(Rimini) Con l'ultimo volo Ryanair per Londra di sabato 27 ottobre AIRiminum 2014 S.p.A., società di gestione dell'Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino "Federico Fellini", chiude nel complesso una stagione Summer 2018 (26 marzo - 27 ottobre) con bilancio positivo, registrando un numero di passeggeri pari a 264.793 e una crescita del +3,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Se “l’obiettivo strategico di Airiminum - come spiega l’amministratore delegato, Leornardo Corbucci - è di continuare a crescere nei prossimi anni, possibilmente pure in maniera più spedita, grazie anche al supporto dei vari stakeholder istituzionali che insieme a noi hanno interesse allo sviluppo dei flussi turistici internazionali da far arrivare in Romagna”, si rendono necessari degli investimenti. “Per questo - continua Corbucci - è stato presentato ad Enac e alla Regione Emilia-Romagna, nell'ambito dell'ormai avviato processo del Master Plan, un piano di investimenti infrastrutturali di circa 22 milioni di euro da realizzare entro il 2023 che si vanno ad aggiungere agli altri 22 milioni previsti nello stesso periodo per sostenere le politiche commerciali a favore delle compagnie e tour operator, per un valore complessivo di circa 44 milioni. Si tratta, se verrà autorizzato, di un importante investimento per un aeroporto come quello di Rimini che genererebbe sicuramente una forte ricaduta dal punto di vista turistico ed economico sul territorio contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di accessibilità alla Romagna e al livello di mobilità dei viaggiatori romagnoli".

Nello specifico, il portafoglio passeggeri commerciali per il periodo summer si è composto di 185.718 passeggeri da mercati extra europei, registrando una flessione di circa il 15% rispetto alla summer 2017. Tali mercati pesano per circa il 70% del portafoglio complessivo (lo scorso anno era l'86%). Il solo mercato russo con 144.924 passeggeri, che rappresenta circa il 55% del traffico (lo scorso anno il 73,1%), ha registrato una flessione di circa 42 mila passeggeri (-22,5% rispetto alla Summer 2017). Tale riduzione rispetto al 2017 è data da più cause, tra cui la perdita dei 4 voli Ural che si sono spostati a Bologna (circa 27 mila passeggeri sulla base dei dati 2017), la crisi finanziaria e valutaria del mercato russo che ha ridotto la capacità di spesa dei turisti russi (crisi che ha causato il fallimento di una serie di tour operator russi, tra cui Natalie Tour e Danko operatori storici per il mercato di Rimini), la concomitanza dei campionati mondiali di calcio nei mesi di giugno e luglio 2018, che a detta degli esperti hanno trattenuto i turisti russi all'interno del Paese oltre che consumato gran parte del loro budget destinato alle vacanze.
Bisogna poi segnalare i 79.075 passeggeri da mercati europei, che hanno registrato una crescita di circa +120% rispetto allo stesso periodo del 2017. Il loro peso è di circa il 30% del portafoglio complessivo (nel 2017 era il 14%). I soli voli Ryanair, che hanno volato con un tasso di riempimento di circa il 90%, hanno rappresentato circa il 20% del traffico estivo con 51.279 passeggeri (20.624 da Varsavia, 20.327 da Londra e 10.328 da Kaunas).
"Siamo soddisfatti di questi risultati – commenta Corbucci – ossia di una Summer con segno + e dei circa 290 mila passeggeri da inizio anno a fine ottobre. Tali dati vanno ulteriormente valorizzati se confrontati con quelli di altri aeroporti italiani paragonabili a Rimini per dimensioni e area geografica (in gran parte con segno negativo) e contestualizzati in un anno meno favorevole del precedente dal punto di vista turistico, in cui vi è stata una forte flessione dei flussi provenienti dall'area russa, il nostro mercato principale. Più specificatamente, i dati positivi da evidenziare sono l'incremento dei passeggeri provenienti dal Nord Europa - soprattutto grazie all'arrivo dei voli di Ryanair (con cui stiamo lavorando per estendere l'accordo quinquennale di ulteriori 2 anni e aggiungere altre rotte) - che sulla base delle nostre attese dovrebbero ulteriormente aumentare nel 2019 accrescendo cosi il grado di diversificazione del portafoglio; l'incremento del +38% dei passeggeri provenienti da San Pietroburgo, grazie ai 4 voli di linea settimanali di Rossiya-Gruppo Aeroflot, che nel 2019 dovrebbero ulteriormente aumentare a seguito dell'apertura nello scalo dell'ufficio del turismo di San Pietroburgo e delle nostre positive aspettative di crescita del mercato russo in generale; il consolidamento del mercato albanese grazie ai voli di linea di Albawings che rappresenta circa l'8% del portafoglio”.

