Adunata Alpini, gli albergatori si organizzano
(Rimini) Primo incontro operativo questa mattina in Residenza Comunale dopo l’ufficializzazione da parte del Consiglio direttivo di Ana della scelta di Rimini e San Marino quali sedi ospitanti della 93esima adunata nazionale degli Alpini, in programma nel maggio 2020. Un importante appuntamento che si stima coinvolgerà circa 500mila alpini con oltre un milione di presenze previste in tre giorni di adunata e che per la sua ricaduta una valenza non solo provinciale, ma regionale. Il territorio riminese e sammarinese è stato scelto anche per il suo rodato sistema di accoglienza e ospitalità, già pronto a mettersi in moto. Al tavolo oggi insieme all’assessore Gian Luca Brasini erano presenti i rappresentanti del gruppo riminese degli Alpini, il presidente di Aia Rimini Patrizia Rinaldis e di Rimini Reservation Ivan Gambaccini e i rappresentanti degli albergatori di Cattolica e Bellaria “per costruire il meccanismo di relazioni – spiega l’assessore Brasini – e in particolare in questa fase soffermandoci sulla gestione della logistica delle prenotazioni alberghiere. Si tratta di un evento di sistema, una rete che necessariamente richiederà un coordinamento centralizzato”.
Gioco d’azzardo, Riccione stringe le maglie
(Rimini) Approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale il nuovo "Regolamento delle sale da gioco, installazione apparecchi da intrattenimento e giochi leciti. Prevenzione e contrasto delle patologie e problematiche legate al gioco". Nella stessa seduta, svoltasi mercoledì 14 novembre, il Consiglio Comunale ha approvato i punti all'ordine del giorno quali l'aggiornamento del piano di revisione straordinaria delle partecipazioni relativo alla società New Palariccione S.R.L., lo schema di convenzione per l'affidamento dei servizi di tesoreria dal 2019 al 2021 e l'acquisizione al demanio stradale comunale delle porzioni di terreno costituenti la sede di viale Carbonia, ai sensi della legge n.448/98.
Tra le risposte alle interpellanze presentate dai consiglieri comunali due in particolare, presentate dal Movimento 5 Stelle, hanno riguardato il processo in atto di regolarizzazione degli allacci fognari e le indagini partite sulla presenza di odori sgradevoli riscontrati nella zona artigianale di Riccione.
L'assessore all'ambiente Lea Ermeti nelle sue risposte ha evidenziato i provvedimenti avviati e in corso per due tematiche legate all'ambiente e per le quali l'amministrazione ha preso ogni misura ritenuta necessaria alla risoluzione di questi due distinti temi.
In merito agli odori sgradevoli segnalati dai residenti nella zona artigianale e nelle aree limitrofe le attività di controllo sono iniziate nell'estate 2017 sul territorio del Comune di Coriano, a seguito delle quali è stato chiesto ad Arpae di aumentare lo spettro di ricerca per individuare le aziende che causano tali odori. Delle aziende che interessano il Comune di Riccione, è stato riscontrato che rientravano regolarmente nei rispettivi parametri emissivi e, allo stato attuale, queste operano in regime di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) con controllo delle emissioni, dispongono di una regolare autorizzazione e sono sottoposte a controlli per il corretto mantenimento degli impianti, come previsto per legge.
L'ingresso delle emissioni odorigene in AUA è avvenuta recentemente, nel dicembre 2017, e ad oggi non è applicabile in tempi stretti poiché la redazione di un regolamento è stata demandata alle Regioni. Se le aziende sono regolari dal punto di vista delle emissioni si lavora per individuare la tipologia odorigena causa delle segnalazioni, tanto che per giungere ad un controllo ancor più completo nell'arco di tutta la giornata, e non solo in alcune fasce orarie, l'amministrazione lavora su più fronti. E' infatti iniziata a fine settembre una rilevazione degli odori tramite naso elettronico che a breve concluderà l'attività di registrazione. Il periodo di elaborazione dei dati si concluderà a gennaio 2019. Nel frattempo sono partite le indagini della Polizia Municipale con il supporto delle guardie Gev in orari diversi della giornata. In questo modo si avrà una quadro più completo e dettagliato della corposa rilevazione messa in atto.
