tortora-chiaroRimini | Area vasta Sanità, c’è uno stallo. I sindacati richiamano al confronto 

 

C’è uno stallo nel percorso che dovrà condurre alla rimodulazione della Sanità locale romagnola entro il 1 gennaio del 2014. L’allarme arriva dai sindacati confederati. “Il 1 marzo era stato programmato un incontro per il 9 maggio con le organizzazioni sindacali che è stato rinviato; il 16 maggio si sarebbe dovuto svolgere un confronto tra sindaci della Romagna e assessore regionale, anche questo rinviato”, rendono noto Cgil, Cisl e Uil.
“Ora, visto lo stallo determinatosi riteniamo indispensabile ribadire che se si vuole realmente rimodulare la sanità in un contesto territoriale unico come la Romagna, è necessario predisporre un calendario serrato a cui certo Cgil, Cisl e Uil non si sottraggono, ma il confronto vi deve essere e soprattutto deve essere a livello locale e ad oggi nessuna determinazione o protocolli di intenti sono stati definiti tra le Conferenze di Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini e Cgil, Cisl e Uil”.
Secondo i sindacati “se oggi sono sorti dubbi sulla prospettiva o sono necessari ulteriori approfondimenti meglio affrontarli subito in quanto non vi è nulla di peggio di decisioni poco convinte, le quali produrrebbero continui conflitti domani. Non pensino però i sindaci, che trovate fra di loro le soluzioni, si limiti, rincorrendo a testa bassa date precostituite, lo spazio di confronto con le organizzazioni sindacali le quali saranno fortemente impegnate a tutelare le collettività locali e i dipendenti, che lo ricordiamo, sono ben oltre 14mila, i quali oggi vivono un clima di incertezza che, perdurando, non aiuta certo a raggiungere quel coinvolgimento necessario a qualsiasi rilevante progetto di riorganizzazione”.

tortora-scuroRiccione | Marano, sottoscritto protocollo tra Comune e locali per l'estate 2013

 

Torna la musica al Marano, sottoscritto stamane in Municipio il Protocollo d’intesa fra l’amministrazione comunale e i pubblici esercizi aderenti al Consorzio Marano Doc per lo svolgimento dell’attività nell’estate 2013. “Nei mesi scorsi abbiamo preso un impegno reciproco con i gestori dei locali del Marano: quello di mettere a punto una serie di comportamenti che possano consentire che la stagione estiva che si apre si svolga con serenità e nella sicurezza di tutti. Confidiamo molto nella serietà e nella consapevolezza degli operatori, ma vigileremo perché tutti gli impegni presi vengano puntualmente rispettati e mantenuti”, ha detto il sindaco Massimo Pironi.

 
Fatte salve le norme contenute nel Regolamento comunale già in vigore il protocollo sancisce il rispetto da parte dei titolari dei locali di impegni in merito a pulizia delle aree, sicurezza, il contenimento delle emissioni sonore. In pratica “la realizzazione dei progetti di tetto suono a contenimento delle emissioni sonore degli impianti di amplificazione deve avvenire obbligatoriamente entro il termine del 15 giugno 2013 e comunque non prima dell’ottenimento delle autorizzazioni necessarie a detto montaggio”. Il mancato rilascio dell’autorizzazione al montaggio del tetto suono varrà il mancato rinnovo delle licenze per il ballo.
Da Comune precisano comunque che “in via del tutto temporanea, e comunque non oltre il 15 giugno 2013, ai locali che sono in attesa di procedere al montaggio degli impianti è consentito svolgere l’attività danzante durante le ore serali e notturne del venerdì e sabato secondo le modalità contenute nel vigente Regolamento Comunale di cui alla delibera C.C. n. 43 del 15.04.2009 e previo rilascio, comunque, dell’autorizzazione temporanea all’esercizio da parte del Comune”.


Nel protocollo si legge anche che “i titolari degli esercizi pubblici dell’area devono svolgere costantemente e giornalmente il servizio di pulizia di tutte le aree di pertinenza e di quelle limitrofe e circostanti utilizzate durante l’orario serale e notturno compresa la passeggiata Goethe”. L’elenco dei buttafuori dovrà inoltre essere trasmesso in questura prima dell’apertura stagionale così come “dovrà essere presentato al Comune il piano della sorveglianza delle transenne ubicate nelle vie limitrofe”.


Il protocollo prevede delle sanzioni “in caso di violazioni delle norme”, con “sospensione temporanea dell’attività o dell’utilizzo degli impianti di diffusione della musica, questi saranno adottati con decorrenza dal primo sabato utile successivo alla violazione”.


Si dovrà interrompere la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche alle ore 3 (legge n.120/2010). “L’inosservanza delle presenti disposizioni comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 5mila 20mila euro. Qualora vengano contestate due distinte violazioni è disposta la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività per un periodo da sette fino a trenta giorni”. Nel caso di vendita di alcolici a minori di 16 anni e a chi si trova in evidente stato di ubriachezza (a norma degli artt. 689 e 691 del Codice Penale) pena è l’arresto: fino ad un anno nel primo caso e da tre mesi a un anno nel secondo. La condanna comporta la sospensione dell’esercizio.

rossoRimini | Doppie imposizioni Italia-San Marino oggi in commissione Esteri alla Camera. Arlotti relatore

 

Parte in commissione Esteri alla Camera l’iter per la ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali. Relatore sarà il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti. “Siamo ad un momento di svolta per consolidare ulteriormente i rapporti tra i due Stati: la Convenzione è un rilevante completamento all’insieme dei rapporti finanziari e commerciali e rappresenta un efficace quadro giuridico-economico di riferimento per gli operatori economici del nostro Paese, garantendo al contempo l’interesse generale dell’amministrazione finanziaria italiana”, spiega Arlotti.

