Lunedì, 17 Settembre 2018 14:37

Scuola, Gnassi e Morolli in visita nelle classi

(Rimini) Questa mattina il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, accompagnato dall'assessore ai servizi educativi Mattia Morolli, ha visitato e incontrato studenti, docenti e personale educativo dell'asilo nido Do Re Mi di via Euterpe, della scuola per l'infanzia la Rondine in via Pagliarani (Ina casa), della scuola elementare Primo maggio e della media Marvelli in via Covignano. Gli alunni riminesi che oggi hanno iniziato le scuole sono complessivamente 22.792; 8.857 nelle scuole superiori, 3.652 alle medie, 3.405 alle materne (comprese statali e paritarie) e 1.045 ai nidi.
"Vi auguro un anno di buona scuola e di belle parole", così il Sindaco Gnassi ha voluto salutare gli studenti della scuola media Alberto Marvelli. "Le parole non sono solo un suono ma hanno un senso, un significato, che è sempre bene conoscere e ricordare. L'invito è di fermarvi ogni tanto a riflettere su quel flusso continuo di parole che ogni giorno vanno e vengono sui vostri telefonini. Ci sono parole buone, che fanno crescere, e parole cattive, che dividono e fanno male, come quelle che usano i bulli per attaccare chi sentono diverso da loro. Bisogna saperle distinguere, le parole sono importanti, possono ferire o aiutare, far sorridere o piangere. Ad esempio, la cartina che avete appeso in aula mostra l'Italia e l'Europa mentre, sulla parete opposta ci sono i monumenti di Rimini. Ecco Rimini ed Europa sono due parole buone, che dobbiamo avere a cuore. Oggi qualcuno di importante vuole dividere l'Europa usando parole forti, costruendo nemici. Non molto tempo fa, i vostri nonni ve lo possono raccontare, da parole sempre più dure e cattive si è poi arrivati alle bombe e alla guerra. Il consiglio che vi do per quest'anno è di fermarvi e di stilare una lista di parole belle. Vi aspetto a fine anno in Comune, per leggerle e commentarle insieme. La prima parola bella che inserisco io è "spalancare", che è anche un invito ad aprirvi agli altri, alle culture e alle lingue diverse, ma partendo dai vostri vicini di banco, dai vostri amici e dai vostri compagni di classe".

 

(Rimini) Due fratelli che frequentano una scuola elementare nel Riminese, figli di una persona immunodepressa, hanno dovuto cambiare scuola per “colpa dell’alta concentrazione di compagni di classe non vaccinati”. Lo segnala il consigliere regionale Pd Giorgio Pruccoli e le sue parole sono riferite dall’edizione locale del Resto del Carlino.
Uno dei genitori dei bimbi, spiega, “non può ammalarsi, perché rischia la vita. Per questo la famiglia aveva chiesto espressamente alla scuola di mettere i figli, regolarmente vaccinati, in classi dove fossero presenti solo bambini vaccinati”. Ma nonostante gli incontri tra dirigente scolastico e la famiglia, alla fine i due bambini si sono ritrovati con compagni non vaccinati. “A quel punto, a malincuore – racconta Pruccoli – la famiglia è stata costretta a a ritirare i due figli e a iscriverli in un’altra elementare in un comune vicino, ma comunque a chilometri da casa” (Ansa)

