Fotografia, a Savignano torna il Si Fest
(Rimini) A Savignano torna la fotografia con ‘Si fest’. “On Being Now” sarà il tema del 2018 per il festival giunto alla 27esima edizione e che cambia volto, nella forma e nei contenuti, attraverso un nuovo brand, una nuova direzione artistica e dando un segnale forte di rinnovamento nel panorama delle rassegne in Italia. La kermesse, promossa come ogni anno dal Comune di Savignano sul Rubicone, si svolgerà nel centro del forlivese dal 14 al 30 settembre prossimi con mostre fotografiche, eventi, letture portfolio e premi fotografici, inserendosi fra le iniziative dell’Anno europeo patrimonio culturale 2018.
In questa edizione, Si Fest entra anche nel vivo del Sistema Festival Italia, la rete di valorizzazione dei festival di fotografia in Italia, promossa dal ministero della Cultura, che unisce in un network i luoghi più significativi di produzione e divulgazione culturale. L’obiettivo è quello di favorire l’incontro delle nuove leve con il mondo professionale della fotografia, dando ai giovani spazio e visibilità. In questo filone di rinnovamento, si inserisce la nuova direzione artistica formata da tre professionisti del settore: Roberto Alfano, Laura De Marco e Christian Gattinoni.
“Il Si Fest è una certezza, da quando è nato si è sempre più arricchito di immagini e autori di primissimo piano- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti -, crescendo in valore fino ad arrivare al riconoscimento del Mibact. Anche quest’anno il programma presenta contributi di grande interesse e livello. La crescente attenzione che la rassegna sta suscitando è ben meritata e ci fa confermare il nostro sostegno. La fotografia vive da anni una stagione felice in cui sono arrivati in Italia grandissimi maestri: l’appuntamento di Si Fest è l’occasione anche per puntare su nuovi talenti nel campo della ricerca e della sperimentazione dell’immagini fotografiche. È straordinario vedere come un obiettivo può catturare, raccontare, comunicare la realtà con un taglio originale e creativo”.
“Una punta di eccellenza in questo settore- ha continuato Mezzetti- che si accompagna a ‘Fotografia Europea‘ di Reggio Emilia. Si tratta di un segmento che ha tanti appassionati, in grado di richiamare a mostre ed eventi un pubblico sempre più vasto. E Savignano sul Rubicone ha dimostrato di saper valorizzare questo appuntamento, una grande ricchezza per il territorio”.
La manifestazione coinvolge l’intero centro storico di Savignano sul Rubicone, a partire da piazza Borghesi, centro e fulcro del Festival, dove si svolgeranno le letture portfolio, fino a corso Vendemini su cui si affacciano i principali spazi espositivi come Palazzo Martuzzi, Vecchia Pescheria e Monte di Pietà, quest’ultimo diventerà uno spazio dedicato ai più giovani.
Anche la via Emilia è coinvolta nella zona del Consorzio di Bonifica, Montemaggi Desiger ed Euromobili Montemaggi, mentre al di là del Rubicone, all'interno dello storico Palazzo Don Baronio, ci sarà il circuito OFF del Festival.
Confermati i due premi storici che fanno parte del festival sin dagli albori: il “Premio Marco Pesaresi” e il “Premio Si Fest - Portfolio 18 Lanfranco Colombo”.
Due impegni consolidati del festival che supportano la mission principale della manifestazione: lo sviluppo della fotografia contemporanea e dei suoi linguaggi.
Nuova palestra per le medie di via Alghero
(Riccione) Sono stati consegnati i lavori di costruzione della nuova palestra alla scuola media statale di via Alghero. L'intervento, che prevede un investimento complessivo di 960.000 euro, è stato affidato alla ditta di Piacenza Edilstrada Building spa. La nuova palestra, che sarà completamente rinnovata dal punto di vista dell'altezza, dell'impiantistica strutturale, del miglioramento sismico e degli standard di prestazione, verrà ricavata da uno dei tre corpi che allo stato attuale costitusicono il complesso.
