Redditi, i pensionati riminesi sono i più poveri della regione
(Rimini) “I lavoratori ed i pensionati riminesi nel 2017 hanno dichiarato il più basso reddito medio della regione per un valore di euro 19.244,15 a dimostrazione che è necessario migliorare la qualità del lavoro nei nostri territori per poter aumentare anche la capacità reddituale.” E’ questa l’estrema sintesi fatta da Filippo Pieri, segretario generale della Cisl Romagna, nel presentare il dossier “I redditi 2017 in Romagna” realizzato dal sindacato su un campione di 54.531 dichiarazioni dei redditi dell’anno 2017 effettuate presso i CAF Cisl del territorio romagnolo nel 2018. “Il campione utilizzato – continua il sindacalista – è assolutamente rappresentativo in quanto analizza il 12,9% delle dichiarazioni compilate con modello 730. Questi dati sono una novità assoluta, in quanto neppure il ministero competente li ha ancora pubblicati.”
L’ufficio studi della CISL Romagna ha elaborato i numeri sulla base delle province in cui sono state presentate le dichiarazioni dei redditi, suddividendoli poi per tipologia di dichiarante, il quale all’interno del proprio modello 730 oltre al reddito da lavoro o pensione può avere altre tipologie di rendita. “I lavoratori della provincia di Rimini hanno un reddito medio di euro 19.340,89 – illustra Pieri – che li classifica ultimi in regione, con un differenziale del 18,8% sulla media regionale". Per capire meglio "abbiamo svolto anche un focus sulla situazione reddituale dei lavoratori under 35 – precisa Filippo Pieri – riscontrando anche per questo tipo di dichiarazioni fiscali il record negativo in regione con un valore assoluto di euro 12.783,94 che è più basso del 15,6% rispetto al 2016 e del 21,7% sulla rispettiva media regionale. Da notare che il confronto con la media generale dei lavoratori presenta un differenziale negativo di ben il 39,9%.”
“Il nostro dossier conferma appieno la recente ricerca della Caritas di Rimini intitolata Poveri giovani – approfondisce il responsabile della CISL romagnola – in cui gli stessi ragazzi intervistati denunciavano il lavoro sottopagato e irregolare. Il mondo delle imprese dovrebbe assumersi le proprie responsabilità rispetto alle ricadute sociali del non rispetto dei contratti di lavoro. Infatti con entrate così esigue i ragazzi hanno ovviamente difficoltà nel programmare la propria vita e confidano nell’azione di sostegno dei familiari.”
“Passando alla questione di genere nei redditi dei lavoratori - evidenzia il segretario – persiste una differenza marcata tra donne e uomini: le lavoratrici presentano redditi minori del 26,4% in confronto a quelli maschili. Indubbiamente su questo aspetto incide la qualità del lavoro praticato dalle donne nella provincia di Rimini. “Le dichiarazione dei pensionati di Rimini – spiega il sindacalista cislino – sono lo specchio di quelle dei lavoratori attivi. La media assoluta è di euro 19.689,07 che è aumentata di euro 279,04 sul 2016, ma segna una distanza negativa del 9,5% sulla media regionale, ponendo i pensionati riminesi al penultimo posto in regione prima dei ferraresi. Redditi di lavoro bassi danno pensioni basse - sottolinea il segretario della Cisl Romagna - aprendo un problema di sostegno sociale, con costi più alti per la collettività e rischio di riduzione dell’intervento pubblico.”
“I numeri che emergono da questo dossier confermano le tre proposte che come CISL Romagna sosteniamo con decisione” dichiara Pieri. “La prima è la necessità di agire insieme tra i comuni delle tre province romagnole: la possibilità di redigere un Piano Strategico Romagnolo, come abbiamo recentemente dichiarato, è una priorità e va assolutamente realizzata per favorire lo sviluppo e attirare investimenti. “La seconda – prosegue il segretario – è quella di attivare un volano con istituzioni, università e parti sociali che indirizzi le nostre imprese verso attività ad alto valore aggiunto. Solo così potremo migliorare la qualità dell’economia romagnola, distribuire più ricchezza ai lavoratori e ai pensionati, costruire un welfare adeguato ai nuovi bisogni. La terza proposta – conclude il leader cislino – è adeguare i premi di produttività per i lavoratori all’andamento positivo delle imprese tramite la contrattazione anche per godere delle agevolazioni fiscali previste.”