 
Attualmente l’interscambio commerciale italo-sammarinese è pari a 4,51 miliardi di euro, le esportazioni italiane sono pari a 2,8 miliardi di euro, mentre le importazioni italiane sono pari a 1,71 miliardi di euro, con un saldo commerciale pari a 1,09 miliardi. Il Protocollo del giugno 2012 all'esame della Commissione aggiorna agli standard internazionali la Convenzione del 2002, con particolare riferimento allo scambio di informazioni anche in vista di una più efficace lotta all’evasione fiscale. “I provvedimenti si collegano agli altri due accordi di cooperazione economica e di collaborazione finanziaria che consentiranno di superare il nodo dell’inserimento della Repubblica di San Marino nella cosiddetta black list e di creare un clima di trasparenza e di fiducia nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi”.

 
Rispetto alla situazione dei lavoratori frontalieri dipendenti residenti in Italia sarà applicato un sistema di tassazione concorrente, con tassazione definitiva nello Stato di residenza. “L’Italia – precisa il deputato - assoggetterà a tassazione il reddito lordo percepito a San Marino dai lavoratori frontalieri residenti in Italia. La legge ordinaria ne stabilità le modalità e potrà determinare una quota del reddito lordo dei lavoratori frontalieri esente da imposta in Italia”.
Arlotti si dichiara fiducioso anche del fatto che “nella sessione che si apre oggi il Consiglio grande e generale sammarinese disporrà definitivamente il superamento della famigerata ‘tassa etnica’ istituita nel 2011 a carico degli oltre seimila frontalieri italiani, che contribuiscono in misura assai rilevante all’economia sammarinese”.


Più in generale, rispetto alla tassazione, la sfera soggettiva di applicazione della Convenzione è costituita dalle persone fisiche e giuridiche residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti. Oggetto sono le imposte sul reddito (IRPEF, IRPEG ed IRAP): in materia di redditi immobiliari è prevista la tassazione concorrente ripartita tra i due Stati contraenti, mentre per gli utili di impresa è accolto il principio per cui sono imponibili esclusivamente nello Stato di residenza. Nell'ipotesi, invece di redditi prodotti per il tramite di una stabile organizzazione, lo Stato in cui questa è localizzata ha il potere di tassare gli utili realizzati nel suo territorio. In materia di dividendi, la Convenzione prevede la tassazione definitiva nel Paese di residenza del beneficiario e la concorrente facoltà, accordata allo Stato da cui essi provengono, di prelevare un’imposta alla fonte entro limiti espressamente previsti e aliquote differenziate di ritenuta da applicare all’ammontare lordo. In materia di interessi, la Convenzione promuove il principio di tassazione esclusiva nel Paese di residenza, così come in generale per i beneficiari di canoni.

Martedì, 21 Maggio 2013 10:36

GIORNALAIO 21.05.2013

giornalaioAeradria, Camcom e Fiera pagano per una nuova istanza di concordato. Turismo vola con la Pasqua. Aia palas, consiglio rinnovato

 

“PER FORTUNA che i tour operator e le compagnie russe hanno firmato contratti (nero su bianco) per voli e pacchetti vacanza a Rimini, fino alla fine della stagione. Se così non fosse, per Aeradria il fallimento sarebbe già scritto. Dopo che il tribunale ha giudicato inammissibile la proposta di concordato presentata dalla società, gli enti soci hanno i giorni contati per salvare il ‘Fellini’. Serve subito una nuova proposta di concordato, e servono soprattutto denari freschi. E a mettere mano al portafoglio, a questo punto, sarà soprattutto Rimini Fiera, insieme alla Camera di commercio. Altre soluzioni non ce ne sono, per riuscire a trovare quel milione e 650mila euro che inizialmente doveva essere ‘coperto’ dai finanziamenti prededucibili di Comune e Provincia di Rimini, ma che il tribunale ha bocciato dichiarandoli illegittimi”, ilRestodelCarlino (p.3).
I privati ci sono. “ECCOLO, l’uomo che vuole fare le scarpe ad Aeradria... nel senso buono del termine. Gimmi Baldinini, l’imprenditore a capo del noto marchio di calzature, è uno dei più interessati a investire sull’aeroporto Fellini. Di più: Baldinini da tempo ha manifestato la volontà di acquisire la maggioranza delle azioni della società che gestisce lo scalo riminese. «Non mi interessa entrare con una piccola quota, aspiro a diventare uno dei soci di riferimento». Per l’imprenditore lo scalo di Miramare è diventato negli anni un’infrastruttura fondamentale per la sua attività. Le scarpe firmate Baldinini sono conosciutissime in Russia, dove la griffe vanta (non a caso) una sessantina di boutique monomarca”, ilCarlino (p.2).
Ma non sono stupidi. “Allo stesso tempo la società dei cieli punta ad aprire un tavolo con i creditori per cercare una soluzione in vista del nuovo concordato di Aeradria. Fra le ipotesi al vaglio anche la possibilità di arrivare a uno scambio di azioni, partendo dal presupposto che più forte è l’unità fra i creditori e maggiori sono le possibilità per portare in... aeroporto il salvataggio. La lista dei creditori ha in testa la Carim (esposta per circa 8 milioni di euro), ma ci sono anche la Pesaresi (quasi un milione e mezzo di euro), la Cbr e tante altre aziende. Il presidente della Cbr Giampiero Boschetti è molto realista: «Ormai abbiamo capito che il nostro credito è perso, anche se il concordato andasse in porto riceveremmo solo il 15% di quella cifra. Dunque qualsiasi opportunità per non perdere tale somma è interessante ». Ma Boschetti puntualizza che «noi non verseremo altri soldi e abbiamo già pagato caro il contributo alla comunità, pari a 700mila euro. Vale a dire un mese e mezzo di stipendi di tutti i nostri dipendenti. Adesso, di fronte a un piano industriale credibile, non ci tiriamo indietro, ma serve qualcuno che sia veramente esperto in aeroporti: noi siamo specializzati in strade»”, CorriereRomagna (p.6).

