02 08 2013 | Rimini | Lavoro nero, giro di vite dei carabinieri: 30mila euro di multe e 3 attività sospese
Rimini | Lavoro nero, giro di vite dei carabinieri: 30mila euro di multe e 3 attività sospese
'Stritolare' il lavoro nero, anche al fine di evitare spiaceovli infortuni, talvolta mortali (due da inizio anno a Rimini). E' questo l'obiettivo della serie di controlli su tutto il territorio provinciale in questi giorni a cura dei carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Rimini, del Comando provinciale e dell’area tecnica della Direzione territoriale del lavoro di Rimini, "con il prioritario fine di prevenire le violazioni normative vigenti e, di conseguenza, l’incidentalità che ne deriva quasi automaticamente". Sono stati controllati 16 cantieri per un totale di 38 ditte sottoposte ad accertamento. Sono stati 52 i lavoratori identificati di cui 2 irregolari. Numerosissime le sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di oltre 30 mila euro; 3 le ditte sospese (cioè con i lavoratori in “nero” in numero pari o superiore al 20% dei lavoratori complessivi) e multate con la sanzione accessoria di 1.500 euro; 16 le persone deferite a piede libero all’autorità giudiziaria per violazione delle normative in materia di sicurezza del luoghi di lavoro. I controlli, avvisano i carabinieri, continueranno senza sosta alcuna per tutto il mese di agosto e riguarderanno anche le strutture ricettive legate al turismo.
Tornando ai dati definitivi del 2012, sono state 150 le ispezioni chiuse con notifica verbale, per oltre 435mila euro in sanzioni comminate, 109 lavoratori in nero accertati su un totale di 475 lavoratori controllati, 18 le attività sospese, 91 le persone denunciate in stato di libertà (79 per violazione delle leggi sull'immigrazione, 6 per le leggi speciali, 6 per il Codice penale).
GIORNALAIO 02.08.2013
Vigilantes in spiaggia a Rimini contro i venditori abusivi: il piano c'è, ma nessuno paga. Scuola, nidi e materne tra liste d'attesa e tariffe mensa. Asl unica, dal 1 gennaio i direttori generali resteranno a casa.Iva sulla tia. Fellini per dare vita ai beni culturali
Commercio abusivo, vigilantes in spiaggia. "Partendo dal presupposto che ogni disordine crea un danno a tutta la riviera, gli operatori sono chiamati a contribuire tutti, anche se l’epicentro del disordine è collocato al di là del bagno cento. Resta da convincere (per esempio) l’esercente di Torre Pedrera. Le associazioni di categoria chiesto qualche giorno per sondare la base e poi martedì pomeriggio vanno in Prefettura a dire sì o no. Ieri mattina in Prefettura erano presenti tre responsabili degli istituti di vigilanza per illustrare i preventivi: 10 uomini per tre settimane a 40mila euro, 20 uomini 100mila", CorriereRomagna (p.11).
Per quello che è un problema di ordine pubblico e che toccherebbe risolvere allo Stato, "le categorie non sono disposte a pagare di tasca loro, né tanto meno a fare la colletta tra i loro associati. E infatti Palomba mette le mani avanti: «Mobiliteremo anche le associazioni dei volontari, per impiegarle a presidio della spiaggia». Perché le categorie non ci stanno. «Con che faccia andiamo a chiedere i soldi ai nostri associati per far pagare loro quello che è un servizio di ordine pubblico? — attacca Gianni Indino, il presidente di Confcommercio — Noi cercheremo di collaborare il più possibile, ma la proposta ci mette in difficoltà. E i tempi sono strettissimi». Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori, va oltre: «Non possiamo pensare che ora albergatori e altri operatori paghino di tasca propria per la sicurezza. E’ ingiusto, oltre che difficile da attuare: cosa dovremmo fare, chiedere i soldi agli hotel uno a uno?». I bagnini, dal canto loro, l’hanno ribadito: «Non possono pagare solo gli operatori di spiaggia — attacca Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini — a pagare per i vigilantes: l’abusivismo è un problema di tutti»", ilRestodelCarlino (p.2).
"E poi ci sono le questioni tecniche. Una tra tutte, chi firma il contratto? L’associazione di categoria o il singolo associato? Per far sì che il tentativo non finisca per rivelarsi un flop il Questore ha anche suggerito che il Comune metta mano all’ordinanza balneare ritagliando un ruolo ben definito per i vigilantes, che altrimenti non potrebbero intervenire in spazi pubblici", LaVocediRomagna (p.13).
Scuola, liste d'attesa a Rimini. "Sono 230 (al netto delle riassegnazioni e riserve) i bambini della fascia tra i 3 e i 5 anni che da settembre non potranno andare a scuola perché i posti nel comunale mancano. Nel dettaglio, sono rimasti esclusi 209 bambini nella fascia dei tre anni, 41 in quella dei quattro anni e 22 in quella da cinque. Una condizione storica per Rimini quella delle liste d’attesa: nel 2012, però, erano una decina in meno. Va meglio ai nidi. Al 22 luglio i bambini ancora in lista d’attesa erano 28 0 (sempre al netto delle riassegnazioni e riserve) ma, grazie ai 196 posti in più che il Comune è riuscito a ottenere grazie agli accordi con le cooperative sociali, la presenza del privato ed eventuali (fisiologiche) rinunce, il numero potrebbe avvicinarsi allo zero", Corriere (p.7).
