(Rimini) Il termine con cui in genere vengono identificate le persone ritirate in casa è di origine giapponese, dove il fenomeno nasce negli anni '80: Hikikomori, significa ritiro, ritirato. In Italia il termine è stato tradotto con la più suggestiva definizione di "eremiti sociali". Sono alunni che rarefanno la propria frequenza scolastica, fino al ritiro da scuola, non tanto per disinteresse o per insuccesso negli studi, quanto perché non riescono più a reggere i contesti sociali.
Un'indagine condotta dall'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna ha permesso di individuare quanti sono gli "eremiti sociali". In tutta la Regione sono stati segnalati 346 casi, di cui 32 a Rimini (16 maschi e 16 femmine), che si dividono in 4 casi alle scuole medie e 28 alle scuole superiori. Secondo lo studio, i principali motivi di questo deficit sono riconducibili a depressione, disturbi d'ansia o attacchi di panico, fobia scolare e fobia, ritiro o ansia scolastica. Questo fenomeno si verifica principalmente nei ragazzi tra i 13 e i 16 anni. 56 le scuole analizzate nel territorio di Rimini. la fascia di età a maggior rischio si conferma anche a Rimini quella del passaggio tra la scuola secondaria di I e di II grado, in particolare tra i 13 e i 16 anni.

Comparando i dati, quella di Rimini risulta essere la quarta provincia in regione (dopo Bologna, Modena, Reggio Emilia) e la prima in Romagna, per alunni individuati come "eremiti sociali".
I dati sul rendimento scolastico confermano che non sono gli alunni con un basso rendimento scolastico quelli che più di frequente manifestano problemi di fobie scolari o sociali. È però vero che le assenze prolungate nel tempo, le ansie e le angosce, le fobie, gli aspetti depressivi, hanno inevitabilmente ricadute anche sul rendimento scolastico, fino all'abbandono degli studi. Dalle informazioni fornite dalle scuole si desume che – a livello regionale - quasi il 67% degli alunni segnalati aveva, precedentemente, un rendimento scolastico da sufficiente a ottimo, mentre 231 allievi avevano un rendimento già insufficiente. Non a caso alcuni insegnanti hanno parlato della "crisi dei ragazzi d'oro", che vanno in crisi a prescindere dai rendimenti scolastici e, all'improvviso, vogliono scomparire dalla società, sopraffatti dalle pressioni. Le "ragioni" che i ragazzi adducono per il ritiro sociale sono diverse, ma ruotano sempre intorno al timore di fallire, di essere giudicati e derisi, o dal rifiuto di pressioni sociali ritenute eccessive e contrarie ai propri desideri o aspirazioni.

Giovedì, 08 Novembre 2018 09:11

8 novembre

Delitto sul ponte, colpevole trovato | Incidente alla pescheria | L’accordo per gli alberi

(Rimini) Una coppia di turisti cinesi ha dimenticato su un treno il figlio di 7 anni, che ha potuto riabbracciare un paio d’ore più tardi grazie all’intervento della Polfer e del servizio assistenza di Trenitalia. E’ successo oggi alla stazione di Bologna a due coniugi cinesi, arrivati in città verso mezzogiorno con un Frecciabianca proveniente da Milano. Scesi dal treno con i bagagli, si sono accorti quasi subito che il figlio era rimasto sulla carrozza, ma il convoglio era già ripartito. Hanno così chiesto aiuto all’assistenza di Trenitalia e, negli stessi minuti, anche il capotreno del Frecciabianca si è accorto del bambino rimasto solo e ha avvertito la Polfer. Il piccolo è stato fatto scendere alla stazione di Rimini e preso in custodia dai poliziotti, mentre i genitori sono stati fatti salire su un altro Fracciabianca partito verso le 13, che li ha portati a Rimini a recuperare il figlio (Ansa).

