(Rimini) Lunedì 27 agosto l'Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna ha pubblicato alcuni dati sui rifiuti. Ne risulta che in Emilia-Romagna la raccolta differenziata fatta nel 2017 è arrivata al 64,3%, segnando una crescita del +2,5 %, ed emerge che sono diversi i comuni virtuosi che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato. Tra questi, il Comune di Rimini che, con il suo +3,3% contribuisce “a tenere alta la media di questo trend positivo. Un risultato che conferma gli obiettivi dell'amministrazione comunale di questi anni, che sono perfettamente in linea con quelli degli anni precedenti per i quali era già emerso un +20 punti percentuali rispetto al 2008”, spiegano dal comune.
"E' fondamentale mantenere alta l'attenzione - ribadisce l'assessore all'ambiente Anna Montini - sia sulle modalità di raccolta dei rifiuti, rendendole sempre più efficienti, sia dal punto di vista della comunicazione nei confronti dei cittadini, e della sensibilizzazione sui grandi benefici ambientali della raccolta differenziata. Il risultato ampiamente positivo è anche frutto dell'ammodernamento del sistema di raccolta in tutto il territorio a monte della statale 16. Sono stati introdotti infatti nuovi cassonetti, più comodi, e sono stati aggiunti ex novo, circa nella metà delle isole ecologiche, cassonetti per la raccolta di sfalci e ramaglie, nei i quali, allo stesso modo di quel che avviene per i cassonetti dell'organico, continuiamo a raccomandare di non inserire mai sacchetti di plastica. Anche i controlli sul territorio da parte delle Guardie Ecologiche Volontarie, hanno contribuito al raggiungimento del buon risultato ma, teniamo a precisare, che è sempre importante che ognuno faccia la propria parte, differenziando con attenzione i rifiuti e conferendoli correttamente, pensando al bene comune, al decoro e ai benefici sull’ambiente".

(Rimini) Martedì a Misano l’amministrazione comunale ha incontrato le associazioni di categoria. Scopo dell’incontro è stato quello di mostrare agli operatori il progetto del nuovo centro commerciale in vista della realizzazione. Il progetto, illustrato dal sindaco Stefano Giannini a Confcommercio non è piaciuto. Il presidente Gianni Indino si dice addirittura “sconcertato” dall’iniziativa comunale. “Ci hanno presentato un progetto che nelle intenzioni dovrebbe portare turisti a Misano, ma io che mi occupo di turismo da tanti anni non ho mai sentito che un centro commerciale di questo tipo possa rappresentare un volano per gli arrivi sul territorio. Questi prodotti e questi marchi esistono già in mille parti d’Italia e nessuno si metterà in viaggio per questo. Arriveranno dai comuni limitrofi e alcuni dall’entroterra marchigiano e si tratterà di persone che molto probabilmente usufruivano del commercio di vicinato in quelle aree. Quello a cui andiamo incontro è un commercio/turismo predatorio: si va sul luogo, si parcheggia gratis, si fa spesa di quello che serve, si riprende l’auto e si riparte. E i soldi spesi vanno nelle casse delle multinazionali che non ridistribuiscono sul territorio. E’ questo ciò che ci serve? E’ possibile che per ottenere un paio di strade utili sicuramente alla collettività e necessarie al Comune, non ci siano altre soluzioni? Non esistono altri fondi e risorse, anche a livello europeo, nazionale, regionale dai quali attingere per una progettualità infrastrutturale di questo tipo? Penso che scaricare sul territorio e sugli imprenditori il peso di una scelta di questo tipo sia veramente miope. Mi auguro di essere smentito, ma i precedenti non mancano: dove si sono concentrati questo tipo di insediamenti c’è stato un impoverimento del territorio. Ed è un circolo vizioso. Quando i commercianti territoriali non ce la fanno più, lasciano i negozi del centro vuoti e molti vengono poi occupati con offerte merceologiche omologate al ribasso e prive di ogni identità territoriale, contribuendo ad un ulteriore impoverimento dell’offerta. In altre città le passeggiate sono diventate un susseguirsi di chincaglieria e prodotti di bassa qualità. E’ questa l’offerta turistica per i nostri territori? Se sì, continuiamo in queste direzione. Sono amareggiato dal fatto che l’amministrazione di Misano abbia deciso di fare nascere un polo commerciale di grandi dimensioni senza concertazione con i rappresentanti del tessuto imprenditoriale del territorio. Mi auguro che ci siano ancora margini per tornare sui propri passi, perché la ricaduta sul tessuto imprenditoriale sarebbe devastante, non solo per gli imprenditori di Misano, ma anche per quelli delle aree limitrofe”.