 
Vitali potrebbe essere presto richiamato in procura. “Da alcune settimane gli inquirenti hanno acceso i riflettori proprio sui rapporti tra Masini e Vitali, quest’ultimo in quanto rappresentante dell’ente di maggioranza relativa di Aeradria, controllata dalla Provincia al 36%. Un legame, il loro, approfondito anche in sede di interrogatorio dello stesso Masini. Vitali era già stato ascoltato dalla Procura alcuni mesi fa come persona informata sui fatti, e al momento non è possibile stabilire in quale veste potrebbe tornare davanti al magistrato, probabilmente solo la prossima settimana. Nei prossimi giorni invece gli inquirenti potrebbero sentire alcuni funzionari ed ex di banca Carim per fare luce sul credito da 9 milioni di euro concesso secondo l’accusa in assenza delle dovute garanzie, e questo all’interno anche dell’inchiesta sempre del pm Gualdi sull’istituto di credito locale. Infine, nel mirino della finanza ci sono i 6 milioni di euro iscritti a bilancio da Aeradria ma su cui vengono avanzati forti dubbi. Se una parte di questi, infatti, riguarda i crediti ritenuti esigibili (ma per la Procura non lo sarebbero), un’altra sono finanziamenti alla partecipata Air, poi svalutati completamente. Gli inquirenti vogliono capire quale fosse il reale ruolo svolto da questa società”, LaVocediRomagna (p.14).


Turismo. “Tre mesi non fanno testo, anche se i segnali turistici sono tutti positivi. Lo dicono i dati della Provincia: più 9,6 per cento gli arrivi e più 10,6 le presenze. C’è però un aspetto che dalla sede di Corso d’Augusto viene evidenziato con cura: i russi crescono negli arrivi del 29,5 per cento. Tutte persone che in genere arrivano in aereo, quindi le difficoltà dell’aeroporto rischiano di avere effetti pericolosi su alberghi e attività in genere”, Corriere (p.8).
“Particolarmente significativo l'aumento di turisti nel mese di marzo, che fa registrare un +11% di arrivi e addirittura un +19,4% di presenze totali. Ma bisogna considerare in primis che l'anno scorso i primi mesi dell'anno sono stati eccezionalmente rigidi dal punto di vista meteorologico, con la grande nevicata di febbraio che ha paralizzato il paese e la Romagna. Soprattutto, la variabile decisiva è rappresentata dalla Pasqua, con il suo afflusso di turisti dall'Italia e dal resto d'Europa; quest'anno è caduta a fine marzo, mentre l'anno scorso era arrivata l'8 aprile, quindi fuori dal computo. Il vero banco di prova sarà rappresentato dalle cifre del trimestre aprile-giugno, e chi in queste ultime settimane si è guardato attorno a Marina Centro sa già cosa aspettarsi”, NuovoQuotidiano (p.5).

 
Palas royalties. “La scorsa settimana, praticamente in coincidenza con il “cicchetto” inferto da Lorenzo Cagnoni agli albergatori sulle royalties del Palacongressi, la società Aia Palas ha cambiato i propri assetti interni. La presidente Alba Pellegrini, titolare del Luxor, si è presentata dimissionaria all’assemblea della società e così si è proceduto all’elezione dei nuovi membri del consiglio d’amministrazione. L’unico ad essere confermato, della squadra passata, è Gianluca Ermeti del “Villa Adriatica”, fratello di Maurizio che è stato presidente Aia ed ora è punto di riferimento del Forum del Piano strategico. Gli altri tre eletti sono Francesco Nicoletti (“De Londres”), Riccardo Nicolini (“Card), Valentina Berardi (“Cristallo”), rimane infine Patrizia Rinaldis in quanto presidente Aia, incaricata della parte più politica della conduzione dell’azienda”, LaVoce (p.17).


Ciclabile lungomare. “Il sindaco Andrea Gnassi difende la propria creatura, spiega che le regole ci sono e vanno rispettate, anticipa che gli incivili saranno puniti. Un primo assaggio si è avuto nella notte fra venerdì e sabato. Dall’una alle tre, la polizia municipale ha rimosso due automobili parcheggiate sulla pista ciclabile e sono stati elevati sette verbali per divieto di sosta”, Corriere (p.10).
“Benefici pochi, almeno sul breve termine. Danni tanti. Potremmo sintetizzare così il pensiero che gli operatori del commercio e del turismo hanno a proposito della nuova pista ciclabile sul lungomare. Ci va giù pesante in maniera particolare Giuliano Lanzetti, presidente di Fipe-Confcommercio, che rappresenta i pubblici esercizi, per il quale la pista rischia di essere un ulteriore problema in una stagione turistica ormai al via che si annuncia complicatissima. «Mi spiego: il problema non è la pista in sé, che anzi era una necessità per una città come Rimini – chiarisce – ma come è stata fatta, o meglio dove è stata fatta, con tutte le ripercussioni che questo ha avuto specie per quanto riguarda i parcheggi, drasticamente ridotti. Perché – mi chiedo - anziché la carreggiata non si è scelto di utilizzare una porzione del nostro bellissimo e amplissimo arenile? La pista poteva appunto essere realizzata benissimo lì. Si sarebbe probabilmente speso qualcosa in più, ma adesso non ci sarebbero tutti i problemi che ci sono»”, NQ (p.3).


Il Comune chiamato a scegliere tra due piscine. “Una piscina che chiude e altre due che (in teoria) potrebbero aprire: da 25 e 50 metri”, Corriere (p.10). Probabilmente sceglierà per quella da 25. “Il Garden progetta la realizzazione di una vasca olimpica, ma le banche chiedono la garanzia di non avere rivali. Risposta di Palazzo Garampi: non esiste, non facciamo alcuna concorrenza, la nostra piscina da 25 metri è un servizio pubblico e la inauguriamo dopo avere chiuso quella che già esiste. Il Garden può fare benissimo la sua”.