Relativamente al monitoraggio di regolarizzazione degli allacci fognari avviato da mesi con Hera, nel sottolineare che si tratta di allacci di acqua meteorica che finiscono impropriamente in acqua nera, l'assessore Ermeti ha ricordato essere 4 le ordinanze comunali emanate complessivamente tra la zona di Riccione Paese e il territorio a mare della ferrovia, nel tratto compreso tra il porto canale e il torrente Marano, precisamente tra viale Bellini e viale Fucini.
Dei fabbricati presenti nella zona a mare della ferrovia, il 17% convoglia direttamente le acque di pioggia nella condotta fognaria delle acque reflue. Dallo scorso maggio ad oggi sono stati eseguiti 290 rilievi in proprietà privata, tramite la compilazione di apposito modulo della rete fognaria interna, e 773 controlli dove è stata sufficiente una valutazione dell'immobile. Per la zona di Riccione Paese le attività di verifica termineranno entro l'anno. Dalle verifiche complessive eseguite ad oggi l'assessore Ermeti ha ricordato che in genere si tratta di abitazioni civili, strutture ricettive o commerciali che sono erroneamente collegate alla fognatura nera. Dalla partenza della campagna l'attività di regolarizzazione è stata giù avviata in buona parte in autonomia dai privati. Non sono previste al momento sanzioni proprio perché la campagna non è ancora terminata, fermo restando che l'obiettivo dell'amministrazione è quello di accompagnare i privati, con l'ausilio di Hera, verso la completa regolarizzazione degli allacci.
In difesa della darsena, comune scende in piazza con ‘Marina di Rimini’
(Rimini) In rappresentanza del Comune di Rimini sia il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi che l'assessore al Demanio Roberta Frisoni hanno partecipato alla manifestazione che si è svolta questa mattina in difesa di Marina di Rimini e di tutte le Marine d'Italia. Un'occasione per ribadire il netto "no" dell'Amministrazione comunale di Rimini agli sviluppi in tema di canoni demaniali che stanno mettendo in serio pericolo il futuro della darsena stessa e un impegno, ribadito davanti ai manifestanti sia dal Sindaco Gnassi che dall'assessore Frisoni, a sostenere attivamente come amministrazione comunale di Rimini e Anci le Marinerie. In ogni iniziativa che abbia come obiettivo la soluzione in Parlamento di una questione per molti versi paradossale.
"Le Marine e le darsene – hanno ribadito gli amministratori riminesi - sono infrastrutture strategiche in un Paese che si affaccia sul Mediterraneo e per questo da sostenere. Così come lo straordinario driver della cosiddetta 'Blue Economy', che va dalla marineria, alla nautica e alle filiere ad essere riconducibili. Tutto quello che nel nostro Paese non è avvenuto e non avviene.". Il Sindaco ha ricordato come Comune di Rimini ed Anci abbiano redatto una proposta normativa e anche un emendamento alla Legge di Stabilità per risolvere alla radice, in via parlamentare, questo incredibile imbroglio che danneggia imprese, lavoratori, città e l'intero Paese.
Teatro Galli, ‘Barbiere smart’ con il quintetto dell’orchestra Rossini
(Rimini) Dopo la speciale ‘anteprima’ lo scorso 25 ottobre, con una speciale rappresentazione eseguita dall’Orchestra Lettimi riservata ai ragazzi e ai nonni a tre giorni dall’inaugurazione del Teatro Galli, il palcoscenico riminese torna ad ospitare “Il barbiere di Siviglia smart”, progetto dell’Orchestra Sinfonica della città di Pesaro in omaggio a Gioacchino Rossini, tra i più rappresentativi musicisti della storia della musica e del melodramma della prima metà dell'Ottocento di cui proprio il 13 novembre scorso si sono celebrati i 150 anni dalla morte. Una versione adattata del più celebre ed eseguito lavoro del compositore marchigiano che sarà proposto dal quintetto dell’Orchestra Sinfonica Rossini al pubblico domenica 18 novembre alle 21 al Teatro Galli, nell'ambito dei Concerti da Camera della Sagra Musicale Malatestiana.
