Mercoledì, 05 Settembre 2018 12:56

Dalla Sicilia per rapinare banca al Ghetto turco

(Rimini) Nel mirino dei rapinatori c’era la la filiale della Banca Valconca al Ghetto turco, a Rimini. La particolarità dei banditi è che sono arrivati da Siracusa per compiere il crimine. Pari a 19mila euro, il bottino ch erano riusciti a portare via. I malvimenti erano entrati usando il pretesto di aprire un conto, psalvo mostrare poco dopo intenzioni particolarmente violente: hanno infatti immobilizzato con delle fascette e tenuto in ostaggio il direttore e due impiegate, minacciandole con la pistola e un taglierino. Due dei rapinatori erano stati arrestati in maggio, uno è stato ammanettato a Lentini (dove scontava i domiciliari per un altro colpo) nei giorni scorsi dai carabinieri di Rimini, i quali sono adesso sulle tracce del quarto e ultimo complice. L’uomo che con pistola e casco integrale era entrato per primo.

 

Mercoledì, 05 Settembre 2018 12:45

Si vola sulle moto

(Rimini) Alle Befane Shopping Centre di Rimini, in occasione del Motomondiale di Misano, da venerdì a sabato si terrà ‘Freestyle Motocross’. In programma, in tre sessioni: salti, evoluzioni acrobatiche, backflip mozzafiato e un test drive gratuito in minimoto per tutti i bambini dai 6 ai 12 anni. Protagonista dell'evento il gruppo Daboot, annoverato tra i migliori del nostro Paese: diciotto ragazzi dai 19 ai 39 anni che girano l'Italia e l'Europa per promuovere il loro spettacolo e la propria passione per le due ruote, nata da un'idea di Luca Zironi, bolognese 36enne, circa 14 anni fa. Anche i più piccoli potranno quindi ricevere il 'battesimo' delle due ruote grazie a tre minimoto vere, ma depotenziate e con velocità ridotta per l'occasione; due di esse avranno anche le rotelle, per i baby driver. I più precoci invece potranno provare la minimoto senza rotelle, ma sempre con casco, paraschiena e una speciale imbragatura gestita da un 'angelo custode' del gruppo Daboot che seguirà il giro di pista, suggerendo quando dare gas, quando toglierlo, quando frenare, etc. Un'occasione unica, e gratuita, per sentirsi baby centauri per un giorno.

Mercoledì, 05 Settembre 2018 12:05

Vaccini, verifiche su centri infanzia 'per no-vax'

(Rimini) Scattano le verifiche nel Riminese su centri privati per l'infanzia con alte concentrazioni di bimbi non vaccinati, considerati insomma una sorta di alternativa per aggirare l'obbligo della legge Lorenzin. La notizia, riportata dal Resto del Carlino di Rimini, è confermata all'ANSA da Mattia Morolli, assessore all'Istruzione della città romagnola.
"Sono diverse - spiega Morolli - le segnalazioni arrivate da tutto il territorio provinciale al Comune, alla Asl e al Provveditorato". La particolarità, aggiunge, è che oltre alle famiglie "pro-vax" e ad altre strutture private a denunciare siano stati anche genitori "no-vax". "Nel loro caso la preoccupazione è per la validità delle attività didattiche svolte in queste strutture", afferma. "Ora inizieranno le verifiche - precisa Morolli -, concentrate sull'obbligo vaccinale nel rispetto del regolamento nazionale e regionale basato sulla legge Lorenzin". Nel mirino ci sono centri gestiti da privati che svolgono diverse attività, da quelle sportive all'insegnamento delle lingue straniere (Ansa).

