mattoneRimini | Cameriera romena trovata con un  coltello piantato nel cuore

 

Era una cameriera romena di 33 anni la donna trovata morta con un coltello piantato nel cuore in una pensione di Rivabella di Rimini. Il corpo è stato trovato dalla titolare della pensione Scilla, la struttura per cui la 33enne aveva lavorato questa estate. La titolare, che gestisce la pensione (che in questi giorni non ospitava più turisti per la chiusura della stagione) con il figlio, ha rinvenuto il corpo nella cucina, che si trova al primo piano. (Ansa)

tortora-chiaroRimini | Ricorsi antenne palas, Arpa: Valori abbondantemente sotto il limite consentito

 

Telefonini e antenne, "è in corso un’indagine con centraline di monitoraggio in continuo nei pressi di siti ad uso scolastico presenti nella zona della vecchia Fiera i cui risultati evidenziano valori abbondantemente al di sotto dei limiti normativi (vedi www.arpa.emr.it/elettrosmog/elettrosmog_cc.asp?PROV=RN)", si affretta a precisare Arpa dopo la decisione del comitato di cittadini 'L'astronave che fuma' di ricorrere al tar alla notizia dell'autorizzazione di due nuove antenne sul tetto del palacongressi (una è stata già installata). In pratica, la concentrazione di volt per metro presso l'asilo di via Acquario (a 150 metri dall'impianto più vicino) è inferiore a 0,50 (la soglia massima da non superare è pari a 6). I rilievi sono stati effettuati tra il 20 aprile e il 21 maggio di quest'anno.

 
"Nel corso degli anni - precisa anche Arpa - questa Agenzia ha effettuato monitoraggi periodici negli edifici ad uso residenziale del Comune di Rimini, compreso naturalmente anche il territorio di via della Fiera (i valori sono qui: www.arpa.emr.it/cem/webcem/rimini) sono risultati tutti inferiori ai limiti normativi".  Arpa assicura, infine, di effettuare "prima dell’installazione degli impianti una stima teorica dei livelli di campo elettrico generati nell’ambiente dagli impianti di telefonia mobile. Tale stima è necessaria per accertare preventivamente la conformità di un impianto con i limiti normativi. Nel caso del Palas la stima ha considerato la presenza di tutti gli impianti Wind, Telecom e Vodafone, accertando che in nessun edificio residenziale presente nella zona si verifica il superamento del limite normativo".

Giovedì, 19 Settembre 2013 09:58

GIORNALAIO 19.09.2013

giornalaioEconomia a Rimini: ma quale ripresa? Galli, le bancarelle del mercato vogliono rimanere lì. Delfinario, oggi incontro in comune. Abusivi, Confartigianato: no a vigilantes, sì a multe per chi compra e riduzione battigia

 

Economia, ma quale ripresa. "In queste settimane si parla di “ripresina” economica, una previsione che rende tutti un po’ meno depressi. Ma, per onore del vero, i numeri e i dati che si estrapolano dalle statistiche di settore sono ancora lontani dal confermarlo. Un esempio eclatante viene dai dati elaborati dalla Camera di Commercio relativi alle imprese iscritte-cessate in provincia di Rimini. Dall’inizio della crisi (2008) il primo saldo negativo tra apertura e chiusura delle imprese arriva nel 2012 quando il numero delle aziende che hanno deciso di chiudere i battenti supera di 89 unità quelle che hanno deciso di intraprendere una nuova avventura. Un fatto mai accaduto. Proprio in quell’anno, analizzando i dati più specifici, si evince che il primo semestre del 2012 era stato comunque positivo: le aziende aperte erano state 1879, quelle chiuse 1685 (con un saldo positivo pari a 194)", LaVocediRomagna (p.13). "“Se confrontiamo il primo semestre I del 2012 con quello del 2013 - commenta Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio di Rimini - vediamo che il saldo tra aperture e chiusure è peggiorato di oltre il 50%. Un dato già di per sé molto negativo. Il serbatoio positivo, quindi, dal quale partiamo è molto inferiore. Se il trend del 2013 è simile a quello del 2012 è facile prevedere che chiuderemo l’anno con un clamoroso saldo negativo. Ci aggireremo sul -200. Tra l’altro questi dati non considerano, giustamente, le aziende che hanno fatto ricorso al concordato e quindi sono in difficoltà. Insomma la situazione è ancora buia, speriamo veramente che questa ripresa arrivi prima possibile e che il mercato ricominci a girare”".

