tortora-scuroRimini | Si prega per l'Ucraina, messa di Cl a Sant'Agostino

La comunità riminese di Cl si riunisce in preghiera per l'Ucraina, "seguendo l'appello rivolto a tutti dal Papa nell'Angelus di domenica scorsa, in cui Francesco ha chiesto «di pregare ancora per l'Ucraina» e di «sostenere ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia»". In programma quindi una santa messa domani alle 20 nella chiesa di Sant'Agostino. "Invitiamo tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a pregare insieme, nella certezza che ha richiamato padre Michajlo Dymid, sacerdote greco cattolico, quando, dopo una sanguinosa giornata di scontri, gli hanno chiesto che cosa aveva nel cuore: «Grandissima fiducia in Dio onnipotente»", sottolineano da Cl.

 
"Quello che sta succedendo in Ucraina - spiegano - riguarda tutti noi, poiché, al di là della valutazione politica di una situazione delicata e densa di sofferenza, sta emergendo un grido di libertà della persona e della società che interpella ognuno di noi e, in questi mesi in Piazza Maidan, l'unità di tutte le Chiese cristiane è stata una presenza vicina ad ogni uomo, sorgente di pace e di speranza. Questo avvenimento di unità ci provoca a superare ogni tentazione di indifferenza e di riduzione ideologica, riconoscendo nella nostra comunione l’unico vero contributo al bene di tutti".

Giovedì, 06 Marzo 2014 13:54

mosè ritrovato, vittorio maria bigari

L’affresco con i putti musici che un tempo ornava la chiesa riminese di San Giovanni Evangelista (detta Sant’Agostino) è lo spunto per parlare dell’estro artistico di Vittorio Maria Bigari nel secondo appuntamento con il ciclo di conferenze “I Maestri e il Tempo. Segni, visioni, tesori nascosti”. Tema di questo appuntamento sarà infatti “Gli Angeli di Vittorio Maria Bigari, pittore visionario”, di cui tratterà la storica dell’arte Fiorella Frisoni domani, venerdì 7 marzo dalle ore 17,30, a Palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto 62 a Rimini

tortora-scuroRiccione | Nel 2016 nuovo palco in piazzale Roma

 

Forte impatto scenografico, copertura e più servizi (camerini e bagni in primis), questi i criteri dello studio di fattibilità del nuovo palco di piazzale Roma approvato oggi dalla giunta comunale di Riccione. Per ora "è solo il primo passo per l’avvio dell’opera", spiegano dal Comune, ma si sa già che dovrà costare (iva e progettazione compresa) 275mila euro e dovrà rispettare i riferimenti e i vincoli urbanistici. La spesa prevista sarà inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche 2014-2016 (da approvarsi come allegato al Bilancio d’esercizio 2014).

 
L’opera occuperà un'area di 240 metri quadrati. La struttura attualmente presente sul piazzale di 16 per 15 metri, realizzata in carpenteria metallica, tiranti in acciaio e travi americane, sarà sostituita perché si è dimostrata insufficiente soprattutto in occasione di eventi di grosse dimensioni.


Lo studio di fattibilità prevede che nei prossimi mesi venga messo a punto il bando pubblico, sotto forma di concorso di idee, aperto anche ai giovani progettisti locali, singoli o associati. Il 2015 sarà l’anno dell’approvazione dell’opera e dell’avvio dei lavori di modo che i grandi concerti e gli eventi dell’estate 2016 potrebbero svolgersi sul nuovo palco di piazzale Roma.

rossoRimini | Industria e università, presentato il tecnopolo Ict (sotto l'occhio attento dell'Europa)

 

E' stato presentato ieri in Confindustria a Rimini il Teconpolo Information Communication Technology ICT con Marco Chiani e Antonio Corradi, del Tecnopolo ICT, e Luciano Margara, responsabile Cesena LAB (incubatore e acceleratore d’'impresa, incentrato sul mondo digital, web & new media) nonché Coordinatore del Campus universitario di Cesena.

