gestione. E un percorso di privatizzazione che ora appare come l’ultima spiaggia. Ce n’è abbastanza per fare il punto sul Palas. E Maurizio Temeroli, direttore della Camera di Commercio (socio pubblico di riferimento assieme a Provincia e Comune di Rimini), oltre che presidente di Rimini Congressi Srl, la società che ha contratto l’ormai famoso mutuo da 46,5 mln di euro necessario a sostenere il Palas, affida la sua visione del problema al sito web Inter-Vista”, NuovoQuotidiano (p.9). Se ne parla anche su CorriereRomagna (p.6).
La ruota. “«SE DISTURBIAMO non ci resta che andarcene». Nelle parole di Luciano Tirincanti, socio con Massimo De Carlo della società The Wheel che ha portato la ruota panoramica a Rimini, c’è l’amarezza di chi racconta «di avere seguito le indicazioni che ci sono arrivate dagli uffici comunali. Documenti che abbiamo regolarmente depositato con tanto di sanatoria, come richiesto, già versata. Stessa cosa dicasi per l’autorizzazione paesaggistica». Tanto che «da colloqui avvenuti con gli stessi uffici in municipio, la concessione edilizia è praticamente pronta e la attendiamo già nelle prossime ore». Intanto ieri mattina Massimo De Carlo, legale rappresentante della società, è stato chiamato per l’identificazione «dalla Guardia di finanza per il reato di abuso edilizio», prosegue Tirincanti che evita di farne una polemica con il Comune o il sindaco Andrea Gnassi. «Il Comune voleva la ruota ed ha agito nei tempi, la città vuole la ruota e di conseguenza abbiamo seguito i passi che ci sono stati indicati. Mi auguro che una volta chiarite le carte già nei prossimi giorni si possa poi procedere con tranquillità»”, ilCarlino (p.6).
Droghe, in calo il consumo in riviera. “Arresti in linea col dato 2012, quantitativi di droga sequestrata simili, quello che fa tirare un sospiro di sollievo ai carabinieri è il sensibile calo di quanti fanno uso di stupefacenti. In Italia, ma soprattutto in Riviera. «Un trend finalmente negativo – sottolinea il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Luigi Grasso - che fa ben sperare per il futuro. Certo, il numero di quelli che scelgono lo sballo come momento di trasgressione è ancora importante. Ma stiamo vedendo che di anno in anno si assottiglia sempre più, principalmente tra gli habituè della cocaina e dell’eroina (droga che arriva in Riviera direttamente dalla Lombardia, Milano in particolare, ndr). Sarà per merito della nostra attività repressiva, ma credo che molto lo si debba anche e soprattutto all’azione preventiva fatta di incontri con gli studenti e di confronti con i ragazzi di San Patrignano che molto hanno da insegnare in fatto di esperienze vissute»”, NQ (p.3).
Delfinario. “Per i gestori dell’acquario l’ultima speranza è affidata alla Cassazione. I giudici si riuniranno il 27 marzo per decidere se accogliere o meno il ricorso della società che gestisce la struttura, che chiede il dissequestro degli animali. Da settembre Alfa, Sole, Luna e Lapo, i 4 delfini ‘riminesi’, sono ospiti dell’Acquario di Genova, scelto come struttura per ospitare gli animali sequestrati al Delfinario. «Se la Cassazione dovesse accogliere il nostro ricorso, il provvedimento di dissequestro potrebbe essere automatico. Almeno è quello che ci auguriamo», auspica l’avvocato Piero Ippoliti. NEL FRATTEMPO i gestori del Delfinario si stanno muovendo per valutare, in caso il sequestro venisse confermato in Cassazione, altre soluzioni per aprire comunque la struttura durante la stagione estiva. Non è escluso (e i contatti ci sono già stati) che il Delfinario possa riaprire con altri animali, come i leoni marini. In questo caso infatti le norme vigenti sono diverse”, ilCarlino (p.6).
