Novafeltria: stupra e picchia la ex, arrestato
(Rimini) Questa mattina i carabinieri di Novafeltria hanno arrestato un 42enne campano, da anni residente in Alta Valmarecchia, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale nei confronti della ex moglie. La donna 39enne, si è rifugiata in caserma domenica scorsa al termine dell’ennesima aggressione da parte dell’ex marito, a cui aveva dato nuovamente ospitalità da qualche mese in una tavernetta dell’abitazione, nell’intento di non abbandonarlo al suo destino (l’uomo era nel frattempo caduto nell’alcolismo), pensando che il contatto con i loro figli – di cui due minori – potesse migliorare il suo stato psicofisico.
Nulla di tutto questo: la donna, ancora sconvolta, è stata accolta in caserma dove ha raccontato la scia di violenze, lunga due anni, subite dal ex marito, a cominciare da quello stesso giorno, in cui era stata minacciata con un coltello e percossa, alla presenza della più piccola dei loro figli. Ha raccontato d’aver vissuto questo periodo tra tensioni e paure, tali da provocarle uno stato di sudditanza psicologica e sofferenza, impedendole a volte anche di recarsi a lavoro per il solo timore delle reazioni violente del ex marito dovute, da sempre, dalla sua morbosa gelosia, principale causa della loro separazione. Evento, quest’ultimo, che ha peggiorato la situazione, innescando nell’uomo un profondo desiderio di vendetta. Infatti, oltre a picchiarla, la donna è stata vittima di violenza sessuale da parte dell’ex marito, che per ottenere il rapporto contro la sua volontà, l’avrebbe minacciata con un coltello.
23 ottobre
Il presidente e i sindaci | Una passerella anche per Castel Sismondo | Ingegnere e ladro
Il Meeting ha portato il ’68 in Egitto. Aperta ad Alessandria la tre giorni
(Rimini) Una giornata intera nella più prestigiosa istituzione culturale dell'Egitto e del continente africano per parlare di differenza, di capacità di dialogare tra realtà diverse, di amicizia e collaborazione. Temi molto cari al Meeting di Rimini.
La giornata ha preso le mosse dall'incontro "L'estetica della differenza: il modello del Meeting di Rimini". «Se guardiamo a come è nato l'incontro di oggi», ha affermato la presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri, «vediamo che all'inizio c'è stata una amicizia tra noi e Wael Farouq, un'amicizia carica di fiducia reciproca, di stima per le differenze, di desiderio di costruire luoghi dove anche altri potessero fare la stessa esperienza. Questo ha arricchito il Meeting di Rimini e poi, imprevedibilmente, ha dato origine al Meeting del Cairo nel 2010. A Rimini quest'anno è intervenuto Khaled Azab, direttore della comunicazione della Biblioteca di Alessandria, ma già nel 2017 avevamo ascoltato il direttore Mostafa El Feki. Proprio in occasione di quella visita lui aveva lanciato l'idea di realizzare un "Meeting" in Egitto. Quel pomeriggio dell'agosto 2017 questa possibilità mi era parsa affascinante quanto lontana. Oggi, con gratitudine ed emozione, la vediamo realizzata».
«Possiamo trovare la differenza come valore positivo nell'Islam?», ha fatto eco Farouq. «Sì, perché è basato sulla tolleranza, anche se non amo il modo con cui questa parola è usata, troppo spesso sottende un odio da parte di chi tollera. Ma questo principio è presente è in tutte le religioni abramitiche che si basano sulla testimonianza. Nell'altro noi troviamo una parte della nostra identità. L'espressione "Mi manchi" in arabo deriva da un termine che indica la fame, la povertà. Abbiamo bisogno degli altri, sono parte di noi stessi».
Subito di seguito, il secondo momento della giornata, "La differenza, una base della conoscenza", incontro aperto da Marco Bersanelli, ordinario di Astronomia e Astrofisica all'Università Statale di Milano. Bersanelli ha riproposto alcune tappe di storia della cosmologia, mettendo in luce il ruolo degli astronomi egizi, capaci di misurare con estrema precisione la posizione degli astri, e poi proseguendo con gli astronomi greci, il sistema tolemaico, le concezioni medievali fino all'oggi, per concludere con un versetto del Corano "il cielo lo abbiamo costruito magistralmente e noi ne allarghiamo di continuo gli spazi", che sembra prefigurare l'universo in espansione, accompagnato dal Salmo «Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra».