 
L'iniziativa possibile grazie ad un ulteriore passo nella collaborazione tra Confindustria Rimini, Uni.Rimini Spa e il Sistema dei Tecnopoli per l'’Alta tecnologia della Regione Emilia Romagna ha il compito di "agevolare i legami con il mondo della ricerca, per aiutare le imprese associate a sviluppare un approccio al mercato più competitivo e incentrato sull’'innovazione", spiegano da Confindustria. In pratica, la finalità è "facilitare il trasferimento di informazioni nel campo della ricerca industriale, attivare collaborazioni tra le aziende associate e i laboratori dei Centri Interdipartimentali Ricerca Industriale (CIRI) dell'università di Bologna, identificare temi di ricerca condivisi tra il CIRI e l'’azienda, l’'organizzazione di workshop e seminari sul territorio". I Professori si sono resi disponibili ad effettuare un check up gratuito, con modalità che verranno definite con le aziende, e a valutare eventuali successivi follow up per progetti specifici.


A guardare con interesse ai dieci tecnopoli dell'Emilia Romagna è l'Europa che vede nella regione un futuro da hub dell'innovazione industriale e una rampa di lancio per le imprese high-tech in Europa. Una "buona pratica" che la Commissione ha cofinanziato con l'investimento complessivo di 241 milioni di euro e con un ammontare di 94 milioni nel periodo 2007-2013. Un progetto chiave nella strategia Ue per il 2020, per creare occupazione, sviluppare fonti di energia rinnovabile e aumentare la produttività.


La rete regionale, con 132 programmi di ricerca e 1.600 collaboratori, per far fronte all'interesse dell'Europa si è data attività diversificate territorialmente. Se a Bologna ci si concentrerà sulle tecnologie per l'automazione industriale, i nuovi materiali, le nanotecnologie e telecomunicazioni multimediali, a Modena e Reggio Emilia sulla ceramica, a Parma sull'industria alimentare, a Piacenza su energia e strumenti per i macchinari, a Ferrara su farmaceutica, biotecnologie e eco-tecnologie, tra Ravenna, Forlì e Rimini si punta a un forte distretto nautico, mentre a Cesena all'industria manifatturiera.

Fabio de Luigi con lo spettacolo Insogni, omaggio a Raffaello Baldini, sarà al teatro Astra di Bellaria Igeea Marina domani e sabato alle 21,15 

tortora-chiaroRimini | Peschereccio urta tronco in mare, salvi i tre uomini dell'equipaggio

 

Ha rischiato di affondare a largo delle acque di Rimini il peschereccio Sovrana. L'imbarcazione, 16 metri per 10 tonnellate, ha urtato contro un tronco portato in acqua dagli affluenti mentre stava rientrando in porto a Cesenatico. E' stato il comandante del peschereccia a chiamare il numero blu 1530 alle 6,40 segnalando il grave pericolo di affondamento e la presenza di tre persone a bordo. Nel giro di pochi minuti è partita la motovedetta della guardia costiera di Rimini.
L’ impatto del tronco sullo scafo ha provocato uno squarcio e una conseguente grave falla con imbarco di abbondante acqua di mare. A stento Sovrana ha raggiunto il porto di Cesenatico dove è stata messa in sicurezza per poi essere ricoverata presso i cantieri navali. Sulle cause dell'incidente sta indagando la Capitaneria di Cesenatico.

Giovedì, 06 Marzo 2014 09:59

GIORNALAIO 06.03.2014

giornalaioIl Comune autorizza la ruota panoramica fino al 10 ottobre. Cgil a congresso. Camera di commercio, per alcuni è solo una tassa in più. Mancato versamento dei contributi Inps: c'è a chi pignorano l'indennità di disoccupazione e c'è chi viene assolto. Anche in Provincia un 'caso Funelli' 

 