(Rimini) Sono quasi 23mila gli studenti di ogni ordine e grado che oggi tornano sui banchi. A loro, e anche agli insegnanti, il vescovo Francesco Lambiasi invia un messaggio nel quale, più che soffermarsi sui problemi e i ritardi che affliggono il sistema scolastico (che sono evidenti e vanno risolti), fa capire come la prima campanella sia un'occasione propizia perché la scuola non è materia da soli addetti ai lavori, "ma un bene di tutti da cui dipende in buona misura la qualità del nostro vivere insieme".
Nella lettera, diffusa anche attraverso i social, il vescovo cita la testimonianza di una ragazza, in occasione dell'incontro dell'11 e 12 agosto a Roma con il Papa. La ragazza parlava della difficoltà di confidare quello che realmente sognava, "perché avrebbe significava scoprirsi completamente agli occhi degli altri e di me stessa".
Questo episodio contiene diversi insegnamenti. Il Vescovo invita gli adulti non solo a verificare in aula le conoscenze acquisite dai ragazzi, ma soprattutto a far crescere i loro talenti "e indicare loro la via per farli crescere e metterli a frutto".
Ai giovani spetta il compito di guardarsi "dentro con sincerità", lasciandosi "coinvolgere in ciò che studiate, aprirvi agli altri e cercare di scoprire – anche a scuola – la vostra vocazione nella vita e nel mondo, senza rinunciare ai sogni più profondi". Il Vescovo utilizza il termine vocazione, che non è "ecclesialese". Questa parola "non parla di sacrifici impossibili o di rinunce disumane", ma di quelle cose che più di tutto accendono "l'amore e la voglia di vivere".
Il Vescovo chiude la lettera con un auspicio, che riguarda i ragazzi, gli studenti, ma anche gli insegnanti e tutti coloro che lavorano – a vari livelli – nella scuola. "Se nell'anno scolastico ciascuno farà un piccolo passo in avanti in questa direzione (inseguire i sogni più profondi, quelli che accendono l'amore e la voglia di vivere, ndr), sarà certamente un tempo ben speso e un impegno ampiamente ripagato”. Di seguito il testo completo

 

Carissimi,
la riapertura delle scuole segna il cambio di stagione più dei fattori astronomici e metereologici. Il "capodanno" scolastico è infatti una specie di spartiacque. Uno di quei giorni, pochi in realtà, in cui l'attenzione generale si concentra sulla scuola. L'occhio e la penna dei commentatori si fermano soprattutto sui ritardi e sui problemi che affliggono il nostro sistema d'istruzione. Vi risparmio l'elenco. L'occasione però è propizia per raccogliere anche la voce di alcuni di voi e magari far passare il messaggio che la scuola non è materia dei soli addetti ai lavori, ma un bene di tutti da cui dipende in buona misura la qualità del nostro vivere insieme, sia oggi che domani.
Non è una frase fatta ribadire che il grado di civiltà di un Paese si misura da come si occupa delle sue membra più fragili, e fra queste vi sono certamente coloro che si stanno formando e che aspirano ad acquisire gli elementi di fondo per vivere una vita buona e contribuire a costruire la società di cui sono parte.
Questo però non dipende solo dagli adulti che possiedono tale responsabilità, a partire dai vostri genitori e insegnanti, ma in parte anche da voi stessi. Sarebbe ingiusto e sbagliato, infatti, rubarvi la bellezza (e la fatica) di prendere in mano la vostra vita – gradualmente e senza lasciarvi soli – per indirizzarla verso orizzonti di pienezza di senso e di felicità vera. Questi, tra l'altro, sono anche alcuni degli ingredienti essenziali di quello che intendiamo con la parola "vocazione", a cui sarà dedicato fra pochi giorni il Sinodo dei Vescovi convocato da papa Francesco e per il quale anche la nostra Chiesa di Rimini si è mobilitata con l'ascolto e il dialogo.
A questo proposito, mi ha molto colpito un aspetto dell'incontro fra il Papa e le migliaia di giovani confluiti l'11 e il 12 agosto scorsi a Roma da tutte le diocesi italiane dopo aver camminato e pregato per il Sinodo. Rivolgendo la sua domanda a Francesco, una ragazza ha fatto riferimento alla propria esperienza scolastica e in particolare al momento in cui aveva dovuto scegliere cosa fare dopo le superiori. "Ho avuto paura a confidare quello che realmente sognavo di voler diventare, perché avrebbe significato scoprirsi completamente agli occhi degli altri e di me stessa", ha raccontato. Nonostante questo, ha deciso di affidarsi al parere di alcuni adulti di cui ammirava la professione e le scelte. Si è così rivolta all'insegnante che stimava di più, quello di Arte. "Gli ho detto che volevo seguire la sua strada, diventare come lui", ha proseguito. Purtroppo però la risposta di questo professore l'ha delusa: invece di ricevere l'incoraggiamento e la fiducia che cercava, si è vista indicare le scelte più comode e conformiste. Il colpo è stato duro, ma in lei ha comunque prevalso la volontà di seguire la sua passione e oggi studia Arte all'Università.