(Rimini) Sono stati presentati ieri da Federalberghi Riccione i dati dell'Osservatorio turistico Luigino Montanari. In attesa dei dati dell'Osservatorio statistico regionale, intanto “si può sicuramente affermare è che l'estate 2018 per la destinazione Riccione è stata positiva”, commenta l’assessore Stefano Caldari.
I risultati dei questionari indicano “una stagione in linea con quella del 2017, stimata unanimemente la migliore degli ultimi anni”. Il 53% degli intervistati definisce l'estate "discreta" mentre il 44% la giudica addirittura migliore di quella precedente.
Sono dati che “confermano la percezione che avevamo, anche a fronte di dichiarazioni preoccupate (se non a tratti allarmistiche) o performance di altre destinazioni non troppo positive. In particolare, i numeri provvisori di settembre - fonte Osservatorio statistico regionale – del comparto alberghiero fanno segnare un +15,9% per gli arrivi e un +3,7% per i pernottamenti, dati molto buoni che inducono una riflessione doverosa su questo mese, da considerare a pieno titolo estivo e non marginale, da condividere quanto prima con gli operatori turistici in termini di strategia e modalità di rimodulazione e riorganizzazione”.

Altri dati che “ripagano l'impegno e gli investimenti dell'amministrazione e confermano che la strada intrapresa è giusta sono sicuramente quelli relativi al periodo natalizio e pasquale con un incremento costante del tasso di occupazione delle strutture alberghiere nonostante per esempio la Pasqua 2018 fosse a fine marzo”.
La congiuntura economica in questa fase “non è affatto semplice e non lasciamo che i risultati, per quanto soddisfacenti, ci invitino a rallentare, anzi. Sia dal punto di vista strutturale – il nuovo disegno di città, la riqualificazione dei viali del quadrilatero del centro e dell'area del porto, l'impiantistica sportiva, l'arredo urbano e i servizi – che della programmazione del palinsesto eventi il nostro impegno è più forte. Avremo un 2019 che sul fronte degli appuntamenti sportivi sarà straordinario - a partire dalla data del Giro d'Italia - un segmento di mercato, quello del turismo sportivo appunto, che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo con forza continuare ad affermare investendo e costruendo sinergie virtuose che portano a questi traguardi. Così come sono virtuose quelle messe in campo con Trenitalia che, per la prima volta, dopo la fermata dei Frecciarossa estivi, sarà a Riccione con i Frecciabianca da Torino, Milano e Venezia nel periodo natalizio”. Tra pochi giorni saranno presentate le iniziative per il Natale. “Sentiamo che c'è molta attesa, la avvertiamo crescere di anno in anno e non deluderemo le aspettative”.

Mercoledì, 07 Novembre 2018 13:30

Mercatone Uno, la nuova proprietà rilancia

(Rimini) Mercatone Uno è partota l’era Shernon Holding srl, la società cioè che lo scorso 9 agosto ha acquisito i 55 punti vendita a marchio dislocati in tutta Italia, unitamente alla sede direzionale di Imola e alla piattaforma logistica - di oltre 50mila metri quadri - situata a San Giorgio di Piano (nel bolognese). Un’acquisizione, del valore di 25 milioni di euro, che ha segnato l’uscita dell’azienda dal lungo e complicato periodo legato al commissariamento statale e ad alterne vicende di mercato e che ha restituito fiducia anche ai dipendenti. Sul fronte occupazionale la nuova proprietà si è infatti impegnata a preservare e valorizzare tutte le risorse umane presenti in azienda: ad oggi 1885 dipendenti, che potranno crescere nel corso del prossimo anno, in considerazione del piano di sviluppo aziendale.
“Abbiamo bisogno del know-how e dell’entusiasmo ritrovato dei nostri dipendenti, che sono il vero patrimonio aziendale – spiega Valdero Rigoni, CEO di Shernon Holding - perché abbiamo tutta l’intenzione di rilanciare fortemente il brand sul mercato, migliorandone l’offerta e il posizionamento, adattandoli ai nuovi stili di vita e di consumo. Abbiamo acquisito Mercatone Uno nell’anno in cui il marchio celebra il suo 35mo anniversario e vogliamo che questo compleanno diventi il trampolino di lancio verso una rinnovata posizione di leadership nel mercato nazionale”.

Sono 10 i punti vendita presenti in Emilia Romagna, per un totale di 333 dipendenti dislocati negli store delle province di Bologna (46 a Bologna e 21 a San Giorgio di Piano), Forlì Cesena (27 nello store di Bertinoro), Ferrara (38 nella città, 29 a San Giuseppe di Comacchio e 21 a Mesola), Piacenza (30 nello store di Rottofreno), Ravenna (45 nello store di Russi), Reggio Emilia (46 a Rubiera) e Rimini (30): ad essi si aggiungono la sede direzionale di Imola e la piattaforma logistica di San Giorgio di Piano che impiegano in totale 110 dipendenti.
Sul piano della crescita, l’obiettivo che Shernon Holding si è data nel piano industriale è raddoppiare il fatturato in 4 anni, portandolo a 500 MIL di euro al 2022.