Trasloco questura, i sindacati: rischia di diventare un miraggio
(Rimini) “Tutto cambia perché nulla cambi” una affermazione paradossale de “Il Gattopardo” che si sposa benissimo con quanto sta accadendo da anni a Rimini in relazione alla infinita storia della sede della questura. Oggi i rappresentanti dei sindacati di polizia hanno volantinato in piazza Te Martiri per sensibilizzare le istituzioni affinché si sblocchi la situazione. “Sono passati venti lunghi anni, da quando vide la luce il futuristico progetto della “nuova questura” di via U. Bassi, fallimenti, promesse, illusioni, parole spese, senza mai vedere però la parola fine. Un trasferimento, che per noi poliziotti sarebbe significato, uffici più consoni meglio fruibili e a norma.
Non è un mistero, gli attuali stabili della questura sono, senza ombra di dubbio, privi dei minimi requisiti, vetusti, poco funzionali e in alcuni casi frutto di abuso edilizio, molti uffici sono ricavati in quelli che un tempo erano autorimesse, o sono ricavati da terrazzi, o come in via Bonsi, praticamente in strada, obbligando gli avventoti ad attendere il proprio turno in un atrio all’aperto. I cittadini di questa splendida città, sono testimoni delle situazione delle varie strutture sul territorio”.
Si somma a quanto detto “la parcellizzazione, che penalizza in maniera imponente anche il controllo del territorio e il buon funzionamento degli uffici, si pensi solamente alla perdita di tempo per portare in visione o alla firma un atto da una parte all’altra della città o il grave dispendio di risorse umane per vigilare quattro strutture”. Negli anni i sindacati,” hanno sempre cercato una soluzione, dapprima nei riguardi della struttura di via Bassi, successivamente poiché tale opportunità andava sfumando (per questioni gestionali e di ripristino), si vedeva di buon occhio una soluzione ponte idonea all’accorpamento dei vari stabili nella struttura di piazzale Bornaccini. Questa soluzione veniva sottoscritta nel patto per la sicurezza, ove peraltro, venivano riportati anche i tempi per il passaggio in detta struttura, a febbraio 2017 doveva avere luogo il trasferimento degli stabili di via Bonsi. Per fare ciò dovevano essere liberati due piani del palazzo di piazzale Bornaccini occupato dal “centro per l’impiego”, che nel frattempo doveva trovare locazione in corso d’Augusto. Ad oggi lo stabile non è stato ancora liberato e nonostante tutte le certificazioni siano state acquisite i lavori per il trasferimento sono pressoché fermi”.
I sindacati notano “una certa lentezza nel mantenere quanto scritto dal patto per la sicurezza da parte di chi a livello locale lo ha firmato. L’allungamento dei tempi è allarmante per il futuro, perché per converso la revisione delle classificazioni delle questure tanto richiesta dagli operatori riminesi ed operata ultimamente dal Ministero dell’Interno ha valutato un forte scompenso di personale in provincia valutando l’aumento di circa 100 uomini nei prossimi tre anni. Una vittoria che rischia di venire vanificata poiché le attuali strutture non sarebbero in grado di ricevere questo personale che rimarrebbe, insieme alla nuova sede, un miraggio”.
Un “grave danno” non solo per le donne e gli uomini in divisa, ma “anche e soprattutto, per i cittadini di riminesi, per i turisti, per la città stessa che in qualità di capitale del turismo ha la necessità di un adeguato apparato per la sicurezza”.
Misano, Giannini a nuovo comandante della Capitaneria: “ottimi risultati" nella lotta all’abusivismo commerciale
(Rimini) Il sindaco di Misano Stefano Giannini ha ricevuto il nuovo comandante della Capitaneria di Rimini, Pietro Micheli. “Durante il cordiale incontro - rendono noto dalla Capitaneria - sono state discusse alcune problematiche di carattere generale che investono la costa soprattutto durante la stagione balneare. Il sindaco ha sottolineato la fattiva collaborazione tra le due istituzioni con particolare riferimento alla lotta all’abusivismo commerciale sull’arenile sottolineando gli ottimi risultati”. Successivamente il comandante Micheli ha raggiunto Portoverde, dove è stato accolto dalla direzione dell’omonima marina. “Durante la breve visita sono state illustrate le caratteristiche del porto le tue potenzialità ed alcune criticità legate soprattutto al problema dell’insabbiamento”.