Martedì, 06 Novembre 2018 09:23

6 novembre

Abusivi a Covignano | Nuovo colpo ai Malatesta | Pericolo in mare

(Rimini) Anche Ecomondo ha il suo fuori salone e Romagna Acque con Centro Ricerche Marine di Cesenatico e Comitato Basta Plastica in Mare ne approfitteranno per presentare il progetto ‘Romagna plastic free’. Sarà Marco Rossato, il velista disabile che col suo fedele Muttley ha navigato intorno a tutta l'Italia in trimarano per testimoniare sulle condizioni del mare e l'accessibilità dei porti - per due volte accolto a Rimini e col quale è stato firmato il grande manifesto d'impegno già in primavera - a raccontare come, dove, quando e con chi. Eì lui la prima tessera d'onore del Comitato promotore dell'associazione Basta Plastica in Mare che presenterà la roadmap degli incontri e dei progetti, dei quali i giovani e le scuole delle province di Romagna sono grande parte.
I progetti e la rete, insieme ad alcune punte di diamante del nostro territorio. Con Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque,Attilio Rinaldi, presidente Centro Ricerche di Cesenatico, Anna Montini, assessore Politiche ambientali Comune di Rimini,Destinazione Turistica Romagna, Lega Navale, Capitaneria di Porto e tanti tra supporter e partner dall'associazionismo da Marinando ai Sub GianNeri.
Il lancio di Romagna Plastic Free è riassunto nell'immagine complessiva in allegato. Lavoriamo alacremente e concretamente in rete noi tutti pubblico, privato, associazionismo per raggiungere un obiettivo comune che con la voglia e la capacità di contaminare, parte dalla Romagna.Coinvolgendo il mondo del turismo e della pesca lungo tutto l'Adriatico.

(Rimini) Torna sul portale www.eticarim.it ‘un dono lungo un mese’. L’iniziativa solidale, nata per sensibilizzare gli utenti del web alla pratica virtuosa della donazione, è ripartita ieri e si concluderà il 27 novembre 2018 nella giornata mondiale del dono, il #GivingTuesday. Durante questo periodo Crédit Agricole raddoppierà tutte le donazioni effettuate sul portale Eticarim fino ad un massimo di 3.000 euro a progetto, grazie ad un plafond di 50.000 euro messo a disposizione dalla banca per l’iniziativa. Oltre una ventina le ONP riminesi che hanno pubblicato sul sito Eticarim i migliori progetti di utilità sociale: il fine è promuovere la raccolta fondi per trasformare le idee di solidarietà in azioni concrete in ambito pedagogico, culturale, artistico e che senza il supporto dei donatori non potrebbero essere realizzate.

«Fin da subito abbiamo creduto nella positività del messaggio veicolato dal portale Eticarim: per questo come Crédit Agricole abbiamo voluto riconfermare l’impegno a favore delle Organizzazioni Non Profit del territorio con l’iniziativa del raddoppio – dichiara Massimo Tripuzzi Direttore Regionale Romagna -. In questi mesi ho potuto constatare quanto la Romagna sia una terra profondamente animata dal valore della solidarietà, che ha visto fiorire centinaia di ONP. “Un dono lungo un mese” vuole essere un tributo alla generosità delle ONP e alla sensibilità di migliaia di volontari che ogni giorno, senza clamore, si dedicano con passione agli altri». Chiunque voglia sostenere un progetto solidale può farlo direttamente sul sito Eticarim con carta di credito o con bonifico bancario. La donazione minima è di 10 euro. Il portale di crowdfunding è completamente gratuito sia per le ONP che per i donatori.