Ho voluto ricordare questo piccolo episodio perché contiene diversi insegnamenti, rivolti sia a voi che ai vostri insegnanti. Il messaggio per gli adulti è chiaro: dentro le aule scolastiche non vi è chiesto solo di verificare le conoscenze acquisite dai ragazzi, ma di far emergere i loro talenti e indicare loro la via per farli crescere e metterli a frutto. A voi giovani, invece, spetta il compito di guardarvi dentro con sincerità, lasciarvi coinvolgere in ciò che studiate, aprirvi agli altri e cercare di scoprire – anche a scuola – la vostra vocazione nella vita e nel mondo, senza rinunciare ai vostri sogni più profondi per qualcosa che vale di meno. Sì, vocazione. Non dobbiamo aver paura di usare questa parola: non parla di sacrifici impossibili o di rinunce disumane, ma di quelle cose che più di tutto accendono in voi l'amore e la voglia di vivere.
Tanti dei vostri insegnanti sono lì proprio perché hanno seguito la loro vocazione, e non sarebbe male che anche voi li aiutaste a riscoprirla o a rinfrescarla.
Se, nell'anno scolastico che sta iniziando, ciascuno farà un piccolo passo avanti anche in questa direzione, sarà certamente un tempo ben speso e un impegno ampiamente ripagato.
Ve lo auguro di cuore, mentre vi chiedo di darmi la gioia di benedirvi
+ Francesco Lambiasi

Lunedì, 17 Settembre 2018 12:32

Artigianato, quello industriale cresce di più

(Rimini) La produzione artigiana nell’industria sale dell’1,5 per cento e riprende l’espansione tra l’1,5 e il 2,0 per cento avviata alla fine del 2016. Il volume d’affari delle imprese artigiane delle costruzioni sale dell’1,0 per cento, con il quinto segno positivo consecutivo. Rallenta lievemente l’emorragia delle imprese artigiane, sia nell’industria (-1,1 per cento), sia nelle costruzioni (-1,5 per cento). Ritmo diverso per il trend, comunque di crescita, dell’attività artigiana.
La fotografia scattata dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, evidenzia una espansione per l’industria e una ripresa oscillante nelle costruzioni. Nel secondo trimestre la produzione è aumentata dell’1,5 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2017, con una pronta ripresa del ritmo di crescita, che ritorna tra l’1,5 e il 2,0 per cento come dall’ultimo trimestre del 2016. La crescita del fatturato a prezzi correnti si è ripresa prontamente (+1,6 per cento), nonostante un andamento più contenuto del mercato estero (+1,3 per cento). La ripresa della dinamica del processo di acquisizione degli ordini (+1,2 per cento) è stata più lenta di quella di fatturato e produzione e ha beneficiato marginalmente della componente estera (+0,7 per cento).
Continua, lievemente più contenuta, l’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine giugno erano 28.251, in flessione dell’1,1 per cento, ovvero 309 imprese in meno, rispetto a un anno prima. A livello nazionale la perdita è stata più ampia (-1,9 per cento). La tendenza negativa domina tutti i macrosettori considerati dalla congiuntura ed è determinata soprattutto dalla flessione nella “meccanica, elettricità ed elettronica e dei mezzi di trasporto e nell’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche. Per forma giuridica deriva dalla sensibile riduzione delle società di persone, nonostante l’aumento delle società di capitale.

La tendenza positiva in corso dal secondo trimestre 2017 procede oscillante per le costruzioni. Tra aprile e giugno il volume d’affari a prezzi correnti delle imprese artigiane è aumentato dell’1,0 per cento, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, che resta al di sotto del +2,0 per cento riferito al complesso delle costruzioni regionali.
A fine giugno le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 51.533, 765 in meno (-1,5 per cento) rispetto a un anno prima, una riduzione più contenuta di quella riferita al trimestre precedente, lievemente inferiore a quella dell’artigianato delle costruzioni nazionale (-1,8 per cento), ma più pesante di quella dell’insieme delle costruzioni regionali (-0,9 per cento). La flessione risultata più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici, ma più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati, Secondo la forma giuridica è derivata soprattutto dalle ditte individuali, nonostante l’aumento delle società di capitale.