Il barbiere di Siviglia smart è una versione agile e accattivante del capolavoro rossiniano, che debuttò nel 1816 e che comprende arie, duetti e pezzi d’insieme di grande valore, assoluta genialità e notorietà. La trascrizione musicale e l’adattamento del testo portano la firma di Noris Borgogelli, che ha riscritto l’opera per piccolo ensemble e con la presenza dei personaggi principali. Una versione inedita e concentrata nell’arco di circa 80 minuti fra i numeri musicali dell’opera e la lettura dei testi di raccordo fra un brano e l’altro, con un ritmo serrato e un continuo crescendo rossiniano. Sul palco insieme a Quintetto dell'Orchestra Sinfonica G. Rossini diretto da Borgogelli ci saranno Giorgia Paci nei panni di Rosina, Manuel Amati nelle vesti del Conte di Almaviva e William Hernandez a dare voce a Figaro.
Provincia, ai confini del meteo
(Rimini) Il presidente della Provincia, Riziero Santi, ha scritto alla redazione Rai dell'Emilia-Romagna per segnalare che le previsioni meteo del Tgr Rai Emilia-Romagna non contemplano l'area territoriale dei 7 comuni dell'Alta Valmarecchia che dal 2009 fanno parte della Provincia di Rimini. Questi invece continuano ad essere presenti nelle previsioni meteo del Tgr Marche.
“Precisato che i cittadini - spiega Santi - ci tengono a rientrare nell'informazione riferita al territorio della comunità della Provincia di Rimini come correttamente deve essere, vi è anche una ragione oggettiva riferita alla diramazione di allerte meteo di Protezione Civile regionale per aree omogenee, essendo la zona in oggetto classificata nelle macroaree A e B della Regione Emilia-Romagna”. Per queste ragioni Santi ha chiesto di poter risolvere quanto prima l'incongruenza.
Papa Francesco, al Tiberio il film di Wenders
(Rimini) Al Cinema Tiberio domani e e sabato è in programma il film di Wim Wenders ‘Papa Francesco un uomo di parola’. Il film vuole essere un viaggio personale in compagnia di Papa Francesco, più che un documentario biografico relativo alla sua figura. Gli ideali del Papa ed il suo messaggio sono centrali in questo documentario, che si prefigge di presentare la sua opera di riforma e le sue risposte riguardanti alcune questioni di livello globale. Il film si basa visivamente e narrativamente sull'interazione del pubblico face-to-face con il Papa, instaurando un dialogo tra lui e, letteralmente, con il mondo. Disponibile nel rispondere alle domande di persone provenienti da qualunque background, Papa Francesco risponde a contadini, lavoratori, rifugiati, bambini ed anziani, detenuti, a coloro che vivono nelle favelas e campi di rifugiati. Tutte queste voci e facce sono uno spaccato di umanità che partecipa ad una conversazione con Papa Francesco.
L'opera di Wim Wenders apre la nuova rassegna cinematografica, in collaborazione con ACEC, sui temi della spiritualità La Grande Luce, dedicata quest'anno alla solidarietà. Seguirà martedì 27 novembre (ore 17) e mercoledì 5 dicembre (ore 21) My name is Adil di Adil Azzab, Andrea Pellizzer e Magda Rezene: Adil è un bambino marocchino in viaggio verso l'Italia per ritrovare il padre che non vede da tempo. Un film che insegna a "camminare con le scarpe altrui", a comprendere la povertà e afferrare il senso del distacco e del sogno.
La rassegna si conclude il 2 dicembre (ore 21) con il documentario Un paese di Calabria di Shu Aiello e Caterina Catella, dedicato all'esperienza di accoglienza di Riace, esperienza importante e preziosa per i migranti che vengono dal mare. Al termine del film è prevista una tavola rotonda sul tema dell'accoglienza.