(Rimini) Dal 1 gennaio 2019 a Rimini la tassa di soggiorno sarà più cara. Sono infatti state definite dalla giunta comunale le nuov etariffe giornaliere. Irincari partono da 20 centesimi al giorno per le categorie più basse. Gli hotel a una stella passano da 50 centesimi al giorno a 70, i due da 70 centesimi a un euro, i tre da 1,50 a 2 euro, i quattro da 2,50 a 3 euro, i cinque stelle da 3 a 4 euro. L'adeguamento tariffario riguarda anche i villaggi turistici (adeguamento compreso tra i 30 e i 50 centesimi), i campeggi (che salgono di 10 centesimi), le case e gli appartamenti per vacanza, le case per ferie, ostelli, affittacamere (che passano da 50 a 70 centesimi), gli agriturismi (con adeguamento compreso 30 e 50 centesimi).

“L'imposta di soggiorno, dalla sua introduzione avvenuta nel 2012, ha registrato mediamente ogni anno una somma di 7 milioni di euro. Una cifra - spiegano dal comune - che è stata destinata interamente a finanziare interventi diretti e indiretti relativi alla valorizzazione e alla promozione dell'offerta turistica complessiva, sia per iniziative, manifestazioni, spettacoli, appuntamenti tradizionali che caratterizzano in ogni mese del'anno il palinsesto degli eventi e l'offerta della città, sia per la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture ambientali e dei contenitori storico artistici, nonché per la sicurezza e il verde pubblico. Tutti settori strategici per elevare il grado di attrattività turistica, specie internazionale, di una realtà leader come Rimini. Per ciò che riguarda il 2019, le maggiori risorse ricavate dall'imposta di soggiorno verranno destinate alla riqualificazione della zona turistica (lungomare), agli eventi di spettacolo e cultura e alla nuova organizzazione attraverso DMC. A Rimini i 7 milioni di euro all'anno di ricavi sono serviti via via a finanziare il Piano di salvaguardia di balneazione, la cura del verde, il restauro dei contenitori culturali, l'organizzazione di eventi e la loro sicurezza. E' una quota equa di risorse che funge da straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città e il territorio se si pensa che il turismo nella Riviera di Rimini genera un pil annuo di 4,6 miliardi di euro, occupa e dà lavoro a oltre 68 mila persone in 15.500 imprese che rappresentano il 45,5 per cento dell'intero comparto economico locale”.
Questo strumento, “di fatto un'imposta di scopo, versata dai cosiddetti city users (la paga chi ne beneficia), e i cui proventi devono (non semplicemente 'possono') venire destinati a tutte le azioni che incentivano e migliorano l'attrattività delle città in chiave turistica, nella sua applicazione territoriale, ha sempre saputo riconoscere e agevolare particolari tipologie di turismo come quelle verso le famiglie e gli anziani. Per questo nel regolamento approvato sono introdotte numerose esenzioni, che arrivano al 100% di esenzione totale per i minori, gli over 65, persone con invalidità al 100 per cento e oltre il settimo giorno di pernottamento, quantificabili in oltre un milione e mezzo di euro”, spiega l’amministrazione.

 

(Rimini) Si è svolto questa mattina in Municipio l’incontro dedicato alla salvaguardia del commercio locale tra l’On. assessore alle attività economiche Elena Raffaelli, associazioni di categoria e comitati cittadini. Come richiesto dall’assessore e accolto dai rappresentanti presenti, l’appuntamento odierno sarà il primo di una serie a cadenza mensile dedicati a temi specifici, dalla sicurezza al turismo così da concordare una serie di iniziative sinergiche aventi l’obiettivo di coinvolgere le associazioni di categoria e i comitati d’area facendoli diventare valvole di collegamento costante con l’amministrazione.
Riprendendo la principali azioni di sviluppo del commercio contenute in un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, sono state scandite le prime iniziative da mettere in campo. Amministrazione, associazioni e comitati si costituiranno in un soggetto unico per avvalersi delle nuove norme in materia di rilascio Scia previste dal decreto legislativo 21/11/2016 in riferimento a tipologie o categorie merceologiche precise non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del territorio. In altre parole si tratterà di consentire esclusivamente l’insediamento di attività artigianali e commerciali che rispecchino, per buona parte dei prodotti commercializzati, la tipicità del territorio, la qualità della materie prime utilizzate, la corrispondenza con l’identità della città. Sarà uno strumento che farà leva sulla volontà e capacità di fare sistema da parte di tutti i soggetti coinvolti nel piano che dovrà essere un leva generale di sviluppo del commercio negli assi commerciali all’aperto della città.
Allo stesso tempo sarà massima e sarà favorita la collaborazione dell’amministrazione con tutti gli enti preposti per controllare la regolarità del pagamento delle imposte e il rilascio di ogni autorizzazione obbligatoria da aperte degli esercizi commerciali e delle attività economiche. L’amministrazione è già partita, ai fini del rispetto dei principi di equità fiscale, con una integrazione al regolamento comunale in materia di corretta gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico spettacolo che prevede, alla prima violazione della mancata riscossione dell’imposta TARI, la diffida e, nel caso non venga ottemperato il pagamento neppure tramite rateizzazione dell’imposta, la sospensione della licenza per un tempo stabilito. Nei giorni scorsi sono partite le prime pec di sollecitazione del pagamento entro il termine di 30 giorni scaduto il quale si procedere dunque alla sospensione della licenza.