(Rimini) La’ssessore regionale Emma Petitti, sulla violenza subita da una turista danese di 26 anni alcune notti fa. “Lo si ripete, purtroppo, in tutte le occasioni: parliamo di uno dei reati più orrendi che possano essere commessi contro una persona. Non ha giustificazioni e non ha nazionalità, da chiunque sia perpetrato. Ora la cosa importante è che il responsabile sia stato individuato e catturato dalle forze dell'ordine.
Non dobbiamo abituarci alla violenza, mai, non può essere accettata come ineluttabile. Serve lavorare sul piano culturale educativo sempre di più ma anche repressivo, certezza della pena e certezza della condanna”. Petitti vuole esprime tutta la sua “vicinanza a questa giovane donna e spero che possa riprendersi il prima possibile da un'esperienza drammatica. Non è sola, perché quando una donna viene colpita, ad essere colpite sono tutte le donne”.

(Rimini) Di fronte alle notizie “di questo nuovo, drammatico episodio” di aggressione nei confronti di una donna, l’amministrazione comunale di Rimini esprime la “propria totale solidarietà e vicinanza nei confronti della vittima. Ma non possiamo però di fronte a questo nuovo gravissimo fatto, lette le prime notizie sull’ episodio, non aggiungere una domanda: come mai girava libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere?”.

Si fa “da tempo, subito dopo fatti traumatici, un gran parlare in Italia di inflessibilità e di pene più severe per chi compie questi reati crudeli e vigliacchi e poi si scopre che chi ha commesso per ben tre volte reati analoghi se ne gira indisturbato per le nostre città. Crediamo che a questa domanda non si ci debba sottrarre. Lo chiede la comunità riminese che condivide l’indignazione che è duplice: sia perché questo criminale fosse ancora a piede libero, sia perché non fosse fuori dall’Italia”.

Il Comune di Rimini “di fronte a questa barbarie conferma che manterrà così come avvenuto anche recentemente e così avverrà anche in questo caso, una posizione ferma e rigorosa di fronte a ogni episodio di violenza nei confronti delle donne impegnando l'istituzione nella costituzione di parte civile nei procedimenti giudiziari a carico dei responsabili”.

(Rimini) Una turista danese di 26 anni è stata violentata domenica all'alba, a Rimini, da un 37enne venditore ambulante di rose originario del Bangladesh. Nel giro di 24 ore, i Carabinieri lo hanno individuato e arrestato.L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti di polizia, era stato già denunciato per tre volte per violenza sessuale: due nei confronti di maggiorenni una nei confronti di una minorenne. Nel corso della notte, tra domenica e lunedì è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di violenza sessuale sulla turista danese. Questa mattina il Gip del tribunale di Rimini ne ha convalidato il fermo.

Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, alle 5.30 di domenica scorsa l'uomo ha notato la donna camminare da sola, su viale Regina Margherita, in direzione del proprio albergo. Dopo averle fatto qualche complimento, mentre era in sella ad una bicicletta, il 37enne si è avvicinato alla giovane aggredendola, prima di fuggire, inforcando nuovamente la bici, alle urla della ragazza. La turista, in stato di choc, si è poi rifugiata in un bar dove ha chiesto aiuto: sul posto è arrivata subito una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Rimini.
I militari - sebbene la giovane abbia rifiutato il ricovero medico riservandosi di formalizzare in un secondo momento la denuncia - hanno avviato le ricerche, acquisendo dalla vittima la prima descrizione dell'aggressore e raccogliendo le testimonianze di un avventore del bar che aveva assistito a parte della violenza. Le indagini, dirette dal sostituto Procuratore Davide Ercolani, si sono quindi immediatamente focalizzate su un bengalese, già noto alle forze dell'ordine in quanto già resosi responsabile di analoghi reati negli scorsi anni e che è solito frequentare la zona per vendere fiori finti.
L'ipotesi prospettata dai militari dell'Arma è stata corroborata dalla testimonianza del barista che aveva soccorso la giovane il quale ha confermato di aver visto più volte il bengalese aggirarsi in zona infastidendo anche gli avventori del proprio locale. Nel corso della notte di lunedì, i militari hanno rintracciato proprio in viale Regina Margherita l'uomo, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima (Ansa).