Diocesi, domenica si celebra la giornata dei poveri
(Rimini) Non solo pane ma dignità. Rimini accoglie con gioia la proposta di papa Francesco e domenica 18 novembre rilancia la Giornata Mondiale dei Poveri. La Giornata mondiale dei poveri viene celebrata ogni anno (questo è il secondo) nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario. Il logo che accompagna la Giornata mostra la dimensione della reciprocità. Si nota una porta aperta e sul ciglio si ritrovano due persone. Ambedue tendono la mano; una perché chiede aiuto, l'altra perché intende offrirlo. In effetti, è difficile comprendere chi tra i due sia il vero povero. O meglio, ambedue sono poveri. Chi tende la mano per entrare chiede condivisione; chi tende la mano per aiutare è invitato a uscire per condividere. Sono due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa. Braccia che esprimono solidarietà e provocano a non rimanere sulla soglia, ma ad andare incontro all'altro. Il povero può entrare in casa, una volta che dalla casa si è compreso che l'aiuto è la condivisione.
La Diocesi di Rimini celebra la Giornata, intitolata "Questo povero grida, il Signore lo ascolta", con un evento diocesano domenica 18 novembre 2018, invitando inoltre calorosamente tutte le comunità a programmare eventi e progetti. Molte sono le iniziative parrocchiali di cui si ha già notizia. A livello cittadino, i poveri sono tutti invitati alla S. Messa alla chiesa di San Giuseppe al Porto, a Rimini, presieduta dal Vescovo di Rimini, alle ore 11, domenica 18 novembre. Alla liturgia eucaristica seguirà il pranzo comunitario presso gli ampi locali sottostanti alla Chiesa di San Giuseppe al Porto. Si tratta di un appuntamento reso possibile dal fattivo contributo di Caritas diocesana, Associazione Papa Giovanni XXIII, Capanna di Betlemme e Opera S. Antonio, oltre alla preziosa collaborazione della Protezione Civile (per gli aspetti organizzativi) e della Chiesa Ortodossa rumena che attualmente utilizza gli spazi di Sant'Agnese. A tavola, tra gli altri, ci sarà anche il Vescovo, mons. Francesco Lambiasi, oltre ad una schiera di volontari espressi dalle quattro realtà che hanno organizzato l'iniziativa: queste persone serviranno a tavola.
Sono stati invitati anche amministratori, politici, persone che occupano ruoli di responsabilità, oltre ai diaconi e ai seminaristi riminesi, e i rappresentanti delle confessioni religiose presenti a Rimini e di altre fedi.
I primi destinatari del pranzo sono le persone accolte o ospiti delle due mense cittadine (mensa Caritas e mensa dei frati di Santo Spirito) e della Capanna di Betlemme. Sono attesi a tavola almeno 300 ospiti.
"Mi unisco all'auspicio di Papa Francesco perché questa nuova Giornata Mondiale, diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda. – sono parole del Vescovo di Rimini – I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l'essenza del Vangelo".
La Giornata prosegue alle ore 15 con una festa con canti, testimonianze, sketch (molti protagonisti saranno gli stessi indigenti) e messaggi sul tema della Giornata stessa. Una importante anteprima della Giornata è in programma venerdì 16 novembre. Si tratta della Veglia organizzata dalle ore 21 presso la chiesa della comunità delle Clarisse, a San Bernardino, nel centro storico di Rimini. Dopo la Veglia, che prenderà in esame i tre verbi suggeriti dal Papa (gridare, rispondere, liberare) su proposta di Caritas e Papa Giovanni XXIII, seguirà un ulteriore segno di condivisione: un gruppo di giovani condividerà la notte dei senza tetto. L'invito è aperto ai giovani di tutte le parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali.
La Diocesi, inoltre, invita caldamente ogni comunità parrocchiale a celebrare adeguatamente questa giornata secondo i desideri del Papa. Con la sensibilità, le possibilità e l'inventiva propria di ciascuna realtà. A questo riguardo, il Vescovo di Rimini ha inviato personalmente una lettera a tutti i sacerdoti, alle comunità parrocchiali e ai responsabili delle diverse comunità religiose e associative. Tra le varie proposte che costellano la Giornata, c'è anche quella di accompagnare fisicamente (e magari andare a prenderli direttamente nei luoghi dove abitano) i poveri alla messa a San Giuseppe al Porto, e nei due momenti cittadini, ma anche nelle varie parrocchie.