La ruota. "LA PROCURA ha aperto un’inchiesta. Alcuni bagnini hanno gridato allo scandalo, convinti che il Comune usi due pesi e due misure. Ma intanto palazzo Garampi salva definitivamente la ruota panoramica, e lo fa autorizzandone la permanenza fino al 10 ottobre del 2014 «con possibilità di proroga del termine stesso». INSOMMA, per il Comune di Rimini l’opera, che fino a quando non è intervenuta una nuova legge regionale e una diversa interpretazione (da parte della Procura e degli stessi uffici comunali) è stata autorizzata senza alcun permesso edilizio in quanto considerata «struttura precaria», in realtà tanto precaria non sarà più. Dopo la sanatoria approvata in consiglio comunale, ieri è stata pubblicata la delibera che consente alla società The Wheel, che gestisce la ruota panoramica al porto, di mantenere l’attrazione in piedi fino al 10 ottobre. Si parla, nell’atto, di «installazione a termine», ma è prevista «la possibilità di proroga» e quindi non si impone ai gestori della ruota di smontare tutto in ottobre. Di fatto ora la struttura, secondo l’amministrazione comunale, è stata regolarizzata anche dal punto di vista edilizio, nonché urbanistico. Sulla carta, quindi, con il permesso di costruire ora rilasciato dal Comune potrebbe restare per anni, anche se l’autorizzazione è stata concessa «in deroga agli strumenti urbanistici e in sanatoria». UN ATTO che potrebbe cozzare contro l’interpretazione data dalla Procura", ilRestodelCarlino (p.6).

 
Sindacati a congresso. "LA ‘RICETTA’ della Cgil per far ripartire l’economia del territorio: quattromila nuovi posti di lavoro! E’ quanto emerge dall’Osservatorio sull’economia presentato dal sindacato nella prima giornata del congresso provinciale. Ma Florinda Rinaldini, dell’Ires Emilia Romagna, rilancia anche l’allarme lavoro nero e disoccupazione giovanile. «Abbiamo stimato in 4.322 i posti di lavoro necessari per far si che il territorio riminese possa riprendere quota – afferma —  Un dato molto allarmante è quello della disoccupazione ufficiale»", ilCarlino (p.10). "Sale il numero di chi potrebbe avere un’occupazione ma ha smesso di cercarla. La provincia di Rimini guadagna la maglia nera in Regione per numero di coloro che, dopo avere speso anni alla ricerca di un impiego, hanno smesso anche di muoversi per trovarlo. 5.170 i riminesi che alla fine del 2012 risultavano fuori dal mercato del lavoro e fuori anche dalle liste di disoccupazione. Sono così tanti coloro che dopo anni nelle liste del Centro per l’impiego in attesa di una occupazione hanno smesso di esserne alla ricerca", CorriereRomagna (p.6).
Al convegno è intervenuto anche don Antonio Moro, responsabile della pastorale diocesana per raccontare del fondo per il lavoro promosso dal vescovo. Assegnazione di borse lavoro tramite bandi, sostegno alle persone che si trovano in difficoltà economica a causa della crisi e contributi a nuove start up, sempre tramite bando: queste le finalità del Fondo. Ma le parrocchie oggi, soprattutto attraverso la Caritas, sono diventate dei veri e propri centri di collocamento. «Ogni Caritas – racconta don Antonio – raccoglie e vaglia le domande di coloro che sono senza lavoro tra chi è al di sotto dei 45 anni (questo perché il Comune ha un progetto per chi è sopra i 45) poi i dati vengono trasmessi alla Caritas diocesana che fornisce i nomi alle aziende. A queste ultime poi avranno un incentivo se li assumono», Corriere (p.6). Il prefetto Claudio Palomba ha illustrato i vantaggi del distretto turistico. "Tra gli effetti principali la semplificazione burocratica – basterà inviare una semplice comunicazione o una certificazione –. Ciò abbatterà drasticamente i tempi d’attesa per l’avvio di una attività. «Accade che spesso le imprese non partano per lacci burocratici o che falliscano perché non possono più aspettare. Con il decreto le imprese sanno se entro 30 giorni possono partire o meno». Non solo. Sono previste infatti anche delle agevolazioni per chi decide di ristrutturare gli alberghi", Corriere (p.7).