 
Il mercato che non si vuole trasferire. "«DI QUI non ci spostiamo!» Annuncia le barricate un manipolo di sette commercianti ambulanti (con otto bancarelle) della ‘via Condotti’ in salsa riminese. Ovvero via Poletti, a ridosso del teatro Galli, lato sud. I sette sono compresi nella pattuglia di quasi una settantina di ambulanti che dovranno trasferirsi nei prossimi giorni tra piazza Gramsci e via Castelfidardo, per consentire di procedere con gli attesi lavori di ricostruzione del teatro. «Ma noi non ne vogliamo sapere — tuonano gli interessati —. Mentre a tanti nostri colleghi in brutte posizioni la cosa può ampiamente convenire, le nostre sono ottimali, con forte passaggi di pubblico, e quando le abbiamo comprate il prezzo è stato relativo a questo vantaggio. Spostarci significherebbe per noi chiusura certa nel giro di pochi anni. In piazza Gramsci ne verrà fuori un mercatino rionale, perché la forza di noi ambulanti a Rimini è quella di essere in un unico luogo»", ilRestodelCarlino (p.9).


Delfinario, oggi l'incontro tra comune e proprietà. "Signora Fornari, cosa si aspetta da questo incontro? “E’ dal 2001 che chiediamo di metterci a norma e da tempo abbiamo presentato in Comune un progetto protocollato rispondente a tutte le normative previste dal ministero, compresa naturalmente quella relativa alle realizzazione delle due vasche, quella medica e quella di separazione. Pare, perché lo abbiamo appreso dalla stampa, il tutto non ci verrà concesso. Per questo aspetto di sapere dal sindaco come stiano effettivamente le cose e quale sia la posizione del Comune”", NuovoQuotidiano (p.3).
Intanto l'indotto crolla. "Senza delfini sfuma la gita in mare e sfumano gli affari delle motonavi della costa romagnola. A piangere non c’è soltanto Monica Fornari, socia del Delfinario chiuso nei giorni scorsi su ordine della magistratura. Da Ravenna a Pesaro le escursioni turistiche via mare avevano soprattutto una meta: il delfinario di Rimini. E già da agosto chi offriva il pacchetto, giro in barca più spettacolo dei delfini, ha dovuto ritoccare al ribasso la prospettiva di guadagni. Daniele Sintini, 59 anni è il comandante della New Ghibli che tre volte alla settimana salpava dai porti di Cervia, Milano Marittima e Cesenatico con direzione Rimini. “Portavo 600 persone alla settimana a Rimini e 550 comperavano il biglietto per il Delfinario, gli altri per fare una passeggiata per la città. E’ vergognoso che Rimini si sia fatta scappare un’attrazione del genere", LaVoce (p.11). "C’è anche chi pensa ad una struttura completamente nuova che possa accogliere i delfini. Come ad esempio Vincenzo Mirra, assessore provinciale, che s’immagina un pontile con una sorta di acquario nella parte finale, proprio in mezzo al mare. Un pontile parallelo alla palata, per intenderci, lungo qualche centinaio di metri".
"VIA A UNA raccolta di firme per salvare il Delfinario di Rimini. A lanciare l’iniziativa, dalle pagine Facebook de La Rimini che vorremmo, è la proprietaria della struttura, Monica Fornari, che ‘fa parlare’ le sue creature trasferite a Genova. «Affinché — recita l’invito — a nessuno capiti ciò che è successo a noi. Mamma Alfa, Sole, Luna, Lapo». L’appuntamento, prosegue la Fornari, è per domenica dalle 10 alle 13 «davanti al Delfinario, firmiamo la petizione per il nostro ritorno»", ilCarlino (p.8).