Primarie, è la parola d’ordine in vista delle prossime amministrative e spopola anche a destra. “Primarie che si terranno nella sede di via Bastioni settentrionali 61 dove sarà possibile votare il sabato dalle 9 alle 22 e la domenica dalle 9 alle 18. Un altro gazebo sarà allestito domenica dalle 9 alle 13 davanti al palazzo del turismo di Riccione. I tesserati non dovranno pagare nulla, mentre simpatizzanti e cittadini che vogliono abbracciare gli ideali di Fratelli d’Italia dovranno versare due euro che, ricorda il senatore Balboni, «andranno tutti a Roma perché, con orgoglio rivendichiamo di non avere alle spalle nessun finanziatore. Quello che facciamo lo facciamo tutto con le nostre forze». Questi i candidati di Fratelli d’Italia: Daniele Apolloni, Ilaria Bagnoli, Luciano Bordoni, Federico Brandi, Vanessa Carrano, Gianfederico Cirielli, Giovanni Celli, Adriano Colombo, Beatriz Colombo, Mirco Curreli, Edgardo Fratti, Morena Galimi, Maria Grazia Gravina, Marina Mascioni, Milena Montebelli, Matteo Montevecchi, Alessandro Pracucci, Gioenzo Renzi, Bruno Simone, Fabio Vergoni”, Corriere (p.10). I socialisti nel frattempo hanno già confermato col 90 per cento Francesco Bragagni segretario provinciale.
Gli imprenditori riminesi in marcia su Roma. Erano quasi in 400 tra le decine di migliaia arrivati da tutta Italia, ilCarlino (pp.2-3).
18 02 2014 | Riccione | Amministrative, non corre buon sangue tra gli ex Pdl
Riccione | Amministrative, non corre buon sangue tra gli ex Pdl
Amministrative, se il Pd del riminese dà cattivo spettacolo di sé in vista delle primarie per scegliere i candidati a sindaco, non da meno il centro destra spacchettato dopo la fine del Pdl. A Riccione partono con il piede sbagliato le prove tecniche di coalizione. Forza Italia candida Renata Tosi, capolista nella precedente tornata elettorale, allora a capo di una civica sostenta dal Pdl. Ncd chiede agli ex di partito un nome più forte.
“Avendo letto le dichiarazioni degli amici dell’NCD riccionese in merito a presunti accordi su alleanze e candidature a sindaco che verrebbero presi a Bologna tra i due coordinatori regionali, mi sono subito premurato di sentire l’onorevole Palmizio il quale mi ha assicurato che ovviamente la partita di Riccione è una partita importante che merita tutta la sua attenzione, ma come da prassi consolidata, le decisioni finali su alleanze e candidature verranno prese dagli amici riccionesi di Forza Italia che godono della sua più ampia stima e considerazione”, spiega il consigliere regionale di Forza Italia Marco Lombardi in risposta all’Ncd Cosimo Iaia.
“Noi non siamo d’accordo con la candidatura di Renata Tosi, film già visto, esperienza già fatta, foto ingiallita di cinque anni; sarebbe una dichiarazione pubblica di sconfitta e di voler perdere. Non sappiamo se Forza Italia vuole perdere. Noi no”, ha dichiarato ieri ai giornali il capogruppo in consiglio comunale. “Prima del candidato viene il programma e l’alleanza, bisogna partire da questo, operazioni auto-referenti tendenti a dividere il fronte del centrodestra per soddisfare pruriti personali, non ci porteranno nemmeno al ballottaggio”, spiega Iaia. “Per quanto riguarda il candidato sindaco abbiamo una nostra proposta che non solo al tavolo Comunale, ma anche Regionale, dai rispettivi coordinatori Palmizio - Pizzolante (FI – NCD) sarà discussa insieme a candidature a sindaco di altre città. Pensiamo che la soluzione migliore siano sempre le primarie anche se non capiamo le paure di FI”.
“Per Riccione come per gli altri comuni con più di 15mila abitanti è ovvio che ci confronteremo con il nostro coordinatore regionale per arrivare alle soluzioni migliori possibili, ma sono certo che il lavoro e le responsabilità dei nostri rappresentanti saranno la linea direttrice su cui orientare ogni decisione che trovi il più ampio consenso sul territorio”, ribadisce Lombardi.