 
La guerra dei campi da calcio sta diventando proprio brutta. “La guerra dei campi da calcio ha vissuto un dramma domenica pomeriggio, con il campo rimasto chiuso per ore a San Vito, ma non è ancora conclusa. “Noi lì non ci andremo mai più di sicuro”, esclama Claudio Mazza, presidente del Sant’Ermete- Sanvitese, la squadra che è riuscita a farsi aprire l’impianto solo dopo un lungo tira e molla con i Delfini, società di gestione dello stadio. «Nel prossimo campionato - spiega Mazza - per diritto ci potremmo andare, facendone richiesta, ma non ci andremo nemmeno per sogno. Sia per un fatto economico, perché costa troppo, sia perché ormai il rapporto non si ricuce più, c’è un clima brutto, non è più sport”. Se domenica vincerà con margine il ritorno del playout, la formazione potrebbe salvarsi rimanendo a giocare il prossimo campionato in Promozione: “ma indipendentemente dalla categoria in cui giocheremo - dice il presidente - lì non ci andiamo più. Se fossimo in Promozione, potremmo andare a Gatteo da Nicolini, dove si spende meno e si hanno dei buoni servizi»… «Siamo venuti a conoscenza ieri (domenica, ndr) della situazione, intervenendo con la polizia municipale. Il regolamento comunale prevede che le società utilizzatrici debbano pagare le tariffe entro il 30 aprile, regolarizzando le eventuali pendenze. Quindi il gestore ha applicato il regolamento, visto che la società calcistica era inadempiente al pagamento»… «Noi non siamo inadempienti - dice al contrario Mazza - avevamo solo lasciato indietro una quota perché c’era fra noi e il gestore un contenzioso per danni»”, LaVoce (p.15).


Esuberi Scm. “Il Governo ha dato un mese di tempo a Scm e sindacati per trovare un accordo che eviti i 380 licenziamenti prospettati dall’azienda, un centinaio solo nello stabilimento Steelmec di Villa Verucchio. E’ questo l’esito più importante dell’incontro che si è svolto ieri a Roma… «Un mese quindi decisivo – sottolinea Alessandro Bianchi della Fiom-Cgil -. Tre in particolare gli incontri tra Scm e sindacati - si svolgeranno presso la sede della Confindustria di Rimini - stabiliti dal Ministero e durante i quali si cercherà appunto di arrivare a un’intesa: il 3, il 10 e il 18 giugno. Se l’esito sarà positivo saremo poi convocati a Roma il 20 giugno per ratificare l’accordo raggiunto». Un accordo che secondo i sindacati rimane in salita”, NQ (p.7).

 
“«RIMINI GOMORRA, le mani dei clan sulla Riviera’. E’ questo il titolo di un reportage andato in onda nei giorni scorsi su Rainews 24, con interviste ‘oscurate’ ad albergatori che preferiscono mantenere l’anonimato, allo stesso presidente degli albergatori e ad alcuni amministratori. I quali parlano di infiltrazioni di clan, riciclaggio di soldi, sporchi, acquisti sospetti. Niente di nuovo per la verità, la maggior parte delle dichiarazioni riguardano indagini di cui i giornali hanno già ampiamente parlato. Il ‘collage’ finale però è tutt’altro che edificante, al punto che la riviera riminese, viene paragonata alla Gomorra di Saviano. Una terra ormai colonizzata da mafia e camorra, dove nessuno parla e dove alberghi e attività economiche vengono vendute al miglior offerente, senza andare tanto per il sottile. E dove lo stesso Grand Hotel viene infilato nel ‘mirino’ della criminalità organizzata”, ilCarlino (p.9).

tortora-scuroRimini | Esuberi Scm, oggi incontro al Ministero

 

Si è svolta questa mattina a Roma il secondo degli incontri al Ministero per lo sviluppo economico tra Scm group e sindacati in merito ai 340 esuberi calcolati dalla proprietà. Presenti Maria Rosaria Brunetti dell’Unità gestione vertenze del Ministero dello sviluppo economico, il direttore generale di Scm Stefano Monetini accompagnato dal responsabile del personale Alessandro Capucci e Carlo Alberto Balzarini per Scm Group, Daniele Donati di Confindustria Rimini, le rappresentanze nazionali e locali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil unitamente alle rsu.
“Le parti, dopo ampia ed approfondita discussione, hanno concordato di fissare incontri sul territorio per discutere degli strumenti idonei a garantire la tenuta occupazionale finalizzati dunque al superamento dell’attuale situazione di criticità del Gruppo”, si legge nel verbale del Ministero.
“Le organizzazioni sindacali in tale contesto hanno manifestato disponibilità a discutere di una flessibilità nell’ambito dell’utilizzo dei contratti di solidarietà nonché in ordine alla flessibilità sull’orario di lavoro finalizzata a supportate l’Azienda nella gestione delle necessità attuali. L’azienda ha manifestato disponibilità a discutere, nell’ambito di tali incontri, delle modalità attuative di tali strumenti impegnandosi nel contempo con l’Istituzione a non avviare azioni unilaterali nei confronti dell’organico attualmente in attività”.
Il Ministero, da parte sua, ha deciso di riconvocare le parti entro e non oltre giovedì 20 giugno 2013 per prendere atto delle intese “che auspicabilmente verranno raggiunte sul territorio”. Gli incontri sono stati fissati tutti in giugno, il 3, il 10 e il 18.

neroRimini | Amante ricatta albergatore, denunciata

 