Alberghi. "La presenza della piscina, di servizi per i bambini e la possibilità della formula all inclusive: secondo i dati elaborati dal portale di promozione turistica riminese www.infoalberghi.com sono questi gli elementi che i turisti che vogliono trascorrere la vacanza in riviera, la meta ancora una volta di maggior appeal tra i nostri connazionali, più cercano nella scelta dell’ho - tel. In particolare, quest’anno rispetto al 2012, crescono del 132% le visite alla pagina relativa agli hotel di Bellaria, del 128% quelle alla pagina degli hotel con piscina di Riccione e del 94% per gli hotel con piscina di Rimini. Percentuale, quella riminese, destinata ad aumentare se ad avere la piscina sono gli hotel 3 stelle, quelli in assoluto più gettonati: la pagina relativa agli hotel di questo tipo dotati appunto di piscina segna addirittura il +343%", NQ (p.4).


Lotta all'abusivismo commerciale, Mauro Gardenghi illustra la strategia di Confartigianato. "«L’impiego delle guardie private non poteva avere efficacia reale. Nè potrebbe averla in futuro: hanno solo potere dissuasivo, niente di più. Un po’ poco. E poi...» Dica. «Utilizzare vigilantes per lo Stato è dichiarare la propria impotenza, arrendersi nel presidio del territorio». Magari il vostro problema, parlando dei bagnini vostri associati nell’Oasi, è di retribuire le guardie giurate... «Anche, non ci vergognamo certo di dirlo. Se venissero utilizzati, nel 2014, che so, a partire da maggio o giugno, il conto sarebbe astronomico. E chi lo paga?»", ilCarlino (p.3). "«Gli unici a poter fare un contrasto efficace sono le forze dell’ordine». Difficile e pericoloso militarizzare la spiaggia, no? «Non chiediamo questo, ma controlli puntuali e costanti». Qualcuno chiede di restringere l’area di libero transito, dove sorgono gli ‘iper’ dei vu’ cumprà. «Siamo d’accordo. Oggi la battigia, specie in zona Sud, è troppo larga. Ridurla permetterebbe più facili controlli da parte degli stessi bagnini». Altra proposta che è circolata nell’estate - venuta direttamente dal Questore di Rimini Alfonso Terribile - è quella dei mercatini per i venditori. Che ne dice? «Si è già tentato in passato, senza risultato concreto. Non mi convince». Da più parti si è osservato che la legge prevede anche sanzioni agli acquirenti di merce contraffatta o venduta illegalmente. «Riteniamo che prevenire l’abusivismo sia anche multare chi compra»".

Mercoledì, 18 Settembre 2013 19:28

blogfest

tortora-scuroRimini | Qualità acqua, Hera: 1.700 controlli al giorno

 

La qualità dell'acqua erogata da Hera nel 2012 è stata garantita da 620.521 controlli, pari a 1.700 al giorno. Il 99,6% delle analisi effettuate da gestore e Ausl attraverso i laboratori Arpa è risultato conforme alla legge. Tutti numeri inseriti nella quinta edizione del report "In buone acque" che Hera si appresta a presentare in anteprima al Bologna Water Design, la kermesse 'fuori-fiera' del Cersaie dedicata al design dell'acqua, che si terrà dal 23 al 28 settembre. I laboratori del Gruppo, inoltre, precisano da Hera sono operativi 7 giorni su 7 ed effettuano più di 900 analisi al giorno sulle acque potabili, avvalendosi di 80 tecnici specializzati. Per le sue qualità, l'acqua erogata da Hera può essere classificata come oligominerale e a basso tenore di sodio. Nell'area di Rimini le concentrazioni medie dei parametri dell'acqua distribuita lungo i 2874 km di acquedotto sono inferiori dell'81% rispetto ai limiti di legge.
"Il report In Buone Acque, insieme alle tante altre iniziative realizzate dal Gruppo per informare i cittadini, vuole mettere in evidenza l'attenzione riservata al servizio idrico - afferma Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Hera Spa - e gli importanti standard qualitativi raggiunti e garantiti ai nostri utenti. I risultati delle analisi che svolgiamo ogni giorno sull'acqua continuano a mantenersi eccellenti a riprova che l'acqua del rubinetto non ha nulla da invidiare alle acque oligominerali in bottiglia, bensì a loro discapito può vantare un valore aggiunto: l'economicità e la praticità oltre alla tutela dell'ambiente, garantendo risparmio alle famiglie, sicurezza e immediata disponibilità".
Motivo principale della campagna di Hera, infatti, è quello di cambiare i consumi delle famiglie, il bacino di Hera ammonta a 3 milioni di utenti (in 227 comuni), garantendo la qualità dell'acqua distribuita. Gli italiani, infatti, sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia d'Europa con i 188 litri di acqua procapite (l'80% delle bottiglie sono di plastica con evidenti impatti in termini di rifiuti prodotti).
Allo scopo dal 2011 Hera sostiene le azioni di sensibilizzazione sul consumo di acqua di rubinetto, cofinanziando l'installazione di 9 'Sorgenti Urbane' e 25 'Case dell'acqua' in diversi Comuni serviti dal sistema idrico aziendale. Nel 2012 sono state attivate 6 sorgenti urbane e 7 case dell'acqua. Nel 2012 questi impianti hanno distribuito 6,2 milioni di litri di litri di acqua corrispondenti a 4,4 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri l'una. I primi risultati della campagna già si vedono.
Dal 2005 al 2012 la percentuale di cittadini che beve l'acqua del rubinetto (esclusivamente oppure assieme alla minerale) è cresciuta sensibilmente passando dal 47% al 54%. Secondo una ricerca svolta dall'azienda nel 2012 il 33% degli utenti intervistati beveva solo acqua del rubinetto mentre il 21% la accompagnava alla minerale. Preferire l'acqua di rubinetto genera vantaggi economici e ambientali. Nel 2012 il costo di 1.000 litri d'acqua del rubinetto è di 1,62 euro, mentre l'equivalente quantitativo d'acqua in bottiglia costa 300 euro.