13 novembre
Sindaco indagato | Acqua arena in tribunale | Occhi nuovi per Gessica
Santarcangelo, in 100mila per la fiera di San Martino
(Rimini) Numeri da record per la fiera di San Martino a Santarcangelo: 100.000 presenze, 140 le addetti all’organizzazione, oltre 100 volontari presso i parcheggi, 70 operatori di Hera per la pulizia e la raccolta rifiuti, oltre 20 addetti sanitari a cui si aggiungono i volontari della protezione civile e dei carabinieri in congedo, 30 agenti della polizia municipale e il personale delle forze dell’ordine. Tanti i visitatori provenienti dall’Emilia e da altre regioni, Veneto, Marche e Toscana in particolare.
Come ogni anno, grande successo per la gastronomia, sia quella legata alla tradizione sia quella più originale o esotica con una varietà di proposte per tutte le età, particolarmente apprezzata anche grazie a una qualità sempre più alta della cucina e dei menù.
Per quanto riguarda gli eventi, si confermano seguitissimi sia la Sagra dei Cantastorie che il Palio della Piada, che nella sua 21esima edizione incorona come vincitore assoluto e della categoria “Giovani”, Matteo Seriacopi. Sabrina Beleffi, invece, è risultata prima in classifica per la categoria “Zone” e Maria Bernardi in quella “Over”, mentre un premio speciale alla carriera è stato assegnato a Massimo Broccoli dell’Osteria del Campanone.
Soddisfazione anche da parte della Pro Loco di Santarcangelo che oltre al Palio della Piada ha organizzato numerose visite guidate a gruppi composti anche da 100 persone e ha gestito insieme agli Amici di Sant’Ermete l’Osteria delle tradizioni con risultati oltre ogni aspettativa.
Pari a 1.275 euro è invece l’incasso del “Mercatino dei libri già letti” organizzato dal gruppo Civivo Amici Biblioteca Santarcangelo nel gazebo di piazza Ganganelli, che andrà proprio a finanziare l’acquisto di strumenti o finanziare attività della Baldini.
Diverse, inoltre, le attività che anche per la Fiera di San Martino guardano al sociale: oltre alle bancarelle della “Fiera della solidarietà” dislocate sotto al porticato di via Garibaldi, il ricavato dei biglietti dei parcheggi gestiti dalle associazioni sportive e di volontariato – insieme a quello delle Castagne di Bech in via de Bosis – sarà devoluto a sostegno delle famiglie in difficoltà del territorio e a progetti in aree svantaggiate del mondo.
Per quanto riguarda invece viabilità, sicurezza e abusivismo, la polizia municipale (che poteva contare su circa 30 agenti, grazie anche a rinforzi provenienti da altri comuni) non ha registrato particolari problematiche se non temporanei rallentamenti del traffico dovuti alla straordinaria affluenza di pubblico. Circa 70 addetti Hera, attivi dalle 2 alle 6 del mattino, si sono infine occupati della raccolta dei rifiuti e della pulizia di strade, marciapiedi e piazze. Un lieve miglioramento si è ottenuto anche nella raccolta differenziata, nonostante le difficoltà date dal grandissimo afflusso di pubblico.
“Con questa edizione, che rientra fra le migliori degli ultimi anni sia in termini di affluenza che di proposte commerciali ed enogastronomiche – afferma il sindaco Alice Parma – Santarcangelo si conferma come la vera ‘piazza della Romagna’. Un grande spazio aperto e accogliente dove poter rivivere le tradizioni del passato o sperimentare situazioni originali e creative, dove poter gustare buon cibo e vino di Romagna o piatti d’eccellenza che provengono da altre parti d’Italia e del mondo. Si tratta di una grande piazza che ha spazi e proposte per tutte le età: dalle osterie tradizionali ai più inusuali Truck Food, dalle visite alle grotte monumentali alle esposizioni di arte contemporanea”.
La realizzazione di un evento di tale portata è frutto anche del lavoro coordinato delle Forze dell’ordine, della Prefettura e della Questura, degli agenti di Polizia municipale, dei volontari, degli organizzatori di Blu Nautilus e della disponibilità dei residenti a cui va il ringraziamento del sindaco Parma e dell’assessore alla sicurezza Danilo Rinaldi. Soddisfatto del risultato ottenuto grazie alle misure preventive, l’assessore Rinaldi afferma che “Per quanto a volte causa di disagi, hanno consentito di raggiungere ottimi risultati sia per la garanzia dell’ordine pubblico sia per la tutela della legalità. Da questo punto di vista – conclude l’assessore – i miglioramenti nell’organizzazione e nella sicurezza della fiera sono evidenti. Un’impostazione organizzativa frutto di un percorso che negli anni ha sempre avuto come obiettivo primario quello di migliorare le misure di prevenzione, impegnandosi al tempo stesso a garantire la tutela dei diritti di residenti e visitatori e ridurre quanto più possibile i disagi per operatori economici, partecipanti e residenti stessi”.