Albergatore, 43 anni, riminese, minacciato e ricattato dall'amante rimasta incinta durante la loro relazione clandestina. Una 26ennne rumena, cameriera ai piani nell'hotel dell'amante, è stata denunciata dai Carabinieri in concorso con un connazionale di 27 anni per minaccia ed estorsione. La relazione con l'albergatore, sposato, risale all'estate. La donna, che si è rifiutata di fare il test del dna, a ottobre si era presentata dell'albergatore in compagnia di un amico per minacciarlo. (Ansa)

tortora-chiaroRimini | Amministrative a Gemmano domenica e lunedì

 

Domenica 26 e lunedì 27 maggio elezioni amministrative in un comune della provincia di Rimini (16 in Emilia Romagna). I cittadini di Gemmano saranno chiamati a scegliere il loro prossimo primo cittadino e un massimo di sei consiglieri. Le liste sono quattro: Cambiamo Gemmano con candidato sindaco Alessandro Staccoli, Ambiente e sviluppo con candidato sindaco Riziero Santi, Noi per la Romagna con candidato sindaco Fiorenzo Brighi e Gemmano futura con candidato sindaco Filippo Giorgi.
A Gemmano sono chiamati alle urne 601 uomini e 592 donne per un totale di 1.193 aventi diritto al voto. In totale nei 16 comuni emiliano-romagnoli (di cui due con più di 15mila abitanti, Imola e Salsomaggiore) al rinnovo delle amministrazioni saranno chiamati 111.395 elettori (il 3,3 per cento del corpo elettorale della regione): 54.312 uomini e 57.083 donne.
Domenica i seggi sono aperti dalle ore 8 alle 22, lunedì dalle ore 7 alle 15; la scheda è di color azzurro. Le operazioni di scrutinio inizieranno lunedì subito dopo la chiusura delle votazioni e l’accertamento del numero dei votanti. Un eventuale turno di ballottaggio si terrà per Imola e Salsomaggiore domenica 9 giugno, sempre dalle ore 8 alle 22, e lunedì 10 giugno, dalle ore 7 alle 15.

tortora-scuroRimini | Turismo, primo trimestre 2013 in crescita. Galli: No a eccessi di ottimismo. Situazione aeroporto pesa 

 

Crescita del 9,6 per cento sul totale arrivi e del 10,6 per cento sul totale presenze rispetto al 2012. Questi i dati provvisori del primo trimestre 2013 diffusi dall’Ufficio statistica della Provincia di Rimini riferiti al movimento clienti negli esercizi ricettivi del territorio rilevati sulla base delle auto dichiarazioni quotidiane e mensili dei gestori. La crescita riguarda sia il mercato interno (4,7 per cento arrivi e 8,1 per cento presenze italiane) che quello estero (27,6 per cento arrivi e 15,8 per cento presenze).

 
“Sono dati incoraggianti – dichiara l’assessore provinciale al Turismo, Fabio Galli – ma che è necessario analizzare tenendo conto di tutte le variabili, pena un eccesso di ottimismo che sarebbe davvero fuori luogo”. Quello che preoccupa l’assessore aldilà delle difficoltà economiche degli italiani e del meteo poco clemente è la situazione sempre più difficile di Aeradria.
Da registrare infatti non solo come il segmento straniero pesi sul dato complessivo per il 33,6 per cento (notti trascorse), con una permanenza media più alta rispetto a quella nazionale (4 giorni contro i 2,6 degli italiani), ma anche il fatto che resta fondamentale l’importanza del segmento russo con crescita del 17,3 per cento rispetto al 2012 delle notti trascorse in riviera (+ 29,5 per cento gli arrivi) per una cifra di 98.977 presenze, superiori alle notti trascorse da emiliano romagnoli (96.446) e lombardi (85.979), i due principali bacini italiani. Allo stato attuale, la quota russa pesa sul mercato estero per il 41,2 per cento e per il 13,9 per cento sul totale delle presenze.


“Il dato dei visitatori russi, sebbene trimestrale, che segna il sorpasso degli italiani, conferma una volta di più quale sia il peso e l’economia indotta per il nostro sistema turistico e commerciale proveniente dai traffici aerei con l’est, ma non solo, da parte dell’aeroporto Fellini. Viene da sé che senza le fondamentali presenze dei russi, il nostro sistema subirebbe un drastico ridimensionamento in termini di presenze ed arrivi, ovvero di ricchezza e occupazione per le nostre attività ricettive, economiche e turistiche”, conclude l’assessore.


Sul fronte estero da registrare anche i buoni risultati in presenze di Germania, Svizzera e Regno Unito. Male Polonia (-11,2 per cento) e Ucraina (-17,7 per cento).

Lunedì, 20 Maggio 2013 10:09

GIORNALAIO 20.05.2013

giornalaioAeradria, Provincia (di traverso alla cordata degli imprenditori) chiama in causa la Camera di commercio. Lungomare Gnassi, vecchi e nuovi casini. Edilizia, l’Ance chiede a Comune atteggiamento ‘costruttivo’

 