Salah Fadl, linguista di chiara internazionale, coinvolto anche nella stesura della Costituzione egiziana, ha sottolineato che non si cresce nonostante le differenze ma grazie alle differenze. «In arabo la radice della parola "differenza" significa generazione, l'eredità, l'avere dei figli». La differenza è feconda quindi, perché «tutte le arti si appoggiano sul concetto di armonia delle differenze, non possiamo con un solo colore dipingere un quadro o con una sola nota comporre un'armonia». Khaled Azab, direttore della comunicazione alla Biblioteca di Alessandria, ha messo in evidenza l'apertura tipica del popolo egiziano, che storicamente ha sempre accolto gli stranieri, integrandone anche aspetti linguistici e culturali. Un approccio che trova espressione anche nel nuovo Museo delle religioni nato di recente al Cairo.
Nel pomeriggio poi l'incontro "Vogliamo tutto: il Sessantotto in Italia e in Egitto" aperto da Ahmed Bahaa el-Din Shaaban, segretario generale del Partito Socialista Egiziano, che visse in prima persona il 68 egiziano. «La nostra condivisione delle lotte di tutto il mondo aveva anche un altro risvolto, la protesta contro l'invasione israeliana dell'anno precedente», ha ricordato el-Din Shaaban, «per quanto isolati dal resto del mondo, anche noi cercavamo una liberazione, eravamo tutti insieme a prescindere da razze e religioni, eravamo una generazione capace di sperare in un futuro migliore».
Al '68 egiziano si è richiamata anche Emilia Guarnieri, che ne ha messo in risalto alcuni aspetti anche letterari. «Loro, come noi italiani, seguendo Marcuse volevamo lottare contro il consumismo che riduceva l'uomo a una dimensione unica; in quel momento la domanda "io chi sono?" veniva fisicamente messa in piazza, e inoltre eravamo la prima vera generazione globalizzata, ci si concepiva in nesso con il mondo». Un tentativo di costruire il mondo nuovo eliminando ogni ostacolo, basandosi sull'utopia, che ben presto ha generato anche esiti violenti. «Ciò che oggi resta come eredità viva e attuale di quella stagione di lotte, di desideri e di utopie, è una domanda acuta sul cambiamento del mondo, perché, come diceva Paolo VI, "In questa insoddisfazione giovanile c'è un segreto bisogno di valori trascendenti"».
Durante la giornata c'è stato tempo anche per una visita alla grandiosa biblioteca, realizzata nel 2002 grazie al contributo dell'Unesco, e anche alla promozione del territorio in cui il Meeting si svolge, con la visione di video di Destinazione Romagna e l'invito ai presenti alla quarantesima edizione del Meeting, che si svolgerà dal 18 al 24 agosto 2019.
Piazza Malatesta, da parcheggio a giardino temporaneo
(Rimini) Il Teatro Galli si riprende la scena e la città riscopre i suoi spazi, all’insegna dell’arte e del verde urbano. Con l’apertura del Teatro infatti sboccia anche la Temporary green square realizzata con Giardini d'Autore: una serie di installazioni di arredo urbano e verde pensate per valorizzare l’area compresa tra il Galli e il Castel Sismondo, il percorso che porterà alla realizzazione della nuova Piazza Malatesta. Un progetto che, nella filosofia che sta accompagnando la rinascita del teatro, vede il coinvolgimento attivo di componenti diverse della comunità: l’assessorato ai Lavori pubblici infatti ha messo in relazione Anthea e diverse imprese del territorio per arrivare a rifunzionalizzare uno spazio pubblico già riscoperto in versione ‘green’ in occasione dell’ultima edizione di Giardini d’Autore. Piante, arbusti, arredi in legno hanno quindi creato uno spazio verde e di public art dando un nuovo volto a piazza Malatesta: un intervento che conferma la strada scelta dall'amministrazione comunale di promuovere, attraverso una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, la cultura del verde non solo come elemento di arredo urbano ma anche come portatore di benessere per tutti i cittadini, che vedono migliorare la propria qualità della vita grazie alla riappropriazione estetica e funzionale di alcuni tra gli spazi più significativi della città.
L'intervento è stato progettato e realizzato in stretta collaborazione con Giardini d'Autore ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione e al contributo di Anthea S.r.l, "I progettisti" di Tamara Scarpellini e Stefan Scarpellini, Ravaioli legnami S.r.l, Vivai Fabbri, Vivai Bilancioni, Irriverde S.r.l., Gruppo Ubisol S.r.l., Colorificio Sammarinese S.p.a, Neon Rimini Group S.r.l., Prograss s.r.l. ed EMmeA s.r.l. Un fondamentale apporto al progetto è arrivato dalle volontarie e dai volontari del gruppo Ci.ViVo. Farm Borg, nato per prendersi cura degli spazi verdi dello storico Borgo San Giuliano.