rossoRimini | Mini aspi, uffici intasati. Soldati: Frutto di una legge devastante

 

“Purtroppo nulla di inatteso", è il commento dell'assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini, Meris Soldati, di fronte alla ressa di questi giorni ai centri per l'impiego provinciali per via delle regolarizzazioni per il rilascio della mini aspi. "Una legge discutibile nel merito - continua l'assessore - e devastante nella sua applicazione concreta è alla base dei disagi cui sono costretti in questi giorni i lavoratori del Paese. A questo si aggiunge la scarsa e contraddittoria informazione nazionale, scaturita proprio dai vuoti della legge. E il risultato finale è invariabilmente il medesimo di tante altre volte: gli Enti territoriali chiamati a gestire il front office di provvedimenti sbagliati ab origine".
A Rimini nel dettaglio gli uffici provinciali dovranno "dare risposta, in pochi giorni a 23 mila lavoratori stagionali. Cosa che si sta facendo con i Centri per l’Impiego che operano ad oltranza, vale a dire ogni giorno fino allo smaltimento delle file al di là degli orari di lavoro. Quello che è deprimente è che gli effetti nefasti per i cittadini di un provvedimento legislativo evanescente devono essere gestiti da Enti come le Province, chiusi per decisione politica quattro volte negli ultimi due anni, privati di risorse economiche (9 milioni di euro in meno nel 2012 per la sola Provincia di Rimini), impossibilitati ad assumere nuovo personale (in questo momento ai Centri per l’Impiego operano 70 addetti) e a stabilizzare quello precario anche di fronte a situazioni di particolare bisogno come questa. Tutto già visto, tutto già sperimentato (l’esempio di scuola, il passaggio di 7 Comuni in territorio riminese senza prevedere da parte dello Stato alcuna risorsa aggiuntiva neanche per la manutenzione stradale), alla faccia non tanto e non solo di un federalismo che è morto da tempo, ma del buon senso, del buon gusto, del rispetto dei cittadini”, conclude l'assessore.
Dalla provincia segnalano che il termine massimo per la presentazione della domanda è di due mesi a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione lavorativa. Domani i Centri per l’impiego saranno aperti a partire dalle ore 9.00 (anziché dalle ore 11.00) con orario continuato fino alle ore 17.00.

tortora-chiaroRimini | Rapine, furti e ricettazione: tre arresti grazie ai registri telematici degli alberghi

 

