tortora-chiaroRimini | Confindustria, Focchi candidato alla vicepresidenza regionale

 

L’ex presidente di Confindustria, Maurizio Focchi, è il candidato riminese alla vicepresidenza di Confindustria Emilia Romagna ed è nel nuovo consiglio direttivo nominato ieri dalla giunta dell’associazione degli imprenditori della provincia di Rimini. Nel direttivo è in compagnia di Paolo Cesari (che sostituisce, inoltre, il dimissionario Paolo Maggioli alla guida di Effegidi), Linda Gemmani, Alberto Ioli (presidente Assoform al posto del dimissionario Manlio Maggioli), Bruno Morandi, Roberto Patumi, Bruno Tani. I nuovi componenti si uniscono al presidente Paolo Maggioli e ai vice Simone Badioli e Alessandro Pettinari eletti nell'assemblea dei soci del 3 giugno. Del consiglio direttivo fanno parte di diritto anche il presidente di Ance Rimini, Ulisse Pesaresi, il presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Rimini, Alessandro Formica, e il presidente Piccola industria, Remo Lucchi.

Mercoledì, 19 Giugno 2013 10:17

concerto omaggio a tonino guerra

Mercoledì, 19 Giugno 2013 08:51

GIORNALAIO 19.6.2013

giornalaioMaggioranza e Pd divisi sul bilancio a Rimini. Sicurezza, le segnalazioni della municipale e le osservazioni di cittadini e categorie. Spiagge, petizione per i campi da basket. Il trc depotenzia la stazione. Scm, c’è un accordo per gli esuberi

 