Assemblea Anci, domani in fiera il presidente Mattarella
(Rimini) Arriverà anche il presidente della Repubblica italiana domani pomeriggio in fiera a Rimini a benedire i sindaci italiani in occasione della 35esima assemblea dell’Anci, ore 17.
Dopo Vicenza, lo scorso anno, tocca ora a Rimini ospitare i primi cittadini nel loro raduno annuale, da domani a giovedì. Parallelamente si svolgerà anche Anciexpo con 150 stand su una superficie espositive di oltre undicimila metri quadri e undici sale per sessanta convegni che si svolgeranno nella tregiorni riminese. Saranno nove le sessioni tematiche, tre le tavole rotonde, novanta i relatori presenti. “Si parlerà dell’Italia reale - sottolinea il sindaco di Rimini Andrea Gnassi - e del ruolo dei comuni, che reclamano più autonomia, e dello stato, soprattutto se si parla di come reinvestire i ricavi delle tasse”. Alla cerimonia inaugurale, con la relazione del presidente Anci Antonio Decaro, oltre al presidente della Repubblica parteciperanno il ministro Giulia Bongiorno e i sottosegretari Stefano Candiani, Laura Castelli e Jacopo Morrone.
Palpeggiano per derubare, arrestati due peruviani
(Rimini) Due peruviani di 28 e 34 anni sono stati arrestati per due rapine a Rimini tra il maggio e il luglio scorsi. Ad entrambi é contestato anche il reato di violenza sessuale di gruppo: secondo la ricostruzione degli inquirenti, le vittime prima di essere derubate subivano dei palpeggiamenti. Lo scopo era quello di infastidire e distrarre le vittime, distogliendole dall’oggetto rubato, per esempio un rolex.
Furto e ricettazione di auto, arrestati due ucraini
(Rimini) Arrestato due ucraini per furto e ricettazione di auto. Uno, un ingegnere 32enne, solo soletto, raggiungeva il suo bersaglio, l’auto da rubare, con una bici pieghevole che poi infilava nel bagagliaio fuggendo via con il quattroruote. L’altro si occupava di piazzare le auto rubate sul mercato. Entrato in possesso delle auto, il ladro cambiava le targhe originali con falsi ucraini e le guidava munito di una patente rumena, anch’essa falsa. Talvolta usava un carro attrezzi per spostare le auto. E’ considerato autore di 16 furti di Mercedes di lusso, rubate per lo più a riccione ai turisti.
Residenti stranieri, a Rimini sono il 10,9%
(Rimini) Provengono da 170 Paesi, hanno un’età media di 34 anni e sono in prevalenza donne. Parliamo dei 538 mila residenti stranieri che vivono, lavorano e studiano in Emilia-Romagna. In testa ci sono i rumeni (17%), seguiti dagli albanesi (10,7%) e dai marocchini (8,7%); significativa anche la presenza di ucraini (6,1%), cinesi (5,5%) e moldavi (5,3%). Quasi un quinto (114.000) dei residenti stranieri sono minori, perlopiù nati in Italia. A scattare la fotografia della società regionale è l’Osservatorio sul fenomeno migratoriodella Regione nel nuovo Rapporto 2018 (dati 2017) “Cittadini stranieri in Emilia-Romagna. Residenti e dinamiche demografiche”, dettagliato sul territorio anche a livello provinciale e comunale. Dati che confermano l’Emilia-Romagna come prima regione in Italia per incidenza di cittadini di origine straniera sul totale della popolazione residente.
“La presenza di cittadini stranieri regolarmente residenti in Emilia-Romagna è da decenni un tratto distintivo di questa regione, come lo è la cultura dell’accoglienza e della solidarietà- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Un fenomeno che richiede l’individuazione e l’impiego di strumenti conoscitivi sempre più complessi e in grado di cogliere processi sociali caratterizzati da mutamenti piuttosto rapidi. Interessante sottolineare la presenza significativa della componente femminile, in buona parte impegnata nel lavoro di assistenza delle persone anziane. Sono le cosiddette ‘badanti’- spiega la vicepresidente- il cui contributo in una regione come l’Emilia-Romagna caratterizzata da un veloce invecchiamento demografico, è diventato per le famiglie e per il nostro sistema di welfare sempre più indispensabile. Auspichiamo che le dinamiche di integrazione soprattutto per le seconde, terze e quarte generazioni di bambini e bambine sia sempre più rafforzata e finalizzata- chiude Gualmini- a creare una positiva e civile convivenza all’interno delle nostre comunità”. Stando al Rapporto, gli stranieri residenti in Emilia-Romagna sono leggermente aumentati rispetto all’anno precedente: 7 mila cittadini in più (+1,4%), prevalentemente provenienti da Paesi comunitari. Diminuisconoinvece del 25% i “nuovi” cittadini italiani: leacquisizioni di cittadinanza italiana, infatti,sono statecirca 6.500 in meno.