"Pasti scolastici cari, ma non carissimi. Il costo per ogni volta che un bambino mangia all’asilo o alla scuola primaria, a Rimini, è cresciuto di 23 centesimi al giorno. Lo scorso anno, le famiglie senza agevolazioni Isee, pagavano 6,62 euro, mentre quest’anno - come si legge nella delibera comunale - dovranno sborsare 6,85 euro. Cifra che, ovviamente, va moltiplicata per ogni volta che un bambino mangia a scuola. “Un aggiornamento Istat, un ritocco in linea con gli aumenti della vita” l’ha definito il vicesindaco Gloria Lisi, nonché assessore alle politiche sociali e ai servizi scolastici. Aggiornamento che, invece, può anche suonare un po’ diversamente alle famiglie riminesi se viene paragonato ai costi sostenuti dalle famiglie delle altre città romagnole. La più cara di tutte, infatti, è Ravenna con 7,01 euro a pasto, segue a ruota Rimini con 6,85 euro, Forlì con 5,85 euro e, ultima in coda, c’è Cesena, virtuosa città che, grande attenzione a figli e famiglie con 5 euro a pasto, prezzo tra l’altro invariato dallo scorso anno", LaVoce (p.11).
Asl unica. "La “spending review” non salva le cure sanitarie: dopo la distribuzione diretta dei farmaci, i risparmi per la pulizia, la lavanderia e la carta, l’Ausl di Rimini punta a razionalizzare i servizi. Si comincia dalle endoscopie digestive: «Oggi si fanno in tutti e cinque gli ospedali, non è più sostenibile. Vanno ridotte a due o tre nosocomi». Lo ha annunciato il numero uno dell’Ausl Marcello Tonini ai rappresentanti delle associazioni di volontariato riuniti del comitato consultivo misto; con loro ha fatto il punto anche sull’agenda per il passaggio all ’Ausl unica: «A gennaio, a casa tutti i direttori generali»… «Dal primo gennaio 2014 – annuncia Tonini - i quattro direttori generali decadranno , resteranno invece in carica, fino a un massimo di tre mesi, i direttori amministrativi e sanitari. Gli interventi da effettuarsi invece sui servizi sono, già da tempo, al vaglio dei tavoli tecnici. E’ verosimile pensare che i primi interventi nel campo più gestionale saranno effettuati nell’area dei servizi amministrativi»", Corriere (p.8).
Iva sulla tia, "una sconfitta dal punto di vista penale, ma una grande soddisfazione sul piano civile. Ed è quello a cui mirava l’avvocato Enrico Gorini che rappresenta 20 denuncianti riminesi che accusavano di abuso d’ufficio Hera (per aver applicato l’Iva sulla Tia fino al 31 dicembre 2012 pur sapendo che non doveva perché c’era già la sentenza della Cassazione) e altri 87 ricorrenti in sede civile per chiedere alla multiutility di poter avere indietro tutti i soldi tolti ingiustamente. Il giudice per le indagini preliminari Giangiacomo del Tribunale di Bologna, pur archiviando l’indagine sul presunto abuso d’ufficio della società, ha riconosciuto chiaramente nelle quattro pagine di motivazione l’illegittimità amministrativa compiuta da Hera nell’applicare l’Iva a una tassa (si applica solo ai servizi)", LaVoce (p.11).
Stipendi, i dirigenti della Provincia se li tagliano. "A una prima occhiata (veloce), non si può certo dire che i dodici dirigenti della Provincia abbiano difficoltà ad arrivare alla fine del mese: da 70mila e 133mila euro. Un bella montagna di soldi per le casse pubbliche, tanto è vero che sono proprio gli “apicali” a capire il momento e a chiedere una riduzione dello stipendio… Il passaggio chiave è racchiuso nelle parole in cui si fa accenno al momento di crisi e alle criticità economiche. Ecco perché i dirigenti provinciali, in una logica di maggiore attenzione alla spesa, si dichiarano pronti a ridurre la spesa a carico dei vertici della Provincia. In soldoni viene proposto di abbassare il Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato: anno 2013. Per capirci, si tratta di quella parte di salario che va oltre lo stipendio tabellare: 43.635mila euro per tutti. I dirigenti quantificano la cifra complessiva in 50mila euro. Detto, fatto. Con una simile premessa, sull’Albo pretorio della Provincia non è impossibile trovare le carte approvate in giunta con le quali si accetta il sacrificio. Il 2 luglio compare quindi il consuntivo 2012 in cui il Fondo vale appunto 503.757 euro. Mentre il 25 luglio viene pubblicata l’entità del Fondo 2013: 453.757 euro. I conti tornano", Corriere (p.10).