C’È UNA CORDATA di imprenditori locali che si candida a salvare l’aeroporto: è quella dei creditori. Banche e imprese del territorio devono avere dal ‘Fellini’ 47 milioni di euro. Ma Aeradria non ha un soldo: è in grado di continuare l’attività solo fino a settembre. E così questo gruppo di aziende, piuttosto che ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, è disposto a trasformare i suoi crediti in azioni di una nuova società che, privatizzata e senza debiti, potrebbe rilanciare l’aeroporto. Capofila del progetto è la Cassa di Risparmio di Rimini, l’istituto di credito più esposto nei confronti di Aeradria (9 milioni di debito). Già da tempo in piazza Ferrari si sta lavorando a un piano alternativo a quello del concordato appena bocciato dal Tribunale. Ci sono stati incontri con i creditori, contatti con Mediobanca, Enac, Repubblica di San Marino e società estere specializzate nella gestione di aeroporti. Il prossimo passo è il business plan, lo studio del progetto imprenditoriale. Sarà pronto in settimana. Secondo le prime indiscrezioni prevederebbe una partenza prudente: 2-300mila passeggeri all’anno. Saranno mantenute solo le tratte redditizie e abbandonate quelle in perdita. Se il progetto convincerà i potenziali investitori, si chiederà un altro concordato, stavolta definitivo e su nuove basi. Il consenso di tutti i creditori, infatti, renderebbe molto più facile l’accoglimento della procedura. I crediti saranno trasformati in azioni di una ‘new company’ che verrà privatizzata. Si sta già ragionando su un paio di nomi di advisor importanti”, ilRestodelCarlino (p.3).
A questo punto il problema alla soluzione della vicenda sembra essere la Provincia. “Una ipotesi, però, che in questo momento viene quasi temuta da parte dei principali soci pubblici. Più per le modalità con cui si andrebbe costruendo, che per la sostanza (del resto era stato lo stesso presidente della Provincia Vitali qualche mese fa a convenire sul fatto che i creditori si rendessero disponibili a rilevare quote societarie). Ma il "siluro" sparato da Carim agli inizi di aprile nei confronti di Aeradria e i soci pubblici, per come avevano gestito l'elaborazione del Piano di salvataggio, brucia ancora. Viene letto come una dichiarazione di guerra e quelle di oggi, dunque, come manovre preparatorie di un attacco teso a prendersi l'aeroporto facendo piazza pulita del passato. Quel che è certo è che gli attuali soci qualcosa dovranno inventarsi per tirare fuori dei soldi”, NuovoQuotidiano (p.3).
Secondo il CorriereRomagna (p.5) “la strada è solo una: per salvare Aeradria dal fallimento servono un milione e 645.285 euro. E quei soldi, adesso, li possono mettere sul piatto soltanto la Camera di commercio o Rimini Fiera. Si tratta del “tesoretto” necessario perché la società dell’aeroporto possa essere ammessa al concordato preventivo in continuità. La quota è quella che Provincia e Comune di Rimini si sono impegnati a versare nelle casse della società dei cieli ma che, dopo tre bilanci chiusi in rosso, non possono più mettere di tasca loro. Ma quel milione e 600mila euro basterebbero al tribunale di Rimini per aprire una “porticina” sul futuro dello scalo riminese. Il presidente della Camera di commercio, Manlio Maggioli, non si sbilancia ma non alza muri”.


Nuovo lungomare, vecchi e nuovi casini. “Nella prima vera giornata di sole festiva di maggio, Rimini ha potuto valutare il nuovo impatto di auto, bici e motocicli. E l’effetto non è stato dei migliori. Lunghissime file in viale Vespucci con il traffico che si muoveva a passo di lumaca: fra linea 11, trenini, auto e scooter. Una coda unica anche sul lungomare con mezzi costretti a girare al rallentatore. Da un lato la pista ciclabile che restringe la carreggiata, dall’altro i parcheggi a spina di pesce che la “limano” un altro po’. Così le auto in transito sono “in balìa” di chi si trovano davanti e toccare i 30 chilometri orari è una chimera. Ma le “scene” più curiose si sono viste lungo la pista ciclabile. Nei piani del Comune (e a termine di codice della strada) la pista gialla può essere usata in una sola direzione: verso nord, pedalando per il porto. Ma tanti riminesi, ieri, hanno fatto l’opposto con il rischio di provocare incidenti addirittura lungo la ciclabile”, Corriere (p.7).


Crisi edilizia. “«RIMINI ha i prezzi alti perché ha una location richiesta. Molto dipende poi dal prezzo pagato per i lotti sui quali si è andato ad edificare». Taglia subito la testa al toro Ulisse Pesaresi, il presidente dell’Ance della provincia di Rimini. Pesaresi poi fa anche presente che il calo delle compravendite, stimato negli ultimi tre mesi intorno al 28-30 per cento nella nostra provincia, non riguarda gli alloggi nuovi: «Non si vendono gli appartamenti usati, questo sì, ma non ci risulta che gli alloggi nuovi abbiano subito un calo così consistente. Chi compra ora, sa che per i prossimi 20 anni è a posto. Diverso il discorso sugli appartamenti usati. C’è sempre da rimetterci le mani. Resta evidente, comunque, che tutto il settore edilizio è in crisi, non ci nascondiamo di certo». Ed il presidente provinciale dell’associazione costruttori ha una sua ricetta: «In questo momento c’è bisogno che l’amministrazione comunale abbia un atteggiamento costruttivo con le imprese del mio settore. A rischio ci sono tantissime aziende. Negli ultimi quattro anno nella nostra realtà hanno chiuso 180 imprese costruttrici per oltre 1000 persone lasciate a casa. A fine anno, quando saranno terminati i lavori in A14 altri 400 dipendenti si ritroveranno senza un’occupazione»”, ilCarlino (p.2).