Con pareti rivestite interamente in legno, la nuova struttura avrà un'altezza uniforme di 7 metri, rispetto al corpo attuale, che consta di altezze differenti per una superficie di 500 mtq. Queste nuove caratteristiche consentiranno un uso migliore delle attività extrascolastiche, a partire dall'adeguamento alle regole federali per il gioco della pallavolo.
I progettisti dello Studio Thesis hanno studiato una palestra che abbia il termo cappotto sulle facciate esterne e negli spogliatoi con nuovi impianti di illuminazione e riscaldamento idonei a garantire una buona coibentazione e risparmio energetico. Negli spogliatoi, oltre ad interventi di impermeabilizzazione e isolamento termico, verranno adeguati i servizi igienici alle prescrizioni normative. I lavori più corposi di demolizione della vecchia palestra partiranno e si concluderanno, in tutta efficienza e sicurezza, entro l'estate in concomitanza della pausa scolastica degli studenti. A seguire verranno avviati i lavori veri e propri della nuova struttura.
"A completamento dei lavori già realizzati all'edificio della scuola media, di miglioramento sismico e rifacimento della pavimentazione interna ed esterna - afferma l'assessore ai lavori pubblici Lea Ermeti - andiamo oggi ad implementare, in maniera importante, l'offerta delle strutture sportive per le attività extrascolastiche, in particolare per la pallavolo, e a realizzare una palestra completamente rinnovata sotto i profili dei requisiti energetici che consentiranno risparmi all'amministrazione, garantendo le prestazioni dei ragazzi in condizioni di migliori servizi e comfort. Oltre alla necessità di realizzare l'adeguamento sismico alla palestra, vorrei sottolineare che abbiamo stabilito di intervenire in maniera radicale, al rifacimento della palestra nell'ambito di un concetto, per noi fondamentale, di creare ulteriori e nuovi spazi nelle scuole del nostro territorio. I lavori in corso, o in procinto di partire, ne sono la dimostrazione. E' una progettazione organica che, tassello dopo tassello, va concretizzandosi: penso alla nuova scuola elementare di via Panoramica, che verrà incrementata di una nuova sezione, alla realizzazione della nuova scuola di via Catullo con una nuova palestra, all'ampliamento della scuola Fontanelle con nuova aule, una mensa e una grande palestra, il cui progetto esecutivo è stato approvato recentemente mentre è in corso di predisposizione il bando per la sua realizzazione, fino al sostanzioso intervento di riqualificazione della scuola di Riccione Paese".
In merito ai lavori partiti nella scuola di Riccione Paese e all'avvio di raccolta firme da parte di genitori, come risulta dalla stampa locale odierna, una premessa è d'obbligo.
Ogni richiesta di confronto o valutazione di posizioni, anche differenti, viene accolta e presa in considerazione dall'amministrazione. In questo caso non è stata presentata alcuna richiesta in tal senso. Nei prossimi giorni tuttavia sarà cura dell'amministrazione stessa prendere contatti per chiarire alcuni punti sottolineati oggi dall'assessore alle politiche educative Alessandra Battara.