"Non solo una buona azione ma riconoscimento di una dignità" rilancia il Vicario generale, don Maurizio Fabbri in relazione a questo appuntamento. "Con l'idea di creare delle occasioni concrete di incontro, e non solo di assistenza, perché il povero è una persona e non un problema e per aiutarlo davvero bisogna riconoscerlo come un fratello e una sorella che diritto anch'esso a tutto ciò che desideriamo per noi stessi".
Artisti per sempre, dialogo tra la psicanalista Biondi e il pittore La Motta
(Rimini) “Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista una volta che cresce”. E’ a partire da questa considerazione di Pablo Picasso che è nato il dialogo pubblico, ‘Senza titolo’, di martedì scorso tra l’artista Alessandro La Motta e la psicoanalista Loretta Biondi, introdotto da Omar Battisti di ‘Nidienodi’, che ha promosso l’iniziativa, in collaborazione con la Rete Nazionale del Consultori di Psicoanalisi Applicata. Nella cornice della bottega di La Motta (in via Asili Baldini a Rimini) a dare il la alla conversazione è stata la poesia di Annalisa Teodorani.
Una la domanda di fondo. “Perché - sottolinea Loretta Bionfi - oggi vogliamo partire dal nostro lavoro clinico con bambini e adolescenti? L’esigenza è di testimoniare ciò che noi dell’equipe di Nidienodi impariamo da loro, dal lavoro con loro. Uno degli elementi fondanti di questo lavoro è la costruzione di un posto soggettivo per ciascuno di essi”.
In genere, “tendiamo a sostenere l’ipotesi che il bambino non è soltanto quel tempo sincronico dell’esistenza, ma che ha un contesto familiare che lo precede e un “destino” che gli appartiene, che sceglie sempre. ‘Senza titolo’, non è solo la ricerca di quel posto, ma è la rottura della codifica dell’essere precostituito, indicato, etichettato dal discorso sociale. Così come ogni bambino è bambino con “quel portato” di esistenza determinata ma mai interpretata, se non da lui, se è messo al lavoro”.
Per l’artista, fa eco Alessandro La Motta, “l’assegnazione volontaria di un valore allo spazio allo spazio bianco dell'opera, alla pagina bianca è già una titolazione. Come sostiene Picasso io non so come verrà l'opera che realizzo la scopro quando l'ho fatta...così credo io, che l'opera stessa, lo spazio dell'opera, mi definisca, spiego meglio..."Picasso è Picasso" nel farsi con l’opera". Da anni, almeno una trentina, La Motta lavora con gli scarti di produzione e con materiali usati, “con un loro vissuto e con una destinazione d’uso diversa, sono entrati nel mio processo creativo. Sono elemento sostanziale da cui partire, con un’implicazione non meramente stilistica, ma correlata a un’impronta di “esistenza” precedente al mio intervento, come se disegnare e cancellare su un materiale con un “vissuto” certo, ma dismesso o deviato nel suo uso, mi consentisse quelle impronte di esistenza, quel sentimento “archeologico” di farci rivivere attraverso l’arte, la vita della materia. Ma questa è un’operazione adulta appunto, come dice Picasso è l’atteggiamento di scoperta e di stupore che porta l’artista a mantenere quello spirito, quell’indomito desiderio di trovare un modo di ricreare quel mondo magico dell’infanzia della manipolazione giocosa delle cose. E’ un modo, il modo del bambino per crearsi il mondo il proprio mondo, quello spazio suo solo suo”.