Mercoledì, 29 Agosto 2018 14:31

Alcol e candeggina in pasti hotel

(Rimini) Cibi destinati ai clienti contaminati da candeggina e alcol. A sventare il 'sabotaggio' in un albergo di Miramare di Rimini sono stati i titolari della struttura grazie alle segnalazioni degli stessi clienti e a controlli accurati. Ma ora - riporta la stampa locale - è caccia al misterioso 'avvelenatore'.
L'autore del gesto, su cui indagano i Carabinieri, configura l'ipotesi di avvelenamento di acque o sostanze alimentari, una fattispecie di reato per si rischia fino a 15 anni di carcere.
Il primo caso risale al 22 agosto quando i clienti, avvicinandosi al buffet, hanno percepito un forte odore di alcol e hanno avvisato i titolari. Il giorno successivo, invece, è stato il cuoco della struttura ad accorgersi che nei bollitori, sui fornelli, era stata versata della candeggina.
A quel punto, la chiamata ai Carabinieri che hanno sequestrato cibi e contenitori contaminati. Saranno le analisi dei tecnici dell'Ausl ad accertare quali sostanze siano state versate nei pasti (Ansa).

(Rimini) “Sulla riviera riminese la balneazione è sicura almeno fino a metà settembre?”, è la domanda che si pone Mirco Botteghi, Segretario Generale Filcams Cgil Rimini, all’eventualità “che il turismo in riviera vada incontro ad un allungamento della stagione nel mese di settembre”, e in relazione alle “voci ottimistiche di albergatori e Comune”.
Ma il sistema turistico territoriale “può crescere e puntare alla destagionalizzazione se tutte le categorie "remano" nella stessa direzione”, fa notare Botteghi. “Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo soprattutto ai bagnini che pare non vedano l'ora di chiudere la loro attività: la balneazione in sicurezza, che è garantita dal lavoro dei Marinai di Salvataggio, è un tassello importante della promozione del turismo territoriale. Se gli albergatori s'impegnano a portare turisti e tenere aperte le strutture stagionali oltre il 9 settembre, perché dal nostro territorio non può partire il messaggio: venite”.

Mercoledì, 29 Agosto 2018 14:24

San Clemente, no alla vendita della Canonica

(Rimini) “La storia della Canonica annessa all’attuale Chiesa parrocchiale di San Clementesi lega strettamente a quello che è l’intero impianto architettonico ed urbanistico del Centro Storico del paese”, così il sindaco Mirna Cecchini introduce “la sottoscrizione, da parte di centinaia di cittadini, di una petizione finalizzata alla sua salvaguardia”, ovvero per contrastare la vendita dell’immobile.
“Il valore del bene - già soggetto alla tutela del Ministero per i Beni Culturali e per esso alla tutela della Soprintendenza regionale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (con Decreto Ministeriale del 20 febbraio 2012) - va pertanto inteso sia come preservazione di un edificio con proprie peculiarità sotto il profilo della testimonianza di una fede millenaria, sia quale elemento caratterizzante la completezza del Borgo. Le preoccupazioni espresse dai cittadini firmatari circa una possibile vendita, sono il segno di una comunità che non vorrebbe vedersi privare di un particolare identitario - pertinente alla Parrocchiale - attorno al quale, nel corso dei secoli, si è costruita e sviluppata molta parte della vita sociale e religiosa sanclementese. L’appello, rivolto in primis alle Autorità Ecclesiastiche e - per riverbero - all’Amministrazione, credo meriti un momento di ulteriore riflessione e, se fattibile, di confronto allargato con l’obiettivo di valutare idee e soluzioni che trovino corrispondenza nel ‘sentire’ dei parrocchiani e diano, al tempo stesso, una prospettiva di futuro, in termini di mantenimento e sostentamento, al bene in quanto tale. Nel pieno rispetto delle singole funzioni, all’Ente locale è in capo un’attività d’indirizzo amministrativo che tenga conto delle varie istanze e permetta l’avvio di sinergie a tutto tondo a supporto dell’interesse della collettività. Negli ultimi anni, gli esempi lo evidenziano, in contesti simili al nostro si è radicato un modello di turismo esperienziale correlato alle soste sulle antiche Vie dei Pellegrini che qui a San Clemente potrebbe essere riproposto nell’attuazione di progettualità similari; favorendo una ricaduta economica positiva e stimolando nuove opportunità occupazionali specie verso i giovani. L’attenzione dell’Amministrazione verso edifici di pregio - intesi nella loro complessità di appartenenza al territorio e quali precise connotazioni della condivisione popolare - non è mai venuta meno. Ed è stata di recente ribadita con il piano degli interventi previsti sull’ex Chiesa di Agello (ora di proprietà del Comune) la cui destinazione, fatta salva la custodia dell’integrità dell’edificio come importante testimonianza del culto locale - attraverso recupero/riqualificazione/consolidamento degli spazi interni ed esterni, piccoli arredi compresi - contempla una futura fruizione a contenitore enoturistico indirizzato alla valorizzazione delle eccellenze e delle tipicità e quindi, mi si passi il termine, ‘ribattezzato’ oggi La Porta dei Campi”.