"A termine dell'anno scolastico avvenuto, come di consueto nel mese di giugno, sono immediatamente partiti i lavori alla scuola Riccione Paese. Si è trattato di lavori propedeutici ai successivi interventi programmati. Allo stesso tempo si è proceduto all'inevitabile trasloco di banchi, sedie e materiale didattico. Nessuna pausa, nessun ritardo. C'è una scaletta precisa. I locali ora sono pronti per dare il via al secondo lotto di lavori, attesi da anni in questo storico edificio scolastico che ha superato i cento anni dalla sua costruzione, consistenti nel miglioramento sismico strutturale dell'edificio. La scorsa estate abbiamo invece terminato l'adeguamento alle norme di prevenzione incendi e l'abbattimento della barriere architettoniche con l'installazione di un ascensore e lo spostamento della centralina termica. Lavoriamo per il bene della città, ad informazioni inesatte, la mia disponibilità e dell'amministrazione è piena. Punto secondo. I bambini della scuola elementare Riccione Paese che verranno trasferiti alla scuola di via Jonio, saranno affiancati in uno stesso piano, a due classi di prima media secondo una disposizione ottimale individuata dalla dirigenza scolastica come una buona soluzione a carattere temporaneo. Una scelta dettata dalla necessità di utilizzare appieno gli spazi a disposizione nell'interesse dei bambini e delle famiglie e, solo in un secondo tempo, in caso di mancanza di questi, di ricorrere ad eventuali altre soluzioni o sedi. Punto terzo. La commistione di bambini della scuola elementare con studenti di prima media non è un fatto negativo, anzi rientra nella disposizione legislativa che da anni prevede la verticalizzazione delle scuole ( materne), primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie inferiori) con la costituzione di istituti comprensivi. Alla base c'è una filosofia di continuità del percorso educativo. Nessun stacco brusco tra un ordine di scuola e un altro ma, al contrario, una integrazione che, vorrei sottolineare ancora una volta, in questo caso accosta i bambini delle elementari con i ragazzini di prima media. Al bando poi generalizzazioni da evitare e che lasciano il tempo che trovano riferite agli alunni delle medie con propensione alla sigaretta o ad un linguaggio inadeguato. Vorrei infine ricordare che ad esempio alla scuola di via Alghero i ragazzini di medie ed elementari, con l'utilizzo di spazi comuni e la palestra in uso condiviso, hanno già belle occasioni di incontro e affinità . Avviciniamo i nostri ragazzi, non mettano muri tra loro, sono mondi differenti e complementari con bellissimi punti di contatto".
Bilancio, risparmi personale a sostegno handicap
(Rimini) Le risorse risparmiate sul fronte del personale - circa 200mila euro – utilizzate per implementare sul sostegno all’handicap per i bambini fino a 6 anni; maggiore sostegno a UniRimini per coprire l’uscita dei soci e un investimento di 100 mila euro per rendere lo stadio Romeo Neri adatto ad ospitare il campionato di serie C. Sono queste alcune delle variazioni del bilancio contenute nella delibera discussa questa mattina dalla V Commissione consigliare e che arriverà all’esame del consiglio comunale.
Nel dettaglio, tra le voci della manovra di parte corrente si segnala la maggiore entrata derivante dai proventi degli impianti sportivi comunali (100mila euro), generata dalla gestione diretta della piscina comunale. Queste maggiori entrate sono state utilizzate, oltre che per coprire il costo delle utenze della piscina stessa, anche per finanziare la gestione della manutenzione ordinaria di alcuni impianti sportivi da parte di Anthea. Sono state inoltre destinate risorse per finanziare l’acquisto delle attrezzature degli arredi necessari alla “Casa del volley”, il nuovo impianto al Villaggio I Maggio che aprirà a breve.
Per quanto riguarda la spesa corrente, la voce più rilevante è rappresentata dall’economia derivante dalla spesa di personale dovuta sia allo slittamento delle assunzioni previste nella programmazione del fabbisogno del personale, sia ai pensionamenti. Questa minore spesa - pari a 200 mila euro – è stata quasi completamente destinata (176mila euro) al sostegno handicap per i bambini da zero a sei anni. La manovra inoltre contiene il finanziamento a UNIRimini, che è stato necessario incrementare (di 65.760 euro) a causa dell’uscita di alcuni importanti soci dalla società consortile.
Nella manovra di parte corrente si provvede inoltre a dare copertura alla minore entrata sul capitolo delle sanzioni amministrative del codice della strada. La previsione sarà coperta attraverso una diversa registrazione, conseguente all’applicazione dei principi contabili armonizzati, dell’Addizionale Irpef comunale 2017.