Grande soddisfazione anche da parte dell’assessore al Turismo e Sviluppo economico Paola Donini: “La Fiera di San Martino si conferma ogni anno come uno degli appuntamenti più attesi e apprezzati dell’autunno, non solo per i santarcangiolesi ma anche, data la provenienza dei visitatori constatata da Blu Nautilus e Pro Loco, per la Romagna intera. Vista la straordinaria affluenza di questa manifestazione è innegabile la ricaduta positiva sulle attività economiche e sul turismo della nostra città. L’attenzione e il lavoro portato avanti per assicurare una qualità sempre maggiore alle nostre fiere – conclude l’assessore Donini – anno dopo anno sono più chiari e visibili, e trovano riscontro nelle presenze e nell’indotto economico e turistico”.
Sanità, Villa Maria cresce ed è pronta a nuovi investimenti
(Rimini) Come diretta conseguenza dell’imponente piano investimenti del periodo 2011-2014 pari a circa 15 milioni di euro che ha portato alla ristrutturazione, all’ampliamento e al rinnovamento delle dotazioni e delle tecnologie della Casa di Cura, oggi Villa Maria si appresta a chiudere il 2018 con numeri in forte aumento in tutti i principali settori: attività chirurgica, di ricovero e attività ambulatoriale e con il personale cresciuto del 20% nell’ultimo triennio. “Da quando nel 2015 è entrato a pieno regime il nuovo blocco operatorio composto da quattro sale a elevata tecnologia– dichiara il Dott. Gualtiero Antola della Direzione Generale - Villa Maria è cresciuta in maniera costante e significativa con livelli di qualità e sicurezza che possiamo definire di eccellenza. Un esempio su tutti riguarda la chirurgia ortopedica. Circa otto anni fa a Villa Maria si facevano 60 protesi l’anno, mentre nel 2018 saranno oltre 700. Tutto questo è stato possibile grazie a cinque fattori: chirurghi ortopedici di primo livello, alti standard di tecnologia e sicurezza, procedure continuamente aggiornate, un modello organizzativo integrato e certificato e trattamenti riabilitativi personalizzati in base alle esigenze del paziente e diversificati secondo le tecniche chirurgiche”.
Il sistema organizzativo della Casa di Cura Villa Maria nel 2017 ha ottenuto lo status di Ospedale Certificato. Un aggiornamento dalla normativa ISO 9001:2008 alla ISO 9001:2015, che sta gradualmente modificando tutto il sistema gestionale di Villa Maria, portandolo a essere in linea con i più moderni sistemi organizzativi. “La sicurezza per pazienti e operatori e la gestione del rischio clinico sono attività sulle quali abbiamo e continueremo a investire tantissimo - dichiara la Dott.ssa Giuliana Vandi Direttore Sanitario di Villa Maria. - Per il paziente significa essere tutelato al massimo sin dal pre ricovero con percorsi accurati in cui il paziente è valutato attentamente prima di essere sottoposto all’intervento chirurgico. Un altro aspetto è la formazione dei nostri operatori. Solo per citare un dato nel biennio 2017-2018 sono state effettuate oltre 9 mila ore di formazione professionale necessarie per innalzare la qualità e consentire l’acquisizione dei crediti ECM”.
Nel 2018 sono stati effettuati circa 6.600 ricoveri ed effettuati circa 6mila interventi chirurgici di cui 3.200 di Ortopedia e 1.600 in Oculistica. Sempre crescente è il numero di interventi in chirurgia vertebrale (dalle erniectomie e vertebropalstiche fino alle artrodesi e stabilizzazioni multilivello per scoliosi) e in chirurgia generale con interventi di maggiore complessità sulla parete addominale, chirurgia tumorale, chirurgia del pavimento pelvico e delle incontinenze. Per le attività ambulatoriali nel 2018 Villa Maria ha avuto 80 mila utenti ed erogato 100 mila prestazioni di cui: 9 mila ecografie, 8 mila risonanze magnetiche, 16 mila prestazioni oculistiche, 6 mila esami di endoscopia digestiva. Gli incrementi più significativi nel triennio 2016-2018 si registrano in Cardiologia ( +27%), Ortopedia (+39%) e Dermatologia (+80%).