La Camera di commercio è una tassa. Lo ha detto il presidente della cooperativa di negozianti Rimini due Alberto Fabbri. "«Il balzello è molto oneroso e soprattutto secondo noi non serve assolutamente alle piccole e medie imprese: i servizi che la Camera di commercio offre sono tutti a pagamento». Per il presidente c’è anche una questione di mancanza di democrazia nella scelta dei consigli direttivi camerali. «In maniera molto democratica per eleggere il consiglio e quindi il presidente vota chi non paga la quota», ovvero le associazioni di categoria. «Qualche rappresentante politico o associazione la pensa come noi? Siamo pronti al confronto»", Corriere (p.10).

 
Storie. "GLI HANNO pignorato l’indennità di disoccupazione, 800 euro mensili. Il tutto per il mancato versamento all’Inps dei suoi contributi previdenziali, contributi risalenti al 1984, per un ammontare di circa 25mila euro. Questa è la storia che racconta Pasquale Giachella, 64 anni da compiere, una vita trascorsa a fare il cameriere dopo aver tentato, con poco successo, di mettersi in proprio come ristoratore. Ed i suoi guai sono iniziati quando aveva aperto un ristorante a Portoverde", ilCarlino (p.3). C'è anche però qualcuno a cui è andata meglio. "Un imprenditore riminese è stato assolto ieri in tribunale dall’accusa di mancato versamento dei contributi previdenziali perché “il fatto non costituisce reato”. Il giudice ha accolto la tesi della difesa (avvocato Carlo Alberto Zaina e dottoressa Francesca Zennaro) e quindi ritenuto sussistente la mancanza del necessario “dolo” di volersi sottrarre al pagamento dell’Inps. L’imputato, a loro avviso, non era da considerarsi punibile in quanto avrebbe agito in una specie di stato di necessità, ovvero la mancanza di liquidità dovuta al persistere delle difficoltà economiche", Corriere (p.3).


Dopo Funelli ecco che spunta il caso di un dirigente provinciale senza laurea. "Riccardo Fabbri, laureato dall’ottobre 2012, viene nominato dal presidente della Provincia, Nando Fabbri, nel 2004, e confermato da Stefano Vitali, nel 2009, come capo di gabinetto. Senza possedere il titolo di studio necessario per quel tipo d’incarico (dirigenziale), cioè la laurea, come prevede la legge. E non solo, come ricordato dalla Mascioni, con due delibere di nomina che prevedevano una retribuzione annua di 15.500 euro più altre 10.000 di indennità: 25.500 euro in tutto. Cifra però rimasta solo su carta, visto che, stando almeno allo stipendio percepito nell’anno 2008 e nell’anno 2013, Riccardo Fabbri, come retribuzione lorda annua, ha percepito 68.029 euro lordi e 67.753 euro lordi. Non solo Fabbri. Altra posizione che apre molti dubbi è quella dei sei dirigenti assunti a tempo determinato su un totale di dodici dirigenti: il 50% esatto di figure apicali entrate in Provincia senza aver superato un concorso pubblico, ma a chiamata diretta. Quando, invece, la legge ne stabilisce un numero decisamente molto più basso", NuovoQuotidiano (p.5). Anche questo caso sta per finire alla corte dei conti.

 
Risparmio. "Efficienza energetica, bocciati gli edifici di Rimini. E’ quanto emerge da un’indagine di Legambiente che ha preso in considerazione 500 immobili in 47 città d’Italia, fra cui Bologna, Modena e Rimini i risultati delle termografie di edifici costruiti nel Dopoguerra, dimostrano come negli anni, anche quelli recenti, sia stata posta pochissima attenzione alla costruzione di edifici energeticamente efficienti", Corriere (p.10).


San Leo. "Nel paese sperano tutti che l’incubo finisca presto, ma non sarà così. Secondo la Protezione civile e anche a detta dello stesso sindaco del paese, Mauro Guerra, ci vorrà molto più tempo perché le case, la scuola e la caserma dei carabinieri evacuate dopo i primi cedimenti tornino agibili. Inizialmente si era parlato di due settimane, ma sia per le abitazioni che, soprattutto, per la scuola, i tempi saranno più lunghi. «Non vogliamo dare date precise adesso, non sarebbe opportuno — premette subito il sindaco leontino — Dipenderà molto dai monitoraggi che saranno fatti in questi giorni, e naturalmente dal loro esito». Per quanto riguarda la scuola, non è escluso che gli studenti debbano restare a fare lezione a palazzo Mediceo fino a giugno", ilCarlino (p.4).