Bilancio bocciato in commissione a Rimini. Il sindaco non l’ha presa bene. “Raccontano di averlo sentito imprecare come mai prima. Il sindaco Andrea Gnassi si è precipitato in commissione non appena saputo come si stavano mettendo le cose. Giusto in tempo per acciuffare Savio Galvani (FdS) e ricordargli - con toni inequivocabili - che sul bilancio non si scherza. Ma comunque sia troppo tardi per cambiare un risultato senza precedenti. Con cinque voti contrari (Pdl, Lega, M5S e Sel-Fc), cinque voti favorevoli (Pd) e due astenuti (con Galvani anche Stefano Brunori, Idv), la delibera sul bilancio di previsione 2013 - insieme al pluriennale 2013/2015 e ai relativi investimenti, documenti chiave per l’amministrazione - va in consiglio con tanto di parere negativo”, LaVocediRomagna (p.13). “«Mai successo niente del genere - fa notare Gioenzo Renzi (FdI) - E dire che questa maggioranza, rispetto alla precedente, quando al governo c’era il sindaco Ravaioli, è nata con una base numerica più allargata. I mal di pancia, come i distinguo, tra l’altro sono più diffusi di quel che appare. Le relazioni sono sempre più sfilacciate». Secondo Renzi gran parte della colpa è da imputare proprio all’atteggiamento del primo cittadino: «E’ come se non avesse rispetto per il ruolo delle commissioni e del consiglio comunale. Già le sedute vengono convocate in maniera schizofrenica, come è successo ad esempio per la delibera con oggetto l’ultima variante al Piano regolatore generale. In più il sindaco spesso manca o arriva in ritardo. Però poi puntualmente l’amministrazione si riempie la bocca con Comune aperto al confronto. In realtà Gnassi non solo non ascolta i consiglieri, ma nemmeno i cittadini. E a quanto pare neanche le organizzazioni sindacali»”.
“Sul documento, in cui si decidono le strategie economiche di Rimini, si erano già create diverse contrapposizioni. Venute a galla proprio ieri, quando è arrivata una bocciatura con il voto contro dei cinque consiglieri di opposizione ma anche di Savio Galvani (Fds), Stefano Brunori (Idv) della maggioranza; decisive anche le astensioni di Giovanni Pironi (Pd), uscito prima del voto, e di Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) che non si è proprio presentato. Un colpo durissimo che la giunta ha cercato fino all’ultimo di schivare. Ma la privatizzazione dei servizi educativi e la non stabilizzazione delle sedici maestre precarie dei nidi Bruco Verde e Cerchio Magico di Viserba non è andata giù né a Galvani né a Brunori. Il loro “ostruzionismo” è arrivato secondo previsione, insomma. Decisamente più inaspettato è invece stata l’uscita di Pironi prima del voto.I suoi scontri con la giunta erano emersi già in aprile quando non aveva votato la famosa delibera per il taglio del cemento al Prg. E proprio l’urbanistica e altre scelte sulla città hanno creato la frattura tra il consigliere di maggioranza. Che ha picchiato duro anche ieri in commissione con accuse pesanti, «la ruota panoramica è da zingari», venendo richiamato dal presidente Samuele Zerbini”, CorriereRomagna (p.3).
Alcune pietre dello scandalo. Astolfi chiede le dimissioni di Emma Petitti. “MEGLIO AL MARE con la nipotina che in consiglio a discutere di bilancio. Ieri Bertino Astolfi, il consigliere di ‘Rimini per Rimini’, non si è presentato in commissione, e la sua assenza si è fatta notare subito. «Ma non è stata un’assenza strategica. Dovevo occuparmi di mia nipote, gli altri lo sanno». Insomma, non era un’assenza strategica? «No, affatto. Se poi volete sapere se ho qualche mal di pancia anch’io sul bilancio, come altri colleghi di maggioranza, allora sì, lo ammetto, e il sindaco lo sa. Ma poi con una limonata passa tutto...». Ma lei il bilancio, la settimana prossima, lo voterà o no? «Io lo voto, però dopo il 27 giugno (quando il bilancio sarà discusso in consiglio) serve una bella ‘registratina’, alla maggioranza, alla giunta, ma soprattutto al partito»”, ilRestodelCarlino (p.3). “SAVIO GALVANI prova a minimizzare. «Ci sono questioni, non insormontabili, da risolvere. Ma non siamo noi i traditori. Piuttosto il Pd pensi a garantire la maggioranza in aula, visto che sempre più spesso non ci riesce». Il consigliere di Federazioni della sinistra ieri, insieme a Stefano Brunori (Idv), è stato uno dei due esponenti di maggioranza ad astenersi sul bilancio.
Galvani, le vostre perplessità non sono esclusivamente sul bilancio. Darete ancora fiducia a Gnassi? «Oggi ci sarà una riunione di maggioranza, vedremo di chiarirci. Ma, ripeto, noi siamo fedeli a quelle che erano le linee di mandato sulla maggioranza. La battaglia sulla gestione degli asili nido, la richiesta di stabilizzare le maestre precarie, il piano per le emergenze abitative sono interventi che chiediamo da mesi»”.
In fatto di bilancio, ieri l’assessore Gian Luca Brasini ha risposto alle critiche dei sindacati. “noi, a questo confronto ci abbiamo creduto tanto da recepire in larga parte le indicazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali (presentate con un documento nel febbraio 2013) in merito all’equità, non arretramento sui servizi sociali erogati, riduzione del carico fiscale, lotta all’evasione, riduzione Imu sugli immobili produttivi, contenimento addizionale Irpef (a Rimini la più bassa in Emilia Romagna tra i comuni capoluogo)“. Tutti risultati raggiunti secondo l’assessore “nonostante„ i 18 milioni di euro di risorse cancellate dallo Stato“. A Brasini poi non sono andati giù nemmeno i giudizi a suo dire estemporanei, e anche superficiali, nei confronti di quei 29.000 riminesi con reddito sotto i 15.000 euro “che – spiega l’assessore - grazie alle scelte di questa amministrazione saranno esentati dall’Irpef. Una fascia più in difficoltà, a cui l’amministrazione ha prestato attenzione, dove, certo, possono annidarsi anche sacche d’evasione ma che, come abbiamo già dimostrato dati alla mano, riguarda per l’80% dipendenti e pensionati”, NuovoQuotidiano (p.3).


Dopo la pubblicazione lunedì della classifica del Sole24ore, Rimini al secondo posto per insicurezza (con i reati in crescita), ilCarlino (p.6) chiede ai residenti cosa ne pensano.
Molte le segnalazioni arrivate alla municipale. “Alcol dopo la mezzanotte. Controlli agli “asili abusivi”. Ispezioni agli hotel irregolari. Arrivano le segnalazioni da parte di negozianti, genitori e operatori del turismo. Arrivano in quantità industriale, tutti i giorni, ma la polizia ha le mani legate. Almeno la municipale, la sezione amministrativa, quella che da circa un anno sta andando avanti con appena quattro agenti in organico. Un numero esiguo in attesa di rinforzi che non sono ancora arrivati. Da Fipe Confcommercio lanciano l’allarme: «Alcol dopo gli orari consentiti, problema dilagante». E sugli asili, a differenza degli altri anni, non scattano gli accertamenti”, Corriere (p.5).