Tra le novità si deve segnalare l’avvio dell’importante collaborazione con il Prof. Dino Amadori. Il noto oncologo inizierà a svolgere attività ambulatoriale e diventerà un punto di riferimento non solo per l’utenza ambulatoriale ma anche per i colleghi che esercitano la loro attività all’interno della Casa di Cura. Altre novità riguardano l’utilizzo di tecniche innovative presso l’Ambulatorio del Dolore diretto dal Dott. Alessandro Ingardia, quello di Chirurgia dermatologica laser assistita con il Dott. Enrico Magni (laser a luce pulsata per fotoringiovanimento, laser alessandrite per epilazione) e l’Ambulatorio di Endocrinologia con la Dott.ssa Eleonora Rinaldi (visite, ecografie ed ago aspirato).
Per quanto riguarda le modalità di accesso alle attività ambulatoriali, Villa Maria si conferma un punto di riferimento per il Sistema Sanitario regionale con circa il 54% delle prestazioni svolte per il servizio pubblico, il 34% in regime privatistico e il 12% per i pazienti assistiti da Casse, Mutue e Assicurazioni private.
“Negli ultimi anni – osserva il Dott. Graziano Valli delle Direzione Generale - abbiamo assistito a tassi di crescita significativa in particolare modo per le prestazioni erogate tramite Fondi Sanitari, Mutue e Assicurazioni private. Questo è un dato che stimiamo in ulteriore crescita anche per il 2019 per effetto dell’evoluzione del nostro Sistema Sanitario nazionale e per le nuove logiche aziendali in tema di welfare”.
“Da sempre attenta al continuo rinnovamento tecnologico – spiega il Dott. Gualtiero Antola della Direzione Generale – il piano d’investimenti 2019 sarà focalizzato sulla diagnostica. Dopo l’acquisizione di un ecografo ad alta definizione, si prevede la ristrutturazione di tutto il Dipartimento di Diagnostica per Immagini e l’acquisizione di una nuova Risonanza Magnetica ad alto campo (1,5 tesla) che diventerà un punto di riferimento nell’Area Vasta, e non solo. Entro l’estate si prevede anche l’installazione di una TAC a 32 strati a supporto della sicurezza dei pazienti operati e per un corretto inquadramento delle patologie tumorali.”
Teatro Galli, il Barbiere di Siviglia diventa ‘balletto d’azione’
(Rimini) Monica Casadei prosegue il suo lavoro di rilettura di alcune figure mitiche della letteratura musicale e operistica e in occasione dei centocinquant'anni dalla morte di Gioachino Rossini affronta uno dei titoli più celebri del maestro pesarese, Il Barbiere di Siviglia. Uno spettacolo che Monica Casadei ha immaginato come un avveniristico "balletto d'azione" e che arriva martedì 13 novembre (ore 21) sul palcoscenico del Teatro Galli di Rimini nel secondo appuntamento del cartellone del turno D – altri percorsi della stagione di prosa.
Come nelle precedenti creazioni, anche questa performance della Casadei coinvolge sia i danzatori di Artemis sia gli artisti visivi e i musicisti che costituiscono ormai un tutt'uno con l'ensemble danzante. Una contaminazione di linguaggi che si arricchisce in questa occasione della performance di live painting dell'artista pesarese Giuliano Del Sorbo.
Chi è davvero Figaro? Nella lettura di Monica Casadei è il prototipo dell'uomo di successo nel mondo di oggi. Inguainato in rigorosi abiti manageriali, l'eroe rossiniano diventa l'emblema di chi riesce a soddisfare con efficacia, vivacità e savoir faire le aspettative di una società che impone ogni giorno di raggiungere i propri obiettivi ottimizzando tempi ed energie.
In una un'interpretazione coreografica caratterizzata da un'atmosfera sospesa tra un passato-ombra e un presente lampeggiante e frenetico, il personaggio di Figaro si moltiplica nei corpi dell'intera compagnia, dove, senza distinzioni di gender, gli interpreti agiscono con la determinazione, l'energia e il rigore di una squadra speciale: tonici, grintosi e iper-concentrati, la loro danza manipola il tempo e lo spazio senza tregua, tesse e scioglie in continuazione una rete infinita di cambi di direzioni, incroci di traiettorie e intarsi di movimenti.