Per quanto riguarda la parte degli investimenti, si prevede il finanziamento di interventi già previsti all’interno dell’elenco annuale dei lavori pubblici, come il Museo di Arte Moderna e Contemporanea che sarà realizzato all’interno dei Palazzi Arengo e Podestà. Unico intervento che si aggiunge rispetto a quelli già previsti riguarda lo stadio Romeo Neri, al quale sono destinati ulteriori 100 mila euro necessari all’adeguamento della struttura per ospitare il campionato di Lega Pro.
Con la cooperazione in Emilia Romagna cresce l’occupazione
(Rimini) Imprese cooperative protagoniste tra mercato e solidarietà. Luoghi dove è possibile tenere insieme competizione ed efficienza con i valori di inclusione sociale, dando al contempo un importante contributo economico e occupazionale. È questo il sistema della cooperazione emiliano-romagnolo che conta oltre 5 mila imprese, di cui il 20% sono femminili, che fanno registrare una crescita dell’occupazione dell’1,5%, per oltre 242 mila addetti complessivi. Il fatturato made in Emilia-Romagna delle coop rappresenta un terzo di quello prodotto in Italia.
È questa la fotografia del settore in Emilia Romagna emersa oggi a Bologna, durante la 3^ Conferenza regionale della cooperazione, incentrata sul tema “La cooperazione per una società sostenibile”. Nell’occasione, è stato presentato il rapporto biennale sullo stato della cooperazione in Emilia-Romagna. L’appuntamento prende spunto, come ogni anno, dalla Giornata Internazionale del cooperativismo indetta dall’Onu, dedicata al “consumo sostenibile e la produzione di beni e servizi”, come tracciato nell’Agenda Onu 2030.
“Oggi, con il Patto per il Lavoro, e quindi il confronto e la condivisione con tutte le parti sociali, e gli obiettivi che la Regione si è data su sviluppo sostenibile, scelte ambientali e green economy, più ambiziosi rispetto anche a quelli fissati dall’Unione europea, ci stiamo misurando con una grande sfida, ovvero il ridisegno di un sistema produttivo nel quale la sostenibilità ambientale sia connaturata alla sostenibilità sociale ed economica. Grazie alla responsabilità nei confronti delle comunità e dei territori- ha evidenziato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- le cooperative possono giocare un ruolo chiave in questo processo. Possono avere un ruolo da protagonista nella transizione a uno sviluppo più equilibrato tra dimensioni sociali, economiche e ambientali, affermando un modello che mette al centro gli investimenti in ricerca e innovazione, economia circolare, figure manageriali di nuova generazione, competenze digitali e formazione del personale. Questo non solo per ragioni etiche ma anche come straordinaria opportunità di crescita, lavoro, investimento e maggiore occupazione”.
In merito all’impegno della Regione a combattere il fenomeno delle false cooperative, Bonaccini ha aggiunto: “Contrasteremo con forza le coop spurie e lo faremo mettendo in difficoltà chi, aggirando le norme, si trova in vantaggio competitivo rispetto coloro, e sono la maggior parte, opera nel mercato con correttezza. L’Assemblea legislativa regionale ha istituito la Commissione speciale di ricerca e studio sulle cooperative spurie o fittizie, che sta svolgendo audizioni di grande interesse e significato, e altrettanto importante è il lavoro del Tavolo regionale contro le coop spurie nel comparto delle carni. Anche sulla base di quanto sta emergendo, assieme agli esperti occorre mettere a punto meccanismi capaci di prevenire e far emergere le anomalie e individuare abusi e illegalità. E va tenuta alta l’attenzione sociale e delle imprese, per mettere in atto azioni di contrasto, a partire dal controllo delle filiere di fornitura, innanzitutto nei settori più a rischio come le costruzioni, la logistica e l’agroalimentare”.