A Rimini la questura ha messo a segno tre arresti in due giorni grazie all'invio telematico delle schede alloggiati degli alberghi della riviera. La squadra mobile, in particolare, ha accertato nei confronti dei tre (due quarantenni uno russo e l'altro macedone senza fissa dimora e un tunisino cinquantenne residente a Rimini) reati contro il patrimonio: rapine, furti e ricettazione di telefoni cellulari, palmari, computer, hifi. 
L'attività di informatizzazione dei registri degli alberghi in riviera è partita nel 2007 e raccoglie i dati di 2.800attività inclusi B&B e affittacamere. Sono mediamente oltre 400 le segnalazioni che arrivano quotidianamente sul transito dei turisti con punte di 800 nel periodo estivo.

tortora-scuroRimini | Spina verde, il parco è del Comune. Lo dice la corte d'appello

 

Spina verde, il palazzo la spunta sui cittadini. La Corte d'appello di Bologna ha ribaltato la sentenza in primo grado del tribunale di Rimini, che aveva condannato il Comune a restituire ai privati le aree comprese nel comparto Spina Verde di Miramare (con tanto di risarcimento per una pretesa illecita occupazione delle aree).
La vicenda giudiziaria è lunga e complessa. Negli anni Sessanta venne approvato un piano di lottizzazione nella zona di Miramare che prevedeva, a carico dei lottizzanti e in cambio dell’'edificazione, la realizzazione di tutta una serie di servizi pubblici da realizzarsi prima dell'’edificazione privata. Questi servizi promessi ai cittadini, per ammissione stessa del Comune, non sono stati realizzati. Avrebbero dovuto riguardare anche un'’area verde, resa necessaria dall’'intenso sfruttamento edilizio previsto. Successivamente, negli anni Settanta arriva dal Comune un nuovo un progetto per la realizzazione di parco pubblico più ampio, dotato di giochi e attrezzature, che avrebbe inglobato la precedente area verde. Trascorsi altri venti anni, gli eredi dei lottizzanti hanno avviato la causa civile contro il Comune chiedendo la restituzione delle aree e il risarcimento dei danni. Ci sono stati ricorsi, controricorsi e oggi l'ultima parola pronunciata dalla Corte d'appello in soccorso di palazzo Garampi.

neroRimini | Moretti racconta l'incompatibilità di Funelli

 

C'è una svolta nella vicenda che riguarda l'incompatibilità di Sergio Funelli con il ruolo ricoperto di capo di gabinetto del sindaco di Rimini Andrea Gnassi. "Ho appreso dalla stampa e ho verificato direttamente che la procura regionale della Corte dei conti ha riconosciuto la fondatezza delle mie osservazione e contesta, "in seguito all'esposto della vice presidente del consiglio comunale e successivamente di altro consigliere…(si tratta di Gioenzo Renzi, ndr)" la quantificazione dell'indennità di 28mila euro annui e la nomina di Sergio Funelli a capo di gabinetto del sindaco", annuncia in prima persona il vicepresidente del consiglio comunale di Rimini, la Pdl Giuliana Moretti. In pratica, la procura regionale "chiede ragione di questa scelta al sindaco che ha nominato come capo di gabinetto Sergio Funelli che non era qualificato per quel ruolo, alla dottoressa Chiodarelli per aver stipulato il contratto in categoria D3 e a tutti i componenti della giunta per avere quantificato l'indennità di Funelli (in qualità di segretario comunale, ndr). Chiede a tutti loro di fornire spiegazioni entro 30 giorni", precisa Moretti.

 
"In genere, preferisco usare l'arte della politica che consiste soprattutto nell'impegnarsi nel trovare soluzioni ai problemi e nell'adoperarsi per il bene comune, anziché ricorrere alla procura. E' stata la mia prima ed unica volta, e spero sia anche l'ultima, ma proprio per il ruolo che ricopro in qualità di vice presidente del consiglio comunale era mio dovere far presente una incompatibilità palese del capo di gabinetto Funelli e quindi un danno erariale. Un caso uguale era poco prima accaduto a Firenze e il Sindaco Renzi aveva dovuto pagare di tasca sua".