Il Barbiere di Siviglia ha debuttato nel marzo scorso a Pesaro e dopo essere stato presentato a Bangkok ha avviato una importante tournée italiana e internazionale.
Di origine ferrarese e laureata in Filosofia con una tesi su Platone e la danza, Monica Casadei si dedica allo studio della danza classica e moderna, prima in Italia, poi a Londra, infine a Parigi dove si trasferisce sul finire degli anni Ottanta. Decisivi nel suo percorso formativo, in particolare, i coreografi Pierre Doussaint e Isabelle Doubouloz, così come le contaminazioni derivate dalla pratica delle arti marziali. Nel 1994 fonda in Francia la Compagnia Artemis Danza, con la quale si trasferisce in Italia nel 1997. La Compagnia ha realizzato oltre trenta creazioni firmate da Monica Casadei, cui si affiancano le coreografie per spettacoli teatrali e d'opera lirica, la promozione di opere di giovani autori e numerose iniziative formative, nella duplice accezione di perfezionamento professionale per danzatori e attori e avvicinamento ai codici della danza per il più vasto pubblico.
Santarcangelo, doc su Renzo Piano al Supercinema
(Rimini) Dopo aver inaugurato la stagione 2018/2019 delle I Wonder Stories, torna nei cinema Renzo Piano – l'architetto della luce, il film diretto dal maestro del cinema Carlos Saura che ritrae il genio e il processo creativo di uno dei più grandi architetti viventi, Renzo Piano. Il film, di nuovo nelle sale italiane in questi giorni, è in programma martedì 13 e mercoledì 14 novembre (ore 21,15) alla sala Wenders del Supercinema di Santarcangelo.
Quando cresci con l'idea che costruire è un'arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo. Così è per Renzo Piano, architetto italiano tra i più celebri al mondo, autore del Centre Pompidou di Parigi, dell'Auditorium Parco della Musica a Roma e degli edifici del New York Times. A raccontare questo genio dell'architettura è un genio del cinema, Carlos Saura.
Il racconto in presa diretta di uno dei più recenti progetti curati da Piano, il centro Botìn a Santander, diventa presto riflessione sul processo creativo. Per capire che l'arte, sia essa cinema o architettura, non è un atto prevedibile. Spesso è un po' come guardare al buio: prima di capire ciò che accadrà, bisogna dare il tempo agli occhi di adattarsi.
Aggredisce donna e sfascia volante della Polizia
(Rimini) Ha prima aggredito una donna per strada e poi, invitato dagli agenti di Polizia intervenuti a salire a bordo dell'auto di servizio per capire cosa fosse successo, ha sfasciato la vettura a suon di calci. Per questo un ragazzo di 21 anni è stato arrestato a Rimini con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, reati per i quali dovrà rispondere domani mattina con rito direttissimo.
La volante era intervenuta sabato alle 18 dopo un paio di segnalazioni relative a un'aggressione verbale e al comportamento molesto tenuto in strada da ragazzo di nazionalità straniera nei confronti di una donna. La vittima si è allontanata rifugiandosi nell'esercizio commerciale del figlio, mentre il giovane - in stato di ubriachezza - è stato fatto salire a bordo della volante dagli agenti per accertamenti. A quel punto il ragazzo ha prima colpito con il proprio volto la paratia divisoria dell'auto senza però farsi male e, poi, ha appoggiato la propria schiena lungo i sedili del mezzo e ha cominciato a colpire con calci violenti la portiera posteriore destra causandone la fuoriuscita dall'asse del vetro e l'ammaccamento del montante. Gli agenti l'hanno quindi bloccato ricevendo sputi, calci e pugni. Di qui l'arresto (Ansa).
Sorpresa con 60mila euro contraffatti
(Rimini) Circa 60mila euro contraffatti sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a Napoli. Le banconote erano nella disponibilità di una cittadina originaria del Senegal che è stata bloccata per un controllo nella zona di piazza Garibaldi, non lontano dalla stazione ferroviaria. La donna, residente in provincia di Rimini, non ha saputo giustificare il possesso di quell'ingente somma di denaro: tutte banconote da 50 e da 20 euro, abilmente contraffatte. La donna è stata arrestata con l'accusa di falsificazione e di ricettazione (Ansa).