Un secondo punto concordato questa mattina è stata l’individuazione di un progettista che dovrà elaborare uno studio sulle tendenze dello stato di salute del commercio locale in modo di individuare anche progetti di riqualificazione degli assi commerciali in applicazione delle legge regionale 41/97.
“Dall’incontro odierno è emersa la volontà di procedere a step - dichiara l’On. assessore Elena Raffaelli – così da dare attuazione ai punti dell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale e fatto proprio dalla giunta consapevole delle preoccupazioni e delle sfide che oggi i commercianti si trovano ad affrontare per più motivi, dai centri commerciali aperti negli ultimi anni sul territorio provinciale, all’arrivo di negozi monomarca, al caro affitti e alla concorrenza dell’e-commerce. Condivido le legittime richieste delle associazioni, in quanto uno degli obiettivi di legislatura è la riqualificazione dell’immagine turistica della città.”

(Rimini) Affetto da ascessi epatici per una infezione legata a calcolosi, il paziente è stato trattato con una procedura endoscopica di alta complessità e innovativa, all'Ospedale "Infermi" di Rimini, dal dottor Marco Di Marco, unità operativa di Gastroenterologia diretta dal dottor Mauro Giovanardi. “Si tratta - spiegano dall’ospedale - di un intervento di rottura di un voluminoso calcolo del fegato mediante tecnica di litotrissia elettroidraulica intraepatica, effettuata in corso di colangioscopia mediante una tecnica innovativa in uso a Rimini - per i casi in cui ne è appropriato l'utilizzo - e necessaria per l'osservazione endoscopica diretta del sistema biliare intra ed extraepatico”.
Il paziente portatore di “calcolosi difficile del coledoco e delle vie biliari interne al fegato, aveva già subito in passato un intervento chirurgico con l'amputazione di parte dell'intestino, e presentava dunque una anatomia del fegato e delle vie biliari modificata, che rendeva a sua volta non possibile un approccio endoscopico tradizionale per il trattamento della calcolosi”.
L'innovativo intervento al quale è stato sottoposto, “è stato dunque compiuto in due fasi. Una prima fase diagnostico/operativa è stata diretta dall'equipe della Radiologia Vascolare (dottori Rodolfo Leurini e Rayka Femia), che attraverso un piccolo forellino della cute all'altezza del torace ha eseguito uno studio radiologico delle vie biliari e ha posizionato un drenaggio che ha ridotto il ristagno di bile nel fegato. Nella seconda fase, due settimane dopo, il dottor Di Marco, sfruttando l'accesso transtoracico, ha eseguito l'intervento endoscopico di frantumazione del calcolo di maggiori dimensioni, responsabile della complicanza infettiva del paziente; la rottura del calcolo in più microframmenti è avvenuta direttamente sotto visione endoscopica con la tecnica della litotrissia elettroidraulica, cioè sfruttando il forte impatto che una bolla d'acqua, innescata da uno stimolo elettrico, ha prodotto sul calcolo, rompendolo”.

La particolarità e la complessità dell'intervento, come spiega il dottor Giovanardi, consiste nel fatto che “a causa dell'anatomia del paziente, modificata dal precedente intervento chirurgico, si è reso necessario sfruttare l'ingresso attraverso il torace per raggiungere il fegato, una via non diretta e di conseguenza più complessa soprattutto per un intervento endoscopico”. La tecnica di litotrissia elettroidraulica colangioscopica è un intervento innovativo eseguito soltanto in poche occasioni soprattutto con accesso transtoracico.
"Si è trattato di un intervento - spiega il dottor Di Marco - particolare e difficile, che ci ha permesso, insieme all'aiuto dei colleghi radiologi, di alleviare le sofferenze del paziente risparmiandogli un ulteriore e complesso intervento chirurgico che lo avrebbe esposto a rischi operatori maggiori e tempi di recupero sicuramente più lunghi".