Lunedì, 17 Settembre 2018 08:54

17 settembre

Cambiano scuola | Suicida sui binari | Ciclista impallinato

Sabato, 15 Settembre 2018 09:44

15 settembre

Forestali, non lupi | Banconote volanti | Scuolabus, protesta per la stangata

(Rimini) Da venerdì 21 a domenica 23 settembre Rimini ospita la seconda Festa Nazionale di Dems - “Democrazia, Europa, Società”. Saranno tre giorni di incontri, dibattiti e iniziative culturali, che si svolgeranno al cinema Fulgor (corso d’Augusto 162). Le sfide del prossimo autunno, dall'Europa, all’economia, diritti, ambiente e il congresso Pd sono i temi che verranno sviluppati nelle tre giornate. Tanti gli ospiti tra cui: Andrea Orlando, Gianni Cuperlo, Nicola Zingaretti, Monica Cirinnà e tanti esperti e intellettuali oltre ad associazioni culturali e impegnate nella difesa dei diritti.
“Un laboratorio politico culturale con cui contribuire a costruire un terreno comune per affrontare le prossime sfide al centro della Sinistra europea. Un evento aperto a tutte e tutti. A Rimini, luogo di incontro, città europea e accogliente - spiega Emma Petitti -. Tre giorni nella cornice del Fulgor, con esponenti del panorama politico nazionale, esperti, intellettuali, e tante associazioni culturali e impegnate sui temi dei diritti. Pensiamo al 2019, al progetto politico e culturale con cui vogliamo contribuire a realizzare un nuovo campo di centrosinistra. Lo costruiremo proprio a partire da queste tre giornate, nelle quali politici, amministratori e intellettuali sono chiamati a mettere assieme le loro idee. Quello che sta accadendo in Europa ci deve fare riflettere: è in discussione la “casa comune” che noi vogliamo solidale e aperta. E per fare questo serve il contributo di tutte e di tutti”.

L’evento si apre venerdì, alle 18, con Emma Petitti, direzione nazionale Pd e assessore bilancio Regione Emilia-Romagna, e Andrea Martella, segreteria nazionale PD.
Seguirà il dibattito sui temi economici dal titolo “Un autunno caldo? Le sfide della politica economica” cui interverranno: Antonio Misiani (capogruppo PD commissione bilancio Senato), Cesare Damiano (presidente associazione Lavoro&Welfare), Marco Leonardi (responsabile nazionale economia PD), Massimo Garavaglia (sottosegretario economia e finanze).
Alle 21 intervista ad Andrea Orlando; modera: Alessandro De Angelis, huffington post.

Sabato alle 16.30 dibattito sul tema “L'Europa dei diritti per un partito rinnovato”.Intervengono: Monica Cirinnà - Senatrice PD, Sergio Lo Giudice - Responsabile Dipartimento diritti civili segreteria nazionale, Marco Gattuso - Magistrato del Tribunale di Bologna, Laura Giuntini - Famiglie Arcobaleno, Brando Benifei, eurodeputato, Angelo Schillaci - Coordinatore Dems Arcobaleno, Claudia Bastianelli, coordinatrice socialdem.Partecipano: Paola Gualano, Ass. Rompi il silenzio, Marco Celli, Mef (Movimento federalista europeo), Donato Piegari, Ass. DireUomo, Marco Tonti, pres. Arcigay Rimini, Roberta Mori, Conferenza nazionale commissione Pari opportunità.
A seguire (18.30): “La sfida della rigenerazione urbana”. Intervengono: Stella Bianchi (segreteria nazionale Pd), Matteo Ricci (sindaco Pesaro - vicepresidente Anci), Silvia Velo (già sottosegretaria all’ambiente), Stefano Vaccari (associazione TES). Modera: Michele Fina (associazione Tes - Transizione Ecologica Solidale).
Sempre sabato, alle 21, “Il centrosinistra per l'Italia”, tavola rotonda con Gianni Cuperlo, segreteria nazionale PD, Peppe Provenzano, direzione nazionale PD, Enrico Rossi, governatore regione Toscana, Virginio Merola, sindaco di Bologna.