Spiagge. “Riportiamo la palla a spicchi in riva al mare. E’ quanto chiede a gran voce il “Comitato Basket in spiaggia” che domenica, davanti al Bagno 55, organizzerà una raccolta di firme per sollecitare l’amministrazione comunale a dotare nuovamente le spiagge riminesi dei campi tanto rimpianti. “Sino a dieci anni fa – spiegano in una lettera i rappresentanti del Comitato – il tratto del litorale cittadino che va dal Bagno 3 al Bagno 86 era famoso per la sua somiglianza con le spiagge americane di Fort Lauderadale o di Daytona, dove i campi da basket e di beach volley si alternano con ordine fornendo una magnifica immagine d’insieme di una spiaggia a dimensione di divertimento. Oggi se fai un giro sulla ciclabile dal Bagno 1 sino al 150, al confine di Riccione, non trovi neanche l’ombra di un campo da basket”, NQ (p.7).


Mobilità, “i lavori del Trc, il trasporto rapido di costa, proseguono a pieno ritmo in zona stazione. In questi giorni ha preso il via l’intervento per realizzare l’attraversamento da parte della corsia destinata ai mezzi metropolitani del binario che collega l’Officina locomotive a quelli principali della stazione. Verrà realizzata una sorta di passaggio a livello, con segnalamento tale da bloccare i mezzi del Trc nel caso il binario venga da e per l’Officina sia occupato. Originariamente questa soluzione non era prevista in quanto la corsia del Trc era pensata a mare della ferrovia, con due costosi sottopassi dei binari ed anche l’allargamento del sottopasso di viale Tripoli. Per fare posto alla corsia metropolitana è stato rimosso il binario di manovra lungo la mura dell’officina, un intervento che va a depotenziare la stazione”, LaVoce (p.16).


Esuberi in azienda, “E’ stato raggiunto ieri alla Scm, l’accordo per procedere con i contratti di solidarietà. Una decisione che riguarda ben 1.149 lavoratori di sei stabilimenti arrivata al termine di un incontro fiume, durato circa sette ore (dalle 11 alle 18), fra i sindacati e la proprietà… Alla fine ha prevalso l’idea di dividersi il lavoro (poco) che attualmente l’azienda può garantire. I contratti di solidarietà prevedono un taglio dello stipendio dell’80 per cento delle ore che non vengono lavorate. Qui l’intesa varierà da stabilimento a stabilimento e anche da reparto a reparto. Nell’ipotesi di due settimane a casa e due al lavoro, su uno stipendio medio di 1.500 euro, si stima una perdita di 150 euro in busta paga (pari al 10 per cento). L’accordo dovrà passare ora al vaglio dei lavoratori, con assemblee già fissate in tutti gli stabilimenti. Se tutto fila liscio venerdì 21 giugno, Scm e sindacati si vedranno a Roma (alle 10.30) per mettere nero su bianco l’intesa sui tavoli del ministero dello Sviluppo economico”, Corriere (p.8).


Cultura, LaVoce (p.15) nota che all’assessore del Comune di Rimini Massimo Pulini non piace il fotografo Marco Pesaresi. Ne parla con la sua mamma. “Lui, Pesaresi, non ha bisogno di inchini e presentazioni di rito: riminese, studia a Milano, è alfiere dell’agenzia Contrasto, collabora con le riviste più importanti d’Europa, da Panorama a El Pais, dall’Espresso all’Observer. Non ha paura di penetrare i sobborghi urbani, di Berlino, Calcutta, Taipei, New York; tra i suoi fan, Tiziano Terzani e Francis Ford Coppola. Ma non l’Assessore alla cultura di Rimini, Massimo Pulini, «è una persona gentile ed educata, dice sempre di sì, ma poi non si fa nulla», dice Isa, un po’ rammaricata, il suo compito è «lottare giorno e notte per Marco», da quando il figlio non c’è, da quel ferreo 2001. Qual è il terreno di lotta? Che Rimini non fa nulla per ricordare un cittadino tanto illustre. «Si figuri che recentemente una galleria d’arte svizzera ha comprato una decina di fotografie di Marco da Contrasto. All’estero fanno ciò che a Rimini non vogliono fare»”. In sostanza, per Pesaresi almeno per ore niente mostre in programma al Far.