Sin da piccolo, racconta La Motta, “mi sono trovato a maneggiare pezzi di legno e impiallacciature, scarti di produzione del lavoro di mio padre ebanista, e quei materiali alimentavano in me la fantasia, e sono diventati nel tempo insieme a vecchie carte e lamine di metallo arrugginite o ossidate, il vero e proprio campo in cui sviluppare l’opera, l’idea creativa. Diversi anni fa ho scritto un racconto su quei ricordi di escono alcuni stralci che dicono di quello stupore: ”Eppure non potevo non curiosare tra quei vecchi scaffali - trovare impiallicciature, le più svariate o tralci di radici d’ulivo, imbattermi in scassati transistor e gigantesche valvole spaziali; finite lì chissà come o curiosare nei sacchi iuta in cui erano stivati cotone e gommalacca d’angelo in minutissime squame; lo sento ancora oggi, come allora, nelle mie giovani narici, inalarsi l’odore dell’alcool sprigionato dalla tanica in latta che avevo segretamente violato”.
La Motta va avanti. “Li vedo ancora lì i mobili, affastellati l’uno sull’altro o pezzo su pezzo come improbabile meccano , poltrone incastrate come l’opera di un dio pazzo , e sedie appese come quarti di bue a travi e cordami come attendessero ospiti ... si dice fossero anime celesti scese per dissolvere polvere e fuliggine da quelle sedute. E mi ricordo gli attrezzi che avevi realizzato su misura per me , il martellino , i mobili in miniatura - e le ore, le lunghe ore che rubavi al tuo lavoro seguendo i miei progetti improbabili nel quale ti coivnolgevo: vedi ero già allora preso via dalla fantasia; ma l’avventura di quel giocare e scoprire. Forse proprio allora per vincere il terrore che la noia mi assalisse, maturai l’idea, la grande fuga: da grande non avrei voluto che nessuno interrompesse il mio sogno, quel mio inchiodare chiodi storti su impiallicciature sbilenche; questo pensavo negli interminabili pomeriggi con te, quando le ore non fuggivano via come oggi, prima che la fantasia prendesse il sopravvento: lo pensavo e lo penso ancora.(…)”.
Ora e solo ora quello spazio interiore “ha trovato una destinazione, quel luogo e quei materiali sono stati occasione privilegiata di messa a tema del mio essere. La libertà creativa dell’artista e il gesto del bambino hanno affinità quindi?. L’età adulta spesso dimentica il mondo, lo spirito del bambino, tende a portarlo a degli schemi; l’artista lavora spesso una vita per ritrovare quel senso ludico di scoprirsi e scoprire il mondo attraverso uno sguardo di bambino”.
Un altro esempio. “Ero giovanissimo e avevo il laboratorio a casa. Capitava quindi che la mia prima figlia Maddalena restasse con me. Queste sono le sue prime prove con l’acquarello. Ecco la creatività del bambino e la libertà creativa. Ecco l’artista. Anche a me come descrive Picasso mi ci sono voluti anni per ottenere quella freschezza che lei aveva nel suo istintivo colorismo. Ecco l’artista, dicevo così come da piccolo guardavo mio padre con la stessa ammirazione. Il bambino che diventa adulto non sempre mantiene questa capacità di sorprendersi a conoscere e misurare il mondo”.
Nel gioco di paragoni e di rimandi, “Senza titolo, con tre definizioni, attraverso gli scarti, gli scarabocchi, i sogni, è il tentativo di definizione di un gesto liberante, ne sono nati tre approfondimenti, che proveremo a far emergere, come vorremmo emergessero le esistenze, l’essere dei bambini che sono e del bambino che siamo stati”.
15 novembre
Albergatori indagati | Stalker recidivo | Bidello patteggia
Atti sessuali su ragazzi, bidello patteggia
(Rimini) Ha patteggiato due anni per violenza sessuale, con pena sospesa, il bidello di 59 anni di una scuola superiore della provincia di Rimini accusato di aver costretto quattro studenti di 16 anni, tre ragazze e un ragazzo, a subire atti sessuali all'interno dell'istituto. La sentenza è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Rimini nei confronti dell'imputato, difeso dall'avvocato Paolo Righi. La vicenda risale al 2016, quando in seguito alla segnalazione del dirigente scolastico, erano stati sentiti degli polizia giudiziaria i quattro ragazzi, che avevano confermato le accuse (Ansa).