Pedaggio che, invece, a Rimini si sperava di far pagare alle casse comuni. "Passi che Gnassi abbia nominato una persona non qualificata, ma che almeno la paghi per quello che gli spetta. Sarebbe fuori legge lo stesso, ma almeno potrebbe dire che ha nominato un diplomato anziché un laureato per risparmiare. Sarebbe più credibile. Mi spiace doverlo notare, ma questa vicenda è solo un aspetto particolare di quello che accade a Rimini. Il fatto è che purtroppo da sempre e ancora oggi l'amministrazione comunale e soprattutto gli ambiti istituzionali e dirigenziali sono in mano solo a uomini del Pd e si continua con un arroganza e una faccia tosta a difendere questo metodo che io non posso accettare. L'articolo 110 del Testo unico degli enti locali (Decreto legislativo 267/2000, il Decreto legislativo 150/2009 e il contratto collettivo nazionale di lavoro dicono che Funelli non è qualificato perché ha frequentato un istituto tecnico e soprattutto non può percepire tanto. Inutile che Gnassi dica che abbiamo risparmiato", conclude Moretti, reduce ieri dalla commissione bilancio.

Mercoledì, 18 Settembre 2013 10:37

GIORNALAIO 18.09.2013

giornalaioSindaco, segretario e assessori nei guai per via del capo di gabinetto. Tares, 10% di insoluti. Delfinario, se ne parlerà in Parlamento. Sogno olimpico per Rimini

Caro Funelli. "La procura regionale della Corte dei conti ha obiettato al sindaco, agli altri assessori di palazzo Garampi e al segretario comunale l’inquadramento di Sergio Funelli come capo di gabinetto della giunta, nonché il contratto di categoria D3 - per il quale occorre avere la laurea che Funelli non ha - e la relativa retribuzione. E chiede che la parte di compensi percepita indebitamente sia restituita. Il tutto in seguito a indagini sollecitate da due esposti, uno di Giuliana Moretti (vicepresidente del consiglio comunale) datato 20 dicembre 2011, il secondo di Gioenzo Renzi dei primi di gennaio del 2012. L’epilogo si viene a sapere da notizie di stampa, mentre ufficialmente il Comune tace, a motivo del fatto che - ci viene spiegato - “gli atti della procura della Corte dei conti sono nei confronti dei singoli e non dell’ente Comune di Rimini”", LaVocediRomagna (p.17). "La procura regionale della Corte dei Conti ha riconosciuto la fondatezza delle mie osservazione e contesta (« in seguito all’esposto della Vice Presidente del C.C. e successivamente di altro consigliere») la quantificazione dell’indennità di 28.000 euro annui e la nomina di Sergio Funelli a capo di gabinetto del Sindaco. Chiede ragione di questa scelta al Sindaco che ha nominato come Capo di gabinetto Sergio Funelli che non era qualificato per quel ruolo, alla Dott. Chiodarelli per aver stipulato il contratto in categoria D3 e a tutti i componenti della giunta per avere quantificato l’indennità di Funelli. Chiede a tutti loro di fornire spiegazioni entro 30 giorni".

 

Rivabella. "SARA’ demolito a inizio 2014 il ponte di via Coletti. Ironia della sorte nel duemillesimo compleanno del Ponte di Tiberio. A differenza del ‘cugino’ di San Giuliano, quello di Rivabella è alla frutta. E’ pericoloso per il transito (da tempo, come attestato dalle perizie dell’Università di Ancona) e a da inizio ottobre fine del doppio senso e del transito pesante. Verrà attivato il senso unico di marcia. «Stiamo valutando se farlo alternato, che comporterebbe meno problemi sulla circolazione generale», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini. In ogni caso sarà utilizzata solo la parte centrale della struttura attuale, per ridurre il rischio. A fine anno chiusura del traffico veicolare, per consentire la demolizione del vecchio e instabile ponte. E poi l’installazione di quello nuovo e provvisorio. Un ponte ‘Bailey’ (modello militare adeguato allo stile urbano): «una soluzione obbligata per tempi e costi, non ci sono alternative», ha detto in commissione l’assessore al Bilancio, Gianluca Brasini, illustrando la copertura finanziaria dell’intervento di cui si occuperanno i Lavori pubblici sulla base del referto dell’architetto Daniele Fabbri esaminato martedì scorso in giunta. I costi del ‘Bailey’, che sarà attivato «entro l’inizio della prossima estate», ammontano complessivamente a 1,5 milioni di euro: 800 mila per la demolizione (500 mila sono già a bilancio e verranno integrati coi restanti 300mila) e altri 700 mila da mettere a gara per la costruzione", ilRestodelCarlino (p.7).