Inchieste. "LA FONDAZIONE Meeting di Cl restituisce alla Provincia di Rimini i contributi ricevuti nel 2010 e nel 2011, finiti al centro dell’inchiesta della procura che a inizio gennaio ha chiesto il rinvio a giudizio a carico degli stessi vertici della Fondazione per l’amicizia dei popoli con l’ipotesi di truffa aggravata. La giunta provinciale presieduta da Stefano Vitali ha approvato la proposta della Fondazione ciellina di riversare all’Agenzia di marketing turistico della riviera di Rimini, organo della Provincia, i fondi ricevuti e secondo la procura percepiti irregolarmente. Il 14 febbraio scorso i difensori degli imputati hanno offerto all’Agenzia di marketing la restituzione dei contributi ricevuti per il 2010 e 2011 (40mila euro più 40mila) oltre al 10% dell’intero importo come quantificazione del danno morale: in tutto nelle casse dell’ente di corso d’Augusto sono arrivati 88mila euro", ilCarlino (p.7).


Nomine. "“Come prima più di prima”. Con questa battuta l’on. Sergio Pizzolante (nella foto) ha commentato la sua nomina a vicepresidente del Gruppo parlamentare Ncd alla Camera. Un riconoscimento importante per il deputato che lo pone ai vertici del neo movimento e anche della maggioranza stessa di Governo", LaVocediRomagna (p.14).

tortora-chiaroBologna | La Regione compra l'Irst di Meldola. Sette milioni per il 35% del capitale

 

La Regione Emilia-Romagna entra nell’assetto societario dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) di Meldola per rafforzarne il ruolo pubblico e la responsabilità di nodo delle attività oncologiche di assistenza e di ricerca. Con una delibera della giunta regionale approvata oggi, la Regione acquisisce il 35% (7 milioni di euro) del capitale sociale, portando la partecipazione pubblica, che comprende anche l’Azienda Usl della Romagna e il Comune di Meldola, al 69,62% delle quote sociali.

 
L’ingresso della Regione, che acquisisce la quota di maggioranza relativa, era stato disposto con la legge regionale 22/2013 approvata lo scorso novembre dall’Assemblea legislativa, la legge di istituzione dell’Azienda Usl della Romagna.


Per l’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti “con quest’atto si consolida ulteriormente l’integrazione dell’Irst di Meldola all’interno del Servizio sanitario regionale. L’obiettivo è rendere pienamente operativo l’Istituto nel rafforzamento della rete oncologica regionale”.

 
L’ingresso della Regione ha comportato una nuova ripartizione dell’assetto societario che prima prevedeva una partecipazione pubblica pari al 53,27% (tra Aziende Usl di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini e Comune di Meldola). Entro il 31 marzo verrà disposto l’atto formale di liquidazione da parte della Regione.

tortora-scuroRimini | Fiera: Pazzaglia è per la privatizzazione, ma senza esagerare

 

Privatizzazione Fiera, il consigliere di Sel FareComune Fabio Pazzaglia spiega perché va bene ma non del tutto. C'è una delibera del consiglio comunale, la numero 23 datata 7 marzo 2002 "nella quale - spiega il consigliere - si faceva esplicito riferimento a che le quote di maggioranza della Fiera spa sarebbero sempre state in possesso dell'ente pubblico". La delibera, ricorda Pazzaglia, definendola "forse l'atto più importante dell'intera legislatura 2001-06", fu votata favorevolmente dalla maggioranza di centrosinistra con "l'astensione benevola delle opposizioni di destra. Consigliere Renzi compreso".