Lunedì, 05 Novembre 2018 15:18

Sequestrato cantiere abusivo a Covignano

(Rimini) La polizia municipale di Rimini ha sequestrato un cantiere abusivo in zona sottoposta a vincolo paesaggistico di Covignano. Nonostante il titolo edilizio fosse scaduto nell'aprile del 2016, gli operatori della squadra edilizia della polizia municipale unitamente ai tecnici dell'ufficio controlli edilizi del Comune di Rimini constatavano nel corso di un controllo come fossero in fase d'esecuzione due manufatti, un immobile rurale ad uso abitativo di 294 metri quadri e un magazzino agricolo di 70. Dalle verifiche che hanno portato al sequestro preventivo dei manufatti emergeva poi che anche l'autorizzazione sismica non era mai stata rilasciata. Sia i proprietari dell'immobile che il direttore dei lavori venivano così denunciati per la violazione alla normativa edilizia e sismica.

(Rimini) Economia circolare ed efficienza energetica protagoniste da domani alla Fiera di Rimini. Fino a venerdì 6 novembre Italian Exhibition Group organizza Ecomondo e Key Energy: alle 10.30 sarà il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ad inaugurare le due rassegne, che occupano l’intero quartiere.
La 22a edizione di Ecomondo avrà il suo fulcro sul nuovo paradigma della circular economy che, grazie all’attuazione di normative e finanziamenti utili ad alimentarla, è ormai concetto imprescindibile dei processi industriali in tutti i Paesi più sviluppati. In contemporanea, la 12a edizione di Key Energy evidenzierà il business di settori strategici come la diffusione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. In fiera, focus sul settore eolico, del fotovoltaico e dello storage, stimolati da una prospettiva di produzione di energia solare che in Italia dovrebbe triplicare al 2030 sulla spinta dei nuovi obiettivi dell’Unione Europea. Key Energy ospiterà anche la nuova edizione di Città Sostenibile, che abbraccia tutti i temi collegati al concetto di smart cities.
Insieme al Ministro Sergio Costa, all’inaugurazione in hall sud anche gli assessori all’ambiente Paola Gazzolo (Regione Emilia-Romagna) e Anna Montini (Comune di Rimini), insieme al presidente di Italian Exhibition Group Lorenzo Cagnoni.

Subito dopo, via agli Stati Generali della Green Economy che in Sala Neri vedranno la sessione plenaria di apertura di un’edizione dedicata al tema dell’occupazione. Previsti i saluti di Ugo Ravanelli (CEO di Italian Exhibition Group) e dell’Assessore regionale Paola Gazzolo. A seguire, la Relazione 2018 sullo stato della green economy illustrata da Edo Ronchi (Consiglio Nazionale Green Economy) e l’atteso dibattito al quale interverranno Maria Alessandra Gallone (Membro Commissione permanente Territorio, ambiente, beni ambientali, Senato della Repubblica e Responsabile ambiente e territorio, Forza Italia), Patty L’Abbate (Membro Commissione permanente Territorio, ambiente, beni ambientali, Senato della Repubblica, Movimento 5 Stelle), Riccardo Pase (Presidente Commissione ambiente, Regione Lombardia, Lega) e Andrea Orlando (Membro Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati, Partito Democratico). Conclusioni di Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
L’Italia mostrerà a Ecomondo e Key Energy il suo volto di Paese virtuoso. L’indice di circolarità elaborato dalla Commissione UE vede il nostro Paese al secondo posto in Europa (dietro l’Olanda) nell’uso di materiali già utilizzati, con quasi 1 kg di materia prima proveniente da riciclo ogni 5 chili (18,5%) di materiali consumati. L’Italia è davanti alla Francia (17,8%) e al Belgio (16.9%). La media UE è all’11,4%.
L’Italia è all’avanguardia per il recupero dei rifiuti da imballaggio. Sono state infatti 8,8 milioni le tonnellate di rifiuti da imballo avviate a riciclo nel 2017, in crescita del 3,7% rispetto al 2016, a fronte di un immesso al consumo pari a 13,1 milioni di tonnellate (+2,8% sull’anno precedente). In totale, considerando anche la quota di imballaggi destinata a recupero energetico, nel 2017 10,2 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio sono state avviate a recupero complessivo (pari al 78% dell’immesso al consumo).
Secondo la Ellen Mc Arthur Foundation l’Europa potrebbe risparmiare, conseguendo gli obiettivi previsti al 2020 un risparmio di 640 miliardi di dollari sul costo di approvvigionamento di materia per il sistema manifatturiero europeo dei beni durevoli, il 20% circa del costo attuale. Secondo Enea, il beneficio per l’Italia con una forte spinta verso la circular economy potrebbe creare fino a 540mila posti di lavoro nei prossimi dieci anni.