Mercoledì, 07 Novembre 2018 13:18

Ictus in treno, salvato alla stazione di Rimini

(Rimini) Grazie alla prontezza della propria compagna e all'attivazione immediata ed appropriata della "catena del soccorso", un paziente marchigiano che nei giorni scorsi è stato colto da ictus in treno è stato sottoposto in tempi rapidissimi alle cure del caso, grazie alle quali ha avuto una ripresa totale e completa delle proprie facoltà. Il fattore tempo, e dunque il riconoscimento dei sintomi e il rapido intervento, in questa patologia sono infatti fondamentali.
I fatti. Il paziente, 43 anni d'età, viaggiava in treno in direzione di Bologna. Poco prima della stazione di Rimini ha iniziato ad avere alcuni dei sintomi tipici dell'ictus che sono: difficoltà a parlare e a muoversi e bocca storta, un lato del corpo più debole, difficoltà visiva e di equilibrio, un dolore alla testa intenso e insolito.
Proprio i sintomi che la compagna, che viaggiava col paziente, ha subito colto: "Rispondeva alle mie domande in modo poco chiaro, non era lucido, e aveva difficoltà da una parte del corpo – racconta la signora – ho immaginato che ci fosse qualcosa di grave che non andava, così ho chiesto aiuto agli altri passeggeri e al capotreno". Contestualmente è stato chiamato il 118 che ha inviato un'ambulanza alla stazione di Rimini dove il treno si è fermato, ed è scattato il protocollo per i sospetti casi di ictus. Il paziente è stato accompagnato al Pronto soccorso dell'Ospedale "Infermi" di Rimini, diretto dalla dottoressa Tiziana Perin, e sottoposto a consulenza neurologica, TC ed AngioTC, dalle quali è emersa l'occlusione dell'arteria cerebrale media di destra e dissecazione della carotide interna nel tratto cervicale.

I medici hanno subito effettuato un primo trattamento trombolitico endovenoso, vale a dire l'iniezione di un farmaco per sciogliere l'occlusione, e contestualmente hanno contattato e trasmesso il quadro clinico in telemedicina ai colleghi della Neuroradiologia dell'Ospedale "Bufalini" di Cesena, diretta dalla dottoressa Maria Ruggiero, centro di secondo livello vocato al trattamento endovascolare dell'ictus per i territori del Cesenate, Forlivese e Riminese. Giunto a Cesena, il paziente è stato sottoposto a trombectomia meccanica endovascolare cerebrale, cioè alla completa riapertura dell'arteria attraverso cateteri vascolari. Il paziente è stato poi ricoverato nella Stroke Unit di secondo livello a Cesena, nell'ambito della Neurologia diretta dal dottor Walter Neri.
Il fattore tempo e la perfetta sincronia e integrazione di tutti gli interventi e delle articolazioni aziendali coinvolte hanno fatto sì che il paziente si sia ripreso completamente e senza conseguenze, come il successivo esame neurologico completo ha evidenziato. I postumi dell'ictus possono essere, invece, estremamente invalidanti.
"Mi sento abbastanza bene – racconta il paziente – e soprattutto mi sento protetto. Sono stato preso in carico e curato molto bene. Per di più – aggiunge – non è la prima volta che l'Emilia Romagna mi salva la vita: quando ero bambino ho avuto un altro problema fisico importante per il quale sono stato curato e con successo, sempre all'Ospedale 'Bufalini' di Cesena".

In Romagna, ogni anno, si registrano circa 2.100 ictus ischemici. Di questi l'80 per cento rappresenta un primo episodio, il 20 per cento una recidivia. Non per tutti i pazienti è possibile effettuare i trattamenti descritti e con la medesima efficacia, in rapporto alle condizioni cliniche e alle caratteristiche dell'ictus. Nel corso del 2018 presso l'Ospedale di Cesena ne sono stati effettuati 114.
Circa il 30 per cento dei pazienti con ictus si reca in Pronto Soccorso con mezzi propri, senza attivare il 118, con un conseguente allungamento dei tempi di intervento da parte dei sanitari. Il messaggio fondamentale, come ribadiscono le dottoresse Ruggiero e Perin, è che, invece, non appena si presentano sospetti sintomi di ictus, bisogna chiamare subito il 118 perchè può significare evitare la morte e ridurre gli esiti invalidanti dell'ictus. E' dunque importante per tutti conoscere i sintomi e agire di conseguenza, tant'è vero che la Regione Emilia Romagna ha, proprio nei giorni scorsi, lanciato un'apposita campagna attraverso un video col noto comico romagnolo Giacobazzi.