Tasse. "Se la Tares non sarà un bagno di sangue per i riminesi rischia però di esserlo per le casse comunali: “Prevediamo infatti nonostante tutto – il timore di Brasini – un’elevata percentuale di insoluti – abbiamo calcolato un 10% - il che significa che verranno a mancare circa 3 milioni di euro sui 32 che dovremmo complessivamente incassare e poi girare allo Stato. Un problema non di poco conto visto che il regolamento della Tares impone che sia l’amministrazione e non più il gestore, quindi Hera, a farsi carico dei mancati introiti”", NuovoQuotidiano (p.3).


"TRC: dopo la ‘vittoria di Pirro’ della sentenza Tar (negata la sospensiva ai cittadini ma lavori ristretti alle aree espropriate) che comporterà verosimilmente spese aggiuntive, arriva la ‘doccia fredda’ di Riccione. Ieri seduta del comitato di coordinamento del Trc (Comuni di Rimini e Riccione, Provincia, Regione, Agenzia Mobilità). Nella riunione sono state assunte, dopo gli annunci a mezzo stampa degli ultimi 100 giorni che però non avevano valore formale, le istanze del Comune di Riccione", ilCarlino (p.7).


Case popolari. "I rappresentati del Comitato V Peep hanno depositato ieri pomeriggio, nello studio bolognese dell’avvocato Antonio Carullo, i mandati dei residenti del comparto per il ricorso al Tar contro il Comune di Rimini. Sono stati ben 1.621 i cittadini che hanno sottoscritto l’opportuna documentazione, in rappresentanza di 875 unità abitative", NQ (p.9). "“Non è vero che non vogliamo pagare, vogliamo pagare il giusto e quanto ci è stato chiesto dal Comune non è certo accettabile”. Il ricorso, come annunciato, riguarderà entrambi gli aspetti della vicenda. Sia dunque quello relativo alla richiesta dei maggiori oneri di esproprio (relativi alla differenza tra quanto il Comune di Rimini dovette sostenere per l’acquisizione delle aree su cui furono costruite le abitazioni e il costo che i concessionari pagarono all’epoca, circa 6-7 mila euro la somma media richiesta ad ogni assegnatario) che quello concernente i parametri di calcolo della quota necessaria a trasformare il diritto di superficie in piena proprietà (diritto facoltativo)".

 
Sogno olimpico. "A Rimini si riaccende il grande sogno del fuoco olimpico. Intanto, giusto ieri, si è costituito il Comitato “Rimini per le Olimpiadi 2024”. A uscire allo scoperto sono l’avvocato Luigi Gnassi e il dottor Davide Zamagni (per la cronaca in parentela rispettivamente con il sindaco Andrea Gnassi e l’economista Stefano Zamagni, “che però di questa nostra intenzione non ne sanno niente”, assicurano). Al loro fianco si stanno invece già muovendo alcuni imprenditori, impegnati soprattutto sul fronte turistico. Personaggi che però al momento preferiscono mantenere un certo riserbo, aspettando di capire potrebbe essere interessato a far parte della squadra", LaVoce (p.11).


Delfinario, parte la petizione per vedere tornare i delfini a Rimini. Pizzolante prepara un'interrogazione parlamentare. "Voglio raccontare quello che ho visto, sapere quanti uomini sono stati utilizzati, se è stato giusto portare a Rimini, per una azione giudiziaria preventiva, sottolineo preventiva, addetti stampa nazionali, telecamere e fotografi. Voglio sapere inoltre quanto è costata l’operazione e perché si è scelto un acquario a 400 chilometri di distanza, per il trasferimento dei delfini, voglio conoscere il loro attuale stato di salute. Non ce l’ ho con gli agenti e nemmeno con il comando della Guardia forestale di Rimini. Ho rilievi più precisi da fare nei confronti del dott. Stefano Cazora, Commissario capo e Capo ufficio stampa nazionale del Corpo forestale. Il dottor Cazora, quando ancora dovevano iniziare le operazioni di cattura dei delfini, si comportava come un regista in un set cinematrografico", LaVoce (p.15).

Pagina 139 di 206