Per valorizzare Rimini, LaVoce chiede il parere di Pierpaolo Benedetti, riminese, capo dell'ufficio creativo dell'Eni, dove ha lavorato per venti anni, capo del progetto di comunicazione per il restauro della basilica di San Pietro in Vaticano in occasione del giubileo del 2000, scrittore. "Qualche sera fa, mi sono fermato in piazza Tre Martiri a guardare un signore che disegnava su un quaderno di viaggio – era danese – il complesso del Tempietto di S. Antonio da Padova e della chiesa dei Paolotti. Mi sono chiesto se sapesse nulla del miracolo della mula avvenuto, secondo la tradizione, in quel luogo e del fatto che in quella chiesa Fellini ha localizzato le scene di Titta e don Balosa in confessionale per Amarcord. Probabilmente no. Ma la domanda è: se avesse saputo tutto questo – se qualcuno o qualcosa glielo avessero detto – la sua percezione del luogo e di conseguenza il suo disegno sarebbero cambiati? Probabilmente sì. Così almeno credo io. Ma per saggiare la verosimiglianza di questa opinione possiamo fare un gioco, insieme. Guardiamo attentamente la fontana della Pigna in piazza Cavour. Poi leggiamo la poesia di Sergio Zavoli A Federico Fellini meditandola un po’ e dopo ritorniamo a guardare la fontana rispondendo alla domanda: è la stessa di prima? Io penso di no. Bene, a questo punto qualcuno potrebbe dire ma cosa ha a che fare tutto questo con la tutela e la valorizzazione dei beni culturali? Io penso che abbia molta attinenza perché un bene culturale materiale – la realtà oggettiva – si può conservare, tutelare e valorizzare solo fino a quando resta vivo nella coscienza – la realtà soggettiva – di chi lo fruisce e lo abita. Senza questa consapevolezza soggettiva, il bene culturale fisico è opera morta e come tale non conservabile, non tutelabile, non valorizzabile. Il problema dunque è “vivificare” le pietre, i muri, i monumenti di Rimini, dotarli di un senso attuale per noi, dichiarandone il vissuto ad ogni angolo. E cosa c’è di meglio, per far parlare questa città, del canto di due poeti riminesi e universali come Federico Fellini e Sergio Zavoli?", (p.4).
01 08 2013 | Rimini | Abusivi, pronto il piano salva-spiaggia. Vanni: Non potrà essere tutto a spese nostre
Rimini | Abusivi, pronto il piano salva-spiaggia. Vanni: Non potrà essere tutto a spese nostre
L'ultimo atto sarà definito a inizio della prossima settimana, probabilmente martedì. Ma la strategia del prefetto per il contrasto all'abusivismo commerciale in spiaggia è pressoché delineata. Ed è dalla prossima settimana che dovrebbe prendere le mosse. Si parla di una ventina di vigilantes a presidiare la battigia nel tratto maggiormente critico di arenile, anche se per ora da parte degli istituti sembra ci sia la disponibilità di soli dieci uomini, da centellinare, quindi, laddove la situazione è maggiormente critica. A tenere d'occhio gli ingressi in spiaggia dovrebbero essere i bagnini, mentre sul lungomare unità mobili delle forze di polizia starebbero all'età, pronte ad intervenire chiamate dai vigilantes. Ancora non c'è ufficialità, sono diverse le questioni da risolvere.
Accanto al fatto che attualmente si sono trovati la metà degli uomini necessari al piano (in queste ore sembra che gli istituti di vigilanza stiano rastrellando le proprie file in cerca di rinforzi, si sta cercando di arrivare almeno a 15 unità) c'è anche un piccolo nodo di natura economica. Sembra, infatti, che dieci vigilante attivi nel servizio richiesto per tre settimane possano arrivare a costare 40mila euro (80mila euro, quindi, per 20 uomini e ancor di più se il servizio dovesse andare avanti per 4 settimane). "Abbiamo chiesto la partecipazione della Camera di commercio con un compito di mediazione perché il problema non è appena dei bagnini, ma di tutta la comunità economica. E' bene che tutti quanti hanno partita iva partecipino alla spesa", mette i puntini sulle i il presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud, Mauro Vanni.
Altra questione da risolvere quella dei 'poteri' effettivi dei vigilantes. La spiaggia, si sa, è un luogo pubblico dove entra chi vuole entrare, senza dover subire controlli e verifiche sulla propria persona. Allo scopo di fornire agli uomini i 'poteri' indispensabili all'opera probabilmente si renderanno necessari anche atti da parte del Comune che potrebbero riguardare la modifica ad alcune ordinanze.
01 08 2013 | Rimini | Mete turistiche, in cima alla classifica di Trivago. Gnassi agli operatori: Nonostante la crisi ci siamo
Rimini | Mete turistiche, in cima alla classifica di Trivago. Gnassi agli operatori: Nonostante la crisi ci siamo
Raccoglie gli allori il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, dopo la pubblicazione da parte del motore di ricerca Trivago delle dieci mete italiane più cliccate dagli italiani in cerca di mete per le vacanze tra agosto e settembre. Rimini in pole è seguita da Gallipoli e al terzo posto da Riccione. "Nonostante il periodo difficile e la flessione generale del mercato turistico interno, la nostra riviera è sempre una delle mete più gettonate per le vacanze estive. Ogni classifica deve essere presa con cautela - precisa anche il sindaco - ma il fatto di essere la località più cliccata su un motore di ricerca così importante è comunque un motivo d'orgoglio. Tutti, amministratori e operatori, dobbiamo essere consapevoli che nonostante la crisi ci siamo, grazie al clima e alle proposte che sappiamo offrire".
01 08 2013 | Rimini | Lotta all'abusivismo, la maggioranza difende il piano spiaggia, Renzi il suo decalogo
Rimini | Lotta all'abusivismo, la maggioranza difende il piano spiaggia, Renzi il suo decalogo
A poche ore dal consiglio comunale dedicato per lo più a confermare i pareri favorevoli espressi nelle ultime due settimane in commissione (modifiche al regolamento sulla vendita di alcolici in vetro, il trasloco di 66 bancarelle del mercato in piazza Gramsci per l'allestimento del cantiere per la ricostruzione del teatro Galli, e la costruzione dell'edificio che ospiterà la nuova scuola elementare a villaggio 1 maggio) continuano a tenere banco i temi del consiglio di martedì, ovvero il pasticcio del calcolo dei maggiori oneri e delle somme per il riscatto delle abitazioni del v peep e la lotta all'abusivismo commerciale (soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca).