“L’Emilia-Romagna è la terra dove la cultura della cooperazione ha avuto il miglior sviluppo, ponendosi come uno degli elementi che hanno contribuito a renderla uno dei luoghi più avanzati del Paese- ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi-. La stessa la legge regionale, in coerenza con l’articolo 45 della Costituzione, riconosce e sostiene l’importanza di questo patrimonio storico e dei suoi principi, ne promuove la conoscenza e la diffusione, sostenendo la nascita di nuove imprese. Numerosi gli strumenti previsti dalla legge: dal sostegno finanziario agli investimenti realizzati grazie al Foncooper, ai ‘Programmi integrati di sviluppo e promozione cooperativa’. Strumenti che sono intervenuti con nuove azioni sulle aree prioritarie che la Consulta per la cooperazione ha individuato e condiviso con la Giunta regionale come l’innovazione, l’internazionalizzazione, la creazione di nuove imprese, le crisi aziendali. Tra questi, abbiamo promosso e sostenuto i workers buy out, quale opportunità di uscita da crisi aziendali e concreta risoluzione al problema del passaggio generazionale d’impresa, che in Emilia-Romagna ha dato vita a nuove cooperative e nuova occupazione stabile”.
Il settore della cooperazione in Emilia-Romagna conta su 242 mila addetti, il 14,2% del totale degli occupati, dato superiore all’8,3% a livello nazionale. A fine 2017, le cooperative attive in regione erano 5.051, pari all’1,2% del totale delle imprese. Rispetto al 2016, il numero di imprese cooperative è diminuito dell’1%, mentre il totale degli occupati è cresciuto dell’1,5%. In termini di addetti, i settori più rilevanti sono quelli dell’assistenza sociale (43.847 occupati), dei servizi di supporto alle imprese (40.249), il trasporto e magazzinaggio (35.741).
Il sistema cooperativo, con Foncooper, il Fondo di rotazione per la promozione e sviluppo della cooperazione, ha finanziato 85 progetti ed erogato 66 milioni di euro di finanziamento consentendo nuovi investimenti per oltre 94 milioni di euro.
Aderiscono alle centrali cooperative oltre il 60% del totale delle società cooperative regionali, che impiegano quasi il 90% dell’occupazione creata dalle stesse coop. L’agroalimentare, i servizi alle persone e l’assistenza sociale sono i comparti dove la quota di imprese associate è più elevata (oltre il 70%), la logistica (facchinaggio) è quello con la percentuale più modesta (32,4%), preceduta dalle costruzioni (46,8%).
Le imprese cooperative femminili in Emilia-Romagna sono 949 e occupano 44.628 addetti, di cui il 63% opera nel settore dell’assistenza. La maggior concentrazione si registra a Bologna, Modena e Parma.
Le imprese cooperative giovanili sono 297, occupano 4.931 addetti e operano soprattutto nei settori del trasporto e magazzinaggio (40%), seguito dalle attività di assistenza e servizi alla persona, che assorbono complessivamente oltre il 22% degli occupati.
Via Zavagli, i lavori a ponte isolano San Giuliano mare
(Rimini) San Giuliano Mare isolata senza preavviso e senza informazioni. La Confcommercio di Rimini protesta per i lavori al ponte ferroviario di via Carlo Zavagli, “uno degli unici due punti di accesso al quartiere, hanno messo in ginocchio le attività economiche della zona, che di punto in bianco si sono ritrovate isolate dal resto della città”.
“Clamoroso che nessuno abbia informato subito né i privati cittadini, né le attività e le categorie economiche per la chiusura al traffico veicolare e pedonale di via Carlo Zavagli – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini -. Numerosissime le segnalazioni che ci sono pervenute dagli imprenditori turistici della zona per lamentare il fatto già da lunedì mattina. Il comunicato stampa diramato dal Comune a mezzogiorno di martedì 17 luglio, più di 24 ore dopo il blocco del traffico, informa della chiusura del collegamento al quartiere prevista fino mercoledì 25 luglio. Possibile che con tutta la stagione invernale a disposizione, si debba tagliare fuori un quartiere turistico a metà luglio? E anche se si trattasse di un intervento urgente e improrogabile, non è pensabile che nessuno abbia avvisato per tempo e in modo adeguato cittadini, turisti e attività economiche. Quel che sconcerta maggiormente, è l’assenza di segnaletica e di personale della polizia municipale che proponga percorsi alternativi ai già difficili collegamenti tra San Giuliano Mare e il resto della città. Segnaletica apposta in modo parziale solo questa mattina (mercoledì 18), con fortissimo ritardo, e ancora incompleta per raggiungere viale Carlo Zavagli da via Ennio Coletti. Le attività economiche e turistiche non ci stanno a perdere tempo e fatturato, in preda a un grave disservizio che poteva essere evitato o quantomeno adeguatamente comunicato e gestito”.