Mercoledì, 05 Settembre 2018 12:00

Cultura, Moby cult chiede più spazio

(Rimini) Si è conclusa domenica scorsa la 28esima edizione di Moby cult, la rassegna di incontri con l'autore curata da Manola Lazzarini per l'associazione ‘Il libro nella città’, in collaborazione con la Cna e il Comune di Rimini, che confida in un dialogo sempre più aperto e solidale con il Comune di Rimini. «Tante le cose positive: il contributo del Comune di Rimini e della Cna, la partecipazione e il sostegno del pubblico, la disponibilità degli autori e la bellezza della corte di Castel Sismondo che anche quest'anno il Comune ci ha concesso come sede delle nostre serate. Una sede – dice Manola Lazzarini – che molti riminesi hanno scoperto proprio in occasione di Moby Cult. Sono stati tanti tra il pubblico della rassegna che non avevano mai visitato il Castello e il suo giardino e che, grazie agli incontri con l'autore, per la prima volta hanno varcato il portone di questo magnifico edificio e mi hanno ringraziato per avere offerto loro questa opportunità».
Dopo gli aspetti positivi alcune criticità che la curatrice della rassegna ritiene facilmente superabili. «Sia quest'anno che negli anni passati, in considerazione dell'interesse per Moby Cult dei nostri concittadini e non solo, avrei potuto organizzare una rassegna più corposa se ci fosse stata una maggiore disponibilità nell'utilizzo del Castello. Credo che il Comune debba sostenere tali iniziative e dare un'impronta culturale a Castel Sismondo, destinandolo a iniziative di una certa rilevanza e facendo selezioni accurate sulla scelta degli eventi e di chi li propone».

Nell'edizione 2018 di Moby Cult ci sono stati solo sette incontri, «perché – ripete Lazzarini – non c'era la disponibilità del Castello, già impegnato per altri eventi. Molti autori si erano resi disponibili, ma è non stato possibile offrire altre serate e quindi ho dovuto declinare. Gli scrittori importanti d'estate sono impegnati in tutta Italia per presentare i loro libri e offrire loro un'unica data, non consente di prendere accordi. Infatti vanno coordinate la disponibilità del Castello, quella degli autori e il calendario delle altre iniziative culturali della città, affinché non vi siano sovrapposizioni. Credo che Rimini si meriti un vero festival della letteratura e, per quanto mi riguarda, sarei in grado di organizzarlo e credo di averlo dimostrato con i nomi che ho portato in questi anni nella "mia" rassegna dedicata a Rimini. Grazie a Moby Cult sono arrivati nella nostra città anche molti scrittori esteri famosi e prestigiosi. Voglio ricordare il giallista americano Jeffery Deaver e lo scrittore spagnolo Paco Ignacio Taibo II, e anche tanti grandi autori italiani come, ad esempio, Carlo Lucarelli, Enrico Brizzi, Valerio Massimo Manfredi. Per non citare i personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, del giornalismo, della televisione: da Lella Costa a Enrico Ruggeri, da Marco Travaglio a Mauro Corona, da Gian Antonio Stella a Claudio Martelli, da Mario Giordano a Paolo Crepet... E poi Silvana Giacobini, Vittorio Sgarbi, Antonella Boralevi, Enrico Franceschini, Roberto Vecchioni, Andrea Mingardi, Oliviero Beha, Sergio Rizzo, Piergiorgio Morosini...».
Sul palco di Moby Cult negli anni sono saliti anche molti scrittori locali, «tanto che in passato dedicavo una sezione della rassegna proprio a loro, intitolandola "Scaffale romagnolo" – ricorda Lazzarini –. Si tratta di autori che non hanno niente da invidiare ai loro colleghi "nazionali", e anche a loro, nelle ultime edizioni, sono riuscita a dare poco spazio, sempre per le medesime motivazioni, ovvero le poche date disponibili a Castel Sismondo».

Mercoledì, 05 Settembre 2018 08:58

5 settembre

Minaccia la figlia | Bidello ladro | Sindaci a Roma per le periferie

Mercoledì, 05 Settembre 2018 07:40

Fiere: incontro Bologna-Rimini-Parma

(Rimini) Incontro in Regione sulle alleanze fieristiche con i tre sindaci di Bologna, Rimini, Parma e i presidenti delle tre rispettive fiere, alla presenza tra gli altri del governatore Stefano Bonaccini, sostenitore della società unica regionale. A differenza del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che non disdegnerebbe un'alleanza fieristica tra il capoluogo emiliano e Milano, come ha ribadito anche nei giorni scorsi. "Un incontro positivo - lo definisce la Regione in una nota - servito per definire il percorso utile ad arrivare a un rapporto sinergico. Sul tavolo ci sono ipotesi di lavoro che si è deciso di approfondire. A breve ci sarà un nuovo incontro per proseguire nel confronto di merito". Poco prima, M5s e Sinistra Italiana in Regione avevano chiesto di sciogliere proprio il nodo delle alleanze di BolognaFiere, visto l'obiettivo regionale della società unica - contenuto anche nel Defr in discussione in commissione Bilancio - che però contrasta con l'ipotesi milanese avanzata dal sindaco di Bologna (Ansa).