"E' veramente autolesionista far percepire l’immagine che la spiaggia di Rimini sia ridotta ad un enorme Suk; non è certamente un bel servizio per l’immagine turistica della nostra città. L’abusivismo stanziale si esercita su circa 1,5 chilometri dei quasi 15 dell’arenile di Rimini", corrono ai ripari i consiglieri di maggioranza Massimo Allegrini e Savio Galvani secondo i quali "è li, in quel 10% di arenile, che vanno concentrati gli interventi necessari a dissuadere l'occupazione dell'arenile, ma è con l'attività di indagine a monte, sulle filiere produttive e commerciali, che il fenomeno deve essere contrasto con più efficacia. La stragrande parte della spiaggia non è soggetta a questo tipo di mercato. A Bellariva, solo per portare un esempio, la spiaggia è completamente esente dal fenomeno anche se viene puntualmente annoverata fra quelle dedite al commercio illegale e anche qui la fascia di libero transito è di 20 metri". Da qui si capisce come i consiglieri rispettivamente del Pd e di Fds rispondano in merito alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Mauro Vanni, presidente della cooperativa dei bagnini del litorale sud di Rimini che, secondo loro, "rivelano un malcelato interesse di categoria. La limitazione a 5 metri della fascia di libero transito, che indica come soluzione, finirebbe infatti per danneggiare la passeggiata a mare. Ci ritroveremmo (lo abbiamo già visto in passato) con gli ombrelloni vicino al mare, mentre la fascia di libero transito finirebbe ridotta ad una sorta di budello, snaturando le caratteristiche di ampiezza attuale e di bene paesaggistico di notevole pregio a disposizione di cittadini e turisti che la nostra spiaggia rappresenta. Appare poi forzato e scorretto mettere in relazione malavita organizzata con i 20 metri della fascia di libero transito".
Continua a parlare di sudditanza ideologica del sindaco, invece, il consigliere di minoranza Gioenzo Renzi, in merito alla bocciatura dei suoi ordini del giorni, soprattutto di quello che proponeva dieci azioni di contrasto all'abusivismo commerciale, in particolare in spiaggia. "Sembra sempre di più che leggi e regole debbano essere rispettate solo dai riminesi, e così siano da perseguire solo i reati commessi dai riminesi. Dietro le tante chiacchiere e lo “scaricabarile” delle responsabilità , in verità c’è la volontà politica di Gnassi e compagni di non contrastare l’abusivismo commerciale. Gli atti dell’amministrazione sono conseguenti questo input politico del sindaco. Così, il comandante della polizia municipale non costituisce uno specifico ed adeguato ed efficiente nucleo anti abusivismo commerciale. Gli agenti impiegati nell’antiabusivismo sono pochi, per metà neo assunti, appena reclutati a giugno, ancora senza divise ai primi di luglio, devono tenere un atteggiamento “soft” con i venditori abusivi e sono mandati in campo senza gli strumenti di difesa personale, come il bastone estensibile, (fra l’altro in dotazione ai militari dell’esercito per servizio di ordine pubblico) e lo spray urticante. La mia proposta di sperimentare l’impiego di cani addestrati di cui dispongono le Forze dell’Ordine, per ragioni di difesa personale e viste le carenze di organico, nonostante le minacce e il rischio di aggressioni dei venditori abusivi, è stata politicamente criminalizzata".
01 08 2013 | Rimini | Colas, a rischio anche cantiere di Riccione
Rimini | Colas, a rischio anche cantiere di Riccione
Colas, dopo la chiusura del cantiere di Rimini (lo ricordiamo, la cooperativa si occupava per conto di Hera spa del servizio di spazzamento e parziale raccolta dei rifiuti per i cantieri di Rimini e Riccione) e il licenziamento due mesi fa di 30 dipendenti a rischio posti di lavoro anche a Riccione.
"Nel cantiere di Riccione - spiega Ario Fabbri, responsabile per la funzione pubblica della Cgil - non viene più applicato il contratto di riferimento Fise Assoambiente agli autisti che da anni sono dipendenti della Colas, ma uno peggiorativo, dove vengono richiesti continui straordinari spesso non pagati, dove, nell’ambito di una organizzazione del lavoro da caserma, agli operatori che reclamano viene ripetuto quotidianamente “...se non ti sta bene la porta è lì” e dove, bloccate le relazioni sindacali, è impossibile ottenere un incontro come più volte richiesto dalla funzione pubblica Cgil".
Fortemente preoccupati sindacato e lavoratori, di fronte alla progressiva perdita dei diritti acquisiti in termini contrattuali, alla maggiore incidenza di infortuni legati allo stress lavorativo, alla peggiore qualità del servizio svolto, e di fronte alla mancanza di prospettiva occupazionale da parte di Colas verso i dipendenti, annunciano che nei prossimi giorni "si riserveranno ogni iniziativa utile al fine di tutelare i propri diritti", in primis con il blocco degli straordinari (non retribuiti). "Per ora evitiamo di pensare allo sciopero perché stiamo parlando di un servizio pubblico che non può essere bloccato dall'oggi al domani", spiega Fabbri. "Vogliamo dire ai cittadini che, se nelle prossime settimane si ritroveranno con i cassonetti pieni la responsabilità non sarà stata solo dei lavoratori (noi in realtà ci auspichiamo una ripresa del rapporto con la cooperativa)". Il pensiero dominante tra i lavoratori è che l'azienda, da 500 dipendenti, abbia voluto abbassare il costo del lavoro licenziando e non rispettando il contratto. "Una parte di responsabilità la ha anche Hera per il suo mancato controllo in questa fase".