neroRimini | Bilancio, Brasini amareggiato dai sindacati

 

Dopo il colpo di coda dei sindacati di ieri sui problemi di concertazione dei bilanci di previsione delle amministrazioni del riminese, oggi la risposta dell’assessore al bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini che si dichiara “amareggiato” e “anche un po’ stupito, quasi che questa presa di posizione pubblica sugli organi d’informazione risponda ad altre esigenze più che a uno spirito costruttivo e di confronto come, sedendoci al tavolo, abbiamo sempre pensato”.
Rispetto alla denuncia del difficile confronto sul bilancio tra sindacati e Comune, la risposta di Brasini è abbastanza disillusa. “Avremmo potuto tranquillamente risparmiarci sia l’incontro già avuto non più tardi del 31 maggio scorso, sia quello in programma giovedì prossimo. Perché noi, a questo confronto ci abbiamo creduto tanto da recepire in larga parte le indicazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali (presentate con un documento nel febbraio 2013 e, ancor prima, nel dicembre 2012 dal sindacato dei pensionati) in merito alla equità, non arretramento sui servizi sociali erogati, riduzione del carico fiscale, lotta all’evasione, riduzione Imu sugli immobili produttivi, contenimento addizionale Irpef (a Rimini la più bassa in Emilia Romagna tra i comuni capoluogo)”.
Nel merito l’assessore si dichiara anche stupito dai “giudizi estemporanei, ed anche superficiali, nei confronti di quei 29mila riminesi con reddito sotto i 15mila euro che, grazie alle scelte di questa Amministrazione, saranno esentati dall’Irpef. Una fascia più in difficoltà, a cui l’Amministrazione ha prestato attenzione, dove, certo, possono annidarsi anche sacche d’evasione ma che, come abbiamo già dimostrato dati alla mano, riguarda per l’80% dipendenti e pensionati”.
Il refrain dei tagli statali, assicura l’assessore, non è solo un intercalare. “Vorrei ricordare come siano 18 i milioni di euro di risorse cancellate dallo Stato a questo Comune e come, nonostante questo, senza inasprire la pressione fiscale (siamo uno dei pochi comuni a non inasprire le aliquote), siamo riusciti a mantenere inalterato il nostro impegno sul welfare (anche compensando i tagli regionali), a non inasprire la pressione fiscale, a non svendere il territorio per incassare facili oneri d’urbanizzazione da investire nella spesa corrente e non in opere pubbliche, a mettere in campo una politica finanziaria virtuosa a cancellazione dei debiti sulle generazioni future attraverso l’estinzione di mutui”.

tortora-scuroRimini | Ciclabile lungomare, Visintin spiega la metanoeite della mobilità

 

Ciclabile a lungomare, secondo l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini Sara Visintin “tanti ne parlano, molti di più se la godono” e (soprattutto) è meglio dimenticarsi “almeno per una volta critiche e polemiche” (dovute anche a incidenti) perché “la nuova ciclabile ha avuto indiscutibilmente un merito: riportare l’attenzione sulla necessità di un’educazione alla mobilità lenta”. Secondo l’assessore, far ingoiare ai riminesi la nuova sistemazione e mobilità del lungomare sarà “una vera e propria battaglia di civiltà che diviene elemento centrale nella riorganizzazione della mobilità in un’ottica di sostenibilità non solo ambientale, che deve essere assunta da tutti per evitare che ci sia chi si sente autorizzato a sfrecciare sulle nostre strade rischiando di uccidere”.


L’assessore cita dei dati nazionali e spiega che “nelle maggiori aree urbane circa i 2/3 delle vittime di incidenti stradali sono costituiti da utenti deboli (pedoni e ciclisti) e da conducenti di motocicli. Analizzando gli incidenti che hanno coinvolto i pedoni, risulta una preponderanza degli anziani tra le vittime. E basta leggere il “bollettino” degli incidenti degli ultimi giorni per capire che Rimini non fa eccezione”.