VERRANNO denunciati gli attivisti di Forza Nuova che nella notte tra venerdì e sabato hanno imbrattato di liquido rosso una bandiera italiana davanti alla sede del Pd e lasciato manifesti antirazzisti con l’immagine dell’africano che a Roma ha ucciso a picconate tre persone. Nel mirino della polizia anche l’affissione di manifesti omofobi giovedì notte sugli edifici pubblici. I reati che si stanno valutando assieme alla magistratura sono danneggiamento, imbrattamento, minacce, vilipendio alla bandiera e istigazione all’odio razziale”, ilCarlino (p.4).
Forza Nuova sotto inchiesta. Telefonata al responsabile provinciale Mirko Ottaviani per sapere qual è il suo commento. «Anzitutto replico alle dichiarazioni del sindaco che ha parlato di squadracce fasciste e dei Tre Martiri: sono cose del passato, noi piuttosto siamo gli unici a portare avanti le istanze che emergono dall’attualità, dal presente». Fra le ipotesi contro di voi, istigazione all’odio razziale e minacce... «Noi accusati di violenza? Chiedo di abbassare i toni, è palese che la nostra azione è stata non violenta e neanche intimidatoria. Volantinaggi e affissioni di manifesti sono i tipici mezzi di un movimento politico». I vostri volantini erano omofobi? Ad esempio quello sulla perversione? «Tra le frasi c’era ‘Stop eterofobia’, ma non c’era niente contro queste persone. Non riconosciamo degna di patrocinio pubblico la manifestazione che è stata fatta perché siamo per la difesa della famiglia tradizionale. Quanto al volantino sulla perversione, nell’ambito privato ciascuno fa ciò che crede, ma crediamo che non sia opportuno portarlo in piazza. Non riconosciamo queste devianze, e l’omosessualità per noi è una devianza»”, LaVocediRomagna (p.16).

 
Alessandro Giorgetti albergatore e chef, intervista di NQ al presidente regionale di Federalberghi, (p.6).

Sabato, 18 Maggio 2013 08:34

GIORNALAIO 18.05.2013

giornalaioAeradria, il tribunale dice no al concordato. Carim, indagato un ex funzionario. Consiglio comunale, maggioranza ai ferri corti

 

Aeradria, “L’AEROPORTO precipita e il paracadute non si apre. Per un semplice motivo: non c’è. Il Tribunale ha bocciato il concordato: Aeradria non può accedere alla procedura. Da mesi il ‘Fellini’ aveva imboccato questa strada come unica via di fuga dai suoi guai, ma nessuno si era accorto che non era praticabile. In fondo al tunnel non c’è la luce, ma un muro. Lo stop al concordato, per quanto doloroso e pieno di incognite per la sopravvivenza dell’aeroporto, evita almeno il ‘pacco’ tirato ai fornitori. Aeradria, una società pubblica che ha tra i soci di maggioranza Provincia e Comune, avrebbe scaricato quasi tutti i suoi debiti sui creditori, in alcuni casi condannandoli al fallimento. Passi se il ‘colpo basso’ te lo tira un privato. Ma un’istituzione che non onora i suoi impegni, che tipo di credibilità può avere nei confronti dei cittadini?”, ilRestodelCarlino (p.1).
UN «PIANO B» per salvare Aeradria e non perdere gran parte dei crediti vantati nei confronti della società di gestione dell’aeroporto. Ci sta lavorando un pool dei principali creditori: non più di 5-6 tra banche (in testa la Cassa di Risparmio), consorzi fidi, consorzi di imprese. La strategia che si sta delineando da parte dei creditori più importanti punta a trasformare i crediti in altrettante azioni di Aeradria. Sino ad arrivare a conquistare la maggioranza (almeno il 51%) e quindi privatizzare lo scalo. Che di fatto è già oggi ‘di proprietà’ dei creditori (intorno a 40 milioni di euro complessivi)”. “Oltre al cosiddetto ‘Piano B’ che riguarda i creditori, o alla richiesta di fallimento che questi potrebbero avanzare, ad allungare la mano sul ‘Fellini’, potrebbe essere lo stesso ministero dei Trasporti. In caso che la società non si trovi più nelle condizioni di gestire l’aeroporto, il ministero può infatti revocare la concessione e nominare contestualmente un commissario per la gestione operativa della scalo, così da evitare l’interruzione del servizio. Potrebbero anche presentare un altro concordato, non ‘in bianco’ stavolta: servono soldi che piovano dal cielo”, ilCarlino (pp.2-3).
“Il decreto dei giudici della sezione fallimentare (composizione collegiale, presidente Rossella Talia), sedici pagine di considerazioni giuridiche, è stato depositato ieri mattina in cancelleria”, CorriereRomagna (p.3). Le motivazioni. L’autorizzazione non può essere concessa perché “«preclusa in forza della corretta qualificazione giuridica della operazione prospettata», che «non prevede deroghe ai soci, per i quali continua a valere il principio generale della postergazione in caso di fallimento». Negata dalla stessa legge fallimentare la possibilità di contrarre finanziamenti prededucibili il “castelletto” crolla. A dare il colpo di grazia al tentativo di salvataggio sono, sempre per il Tribunale civile, i limiti posti dall’articolo 6 (comma 19) del decreto legge 78/2010, convertito in legge 122/2010. La norma contiene «l’espresso divieto per gli enti locali (in particolare Province e Comuni) di procedere ad aumenti di capitale ed a trasferimenti straordinari a favore di quelle società partecipate che, come Aeradria, abbiano riportato perdite per tre esercizi successivi». Anche qui non c’è deroga che tenga visto lo spirito della norma cardine del sistema della privatizzazione dei pubblici servizi. «Privatizzazione - si legge nel decreto che dichiara l’inammissibilità della richiesta di concordato - non diverrà mai effettiva (con conseguenti commistioni e aree di opacità nei rapporti fra società e singoli soci pubblici) fino a quando le società partecipate non riusciranno a garantire una gestione efficiente sotto il profilo economico, basata sull’equilibrio finale dei risultati, senza fare ricadere sui soci pubblici i risultati passivi della gestione». Privatizzare i profitti e socializzare le perdite, un vecchio vizio che, a volte, ritorna. Non sarà però il benevolo strumento del “concordato in bianco” a permettere a Aeradria di lasciare di fatto a secco i creditori. Il piano risultato carente sotto il «profilo della legittimità della proposta e di fattibilità giuridica» è stato respinto. La domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo - è la conclusione dei giudici civili - «non può trovare accoglimento»”. “Per adesso Aeradria continuerà a gestire regolarmente lo scalo, nell’ambito dell’ordinaria amministrazione. Con il fardello, però, di un “buco” da 47 milioni di euro e con l’ombra di un’inchiesta giudiziaria che si allunga anche sui principali soci (gli investigatori a breve torneranno a interrogare il presidente della Provincia Stefano Vitali)”.
Secondo fonti qualificate, dietro al rigetto dell’istanza ci sarebbe il parere negativo dei tre giudici sulla forma di finanziamento proposta da due dei principali enti soci, la Provincia (36%) e il Comune (tramite Rimini Holding col 17,7%), che nei mesi scorsi avevano rinunciato all’aumento di capitale approvando un mutuo complessivo di 2 milioni e 265mila euro per garantire la sopravvivenza ad Aeradria fino al 30 giugno. Un mutuo a cui però il Tribunale doveva riconoscere la “pre-deducibilità” in caso di accoglimento del concordato, ai sensi dell’art. 6.19 del decreto legge 78/2010 sul Patto di stabilità degli Enti locali e dell’art. 111 della legge fallimentare, le norme cioè che permettono la deroga al divieto di finanziamento a società pubbliche con tre anni di gestione in perdita (come Aeradria) e la possibilità per i due principali soci pubblici di richiedere indietro i soldi prima dei creditori. In realtà, Provincia e Comune avrebbero tramutato quei soldi in una parte di aumento di capitale”, LaVocediRomagna (p.13).
“Ora "non appena sarà chiarito – fa sapere la Provincia - il quadro tecnico scaturito riguardo alle criticità sollevate dal tribunale, il quale peraltro ha respinto gran parte dei rilievi del pm, verranno messe in atto tutte le soluzioni previste dalle leggi vigenti per conservare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo locale, la cui sorte ora è a fortissimo rischio". L'ente di Corso d'Augusto fa inoltre sapere che valuterà "ogni ipotesi e ogni azione atta a preservare prioritariamente la sopravvivenza di uno scalo aeroportuale la cui centralità per il territorio (in termini economici, occupazionali, sociali) risulta decisiva nell’anno di una gravissima crisi che colpisce soprattutto il mercato italiano, rendendo ancora più indispensabili i flussi turistici provenienti dall’estero"”, NuovoQuotidiano (p.7).