kurt elling a rimini per crossroads
Lo statunitense Kurt Elling, il cantante jazz più acclamato tra quelli in attività, sarà a Rimini (5 marzo, Teatro degli Atti) in occasione della 15esima edizione di Crossroads che aprirà i battenti al Teatro De André di Casalgrande il 28 febbraio con i Cordoba Reunion, formazione tutta argentina raccolta attorno al sassofonista Javier Girotto. Dal fronte statunitense arriveranno anche il chitarrista Bill Frisell (Piacenza, 2 aprile, Teatro President); il pianista Uri Caine eseguirà in prima italiana il suo nuovo progetto “Rhapsody in Blue” dedicato alle musiche di Gershwin a capo di un ensemble di otto elementi ricco dei suoi più prestigiosi collaboratori: Theo Bleckmann, Ralph Alessi, Chris Speed, Mark Helias e Jim Black tra gli altri (Imola, 12 aprile, Teatro Ebe Stignani). Per il jazz italiano, spiccano i più celebri trombettisti nazionali. Enrico Rava sarà il 20 maggio al Teatro Asioli di Correggio con il suo New Quartet. A Fabrizio Bosso sarà dedicato uno spazio particolare. Lo si potrà infatti ascoltare in ben quattro occasioni, con formazioni e programmi musicali sempre diversi: in duo col pianista Julian Oliver Mazzariello (Solarolo, 27 marzo, Oratorio dell’Annunziata), assieme al sassofonista argentino Javier Girotto alla guida del loro sestetto Latin Mood (Russi, 24 aprile, Teatro Comunale), a capo del suo Spiritual Trio (Imola, 2 maggio, Teatro dell’Osservanza) e poi anche come special guest del quartetto del sassofonista Alessandro Scala (Massa Lombarda, 19 marzo, Sala del Carmine)
Temeroli: vi spiego come e perché Rimini Fiera va privatizzata
Temeroli: vi spiego come e perché Rimini Fiera va privatizzata
Ma i soci pubblici ci credono alla privatizzazione di Rimini Fiera come mezzo per uscire dall’indebitamento insostenibile per il Palacongressi?
La domanda l’abbiamo posta in relazione al modo con cui si è appreso che Comune, Provincia e Camera di Commercio hanno deciso di vendere il pacchetto di maggioranza di Rimini Fiera: lo si è saputo quasi per caso nel corso di una commissione comunale dedicata al bilancio di Rimini Holding.
L’incaricato ad avviare il processo di privatizzazione è Maurizio Temeroli, nella sua veste di presidente di Rimini Congressi, la società che ha contratto l’ormai famoso mutuo di 46 milioni con Unicredit.
«Mi sembra – afferma Temeroli – che a volte si dimentichi con troppa facilità, anche fra gli addetti ai lavori, che la privatizzazione della Fiera era stata già decisa in tempi non sospetti. Nell’accordo del 2005 sul piano finanziario era stabilito che una parte dei costi del Palacongressi doveva comunque essere coperto dalla vendita di quote di Rimini Fiera. All’epoca la società era ancora al cento per cento di proprietà pubblica».
E poi cosa è successo?
«E’ successo che il processo di privatizzazione si è fermato al primo step. E’ stato venduto solo il 15 per cento alle associazioni di categoria e alla società che a loro fanno riferimento. Devo dire che da quella cessione ai soci pubblici non è arrivato un euro».
Perché quel processo di privatizzazione non andò avanti?
«Perché - detta con un’immagine - si vivevano tempi felici e si pensava che non fosse necessaria. Si è quindi optato per fare il mutuo con Unicredit, perché il Palacongressi doveva comunque essere finanziato».
Mutuo che adesso si fa fatica a pagare…
«Sul piano finanziario del Palacongressi hanno avuto un forte impatto tre elementi: il blocco della privatizzazione di Rimini Fiera; la crisi economica che ha diminuito fortemente la redditività della Fiera e l’attività congressuale; la prossima “sparizione” di una delle tre gambe su cui si reggeva il tavolo, cioè la Provincia».
Non c’è forse un peccato originale, cioè le previsioni esagerate e ultra-ottimiste sull’attività del Palacongressi?
«L’eccesso di ottimismo forse è stato provocato dal successo che ha avuto l’operazione di costruzione della Fiera. Anche in quel caso ci sono state polemiche. Sulla collocazione e sulle dimensioni che si ritenevano spropositate. Poi la Fiera si è affermata. Certo che se invece die due Palacongressi se ne fosse costruito solo uno, oggi la situazione sarebbe diversa. Comunque, più che recriminare sul passato, è importante trovare una soluzione che possa giovare all’economia del territorio».
E qual è la soluzione per uscirne?
«E’ quella che i tre soci pubblici hanno indicato: va ripreso il processo di privatizzazione. Con una novità importante e fondamentale: questa volta si mette in gioco il pacchetto di maggioranza di Rimini Fiera, e con tempi veloci. Però mi preme sottolineare che non decidiamo di privatizzare perché non possiamo farne a meno. La strada – ripeto - era già tracciata dall’accordo del 2005 e mai smentita in nessun successivo documento scritto».
In realtà si ha l’impressione che sia più una necessità che una scelta voluta e consapevole.