Analogo volto per l’Italia sul fronte dell’efficienza energetica, che nel 2017 ha visto investiti 6,7 miliardi di euro, con incrementi continui e confermati anche nel primo semestre 2018.
Alla parte espositiva si affiancherà un calendario di oltre 200 eventi internazionali coordinati dai comitati scientifici presieduti da Fabio Fava (Ecomondo) e da Gianni Silvestrini (Key Energy).

(Rimini) Quattro italiani su dieci dichiarano di aver ridotto gli sprechi nell’ultimo anno, nove su dieci ammettono di sentirsi in colpa quando gettano il cibo avanzato e ancora commestibile, e quattro su cinque giudicano irresponsabile buttare cibo ancora buono. Sono alcuni dei dati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio Waste Watcher, Last minute Market/Swg presentato oggi a Bologna da Andrea Segrè dell’Università di Bologna - fondatore Last Minute Market e campagna Spreco Zero -, Andrea Corsini assessore regionale a Turismo e Commercio, Stefano Mazzetti sindaco del Comune di Sasso Marconi e presidente Associazione dei Comuni Sprecozero.net, Maurizio Pessato presidente Swg, Luca Falasconi curatore del progetto Reduce e Matteo Guidi amministratore delegato di Last minute market.
Lo studio arriva a poche settimane dalla Colletta alimentare 2018, il 24 novembre prossimo in centinaia di supermercati anche nel riminese, per la ventunesima edizione.
“Che cosa esprime il grido del povero se non la sua soff erenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello o di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”, ha detto papa Francesco nel suo messaggio per la secondo Giornata mondiale dei poveri. Messaggio che i volontari del Banco alumentare rilanciano inviando a partecipare alla tradizionale colletta dell’ultimo sabato di novembre.

Tornando ai dati regionali, in controtendenza sul dato nazionale, in Emilia-Romagna aumenta la percezione dello spreco, forse - spiegano i curatori del Rapporto - perché è maggiore l’attenzione reale al fenomeno. Da Piacenza a Rimini si gettano soprattutto verdura e frutta fresca: un quinto in più rispetto al dato nazionale. Ma anche salse e sughi, pasta fresca, riso e prodotti per la colazione.
E sul versante della distribuzione, dal 2007 al 2016 grazie ai progetti di Last minute market sostenuti dalla Regione, sono stati recuperati alimenti per un valore complessivo di circa 22 milioni di euro e 132 enti beneficiari diretti, 113 donatori, 52 Comuni coinvolti. Oltre 5,5 mila tonnellate di cibo, più di 300 mila pasti, 851 mila farmaci e 13.738 libri, sono stati così salvati dal cestino.
E sempre sulla cattiva gestione del cibo, sono stati elencati i dati, misurati dal progetto Reduce – Spreco Zero di Ministero Ambiente e Università di Bologna, che rivelano che ciascuno di noi getta nella spazzatura 36 kg all’anno di alimenti. Il 35% di questo spreco potrebbe essere recuperabile e redistribuito.
“La responsabilità nei consumi va di pari passo con una cittadinanza consapevole e rispettosa- afferma l’assessore Corsini-. Va coltivata una sensibilizzazione sociale e sugli stili di vita: dall’educazione nelle scuole, al monitoraggio nella grande distribuzione, allo sviluppo di una vera e propria cultura di riduzione dello spreco alimentare. Resta comunque da fare ancora parecchio per rendere più diffusi comportamenti di riduzione degli sprechi di cibo. La Regione c’è ma i progetti hanno bisogno di risorse per camminare e produrre risultati, per questo mi auguro che l’attuale governo mantenga i contributi garantiti in questi anni dai governi precedenti. Occorre moltiplicare l’impegno per diffondere anche fuori dal perimetro regionale la nostra sensibilità, gli esempi e le esperienze virtuose nate qui; non è un caso che l’esperienza del Last minute market, emblema del recupero del cibo e della prevenzione dello spreco alimentare, abbia preso vita in Emilia-Romagna vent’anni fa e da qui sia diventato una realtà di eccellenza europea nel recupero degli sprechi alimentari. La Regione- prosegue Corsini- da tempo è attenta a dinamiche economiche più eque, sostenibili sotto il profilo ambientale e sociale, più solidali e comunitarie, tanto, ad esempio, da normare con due leggi regionali (19/2016 e 16/2015) la promozione dell’economia solidale e il sostegno all’economia circolare, che ruota in sostanza su riuso e riciclo”.
“Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo- spiega Andrea Segrè-. I paradossi del cibo sono evidenti: 815 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e una persona ogni tre è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. A breve prenderanno il via le iniziative della campagna Spreco Zero per i primi 20 anni di Last Minute Market, un progetto nato fra l’autunno 1998 e la primavera ’99 che vogliamo celebrare con molte iniziative fino al 5 febbraio 2019, 6^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco. Tutti possiamo dare il nostro contributo”.