L’unica soluzione è “cambiare mentalità”, sostiene Visintin che promette “una battaglia sul modello di mobilità sostenibile che da un lato punta sulle infrastrutture e sugli investimenti di integrazione tra ciclabili, bike sharing e tpl, ma dall’altro ci impone scelte forti di riorganizzazione della mobilità a partire da nuove regole per invertire la gerarchia dei soggetti che si muovono sulle nostre strade. Prima di tutto pensare a pedoni e ciclisti, alla loro libera circolazione in totale sicurezza e alla trasformazione delle strade urbane introducendo limiti di velocità”.
La velocità sarà un criterio fondamentale e anche in diverse zone del centro storico sarà introdotto il limite dei 30 chilometri orari, come già a lungomare. “La ‘strategia delle zone 30’ è una delle strade per prevenire incidenti gravi causati dall’eccessiva velocità, ridurre l’inquinamento acustico e ambientale e consentire ai cittadini di godere della propria città, convivendo con le auto. Già in diversi parti d’Europa le zone 30 sono una realtà, con risultati concreti in termini di riduzione degli incidenti e di contrasto all’inquinamento ambientale”.

tortora-chiaroRimini | Ricettazione alimenti, tre denunce

 

A una prima occhiata sembravano normali operazioni di scarico e stoccaggio di generi alimentari effettuate, tra l’altro, in pieno giorno a due passi da viale Regina Elena, a Rimini. Ma i due finanzieri della Compagnia di Rimini hanno voluto vederci comunque chiaro e hanno chiesto l’esibizione delle fatture di acquisto della merce. La fattura, però non c’era, né altro documento idoneo al trasporto. Facile per le fiamme gialle fare due più due e decidere per un controllino in merito alle generalità dei tre trasportatori. “Uno di essi – spiegano dalla Guardia di finanza – è risultato gravato da numerosi precedenti di polizia, in particolare nel settore dei reati contro il patrimonio”.

 
Le verifiche non si sono fermate lì e, da un controllo più approfondito, i finanzieri hanno accertato che quelli scaricati a Rimini erano generi alimentari rubati qualche giorno prima a Cesena in uno dei depositi di un’azienda della provincia di Pesaro-Urbino, distributrice di parte della merce sospetta. E’ scattato, quindi, il sequestro dell’intero carico (tonno in scatola, conserve di peperoni e pesce azzurro, mitili e pregiate bottiglie di vino per un valore commerciale complessivo superiore ai 50 mila euro) che stava per finire sul mercato locale in totale evasione d’imposta. Parte della merce, quella per cui è stato più facile ricostruire una tracciabilità, è stata restituita al proprietario. Sequestrato anche il furgone per evitare una possibile reiterazione del reato.

 
I tre ‘trasportatori’ (B.A. 60enne della provincia di Ravenna, S.M. 50enne di Ravenna e V.B. 70enne di Rimini) sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini per il reato di ricettazione.

rossoRimini | Aeroporto, Rossi (Fare): Politica faccia passo indietro

 

Aeradria, giovedì il tribunale di Rimini dovrà comunicare se accetterà l’istanza di fallimento della società di gestione dell’aeroporto Fellini richiesta dalla procura e, nel caso contrario, se darà ai soci di Aeradria il tempo necessario per la redazione di una nuova proposta di concordato in continuità. Al proposito il comitato riminese di Fare per Fermare il declino chiede alla politica di fare un passo indietro. “Si evitino marchingegni volti a lasciare l’aeroporto direttamente o indirettamente sotto il controllo pubblico e quindi della politica, che non ha fatto quanto doveva quando poteva e a tanti guai ha portato fin qui”, dice il referente riminese, Marco Rossi.
Ferma restando la necessità di “salvaguardare” “l’infrastruttura” e la sua “operatività”, si tratta dell’unico aeroporto operativo in Romagna, “è di ogni evidenza – sostiene Rossi – che, perché questo accada, serve un’iniezione di capitali. E’ altrettanto evidente che fino a oggi la gestione dell’aeroporto è stata impari alle sfide, portando il Fellini di fatto al fallimento e, cosa sotto molti aspetti più grave, non garantendo bilanci che ricevessero la validazione di sindaci e revisori”.
Ne deriva che, “per salvare l’aeroporto, la dirigenza debba essere sostituita e chi l’ha nominata e sponsorizzata, vale a dire la politica locale attraverso gli enti pubblici che fino ad oggi hanno detenuto la maggioranza, debba lasciare a soggetti più qualificati il controllo. La legge proibisce, infatti, agli enti pubblici di reinvestire nell’aeroporto, a causa dei troppi anni di perdite accumulate (art. 6 D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122). I soggetti – conclude Rossi – che devono assumere il controllo non possono che essere quei privati che decideranno di investire sull’aeroporto, garantendo la capitalizzazione necessaria a salvarlo e la volontà di far fruttare i propri investimenti”.