Si chiude domenica 23 con “Il Pd verso il congresso”: introduce Marco Sarracino, direzione nazionale PD. Appuntamento alle 10.30. Partecipano: Emma Petitti, Anna Rossomando, Nicola Zingaretti, Andrea Orlando.

Le tre giornate saranno arricchite da un programma collaterale di eventi culturali e spazi musicali. Venerdì 21 alle 20.30 circa la Banda Città di Rimini sfilerà in parata da piazza Tre martiri al Cinema Fulgor. Alle 20.45 circa lo storico riminese Alessandro Giovanardi interverrà su “A Dio immortale e alla Città. Il Tempio Malatestiano, l’Umanesimo, l’Europa”. Sabato 22 alle 19.30 nel Foyer del cinema Fulgor musica con Tebataki - Swing Band.Domenica 23 alle 10 circa andrà in scena “Il ratto d'Europa, la fondazione di un'idea”. Iconografia: Sabrina Foschini. Voce recitante: Tamara Balducci. Chitarra: Riccardo Amadei.

Venerdì, 14 Settembre 2018 19:07

Fiere, Cagnoni: noi capaci, gli altri?

(Rimini) Accelerare la crescita di una "società già naturale elemento aggregante". Garantire maggiore "visibilità e riconoscibilità" al gruppo, con "benefici anche alla corporate image". Diventare "ancora più attrattivi nei confronti dei talenti e delle persone chiave, elementi essenziali dello sviluppo". In una intervista all'agenzia di stampa Dire, il presidente Lorenzo Cagnoni e l'amministratore delegato Ugo Ravanelli di Italian exhibition group, fanno il punto sul processo di quotazione in Borsa, partendo dai "razionali" che hanno dato il là alla decisione. Replicando poi indirettamente alle prese di posizione di Bologna, che pare riavvicinarsi a Milano, dopo la frenata dei giorni scorsi: "È singolare- chiosa Cagnoni- che altri parlino di noi quando noi non lo facciamo". Mentre sul fronte della holding regionale e della nuova proposta di una newco degli eventi più redditizi, rimarca Ravanelli che il primo progetto "è da tempo in itinere, ora noi siamo su altri tavoli. La nostra priorità è chiudere il progetto di quotazione". Stesso discorso per la newco. E se qualcuno vuol far passare Ieg per una realtà minore, da Rimini rispondono con "capacità, competenze e numeri". Nel 2017 il gruppo registra ricavi totali consolidati per 130,7 milioni di euro, un Ebitda di 23,2 e un utile netto consolidato di 9,2. Nel complesso ha totalizzato 50 manifestazioni e 206 congressi. Di certo, sottolinea Ravanelli, "litigare non ci interessa, vogliamo raccontare al mercato che abbiamo le idee chiare". Anche perché l'operazione, precisa, "offre agli attuali azionisti la possibilità di iniziare un percorso di monetizzazione del proprio investimento e la conseguente riduzione della propria partecipazione nella società che, peraltro, è già oggi gestita in modo manageriale e con le tipiche modalità delle società a capitale privato”.