A Cattolica l’Eco beach day, ecosostenibilità in spiaggia
(Rimini) Un’intera giornata dedicata all'ambiente ad Altamarea, zona 105 di Cattolica. Domani (giovedì 19 luglio) è l’Eco Beach Day, giornata dedicata all’ecosostenibilità ideata e realizzata da Altamarea di Cattolica, che da anni si può fregiare del titolo di Ecospiaggia Italiana ed è vincitrice della Bandiera Blu F.E.E., Fondazione per l’Educazione all’Ambiente, come stabilimento balneare ecosostenibile grazie alle sue pratiche “green”, dal riciclo e riutilizzo dell’acqua dolce agli impianti fotovoltaici, al riciclo dei rifiuti.
Tantissime le attività organizzate nell’Eco Beach Day per persone di tutte le età, tutte dedicate all’ambiente, con particolare riferimento alla salvaguardia del mare dalle plastiche.
Durante la mattinata si parte con “Diventa biologo per un giorno”, con i laboratori straordinari per i bambini “Via col vento e con il mare”. Nel pomeriggio Peppa Pig sarà l’ospite speciale e spetterà alla maialina più amata dai piccini illustrare il decalogo per la salvaguardia dell’Oceano e la costruzione di una incredibile imbarcazione green.
In serata sarà presentato per la prima volta su una spiaggia romagnola il progetto UniBo Motosport, creato da Motostudent, il team di studenti dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna che hanno ideato, progettato e realizzato la prima moto da corsa elettrica italiana. Il progetto ha come main sponsor Fondazione Ducati ed è stato presentato per la prima volta a Bologna alla presenza delle autorità pubbliche e dell’ateneo il 4 giugno scorso. La nuova moto elettrica aprirà gli eventi del WDW World Ducati Week, prima di proseguire il tour di presentazione che culminerà ad inizio ottobre ad Aragon, in Spagna, in una competizione che vedrà sfidarsi i prototipi di moto elettriche delle università europee. Alla serata, con la partecipazione di giornalisti delle riviste specializzate In Moto e Motosprint.
Spacciatori e cattivi padroni, intera famiglia arrestata a Covignano
(Rimini) Spacciatori e cattivi padroni. Un intero nucleo familiare, padre, madre e figlia 17enne originari del napoletano (entrambi gli adulti con precedenti), è stato ammanettato dai carabinieri della tenenza di Cattolica. Sulle colline di Covignano, i militari hanno trovato ventidue pitbull in gabbie troppo piccole e di sicuro non a norma, oltre che flaconi di vaccini detenuti illegalmente. A sei cani sono anche state amputate le orecchie, pratica ormai fuori legge. Ma lì, i carabinieri non hanno trovato solo un allevamento abusivo. Nel corso della perquisizione, martedì all’alba, sono stati infatti sequestrati tre chili di marijuana e tre etti e mezzo di hashish.
18 luglio
Muore a 32 anni | Tribunale allagato | Chieste condanne per i bulli
Reddito di solidarietà per 500 famiglie riminesi
(Rimini) Cambia e cresce il Reddito di solidarietà, la misura voluta dalla Regione per contrastare la povertà: e in Emilia-Romagna, a oggi, sono già oltre 8mila i nuclei familiari a cui è stato assegnato il RES, pari a circa 20mila persone. Un contributo economico mensile associato a un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari per il quale la Giunta regionale ha stanziato 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019. In particolare, nei primi 8 mesi di applicazione, da settembre 2017, nella provincia di Rimini il RES è stato concesso a 496 nuclei familiari, con altre 1.100 domande in corso di valutazione all’Inps, l’ente chiamato a verificare i requisiti e procedere con la concessione, e 176 domande respinte. Complessivamente, sono state infatti 1.772 le richieste arrivate ai Servizi sociali del territorio.