 
Come spesso accade, anche in questa occasione Pazzaglia si appella alla coerenza di tutte "le forze politiche presenti oggi" a quell'atto. "Considerata l'imminente uscita di scena della Provincia riteniamo che Comune, Camera di Commercio e Regione abbiano il dovere di assecondare la cessione di quote azionarie mantenendo però la maggioranza azionaria sotto il loro controllo. Siamo favorevoli al percorso di privatizzazione di Rimini Fiera, riteniamo però che occorra darsi un obiettivo conseguente all'atto deliberato dal consiglio nel 2002 e di conseguenza chiediamo che gli enti pubblici mantengano il 51%. Rispetto alla situazione attuale, che vede il privato intorno al 14%, significherebbe la cessione del 35% di quote che attualmente sono in capo al Pubblico. Numeri importanti che possono dare nuova linfa al nostro polo fieristico-congressuale e che vanno discussi preventivamente e non a giochi fatti", conclude Pazzaglia definendo la sua posizione "non ideologica".

neroRimini | Consiglio, Astolfi all'attacco: Turci è inadeguata

 

Se c'è da punzecchiare Donatella Turci, presidente del consiglio comunale a Rimini, il consigliere del Pd (eletto come capolista di Rimini per Rimini) Bertino Astolfi non perde occasione. L'ultima in ordine di tempo è quella della commissione consiliare dedicata alla Asl unica romagnola convocata per ieri alle 17, orario non appena insolito fa notare Astolfi.

 
"A partire dall'insediamento del sindaco Gnassi, della sua giunta, del consiglio comunale, si sono riuniti più volte i presidenti dei gruppi consiliari e i presidenti delle commissioni consiliari ed unitariamente e tutti insieme si è concordato il calendario dei lavori consiliari con giornate e orari precisi. Purtroppo in questi due anni e mezzo non si sono quasi mai rispettati gli accordi presi sull'organizzazione e metodi di lavoro decisi", esordisce Astolfi.


Ricordando però alcune pagine della stampa locale degli ultimi mesi si capisce come questo possa essere un pretesto per attaccare una collega di partito ingombrante. Secondo Astolfi, infatti, da accordi post amministrative, Donatella Turci arrivata a metà mandato dovrebbe dimettersi dal ruolo di presidente e al suo posto dovrebbe arrivare Vincenzo Gallo. Il presidente, invece, da parte sua ha negato l'esistenza di un accordo e, se dovrà lasciare, spalleggiata dal fronte femminile democratico riminese, ha comunque proposto il nome di una donna al suo posto. Il nome è quello di Sara Donati. Accordo sì, accordo no. Fatto sta che la questione serpeggia da tempo e increspa indubbiamente le acque in maggioranza.


Rispetto a quanto successo ieri, Astolfi imputa alla Turci il fatto "non tollerabile" di permettere ad "alcuni presidenti delle commissioni di gestire il loro spazio in maniera personalistica a seconda dei vari impegni personali senza rispettare gli accordi presi", nel caso in particolare il presidente è Carla Franchini (5Stelle).


"Comprendo che il capogruppo consiliare del Partito democratico (Marco Agosta, ndr) si trovi in difficoltà di fronte al giovane vecchio metodo di fare politica del Pd. E' chiaro che la grossa responsabilità politica ricade sul presidente del consiglio comunale in quanto lei ha il dovere di far rispettare il calendario dei lavori delle commissioni consiliari salvo urgenze", continua.

 
Altro attacco di Astolfi, sempre diretto a Donatella Turci, è il fatto che in audizione ieri sia intervenuto il consigliere regionale Roberto Piva (Pd), vice presidente della commissione sanità in Regione e relatore di maggioranza del progetto di legge che ha sancito l'unificazione della Asl romagnole. Di lui la Turci è consorte.


"Nella passata legislatura quando si invitavano politici regionali o nazionali il presidente del consiglio che fa parte della maggioranza concordava i lavori con tutti i capigruppo consiliari. Nel caso di ieri il sottoscritto non è stato avvisato preventivamente e così credo gli altri capigruppo. Alla luce dei fatti il presidente del consiglio comunale non svolge adeguatamente il suo ruolo di garante dei lavori consiliari", conclude Astolfi.

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