Dunque, gli fa eco Cagnoni, "i principali obiettivi" della quotazione sono: da un lato "il consolidamento della propria leadership nel mercato fieristico italiano". Ieg è già leader nazionale per numero di eventi organizzati di proprietà. Dall'altro, l'ulteriore sviluppo della presenza internazionale, con il gruppo già presente a New York, Las Vegas, Dubai, San Paolo, Mumbai, Hong Kong e Shanghai. Per quanto riguarda i tempi, precisa Ravanelli, il percorso "prosegue con uno stretto contratto con Borsa e Consob". L'auspicio è che arrivino a breve le autorizzazioni per entrare sul mercato, in modo da sfruttare la finestra della prima metà di novembre di quest'anno. La quotazione, prosegue, garantirà anche maggiore visibilità internazionale e capacità di attrarre risorse di qualità. E ne guadagnerà pure la gestione finanziaria con un "incremento del livello di trasparenza" e quindi di "visibilità" da parte di investitori e sistema bancario, "anche grazie alla presenza, nella compagine azionaria, di investitori professionali ed istituzionali". La convinzione del management è infatti che la crescita della società passi in particolare dal "supporto di nuovi progetti di business", dall'"espansione sia domestica che internazionale con possibili operazioni di acquisizione e dall'"ulteriore ampliamento delle infrastrutture". Una chiara risposta insomma, rimarca Cagnoni, a quanti vedono nella quotazione il solo strumento per la raccolta di nuovi capitali con lo scopo di ridurre i debiti: "Dimostrano profonda ignoranza delle dinamiche gestionali e degli obiettivi di efficientamento della finanza d’impresa”.

Ieg si collocherà sul segmento "di eccellenza" del Mercato telematico azionario gestito da Borsa italiana, Star, che richiede, spiega il presidente Cagnoni, "specifiche caratteristiche e capacità gestionali oltre a elevati livelli di liquidità, trasparenza e tempestività nelle comunicazioni al mercato, rigida governance". Sono necessari per avere successo "non solo dati storici ineccepibili e definiti secondo gli standard internazionali, peraltro non così diffusi nell'ambito del mondo fieristico italiano, ma anche piani di sviluppo credibili e sostenibili". E da questo punto di vista, gli fa eco il ceo Ravanelli, Ieg ha "progetti di sviluppo ambiziosi, ma certamente alla portata". Non solo. "In un mercato fieristico molto frazionato e con livelli di redditività caratteristici e ricorrenti non sempre positivi, Ieg si posiziona come concreto aggregatore non in via teorica, ma forte di una esperienza di successo", con l'integrazione tra Rimini e Vicenza che registra al momento "ottimi rapporti". La manifestazione Vicenza Oro ha numeri da record e c'è anche un "avvicinamento inedito con la città", con la collaborazione con l'amministrazione comunale che ha ideato il fuori salone "Vioff". "Lavoriamo insieme a politica e categorie economiche e anche il centro congressi sta prendendo grande slancio". Insomma, tirano le somme Cagnoni e Ravanelli, "le opportunità che offre la quotazione sono enormi, ma molti sono anche i vincoli gestionali richiesti dal mercato", ecco perché è "facile incontrare commenti negativi verso questo importante processo di sviluppo dell'impresa che, abitualmente, provengono da chi vorrebbe compiere questo importante passo, ma non dispone delle competenze e delle capacità o risultati per poterlo fare” (Dire).

Venerdì, 14 Settembre 2018 14:17

Periferie, Croatti: Pd ha perso occasione

(Rimini) In aula a Roma i parmanetari stanno votando il mille proroghe e a “fronte della raccomandazione presentata da Francesco Silvestri Movimento 5 Stelle di richiamare il governo ad impegnarsi con la legge di bilancio a dare seguito a quanto concordato con Anci, i parlamentari del partito democratico fanno ostruzionismo e votano incredibilmente contro”. Lo racconta il senatore del movimento 5Stelle Marco Croatti, secondo il quale “si tratta di un atteggiamento che mostra le vere intenzioni di un partito che ha perso la bussola ed ha l’unico scopo di contestare, andando anche contro l’interesse di quei cittadini che in buona fede si aspettavano fondi per la riqualificazione delle periferie. Proprio in nome di quei cittadini, fino a ieri, i sindaci PD rivendicavano responsabilità da parte del Governo e dei parlamentari di maggioranza. Ebbene la responsabilità e la collaborazione da parte del Governo e dei parlamentari 5S-Lega c’è stata. Non si capisce perché ora il partito democratico non voglia essere coerente ed appoggiare una raccomandazione che vuole dare forza e forma all’accordo tra governo ed Anci e quindi andare incontro alle legittime aspettative di tanti comuni”. Per Croatti quindi ora “è lecito ora aspettarsi da parte del sindaco di Rimini il dovuto rimprovero di piazza contro i suoi parlamentari con la stessa severità che ha riservato al governo ed alla maggioranza in parlamento”.