Mercoledì, 07 Novembre 2018 13:13

Economia, crescono le imprese straniere

(Rimini) La crescita delle imprese straniere è un dato oramai quasi strutturale in Emilia-Romagna, dove hanno un ritmo superiore a quello nazionale, sia lo sviluppo della base imprenditoriale estera regionale, che risulta il più rapido dal 2015 nel trimestre, che la flessione delle imprese non straniere, che non cessa. Al 30 settembre le imprese attive straniere salgono a quota 48.162 (l’11,9 per cento del totale) con un aumento in un anno di 1.412 unità, pari al +3,0 per cento, il più rapido registrato dal 2015. A livello nazionale, la crescita delle imprese straniere (oltre 536 mila, pari al 10,4 per cento del totale) risulta inferiore (+2,3 per cento), come anche la diminuzione delle altre imprese (-0,2 per cento) è più contenuta. Questi sono i dati più rilevanti del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese straniere diminuiscono solo in tre regioni italiane. L’Emilia-Romagna è la terza regione per crescita, dietro Campania e Lazio, precede la Lombardia (+2,4 per cento) e stacca il Veneto (2,1 per cento). Peraltro, in Lombardia e Veneto la flessione delle imprese non straniere è più contenuta di quella emiliano-romagnola.
I settori. La tendenza alla crescita delle imprese straniere è dominante in tutti i macro settori di attività economica. L’espansione si concentra nei servizi (+859 imprese, +3,6 per cento) che trainano quella complessiva. Deriva più dal rapido incremento nell’aggregato degli altri servizi (+643 imprese, +5,2 per cento) che dall’aumento nel commercio (+212 imprese, +1,8 per cento). Si mantiene elevata la crescita della base imprenditoriale estera dell’industria (+4,2 per cento, +205 unità) e accelera nelle costruzioni (+1,3 per cento, +228 unità), mentre in entrambi i settori le imprese non straniere si riducono dell’1,8 per cento. Infine, la crescita è rapida in agricoltura (+5,0 per cento), ma è un settore che resta ancora marginale per le imprese estere. La forma giuridica. La spinta deriva sempre innanzitutto dalle ditte individuali (+818 unità, +2,1 per cento), pari l’81,6 per cento delle imprese straniere, ma sempre più anche dalle società di capitali, che crescono più rapidamente (+593 unità, +13,9 per cento), sostenute dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Questa ha contribuito però a comprimere la dinamica delle società di persone (+0,2 per cento). Diminuiscono invece leggermente le cooperative e i consorzi (-0,7 per cento).

(Rimini) “Una riunione positiva e propositiva”. Così il presidente Gianni Indino dopo il consiglio direttivo del SILB provinciale indetto in via straordinaria dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto coinvolti alcuni pierre alla vigilia della festa di Halloween, punta dell’iceberg di “una situazione che va assolutamente risolta per il bene delle imprese dell’intrattenimento e di tutto il turismo”.
“I gestori delle discoteche del territorio hanno partecipato in massa a questo appuntamento, ad esclusione di chi era fuori Rimini per motivi di lavoro, a conferma del fatto che il problema del comportamento dei pierre sia notevolmente sentito – spiega Indino -. La volontà di tutti è di iniziare un percorso comune e condiviso con regole rispettate da tutti, che porti a cambiare le cose nel minor tempo possibile. Ciò che è emerso dal confronto è che troppo spesso i pierre diventano protagonisti di fatti incontrollabili da parte dei gestori, a cominciare da vere e proprie truffe in cui fanno cadere i turisti più giovani e ingenui sfruttando i nomi delle discoteche di grido per “piazzare” in strada, in stazione, negli hotel, sui treni anche consumazioni alcoliche di scarsa qualità e a basso costo nei baretti, o addirittura facendo pagare entrate in locali ad ingresso libero. Oltre al grave danno economico che creano alle imprese, perché chi ha speso buona parte del suo budget appena ha messo piede in Riviera si ritrova poi a non avere più modo di godersi la vacanza, c’è un danno d’immagine che tutto il turismo paga per cattiva pubblicità e mancati ritorni. Tutto questo è inaccettabile.
La forza di chi ogni anno investe in proposte artistiche e tecnologiche all’avanguardia, cercando non solo di rimanere sul mercato, ma di aumentare l’appeal dei propri locali, può essere solamente fare sistema. Sistema contro questo modo di lavorare da parte di chi dovrebbe fare gli interessi dei gestori, ma anche contro l’abusivismo dilagante che permette di scimmiottare l’esperienza dei locali da ballo in ogni dove, dalle spiagge alle piazze, con il placet delle amministrazioni locali. Si è dunque pensato di introdurre novità per quanto riguarda le modalità di prevendita, utilizzando circuiti condivisi che amplifichino e valorizzino il brand Riviera di Rimini e si smarchino dalle logiche di strada. Ci proponiamo di rivederci a stretto giro per un nuovo confronto allargato anche a chi non è potuto intervenire a questo direttivo, per mettere sul tavolo nuove iniziative, per le quali si potrebbero coinvolgere anche altri protagonisti della night life”.