(Rimini) “Oggi abbiamo dimostrato che il tema delle periferie non è ideologico, non appartiene a questo o quel partito”. Lo ha sottolineato oggi il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, a margine dei lavori di prima e quinta commissione alla Camera dei deputati, a cui ha preso parte con una delegazione dell’Anci. A tema l’emendamento al decreto milleproroghe votato all’unanimità che ha congelato i fondi del bando periferie. Per Rimini vengono meno 18 milioni per la riqualificazione del lungomare nord. “Qui c'erano Comuni di ogni appartenenza politica che hanno fatto sentire la loro voce contro un voto in sede di commissione che penalizza 20 milioni di cittadini e dà un colpo letale a quel patto tra istituzioni che è stato sancito non con un impegno verbale ma con un contratto vero e proprio, dal pieno valore legale, pubblicato in gazzetta ufficiale e approvato dalla corte dei conti”.
Il presidente di Anci, Antonio Decaro, ha spiegato: “Difendendo la decisione di non erogare risorse per un miliardo e seicento milioni pattuite con 96 sindaci di altrettanti Comuni e Città metropolitane, risorse già oggetto di contratti stipulati al più alto livello istituzionale, hanno detto che tanto i Comuni non sono pronti. Parlando di mance e favori che il bando periferie faceva a questa o a quella amministrazione, hanno sostenuto che in realtà i Comuni non avessero diritto a quei soldi per una pronuncia della Corte Costituzionale. Beh, non è vero. Abbiamo fatto i compiti e possiamo dimostrarlo”.

Sul sito dell’Anci si trova una descrizione del bando. “La misura i cui effetti il decreto Milleproroghe blocca, vale 1,6 miliardi di euro ai quali vanno aggiunti un miliardo e cento milioni di cofinanziamenti pubblici e privati. A beneficiarne sono 96 tra Comuni (87) e Città metropolitane (9) per 1.625 interventi da realizzare sul territorio di 326 comuni complessivi. Comuni in cui risiedono quasi venti milioni di italiani. Un investimento di questa portata, utilizzando i parametri dello studio Ance-Istat “L’industria delle costruzioni: struttura, interdipendenze settoriali e crescita economica” del 2015, genera valore economico di 9 miliardi di euro (tra settore edile e indotto) e una ricaduta occupazionale di 42 mila unità.
“E’ stato detto che questi interventi sono molto lontani dalla reale fase attuativa – ha rilevato Decaro – e invece, attraverso un monitoraggio promosso dall’Anci, siamo in grado di dire che i Comuni stanno lavorando, hanno già assunto impegni giuridicamente vincolanti, speso per le progettazioni e in parte anche per avviare i cantieri, anticipando i tempi di attuazione previsti dalle convenzioni firmate con la presidenza del Consiglio che prevedevano per la fine di agosto 2018 la sola progettazione esecutiva”.