01 08 2013 | Rimini | Lotta all'evasione, 1,9mln di maggiore imposta accertata
Rimini | Lotta all'evasione, 1,9mln di maggiore imposta accertata
E' pari a 615.245 euro il premio versato da Agenzia delle entrate all'amministrazione comunale riminese per la partecipazione alla lotta all'evasione fiscale, ovvero per le segnalazioni 'qualificate' da parte dei Comuni all'Agenzia dei casi di sommerso (Protocollo dintesa stipulato tra la Direzione Regionale dell'Agenzia e l'Anci Emilia Romagna e Protocollo d'intesa nazionale siglato dall'Agenzia delle entrate, Anci e Ifel). "Rimini - spiegano da Palazzo Garampi - si distingue a livello regionale come uno degli enti più attenti". Parla di "fattivo rapporto di collaborazione instaurato con Agenzia delle entrate", l'assessore al bilancio Gian Luca Brasini. "Il valore di quanto fatto emerge ancora di più - sottolinea l'assessore - se paragonato a quanto recuperato nel 2011, ovvero 63mila euro a fronte degli oltre 600mila attuali. Questo risultato ci dà un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada, per ottenere una sempre maggiore equità nella distribuzione del carico fiscale. L'evasione è una vera e propria calamità perché da un lato sottrae risorse alla fiscalità generale e quindi ai servizi di pubblica utilità e dall'altro pone gli stessi evasori nelle condizioni più vantaggiose per accedere a quegli stessi servizi grazie al minor Isee".
Il Comune di Rimini si distingue per una maggior imposta accertata di oltre 1,9 milioni di euro e per una somma riscossa complessiva di 730.389 euro. Di questi il Ministero ha in un primo momento accreditato circa 100mila euro nel periodo 2011-2012 ed ora ulteriori 615mila, con un incremento percentuale del 870% circa rispetto al 2011. La norma prevede che ai Comuni vada un premio che corrisponde al 100% del riscosso.
L'attività svolta dall'Ufficio tributi sugli immobili e federalismo municipale, in sinergia con gli uffici comunali interessati (esempio Polizia municipale, Sportello unico, Pubblica istruzione, Servizi sociali e Ufficio pubblicità e affissioni), ha prodotto a oggi 1.377 accertamenti che hanno prodotto assieme alle 36 effettuate dal corpo di Polizia tributaria 1.413 segnalazioni complessive.
Una mostra per riscoprire il Visacci, pittore a Rimini nel '600
Una mostra a S. Giovanni Battista per riscoprire il Visacci, pittore a Rimini nel '600
Il giorno 12 luglio ha inaugurato a Rimini presso la chiesa di S.Giovanni Battista una mostra da titolo Bella FEDE che mette a fuoco l’opera di Antonio Cimatori detto Visacci, presente con l’Adorazione dei Magi e la Crocifissione nell’abside della chiesa stessa, dove è allestita la mostra
Ne parliamo con il curatore Giulio Zavatta, che si è occupato dell’allestimento insieme ad Alessandra Bigi Iotti, ma soprattutto ha riletto le opere presenti contestualizzandole con le altre opere dell’autore presenti sul territorio e inquadrandole nel contesto storico culturale dell’epoca.
Bella FEDE è anche una bella idea di mostra con poche opere e già in un contesto come una chiesa e non quindi museale, come è nata l’idea?
Antonella Chiadini (ndr curatrice insieme a Gabriele Burnazzi degli apparati storico religiosi) mi ha chiesto se in San Giovanni c’erano alcune opere d’arte “nascoste” o “da scoprire”. Essendomi occupato dei dipinti di Visacci per i miei studi, pubblicati anche su riviste di carattere nazionale, le ho risposto che quelle erano le opere “da scoprire”.
Perché da scoprire?
Le due grandi pale, sono posizionate nell’abside dove non si può accedere perché allarmato, e dalla navata non si vedono. Inoltre sono state praticamente ignorate da tutti gli studiosi. Sul cartello esterno alla chiesa vengono elencate tutte le opere custodite negli altari (Cagnacci, Boscoli, Piazza) tranne quelle di Visacci.
Si tratta forse di un’artista minore o che poco ha lavorato in città?
No, per Rimini è molto importante. Si è stabilito in città nel 1609 rimanendovi fino alla morte ed essendo, assieme a Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni, il più importante maestro attivo sulla piazza riminese prima di Cagnacci. Nato a Urbino fu allievo diretto di Federico Barocci, il pittore di maggior successo non solo nelle Marche ma anche – specie tramite i suoi collaboratori – in Romagna nella seconda metà del Cinquecento. Visacci era nato intorno al 1550, quando giunge a Rimini dunque ha quasi sessant’anni, un’età allora da considerarsi “senile”. Eppure per quindici anni ha tenuto il campo con grande successo, sebbene proclamasse una pittura tardo manierista. Questo stile, altrove “superato”, era invece ancora molto vitale in provincia. Quando Visacci dipinse le pale in San Giovanni, intorno o poco dopo il 1616, Caravaggio era già morto da qualche anno, e il suo messaggio di impietoso naturalismo andava ormai diffondendosi assieme alla pittura di stampo bolognese post carraccesco. Ma queste innovazioni si diffusero non senza resistenze: per ogni pittore “caravaggesco” probabilmente ve ne erano ancora dieci legati alla civiltà pittorica precedente. A Rimini, come in altre città, questi artisti un po’ “retrò”, come anche fu Visacci, avevano dunque grande successo. In un contratto di commissione del 1612 rinvenuto in occasione di questo studio c’è la raccomandazione da parte del priore degli Agostiniani affinchè Visacci lavorasse in esclusiva per l’ordine, risedesse in convento per tutto il tempo. Insomma, si tratta di un documento che attesta la sua grande fortuna e quanto allora fosse addirittura conteso.