Mercoledì, 07 Novembre 2018 12:55

Banche, Credit agricole in Italia cresce

(Rimini) Credit agricole Italia cresce. Sotto la guida di Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia, il totale dei depositi e fondi clienti (al 30 settembre) si è attestato a 257 miliardi di euro, considerando anche gli asset under management e l’attività di banca depositaria. Il totale degli impieghi ha raggiunto i 66 miliardi di euro, con una crescita di +10% a/a. Il Gruppo è composto, oltre che dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (CACIB), Credito al Consumo (Agos, FCA Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez WM, Banca Leonardo e CA Indosuez Fiduciaria).
Alle performance del Crédit Agricole in Italia hanno contribuito i numeri del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, che consolidano la ricorrente capacità di conseguire risultati positivi e beneficiano dell’integrazione e progressione dell’attività commerciale delle 3 banche acquisite a fine 2017.

Il Gruppo ha conseguito nei primi nove mesi del 2018 un utile netto positivo pari a 215 milioni di euro (+15% rispetto allo stesso periodo del 2017), sostenuto da un’attività commerciale dinamica. In significativo incremento la base clienti, che cresce di oltre 30mila unità, con un sempre maggiore contributo del canale digitale (1 nuovo conto su 4 è online), anche grazie a nuovi prodotti e accordi commerciali dedicati.
L’attenzione all’economia si è tradotta in un’importante attività commerciale mirata al sostegno dei privati e delle imprese nonché allo sviluppo del risparmio gestito. In questo senso è stata buona la crescita dei mutui casa (+6% a/a), dei volumi intermediati di credito al consumo (+36% a/a), dei finanziamenti alle imprese (+2,3% a/a) e del comparto leasing (23% a/a). Migliora anche lo stock impieghi Agri-Agro (+7,6% da inizio anno). La raccolta gestita, invece, ha evidenziato un trend positivo (+3,3% rispetto a dicembre 2017) a fronte di un mercato che presenta una dinamica in rallentamento. I ricavi si attestano a quota 1.441 milioni, in crescita del +12% a/a anche grazie all’apporto delle tre banche acquisite a fine 2017, oltre al continuo sviluppo delle commissioni di risparmio gestito e assicurative.

La solidità patrimoniale si conferma su livelli adeguati con il Total Capital Ratio pari al 14,8%. La liquidità si attesta su livelli ben al di sopra dei limiti regolamentari con un indicatore LCR superiore al 190%, a fronte di un requisito pari al 100%. Pienamente integrate sia a livello commerciale che informatico le tre Casse di Risparmio di San Miniato, Cesena e Rimini, per le quali si è conclusa ad inizio settembre la fusione nella capogruppo CA Cariparma.
Per quel che riguarda Crédit Agricole nel suo complesso, il gruppo ha ottenuto un utile netto nello stesso periodo di 3,393 miliardi di euro (+4,0% a/a) e di 1,101 miliardi nel terzo trimestre (+3,2%).

Mercoledì, 07 Novembre 2018 09:14

7 novembre

Imu sull’ombra | L’ici dei religiosi | Il Fellini ringrazia Ryanair

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