«A parte la crisi, che può dettare ritmi più serrati, secondo me è giusto privatizzare. L’ente pubblico fa bene a compiere importanti investimenti che tornano a beneficio delle aziende locali e del territorio. Ma una volta svolto questo ruolo propulsivo, fa bene a rientrare, a cercare di realizzare un guadagno da reinvestire in altre opere pubbliche, sempre a vantaggio del territorio. C’è chi, per principio o motivazione ideologica, è contrario alla privatizzazione. Subito dopo però deve presentare un piano economicamente sostenibile, altrimenti resta una posizione ideologica».
Nel dibattito di queste settimane si è parlato di “vendere i muri”, “vendere le manifestazioni”, ecc. Come stanno le cose?
«L’unica condizione che poniamo è che i marchi, le manifestazioni restino a Rimini, che non ci sia una sorta di spacchettamento deleterio. Per il resto Rimini Fiera è una società che riunisce in sé la proprietà dei muri e della gestione. Se si decide di cedere il pacchetto di maggioranza, si vendono insieme l’uno e l’altro. Si potrebbe scoprire che il mercato è più ricettivo e disponibile ad acquistare solo la gestione o solo i muri. In questo caso si dovrà procedere allo spin-off, cioè alla separazione di proprietà e gestione».
Come sarà questo processo di privatizzazione?
«Sarà condotto con la massima trasparenza, con un bando ad evidenza pubblica. Su questo posso rassicurare tutti coloro che hanno manifestato dubbi o pensieri obliqui. Ci faremo assistere da un advisor che ci dica cosa il mercato è in grado recepire. La nostra posizione è che cediamo tutto ciò che il mercato è in grado di recepire».
Sembra che il presidente Lorenzo Cagnoni non sia molto d’accordo con la privatizzazione…
«Lui e anche altri sostengono che questo, a motivo della crisi, non è il momento buono per vendere. Certo anche un privato se deve vendere un appartamento aspetta un momento più favorevole. Bisogna però guardare al mercato mondiale, esistono paesi che non sono in crisi come il nostro. Penso che qualcuno interessato ci possa essere, in ogni caso dobbiamo verificarlo. Al momento comunque non vedo alternative. I due soci pubblici che restano, Comune e Camera di Commercio, forse potrebbero anche sostenere l’onere del mutuo, ma attingendo risorse da altri settori che così resterebbero sguarniti. La coperta è diventata stretta».
18 02 2014 | Rimini | Usucapione lungomare, la Corte d’appello dà ragione al Comune
Rimini | Usucapione lungomare, la Corte d’appello dà ragione al Comune
Nel mezzo della bufera scatenata dalla procura aprendo un’indagine sull’ipotesi di abusivismo per la ruota panoramica di piazzale Boscovich, il Comune di Rimini rende nota una sentenza del 13 febbraio. “La Corte d’appello ha riformato integralmente la precedente sentenza del Tribunale di Rimini del 2005 che aveva riconosciuto l’acquisizione per l’usucapione in favore della proprietà dell’Hotel Ancora di una delle aree in fregio al lungomare di oltre 500 metri quadri di superficie”, spiegano da palazzo Garampi sottolineando come “a questa diversa valutazione la Corte d’appello è giunta grazie ai documenti prodotti dal Comune di Rimini nella causa. In particolare la peculiarità della sentenza della Corte d’appello risiede nel fatto che, malgrado il possesso nel tempo dell’area da parte dell’albergo sia stato accertato, l’albergatore non abbia mai negato, ma anzi espressamente riconosciuto, la proprietà dell’area in capo al Comune. Un riconoscimento che la Corte d’appello ha quindi considerato come una rinuncia implicita alla domanda giudiziale di usucapione”.
18 02 2014 | Rimini | Mauro (Ncd) sulla ruota abusiva: amministrazione corresponsabile
Rimini | Mauro (Ncd) sulla ruota abusiva: Comune corresponsabile
“L'amministrazione comunale è corresponsabile dell'abuso edilizio compiuto dai titolari della ruota panoramica”, così commenta il consigliere comunale Gennaro Mauro (Ncd), l’apertura da parte della procura di un fascicolo sulla ruota panoramica di piazzale Boscovich a Rimini intervenendo nel merito di una delibera che gli ex Pdl avevano chiesto fosse ritirata. “Gnassi ha fatto approvare alla sua maggioranza una delibera in cui si concedeva alla società Wheel un permesso a costruire in deroga agli strumenti urbanistici e per giunta rilasciato "in sanatoria", ossia dopo l'esecuzione delle opere”.