tortora-chiaroRimini | Crisi Alfad, Fillea: Proprietà mistifica nostro operato 

Alfad, stipendi non pagati. La notizia secondo cui la proprietà intende velocemente procedere alla “rateizzazione degli stipendi arretrati”, ha mandato su tutte le furie la Fillea Cgil di Rimini. Non per la notizia in sé, ma per le modalità con cui i lavoratori l’hanno appresa (un comunicato stampa della proprietà). Il sindacato chiede maggiore condivisione.
La Fillea ha seguito “con apprensione e preoccupazione in questi mesi – spiega Anna Battaglia – la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici” dell’azienda di allestimenti fieristici. “Ci preme sottolineare, per onestà intellettuale ed obiettività di cronaca, che la situazione riguardante il mancato pagamento delle retribuzioni delle maestranze risale a ‘tempi non sospetti’, ovvero a periodi precedenti le vicende giudiziarie del signor Mario Formica”.
Ed è direttamente a Formica che la sindacalista si rivolge senza giri di parole. “Gli rammentiamo che le richieste dell’organizzazione sindacale inerente la sottoscrizione di un ‘piano di rientro delle retribuzioni arretrate’ che calendarizzasse i tempi dei pagamenti delle stesse, sono sempre rimaste lettera morta, e che la direzione aziendale ha sempre asserito di non essere in grado di stabilire tempi certi per tali pagamenti”.
Ora l’indagine attorno alla sorella sammarinese di Alfad, e i relativi sequestri, non fa ben sperare i lavoratori, rendendo “ancora più difficoltoso l’onorare i crediti delle maestranze”. Tuttavia Fillea non ritiene “corretto che si possa ‘mistificare’ il nostro operato, e soprattutto ritenere, o peggio ancora, far trasparire un comportamento di ‘sotto stimata valutazione’ della situazione dell’Alfad da parte del sindacato”. Mai ritenuto, quindi, “che la situazione dell’azienda non fosse preoccupante”.
Battaglia si domanda perché la proprietà “non ha mai ritenuto di dover o poter concordare un piano di rientro? Perché il signor Formica lamenta la mancata autorizzazione dei pagamenti e non opera invece nei modi richiesti e dovuti al fine di poter ottenere tale autorizzazione?”. Ma non è tutto qui.
“Enunciare che nessun ammortizzatore sociale è stato utilizzato e nessun dipendente licenziato da parte della direzione aziendale fino ad oggi, suona alquanto fuorviante”, spiega la sindacalista. “L’apertura di una eventuale cassa integrazione presuppone un calo di lavoro che, fino a poco tempo fa, non corrispondeva alla realtà aziendale. I mancati licenziamenti sono stati, di fatto, ‘sostituiti’ da dimissioni volontarie o dimissioni per giusta causa da parte dei dipendenti stanchi di operare in un clima di ‘incertezza’ e di una ‘non chiara prospettiva’ e, ovviamente, per evidenti problemi economici”.