E il Reddito di solidarietà si allarga: sale l’importo minimo e sarà erogato per più tempo, con una platea di soggetti più ampia. Da giugno sono infatti in vigore nuove regole, necessarie per integrare il RES con il sistema di norme previste a livello nazionale dal Reddito di inclusione (Rei). Il contributo mensile per una persona passa dagli attuali 80 a 110 euro – cifra minima garantita - fino a un massimo di 352 euro per un nucleo composto da 6 persone (l’importo del sussidio si modula secondo la scala di equivalenza Isee, parametro che permette di confrontare situazioni familiari differenti, sulla base del numero di componenti la famiglia stessa). Quanto ai requisiti, potrà essere richiesto con un Isee non superiore a 6 mila euro l’anno, il doppio rispetto ai 3 mila precedenti, e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. Sale inoltre da 12 a 18 mesi la durata del beneficio, trascorsi i quali non potrà essere rinnovato se non dopo sei mesi, e soltanto per un anno. Infine, è necessaria la residenza in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi continuativi.
Il RES non si configura più quindi come alternativo alla misura nazionale, diventa invece una misura integrativa – universalistica e per tutti - che ne rafforza la portata per i soli residenti in regione.
“Il Reddito di solidarietà è ormai una realtà ampiamente diffusa in tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna e questo è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione per noi”: a sottolinearlo la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, oggi in conferenza stampa per presentare il primo monitoraggio sul RES. “Basti pensare che solo un anno fa le persone in povertà estrema non avrebbero avuto niente, mentre ora possono ricevere un aiuto economico, seppure circoscritto, e una proposta di coinvolgimento attivo nella società o nel mercato del lavoro”.
“Pensare che oltre 8mila famiglie nella nostra Emilia-Romagna, cioè oltre 20 mila individui, ricevono il Reddito di solidarietà grazie al quale potranno pagare le utenze o acquistare beni primari- prosegue la vicepresidente- è un risultato importantissimo che segna il carattere di questa amministrazione”.
“Lo sforzo fatto, il lavoro lungo e paziente di collaborazione con i ministeri, con INPS e con i comuni, le ore e ore di formazione agli operatori e la bravura del personale amministrativo a tutti i livelli territoriali ha permesso di arrivare a questa nuova e mai esistita politica pubblica contro la povertà. Se non avessimo iniziato un lavoro complicato e paziente di elaborazione dello strumento, insieme all'Assemblea a inizio mandato- conclude Gualmini- non saremmo arrivati a questi esiti che oggi, al netto dei piccoli ritardi e delle complicazioni inevitabili in percorsi di innovazione così radicali, abbiamo il diritto di celebrare”.
Sono circa 8mila i nuclei familiari che possono contare sul RES. Una analisi precisa sull’attuazione della misura è contenuta nel rapporto di monitoraggio realizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, sulla base dei dati disponibili nel sistema informativo regionale e ricompresi fra il settembre 2017 e il maggio 2018. In questo periodo, e quindi in poco più di 8 mesi di operatività, le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza per ricevere il Reddito di solidarietà sono state complessivamente 21.238, 625 alla settimana, su una popolazione residente di 1.997.372 persone. Di queste, le richieste sulle quali l’Inps sta verificando i requisiti richiesti sono oltre 12.700. A maggio scorso, i nuclei familiari già ammessi al contributo erano 6.223, ai quali si aggiungono i 494 che usufruisconodella misura nazionale.Le domande respinte sono state 1.809, con un tasso di rigetto per entrambe le misure del 21%.