Spiega Mauro che “l'orientamento della giurisprudenza ci dice che ciò non è possibile. La terza sezione penale della Cassazione con la sentenza 16591/2011 ha precisato che la sanatoria in deroga è un istituto di carattere eccezionale giustificato dalla necessità di soddisfare esigenze straordinarie rispetto agli interessi primari garantiti dalla disciplina urbanistica generale e, in quanto tale, risulta essere applicabile esclusivamente entro i limiti tassativamente previsti dall'articolo 14 del Dpr 380/2001. Il legislatore ha provveduto a circoscrivere i casi in cui ne è possibile l’ applicazione dell'istituto proprio per evitare un suo uso poco accorto dello strumento urbanistico”.
Questo significa, in termini pratici, che “l'amministrazione comunale concedendo un permesso a costruire in deroga e in sanatoria ha compiuto un illegittimo aggiramento dello strumento della pianificazione”, punta il dito Mauro. “Prevedere poi il mantenimento di una struttura che da precaria diventava fissa, e per giunta senza una autorizzazione paesaggistica e un'autorizzazione antisismica ci fa comprendere la sensibilità del centrosinistra per tali temi. Si tratta della solita politica dei due pesi e due misure. Agli operatori balneari sono richieste autorizzazioni paesaggistiche, permessi a costruire, e antisismica, mentre ad altri ci si adopera ai limiti dei paletti posti dalla legge per concedere uno strumento urbanistico che secondo la Cassazione non può essere concesso”.
18 02 2014 | Rimini | Turismo, la riviera in un clik (treni e monumenti saranno a portata di telefonino)
Rimini | Turismo, la riviera in un clik (treni e monumenti saranno a portata di telefonino)
Turismo, Rimini tutta in un clik a portata di smartphone e tablet. La provincia vuole, infatti, entrare nel sito regionale Travel planner, che già offre tutte le informazioni su come muoversi utilizzando il trasporto pubblico (sia su gomma che su ferro), per arricchirlo di tutte le informazioni di interesse collegate ad una determinata località. Così chi si muove potrà sapere cosa troverà da vedere nel territorio che attraverserà. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma che conterrà informazioni in ordine ai siti e agli eventi culturali, paesaggistici, monumentali e di interesse turistico del territorio riminese e prevedere la possibilità di un continuo interscambio di dati con il Trasporto Pubblico della Regione Emilia Romagna. La banca dati sarà supportata dalle stesse mappe che possiamo trovare su Google Maps, consultabile da tutti, senza costi.
18 02 2014 | Rimini | Economia, parte il progetto Quinc: 40 aziende baratteranno beni e servizi
Rimini | Economia parte il progetto Quinc: 40 aziende baratteranno beni e servizi
Tra aziende si tratterà non in termini di transazioni ma di buoni sconto riutilizzabili. E’ questo il succo del progetto Quinc a cura della Camera di commercio di Rimini che parte oggi grazie all’adesione di 40 realtà di vari settori (dalla manifattura ai servizi, dal mondo cooperativo alle imprese del comparto turistico). La sperimentazione, a cui è ancora possibile iscriversi (www.retequinc.it), durerà fino a giugno 2014.
Cosa succederà? Dalla Camera di commercio lanciano un esempio pratico. “Per comprendere meglio tale meccanismo ipotizziamo una possibile transazione: un’azienda di software vende un’applicazione a una tipografia che effettuerà il pagamento in parte in euro e in parte in unità di conto: successivamente la stessa azienda di software potrà utilizzare tali unità di conto ricevute nelle successive operazioni di acquisto, ad esempio per comprare carta, un servizio di consulenza o qualsiasi altro prodotto disponibile all’interno del circuito”.
La sperimentazione partirà da una attività di consulenza che aiuterà le aziende a capire quale possa essere il suo mercato in termini di baratto, dai fornitori ai clienti, che in un secondo momento si inizierà a ‘sfruttare’. Il tutto favorito sia da strumenti tecnologicamente avanzati (con un portale web che fungerà da vetrina virtuale) sia da metodologie già ampiamente sperimentate quali le transazioni non monetarie.
“Ogni organizzazione – spiegano ancora dalla Camera di commercio – potrà vendere i propri prodotti o servizi alle altre aziende aderenti al circuito applicando uno sconto volontario: tale sconto non corrisponderà però a una perdita di valore ma sarà quantificato in unità di conto virtuali (Quinc) utilizzabili all’interno del circuito stesso per l’acquisto di beni o servizi riducendo, in questo modo, la necessità di utilizzare euro”.