(Rimini) “Non può avvicinarsi a chi non è stato vaccinato. Se si ammala rischia la vita, vi prego di inserire mio figlio in una classe in cui tutti gli altri bimbi siano regolarmente vaccinati"

Gentile direttore,
se ho preso la decisione di scrivere questa lettera è perchè, nel 2018, mai avrei pensato di ricevere una richiesta così disperata da parte di un genitore di un bimbo iscritto nelle nostre scuole per l'infanzia. Una richiesta arrivata nei nostri uffici di via Ducale, che prendo come simbolo di un malessere crescente, e fortunatamente sempre meno silente, di quel 95% di famiglie riminesi che hanno regolarmente vaccinato i loro figli. Una maggioranza in cui sono presenti anche casi difficili e delicati come quelli dei bimbi immunodepressi, che non possono vaccinarsi. Alcuni di loro rischiano la vita se non si raggiunge l' "immunità di gregge", data dalla maggioranza sana che si vaccina, proteggendo così anche i più deboli.
Parlando anche solo con una di queste famiglie si capisce quanto la questione dei vaccini e in generale il tema della salute sia troppo importante, per persone come loro, che hanno vissuto sulla pelle dei propri figli il dramma di una grave malattia, per ridurla a propaganda, a tornaconto elettorale, a scontro ideologico. Abbiamo davanti a noi, come istituzioni ma ancor prima come comunità, la vita concreta delle persone da salvaguardare, e questo diritto viene prima di ogni altro.
Per questo come Comune di Rimini continueremo ad essere inflessibile nella verifica del rispetto delle vaccinazioni previste dalla legge Lorenzin. Se fossimo obbligati ad accettare le autocertificazioni, come sembra prevedere il nuovo decreto voluto dal Governo, saremo inflessibili nel controllo e nelle sanzioni. Controlli che saranno capillari, a tappeto, caso per caso e non a campione. Non possono esistere campioni o percentuali quando anche solo un caso può determinare la vita o la morte di un bambino. Le autocertificazioni errate e false saranno segnalate subito in procura.

Una speranza in questo surreale dibattito sulla sanità pubblica sembra poter provenire dalla Regione Emilia-Romagna, dalla quale siamo in attesa – proprio in queste ore - di un importante segnale riguardo una probabile legge regionale sui vaccini che tuteli maggiormente le famiglie e vada nella direzione auspicata del rispetto delle norme vigenti.
La speranza è quella di poter presto rispondere a quel genitore disperato che non abbiamo bisogno di isolare suo figlio dagli altri per salvarlo, ma che può lasciarcelo tranquillo perchè ognuno, soprattutto coloro che possono scegliere, ha fatto la sua parte, tutelando se stessi e i loro compagni meno fortunati.
La certezza è che, a Rimini, siamo già al lavoro con un lavoro senza sosta da parte degli uffici e del personale che, come me, sta vivendo questo difficile momento, con grande coinvolgimento non solo professionale ma anche e sopratutto umano e civile.

Mattia Morolli,
assessore scuola e politiche educative, formazione, lavoro, rapporti con il territorio, rapporti con il consiglio comunale, giovani - Comune di Rimini

Mercoledì, 29 Agosto 2018 14:16

Misano, Lega contro centro commerciale

(Rimini) La Lega si oppone alla realizzazione di un nuovo centro commerciale nel Comune di Misano Adriatico. “siamo convinti che la scalata dei grandi punti vendita metta a repentaglio la sopravvivenza dei piccoli negozi di quartiere e delle attività a conduzione a familiare”, spiega il segretario provinciale Bruno Galli. La Lega “non risparmia” le critiche all’amministrazione Giannini che “ha preferito prestare il fianco a questa maxi manovra commerciale piuttosto che rilanciare l'attrattività del territorio con un progetto di riqualificazione del centro storico e di tutela della filiera produttiva locale”.
“Abbiamo deciso di utilizzare lo strumento della petizione popolare per risvegliare la coscienza del Sindaco Giannini perché a chiedercelo sono stati proprio i cittadini di Misano confidiamo nel buon senso dell’Amministrazione e in un passo indietro rispetto all’edificazione dell’ennesimo centro commerciale”.

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