 

tortora-scuroSantarcangelo | Comune, in attesa del commissario, Petitti reclama un “centrosinistra aperto”

 

Il Comune di Santarcangelo sarà commissariato. Questo l’esito del consiglio comunale di ieri sera (lunedì 17 giugno). La maggioranza consiliare, infatti, non si è ricompattata a sostegno del sindaco Mauro Morri che ha dovuto confermare le sue dimissioni, già rassegnate il 30 maggio scorso. Confermato dunque anche il no al bilancio 2013 del consigliere di maggioranza Luigi Berlati. L’incarico del sindaco avrà termine allo scoccare della mezzanotte di domani.
In consiglio all’ordine del giorno anche una mozione dal titolo evocativo proposta dai capigruppo di maggioranza Patrizia Pazzini (Pd) e Angelo Trezza (Psi): “Gli eletti hanno dei doveri verso i cittadini elettori: un patto di fine legislatura. Proposte di cambiamento”. Lungo il dibattito a cui è intervenuto anche Berlati, ma nulla da fare. “Con il suo intervento, preso atto del mancato ricompattamento della maggioranza a seguito del voto negativo annunciato dal consigliere Berlati anche al documento proposto dai capigruppo Pd e Psi, il sindaco Mauro Morri ha confermato le dimissioni presentate il 30 maggio scorso, non essendosi verificate le condizioni per poterle ritirare e dunque proseguire nel governo della Città. Concluso il dibattito, la mozione dei capigruppo Pazzini e Trezza è stata respinta con 10 voti contrari (Pdl, Idv, Una Mano per Santarcangelo e i consiglieri Triolo e Berlati), 10 voti favorevoli (Pd e Psi) e nessun astenuto”.


Secondo il segretario provinciale del Pd Emma Petitti, “il commissariamento del Comune di Santarcangelo è una ferita inferta alla città. E' inaccettabile per un partito come il Pd che un consigliere eletto abbia tradito in questo modo il mandato datogli dai cittadini, a cui ora dovrà rispondere delle proprie azioni e delle conseguenze che queste avranno sulla comunità. E' gravissimo che non sia stato colto il valore del sostegno da dare responsabilmente al bilancio di previsione, una manovra finanziaria a cui va dato il merito di aver cercato di dare servizi e risposte ai cittadini pur nella situazione di grave incertezza in merito alle risorse dei Comuni. Un bilancio, è bene sottolinearlo, che era stato tra i primi ad essere “promosso” dalle parti sociali nella contrattazione”.
Adesso, spiega Petitti, “si deve aprire una riflessione seria per ricostruire un centrosinistra aperto, anche in relazione al percorso congressuale che attende il Partito democratico nei prossimi mesi. Non è il momento delle fughe in avanti, serve ricostruire un progetto serio e credibile di centrosinistra e di amministrazione. Di sicuro in questo percorso tutti saranno inclusi perché sono importanti il contributo e l'esperienza di ognuno, a partire da un sindaco al primo mandato come Mauro Morri. Ora servono responsabilità e consapevolezza per affrontare questa nuova fase nei tempi e nei modi opportuni”.

mattoneRimini | Bilancio, Pd spaccato in commissione. Adesso anche Rimini vicina a rischio commissariamento

 

La quinta commissione consiliare manda in consiglio comunale con parere negativo il bilancio di previsione 2013 del Comune di Rimini. Cinque i voti a favore (tutti dal Pd con Samuele Zerbini e Giovanna Zoffoli, presidente e vice della commissione, Massimo Allegrini in sostituzione del capogruppo Marco Agosta, Mattia Morolli e Sara Donati), 5 i contrari (compatte le minoranze) e due astensioni, tutte in maggioranza, con Savio Galvani di Fds e Stefano Brunori di Italia dei valori. Magro bottino per la giunta Gnassi che si è in pratica trovata ‘sotto’ questa mattina in commissione con i Pd Giovanni Pironi che non ha partecipato al voto e Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) assente.

 
La prova del nove dei dissapori in maggioranza, se ce ne fosse stato bisogno, è arrivata quindi questa mattina. Non sono notizia di oggi le rivendicazioni di Galvani e Brunori (assieme a Fabio Pazzaglia di Sel) circa la gestione degli asili comunali e del loro personale in via esternalizzazione, (fatto questo non corrispondente alle linee di mandato, ha fatto notare il segretario di Rifondazione). Né lo sono le questioni sollevate da Pironi sulle nuove politiche urbanistiche del sindaco Andrea Gnassi. Né nuovo è il malumore, più in generale, di una maggioranza troppo spesso tenuta fuori e all’oscuro dalle mosse importanti della giunta e del sindaco (che, ovviamente, non ha reagito bene alla notizia della disfatta). Pesa anche la situazione difficile del Pd riminese, con una segreteria comunale vacante (avendo Federico Berlini mollato l’impegno pur non essendosi ancora dimesso) e quella provinciale più o meno, con Emma Petitti deputato impegnata a Roma.