L’incidenza di residenti stranieri è più marcata nelle province di Piacenza (14,4%), Parma (13,8%), Modena (13,0%), Reggio Emilia (12,2%) e Ravenna (12,2%). Seguono Bologna (11,8%), Rimini (10,9%), Forlì-Cesena (10,8) e Ferrara (9,1%). I comuni con il maggior numero di cittadini stranieri - oltre la media regionale del 12%- sono Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza (21,6%), e Langhirano in provincia di Parma(20,7%). Superano il 20% di presenze anche Galeata (FC) e Calestano, nel parmense.
Evasori Tari 211 nel 2017, Mauro: togliere le licenze
(Rimini) Allergici alla Tari, a Rimini si è passati da 171 evasori totali del 2016 a 211 del 2017. Non ci si aspettano dati migliori per il 2018. “Chi evade in modo sistematico deve vedersi la licenza commerciale stracciata e i proprietari dei locali dove viene svolta l'attività imprenditoriale devono cautelarsi con polizze fideiussorie perché dovranno essere chiamati in solido al pagamento delle tasse comunali”. Il consigliere comunale del centrodestra riminese, Gennaro Mauro, all’opposizione, si posiziona sulla linea del comune di Rimini, che ha chiesto la sospensione della licenza per tutte le attività commerciali che non hanno pagato o non pagheranno la tassa sui rifiuti. “La visione dei tabulati relativi ai nominativi degli evasori totali per gli anni 2016 e 2017 mi ha lasciato sbalordito. Sarei tentato a rendere pubblici i nominati, ma la legge italiana paradossalmente in base ad una presunta violazione della privacy non ne consente la diffusione. Certo ci vogliono modifiche legislative, e noi del centrodestra ci faremo attivi promotori, ma ciò non può essere una scusa per a Rimini si resti a guardare”, sottolinea Mauro.
“Troppo poco è stato fatto in questi ultimi anni da parte dell'amministrazione comunale. Bisogna creare una lista nera degli evasori totali per più anni per sottoporli a controlli spietati da parte di tutti gli organi di vigilanza presenti sul territorio, per accertare eventuali irregolarità fiscali, di occupazione dei lavoratori, di sicurezza e igiene, di corretta applicazione della tassa di soggiorno. Questo è l'unico linguaggio che i furbetti comprendono”. Nelle casse comunali “ogni anno vengono a mancare diversi milioni di euro a causa di tantissimi imprenditori "allergici" al pagamento della tassa dei rifiuti (TARI). Tutto ciò si riverbera nell'aumento della tariffa che pagano solo gli onesti cittadini ed imprenditori, mentre proliferano centinaia furbetti che indisturbati proseguono le proprie attività aziendali senza pagare dazio. Non parliamo di imprenditori che in un momento di difficoltà non pagano il tributo oppure lo pagano parzialmente, a Rimini ad esempio ci sono 143 strutture alberghiere che non hanno versato un solo euro in due successivi anni facendo venire meno entrate per 2.230.000 euro”. In altri settori “le cose non vanno meglio, ci sono tantissime attività dove pur in presenza di richieste di pagamento di poche centinaia di euro i furbetti sono diverse centinaia”.
Indice criminalità Sole24ore, Gnassi: territorio esposto ad assalti predatori
Sicurezza, classifica Sole24ore. Gnassi: territorio esposto ad assalti predatori
(Rimini) La provincia di Rimini chiude l'anno 2017 registrando 23.448 reati denunciati, 813 in meno rispetto al 2016 (un calo del 3 per cento), e con un decremento di 3.223 reati (- 12,31 per cento) rispetto a quanto manifestato cinque anni prima, quando vi furono 26.741 denunce, questi i dati pubblicati oggi dal Sole 24 ore. “Questi dati confermano il trend in progressiva discesa nell'arco quinquennale per i 25 Comuni del territorio riminese, con una diminuzione di oltre il 10 per cento nel solo biennio 2016/2017, ormai avvicinando i livelli rilevati con la Provincia a 20 Comuni e 35 mila residenti in meno”, fa notare il presidente della Provincia, Andrea Gnassi.