A livello territoriale, nella provincia di Bologna sono stati 1.792 i nuclei familiari ad aver già ottenuto il RES, 896 in quella di Modena, poi Reggio Emilia (591), Ravenna (552), Ferrara (524), Parma (598), Rimini (496), Forlì-Cesena (514) e Piacenza (323). Tutti i territori sono dunque attivi e impegnati nel contrasto alla povertà assoluta.
I nuclei che usufruiscono del RES sono composti da una sola persona nel 44,7% dei casi, senza figli a carico (66,2%). Oltre Il 60% di coloro che richiedono il beneficio regionale ha più di 45 anni, e di questi, più del 33% ne ha dai 56 in su. A chiedere i contributi previsti dalla misura regionale sono uomini e donne in percentuali simili: rispettivamente 50,6% e 49,4%.
Infine, significativa la presenza in famiglia di almeno un componente che lavora (61,5%), anche se in modo precario o pochissimo pagato. Si tratta dei cosiddetti woorking poor, simbolo del deterioramento della propria funzione protettiva dell’occupazione rispetto al rischio di povertà. Va anche sottolineato il fatto che per quasi 1.000 beneficiari del RES (957 per la precisione) sono inoltre state attivate misure di inclusione socio lavorativa (orientamento, formazione, tirocini) previste e finanziate dalla Legge regionale 14 del 2015 che mira all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità. Si è dunque creato un circuito virtuoso tra Reddito di solidarietà e inclusione lavorativa prevista dalla norma regionale, che rafforza il versante attivo del contrasto alla povertà.
All’acquario di Cattolica si dorme con gli squali
(Rimini) A tutti gli adulti e bambini che da sempre sognano di vivere un’emozione simile a quella del film “Una notte al museo”, l’Acquario di Cattolica dedica le “Notti con gli squali”, dal 26 luglio e per i giovedì 2-9-16 e 23 agosto. L’esperienza da brivido parte alle 21 con una suggestiva visita dell’Acquario di sera, fra le oltre 100 vasche che ospitano le migliaia di organismi marini, coralli, meduse, crostacei, cavallucci e soprattutto pesci, multiformi e multicolori. Ci sono pesci enormi come il pesce Napoleone o gli storioni cobice, bellissimi come i pesci angelo, farfalla, chirurgo e gli altri abitanti della barriera corallina, misteriosi come le murene, curiosi come gli antennarius (i pesci “pescatori”) o incantevoli come le stelle marine multicolori che popolano l’Acquario. I visitatori potranno incontrare strani personaggi e affrontare sfide e imparare a conoscere i misteri e le particolarità degli ecosistemi marini, ancora più belli se visti di notte. Al termine di questa incredibile visita ci si radunerà sulle brande poste intorno alla grande vasca centrale dove, in 700.000 litri di acqua salata, nuotano gli squali toro (Carcharius taurus) più grandi d’Italia, fra i quali la maestosa e imperturbabile Brigitte, 2 metri e 70 di lunghezza che, insieme agli altri squali terrà gli occhi aperti tutta la notte per vigilare sul sonno dei fortunati.
Il mattino ha l’oro in bocca e un risveglio tutto “sorrisi”: sarà più radioso quello degli squali, fatto da tre file di denti acuminati o quello di chi ha passato la notte più emozionante della sua vita? Per tutti, colazione e visita dell’Acquario dove negli altri padiglioni si stanno risvegliando anche pinguini, lontre, coccodrilli e serpenti. Le “Notti con gli Squali” hanno una capienza di massimo 35 partecipanti, per garantire a tutti un lettino “vista squali” e un costo di 50 Euro a persona. Si possono prenotare allo 0541 8371 o all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per chi non pernotta ma vuole lo stesso immergersi nel mistero notturno dei fondali marini, l’Acquario organizza speciali visite guidate serali, incluse nel biglietto. L’Acquario è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 23:30, le biglietterie chiudono alle 21.30. www.acquariodicattolica.it