Perché allora oggi Visacci si conosce poco?
Perché le sue opere hanno avuto molta sfortuna. Numerose sono scomparse assieme alle chiese che le custodivano o tra le macerie dell’ultima guerra. I due bellissimi dipinti che realizzò nel 1609 per gli olivetani di Scolca sono finiti a Roncofreddo. Un’ulteriore pala d’altare è conservata nei propilei di San Girolamo, e di fatto non è quasi mai visibile. Infine i suoi capolavori di San Giovanni, come detto, sono disposti in posizione infelice e anch’essi non si possono di fatto apprezzare. Una congiuntura negativa davvero incredibile.
A corredo della mostra è stato prodotto un catalogo edito da NFC, che testimonia altre novità negli studi: che cosa si è scoperto? E poi, parli di contestualizzazione delle opere, ma in che stato di conservazione versano?
Sono emerse numerose novità di contesto, relative agli anni in cui Visacci operò. Sono in particolare riemersi i nomi di tutti i pittori “minori” attivi a Rimini tra fine Cinquecento e inizi Seicento, molti dei quali ancora in attesa che venga loro attribuita almeno un’opera. Novità anche su Andrea Boscoli, manierista fiorentino attivo proprio in San Giovanni Battista, e su Federico Zuccari e le sue opere riminesi. Per quanto riguarda Visacci, la ricerca ha dato buon esito sia dal punto di vista archivistico, con la scoperta di due documenti inediti di commissione, sia soprattutto dal punto di vista della sua attività di prolifico disegnatore. Esistono infatti numerosi fogli che si possono mettere in connessione con le sue opere riminesi. In particolare con i dipinti di San Giovanni Battista, dove il disegno preparatorio per l’Adorazione dei Magi si trova addirittura al Louvre, mentre il Cristo crocifisso trova attestazione in un disegno conservato nel museo di Stoccarda.
Ritrovati dunque documenti, contestualizzazioni storiche e disegni; dai bozzetti preparatori di cui mi parli sono emerse particolarità?
Con notevole sorpresa, al confronto con il disegno preparatorio per la Crocifissione abbiamo notato che sotto alle braccia del Cristo erano progettati due angioletti con le mani giunte in preghiera, che nell’evidenza attuale del dipinto non sussistono. Grazie alle eccellenti foto realizzate per l’occasione da Gilberto Urbinati è stato possibile intravedere gli angioletti, proprio nella posizione indicata dal disegno preparatorio, coperti da pesanti ridipinture. Questo dipinto, in particolare, fu dunque adattato al nuovo gusto di stampo bolognese e reniano, immergendo il Cristo in un cielo sulfureo e vagamente metafisico. Ma in realtà, seguendo appunto i canoni della Maniera e dunque lo stile di Visacci, era “popolato” e affollato di ulteriori figure che in progresso di tempo sono state cancellate per il cambiare dei gusti e delle mode pittoriche.
Sarebbe possibile farli riemergere?
Molto probabilmente sì. I dipinti di Visacci in San Giovanni appaiono sostanzialmente “sani” e necessiterebbero solo di un intervento di manutenzione e pulitura, che farebbe tra l’altro emergere, oltre agli angeli, anche colori più vivaci. Le fotografie a luce radente, rivelano notevoli patine di vernici ingiallite… l’idea è che sotto questo strato si potrebbero disvelare due dipinti ancor più notevoli di quanto siano già apparsi durante questa campagna di studio.
Alessandro La Motta
GIORNALAIO 01.08.2013
Nuova delibera V peep 'operazione di maquillage politico', gli inquilini vanno avanti con i ricorsi. Abusivi violenti, spiaggia presidiata dai militari, i arrivo i vigilantes chiesti dal prefetto. Mercato in piazza Gramsci, ambulanti occuperanno piazza Cavour. Ispettori ministeriali al delfinario di Rimini
V Peep, "il Comune regala una nuova speranza alle famiglie del V Peep, ma la macchina dei ricorsi non si arresta. Solo ieri alle porte del Comitato hanno bussato circa sessanta persone pronte a presentare le proprie ragioni al Tar…Solo ieri il presidente del Comitato, Daniela Montagnoli ha ricevuto sessanta nuovi cittadini pronti a contestare i maggiori oneri davanti al Tar e al giudice civile. In poche settimane il Comitato ha ottenuto l’adesione di oltre 700 unità immobiliari, i cittadini sono almeno il doppio. I ricorsi annunciati sono arrivati invece quasi a quota 600. Da un punto di vista della tutela legale ci si affida al professor Antonio Carullo. Per quanto riguarda la spesa, ogni ricorso non dovrebbe superare i 200 euro", CorriereRomagna (p.8). Intanto a Roma, "Un’interrogazione bipartisan al ministro dell’economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, per chiedere di rivedere le norme che rendono più onerosa la trasformazione in diritto di proprietà per i residenti del V Peep e per tutti coloro che si dovessero trovare in situazioni analoghe. È quello presentato ieri mattina, dal deputato Emma Petitti (Pd) e firmato anche dai colleghi Tiziano Arlotti (Pd) e Sergio Pizzolante (Pdl)".