In dettaglio. L’Anci ha esaminato lo stato di avanzamento dei progetti di 39 delle 96 amministrazioni locali coinvolte. L’importo complessivo dei 39 progetti è di 1.218.483.706 euro. Le amministrazioni hanno contrattualizzato impegni per 42.717.919 euro. Le spese certificate dai soggetti affidatari ammontano a 12.381.058 euro, mentre pagamenti sono stati effettuati per 8.832.529 euro. Nel 33% dei casi sono già state attivate le procedure di gara per l’esecuzione dei lavori, per un importo complessivo vicino ai 65 milioni di euro, mentre nel 9% dei casi i cantieri sono già stati aperti. Molti Comuni hanno già chiesto l’anticipazione del 20 per cento dell’importo dovuto e ammesso a finanziamento, senza ricevere riscontro, e altri Comuni, per il solo finanziamento delle spese iniziali di progettazione, hanno usufruito dell’apposito Fondo rotativo costituito da Cassa depositi e prestiti.
I Comuni e le Città Metropolitane hanno dunque già sostenuto, a decorrere dalla data di efficacia delle convenzioni, spese, oneri amministrativi e gestionali, inserito nelle programmazioni triennali delle opere pubbliche tali investimenti, nei bilanci triennali le previsioni di spesa, convocato le conferenze dei servizi per l’acquisizione dei necessari pareri e autorizzazioni paesaggistiche, avviato procedure ad evidenza pubblica, assunto specifiche obbligazioni contrattuali. Insomma i Comuni sono in fase avanzata nell’attuazione della misura.
“Bloccare i fondi – continua Decaro – non è solo un danno per i Comuni e per i cittadini che in quei Comuni vivono, quindi per l’economia del Paese. Il blocco dei finanziamenti è illegittimo sotto il profilo formale e irragionevole sotto quello sostanziale. Illegittimo perché viola un atto convenzionale tra la presidenza del Consiglio dei ministri e il sindaco beneficiario, sospendendo unilateralmente e senza alcuna motivazione, il rapporto in corso. Il finanziamento, secondo convenzione, può essere sospeso o revocato solo in casi tassativamente previsti. In assenza di abolizione o modifica, i sindaci sono quindi pronti a far valere in sede erariale, amministrativa e costituzionale i diversi profili di illegittimità della norma. Dal punto di vista sostanziale, poi, inviterei i parlamentari e i rappresentanti del governo a venire con i sindaci tra i cittadini a spiegare perché le scuole di Arezzo non si possano ristrutturare o il palazzetto dello sport di Rieti non si possa mettere a norma, il parco urbano di Nuoro non si possa rigenerare o le case popolari di Firenze riqualificare. Perché un’operazione importante e attesa di ricucitura di aree socialmente disagiate delle nostre città debba fermarsi. Attenderemo insieme l’esito di questa mobilitazione, fiduciosi che il buonsenso prevalga, che i commi 2 e 3 dell’articolo 13 del decreto siano abrogati e modificati. Confidiamo che il patto di reciproca collaborazione che dovrebbe guidare sempre le istituzioni con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini, non resti inascoltato. Ma se così non fosse noi sindaci siamo pronti a presentarci a Palazzo Chigi e a consegnare le nostre fasce tricolori, simbolo che tiene insieme il Paese da Nord a Sud. Sfileremo noi rappresentanti delle istituzioni più vicine ai cittadini, i Comuni. Ma dietro di noi avremo, idealmente, tutti e venti i milioni di italiani ai quali si vuole rubare la speranza di vivere in città e paesi migliori”.

E’ notizia di oggi che anche il parlamentare romagnoli del Pd Marco Di Maio propone a tutti di mobilitarsi inviando una mail per chiedere il rispetto dei patti sottoscritti con Rimini e le altre città romagnole.

(Rimini) Ieri i militari della guardia di finanza di Rimini hanno sequestrato ottomila pezzi importati dalla Repubblica popolare cinese, considerati pericolosi per la salute del consumatore. Si tratta per lo più di giocattoli e pupazzi, esposti presso un esercizio commerciale del capoluogo gestito da un imprenditore di nazionalità bengalese. Per l’esercente, non in regola, si profilano oltre alla confisca della merce, le sanzioni pecuniarie previste dalla legge e che saranno applicate dalla Camera di Commercio di Rimini.
Sulla maggior parte degli articoli è stata rilevata l’omessa indicazione delle informazioni in lingua italiana riguardante la composizione merceologica, la provenienza, i materiali impiegati, le istruzioni, nonché tutte le ulteriori prescrizioni d’impiego previste dal Codice del Consumo e dirette a garantire la corretta e completa informazione relativamente alle caratteristiche dei beni riconoscibili in prodotti sicuri.
In totale , l’attività di contrasto all’abusivismo commerciale eseguita dalla fiamme gialle nella provincia di Rimini, che nell’estate 2018 ha consentito di togliere dal mercato tra articoli contraffatti e non sicuri oltre 3 milioni di prodotti, testimonia il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della legalità nel delicato campo della sicurezza prodotti, con il duplice obiettivo di perseguire la vendita di articoli pericolosi ed evitare che il mercato venga condizionato e alterato da forme illegali di concorrenza e abusivismo commerciale.