(Rimini) Incontro ieri pomeriggio, presso il municipio di Rimini, tra rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle categorie economiche riminesi e il sindaco Andrea Gnassi, il quale ha illustrato lo stato dell'arte in ordine al progetto Rimini Nord che ha ottenuto 18 milioni di euro di finanziamento sul bando periferie e al dibattito sull'ipotesi di sistema fieristico regionale.

Il sindaco ha consegnato ad ognuno dei presenti la documentazione Anci e copia del progetto esecutivo e cantierabile relativo alla riqualificazione dell'area tra Rivabella e Torre Pedrera, compresi i 140 allegati tecnici. "Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, davanti a noi sindaci e alle fasce tricolori in rappresentanza di 20 milioni di cittadini italiani interessati ai progetti del bando periferie, si è impegnato - ha spiegato Gnassi- l'altro giorno a recuperare a stretto giro di posta i finanziamenti sospesi dal Milleproroghe nel primo decreto. Non sono né fiducioso né pessimista: aspetto che la parola di un uomo delle istituzioni presa davanti ad altre istituzioni diventi fatto concreto. Il progetto di Rimini Nord, così come gli altri 95 che hanno ottenuto fondi vidimati dalla Corte dei Conti e pubblicati in Gazzetta Ufficiale, non è mio o di un partito. Ma appartiene alla comunità riminese tutta, alle imprese, agli operatori che grazie a quegli interventi di parte pubblica avevano già programmato la riqualificazione e l'ammodernamento delle loro aziende, specie quelle turistiche. La richiesta che viene da Rimini è quella che lo Stato mantenga gli impegni sottoscritti con una convenzione e dunque un regolare contratto. E' chiaro che se entro pochi giorni le parole del Premier Conte rimanessero lettera morta faremo immediatamente ricorso agli organi competenti per ottenere quello che ci spetta e nel contempo animeremo una protesta istituzionale adeguata da parte dei Comuni, venendo meno il rapporto fiduciario tra istituzioni dello Stato italiano. Io aspetto i fatti, chiedo anche a voi una mano per far sentire la voce di Rimini e voglio ancora far finta che certe prese di posizione, certi giochetti dialettici, certi 'stop & go', certe vere e proprie bugie non siano propedeutici alla coltellata nella schiena verso Rimini Nord, Rimini, i riminesi. Mi riferisco anche alla sortita di queste ore del Ministro Salvini che, in barba all'impegno preso dal proprio Presidente del Consiglio, ha definito i progetti dei Comuni italiani 'disegnini su fogli di carta fatti per gli amici degli amici'. Il Presidente Conte ha l'occasione non solo di mantenere un impegno solenne ma anche di mandare un messaggio sul senso dell'istituzione che prevale su quello strumentale e parziale del partito. Ripeto, ancora ho un certo margine di tolleranza per le parole spese spesso a vanvera in questi giorni- anche ieri in commissione regionale- da esponenti della maggioranza di Governo perché voglio giudicare i fatti. Poi dirò chi ha fatto o non ha fatto, chi ha avuto o non ha avuto Rimini nel cuore e al primo posto delle sue priorità. Bisogna attendere ancora poco".

Il sindaco Andrea Gnassi ha poi informato sindacati e categorie sulla discussione in ordine al sistema fieristico regionale, alla vigilia della decisione di IEG di sbarcare in Borsa. "Non è un tema ideologico, ma industriale. In Emilia Romagna abbiamo la possibilità, attraverso sinergie e collaborazione, di essere il primo polo fieristico italiano e tra i primi d'Europa ma dobbiamo percorrere questa strada sulla base di valutazioni industriali. Noi vogliamo essere responsabili, disponibili e non ci interessano tanto le fughe in avanti di qualche player. Ci interessa la sostanza di progetti industriali".

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