La maggioranza però va ricompattata (pena il commissariamento, come è accaduto ieri a Santarcangelo). Un po’ di tempo c’è, fino al 27 giugno. E già domani è previsto un primo affilatissimo chiarimento  (anche se già oggi dopo la commissione il sindaco ha cercato e avuto modo di dirne due a Galvani).


Petitti seppur da Roma non manca di far sapere come la pensa. “Non possono esserci dubbi che il bilancio di previsione 2013 del Comune di Rimini risponda alle linee di mandato dell'amministrazione e alle attese della città. Con i circoli del Pd lo stiamo presentando proprio in questi giorni nei diversi quartieri per condividerlo in assemblee pubbliche con i cittadini, ricevendo positivi riscontri. Per questo è impensabile che la maggioranza venga a mancare in questo momento”. E difende la manovra di Gian Luca Brasini, ieri sotto attacco anche da parte dei sindacati. “Quello del Comune di Rimini è un bilancio che, nonostante i finanziamenti statali cancellati, non arretra sul welfare e garantisce i servizi riducendo la pressione fiscale. E non sono molti gli enti locali che hanno abbassato l'imposizione fiscale e allargato le agevolazioni in questo periodo difficile. Ad un bilancio così importante, redatto nel solco delle scelte che il Comune di Rimini sta portando avanti, non può e non deve venire meno il sostegno di tutta la maggioranza”, ribadisce Petitti.

 
Anche il capogruppo del Pd, Marco Agosta (assente, ma sostituito da Allegrini) cerca di riprendere in mano le redini assicurando che il bilancio di previsione è stato frutto di “un lavoro che ha coinvolto i gruppi consiliari di maggioranza fin dalla stesura delle linee di indirizzo dove sono stati condivisi e fissati i pilastri su cui costruire la proposta”. Una proposta che è un “buon risultato complessivo” di cui “tutti i consiglieri di maggioranza devono sentirsi partecipi e garanti. Non è tempo di pensare che ci sia chi si fa carico dell’equilibrio complessivo di bilancio mentre altri si attardano su questioni particolari. Le battaglie dei singoli infatti non devono o meglio non possono far passare in secondo piano quanto si sta facendo attraverso questa impegnativa manovra”.

 
“Qualcuno va indietro come i gamberi, questa maggioranza andrà avanti”, trova così il modo di sdrammatizzare il consigliere Morolli che si auspica un serio confronto tra le forze che sostengono questa amministrazione. “Quanto successo stamane, in commissione, inevitabilmente apre un confronto su un documento di azione politica ed amministrativa come il bilancio. Ma nulla mette in dubbio che presentiamo alla città un bilancio che, nei limiti dei tagli e del ruolo di ‘copri buchi’ per la mancanze dello Stato, propone punti qualificativa per la vita economica e sociale dei riminesi. Si può sempre fare meglio in ogni azione che si intraprende, ma nessun dubbio che si sta cercando di garantire un presente e proporre un futuro a tutta la comunità riminese”.


Dalla minoranza arriva l’analisi di Pazzaglia, secondo il quale “oggi in commissione è accaduto un fatto politico molto significativo”. “Che le opposizioni votassero contro e che i colleghi di maggioranza Galvani e Brunori si astenessero era risaputo. Non era prevista invece la ‘fuga’ all'ultimo minuto del consigliere Pironi che, alla fine dei conti, ha fatto la differenza”. Pironi farebbe bene a fare chiarezza, perché “se le motivazioni di Galvani e Brunori sono risapute, divergenze sulle politiche del welfare, rimangono oscure quelle del collega del Pd e aprano una crepa, vedremo solo nelle prossime ore quanto profonda, nel gruppo consiliare numericamente più importante”. Dalla minoranza quindi un invito al sindaco. “Farebbe bene a recuperare il dissenso qualificato dei colleghi Galvani e Brunori perché, a differenza di altri, stanno facendo una battaglia alla luce del sole. Una battaglia che anche noi condividiamo e che ha come obiettivo l'aumento delle risorse da destinare ai servizi educativi e sociali”.

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