(Rimini) Dopo la fase riservata alla prelazione per gli abbonati dell'ultima Stagione del Novelli- con un riscontro di adesioni che non ha deluso le aspettative - da sabato 8 settembre sarà possibile acquistare un nuovo abbonamento per la Stagione di prosa del teatro riminese, la prima nel rinato Teatro Galli. Al botteghino del Teatro Novelli saranno disponibili gli abbonamenti per le tre sezioni del cartellone (7 spettacoli per i turni ABC, 7 spettacoli per il Turno D-altri percorsi, 6 spettacoli per Tracce D contemporaneo al Teatro degli Atti).
A inaugurare il cartellone saranno Toni e Peppe Servillo, protagonisti sul palco riminese martedì 30 ottobre con “La parola canta”, spettacolo-concerto inserito nel turno D – altri percorsi. Tutto il programma della Stagione, le formule degli abbonamenti, i prezzi e le informazioni sono disponibili sul nuovo sito internet del Teatro, www.teatrogalli.it, uno strumento di comunicazione e informazione che si arricchisce di contenuti e servizi giorno dopo giorno. Oltre agli appuntamenti in abbonamento alla Stagione di prosa e ai suoi progetti collaterali, il sito presenta i primi due eventi inaugurali del Teatro – l’atteso concerto di Cecilia Bartoli domenica 28 ottobre,e il Simon Boccanegra diretto da Valery Gergiev il 10 e 11 dicembre, di cui a breve saranno comunicate le informazioni di prevendita dei biglietti - e il programma della 69esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana. Sono inoltre pubblicate le principali informazioni di biglietteria e le modalità per diventare sostenitore del Teatro Galli aderendo alla campagna "Entra in scena", ma molti altri contenuti stanno per aggiungersi nei prossimi giorni.

(Rimini) Nel secondo trimestre 2018 trova conferma l’andamento negativo delle vendite riapparso nei tre mesi precedenti (-1,5 per cento). La tendenza riguarda le vendite dello specializzato, alimentare e non alimentare, mentre per iper, super e grandi magazzini si attesta un segno sfavorevole più contenuto. Il trend è marcato per la piccola e media distribuzione e solo leggero per quelle con 20 o più addetti. Prosegue la riduzione delle imprese (-1,6 per cento).
Una crisi che stenta a far intravvedere la luce. Dopo tre anni di variazioni negative contenute intervallate da sporadici incrementi, dal primo trimestre 2018 le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono nuovamente in flessione e nel secondo trimestre sono scese dell’1,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo emerge dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. La tendenza negativa delle vendite si è riflessa nell’andamento del saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite che si alleggerisce lievemente e risale, ma solo da -13,1 a -11,1 punti. Migliorano solo marginalmente i giudizi sull’eccedenza delle giacenze, il cui saldo scende da 9,3 a 8,4 punti. Nonostante la stagionalità, le attese sono orientate a una lieve riduzione delle vendite nel corso del terzo trimestre, anche se il saldo si è marginalmente alleggerito salendo da -3,1 punti dello scorso trimestre a quota --0,7.
Le tipologie del dettaglio. Il dettaglio specializzato ha accusato la flessione più ampia delle vendite, -1,9 per cento quello alimentare e -1,6 per cento quello non alimentare, mentre iper, super e grandi magazzini hanno contenuto al tendenza (-0,8 per cento).
La dimensione delle imprese. La correlazione tra l’andamento delle vendite e la dimensione aziendale mostra un effetto soglia rilevante. La tendenza negativa è marcata per la piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti e per le medie imprese, da 6 a 19 addetti (-2,1 per cento per entrambe), mentre è più contenuta per le imprese con 20 o più addetti (-0,6 per cento).
Il Registro delle imprese. Alla fine del secondo trimestre erano attive 45.224 imprese del dettaglio, con un calo dell’1,6 per cento (740 unità) rispetto a un anno prima. A livello nazionale la tendenza negativa è risultata leggermente più contenuta (-1,3 per cento). L’andamento negativo è dato dall’ampia riduzione delle ditte individuali (-659 unità, -2,1 per cento) e da quella più rapida delle società di persone (-2,8 per cento, -273 unità). Queste ultime risentono dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina la crescita delle società di capitale (+4,5 per cento, +197 unità).

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