"E la delibera d’indirizzo approvata martedì stesso, alla vigilia del consiglio comunale a tema, dalla giunta per valutare eventuali sconti sul riscatto dell’immobile? “Non serve a niente”, sostiene il Comitato. “L’istituzione di un comitato tecnico per la revisione dei valori non porterà da nessuna parte. Gli strumenti per affrontare la questione, le norme, ci sono. Basta applicarle. Questa mossa in extremis non è altro che un’operazione di maquillage politico. Tant’è che non sospende nemmeno i previsti termini per il pagamento dei maggiori oneri di esproprio (16 novembre), né quelli per il riscatto dei diritti in convenzione (31 dicembre). Se davvero intendesse risolvere questa questione l’amministrazione, avendo tutte le prerogative per farlo, avrebbe potuto procedere con una delibera rettificativa”… A questo proposito il comitato fa anche notare che nelle notifiche recapitate in questi giorni non c’è sufficiente chiarezza rispetto agli importi totali in particolare dei riscatti", LaVocediRomagna (p.14).
Abusivi violenti in spiaggia. "Purtroppo la situazione sull’arenile di Rimini, è molto tesa e così da ieri mattina 12 carabinieri delle Stazioni di Miramare e di Rimini (via Flaminia), supportati da una squadra della Compagnia d’Intervento Operativo della 4° Battaglione del Veneto e da militari del 7° Vega, hanno iniziato a pattugliare e presidiare gli accessi e le passerelle degli stabilimenti balneari dal 120 al 140. Una sorveglianza ritenuta più che necessaria da tutti, bagnini e bagnanti compresi, in quella zona che negli ultime settimane si è dimostrata più calda di tutto il tratto di spiaggia riminese", LaVoce (p.11).
"Ieri il prefetto ha di nuovo incontrato i rappresentanti dei bagnini, spiegando loro che «il contrasto all’abusivismo commerciale è un problema di tutti, non può essere affrontato soltanto dalle forze dell’ordine». E a questo punto, secondo il prefetto (e anche secondo l’amministrazione), l’unica maniera per contrastare il fenomeno dell’abusivismo è «presidiare la spiaggia con la vigilanza privata. Le forze dell’ordine hanno il loro ruolo, ma il presidio costante non può che essere garantito a questo punto dai privati». HA FRETTA Palomba di iniziare, per evitare nuove risse in spiaggia. Oggi incontrerà le altre associazioni di categoria e di nuovo le forze dell’ordine e gli istituti di vigilanza, poi ancora i bagnini. Domani ci sarà una riunione operativa. «Vogliamo provare a partire con la vigilanza privata in spiaggia, se possibile già nei prossimi giorni», spiega Palomba. Addirittura da questo fine settimana", ilRestodelCarlino (p.4).
"«Il prefetto ha chiesto la nostra collaborazione, chiedendoci di pagare un servizio privato di vigilanza sulla spiaggia: dovrebbero essere una novantina di persone da suddividere in tre turni», spiega Mauro Vanni, presidente della cooperativa Rimini sud, che non nasconde la sua preoccupazione. «Sarà difficile reperire tante persone in così poco tempo e poi dobbiamo avere la collaborazione delle altre categorie economiche, non posso chiedere ai nostri associati di sobbarcarsi un’altra spesa»…Per i bagnini, che comunque hanno dato massima disponibilità a collaborare per risolvere il problema, la soluzione è un’altra - sostiene Vanni - e va affrontato con le forze di polizia . Se tutti mettessero in campo i propri uomini ogni giorno il problema sarebbe risolto»", Corriere (p.9).
Il mercato in piazza Gramsci. "«Il Comune non ci ascolta? E allora occupiamo con i nostri camion piazza Cavour o piazza Tre Martiri». La proposta choc la lancia Paola Pari, uno dei 30 operatori del Mercato che da ottobre dovranno trasferirsi per almeno un anno e mezzo in piazzale Gramsci per consentire i lavori al teatro Galli e che non hanno affatto preso bene la scelta dell’amministrazione, poi approvata martedì in quinta commissione consigliare, di scegliere appunto l’area di via Castelfidardo come nuova sistemazione dei 66 banchi che occupano attualmente l’area del cantiere (gli altri 36 traslocheranno a inizio 2014). «Ormai abbiamo capito che con le buone non si va da nessuna parte – si lamenta la Pari -. Abbiamo fatto infatti tanti incontri con i responsabili del Comune, ma poi a che cosa serviti? A un bel niente. Loro avevano già deciso per piazzale Gramsci e così alla fine appunto è stato. Che importa in fondo a loro quelle che sono le nostre preoccupazioni, il timore in - somma di perdere in piazzale Gramsci tutta la nostra clientela!»", NuovoQuotidiano (p.5).
Trc, "Modifiche al Metrò di costa. La Regione prende tempo, apre la porta a valutazioni tecniche, ma la strada sembra in salita…Ieri pomeriggio i sindaci di Rimini (Andrea Gnassi) e di Riccione (Massimo Pironi), insieme al presidente della Provincia Stefano Vitali, sono stati ricevuto dall’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri. L’incontro può essere definito interlocutorio, Riccione ha presentato le proprie richiese e alla fine è stato deciso che saranno valutate tecnicamente, alla luce del fatto, però, che il Trc è già stato cantierato, i lavori vanno avanti e che comunque il Cipe ha erogato 42 milioni proprio a quel progetto. Altra riflessione è la seguente. L’Alta velocità arriva a Rimini e non è scontato farla fermare anche nelle altre città. Morale: i passeggeri devono potersi muovere", Corriere (p.12).