“Dal punto di vista fattivo, questo è l'elemento più interessante, e confortante, che emerge dall'ormai tradizionale graduatoria riportata dal quotidiano 'Il Sole 24 Ore'. Una classifica che, anche per il 2017, vede la provincia di Rimini agli ultimi posti, così come si verifica ogni volta dal 1998 ad oggi allorché mai si è andati più in là del terzo gradino del podio italiano. Il Sole 24 ore spiega anche questa volta come statisticamente i 25 Comuni che compongono il territorio riminese sia penalizzati dalla cosiddetta 'correzione turistica': ai 335 mila residenti ufficiali si dovrebbero aggiungere i consistenti flussi turistici che accumulano ogni anno 16 milioni di pernottamenti e altrettanti 'escursionisti' e cioè i turisti che vengono e vanno nella stessa giornata. E' lampante come, se si applicasse questa quota di 'residenti aggiunti' (che vale oltre il 20 per cento del dato demografico ufficiale), muterebbe in parte il risultato finale, peraltro più incidente rispetto ad altri territori vista la dimensione demograficamente contenuta della provincia di Rimini. E' quello che ha più volte scritto la Prefettura inviando diversi memorandum in questo senso allo stesso Sole 24 Ore”.
Ma al di là di questo, “comunque non un dettaglio visto che poi la graduatoria finale genera una discussione a volte distorta, vanno messi in fila ragionamenti un po' più propositivi, in un'ottica di miglioramento degli strumenti per il lavoro futuro. Il primo, appunto, è il trend in discesa da 5 anni a questa parte, a dimostrazione del lavoro efficace che stanno portando avanti le forze dell'ordine, la Prefettura e le polizie municipali dei 25 Comuni in provincia. A testimonianza di questo, basta vedere come, tra 2016 e 2017 in provincia di Rimini, i furti in abitazione calino del 21 per cento, quelli nei negozi del 6 per cento, i furti di auto decrementino del 15 per cento; resta tra le più basse del Paese la quota di omicidi, tentati omicidi e infanticidi. Questo è dunque un lavoro sul campo prezioso, nonostante endemiche e storiche zavorre strutturali, a partire da una Questura classificata in categoria C, che solo la realizzazione punto a punto del Protocollo sulla Sicurezza sottoscritto lo scorso dicembre dal Ministero dell'Interno, Prefettura e tutti i Comuni riminesi, potrà finalmente sanare”.
Il secondo aspetto da rimarcare, “e lo si nota chiaramente in qualche aspetto paradossale della graduatoria riportata dal quotidiano economico in cui spiccano come 'virtuose' aree note per essere viziate da sensibili problemi di criminalità micro e macro, è sicuramente la propensione alla denuncia ancora molto alta nei 25 Comuni della provincia di Rimini. Un elemento questo, frutto di una solida relazione fiduciaria tra cittadino e istituzione e del fatto che il lavoro puntuale delle forze dell'ordine resti comunque un incentivo a non arrendersi a priori. Il terzo aspetto, rilevato da numerosi analisti, è che con l'avanzare della crisi economica che ha messo in pesante crisi gran parte dei territori italiani, si sia innescato di default un processo di 'maggiore attrattività' per la criminalità verso quelle zone che ancora producono ricchezza e grossi flussi di visitatori per tutti i 12 mesi dell'anno. Questo, ad esempio, potrebbe spiegare il livello, in provincia di Rimini e in altri aree 'turisticamente leader, di fenomeni predatori quali i furti (seppur in calo del 9 per cento rispetto al 2016) e i borseggi (comunque – 5 per cento da un anno all’altro)".
La lettura di questi dati “va, in definitiva, articolata su più fronti e con diversi approfondimenti. Dal mio punto di vista, il discorso che più interessa ai 25 Comuni della provincia di Rimini è sempre lo stesso: un territorio come questo, ad alti flussi di visitatori, è per sua natura più esposto di altri agli 'assalti' predatori. Le risposte sono efficaci, grazie all'impegno delle forze dell'ordine e dei Comuni, ma solo l'infrastrutturazione delle stesse potrà farci passare di livello. Abbiamo bisogno della 'promozione' della Questura dalla fascia C a quella B, che consentirebbe di avere incrementi strutturali delle dotazioni degli organici di polizia e dello spostamento della Polizia nella nuova sede, oggetto di un contenzioso infinito tra Stato e privato. Non sono azioni comprese nel libro dei sogni ma in un patto sottoscritto solo pochi mesi fa da Ministro, Prefettura e Enti locali. Più che le graduatorie, a tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Rimini, nessuno escluso, interessa di più avere rassicurazioni su questo".