Tornando al Rapporto, condotto su un campione rappresentativo della popolazione, fotografa su scala nazionale e regionale la situazione, i comportamenti da attuare e la percezione dello spreco alimentare sulle nostre tavole.
Lo spreco domestico rappresenta un danno economico secondo 9 italiani su 10 (93%), di forte impatto diseducativo sui giovani (91%).Nella pratica quotidiana il 63% degli intervistati dichiara di gettare il cibo una volta al mese (17%) o anche meno frequentemente (46%). Il 15% sostiene di gettare cibo una volta ogni due settimane, il 15% una volta a settimana e solo l’1% della popolazione afferma di gettarlo quotidianamente o quasi.
Le ragioni sono intuibili: il cibo è scaduto (44%), ammuffito (41%), non ha un buon odore o sapore (39%) o è era stato acquistato in quantità eccessiva (36%).
Con particolare attenzione, l’Osservatorio Waste Watcher ha indagato i dati dell’Emilia-Romagna, regione pilota rispetto ai recuperi Last minute market e motore della campagna Spreco Zero nata presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna.

In base al Rapporto, la presenza di cibo scaduto nelle dispense o in frigorifero è in testa alle ragioni dello spreco in regione (43%): indice di prodotti acquistati probabilmente in eccesso (40%) o ammuffiti (43%).
L’87% dei cittadini emiliano-romagnoli getta il cibo due volte alla settimana o più raramente, il 15% una volta alla settimana e l’8% più volte nel corso di una sola settimana.
Un comportamento che il 92% dei cittadini giudica irresponsabile.
Così il 56% dei cittadini dichiara di conservare il cibo avanzato oppure consuma quello appena scaduto se ancora buono (46%) o controlla che venga mangiato prima della scadenza (41%).

Quali sono le strategie per la prevenzione dello spreco? Prima di tutto la pianificazione della spesa (85%), i packaging intelligenti che cambiano colore (84%) e il controllo delle temperature del frigo (84%).
E rispetto ai figli, che regole si danno in casa? Non sprecare il cibo, per l’86%, scegliere la qualità (sempre 86%) e rispettare la stagionalità del cibo (85%); un po’ meno il risparmio negli acquisti (81%). E come ha influito la sensibilizzazione di questi anni? Sostanzialmente senza differenze per il 57% degli intervistati, mentre per 4 italiani su 10 lo spreco è diminuito (39%).
Tra le iniziative presentate oggi anche la nuova edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, testimonial l’artista Giobbe Covatta: “Un riconoscimento all’Italia sostenibile- spiega Luca Falasconi, curatore del progetto 60 Sei ZERO promosso da Distal Università di Bologna con ministero dell’Ambiente - che valorizza le buone pratiche e iniziative virtuose adottate sul territorio nazionale da soggetti pubblici e privati, premiando le esperienze più innovative in modo tale da favorirne la diffusione e la replica sul territorio. La sensibilizzazione sui temi dello spreco di cibo e dell’educazione alimentare passa anche e soprattutto attraverso gli esempi concreti”.

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