"«LA NOSTRA PROPOSTA — spiega Pironi, al termine dell’incontro — è chiara. Chiediamo alla Regione di valutare seriamente, dal punto di vista tecnico, la nostra proposta. Ovvero far proseguire il Trc dall’area ex Ambio in poi (zona Marano, per intenderci), non più su sede protetta, dunque sui binari». E’ la proposta che da mesi porta avanti il Pd riccionese, spinto dal vento dei comitati che di metrò di costa non ne vogliono più sentir parlare. Dal Marano in poi, nei piani dell’amministrazione riccionese, il Trc diventerebbe di fatto un bus", ilCarlino (p.10).
Lavori al cantiere riminese. "In via Lagomaggio, area soggetta a demolizioni per fare spazio al progetto Trc (trasporto rapido di costa), sembra essere tutto a posto. Ieri avevamo raccolto i timori di alcuni residenti della zona che lamentavano la mancanza di informazioni riguardanti l’intervento massivo volto ad abbattere garages e piccoli capannoni…Ma da un primo e superficiale sopralluogo effettuato dall’Ausl ieri mattina non è emersa alcuna presenza di amianto. Le onduline, infatti, erano di vetroresina e le altre parte demolite erano tutte cemento e mattoni", LaVoce (p.13).
Ispettori del ministero al Delfinario di Rimini, l'allarme del direttore Massimo Muccini. "“La nostra struttura - ribadisce Muccini - ha 45 anni e così com’è oggi non risponde più ai requisiti che la nuova legge impone. Ci siamo mossi, però. Siamo infatti legati al discorso aperto con il Comune. Il progetto per ampliare il delfinario è ben chiaro: abbiamo chiesto 500 metri di spiaggia in più per realizzare altre due vasche, tra cui quella medica. Nulla di commerciale, si badi bene. Attendiamo la risposta che dipende però non solo dal municipio ma dalla Conferenza dei servizi. E’ chiaro, purtroppo - conclude Muccini - che se la risposta al nostro progetto fosse negativa noi non abbiamo altra strada che la chiusura dell’attività con tutte le conseguenze che ne scaturirebbero”", LaVoce (p.12).
Crisi, "OGNI MESE, nel Riminese, ‘muoiono’ più negozi di quelli che nascono. Gli ultimi dati della Camera di commercio parlano da soli. Da gennaio a giugno, nella nostra provincia, sono state 240 le imprese che hanno aperto i battenti, contro le 247 che hanno abbassato la saracinesca. Eppure ci sono imprenditori riminesi che ancora ci credono" e ilCarlino (p.9) racconta le loro storie.
Gmg, il racconto di alcuni ragazzi di ApG IIXXX, Corriere (p.9).
Su LaVoce racconti dal carcere (p.14), oggi Roberto di Stadio racconta perché è dentro. Poche settimane fa a Rimini, "ingurgitò una miscela esplosiva di alcol droga e psicofarmaci tentò di rapinare le Poste poi rubò un furgone di Hera e andò a sbattere contro 17 auto", all'altezza dell'incrocio tra via Lagomaggio e via Pascoli.
NQ continua a raccogliere opinioni sulla lotta alla prostituzione, oggi tocca ai parlamentari riminesi di Pd e Pdl che si sono dimostrati unanimemente contrari alla legalizzazione, (p.9).
Aeroporto, un chiarimento. "Mediobanca è partner di Aeradria, ma non ha il compito di cercare nuovi investitori per l’aeroporto. Lo precisa lo stesso istituto di credito. «Banca Carim — si legge in un comunicato della Cassa — non ha affidato a Mediobanca l’incarico di trovare società aeroportuali e investitori interessati allo scalo di Rimini. Né potrebbe farlo, nella sua veste di creditore della società Aeradria. Mediobanca ha invece affiancato la direzione della Carim, in qualità di consulente, per definire al meglio le strategie aziendali tese alla miglior tutela del proprio credito nei confronti di Aeradria. Ruolo diverso, svolto con la riconosciuta professionalità e che ha condotto al risultato prefisso»", ilCarlino (p.10).
31 07 2013 | Rimini | Carabinieri presidiano la spiaggia di Miramare. Abusivi violenti patteggiano davanti al giudice
Rimini | Carabinieri presidiano la spiaggia di Miramare. Abusivi violenti patteggiano davanti al giudice
Dopo i fatti di ieri in spiaggia a Miramare, questa mattina dodici carabinieri delle Stazioni di Miramare e Rimini-via Flaminia, supportati da una squadra della Compagnia d’Intervento operativo del quarto battaglione del Veneto e da militari del Settimo Vega, hanno pattugliato e presidiato gli accessi e le passarelle degli stabilimenti balneari dal 120 al 140. Il presidio continuerà nei prossimi giorni ed è stato accolto con favore da operatori balneari e turisti rassicurati dalla presenza dei militari sull'arenile. I carabinieri hanno pattugliato appiedati la spiaggia fino al bagnasciuga con l’intento, non solo di tranquillizzare i bagnanti, ma anche con quello di rintracciare gli abusivi che ieri hanno partecipato alla rissa e si sono sottratti all’identificazione. Effetto collaterale, si spera, sarà quello di ristabilire la pace sociale e la legalità, "una massiva presenza di personale - spiegano dall’Arma - per scoraggiare i venditori abusivi ma anche dissuadere i turisti a comprare beni e servizi (massaggi, treccine e tatuaggi) da improvvisati venditori di varie nazionalità (senegalesi, cingalesi, bengalesi, ecc) che vengono in riviera per arrotondare la stagione”.
Intanto, i tre arrestati di ieri, responsabili della rissa al bagno 137, questa mattina sono stati condotti davanti al giudice monocratico di Rimini hanno scelto di patteggiare e sono stati condannati a 2 mesi reclusione, con pena sospesa.