 
In consiglio comunale. “Tensione in consiglio con strappo nella maggioranza per la stabilizzazione delle maestre degli asili del Cerchio magico e Bruco verde: per le 16 insegnanti niente contratto a tempo indeterminato, come richiesto giovedì in aula da Savio Galvani (Fds), Stefano Brunori (Idv) e Fabio Pazzaglia (Sel) tramite emendamento da inserire nella delibera delle Linee guida del bilancio 2013-2015. Richiesta bocciata, con il Pd che ha votato contro - tranne Sara Donati astenuta - assieme al Pdl: favorevole, oltre ai firmatari della proposta, anche il Movimento 5 Stelle”, Corriere (p.10). “Durissimo anche Galvani, che accusa il Pd di «volere affermare una sorta di supposta autosufficienza sulla maggioranza ». Obiettivo che però non è stato centrato… E che ci fosse tensione in consiglio lo si era capito già dallo scontro acceso sotto gli occhi di tutti tra il capogruppo Pd Marco Agosta e il sindaco Andrea Gnassi. Quest’ultimo, durante le votazioni, si è allontanato per parlare con le maestre dei nidi presenti alla seduta. Un’assenza durata pochi minuti ma che non è stata gradita da Agosta e dal consigliere Vincenzo Gallo (Pd), dai quali era stato chiesto un “tutti presenti” proprio per dimostrare, durante il voto, l’autosufficienza del Partito democratico all’interno della maggioranza. Che però ha barcollato”.
“«BLOCCATE la ciclabile». A schierarsi contro la rivoluzione della viabilità sul lungomare sono gli imprenditori della Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio. «Il Comune - scrivono - si fermi e non prosegua i lavori in quelle zone del lungomare che, per loro fortuna, ancora non sono state coinvolte dall’opera». Il direttivo presieduto da Giuliano Lanzetti si è riunito ed ha emesso la sentenza. Il motivo è presto detto. «Il nostro turismo - spiega il presidente - è fatto di clienti che si spostano in auto o in bus. Questa è la realtà delle cose. Pensare di cambiare le abitudini delle persone, soprattutto in un momento così difficile per l’economia e per le imprese, ci sembra un errore. Che lo si voglia o no, noi viviamo di turismo»”, ilCarlino (p.8).


Carim, “C’E’ UN INDAGATO nell’inchiesta della Guardia di finanza su presunti ‘finanziamenti facili’, erogati dalla Carim nel periodo precedente al suo commissariamento. Un’inchiesta che va ad aggiungersi a quella per la violazione alle norme antiriciclaggio che inizialmente aveva visto indagati la bellezza di 114 impiegati. IL PERIODO preso in esame dalle Fiamme Gialle, va dal 2009 al 2010, ed erano stati gli ispettori di Bankitalia, una volta che la Carim era finita nella bufera del commissariamento, a individuare linee di credito emesse senza garanzie sufficienti, nei confronti di alcuni clienti (una sorta di ‘lista di ‘privilegiati’) dell’Istituto bancario (Aeradria inclusa) che alla fine dei conti aveva portato i commissari a ‘rovesciare’ l’attivo in un passivo di 180 milioni di euro. Gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria ci stanno ancora lavorando, e nelle prossime settimane saranno parecchi, tra responsabili e funzionari vari che verranno ascoltati dagli inquirenti, ai quali potrebbero anche decidere di contestare il falso in bilancio”, ilCarlino (p.11).
“Nel mirino del pm Gemma Gualdi, che ha aperto un fascicolo con diverse ipotesi di reato, alcuni dirigenti e funzionari poi usciti dalla banca, in certi casi con un vero e proprio benservito”, LaVoce (p.15).

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